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Trentenni italiani "bamboccioni"
N di Navarre
creato il 11 novembre 2007

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Mornon
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Inviato il 28 novembre 2007 21:42
Se compri casa e cambi lavoro che fai, la rivendi se no aumentano i costi di pendolarismo?

Vero, ma il fatto è che essere sfrattati viene imposto; cambiare lavoro, salvo licenziamento, è una scelta; ovvio, è un discorso da fare col tempo indeterminato, ma nessuno ti obbliga a cambiare lavoro. Se scegli di farlo, è perché lo trovi conveniente, ma è comunque una scelta. E puoi comunque affittare la casa per rifarti delle spese che affronterai se dovrai vivere da un'altra parte.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 28 novembre 2007 21:58

Non si viene buttati fuori a calci nel giro di due giorni... i contratti sono 4+4 con i sei mesi di disdetta, e c'è almeno un anno in caso di sfratto ingiuntivo...

 

E se hai il mutuo e ti offrono il lavoro dei tuoi sogni a patto che ti trasferisca? E sei sicuro di voler fare quel lavoro per tutta la vita? E cosa ne sai di dove sarai fra 8 anni, quali saranno i tuoi sogni e i tuoi desideri, che progetti avrai? Io spero che le persone siano dinamiche, creative, in evoluzione. A meno di non avere coniuge e figli piccoli è difficile fare previsioni a lunghissimo termine. Fra trenta o quarant'anni, come fai a dire dove sarai?

Ovviamente è un tu generico.


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Mornon
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Inviato il 28 novembre 2007 22:31
Non si viene buttati fuori a calci nel giro di due giorni... i contratti sono 4+4 con i sei mesi di disdetta, e c'è almeno un anno in caso di sfratto ingiuntivo

Lo so, ma questo non significa che in quel tempo riuscirai a trovare un alloggio che puoi permetterti senza costi ulteriori, relativamente al luogo di lavoro.

 

 

E se hai il mutuo e ti offrono il lavoro dei tuoi sogni a patto che ti trasferisca? E sei sicuro di voler fare quel lavoro per tutta la vita? E cosa ne sai di dove sarai fra 8 anni, quali saranno i tuoi sogni e i tuoi desideri, che progetti avrai?

È vero, come detto, ma resta che scegliere se accettare il lavoro o no, scegliere se cambiare lavoro o no, ecc., sono, appunto, scelte; mentre essere sfrattati è un'imposizione. E, come detto, potresti affittare la casa, pagandoti con il ricavato l'affitto di quella in cui eventualmente ci si è spostati.

Quello che volevo sottolineare è che il disagio (nelle ipotesi fatte), nel caso di casa di proprietà è una scelta, nel caso dell'affitto un'imposizione. Poi, sia chiaro, la conclusione di questo discorso non è "Allora si deve assolutamente avere casa di proprietà"; semplicemente spiegavo un motivo che mi è venuto in mente a vantaggio della casa di proprietà, rispetto all'essere in affitto.



Neshira
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Neshira
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Inviato il 28 novembre 2007 23:00
con malattia e maternità pagate, pensione a 65 anni e disoccupazione a 4 mesi se lo licenziano. E magari perfino la tredicesima..

No scusa... ma la malattia pagata è obbligatoria per legge, e la tredicesima c'è sempre... Capirei la quattordicesima...

 

Obbligatoria, sempre con i contratti 'vecchio stile'. :unsure:

A progetto o equivalente non c'è nemmeno la disoccupazione, perchè tecnicamente se non ti rinnovano il contratto non sei 'disoccupato' ma hai 'completato'.

 

E' il circolo vizioso che dicevo prima: non è che uno voglia per forza le palle al piede di casa e lavoro fisso sempre uguale per quarant'anni...è tutto quel che ci gira o no nci gira intorno che ti fa sentire davvero 'precario'.

(E se ci fossero la malattia pagata e la tredicesima, già i 900 euro mensili del mio esempio di posts fa potrebbero forse bastare per vivere in l'affitto)


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 28 novembre 2007 23:05

Che il contratto scada lo sai già fin da quando lo firmi, e sei mesi / un'anno è un tempo ragionevolissimo per trovarsi un posto, foss'anche un call center d'emergenza. Non si finisce per strada.

 

Essere sfrattati sembra la paura di molti, ma non è affatto la norma. E' probabile come il pignoramento della casa, e dipenda da una non scelta: il fallimento della tua ditta, tagli al personale, tensioni insopportabili per cui devi abbandonarlo, una malattia...

 

E poi perchè molta gente che vuole andare altrove dice che vorrebbe farlo ma non può perchè ha il mutuo?

Non dev'essere così facile rivendere o affittare...

 

 

Neshi, io non ho il contratto vecchio stile. E sempre la liquidazione ha previsto la tredicesima maturata e le ferie e i permessi non goduti, per i lavoretti svolti per breve tempo. Inoltre se presenti il certificato medico entro non so quanti giorni hai la giornata pagata...



Neshira
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Inviato il 28 novembre 2007 23:15

Che il contratto scada lo sai già fin da quando lo firmi, e sei mesi / un'anno è un tempo ragionevolissimo per trovarsi un posto, foss'anche un call center d'emergenza. Non si finisce per strada.

 

[...]

 

Neshi, io non ho il contratto vecchio stile. E sempre la liquidazione ha previsto la tredicesima maturata e le ferie e i permessi non goduti, per i lavoretti svolti per breve tempo. Inoltre se presenti il certificato medico entro non so quanti giorni hai la giornata pagata...

 

Ma sono sempre accordi 'personali' tra datore di lavoro e dipendente, niente è previsto per legge.

Io nell'ultimo passaggio da un lavoro all'altro ho conquistato le ferie. La malattia sarà la prossima mossa :unsure:

 

Perchè non è poi cos' nera eh; diciamolo l'unico, ma grande bonus di questi contratti nuovi: se chi lavora non ha garanzie, non ce l'ha nemmeno l'azienda, e se uno vuole abbassarsi ai ricatti 'o l'aumento o me ne vado oggi stesso e ti lascio nella m...!') qualcosa si ottiene. :smack:


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Inviato il 28 novembre 2007 23:57
Che il contratto scada lo sai già fin da quando lo firmi, e sei mesi / un'anno è un tempo ragionevolissimo per trovarsi un posto, foss'anche un call center d'emergenza. Non si finisce per strada.

 

Essere sfrattati sembra la paura di molti, ma non è affatto la norma. E' probabile come il pignoramento della casa, e dipenda da una non scelta: il fallimento della tua ditta, tagli al personale, tensioni insopportabili per cui devi abbandonarlo, una malattia

La prima parte sembra parlare della casa, la seconda del posto di lavoro; non ho ben chiaro cosa intendevi :unsure:

Comunque, lo sfratto ci può essere anche in altri casi, non solo per fallimenti o simili (che porterebbero, eventualmente, a una morosità); anzi, la mia ipotesi prevedeva di avere ancora il posto di lavoro, altrimenti non avrei parlato di trovare una casa comunque vicino al posto di lavoro :smack:

E un anno non è necessariamente sufficiente a trovare un'altra casa (io parlo di casa, non di posto di lavoro), con le ipotesi già dette; poi, non sto dicendo che sia la cosa piú probabile del mondo, ma è una cosa che con la casa di proprietà non c'è (e non sto parlando necessariamente di casa con mutuo); è una cosa che può far decidere per volerla, come può non interessare, da cui la preferenza per l'affitto; ma, visto che si stava parlando di affitto/proprietà, ho segnalato una cosa che, a mio parere, a seconda della mentalità potrebbe essere un punto a favore della proprietà.


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Inviato il 29 novembre 2007 9:37

Che il contratto scada lo sai già fin da quando lo firmi, e sei mesi / un'anno è un tempo ragionevolissimo per trovarsi un posto, foss'anche un call center d'emergenza. Non si finisce per strada.

 

Penso che con il senno del poi e con i se sia facile parlare. Adesso come adesso la realtà è che i contratti lavorativi fanno ridere. Non ci sono più garanzie, non ci sono più diritti e non ci sono più obblighi. Adesso come adesso se ti rompi una gamba e non vai a lavorare per un mese stai tranquillo che non ti rinnovano il contratto, se stai male tre giorni a casa, stai tranquillo che quei giorni non ti saranno mai retribuiti! Oltre a tutto questo devo stare con il pensiero ogni sei mesi/ un anno per sapere con un certo anticipo se mi rinnoveranno il contratto o dovrò andare a cercare riparo in un fantomatico call center?

Cristo non l'ho ammazzato io!!

Non scherziamo!! Adesso trovare un contratto di apprendistato è come trovare il paradiso! Altro che contratto a tempo indeterminato! Qui inizi a lavorare con uno stage, retribuito con un rimborso spese, poi passi con un contratto a progetto di sei mesi, poi uno di un anno... poi forse arriva l'apprendistato e dopo un'eternità forse ti mettono a tempo indertemintato, sempre se la ditta dove lavori quando finisci il contratto a progetto non trovi un'altro con cui ricominciare l'iter!!!

Ha ragione Neshira, l'unica arma è diventata il ricatto, o meglio il baratto: "Non mi dai le ferie? e io vado in malattia!" ecco dove siamo arrivati, per sfruttare quei 30 giorni di ferie l'anno bisogna minacciare il titolare altrimenti col cavolo che te le danno!!

E tutto questo adesso, e fra qualche anno? magari uno vorrebbe farsi una famiglia, magari avere la mansana idea anche di sposarsi avere un figlio.... Con queste garazie lavorative di fondo? Ma neanche MacGyver sarebbe tranquillo!!

 

 

Neshi, io non ho il contratto vecchio stile. E sempre la liquidazione ha previsto la tredicesima maturata e le ferie e i permessi non goduti, per i lavoretti svolti per breve tempo. Inoltre se presenti il certificato medico entro non so quanti giorni hai la giornata pagata...

 

Io non so che tipo di contratto hai stipulato, se di apprendistato, progetto, prestazione o altro. So solo che di quello che hai citato: liquidazione e altro sono previste solo con contratti vecchio stile! Stai sicura che liquidazione e ferie non ci sono su contratti a progetto. E se nel tuo caso fossi riuscita a strapparglieli, ti farei tanti complimenti e ti augurerei ogni felicità, ma non prenderei mai il tuo esempio come campione per un' indagine.


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Darklady
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Inviato il 29 novembre 2007 10:17
Se compri casa e cambi lavoro che fai, la rivendi se no aumentano i costi di pendolarismo?

Vero, ma il fatto è che essere sfrattati viene imposto; cambiare lavoro, salvo licenziamento, è una scelta; ovvio, è un discorso da fare col tempo indeterminato, ma nessuno ti obbliga a cambiare lavoro. Se scegli di farlo, è perché lo trovi conveniente, ma è comunque una scelta. E puoi comunque affittare la casa per rifarti delle spese che affronterai se dovrai vivere da un'altra parte.

No, calma un'attimo......non è poi così facile sfrattare qualcuno!

Innanzitutto devi dargli il preavviso, scaduto il quale scatta l'iter legislativo per cui puoi anche finire in tribunale prima che il tuo affittuario venga effettivamente sfrattato. Ci sono tempistiche diverse a seconda dei casi: per esempio, se l'affittuario decede i parenti hanno tempo 3 mesi o che per svuotare la casa (non me lo sto inventando, quando è morta una mia zia di Milano, mia cugina che si occupava di lei ha dovuto svuotare l'appartamento, sbrigare le faccende burocratiche e pagare le bollette in 3 mesi - poi, questo periodo penso possa variare da contratto a contratto), se tu proprietario hai bisogno di quella casa per le tue esigenze personali, caro mio mettiti il cuore in pace che se non vai per avvocati l'affittuario non lo schiodi, se uno è moroso....vabbé è vero che le cose si sveltiscono, ma neanche più di tanto, poi........da quello che so io, in sintesi, la legge ti impedisce di buttare qualcuno in mezzo ad una strada.....

Barrieristi avvocati esperti in materia correggetemi se sbaglio, please. :unsure:


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Ashan 'Tyr
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Ashan 'Tyr
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Inviato il 29 novembre 2007 10:44

il mio ragazzo ha un contratto a progetto: niente tredicesima, pochissime ferie, e niente malattia. e adesso sono quasi tutti così.

poi, è vero, si PUO' rinunciare a tutto, stare in 3 in una stanza, tirare la cinghia, non prendere ferie, ammazzarsi di straordinari o fare anche un lavoro la sera... ma quello che mi chiedo è: è giusto? è giusto che a 28 anni una persona laureata debba arrabattarsi come un 16enne che vuole mettersi via i soldini per fare le vacanze o per permetteresi una pizza fuori facendo mille lavoretti e facendo mille risparmi su tutto? è giusto che il direttore dell'azienda abbia tre SUV, villetta eccetera eccetera, e i dipendenti ricevano 1200 euro se va VERAMENTE di lusso?

io ho cercato parecchio in giro, e nel mio campo più di 800 euro al mese (senza ferie, malattie e tredicesime) non li trovo. sufficienti per vivere da soli, pagando affitto, i trasporti per andare a lavorare (per il lavoro che faccio sono costretta a usare la macchina, anche se non vorrei) e cibo? no.

ergo, finchè non trovo qualcosa di decente rimango bambocciona mio malgrado.


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Mornon
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Inviato il 29 novembre 2007 11:40
Qui inizi a lavorare con uno stage, retribuito con un rimborso spese

Retribuito se va bene, esistono anche quelli non retribuiti...

 

 

sempre se la ditta dove lavori quando finisci il contratto a progetto non trovi un'altro con cui ricominciare l'iter

Qui dipende; nel senso, hanno speso tempo nel formarti, se sei valido non confermarti vorrebbe dire riniziare da zero, spendendo nuovamente tempo per formare quello nuovo, e dare la formazione che ti hanno dato a un'altra azienda. Se ha un minimo di buon senso, e se gli serve uno con la tua qualifica, alla fin fine potrebbe tenerti.

 

 

No, calma un'attimo......non è poi così facile sfrattare qualcuno

Non ho mai detto che sia facile, e ho confermato io stesso la necessità di preavviso; ma, torno a ripetere, su quale base nel preavviso dovrei avere la certezza di trovare un altro alloggio a prezzi accessibili, e a distanza analoga a quello vecchio al posto di lavoro (se fosse piú lontano, i costi aumentano)? Io non sto dicendo che da un giorno all'altro ci si trova in mezzo alla strada, ma che lo sfratto, possibilità esistente, oltre a creare disagi può anche implicare un aumento dei costi.


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Inviato il 29 novembre 2007 11:56
Qui inizi a lavorare con uno stage, retribuito con un rimborso spese

Retribuito se va bene, esistono anche quelli non retribuiti...

 

Esatto, non volevo essere troppo realista, io stesso ne ho fatto uno di due mesi...

 

sempre se la ditta dove lavori quando finisci il contratto a progetto non trovi un'altro con cui ricominciare l'iter

Qui dipende; nel senso, hanno speso tempo nel formarti, se sei valido non confermarti vorrebbe dire riniziare da zero, spendendo nuovamente tempo per formare quello nuovo, e dare la formazione che ti hanno dato a un'altra azienda. Se ha un minimo di buon senso, e se gli serve uno con la tua qualifica, alla fin fine potrebbe tenerti.

 

Qui Mornon dipende dalla azienda, ci sono agenzie che ci campano con gli stagisti. Molte agenzie hanno persone fisse (con contratto a progetto) che fanno il lavoro, poi durante l'anno se c'è una crescita prendono degli stagisti con un minimo di esperienza e gli fanno fare due mesi. Morale: Dopo due mesi lo stagista finisce il periodo e viene mandato via per una ragione futile "non ti sei integrato come speravamo con il team". Il responsabile è soddifatto perchè ha consegnato tutti i lavori in tempo e non ha assunto nessuno, e ha gabbato lo stato!!!

Sembrerà esagareto ma c'è chi ci vive con queste cose e sinceramente non lo trovo affatto giusto.


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Inviato il 29 novembre 2007 11:59
ci sono agenzie che ci campano con gli stagisti. Molte agenzie hanno persone fisse (con contratto a progetto) che fanno il lavoro, poi durante l'anno se c'è una crescita prendono degli stagisti con un minimo di esperienza e gli fanno fare due mesi

Verissimo; ti so anche dire, però, di aziende (banche, nello specifico) che, dopo aver portato avanti una politica di "Ti tengo precario, tanto mi costa poco", si sono viste portare via il dipendente da un'altra azienda, che ha sfruttato, senza pagarlo, tutta la formazione data. Non è stata contenta, te lo posso assicurare :unsure:

Poi, so che dipende dall'azienda, e che ci sono aziende che vanno avanti come descrivi; ma, almeno per quelle veramente interessate all'assunzione, se si è consci di quanto sopra si può sperare in qualcosa di piú.


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Inviato il 29 novembre 2007 12:02
ci sono agenzie che ci campano con gli stagisti. Molte agenzie hanno persone fisse (con contratto a progetto) che fanno il lavoro, poi durante l'anno se c'è una crescita prendono degli stagisti con un minimo di esperienza e gli fanno fare due mesi

Verissimo; ti so anche dire, però, di aziende (banche, nello specifico) che, dopo aver portato avanti una politica di "Ti tengo precario, tanto mi costa poco", si sono viste portare via il dipendente da un'altra azienda, che ha sfruttato, senza pagarlo, tutta la formazione data. Non è stata contenta, te lo posso assicurare :smack:

Poi, so che dipende dall'azienda, e che ci sono aziende che vanno avanti come descrivi; ma, almeno per quelle veramente interessate all'assunzione, se si è consci di quanto sopra si può sperare in qualcosa di piú.

 

 

Fortunatamente ci sono anche questi casi :unsure: ma sinceramente sono molto di meno rispetto a quelli di "sfruttamento"


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Inviato il 29 novembre 2007 13:36

io ho cercato parecchio in giro, e nel mio campo più di 800 euro al mese (senza ferie, malattie e tredicesime) non li trovo. sufficienti per vivere da soli, pagando affitto, i trasporti per andare a lavorare (per il lavoro che faccio sono costretta a usare la macchina, anche se non vorrei) e cibo? no.

ergo, finchè non trovo qualcosa di decente rimango bambocciona mio malgrado.

purtroppo la situazione media è questa. chi è riuscito e riesce a galleggiare autonomamente dopo la laurea oltre a meriti propri spesso ha potuto contare su una qualche congiuntura familiare favorevole (morto il nonno, casa libera, oppure affitto di tutto favore in nero perché la casa appartiene al cugino dell'amico dello zio della cognata ecc.)

mettiamola così: io non sono completamente contraria all'introduzione di questi contratti a scadenza, perché, pur con tutte le magagne già citate, è vero anche che permettono a chi non ambisce al posto fisso delle soluzioni più flessibili e "su misura", ma...

ma... nel lontano 2000 vivevo e lavoravo in francia dopo la laurea e guadagnavo per un part-time con borsa di studio l'equivalente di un milione e duecentomila lire. considerato l'adeguamento lira/euro oggi per un lavoro analogo dovrei come minimo guadagnare mille e duecento euro, solo che le persone che conosco cn un reddito mensile simile sono forse due su qualche centinaio.

il problema vero è l'erosione del potere d'acquisto salariale. se con un co.co.pro. si guadagnassero duemila euro al mese, la presenza di questi contratti non sarebbe così tragica e simile a una condanna.


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