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Trentenni italiani "bamboccioni"
N di Navarre
creato il 11 novembre 2007

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Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard
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Inviato il 12 novembre 2007 15:40

Noi...trentenni e ultratrentenni [...]

 

Voi, ultraquarantenni parlamentari incollati come zecche alle poltrone, con stipendi sopra i 5000 euro mensili più il rimborso spese pagati da noialtri, che non pagate le tasse, che mandate questo paese a [censura], che ci dite chi siamo e cosa facciamo....MAV[CENSURA]O

 

Sono assolutamente daccordo con te!!!!

Sottoscrivo ogni singola parola!!!!

 

Kisses :huh:


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 12 novembre 2007 19:36

Scusate se posto...

 

Io vivo da sola del mio stipendio e ho 24 anni. Dispiace?


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 12 novembre 2007 19:59
Io vivo da sola del mio stipendio e ho 24 anni. Dispiace?

Sicuramente è possibile, ma bisogna vedere molti fattori: vivi nella città d'origine? quanto prendi di stipendio? paghi un affitto? se sí, quanto? se no, sei in casa di proprietà? se sí, ti arriva dai tuoi genitori? ecc.

Uno che prenda 800 Euro al mese, e magari debba farsi cento chilometri (tra andata e ritorno) di viaggio per raggiungere il posto di lavoro... sommaci un affitto normale (salvo casi fortunati, tendono a svenarti), ecc., bollette e tutto, inizia a farsi difficile, per usare un eufemismo...


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Calinn Vojnngat
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Calinn Vojnngat
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Inviato il 12 novembre 2007 20:07

Bè, io vivo quasi da sola del mio stipendio (800-900 euri mensili) ed ho 20 anni. La cosa mi fa sentire molto un caso raro ma certo non mi fa fare i salti di gioia. Francamente, io posso vivere in questo modo perchè i miei studi me l'hanno permesso e perchè sono stata molto fortunata a trovare come primo lavoro un posto full-time con contratto di apprendistato. Se non avessi studiato grafica (che mai è stata la mia passione, ma mi è capitato) sarei a fare la gelataia e a prendere 500 euri al mese. Con quelli col cavolo che tiravo avanti, soprattutto in una città come Siena, totalmente orientata al turismo e all'agricoltura, dove gli affitti sono carissimi e gli spostamenti difficili (andare a Firenze in treno tutti i giorni significherebbe farsi quasi 4 ore di viaggio ogni giorno). Io sono stata fortunata ad avere un fidanzato con la possibilità di prestarmi la macchina, altrimenti non avrei potuto lavorare dove sto (a 10 km da Siena, dove passa 1 autobus al giorno ad andar bene), non potendo permettermene una. Non tutti abitano in grandi città come Milano o Roma, non tutti hanno la possibilità di trasferiscisi, non tutti possono permettersi di sopportare 250 euro d'affitto mensile, un centinaio in bollette (ho avuto la bella esperienza di stare in una casa del centro storico dove ogni due mesi arrivavano 140 euro di riscaldamento, casa di 55 mq, evviva l'isolamento delle pareti), senza poi contare cibo e trasporti con uno stipendio di 500 euro al mese. Forse la gente punta anche a risparmiare, cercando di mettere da parte dei soldi per poter progettare il proprio futuro. Come può uno che prende anche uno stipendio come il mio permettersi appartamenti come quelli che ho visto da queste parti? (60 mq=600.000 euro, col cancello che da su una rotonda pure piuttosto trafficata). Io parlo in virtù di quello che vedo attorno a me, e vedo che qui o lavori in banca o fai la cameriera part-time. Vedo tanto sfruttamento dei giovani, con lavori a provvigione e scemenze simili.

Non metto in dubbio che ci sono persone che campano in casa finchè possono, ma mi sembra davvero superficiale generalizzare, visto che la situazione è più che seria. L'italia è uno dei paesi europei dove la vita è più cara in proporzione con gli stipendi (ho chi mi fa precisi paragoni con la francia, e c'è da impallidire a sentire quanto il nostro paese è caduto in basso), che sono ovviamente tra i più bassi. Siamo in un paese che non offre opportunità e non investe sui suoi lavoratori. A 20 anni sono fortemente delusa e disillusa, chi vive in casa dei propri genitori finchè può non mi sembra poi così tanto da biasimare, vuol dire semplicemente essere furbi...ed in questo mondo mi sembra che i furbi vincano.


Your ears and my eyes / Machinery of discord
If art is a world within ourselves / Baby we’re living on distant planets
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Raya
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Inviato il 12 novembre 2007 20:10

Scusate se posto...

 

Io vivo da sola del mio stipendio e ho 24 anni. Dispiace?

no, non dispiace, iskall :huh: , ma sei la (fortunata) eccezione che conferma la regola.

anch'io (33 anni) vivo da sola di quello che guadagno da parecchi anni, ma senza neppure più la speranza di un posto fisso o di un contratto che regolamenti i rapporti tra me e i miei svariati datori di lavoro, conscia che la professione che ho scelto(e qui la responsabilità è tutta mia) sia tra le peggio pagate che possano toccare a un laureato.

strategia per restare a galla: 3 lavori diversi "a incastro" di cui due che non compariranno mai in dichiarazione dei redditi, riduzione di tutte le spese superflue (il mio cellulare costa 39 euro e non 200, tanto per intenderci, la mia auto è un euro 2 del '99, faccio le vacanze in furgone, non potrei mai permettermi di fare dei figli ecc.).

quello che trovo preoccupante nella sparata dei "bamboccioni" è la mancanza di contatto tra il nostro ministro dell'economia e la realtà del paese: non sarà con un misero finanziamento (ma facciamogli la carità, a 'sti poveri bamboccioni!) a cambiare una situazione ormai gravissima.

ma non temete: secondo il calendario maya nel 2012 il mondo finirà... sia per chi guadagna 5000 euro al mese, sia per chi non arriva ai 1000.

un'ultima boccata di democrazia, a quanto pare :)


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Navarre
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Inviato il 12 novembre 2007 20:24 Autore

Scusate se posto...

Io vivo da sola del mio stipendio e ho 24 anni. Dispiace?

 

Iskall, io di anni ne ho 32 e vivo del mio stipendio da subito dopo la laurea, da quando cioè avevo più o meno la tua età. Non dispiace affatto, anzi! Nè ti reputo meramente "fortunata", perchè non conosco la tua vita e potresti aver fatto, per avere questi risultati, dei sacrifici, come molti altri di noi.

Sarei però cieca se non mi rendessi conto della situazione generale, a prescindere da quei casi che, ahimè, sembrano essere delle "fortunate" eccezioni.

 

La mia intenzione non era di aprire un topic di lamentele, o di "vaffa" per i politici.

Le mie intenzioni erano altre:

- dare, per quanto possibile, una visione un po' più aderente alla realtà di una generazione (la mia) che forse con eccessiva faciloneria viene etichettata come da affermazioni di cui all'oggetto del topic;

- includere nell'analisi anche una visione un po' più d'insieme, come quella suggerita (a torto o a ragione) da Gad Lerner.

 

Con l'opinione di persone diverse, con storie e situazioni diverse. :huh:


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 12 novembre 2007 20:27
vivi nella città d'origine? quanto prendi di stipendio? paghi un affitto? se sí, quanto? se no, sei in casa di proprietà? se sí, ti arriva dai tuoi genitori? ecc.

Vivo in affitto con tutti e soli i soldi del mio stipendio non legato ad attività di parenti.

 

Francamente, io posso vivere in questo modo perchè i miei studi me l'hanno permesso e perchè sono stata molto fortunata a trovare come primo lavoro un posto full-time con contratto di apprendistato.

Ok per gli studi, ma non penso che c'entri la fortuna. Magari hanno visto altre persone, e non è che le aziende scelgono per regalare la "botta di fortuna" a qualcuno a capriccio.

Riprendo questo pezzetto per dire una cosa forse antipatica: la selezione naturale esiste nella vita e anche sul lavoro, bisogna stare attenti a non prendersela solo con mamma Italia...

Lo stato deve tutelare i più deboli, ma a patto di verificare quali siano le falle del sistema e non genericamente tutelare tutti. Se no facciamo come nel '68 in cui si confondeva il diritto allo studio con il diritto alla laurea...

 

Io sto nel mio stipendio e ne avanza per pagarmi sport, corsi, libri e quant'altro.

Il "posto fisso" nel senso di contratto indeterminato non lo considero di per sè un valore, nel senso che punto sempre a qualcosa di meglio, a una carriera a prescindere dagli scatti di anzianità, quindi di per sè è molto preferibile un contratto di due anni in due anni con possibilità di promozione ogni volta. E lo dico mangiando il pane che mi guadagno e se no niente... ci tengo a precisare che non la faccio facile a parole perchè so di persona che facile non è. Però una vita sicura sempre allo stesso livello secondo me è buona per "usare il primo stipendio per comprarsi una pistola e spararsi un colpo in testa" per dirla con un mezzo proverbio del mio giro.

 

In ogni caso ho postato qui solo per dire che non è vero che è impossibile. Non ricordo chi ha scritto del cercare sempre qualcuno più in alto che abbia la colpa per non prenderci le nostre, ecco vorrei evitare che chi non può/vuole/riesce a farcela cerchi la colpa fuori da sè stesso. Fermissimo restando che il sistema così non funziona e non incoraggia, non vorrei venisse fuori un flame se mi sono espressa male.

 

Iskall, io di anni ne ho 32 e vivo del mio stipendio da subito dopo la laurea, da quando cioè avevo più o meno la tua età. Non dispiace affatto, anzi! Nè ti reputo meramente "fortunata", perchè non conosco la tua vita e potresti aver fatto, per avere questi risultati, dei sacrifici, come molti altri di noi.

Grazie


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 12 novembre 2007 21:19
Ok per gli studi, ma non penso che c'entri la fortuna. Magari hanno visto altre persone, e non è che le aziende scelgono per regalare la "botta di fortuna" a qualcuno a capriccio.

Riprendo questo pezzetto per dire una cosa forse antipatica: la selezione naturale esiste nella vita e anche sul lavoro, bisogna stare attenti a non prendersela solo con mamma Italia...

Lo stato deve tutelare i più deboli, ma a patto di verificare quali siano le falle del sistema e non genericamente tutelare tutti. Se no facciamo come nel '68 in cui si confondeva il diritto allo studio con il diritto alla laurea...

 

Io sto nel mio stipendio e ne avanza per pagarmi sport, corsi, libri e quant'altro.

Il "posto fisso" nel senso di contratto indeterminato non lo considero di per sè un valore, nel senso che punto sempre a qualcosa di meglio, a una carriera a prescindere dagli scatti di anzianità, quindi di per sè è molto preferibile un contratto di due anni in due anni con possibilità di promozione ogni volta. E lo dico mangiando il pane che mi guadagno e se no niente... ci tengo a precisare che non la faccio facile a parole perchè so di persona che facile non è. Però una vita sicura sempre allo stesso livello secondo me è buona per "usare il primo stipendio per comprarsi una pistola e spararsi un colpo in testa" per dirla con un mezzo proverbio del mio giro.

 

In ogni caso ho postato qui solo per dire che non è vero che è impossibile. Non ricordo chi ha scritto del cercare sempre qualcuno più in alto che abbia la colpa per non prenderci le nostre, ecco vorrei evitare che chi non può/vuole/riesce a farcela cerchi la colpa fuori da sè stesso. Fermissimo restando che il sistema così non funziona e non incoraggia, non vorrei venisse fuori un flame se mi sono espressa male.

 

imho, il senso delle lamentele generali dei "bamboccioni" non è che sia "impossibile", ma che sia dannatamente difficile. Si fa presto a parlare di selezione naturale quando la condizione di partenza è diversa per tutti... ovvio che per chi proviene dalle famiglie piu benestanti questo sistema non crea tante difficoltà, ma va a svantaggio dei più deboli. meglio il contratto da due anni? solo per chi sa di avere - passatemi il termine - il c**o parato. Per chi ha i fondi e le finanze di famiglia per tirare avanti in caso vada male, attendendo un altro lavoro. Ma gli italiani non sono tutti così fortunati :) va bene che quando fai il concorso ti prendono per bravura e non per fortuna (ovviamente supponendo che non ci siano raccomandazioni :huh:) ma la fortuna nel nascere nella famiglia piu benestante di un altra c'è (a meno che non ci sia il karma delle resurrezioni, disegni divini, o quant'altro). Adesso la situazione del lavoro italiana mi sembra quantomai grave, e le possibilità per i giovani sono inferiori rispetto a quelli di paesi che dovrebbero essere in teoria al nostro "livello"... ovvio che per il figlio di Mastella non c'è nessun problema, tanto lui ha il tuttofare filippino in casa e può fare l'università fino a 30 anni e aspettare il lavoro che gli piace, anche contratti a progetto o avanzare di carriera... per chi ha bisogno di soldi, penso che si accontenterebbe di rimanere umile operaio ("umile" in senso lato) di livello più basso ma con la sicurezza di portare il pane a casa ogni mese.


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 12 novembre 2007 21:22
L'italia è uno dei paesi europei dove la vita è più cara in proporzione con gli stipendi (ho chi mi fa precisi paragoni con la francia, e c'è da impallidire a sentire quanto il nostro paese è caduto in basso)

Da paarte mia ti so dire che in Francia non devono stare poi cosí bene: i costi sono molto alti, ci sono tabaccai che comprano dai nostri tabaccai sul confine le sigarette, per poi rivenderle (con guadagno, ovviamente); i mercati delle zone di confine sono sempre pieni di francesi, e qualcosa vorrà dire.

Tra l'altro, oggi nemmeno entrare in banca è sinonimo di stipendio alto, anzi...

 

 

Vivo in affitto con tutti e soli i soldi del mio stipendio non legato ad attività di parenti

Ma con quanti soldi di stipendio? in che città? in quale zona della città? affitto in nero, o regolare? costo nella media, o hai avuto la fortuna di trovare qualcosa di abbordabile? a che distanza da casa lavori? ecc.

Non voglio farmi i fatti tuoi, sia chiaro, ma un appartamento a Milano costa piú di uno in altre città, lavorare sotto casa è decisamente diverso da lavorare a cinquanta chilometri da casa, e simili; il fatto che uno riesca a vivere con uno stipendio, piaccia o no, non implica automaticamente che tutti potrebbero fare lo stesso.

 

 

In ogni caso ho postato qui solo per dire che non è vero che è impossibile

Impossibile, no; ma nemmeno automatico, bisogna vedere la situazione del singolo. La sparata dei "bamboccioni" in questo senso mi sembra decisamente superficiale.

Per la fortuna nel posto di lavoro, è vero che è questione di capacità, ma ricordiamo sempre che esistono raccomandazioni, "Conosco la persona giusta e quindi hanno preso me", ecc.; in questo senso, anche la fortuna può rientrare.


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 12 novembre 2007 21:32
Non voglio farmi i fatti tuoi, sia chiaro, ma un appartamento a Milano costa meno di uno in altre città

Intervengo solo per precisare che Milano in termine di appartamenti e non solo quello è la città più cara d'Italia...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Mornon
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Inviato il 12 novembre 2007 21:51

Volevo dire "costa piú", in effetti :huh:


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Navarre
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Inviato il 12 novembre 2007 21:51 Autore

Non ricordo chi ha scritto del cercare sempre qualcuno più in alto che abbia la colpa per non prenderci le nostre, ecco vorrei evitare che chi non può/vuole/riesce a farcela cerchi la colpa fuori da sè stesso.

 

Su questo sono profondamente d'accordo: può essere facile per alcuni crearsi "l'alibi" del difficile momento generale per non provarci neanche, non mettersi nemmeno in gioco.

Penso tuttavia che la gravità della situazione generale vada ben al di là del meccanismo giustificativo di qualcuno.

Il precariato, nel senso in cui tu lo intendi, può essere visto addirittura come una cosa positiva.... quasi una scelta di vita. Ma la verità è che, per la stragrande maggioranza, NON E' una scelta: che il lavoro sicuro (un contratto a tempo indeterminato, per intenderci) sia per i più un miraggio, è un dato di fatto.

 

Ed allontanandoci per un istante dalla congiunzione strettamente economico-lavorativa, personalmente non mi sento di condannare in toto Gad Lerner quando, seppure in maniera decisamente provocatoria, punta - in parte - il dito contro il ruolo giocato dalle famiglie e dal loro farsi star bene (se non a parole, nei fatti) il permanere dei figli a casa, magari ben oltre il termine imposto dalla "necessità"....


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 12 novembre 2007 21:56
ovvio che per chi proviene dalle famiglie piu benestanti questo sistema non crea tante difficoltà, ma va a svantaggio dei più deboli. meglio il contratto da due anni? solo per chi sa di avere - passatemi il termine - il c**o parato. Per chi ha i fondi e le finanze di famiglia per tirare avanti in caso vada male, attendendo un altro lavoro.

Io non ce li ho. Garantito. Non ho paracadute di nessuna specie, e anche senza sventagliare i fatti miei posso dire che non è andato tutto in stile "ho fame, prelevo al bancomat".

 

per chi ha bisogno di soldi, penso che si accontenterebbe di rimanere umile operaio ("umile" in senso lato) di livello più basso ma con la sicurezza di portare il pane a casa ogni mese.

Mi rendo conto che finchè parlo sono parole, non so come far capire che non concordo con questa visione non per un facile idealismo da poltrona davanti al caminetto ma per scelta coerente.

 

le possibilità per i giovani sono inferiori rispetto a quelli di paesi che dovrebbero essere in teoria al nostro "livello"

Verissimo, però non va sottovalutata la "cultura" nazionale al riguardo. C'è da parte dello stato, da parte delle famiglie e da parte dei giovani stessi.

I giovani europei dormono in due o quattro in una stanza e fanno alla bohemienne pur di essere indipendenti, qua se non compriamo casa non ci muoviamo... E giuro che ho sentito gente per cui il problema era il bucato e il cucinare...

 

ovvio che per il figlio di Mastella non c'è nessun problema, tanto lui ha il tuttofare filippino in casa e può fare l'università fino a 30 anni e aspettare il lavoro che gli piace, anche contratti a progetto o avanzare di carriera...

Se me lo dice Mastella o tu o la mia vicina di casa non cambia nulla, guardando al contenuto oggettivo non vedo dove sia il problema a fare l'università o fare carriera --> se se ne hanno le capacità e lo spirito di sacrificio.

 

Ma con quanti soldi di stipendio? in che città? in quale zona della città? affitto in nero, o regolare? costo nella media, o hai avuto la fortuna di trovare qualcosa di abbordabile? a che distanza da casa lavori? ecc.

Stipendio sopra i mille, abito in zona semicentrale e lavoro in centro, tutto regolare e a prezzo regolare, mezz'ora di mezzi da casa a lavoro.

 

Ora, sono d'accordo con i ragionamenti di carattere politico e sociologico, ma il discorso sui bamboccioni è vero almeno per metà. Premetto che è sbagliato nella metà che fa di tutt'erba un fascio e ignora vistosamente i deficit del sistema, ma è anche vero che siamo indietro rispetto al resto d'europa come capacità di compromesso tra indipendenza e qualità della vita. All'estero la cultura del comprare casa non è così sentita. Il posto fisso idem. Forse in Italia l'indipendenza in sè non è un valore?

 

@Mornon: non dico che tutti potrebbero fare lo stesso, dico che non è sempre colpa dello stato se non possono

 

@Navarre: straquoto



Neshira
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Inviato il 12 novembre 2007 22:00

Beh, un francese mi ha detto pochi giorni fa che lui con 400 euro al suo paese si pagava una casa di 100mq.

A Roma ci prendi una stanza doppia. E in periferia...miei colleghi dell'anno socrso per arrivare al lavoro non ci mettevano le 2 ore e mezza che servivano a me da fuori, ma ad una e mezza ci arrivavano eccome.

In provincia di Roma...ci prendi un monolocale minuscolo solo se chi affitta è un amico.

Aggiungiamo che se non vuoi un affitto in nero ti chiedono referenze e garanzie...che significa in genere fotocopia della terza busta paga (o posteriore) di un posto fisso. E a me sinceramente scoccia dare soldi ad uno che nemmeno ci paga le tasse.

 

Comunque, Iskall non è la sola che vive del proprio a 24 anni, anzi: le aziende tendono a privilegiare le assunzioni di più giovani.

 

E in questo io mi rendo conto di aver sbagliato, come tanti altri bamboccioni: PRIMA andava cercato un lavoro serio (non quelli per pagarsi le tasse per intendersi), subito a 18 anni, e POI bisognava prendere la laurea in contemporanea. Ma col senno di poi ci si fa poco...

 

E la bravura conta fino ad un certo punto (per mia fortuna :huh: ) : ho lasciato parecchi 110 e lode a farsi sfruttare dove lavoravo prima mentre a me è capitata l'occasione giusta al momento giusto per migliorare. Solo occasione giusta al momento giusto, garantisco.


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Inviato il 12 novembre 2007 22:21
Stipendio sopra i mille, abito in zona semicentrale e lavoro in centro, tutto regolare e a prezzo regolare, mezz'ora di mezzi da casa a lavoro

Oltre duecento Euro al mese in piú, con possibilità di raggiungere il lavoro con mezzi pubblici, non è poco :huh:

Sull'indipendenza, onestamente c'è un ragionamento che non mi pare sbagliato: capisco il voler essere indipendenti, ma finché non c'è necessità (vado a vivere con la mia ragazza, per esempio), a che pro raddoppiare le spese? Ce la caviamo con una macchina, se me ne vado magari ne serviranno due; due volte le tasse (o si aggiunge l'affitto), due telefoni, due riscaldamenti... a questo punto tanto vale non sprecare soldi, restare a casa, e concorrere alle spese con parte del proprio stipendio: non sarà piena indipendenza, ma se riesco a vivere col mio stipendio (con la quota che do ci copro quello che mangio, ecc.) comunque mi pare qualcosa di simile. E i soldi risparmiati finiscono in banca, per il futuro. Inoltre, essendo in piú in casa ci si può aiutare, se uno avesse bisogno (bloccato a letto per malattia, per esempio) gli altri potranno dargli una mano senza dover correre chissà dove; ecc.

Capisco il fascino dell'indipendenza, ma... a che pro sprecare soldi?

 

 

non dico che tutti potrebbero fare lo stesso, dico che non è sempre colpa dello stato se non possono

Questo sicuramente :)

 

 

un francese mi ha detto pochi giorni fa che lui con 400 euro al suo paese si pagava una casa di 100mq

Probabilmente anche lí dipende da zona a zona, e ci saranno le zone felici; ma se i tabaccai comprano da quelli italiani le sigarette per rivenderle (con guadagno), se puntualmente ogni Martedí il mercato è pieno di francesi (molto piú che prima dell'Euro), qualche motivo ci sarà: perché farsi non so quanti chilometri (con relative spese) per venire a 'sti mercati, se non c'è convenienza?


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