Secondo me ASOIAF e Harry Potter sono troppo differenti per fare un paragone. L'opera della Rowling è rivolta ad un pubblico adolescente... a me personalmente la sua saga è piaciuta molto, visto che ho cominciato con HP a 12 anni e l'ho finito a 19, in pratica sono cresciuto col protagonista, e anche con lo stile, che se nel primo libro è quasi bambinesco, nell'ultimo è molto più adulto... secondo me è stato congegnato benissimo, Harry Potter, lo stile si modifica man mano che il lettore matura, per stare al passo con lui.
A Song of Ice and Fire invece è una saga pensata e concepita per un pubblico adulto, ed è parecchio diverso da HP, in questo come in tutta l'ambientazione... inoltre è un'opera scritta molto meglio, non ci sono le ingenuità della Rowling, è più coerente e in generale più bella. Quindi, pur amando Harry Potter (se non altro per una questione sentimentale, visto che ci sono cresciuto), non posso che dire che amo molto di più Martin, la cui opera è molto migliore.
Ah, ho letto nel topic che qualcuno (non so chi) ha detto che nella trasposizione "visiva", HP batte GOT... si scherzava, vero? Perché se ai libri di Harry Potter posso dare otto-sette e mezzo, ai film darò sette-sei e mezzo... mentre se a ASOIAF do dieci, a GOT do meno mille " />
Non sono d'accordo. I film di HP sono gradevoli, non eccezionali ma dire che sono una porcheria è sicuramente esagerato. Detto questo, i libri raccontano ovviamente di più e sono consigliatissimi, molto meglio dei film.
Esprimevo solo la mia opinione personale ed io penso veramente che i film di HP siano una porcheria perchè tradiscono lo spirito dei romanzi.
Proprio perchè nei romanzi ci sono più cose che nei film se vuoi veramente conoscere HP ti leggi i romanzi! (Ma questo vale per qualunque cosa).
Padronissimo di non essere d'accordo con me sui film ma io do per scontato che chi mi legge capisca che quella è solo la mia opinione personale non Legge!
E chi ha messo in dubbio questo? ">
Detto questo, la scelta del sondaggio è per me abbastanza agevole: meglio Martin, anche se HP è molto meglio di quanto credano gli anti-HP.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Certo, un adulto difficilmente si godrebbe a pieno la magia di Harry Potter, per quanto l'ingenutià vada diminuendo ad ogni compleanno del protagonista.
Un adulto potrebbe riviverla quella magia, sentirsi trasportato indietro nel tempo a quando era bambino.
Comunque la saga di Martin mi piace anche perchè essendo quasi del tutto priva di buonismi la sento realistica e attuale.
E chi ha messo in dubbio questo?
Nessuno ma preferisco precisare i miei intenti a scanso di equivoci.
Da come mi hai risposto mi sembrava che tu avessi inteso che io avessi la pretesa di universalità della mia opinione, non ce l'ho.
Per me i film di HP sono una porcheria, per te non lo sono e un'opinione non deve prevalare e soprattutto annullare l'altra, restano nel thread a testimonianza di ciò che oguno pensa dei film fi HP.
A mio avviso il confronto è impari: Martin batte la Rowling sotto tutti i punti di vista. La crescita di Harry e Co. non può competere con la crescita di alcuni personaggi di Martin, da Jaime a Arya a Sansa (per quanto trovi la ragazza la più irritante di tutti). La saga di Harry Potter è sicuramente ben scritta e ben strutturata, ma la profondità della saga di Martin HP può scordarsela, e l'improvvisa svolta noir degli ultimi volumi non mi sembra tutta farina del sacco della Rowling. Altra differenza: Martin riesce a suscitare nel lettore un interesse continuo sempre vivo, anche quando entrano in scena alcuni POV di secondo piano, cosa che invece la Rowling spesso non riesce a fare. Non nascondo di essermi annoiato più di qualche volta nel leggere delle inutili beghe sentimentali di alcuni personaggi, che ho trovato irritanti (anche più di Sansa) e sciocche. Parliamo delle ambientazioni: il castello di Hogwarts è una location molto suggestiva ma non può competere con l'intero mondo creato da Martin. Un conto è ambientare le cose a Londra perchè ci si vive e la si conosce, un altro è inventarsi un mondo da zero. Non si tratta di sminuire gli sforzi della Rowling, ma di dare allo zio ciò che è dello zio. Non parliamo poi del buonismo che HP trasuda da tutti i pari e che trova la sua perfetta realizzazione nell'ultimo capitolo dei Doni della Morte: un condensato di stucchevole romanticismo totalmente gratuito che ha avuto come unico effetto quello di farmi imprecare contro la Rowling (perchè quella si, è tutta farina del suo sacco), rea, secondo me, di aver inserito quelle quattro pagine giusto per far scendere la lacrimuccia ai lettori più sensibili, facendo così trionfare i buoni sentimenti, piuttosto che lasciarli con un ultima scena, molto più suggestiva, di un mondo distrutto che deve ricominciare da capo. Ecco perchè, in un ipotetica pagella, darei alla saga di HP un bel 5, frutto del 7 che dò all'intera saga e al 3 che invece dò a questo ultimo capitolo. Sono sicuro che Martin non ci deluderà mai con un happy ending così. Spero di non sbagliarmi,