Ieri sera da amici...
il film di Final Fantasy VII !!!!
non male, un po' psichedelicoe confusionario ma fatto veramente bene...
e poi ha fatto piacere rivedere gente come Cloud, Sephiroth, Barrett, Tifa, Cid, Vincent e tutti gli altri...
DOG DAY AFTERNOON, Al Pacino, John Cazale.
Uno dei più bei film della storia del cinema. L'interpretazione di Al Pacino è incredibile, lascia senza fiato. Nella mitica scena in cui parla al telefono con la "moglie" (scena totalmente improvvisata da Al Pacino!) è così preso dalla sua parte che sembra sul punto di morire da un momento all'altro. Qualcuno avrebbe dovuto dirgli che era solo un film!
5/5
ho rivisto Blade Runner.... sempre stupendo, fa riflettere ed è bellissimo da vedere. voto 4,5/5
Il volto, di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Ingrid Thulin, Gunnar Bjornstrand, Bibi Andersson. Ennesimo piccolo grande capolavoro del regista svedese, che con un nugolo di personaggi riesce a creare una storia torbida e inquietante, giocata tra la follia e la burla, sul sottile filo che lega la vita alla morte. Strepitosi i 10 minuti finali, che come scelte virtuosistiche ricordano L'ora del lupo, anche se Il volto lo precede cronologicamente di quasi 10 anni. Teatralmente macabro. Voto 5 / 5 " />
Viale del tramonto, di Billy Wilder, con William Holden, Gloria Swanson, Erich von Stroheim. Tre premi oscar per questo lucido ritratto sul mondo del cinema, diretto magnificamente e interpretato alla grande da un frizzante Holden e una superba e autoironica Swanson. Un film che mette in gioco luci e ombre di Hollywood, laddove recupera anche registi di gran classe che interpretano sè stessi (Cecil B. Demille), e mette in mostra tutte le facce del declino di un'attrice. Splendida la colonna sonora, la scelta della voce fuori campo, i giochi di luce virtuosi ma mai invadenti, per un film che è entrato di diritto nella storia del cinema. Voto 5 / 5 " />
La passione di Cristo, di Mel Gibson, con Jim Caviezel, Maia Morgenstern, Ivano Marescotti, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano, Claudia Gerini, Sergio Rubini. Uno dei film scandalo degli ultimi anni, che ha provocato non poche critiche dalla parte più conservatrice della chiesa cattolica, in quanto la violenza subita da Gesù è a tratti esagerata, macabra, quasi pulp (ma niente a che vedere con Tarantino, come molti dicono...), e rende troppo umana la figura di quelli che in molti ritengono un dio. Ma se tutto ciò è avvenuto realmente, perchè negare una rappresentazione anche "forte" dei fatti? Il film comunque è solenne, Gibson dietro la macchina da presa ci sà fare, trasforma il Cristo in una sorta di William Wallace (con le dovute proporzioni...) paladino della cristianità, lo rende epico sotto ogni punto di vista, a volte anche all'eccesso. Caviezel straziato dal dolore, sostituito prima dalla controfigura e infine da un animatronix, se la cava benino, sicuramente la sua migliore interpretazione di sempre, ed è circondato da un cast di attori bravi, quasi tutti italiani, degna di nota la parte di Rosalinda Celentano, un diavolo veramente inquietante. Inquadrature, musiche, tutto vuol portare al fine di identificarsi e amare un pò di più questo dio così terreno e in parte vi riesce, anche se chi non crede sà bene che è solo un, sicuramente bello, film. Voto 4.5 / 5 " />
Crimini invisibili, di Wim Wenders, con Bill Pullman, Gabriel Byrne, Andie MacDowell. Gustoso thriller drammatico, che cerca di fondere temi moralistici e denuncia sociale sulla violazione della privacy, laddove protagoniste sono le telecamere che tutto vedono, artefici di complotti insiti all'interno del governo americano. Niente di nuovo all'orizzonte insomma, ma Wenders è un regista di grandissimo talento e si vede in ogni inquadratura, supportata da un cast variegato, non eccelso ma comunque utile alla causa, con un buon Pullman che si conferma dopo l'ottima prova in Strade perdute di Lynch. Complottistico. Voto 3.5 / 5 " />
per me la passione di cristo è un film troppo incentrato sulla violenza subita dal figlio di dio,appositamente scandaloso,servito su un piatto d'argento ai cronisti. Nonostante questo confermo il giudizio dato da Blindevil sulla bravura di Gibson dietro la sua cinepresa,e la visione epica del "protagonista"
Oggi ho visto King Kong di Peter Jackson.
Magniloquente remake del classicissimo amato dal bambinone neozelanderse,riesce in tutto e per tutto nel suo scopo. L'impronta di Jackson è impressionante,grossa quanto quella lasciata da Kong: si vede la sua passione per il trash horror in alcune scene(memorabili i suoi capolavori come splatters lo schizzacervelli e bad taste),in altre ci ricordiamo della trilogia dell'anello in tutta la sua epicità e maestosità. Mostruoso.
La recitazione di Naomi Watts è di un altro livello,come al solito. Giudizio strettamente personale,ha superato anche la sua amica più famosa Nicole . L'accompagnamento sonoro rende giustizia alle sontuose immagini,una gioia per gli occhi vedere all'opera quei geni della Weta Workshop.
Il film dura 180 minuti,l'inizio e la fine ambientati in città e nel mezzo l'incredibile isola dove Kong è il re incontrastato. Qualcuno ha definito la parte centrale noiosa,troppo lunga. Mai niente di più falso: è infarcita di action,le coreografie sono originali e IRRANGIUNGIBILI (si raggiunge l'orgasmo nello scontro tra i t-rex e il nostro gorilla),è tanto lunga quanto appagante.
Insomma,King Kong è un film che fa riflettere,è un film che fa emozionare,è un film che fa godere proprio... Voto 5 su 5
Butch Cassidy, di George Roy Hill, con Paul Newman, Robert Redford. Ironico western con un duo di protagonisti simpatico e accattivante, vincitore di 4 premi oscar. Splendidi paesaggi, fotografia, colonna sonora, mentre nota di demerito alle parti accompagnate solo da musica e foto, un pò troppo lente e lunghe. Da segnalare per la prima volta l'uso della fotografia con la luce soffusa, tecnica che poi si sarebbe diffusa largamente. Il film si fà apprezzare pur non essendo propriamente un capolavoro, comunque già nel periodo del tramonto di un genere mitico come il western. Voto 3.5 / 5 " />
Persona, di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Liv Ullmann, Gunnar Bjornstrand. Bergman si affida a due delle sue attrici predilette, per uno dei film più difficili della sua strepitosa carriera registica, sicuramente uno dei più complicati. Infatti si trova a trattare di un tema assurdo e sconosciuto come il vampirismo psichico, nel rapporto tra una malata e la sua infermiera. A tratti incomprensibile se non preparati su certi argomenti, il film ha comunque il suo fascino decadente e lugubre, con dei giochi di luce sempre inquietanti in pieno stile del regista svedese. Rebus. Voto 4 / 5 " />
Fuori in 60 secondi - Film che avevo già visto più volte ma nonostante ciò sempre gradevole, bravi gli attori, Nicolas Cage tra tutti, film secondo me fatto molto bene ovviamente per il suo genere
4/5
L'occhio del diavolo, di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Gunnar Bjornstrand. Cosa succede se una ragazza arrivata vergine alle soglie del matrimonio provoca le ire di Satana? E' ciò che ci mostra Bergman in questo gustoso film, una commedia nera girata con garbo e classe, su temi molto cari al regista svedese, quali l'amore, la menzogna e la morte. Non uno dei suoi film più profondi, e forse uno dei più facilmente interpretabili e accessibili al grande pubblico, una visione comunque più che godibile. Voto 3.5 / 5 " />" />" />
Il silenzio, di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Gunnel Lindblom. Solutudine, morte, malattia, contrasti familiari. Tutti i temi preferiti di Bergman, qui sono elevati all'ennesima potenza, regalandoci una delle sue opere più "forti", capace di provocare emozioni contrastanti. Giochi di luce, scene oniriche, lunghi silenzi nei quali la mimica regna sovrana, quasi come un omaggio al cinema muto, fanno di questo film una vera opera d'arte, una delle massime espressioni del regista svedese. Questo non è solo cinema, e soprattutto è per pochi. Voto 5 / 5 " />" />" />
Il cielo sopra Berlino, di Wim Wenders, con Bruno Ganz, Peter Falk, Otto Sander. Quando un film non è solo un film, quando una pellicola si trasforma in arte pura, qualcosa che trascende il significato di cinema stesso, ci si trova davanti a capolavori come questo. Un'opera unica, assoluta nel suo trasmettere emozioni e pensieri mai espressi con così tanto realismo, e lo fà attraverso qualcosa che reale non è, la presenza degli angeli che tutto vedono e tutto sentono, da anni, da secoli, dall'inizio del mondo. Bianco e nero e colore, immagini veloci che scorrono e momenti lenti e introspettivi, filosofia e ricordo, in una Germania cui rimane sempre l'incubo,stavolta reale nelle conseguenza che ha portato, della sconfitta nella seconda guerra mondiale. Fà ironia il tenente Colombo, quel Peter Falk che interpretando sè stesso con molta autoironia, ammette di essere stato un tempo angelo pure lui. Un film da vedere e rivedere, da apprezzare come una delle massime meraviglia mai create dal mondo del cinema. Assoluto. Voto 5 / 5 " />" />" />
mi hai convinto izio,provo a procurarmelo " />