1 ora fa, ryer ha scritto:Infatti, io sono atea ma adoro la storia del Signore degli Anelli
Anche io, pur non essendo credente e religioso; non è necessario condividere le posizioni politiche o religiose o di qualsiasi altro tipo dell'autore per apprezzare la sua opera - non è necessario essere guelfi per apprezzare la Divina Commedia... 
@Euron Gioiagrigia Ho specificato "involontariamente", perché dal punto di vista di Tolkien è sicuramente come dici tu, eppure a me questa concezione religiosa sembra avere dei tratti opposti a quelli dell'epica religiosa tradizionale.
Forse questa ambivalenza dell'opera tolkieniana è anche il motivo per cui, in ambito politico, essa è stata "contesa" sia dalla destra che dalla sinistra.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
37 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Ho specificato "involontariamente", perché dal punto di vista di Tolkien è sicuramente come dici tu, eppure a me questa concezione religiosa sembra avere dei tratti opposti a quelli dell'epica religiosa tradizionale.
La visione religiosa tolkeniana mi sembra tutto sommato tradizionale. Sbaglio o un tizio diceva una cosa del tipo gli ultimi saranno i primi? Se cerchi invece una saga atea, hai a disposizione ASOIAF: divinità menzionate e che non appaiano mai e per le quali le persone si odiano e uccidono, una magia che ha aspetti decisamente naturalistici, personaggi in gran parte grigi e con desideri molto umani (troppo umani, direbbe qualcuno), e una minaccia finale che obbligherà presumibilmente i protagonisti a sacrifici pesantissimi e con conseguenze non tutte positive (bittersweet ending, appunto). Tolkien mi è sembrato molto lineare nel suo portare avanti un fantasy dalle radici cristiane, soprattutto se si considera anche Il Silmarillion che è una vera e propria Bibbia.
37 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Forse questa ambivalenza dell'opera tolkieniana è anche il motivo per cui, in ambito politico, essa è stata "contesa" sia dalla destra che dalla sinistra.
I motivi sono soprattutto legati al fatto che si tratta di un'opera scritta e pubblicata durante la Guerra Fredda, e il bipolarismo politico era a livelli molto più alti di oggi. Tolkien le ha comunque sempre smentite con vigore da quello che so.
Diciamo che il Nuovo Testamento non è proprio ciò che definirei "tradizionale", se messo a confronto con l'epica del Vecchio Testamento (o della mitologia norrena), e lo stesso cattolicesimo è più permeato di pessimismo rispetto ad altre confessioni cristiane. Ma temo di stare andando off topic.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
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Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
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George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
42 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Forse questa ambivalenza dell'opera tolkieniana è anche il motivo per cui, in ambito politico, essa è stata "contesa" sia dalla destra che dalla sinistra.
4 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Tolkien le ha comunque sempre smentite con vigore da quello che so.
Tolkien ha sempre smentito che la sua opera avesse un qualsiasi tipo di messaggio politico o religioso. Ciò non toglie che abbia, innegabilmente ed inevitabilmente, trasferito nella sua opera buona parte della sua visione della vita e del mondo. Tolkien era cattolico, (ultra)conservatore, antimodernista ed anarchico (ci si definì lui stesso, ma chiarì che avversava l'idea dello stato moderno, più che l'idea dello stato in sè). Ad un livello più profondo di lettura del SdA è possibile rintracciare queste posizioni in maniera piuttosto chiara ed inequivocabile.
Prima che cali su di noi il richiamo di un moderatore , ci si potrebbe trasferire nel topic su Tolkien, per continuare...
Mannaggia qua non vi si può lasciare un momento che subito mi scrivete pagine di discussione e io devo ancora iniziare... oltretutto concordo con il buon @ Menevyn trasferirei il tutto nel topic apposito, che è anche un peccato distribuire pezzi in giro. Quindi, sperando che vengano spostati di là anche questi messaggio, intanto rispondo alle perplessità di @Pongi
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Ho visto finalmente Hardcore!, film girato completamente in soggettiva.
L'ho trovato interessante e pure divertente (grazie al personaggio di Jimmy). Mi piacciono molto gli esperimenti cinematografici che approfondiscono o esplorano nuovi stile, tecniche e linguaggi, e sono molto indulgente nei loro confronti. E questo l'ho apprezzato.
Devo dire che credo che possa interessare di più a chi, come me, ha passato molto tempo a giocare agli sparatutto 3d, perchè questo è sostanzialmente un videogioco in forma di film: i nemici numerosi e spendibili, tecnologie futuristiche, gli "spiegoni", addirittura il "tutorial" iniziale in cui una bella scienziata ti aiuta mentre ti mostra le potenzialità che hai.
Il finale, poi, è a tutti gli effetti un classico:
Boss finale sui tetti con fuga in elicottero. Non ricordo neppure quanti giochi finiscono in questo modo 
Il 4/1/2023 at 12:14, Pongi ha scritto:Non capisco perchè Jackson l'avesse omessa, l'ha spiegato?
Credo che abbia dovuto fare delle scelte per mantenere una durata accettabile. Nella versione completa (quella che viene volgarmente chiamata versione estesa) ci sono tante bellissime scene (Boromir assieme a Faramir e Denethor, le case di cura, giusto per citarne un paio) che nella versione "tragicamente mutilata" (che altri chiamano versione cinematografica) mancano 
(lo stesso non vale per Lo Hobbit: non credo di ricordare nulla nella versione estesa che non poteva rimanere tranquillamente esclusa)
Durante le feste ho avuto modo di rivedere Top Gun Maverick con mio papà, e a lui è piaciuto molto più del primo perché "c'è molta più azione". Io preferisco sempre il primo, tuttavia l'ho trovato gradevole.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il 4/1/2023 at 23:35, Lyra Stark ha scritto:Non è al cinema ma su Netflix dal 6 gennaio. Mi incuriosisce, avendo rinnovato l'abbonamento penso che gli darò una chance.
https://www.bestmovie.it/film-trailer/the-pale-blue-eye-i-delitti-di-west-point/831283/
Dunque come anticipato ho visto questo, un filmetto giallo gotico? che non è niente di che, ma tutto sommato guardabile. C'è qualche guizzo ogni tanto.
Molto belle le scene in esterno con i paesaggi ghiacciati.
Ho visto inoltre the Wonder aka il Prodigio con Florence Pugh di cui avevo letto buone recensioni ma mi ha entusiasmato poco e molto meno del film precedente.
Si narra la storia di una ragazzina che nell'Irlanda del 1800 viene additata a possibile miracolo perché pare non mangi da 4 mesi. Viene quindi costituita una commissione d'inchiesta per certificare il miracolo e chiamata un'infermiera per osservare anche se presto lei comincerà a indagare per capire cosa succede.
Film direi scontato e noioso, che riflette bene l'ignoranza e il fanatismo religioso ma parte da una premessa e continua a girarci attorno anche troppo aggiungendo di tutto di più (appunto troppo), seppur molto bello nei colori (azzurri e verdi). Non mi ha colpito nè in positivo che in negativo.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Di sicuro l'evoluzione tecnica nel corso degli ultimi decenni ha permesso al sequel di essere più scenografico del primo film. Quella che non sembra cambiata è la fisicità di Tom Cruise, nonostante i suoi quasi 60 anni quando ha recitato in Maverick.
Più scenografico si ma con aerei più brutti (mai piaciuti gli F18) quindi per me è poco un vantaggio. Tom Cruise fa quasi inquietudine, oltretutto hanno pure forzato le leggi della credibilità perché alla sua età non si potrebbero più pilotare aerei militari, figurarsi assegnare missioni.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
E vabbè, stai a guardare il capello 
Cavolo, avete scritto un mucchio su Tolkien! 
Ora mi cerco tutti i vostri post, leggo con calma, raccolgo le idee e cerco di dire qualcosa...
Il grande giorno (2022) di Massimo Venier
Commedia natalizia del trio Aldo, Giovanni e Giacomo dopo Odio l'estate, film uscito poco prima della pandemia e che io personalmente ritengo una sintesi magistrale del loro modo di fare commedia e di rielaborare il passato con nostalgia ed eleganza. Qui la magia non si ripete: il film si basa per tutta la prima parte sul contrasto tra l'irruenza di Aldo, elemento peraltro comune nel loro cinema, e la serietà della situazione (la preparazione del matrimonio) minata però già alla base dai dissidi non ancora espliciti tra Giovanni e Giacomo. È nella seconda parte che il film ha la potenzialità teorica di svilupparsi maggiormente per approdare ad un finale che avrebbe potuto essere per certi aspetti cinico, se non fosse per le scene consolatorie durante i titoli di coda. Peccato: un'occasione sprecata.
Voto: 5,5
The Hanging Sun (2022) di Francesco Carrozzini
Basato sul romanzo Sole di mezzanotte di Jo Nesbø, che non ho letto. I film televisivi raramente sono di elevata qualità, e questo non fa eccezione pur essendo una produzione Sky Studios. Quello che si deduce dalla pellicola è che la trama del libro è interessante, ma sarebbe servita almeno una ventina di minuti in più per sviluppare meglio certe tematiche e certi personaggi, nonché alcuni dettagli che rimangono appesi senza troppe spiegazioni.
Il protagonista John vede nei boschi un lupo (o lupa) con un cucciolo al seguito, e quando lo dice a Caleb questi risponde che non si sono mai visti lupi da quelle parti. Verso la fine è sempre lo stesso animale ad aiutare John a nascondersi dai suoi inseguitori, ma gli eventuali simbolismi dietro questo rapporto non vengono sviluppati.
Charles Dance nel ruolo del predicatore Jacob è veramente sprecato e sottoutilizzato, nonostante il trailer mi avesse dato l'impressone che il suo ruolo fosse più centrale. Peccato: altra occasione sprecata. Il libro però potrebbe essere una lettura interessante.
Voto: 5,5
