Oggi ho visto due film completamente diversi tra loro: un western del 1966 e uno del 2013 ambientato nello spazio.
Il primo, che senza dubbio gli appassionati indovineranno al volo, è Django di Sergio Corbucci. Avendo un padre che conosce a memoria tutta la trilogia del dollaro, ho visto spesso spaghetti western ma non mi era mai capitato di vedere questa pietra miliare del genere né prima né dopo la dedica di Tarantino per cui appena l'ho trovato su Studio Universal non ho resistito 
" /> Il film mi è piaciuto: Django è in tutto e per tutto un anti-eroe, segue le sue regole e può farlo anche perché ha una mira infallibile. Ho adorato i dialoghi e le sparatorie assurde (le cose che preferisco del genere), fantastica l'interpretazione di Franco Nero e bellissima la colonna sonora.
Il secondo è Gravity. Sarebbe superfluo lodarne la fotografia, gli effetti speciali, il montaggio.. considerando che ha vinto 7 Oscar per tutte queste caratteristiche tecniche. Quello che mi è piaciuto di più è il tema del viaggio e del cambiamento a cui questo porta. Comincia con una donna che non sa come dominare l'assenza di gravità e finisce con una donna che non riesce ad opporsi alla forza di gravità, non potevano scegliere titolo più azzeccato! Se all'inizio la dottoressa Ryan Stone è una donna che si è arresa, sfiduciata, insicura, senza niente per cui lottare, alla fine lotterà, comunque vada, qualunque cosa succeda. Se all'inizio la protagonista ama il silenzio, alla fine ha bisogno di suoni per capire che non deve arrendersi. Ho trovato l'interpretazione di Sandra Bullock straordinaria (come dubitarne?). Paura, ansia, rabbia, panico,.. tutto ciò che vuole trasmettere questo film l'ho provato anch'io in gran parte grazie a lei! Un'ora in mezza in cui non succede quasi nulla ma in cui non mi sono mai stancata o annoiata e ci sono delle sequenze veramente stupende.
Questa donna è talmente sfigata che alla fine pensavo che dopo tutte quelle peripezie morisse annegata nel laghetto 
" /> quando è spuntata la testa dall'acqua ho pensato che sarebbe arrivato un qualche animale carnivoro a spolparsela
Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".
Lo potrei, ma non oso.
Paura, Umberto Saba
Approfittando dei prezzi previsti nei cinema dall'8 al 15 maggio per la Festa del Cinema, sono andata a vedere Principessa Mononoke, che torna nelle sale con un nuovo adattamento dei dialoghi e un nuovo doppiaggio. Si tratta di un film d'animazione diretto da Miyazaki di cui però non ho mai visto la prima versione. Il film parla di un ragazzo, Ashitaka, che colpito da una maledizione va alla ricerca dello Spirito della foresta, il solo in grado di guarirlo col suo soffio vitale. Il tema principale è lo scontro tra natura e uomo in cui tuttavia non esiste una fazione giusta né una fazione sbagliata ma solo punti di vista differenti. Probabilmente questo è il film più violento, avventuroso, crudo, a tratti addirittura inquietante, tra quelli di Miyazaki e si perde il senso di meraviglia e di stupore a cui altri suoi lavori mi avevano abituata. Il fatto che duri oltre due ore e che il linguaggio non sia proprio dei più semplici lo ha reso, a parer mio, un po' pesante.. tant'è che sono uscita dalla sala quasi stanca, ma questo può anche essere solo un problema mio. Non credo fosse nell'intenzione del regista realizzare qualcosa di semplice o leggero, anche se ho trovato alcune parti addirittura chiassose e confuse. Qualitativamente è di altissimo livello, ogni scena è un'opera d'arte, le sequenze finali mi hanno davvero ricompensata di tutto quello che invece non avevo ben digerito e le musiche di Hisaishi lasciano sempre senza fiato *___*
In definitiva non uno dei miei preferiti di Studio Ghibli ma comunque apprezzabile e consigliato a chi ha voglia di tematiche importanti e non è troppo stanco per seguirle! 
E poi Moro, la dea-lupo, non somiglia "vagamente" a Spettro? " /> Mononoke significa proprio spettro, curioso no?
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/4/45/Princess_Mononoke.png
Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".
Lo potrei, ma non oso.
Paura, Umberto Saba
La signora del venerdì, di Howard Hawks. Con Ralph Bellamy, Cary Grant, Rosalind Russell, Gene Lockhart, Cliff Edwards, John Qualen, Roscoe Karns. Walter Burns, direttore di un noto giornale americano, quando scopre che l'ex-moglie, una bravissima giornalista alle sue dipendenze, sta per risposarsi, cerca in tutti i modi di riconquistarla, costringendola a firmare un ultimo importantissimo servizio. Ma proprio mentre è "sul pezzo" la donna si trova alle prese con un assassino in fuga... Commedia brillante che si pone come feroce satira del giornalismo, non disdegnando stoccate etiche e istinti drammatici ma senza dimenticare la sua componente ludica, incarnata alla perfezione da un ritmo strepitoso e da dialoghi ispiratissimi (vi è anche il più veloce nella storia del cinema americano). Cary Grant e Rosalind Russell, in un vivace rapporto di amore / odio, sono magnifici e la regia di Hawks è sempre una garanzia. Scalpitante.
Fuggiamo insieme, di Leo McCarey. Con Walter Slezak, Ginger Rogers, Cary Grant, Albert Dekker, John Banner, Albert Bassermann, Ferike Boros. Un giornalista radiofonico cerca in tutti i modi di intervistare la promessa sposa di un barone austriaco dalle tendenze filonaziste. Conosciuta con inganno la donna, finisce per innamorarsene ed allo scoppio della guerra i due si ritrovano in Polonia e decidono di fuggire insieme... Tra commedia e spy-story il divertimento è garantito, anche se in alcune occasioni si strizza troppo l'occhio al sentimentalismo mettendo in secondo piano la componente ironica. Il dramma della guerra è raccontato con uno sguardo ancora "ignaro" (il film è del 1942) delle reali atrocità accadute. In un cast non sempre convincente la coppia Grant / Rogers ha comunque sempre il suo iconico magnetismo.
Princess Mononoke al cinema!! Lo adoro, è il mio Miyazaki preferito insieme a La città incantata!!
Tykho Moon, di Enki Bilal. Con Julie Delpy, Johan Leysen, Michel Piccoli, Marie Laforêt, Richard Bohringer, Jean-Louis Trintignant, Yann Collette. In un prossimo futuro, la Francia è sotto il giogo dittatoriale della potente famiglia McBee. Ma quando un killer prende di mira i despoti, e sulle strade fa ritorno un uomo senza memoria, legato però in passato proprio ai MacBee, le cose sembrano destinate finalmente a cambiare... Il secondo film dell'apprezzato fumettista francese Enki Bilal è, come il precedente (Bunker Palace Hotel) ed il successivo (Immortal ad vitam), un'opera fortemente imperfetta ma al contempo pregna di un fascino fuori dal comune. Una storia criptica, tra thriller e mystery in un' ambientazione distopica / sci-fi, ricca di personaggi e situazioni paradossali che si intersecano in una precaria linearità che ammalia e conturba, mantenendo alto l'interesse sino all'epilogo. Gran bel cast, nel quale spiccano le leggende Piccoli e Trintignant e la suadente bellezza di Julie Delpy. Ermetico.
Incantesimo, di George Cukor. Con Edward Everett Horton, Katharine Hepburn, Cary Grant, Lew Ayres, Doris Nolan, Bess Flowers. Un giovane avvocato pieno di sogni è prossimo al matrimonio con una bella ragazza di buona famiglia, figlia di un banchiere e abituata al lusso. Le cose si complicano quando lui e la sorella di lei, dal carattere e i gusti molto più affini, finiscono per innamorarsi... Remake di un film del 1930, Incantesimo è una perfetta ed elegante rilettura firmata da un Cukor in gran forma, che riesce a coniugare sentimento e comicità in un perfetto cocktail, leggero e profondo al contempo, che va giù tutto d'un fiato. Con uno sguardo d'accusa al mondo benpensante e legato al denaro della upper class, il divertimento è quindi assicurato, garantito anche dall'ottimo cast, con un Grant che questa volta finisce in secondo piano rispetto alla ruggente Hepburn e al dolente/ironico Lew Ayres nei panni del fratello alcolizzato. Leggiadro.
Ho visto il nuovo Godzilla!! E non è niente male, mi aspettavo peggio xD
Anche io ho visto GODZILLA! Un'orgia di effetti sonori e visivi, davvero un ottimo prodotto cinematografico. La trama non è delle più intriganti però ci sono tre/quattro spezzoni che da soli valgono il biglietto.
Un Godzilla così potente e allo stesso tempo tenero non si era mai visto! 
" />
E poi c'ha pure l'onda energetica! 
" />
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Visto Trascendence: una buona idea di base, un cast con i controfiocchi, ma una storia ed una sceneggiatura un po' fragili. Un'occasione sprecata. Peccato. <br /><br />Inviato dal mio GT-I9100 utilizzando Tapatalk<br /><br />
"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)
Ragazzi, non so che film abbiate visto voi, ma il godzilla che ho visto io era osceno! Si salvano un paio di scene e la realizzazione di Godzilla stesso, ma per il resto è da prendere e cestinare! Cose insensate, buchi di trama, nessuna spiegazione effettiva! Fortunatamente mi è piaciuta la scena finale dell'onda energetica (però anche lì, meglio non farsi domande!) però non lo consiglierei!! >.<
Per me questo Godzilla è un signor MosterMovie
La regia è buona, e il regista taglia (facendo benissimo per me) i primi due scontri per far crescere il climax per lo scontro finale...i kaiju sono davvero fatti benissimo, Godzilla su tutti...lo scontro finale è bello e senza rallenty forzati...il protagonista mi è piaciuto!!
Difetti: il più grande è stato
far fuori troppo presto Cranston, che poteva dare altro a questo film
poi lo scontro, considerando la "storia" di Godzilla lo avrei preferito in Giappone
infine manca una chicca, cioè una scena del genere
ma va detto che la linea del film era quella di tagliare inutili scenette comiche e simili, e quindi lo perdono xD
Infine Godzilla stesso, che è Godzilla al 100%...
un mostro che semina distruzione (involontariamente) da una parte e un essere che ristabilisce l'equilibrio nel mondo salvando la stessa razza umana!!
Lo vorrò rivedere, ma per me siamo sicuramente sopra la sufficienza
He's big
He's green
He's lovable
" />
" />
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Visto Godzilla,
partiamo dal presupposto che il "Godzilla" del 98, di Godzilla aveva solo il Titolo, questo riprende lo spirito dei vecchi Godzilla, dove il RE dei mostri ha il compito di difendere il suo territorio (la Terra) dai mostri "cattivi", passiamo ai 2 problemi:
- l'eccessiva lentezza della trama nei primi 30 minuti (dopo i primi 5 minuti di introduzione buoni);
- il fatto che Godzilla di per se alla fine sia una "comparsa" e non il "protagonista" e questa credo sia la pecca principale;
Sull'onda "energetica":
Godzilla non è Godzilla senza qualche potere del genere;
Detto questo film assolutamente buono, mi aspettavo qualcosa di più per via del secondo punto del primo spoiler, però resta un film buono.
Voto film 8/10
La dama e l'avventuriero, di Henry C. Potter. Con Cary Grant, Laraine Day, Charles Bickford, Alan Carney, Gladys Cooper, Henry Stephenson, Paul Stewart, Kay Johnson. Joe, abile giocatore d'azzardo proprietario di una nave, si ritrova al verde e per evitare il servizio militare obbligatorio decide di scambiare la sua identità con quella di un suo dipendente di origini greche deceduto da poche ore. Per racimolare qualche soldo l'uomo ha intenzione di truffare un'associazione di volontariato per i reduci della guerra, ma finisce per innamorarsi della bella e ricca presidente dell'organizzazione... Una commedia romantica che, tolto l'innegabile carisma di un sempre magnetico Cary Grant, è senza infamia e senza lode. Nonostante alcune scene divertenti, la componente comica è spesso smorzata e forzata, complice una sceneggiatura non priva di sbavature e un a tratti eccessivo sentimentalismo. Finale in crescendo che sfiora il dramma. Modesto.
Solo gli amanti sopravvivono, davvero interessante, film particolare con determinati personaggi
vampiri
diversi dal solito!!
Mi è piaciuto, un pò lento, ma ci sta tutto questo ritmo!! Molto bella la colonna sonora!!
