Non potevo tornare a postare qui senza descrivere l'ultimo capolavoro cinematografico visto.
DOA: Dead or Alive, con, udite udite, Jaime Pressly, Devon Aoki, Holly Valance, Sarah Carter, Natassia Malthe, Eric Roberts. Insomma, di attori che si possano definire tali non ce ne sono.
Ma tanto non servirebbero nemmeno.
La trama è ezzenzialmente semplice: ragazze bellissime con corpi mozzafiato, dedite ad ammiccamenti continui, che si battono per vincere un torneo di arti marziali. Il fatto poi che il torneo sia stato organizzato per scopi loschi, non ha assolutamente nessuna importanza.
A fare da corollario a tutto questo, un'ambientazione paradisiaca e qualche attore maschile che serve solo a dimostrare quanto siano attraenti le succitate donzelle.
Da vedere assolutamente, però una volta sola...
Bagno Mariai e con Giorgio Panariello.
L'ho visto cento volte e ogni volta m sembra più carino!!!
A un certo punto ci sono anche Lillo e Greg degli ex Latte e i suoi derivati...perfetti nella loro particina! XD
Ad ogni modo,il film è davvero simpatico,e i personaggi più simpatici di Panariello si incastrano benissimo!!!
A volte,soprattutto nel ruolo di Mario il bagnino,le battute mi sono sembrate un po forzate,ma servono a caricaturizzare un personaggio che altrimenti non avrebbe avuto risalto rispetto agli altri(vedi Merigo l'ubriacone,il Discotecaro,Simone il bambino).
Una nota stonata è l'Arcuri,ma ci voleva una bellona... " />
voto: 8/10
WALL•E, di Andrew Stanton. In una terra desolata, abbandonata da secoli dagli uomini e ormai divenuta un'enorme discarica di rifiuti, si muove il piccolo robottino Wall•E, ultimo "abitante" del pianeta. La solitudine sembra svanire quando giunge sulla terra, in missione di ricognizione, il robot più evoluto Eve, di cui Wall•E finisce per innamorarsi. Ma quando Eve completa la sua missione e deve tornare sull'astronave madre, il coraggioso robottino dovrà seguirla e salvare il destino della razza umana. Nella sua apparente semplicità, Stanton firma un vero e proprio capolavoro di animazione poetica. Avventura e commedia, love story e farsesca ironia sulle debolezze umane che fanno apparire più veri i rapporti tra i robot che tra le persone reali. Soluzioni e trovate geniali che, uniti a un'impeccabile realizzazione tecnica, rendono il film della Pixar una vera e propria pietra miliare del cinema, di genere e non. Gioiello. Voto 4.5 / 5
Le onde del destino, di Lars von Trier. Con Katrin Cartlidge, Stellan Skarsgård, Emily Watson, Jean-Marc Barr, Udo Kier. La giovane e fragile Bess decide di sposare Jan, un forestiero, nonostante l'avversione della piccola e severa comunità religiosa del suo paese. Quando l'uomo ha un incidente in cui rimane paralizzato, la psiche della ragazza comincia a vacillare, e il suo strano rapporto con Dio, con il quale spesso è convinta di dialogare, si fa sempre più oscuro e difficile. Duro e senza pietà, uno straziante capolavoro firmato Lars von Trier. Un cinema tipicamente nordico, che ha fatto sua la lezione di maestri come Bergman e Dreyer, con una spiccata personalità e una regia che immerge a fondo nelle immagini e nelle vicissitudini degli sfortunati protagonisti. Centocinquanta minuti di amore e follia, di un'ossessione che finisce per mettere in discussione qualsiasi cosa, con un forte attacco al bigottismo di certe comunità ecclesiastiche. Strepitose le interpretazioni, da una Watson assolutamente sublime nella sua struggente e opprimente sofferenza figlia dell'insoddisfazione, al glaciale Skarsgaard che riesce a dar personalità a un personaggio immobilizzato per più di metà film, fino a una splendida Cartlidge nei panni della cognata premurosa e unico vero appiglio della protagonista. Una visione che non lascia indifferenti, e rimane a lungo nel cuore e nell'anima, come un'onda impetuosa che si infrange sugli scogli dell'essere. Divino. Voto 5 / 5
Uomini che odiano le donne, dal romanzo di Stig Larsson. Devo ringraziare l'amico/collega che me l'ha prestato: mi avevano detto che era truculenro, violento, sanguinoso...niente di tutto questo. Vero che il tema è pesante, che il "non visto ma sentito" fa molto più effetto del "vedo".La storia è dura e bella, l'intreccio ti tiene avvinto e ti fa pensare a quale potrebbe essere la soluzione, e sfugge ai facili stereotipi che i protagonisti sembrano suggerire.
Aggiungere qualche bel campo lungo sui paeseggi della Svezia, che per gli amanti dell'aria aperta non guasta mai.
Ho appena finito di vedere su Iris "Solaris", di Steven Soderbergh. Tratto dal capolavoro di Stanislaw Lem, è un bel film di fantascienza incentrato sull'omonimo e misterioso pianeta.
Solaris è un enigma e una sfida per gli umani in espansione nella galassia, un pianeta vivo la cui essenza ed i cui fenomeni sfuggono alla scienza umana. Il dottor Chris Kelvin, psicologo di fama, arriva sul pianeta in seguito al disperato appello dell'amico Gibarian, scienziato al lavoro sulla stazione che richiede l'aiuto di Chris per provare a curare l'equipaggio da quello che sembra essere un male devastante provocato dal pianeta. Ancora alle prese col dolore provocato dal suicidio della moglie Rheya poco tempo prima, Chris arriva sul pianeta solo per scoprire che il suo amico è morto e solo due dei diversi membri dell'equipaggio sono ancora in vita, riluttanti a spiegare il perchè. Realizza in breve tempo che il pianeta ha il potere di dar corpo e vita ai ricordi delle persone, senza distinzione tra quelli buoni e quelli cattivi, mettendone a durissima prova la psiche. Chris si trova di fronte Rheya e allo sconcerto per la situazione e per le "motivazioni" del pianeta si sommano il dolore e la bruciante speranza di poter rimediare ai propri errori, di costruire qualcosa con Rheya, fino al bel finale.
Rispetto al libro (non ho visto il primo film di Tarkovskij, quindi non posso citare quello che è considerata la migliore versione cinematografica tra le due), il film si presenta più claustofobico, mancando completamente delle numerose parti relative all'esplorazione e allo studio del pianeta, che nel romanzo è invece il protagonista. Totalmente diverso inoltre il finale, che pure ha un suo fascino. In definitiva, Soderbergh ha fatto un film concentrato soprattutto sul rapporto tra Chris e Rheya, ottenendo un bel film d'amore ambientato in un contesto fantascientifico. Non certamente il capolavoro di Lem (che infatti criticò il film), ma comunque una bella storia, che merita di essere vista per un bravo George Clooney nella parte di Chris e per un'ancora migliore Natasha McElhone in quella di Rheya. Belle anche le scenografie ed i costumi, in uno stile scifi piuttosto sobrio che rende giustizia al romanzo di Lem.
La ragazza che giocava col fuoco secondo film tratto dalla trilogia di Stig Larsson: bello l'intreccio, utile per saperne di più sulla coprotagonista (una Noomi Rapace perfetta in quella parte)...e perfino troppo realistico: il brutto è prioprio che non si può guardare un film del gener e pensare "è solo un film", perché ci si rende fin troppo conto che certe cose accadono, ci sfiorano, e magari manco ce ne accorgiamo. voto 3/5
Non so invece votare e definire In Bruges - la coscienza dell'assassino: è uno di quei film che piacciono subito o non piacciono affatto, relativamente povero di azione ma molto cerebrale, pieno di domande ma con poche risposte...a partire dall'inizio: quale coscenza di quale assassino? Il film racconta le vicende di tre killer professionisti giunti al capolinea, sullo sfondo di una Bruges invernale e quasi irreale, tra nani, assassini che praticano yoga, spacciatrici dal viso d'angelo, ladri imbranati, proprietarie di B&B e qualche passante. Unico vero neo, forse, l'eccesso di parolacce, che però nel contesto ci possono anche stare.
voto...il mio personale 4/5, ma molto personale.
Moon, che si potrebbe sottotitolare in cento modi...anche i cloni hanno un'anima...sembra pazzia, ma non è pazzia....il lato oscuro della luna...insomma, una fantascienza originale e surreale. Un film che fa pensare, che mette tristezza, che non ho un lieto fine...ma che merita decisamente.
Non posso mettere voti. Dico solo: guardatelo!
Dorian Gray, di Oliver Parker
Delusione totale.
La trama grossomodo è quella del libro da cui è tratto (e dico grossomodo perché ci sono delle cose inventate di sana pianta che non stanno davvero né in cielo né in terra). Un giovane di bell'aspetto, Dorian Gray (Ben Barnes) si lascia ritrarre dal pittore Basil Hallward (Ben Chaplin), e sedurre dal dandy Lord Wottom (Colin Firth), che lo inizia ai piaceri della vita. Dorian diventa vanitoso, e stringe una sorta di "patto con il diavolo": il ritratto invecchierà al posto suo e lui avrà l'eterna bellezza, l'eterna giovinezza. Dorian conduce una vita di dissolutezze, piaceri, crimini, ma è il ritratto a portare i segni di tutto ciò. L'amore per la figlia di Lord Wottom (???) lo spingerà a riflettere sulla sua condizione e lo riempirà di sensi di colpa, che Dorian metterà a tacere distruggendo infine il ritratto (e, di conseguenza, morendo).
Film bruttissimo. Bruttissimo. Bruttissimo. Un'accozzaglia confusa di aforismi (banali) di Wilde, scene di sesso senza senso e scene semplicemente ridicole. Recitato malissimo (con l'eccezione, in parte, di Colin Firth e di Ben Chaplin). I cambiamenti rispetto al libro di solito servono per rendere una storia più "cinematografica"...bè, non è questo il caso, non si capisce il senso dei cambiamenti. Bei costumi, belle scenografie, belle inquadrature, ma nell'insieme non si riesce a creare un film bello neanche dal punto di vista puramente estetico (insomma, l'estetismo non dovrebbe essere uno dei temi del film?). Niente di niente. Delusione completa, soldi del biglietto del tutto sprecati. Peccato, l'idea era decisamente ottima.
Voto: 2/10 (il 2 è per i costumi, le scenografie e Colin Firth)
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Il problema con Alien3, era che il novellino Fincher era la seconda scelta (quella meno costosa) per la casa di produzione. Alla fine é stato nominato lui per motivi economici, e il suo primo film si é trasformato in un incubo: copione riscritto un giorno si e l'altro anche, efetti speciali depennati, attori che cambiavano a metá film, perché costavano troppo (quindi scene da rigirare).
Pensate, p. es. che il pianeta/prigione secondo il copione originale avrebbe dovuto essere un piccolo satellite artificiale di legno popolato da detenuti monaci, e non labirinto di tunnel con dei detenuti che seguono una stile di vita simil-religioso, e che questi "dettagli" sono stati cambiati mentre gia si giravano le prime scene!
Quindi ottimo lavoro di David Fincher, che ha davvero sudato sangue per rendere Alien3 un film accettabile!
Avatar
di James Cameron. Con Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Michelle Rodriguez.
Dal pianeta Pandora viene ricavato un prezioso minerale. I progetti di sfruttare queste vene di minerale vengono contrastati da un ambiente ostile, e soprattutto dalla popolazione locali di alieni, i Na'vi.
Infine, gli scienziati riescono a clonare dei corpi Na'vi, che, usati come avatar, permettono agli umani di sopravvivere alle condizioni ambientali del pianeta.
Il soldato Jake Sully (Sam Worthington) viene quindi infiltrato in una comunitá di Na'vi con il compito di impararne il pensiero e le usanze e di redarre con loro un trattato di pace. La missione fallisce per motivi di tempo e interviene l'esercito. Nel frattempo, Jake Sully, attraverso il suo avatar, é diventato un Na'vi a tutti gli effetti, e dovrá scegliere da che parte stare.
È un film speciale questo, anche se l'idea di fondo sembra odorare di 'gia usato'. A renderlo speciale é senz'altro la figura di James Cameron, da sempre forza innovatrice del cinema fantascientifico. La trama del film puó sembrare di approccio facile, e alcune soluzioni adottate, senz'altro lo sono (la storia d'amore ricorda un po quella di Pocahontas), ma la forza del film é nella sua capacita di trasmettere emozioni e sensazioni. P. es, l'avatar cammina scalzo, e le inquadrature dei piedi sono rese cosí bene, che ti sembra di sentire l'odore della terra, e le foglie che ti solleticano le dita dei piedi. Altro punto di forza é la resa del film in 3D, come in Ice Age 3 alcune scene sono profonde e maestose, fatte su misura per questo tipo di tecnologia visiva. Intensi anche i colori, la foresta pluviale di Pandora é un caleidoscopio, e le piante fluorescenti, nelle scene notturne sono da togliere il fiato. La CG é sfruttata fino ai suoi limiti, che restano sempre le espressioni dei visi e i movimenti piu articolati di persone e animali.
Quindi tanto di cappello a James Cameron, che dall'alto della sua esperienza riesce ancora a sorprendere, e ad amalgama tutti gli elementi di questo film, trasformadolo in questa visione fantastica, le cui tre ore passano veramente troppo in fretta.
Sognante.
Voto 4/5
Se penso che in Italia uscirà solo il 15 gennaio mi viene da piangere... " />" />" />
Avatar
di James Cameron. Con Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Michelle Rodriguez.
[...]
Sognante.
Voto 4/5
Comunque per rimanere in tema.
Su consiglio di Eddard qui sopra, ho visto anche io Moon e ne sono rimasto affascinato. Davvero non immaginavo che Sam Rockwell potesse rendere bene in un film come questo, ma mi ha piacevolmente sorpreso. Alla fine ero un pò più triste, ma un pò più felice; forse per via del finale agrodolce. Da vedere: strano davvero.
Io e Marilyn di Leonardo Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Suzie Kennedy, Biagio Izzo
Gualtiero Marchesi, un uomo sulla quarantina, divorziato, ma ancora innamorato dell'ex-moglie fa una seduta spiritica nella quale invoca lo spirito di Marilyn Monroe. La celebre attrice defunta compare alla vista di Gualtiero, ma è una presenza con cui può interagire solo lui, perchè le altre persone nemmeno la vedono. Il fantasma di Marilyn aiuterà Gualtiero nel tentativo di riconquistare l'ex-moglie, ora fidanzata con un pittoresco domatore di tigri. Non volevo vedere questo film e avevo ragione. Pieraccioni si conferma un comico, ma anche un regista meno che mediocre, con un'idea di comicità piuttosto personale, ma tanto personale da far ridere solo lui. Non ci sono gli eccessi volgari dei cinepanettoni di De Sica, ma in un modo diverso vola decisamente basso e si attesta su un livello molto scarso di cinema. Forse l'elemento più incomprensibile sono i personaggi di contorno, nel complesso migliori di Pieraccioni ma relegati in ruoli totalmente estranei alla trama centrale, nell ruolo di semplici macchiette. Ma è solo uno dei tanti difetti del film, inutile elencarli tutti. VOTO: 1,5/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »