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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Blindevil
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Blindevil
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Inviato il 21 agosto 2008 23:51
Due figli di..., di Frank Oz, con Michael Caine, Steve Martin, Barbara Harris, Frances Conroy, Glenne Headly. Due simpatici truffatori si contendono, per scommessa, la simpatia di una bella ragazza, alla quale devono sottrarre con l'inganno 50.000 dollari. Colui che perderà dovrà lasciare per sempre il paese. Divertente, istrionica commedia fine e garbata, comandata da due primedonne assolute come Martin e Caine. Il primo straordinario nelle mimiche fisiche e facciali, il secondo perfetto nei panni del classico lord stile inglese. Giochi di furbizia a tratti esilaranti reggono la pellicola per tutta la sua durata, subendo un'impennata comica da metà in poi. Brava anche la Headley, nei panni dell'apparentemente ingenua vittima. E' il remake de I due seduttori , con Brando e Niven. Giocoso. Voto 3 / 5 <img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />

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theodentk
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theodentk
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Inviato il 22 agosto 2008 1:30

appena finito di guardare "Non è un paese per vecchi"... e sono molto soddisfatto per aver indovinato una scena ... SPOILERONE:

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dopo che shigur è andato a casa della moglie del protagonista e in macchina va verso l'incrocio e si gira a guardare i due ragazzini, ero sicuro che l'avrebbe preso in pieno sul fianco una macchina ihih ma pensavo sarebbe morto lì e sarebbe finito il film

 

 

è un film STUPENDO, perfetto, lo adoro <img alt=" />

 

un bel 9,5/10 non glielo toglie nessuno


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Black Rose
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Black Rose
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Inviato il 24 agosto 2008 12:28

Ieri sera sono andata a vedere "il cavaliere oscuro"....fantastico <img alt=" />


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Blindevil
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Inviato il 24 agosto 2008 23:55
La caccia, di Arthur Penn, con Robert Redford, Jane Fonda, Miriam Hopkins, Angie Dickinson, Marlon Brando, Martha Hyer, E.G. Marshall, Janice Rule, Richard Bradford, Robert Duvall. Evaso torna per sbaglio nella città natale, abitata per lo più da ricchi e saccenti ubriaconi. Questi, alla notizia del suo "ritorno", cercano di linciarlo. L'unico intenzionato a salvarlo sarà lo sceriffo, stanco dei soprusi della gente del paese. Intenso e avvincente melodramma, specchio un pò estremizzato ma efficace di una certa società americana di provincia. Molti personaggi che ruotano intorno ai due protagonisti, lo stanco e disilluso sceriffo magistralmente interpretato da Brando, e il giovane fuggiasco che ha le sembianze di un Redford alle prime armi. Forse un pò troppo lungo e esagerato, soprattutto nell'incendio finale, ma comunque coinvolgente. E Arthur Penn dietro la macchina da presa è una garanzia. Potente. Voto 4 / 5 <img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />

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Timett figlio di Timett
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Timett figlio di Timett
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Inviato il 25 agosto 2008 11:20

Giochi di morte (1989)

 

Regia di David Webb Peoples. Con Rutger Hauer, Delroy Lindo, Vincent D'Onofrio, Joan Chen.

In uno scenario post-apocalittico, simil-Mad Max, gode di grande popolarità un gioco violento e senza regole, chaimato Jugger. I giocatori migliori giocano in una lega (tipo Serie A), e fanno una vita da nababbi, vestono di seta e sono trattati come pari dai nobili che governano le poche città sotterranee.

La giovane Kidda (Joan Chen) vuole diventare una giocatrice di lega. L'unica possibilità di promozione nella lega é sconfigga una delle squadre che ne fanno parte.

Per questo motivo Kidda si affianca ad una squadra di Jugger viaggiante, capitanata da Sallow (Rutger Hauer).

Sallow é un giocatore esperto, che é stato giocatore della lega, anche se per poco. Dopo insistenza della Kidda, la squadra di Sallow decide di sfidare una squadra professionista, ma l'accettazione della sfida é a rischio, per colpa dell'oscuro passato di Sallow...

 

David Webb Peoples, autore del copione di Blade Runner, e della sceneggiatura di Ladyhawke, fallisce miseramente la prova come regista (infatti, questo rimarrà l'unico film da lui diretto), e il suo unico pregio, é quello di ingaggiare Rutger Hauer (lo cyborg di Blade Runner), che recita bene il ruolo da protagonista.

Il resto del film fa pena. Sceneggiatura da due soldi, la storia é scontata, al limite del trash. I dialoghi sono stupidi (un giocatore, rivolto a Sallow, cieco da un occhio: 'Attento, sei a un occhio dalla cecità'), e tutto questo quando film come Mad Max avevano gia dieci anni compiuti.

90 minuti (e per fortuna che son pochi) di vita sprecati.

Sconsigliato anche ad un nerd post-apocalittico ubriaco. Non merita lo stato di semi-cult, che in chissà quale modo ha ottenuto.

Voto 1/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Team Greyjoy

 

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Appartente al comitato di protesta: Merret Frey stava solo bevendo!! >_>

 

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Timett figlio di Timett
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Timett figlio di Timett
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Inviato il 26 agosto 2008 11:11

Hellboy II - The golden army

 

Regia di Gulliermo del Toro. Con Ron Perlman, Selma Blair, Doug Jones, Jeffrey Tambor.

 

Il principe Nuada, creatura simil-elfica, rompe la tregua ultramillenaria che fa convivere in pace l'umanità e i popoli mitici. Per vincere la guerra il principe ha bisogno dell'armata d'oro, un esercito di mostri meccanici, creati migliaia di anni fa, in occasione di una guerra.

Sarà il compito di Hellboy (Ron Perlman), il ragazzo-diavolo, e della sua squadra dell'ufficio paranormale dell'FBI, impedire che ciò accada.

E così inizia la corsa tra il diavolo rosso e i suoi amici e il principe Nuada, per trovare le componenti della corona, necessaria per risvegliare l'armata d'oro. La missione di Hellboy verrà complicata ulteriormente dall'agente ectoplasmatico Dr. Johann Krauss, assoldato per combattere i problemi disciplinari all'interno dell'unità paranormale.

 

Il secondo film del supereroe rosso, si rivela sensibilmente piu piacevole del primo anche perchè in questo sequel vengono sfruttati gli spunti interessanti (il nazista meccanico, p. es.) che avevano reso particolare il primo. Inoltre questo film punta decisamente sul divertimento. Tra dialoghi al fulmicotone ('il mio corpo é un tempio' - 'si, e adesso é un luna park') <img alt="> e Johan Krauss (con due SS) l'agente ectoplasmatico tedesco, che é una via di mezzo tra Torakiki e le Sturmtruppen la pellicola offre continuamente spunti divertenti.

 

Quella che secondo me é la grande pecca del film, é l'assoluta impossibilità di collocamento in un genere. Intendo dire, che non si capisce con che approccio guardarlo e che cosa aspettarsi dalla visura del film.

Se il primo Hellboy era una trasposizione da fumetto di un supereroe, questo secondo é un'accozzaglia tra fantasy, che spesso scade nel grottesco (ma c'era proprio bisogno dei troll?), azione, misticismo, supereroismo e lontani richiami al Mago di Oz (l'uomo di latta?). Il tutto immerge il film in uno stato confusionale, e quando pensi di aver visto tutto, ecco comparire un arcano dio della foresta in mezzo a New York. Ci mancava solo che spuntasse paperino a salvare Hellboy.

Ovviamente il tutto é infarcito con massicce dosi di CGI (a proposito, bella l'armata d'oro), della quale oggi sembra non si possa piu fare a meno.

Uscendo dal cinema un sigonre anziano mi fa: 'Ma non gli fanno piu i film normali al giorno d'oggi?' Come non dargli torto?

In conclusione Hellboy II é un film che sa divertire, tuttavia non tentate nemmeno di cercare la profondità di The Dark Knight o la moralità di Spiderman.

Voto 3/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Blindevil
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Inviato il 27 agosto 2008 23:17
A sud-ovest di Sonora, di Sidney J. Furie, con Marlon Brando, Anjanette Comer, Frank Silvera, John Saxon, Emilio Fernandez, Alex Montoya, Miriam Colon. Forestiero di ritorno a casa dopo anni di vagabondaggio, si vede rubare lo splendido stallone di razza Appaloosa con il quale aveva intenzione di mettere le fondamenta per un allevamento di cavalli. Si metterà così sulle tracce dei ladri messicani, e si innamorerà della donna del capo. Buon western, crepuscolare e oscuro, che spicca soprattutto per l'intensità emotiva di certe scene e i dialoghi asciutti e taglienti che immergono in un'atmosfera cupa e desolata. Ha la pecca di lasciar poco spazio all'azione, anche se i minuti finali sono davvero trascinanti. Brando, già un pò ingrassato, offre una prova più che dignitosa, ma la vera protagonista del film è la splendida fotografia. Ruvido. Voto 3 / 5 <img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />

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sharingan
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Inviato il 28 agosto 2008 9:41

Le Cronache di Narnia: il Principe Caspian di Andrew Adamson con Ben Barnes, Sergio Castellitto, William Moseley

Il principe Caspian, erede al trono di Telmar, è costretto a fuggire dal suo castello. Lo zio Miraz ha avuto un figlio maschio e vuole perciò ucciderlo per appropiarsi del potere. Gli abitanti di Narnia, coadiuvati dai 4 fratelli Pevensie, accettano di aiutare il principe a riconquistare ciò che gli spetta. Sequel del fortunato film Il leone, la strega e l'armadio questo secondo episodio tratto dalla saga fantasy di C.S.Lewis, convince molto poco e rappresenta sicuramente un passo indietro rispetto all'episodio di esordio. Non che il primo fosse straordinario, però aveva una propria coerenza, un proprio filo conduttore. Ora invece si cerca di fare un'operazione "darkizzante". Il risultato è mediocre. Innanzitutto la trama presenta notevoli buchi di sceneggiatura, ma soprattutto sono i personaggi a non rendere al meglio. L'impressione è che improvvisino quasi sempre e agiscano senza una vera logica. Piani di battaglia sconclusionati, storie d'amore improbabili, gente che ha già vinto e si mette nei guai da sola, etc... Palese inoltre la scopiazzatura di alcune parti dalla saga del Signore degli Anelli. Si capisce che alcuni punti possano essere presi ad esempio, ma quando gli esempi sono troppi e troppo simili, il risultato è poco convincente. Oltre a ciò gli attori sono piuttosto scarsi. Dei 4 ragazzi reduci dal primo film, solo la bambina più piccola dimostra di avere un certo talento mentre gli altri fratelli hanno subito un'involuzione. A questo si aggiunge l'improbabile personaggio di Caspian, senza carisma e assolutamente incapace di esercitare il ruolo. Castellitto tiene alta la media nel ruolo del cattivo. Buone le coreografie e tutti gli aspetti tecnici. Doppiaggio modesto. VOTO: 2/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

S
sharingan
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sharingan
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Inviato il 30 agosto 2008 16:42

Lo strangolatore di Boston di Richard Fleischer con Henry Fonda, Tony Curtis, George Kennedy

Negli anni 60 uno psicopatico uccide 12 donne a causa del suo sdoppiamento della personalità. Questo film racconta la vera storia del caso. Thriller efficace, forte e ben interpretato. Tutto gira a dovere. Niente da ridire. VOTO: 3,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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^shinobi^
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Inviato il 30 agosto 2008 18:56

Piacere Dave.

Film molto divertente e mi è piaciuto parecchio. Tante scene da ridere.

Eddy Murphy è il mattatore del film e vale la pena vederlo solo per le facce e le smorfie che riesce a fare!

Poi secondo me, abbastanza originale anche il fatto della astronave a forma di uomini con i piccoli alieni all'interno.

 

3.5/5


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Inviato il 31 agosto 2008 23:11
Il selvaggio, di László Benedek, con Lee Marvin, Robert Keith, Mary Murphy, Marlon Brando. Banda di motociclisti imperversa in una piccola cittadina, seminando il terrore. Le cose si complicano quando il capo, Johnny, si innamora della figlia dello sceriffo. Classico del cinema americano, che consacrò ancora di più il mito di Brando, nel pieno dei suoi anni migliori. Scene memorabili, così come i dialoghi perfetti nel loro essere asciutti e incisivi, è anche uno specchio dello scontro tra due modi di pensiero: la ribellione e il bigottismo, inconciliabili tra di loro. Ispirato a fatti realmente accaduti. Peccato per una durata limitata, ma sono 80 minuti intensi e di grande fascino. Intramontabile. Voto 4 / 5 <img alt=" /><img alt=" /><img alt=" />

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Timett figlio di Timett
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Inviato il 01 settembre 2008 9:53

Le vite degli altri (2006).

 

Regia di Florian Henckel von Donnersmack. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch.

 

Siamo nella germania dell'est dei primi anni 80. Gorbatschow e la perestrojka sono ancora lontani. La Stasi, la polizia segreta filo-sowjetica controlla tutto e tutti. Chi viene accusato di occidentalismo, viene arrestato e interrogato o torturato. Per sviare qualsiasi sospetto, i tedeschi della DDR sono obbligati a costruirsi un'immagine pro-socialistica. Ovviamente la libertà di pensiero e di parola sono un'utopia.

Gerd Wiesler, capitano della Stasi (Ulrich Mühe), ligio al dovere e convinto della causa socialistica, é uno degli agenti addetti allo spionaggio e all'interrogatorio di sospetti. E quando il capitano Wiesler ha un sospettato, egli diventerà sempre un colpevole, in un modo o nell'altro.

Il nuovo compito del capitano Wiesler, é quello di sorvegliare Georg Dreyman (Sebastian Koch), scrittore di fama e compagno della famosa attrice teatrale Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck). Georg Dreyman é effettivamente coinvolto nella resistenza anti-sowjetica e sta scrivendo un articolo sulla situazione del paese, da pubblicare nel giornale Spiegel della germania dell'ovest.

Dopo dei dubbi iniziali, il capitano Wiesler, grande estimatore di Christa-Maria, decide di coprire il sorvegliato, redigendo rapporti falsi per sviare i sospetti.

Quando l'articolo anti-DDR viene pubblicato nella germania dell'ovest, sia il capitano Wiesler, che i suoi superiori rischiano di essere licenziati. Alla fine Wiesler viene degradato e trasferito all'ufficio di corrispondenza.

La scena conclusiva del film si svolge una decina d'anni dopo. Il muro di Berlino é caduto, la Germania é unificata e Dreyman inizia a studiare i documenti della Stasi per scoprire per quale motivo non é mai stato sospettato. Il finale é veramente commovente.

 

Henckel von Donnersmack, alle prime armi come regista, vince subito il premio oscar per il miglior film straniero. Il cast é di tutto rispetto. Ulrich Mühe e Martina Gedeck sono gia stati coinvolti in produzioni internazionali. Divertente la comparsa di un comico tedesco, che ha un breve ruolo, come relatore/analista della Stasi.

A parte questo breve momento, l'atmosfera del film é angosciante e claustrofobica, e ci si rende conto, di come i tedeschi della DDR, non potessero fare assolutamente nulla, che non andasse d'accordo con il regime socialista. E una volta indagati non c'era piu scampo...

Molto bravo Ulrich Mühe a far trasparire di come la sua fede nel regima inizia prima a vacillare, per poi crollare del tutto. Belle le letture da parte di una voce fuori campo, di alcuni testi tratti dalle opere di Berthold Brecht, uno degli autori 'proibiti' da parte del regime DDR.

Purtroppo si nota che é un film prodotto con un budget ristretto, anche se la DDR viene ricostruita storicamente corretta e accuratamente anche nei dettagli (le macchine d'epoca, gli edifici storici ecc.).

 

Voto 3,5/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Team Greyjoy

 

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Blindevil
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Inviato il 02 settembre 2008 2:50
Days of being wild, di Wong Kar-wai, con Leslie Cheung, Andy Lau, Carina Lau, Maggie Cheung. Ragazzo nullafacente passa da una ragazza all'altra, illudendole per poi andare nelle Filippine alla ricerca della vera madre che l'ha abbandonato alla nascita. Incrocia sulla sua strada un ex-poliziotto innamorato di una delle sue ex-fiamme. Si potrebbe definire come un banco di prova per In the mood for love, viste le similitudini con il futuro capolavoro del regista cinese. Sicuramente più grezzo e meno raffinato, Days of being wild mostra però già tutti i punti cardini del cinema di Kar-wai:la desolazione dell'animo, la continua infelicità che affligge i protagonisti, sempre alla ricerca dell'amore e di uno scopo nella vita. Il tema del tempo è centrale nella sua poetica, come un uccello senza ali che è atterra solo al momento della morte. Bravissimo Leslie Cheung, purtroppo scomparso, che delinea abilmente un personaggio disilluso, forte in apparenza ma colmo di dubbi e tristezza. L'intensità delle scene, ricercate in ogni particolare e inquadratura, regala al film quell'alone magico e suadente che Kar-wai riesce a trasmettere come pochi altri. Malinconico. Voto 3.5 / 5 <img alt=" />&lt;_&lt;<img alt=" />
Modificato il 05 July 2024 17:07

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Hal Jordan
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Inviato il 02 settembre 2008 10:26

Kung Fu Panda

Dato che il film è già stato presentato qualche post addietro mi limito al parere personale..

La sala era piena zeppa di over 20 e le risate che sono scaturite per tutta la durata del film mi fanno dubitare che questi film vengano etichettati per bambini..

Io personalmente non mi sono straammazzato di risate ma in due punti del film ho rischiato l'insufficenza respiratoria..

Il film è godibile e non fa rimpiangere il costo del biglietto anzi..ti fa uscire dalla sala col sorriso sulle labbra..

Non sarà il film dell'anno ma nella mia graduatoria del 2008 si piazza ad un buon terzo posto..

Voto: 3,5/5


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Inviato il 04 settembre 2008 19:19
Mad Detective, di Johnny To, Wai Ka-fai, con Ka Tung Lam, Ching Wan Lau, Jay Lau, Kelly Lin, Andy On. Un investigatore cacciato dalla polizia per i suoi metodi insoliti e folli viene richiamato dopo anni da un suo ex-allievo per risolvere un caso. Questi non sa che l'uomo ha la capacità di vedere le varie personalità di ogni individuo e capirne le reali intenzioni. Straordinario poliziesco made in Hong Kong, con tanto di contaminazioni soprannaturali degne di nota, che lo rendono un prodotto affascinante e misterioso. Visivamente impeccabile, è un perfetto esempio di regia efficace e sontuosa, che non lesina violenza ma caratterizza nel migliore dei modi la psicologia di ogni personaggio. Lo scontro finale in mezzo agli specchi è un qualcosa di sublime, che incanta per il genio di un Johnny To sempre più virtuoso ma mai fine a se stesso. Assolutamente originale e imperdibile. Fulminante. Voto 4 / 5 <img alt=" /><img alt=" />http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/happy.gif

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