appena finito di guardare "Non è un paese per vecchi"... e sono molto soddisfatto per aver indovinato una scena ... SPOILERONE:
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dopo che shigur è andato a casa della moglie del protagonista e in macchina va verso l'incrocio e si gira a guardare i due ragazzini, ero sicuro che l'avrebbe preso in pieno sul fianco una macchina ihih ma pensavo sarebbe morto lì e sarebbe finito il film
è un film STUPENDO, perfetto, lo adoro " />
un bel 9,5/10 non glielo toglie nessuno
Ieri sera sono andata a vedere "il cavaliere oscuro"....fantastico " />
Giochi di morte (1989)
Regia di David Webb Peoples. Con Rutger Hauer, Delroy Lindo, Vincent D'Onofrio, Joan Chen.
In uno scenario post-apocalittico, simil-Mad Max, gode di grande popolarità un gioco violento e senza regole, chaimato Jugger. I giocatori migliori giocano in una lega (tipo Serie A), e fanno una vita da nababbi, vestono di seta e sono trattati come pari dai nobili che governano le poche città sotterranee.
La giovane Kidda (Joan Chen) vuole diventare una giocatrice di lega. L'unica possibilità di promozione nella lega é sconfigga una delle squadre che ne fanno parte.
Per questo motivo Kidda si affianca ad una squadra di Jugger viaggiante, capitanata da Sallow (Rutger Hauer).
Sallow é un giocatore esperto, che é stato giocatore della lega, anche se per poco. Dopo insistenza della Kidda, la squadra di Sallow decide di sfidare una squadra professionista, ma l'accettazione della sfida é a rischio, per colpa dell'oscuro passato di Sallow...
David Webb Peoples, autore del copione di Blade Runner, e della sceneggiatura di Ladyhawke, fallisce miseramente la prova come regista (infatti, questo rimarrà l'unico film da lui diretto), e il suo unico pregio, é quello di ingaggiare Rutger Hauer (lo cyborg di Blade Runner), che recita bene il ruolo da protagonista.
Il resto del film fa pena. Sceneggiatura da due soldi, la storia é scontata, al limite del trash. I dialoghi sono stupidi (un giocatore, rivolto a Sallow, cieco da un occhio: 'Attento, sei a un occhio dalla cecità'), e tutto questo quando film come Mad Max avevano gia dieci anni compiuti.
90 minuti (e per fortuna che son pochi) di vita sprecati.
Sconsigliato anche ad un nerd post-apocalittico ubriaco. Non merita lo stato di semi-cult, che in chissà quale modo ha ottenuto.
Voto 1/5
Hellboy II - The golden army
Regia di Gulliermo del Toro. Con Ron Perlman, Selma Blair, Doug Jones, Jeffrey Tambor.
Il principe Nuada, creatura simil-elfica, rompe la tregua ultramillenaria che fa convivere in pace l'umanità e i popoli mitici. Per vincere la guerra il principe ha bisogno dell'armata d'oro, un esercito di mostri meccanici, creati migliaia di anni fa, in occasione di una guerra.
Sarà il compito di Hellboy (Ron Perlman), il ragazzo-diavolo, e della sua squadra dell'ufficio paranormale dell'FBI, impedire che ciò accada.
E così inizia la corsa tra il diavolo rosso e i suoi amici e il principe Nuada, per trovare le componenti della corona, necessaria per risvegliare l'armata d'oro. La missione di Hellboy verrà complicata ulteriormente dall'agente ectoplasmatico Dr. Johann Krauss, assoldato per combattere i problemi disciplinari all'interno dell'unità paranormale.
Il secondo film del supereroe rosso, si rivela sensibilmente piu piacevole del primo anche perchè in questo sequel vengono sfruttati gli spunti interessanti (il nazista meccanico, p. es.) che avevano reso particolare il primo. Inoltre questo film punta decisamente sul divertimento. Tra dialoghi al fulmicotone ('il mio corpo é un tempio' - 'si, e adesso é un luna park') "> e Johan Krauss (con due SS) l'agente ectoplasmatico tedesco, che é una via di mezzo tra Torakiki e le Sturmtruppen la pellicola offre continuamente spunti divertenti.
Quella che secondo me é la grande pecca del film, é l'assoluta impossibilità di collocamento in un genere. Intendo dire, che non si capisce con che approccio guardarlo e che cosa aspettarsi dalla visura del film.
Se il primo Hellboy era una trasposizione da fumetto di un supereroe, questo secondo é un'accozzaglia tra fantasy, che spesso scade nel grottesco (ma c'era proprio bisogno dei troll?), azione, misticismo, supereroismo e lontani richiami al Mago di Oz (l'uomo di latta?). Il tutto immerge il film in uno stato confusionale, e quando pensi di aver visto tutto, ecco comparire un arcano dio della foresta in mezzo a New York. Ci mancava solo che spuntasse paperino a salvare Hellboy.
Ovviamente il tutto é infarcito con massicce dosi di CGI (a proposito, bella l'armata d'oro), della quale oggi sembra non si possa piu fare a meno.
Uscendo dal cinema un sigonre anziano mi fa: 'Ma non gli fanno piu i film normali al giorno d'oggi?' Come non dargli torto?
In conclusione Hellboy II é un film che sa divertire, tuttavia non tentate nemmeno di cercare la profondità di The Dark Knight o la moralità di Spiderman.
Voto 3/5
Le Cronache di Narnia: il Principe Caspian di Andrew Adamson con Ben Barnes, Sergio Castellitto, William Moseley
Il principe Caspian, erede al trono di Telmar, è costretto a fuggire dal suo castello. Lo zio Miraz ha avuto un figlio maschio e vuole perciò ucciderlo per appropiarsi del potere. Gli abitanti di Narnia, coadiuvati dai 4 fratelli Pevensie, accettano di aiutare il principe a riconquistare ciò che gli spetta. Sequel del fortunato film Il leone, la strega e l'armadio questo secondo episodio tratto dalla saga fantasy di C.S.Lewis, convince molto poco e rappresenta sicuramente un passo indietro rispetto all'episodio di esordio. Non che il primo fosse straordinario, però aveva una propria coerenza, un proprio filo conduttore. Ora invece si cerca di fare un'operazione "darkizzante". Il risultato è mediocre. Innanzitutto la trama presenta notevoli buchi di sceneggiatura, ma soprattutto sono i personaggi a non rendere al meglio. L'impressione è che improvvisino quasi sempre e agiscano senza una vera logica. Piani di battaglia sconclusionati, storie d'amore improbabili, gente che ha già vinto e si mette nei guai da sola, etc... Palese inoltre la scopiazzatura di alcune parti dalla saga del Signore degli Anelli. Si capisce che alcuni punti possano essere presi ad esempio, ma quando gli esempi sono troppi e troppo simili, il risultato è poco convincente. Oltre a ciò gli attori sono piuttosto scarsi. Dei 4 ragazzi reduci dal primo film, solo la bambina più piccola dimostra di avere un certo talento mentre gli altri fratelli hanno subito un'involuzione. A questo si aggiunge l'improbabile personaggio di Caspian, senza carisma e assolutamente incapace di esercitare il ruolo. Castellitto tiene alta la media nel ruolo del cattivo. Buone le coreografie e tutti gli aspetti tecnici. Doppiaggio modesto. VOTO: 2/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Lo strangolatore di Boston di Richard Fleischer con Henry Fonda, Tony Curtis, George Kennedy
Negli anni 60 uno psicopatico uccide 12 donne a causa del suo sdoppiamento della personalità. Questo film racconta la vera storia del caso. Thriller efficace, forte e ben interpretato. Tutto gira a dovere. Niente da ridire. VOTO: 3,5/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Piacere Dave.
Film molto divertente e mi è piaciuto parecchio. Tante scene da ridere.
Eddy Murphy è il mattatore del film e vale la pena vederlo solo per le facce e le smorfie che riesce a fare!
Poi secondo me, abbastanza originale anche il fatto della astronave a forma di uomini con i piccoli alieni all'interno.
3.5/5
Le vite degli altri (2006).
Regia di Florian Henckel von Donnersmack. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch.
Siamo nella germania dell'est dei primi anni 80. Gorbatschow e la perestrojka sono ancora lontani. La Stasi, la polizia segreta filo-sowjetica controlla tutto e tutti. Chi viene accusato di occidentalismo, viene arrestato e interrogato o torturato. Per sviare qualsiasi sospetto, i tedeschi della DDR sono obbligati a costruirsi un'immagine pro-socialistica. Ovviamente la libertà di pensiero e di parola sono un'utopia.
Gerd Wiesler, capitano della Stasi (Ulrich Mühe), ligio al dovere e convinto della causa socialistica, é uno degli agenti addetti allo spionaggio e all'interrogatorio di sospetti. E quando il capitano Wiesler ha un sospettato, egli diventerà sempre un colpevole, in un modo o nell'altro.
Il nuovo compito del capitano Wiesler, é quello di sorvegliare Georg Dreyman (Sebastian Koch), scrittore di fama e compagno della famosa attrice teatrale Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck). Georg Dreyman é effettivamente coinvolto nella resistenza anti-sowjetica e sta scrivendo un articolo sulla situazione del paese, da pubblicare nel giornale Spiegel della germania dell'ovest.
Dopo dei dubbi iniziali, il capitano Wiesler, grande estimatore di Christa-Maria, decide di coprire il sorvegliato, redigendo rapporti falsi per sviare i sospetti.
Quando l'articolo anti-DDR viene pubblicato nella germania dell'ovest, sia il capitano Wiesler, che i suoi superiori rischiano di essere licenziati. Alla fine Wiesler viene degradato e trasferito all'ufficio di corrispondenza.
La scena conclusiva del film si svolge una decina d'anni dopo. Il muro di Berlino é caduto, la Germania é unificata e Dreyman inizia a studiare i documenti della Stasi per scoprire per quale motivo non é mai stato sospettato. Il finale é veramente commovente.
Henckel von Donnersmack, alle prime armi come regista, vince subito il premio oscar per il miglior film straniero. Il cast é di tutto rispetto. Ulrich Mühe e Martina Gedeck sono gia stati coinvolti in produzioni internazionali. Divertente la comparsa di un comico tedesco, che ha un breve ruolo, come relatore/analista della Stasi.
A parte questo breve momento, l'atmosfera del film é angosciante e claustrofobica, e ci si rende conto, di come i tedeschi della DDR, non potessero fare assolutamente nulla, che non andasse d'accordo con il regime socialista. E una volta indagati non c'era piu scampo...
Molto bravo Ulrich Mühe a far trasparire di come la sua fede nel regima inizia prima a vacillare, per poi crollare del tutto. Belle le letture da parte di una voce fuori campo, di alcuni testi tratti dalle opere di Berthold Brecht, uno degli autori 'proibiti' da parte del regime DDR.
Purtroppo si nota che é un film prodotto con un budget ristretto, anche se la DDR viene ricostruita storicamente corretta e accuratamente anche nei dettagli (le macchine d'epoca, gli edifici storici ecc.).
Voto 3,5/5
Kung Fu Panda
Dato che il film è già stato presentato qualche post addietro mi limito al parere personale..
La sala era piena zeppa di over 20 e le risate che sono scaturite per tutta la durata del film mi fanno dubitare che questi film vengano etichettati per bambini..
Io personalmente non mi sono straammazzato di risate ma in due punti del film ho rischiato l'insufficenza respiratoria..
Il film è godibile e non fa rimpiangere il costo del biglietto anzi..ti fa uscire dalla sala col sorriso sulle labbra..
Non sarà il film dell'anno ma nella mia graduatoria del 2008 si piazza ad un buon terzo posto..
Voto: 3,5/5