I 400 colpi di Truffaut Non servono commenti " />
Rottweiler di Brian Yuzna
Trashissimo, che Dio disse trash, con il mastino in stile terminator. Imperdibile. Il finale poi è da antologia " />
La fortezza nascosta, di Akira Kurosawa, con Toshiro Mifune, Misa Uehara. Pochi hanno un senso dell'epica pari a quello di Kurosawa, forse nessuno. Il grande regista giapponese ci regala un'altra grande avventura, dopo i fasti de "I sette samurai", qua però incentrata sul tema del viaggio, della ricerca di riformare il clan ormai distrutto e riportare l'ordine. Una profondità appena accennata, che può apparire superficiale ma che si riesce a trovare scavando intimamenti nei personaggi, a cominciare dal fiero samurai interpretato da un sempre grande Mifune, per arrivare alla splendida principessa interpretata dalla esordiente Uehara. Un pò fastidiosi, anche se sicuramente indispensabili allo scopo, i due personaggi "macchietta" ladri e imbroglioni. Non siamo ai livelli di altri suoi capolavori, ma rimane comunque una gradevole e coinvolgente storia made in Oriente. Fiero. Voto 3.5 / 5 " />" />
Non sono per niente d'accordo sul giudizio su Lady in the water. Lo ritengo un piccolo gioiello, forse non adatto a tutti, chi si cerca il classico filmetto d'azione o horror alla The ring ovvio che rimanga deluso. Ma è bello vedere come ancora oggi in questo mercato sommerso da blockbuster d'azione senza senso e cuore, esca una storia romantica, assolutamente irreale ma proprio fantastica in questa sua lontananza dal vero, piena di buoni sentimenti dove la recitazione passa in secondo piano, se si capisce il significato più intimo di questa pellicola. Lady in the water và preso per quello che è, un film conscio di non essere adatto alle masse. " />" />
E ho capito che l'obbiettivo di questo film è colpire il cuore e non gli occhi di chi lo vede, però dai.. la recitazione non è mai una cosa che può passare in secondo piano...Giamatti si sforza di balbettare e invece fa dei versi terribili, la cinese e la ninfa hanno un'espressività inesistente e il Shyamalan non sbatte nemmeno le palpebre quando è inquadrato! ;-)
premettendo che non ho visto il film, ma: ok il significato, i sentimenti, tutto quello che vuoi,la recitazione passa in secondo piano, se si capisce il significato più intimo di questa pellicola. Lady in the water và preso per quello che è, un film conscio di non essere adatto alle masse. " />" />" />
ma in un film (quindi con degli attori) la recitazione come fa a non essere importante?????
cioè, se io giro un film con sentimenti e bla bla, ma gli attori hanno la sensibilità di un comodino seconod me è brutto.
8 mile. Film con il rapper Eminem che parla della sua vita prima del successo. Vi dirò, pensavo peggio. E' chiaro, niente di sorprendente, ma dopotutto passa bene. Alcuni temi sono un po' esaltati, Eminem a volte sembra il duro & puro più figo di tutti, ma non in modo esasperato. Comunque io non amo il rap, quindi magari non colgo molti aspetti che magari ci sono. Sufficiente.
3/5
The Dreamers.
Commento: cavoli... " />
voto: 3.5/5
Detective's story, di Jack Smight, con Paul Newman, Shelley Winters, Lauren Bacall, Janet Leigh, Robert Wagner. Primo capitolo delle avventure dell'investigatore privato Harper, interpretato da uno strepitoso Paul Newman. E' forse proprio lui la vera attrattiva del film, una spy story avvincente che ragala colpi di scena imprevedibili, che però a volte si gigioneggia troppo in passaggi francamente evitabili. Se l'ironia tagliente di Harper è uno dei punti di forza, una certa confusione in fase di sceneggiatura e scene d'azione un pò approssimative, impediscono al film di diventare un caposaldo del genere. Un fim più che buono che non entra nell'Olimpo. Sfacciato. Voto 3.5 / 5
Finalmente domenica!, di François Truffaut, con Jean-Louis Trintignant, Fanny Ardant. L'ultimo film del grande regista francese prima della morte, è un giallo dal sapore romantico che vede nella splendida Fanny Ardant uno dei punti di forza. Come al solito il genio di Truffaut ci delizia con soluzioni sceniche originali e sorprendenti, rinunciando però a quegli eccessi vivisi surreali a cui ci aveva abituato. Girato in bianco e nero, scelta adattissima all'occasione. Commiato. Voto 4 / 5
Deja Vu con Danzel Washington e Val Kilmer: film d'azione molto ben fatto, unico neo è il "paradosso temporale" del finale65dd871a14e1b956cb7a05e3f9cb3fc2'65dd871a14e1b956cb7a05e3f9cb3fc2
ovvero; il ripetersi di un evento pur avendolo modificato nel passato. Dag, il protagonista, riesce a sventare un'attentato ed a salvare la vita ad una ragazza, coinvolta suo malgrado nell'attentato, "modificando" piccoli dettagli di eventi vecchi di 4 giorni grazie ad un sofisticato marchingegno "post-moderno" messo a punto da ingenieri dell'FBI. Il punto è: perché mai, essendo riuscito a sventare l'attentato ed a salvare la vita alla ragazza, (avendo egli stesso perso la vita nel tentativo), nella scena finale (in pare deja vu, appunto, di quella iniziale) si lascia intendere (o per lo meno così ho capito io) che ripeterà il "viaggio a ritroso nel tempo"?????
In genere io sono più portata a comprendere facilmente ciò che è irrazionale....ma in questo caso, getto la spugna, proprio non ci sono arrivata....
Anyway, a parte qualche "americanata" di troppo, film molto molto carino: Danzel Washington è sempre molto bravo. voto 4/5
Kisses
Il Braccio violento della Legge con Gene Hackman. La storia è semplicissima e il film è scorrevole. E' ispirata ad una storia vera. Due poliziotti della narcotici casualmente si trovano sulle tracce di un grosso traffico di droga e da li ne nasceranno delle peripezie ecc... Il classico poliziesco. Un bel 3.5/5
La donna del tenente francese, con Meryl Streep e Jeremy Irons. Il film in se se è abbastanza piacevole, ma a tratti risulta lento, poco scorrevole e abbastanza pesante. Meryl Streep inceppebile come sempre. 3/5
Rivisto Starship Troopers, film del 1997 tratto dall'omonimo romanzo di Heinlein. Il regista Paul Verhoeven ne esaspera volutamente le tematiche trasformandolo in una satira antimilitarista.
Carino!
Voto 3/5
Riporto alcune interessanti recensioni
"Certo, il regista fiammingo di 'L'amore e il sangue' va giù pesante; come satira era mille volte più sottile il 'Mars Attacks!' di Tim Burton. Ma se 'Starship Troopers' non diverte, o forse diverte solo gli spettatori più perversi, ottiene un effetto forse ancora più raro: fa paura. Proprio perché ci mostra bruscamente di che pasta son fatte le immagini di cui ci cibiamo ogni giorno. Il tutto con un fragoroso giocattolone che racconta; di giovani spediti su un lontano pianeta a combattere aracnidi giganti e bacarozzi lanciafiamme a colpi di eroismo e di atomiche. camerateschi paesaggi aridi che fanno un po' western un po' Desert Storm. E una, assenza di coscienza, dubbi, morale, tanto negli uomini quanto negli aracnidi, davvero da brivido." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 marzo 1998)
"Paul Verhoven ('Robocop', 'Atto di forza', 'Basic Instinct') trasferendo il romanzo sullo schermo ne ha rispettato in apparenza le intenzioni e le cifre ma le ha esasperate in modo tale da rivelare in più momenti dei risvolti se non caricaturali certo parodistici. L'addestramento dei militari, ad esempio. Per un verso cita volentieri i film analoghi dei Cinquanta ma, per un altro, trasforma i loro impegni nazionalistici in una sorta di revival dei rituali nazisti con emblemi, uniformi e aquile stilizzate. Una trovata, dosata con furbizia e seguita sempre con estro. Cui, subito dopo, si accompagna la Grande Guerra ai Bugs: con tutti gli effetti speciali chiamati in frotta per ottenere risultati orripilanti fino al disgusto: ma con efficacia e, pur negli eccessi, sempre dosati senza mai strafare. Un film curioso, perciò, che dovrebbe piacere anche ai cinefili per le tante parodie dei vari generi cinematografici che qua e là si affacciano tra le sue pagine. Perfino il western, rifatto sul Pianeta delle Cimici." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 3 marzo 1998)
Il trono di sangue, di Akira Kurosawa, con Toshiro Mifune, Isuzo Yamada. Rivisitazione del Macbeth di Shakesperare, qua nel medioevo giapponese tra lotte per il potere di samurai assetati di fama e gloria. Due capitani, amici, hanno una profezia da uno spirito, che influenzerà pesantemente il loro futuro. Ennesima grande avventura divisa tra storia e leggenda, epica e mistero, dal maestro Kurosawa, qui ancora una volta alle prese con uno straordinario Toshiro Mifune nei panni di un despota folle e crudele. Scene di battaglia grandiose, con centinaia di uomini in campo, senza dimenticare i dieci minuti finali con una scena surreale e maestosa allo stesso tempo. Dopo "Rashomon", tornano i riferimenti mistici, con la presenza di entità spettrali spaventosamente suggestive. Immutabile. Voto 4.5 / 5
Carovana di fuoco, di Burt Kennedy, con John Wayne, Kirk Douglas, Bruce Dern. Classico western made in USA, nobilitato da due protagonisti d'eccezione : Douglas e Wayne tengono in piedi col loro carisma tutta la pellicola. Solita storia di assalto alla diligenza, con qualche spunto nuovo, che non difetta di momenti comici. Insomma, un bel filmetto che non delude sicuramente gli amanti del genere. Sicurezza. Voto 3.5 / 5 " />" />" />
Il maschio e la femmina, di Jean-Luc Godard, con Jean-Pierre Léaud, Chantal Goya. Opera criptica e di difficile interpretazione del regista francese, venata anche da inserti di propaganda politica di dubbio gusto. E' una pellicola strana, che se da un lato può colpire per le idee e i giochi di regia proposti, mai virtuosi ma sempre tendenti all'esasperazione del monologo, dall'altro risulta annoiare finendo per ricadere sempre sugli stessi argomenti. Curioso vedere il bravo Jean-Pierre Lèaud fuori dai panni di Antoine Doinel, personaggio ricorrente di Truffaut. Un finale che chiude il cerchio pur senza svelare tutte le risposte, rende questo "Il maschio e la femmina" un prodotto particolare, che può a tratti risultare affascinante ma nel suo andare contro tutto e tutti finisce per diventare incompleto. Dimezzato. Voto 2.5 / 5 " />" />" />
La tunica, di Henry Koster, con Richard Burton, Jean Simmons, Victor Mature. La "Tunica" è sicuramente uno dei più grandi capolavori del cinema classico. E' stato inoltre importantissimo per tutte le pellicole a venire, poichè è stato il primo film a essere realizzato in cinemascope. Un cast straordinario, che vede sugli scudi soprattutto il grandissimo Richard Burton, una regia solida e d'effetto, che cerca in ogni scena l'essenza più pura dello spettacolo. La storia, che per quanto mi riguarda è collegata (per fortuna non incentrata...) alla più grande balla della storia dell'umanità e cioè morte e miracoli di Cristo, risulta a tratti epica ad altri un pò troppo sdolcinata, ma non se ne può fare un difetto, d'altronde parliamo della Hollywood di oltre 60 anni fà. Rimane comunque un vero e proprio caposaldo della storia cinematografica. Divino. Voto 5 / 5 " />" />" />