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D di Damien Amfar
creato il 28 giugno 2005

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Inviato il 29 giugno 2005 10:02
in ogni caso Oriana ha il potere di stupirmi: prima attacca a ragione

Quello che lei difende a spada tratta è la cultura cristiana occidentale, e anche un anticattolico non può negare che le nostre radici sono da ricercare nel cristianesimo.

Lo stato liberale e laico è una conquista da difendere, ma senza dimenticare la propria origine.

Non c'è una religione "migliore" di un'altra, sono però convinto che ci siano delle civiltà migliori di altre, e una civiltà nasce sia dai principii conquistati con la ragione (illuminismo, umanesimo, libertà, laicismo) sia dai principii morali ed etici della religione nella quale affonda le radici questa civiltà.

Scusa ma secondo me non è vero.

 

L'Europa Occidentale ha mille radici, tra cui anche il cristianesimo occidentale, che a sua volta affonda le radici nella cultura di Roma, che a sua volta affonda le sue radici nella cultura greca, etc...

 

O davvero pensi che il cristianesimo "romano" sia lo stesso che professava Cristo? Davvero pensi che i " nostri principi morali ed etici" ce li abbia data il cristianesimo, e non anche, che dire, Virgilio e Orazio, Aristotele e Platone, Voltaire, Rosseau, Kant, Hegel (sto sparando nomi a caso), davvero non pensi che siamo anche figli degli Ebrei, figli degli Arabi, figli dei neri dei rossi dei gialli che a moltitudini abbiamo ucciso schiavizzato stuprato e depredato, per poterci sedere comodi sulle nostre seggiole a dialogare via Internet?

 

 

PS: tutto ciò premesso, ritengo che il processo a Oriana Fallaci, la cui trilogia utilizzerei al massimo per ravvivare il fuoco del mio camino, sia una colossale boiata. Da queste parti i processi alle opinioni non li dovremmo più fare, quantomeno dopo Galileo.


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Inviato il 29 giugno 2005 13:48

completamente d'accordo con mezzo, come spesso accade :figo:

 

in quanto al pensiero che ci siano civiltà migliori delle altre...da una parte mi intristisce, dall'altra no, vuol dire che nn ho un futuro sotto i ponti ma c'è lavoro ^_^ wow :P


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Inviato il 29 giugno 2005 14:13

L'idea di Europa occidentale non esisteva ai tempi dei greci e dei romani (africa del nord e medio oriente erano parte della stessa cultura).

L'idea di Europa vera e propria nasce con la divisione tra l' Impero Romano Bizantino e il Sacrum Romanum Imperium di Carlo Magno. È qui che nasce l'identità europea-cristiana, l'idea di civiltà occidentale.

Con la caduta dell'impero romano d'occidente, Bisanzio rivendicò la vera identità della cultura romana, definendosi "la vera Roma". Poi la Bisanzio cristiano-ortodossa crollò, conquistata nel 1453 dai turchi. Gli ultimi saggi bizantini fuggirono nell'europa cristiana, più precisamente in Italia, dove fecero conoscere agli umanisti i testi classici.

Mentre l'Oriente conquistato dall'Islam cadde in un'assenza completa di cultura.


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Damien Amfar
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Inviato il 29 giugno 2005 14:20 Autore

Non sono d'accordo Vis e quoto mezzo.

 

L'Europa ha mille radici, ogni giorno si arricchisce proprio per il suo sistema che tende all'integrazione. E dal passato dei retaggi rimangono sempre e comunque (il diritto romano per esempio).

 

 

 

 

 

Ciauz :figo:


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Inviato il 29 giugno 2005 14:59

Mi sa che state facendo un po' di confusione...

L'Europa non è un miscuglio di culture!

Le diverse radici dell'Europa sono retaggio della storia, provengono da periodi storici diversi. Per questo ci sono elementi che arrivano dai greci e dai romani, dal cristianesimo e dall'età moderna. Resta il fatto che l'identità culturale è ben definita.

 

Gli Stati Uniti sono frutto di un miscuglio di culture, ma l'Europa è frutto di un susseguirsi di periodi storici diversi, è una storia a strati.

Ed è innegabile che uno degli strati più consistenti e più iportanti per la cultura europea è stato quello del cristianesimo-giudaico.

Nessuno va in giro a dire "io appartengo alla cultura dell'antica roma", perché è una cultura morta. Ciò non toglie che ci ha lasciato molti frutti e molte eredità dalle quali è nata la nostra.


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Inviato il 29 giugno 2005 15:07
Mi sa che state facendo un po' di confusione...

L'Europa non è un miscuglio di culture!

Le diverse radici dell'Europa sono retaggio della storia, provengono da periodi storici diversi. Per questo ci sono elementi che arrivano dai greci e dai romani, dal cristianesimo e dall'età moderna. Resta il fatto che l'identità culturale è ben definita.

 

Gli Stati Uniti sono frutto di un miscuglio di culture, ma l'Europa è frutto di un susseguirsi di periodi storici diversi, è una storia a strati.

Ed è innegabile che uno degli strati più consistenti e più iportanti per la cultura europea è stato quello del cristianesimo-giudaico.

Nessuno va in giro a dire "io appartengo alla cultura dell'antica roma", perché è una cultura morta. Ciò non toglie che ci ha lasciato molti frutti e molte eredità dalle quali è nata la nostra.

Ho capito, tu poni la differenza tra un susseguirsi di culture nel tempo ed una contemporanea presenza di diverse culture nel medesimo luogo.

 

Non so.

 

Ecco, se penso al Giappone, onestamente faccio fatica a giudicarlo un miscuglio di culture, malgrado le influenze che ci son state nei secoli, Dio santo, hanno la stessa famiglia imperiale non so da quanto...

 

Ma l'Europa, ok le culture si son alternate e non incrociate (per quanto non mi pare sia proprio così...) ma insomma, sarà che sono un ateo impenitente, con sangue arabo e slavo nelle vene e una fidanzata per un sedicesimo ebrea, ma mi sento più figlio di Robespierre che di S. Agostino.


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Lord Lupo
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Inviato il 29 giugno 2005 15:56

Concordo con Viserys quando afferma che la nostra cultura è stata, nel corso dei secoli, profondamente influenzata dal Cristianesimo, pur senza negare l'influenza di altri 'modelli' culturali. E' un fatto innegabile. Che poi ognuno di noi, a livello prettamente individuale, si identifichi in un percorso culturale differente dal cristianesimo è del tutto legittimo e comprensibile.

 

Sulla questione più generale dell'articolo postato da Damien, in affetti pone delle problematiche importanti ed anche molto dibattute a livello internazionale. Qui, molte convenzioni hanno invitato ripetutamente i vari stati a tutelare anche le minoranze vittima di discriminazioni, nel caso specifico religiose. Ovviamente non è semplice come può sembrare definire i confini di un ambito per il quale venga prevista una sanzione. Bisogna definire i concetti a livello giuridico ed inseririrli in un contesto nazionale sicuramente non costruito a misura per ogni tipo di espressione religiosa. Offendere l'onore ed il decoro (ingiuria e diffamazione) di una persona o di un gruppo può essere una cosa molto semplice se vista da un punto di vista meramente soggettivo. Dicendo che l'infibulazione è una bestialità per chi la pratica potrei sicuramente offendere il musulmano che crede sia giusto l'esercizio di tale pratica dal momento che gli sto dando dell'animale. In Italia, infatti, se io do dell'animale ad una persona posso essere condannato (è successo veramente). D'altra parte il mio diritto di espressione correlato ad un qualcosa che la mia coscienza respinge fortemente dovrebbe essere in qualche modo tutelato.

Se essere contrari all'infibulazione (è solo un esempio) e dirlo pubblicamente significa incitare all'odio razziale e religioso io mi appellarei senz'altro al mio diritto di oppormi fermamente a ciò che ritengo contrario ai miei principi (ed a quelli dello Stato in cui vivo in questo caso).

Questo esempio moltiplicato per tutti i precetti che potrebbero essere interpretati in modo simile e moltiplicato per il numero di espressioni religiose che lo Stato dovrebbe tutelare rende l'idea dell'enormità del problema; nonchè della sua soluzione. A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che è lo Stato che deve intervenire mediante l'imposizione del concetto di ordine pubblico. Benissimo un altro concetto di non facile definizione (nel senso di 'minaccia' all'ordine pubblico, beninteso), che potrebbe - in questo campo - generare facilmente disparità di trattamento tra le varie religioni. Penso sia anche questo il motivo per cui gli Stati in generale tendano ad ignorare tale problema. E' un bel guaio di sicuro. Sicuramente la IADL ha il diritto di querelare chi ritiene offenda il proprio 'onore' e 'decoro'; ma non penso che troverà molta soddisfazione, tranne che in casi eclatanti.

La cosa più evidente è che ci guadagneranno soltanto gli...avvocati :figo:

e l'integrazione va a farsi...


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Inviato il 29 giugno 2005 16:06
nel 1453 dai turchi. Gli ultimi saggi bizantini fuggirono nell'europa cristiana, più precisamente in Italia, dove fecero conoscere agli umanisti i testi classici.

Mentre l'Oriente conquistato dall'Islam cadde in un'assenza completa di cultura.

ah.... :figo:

eppure nel mio libro di storia ottomana c'è scritto che è stato un periodo di grande fioritura poetica architettonica e militare! :D

vabbè avranno sbagliato!! :)

scherzi a parte nn sono molto d'accordo con te vys è solo ora che il mondo arabo è stagnante ma fino a 150 anni fà era ricco di vita intelletuale sono loro che hanno salvato i testi greci dalla distruzione in oriente e sono loro che pur sapendo che la vita dell'uomo fosse ineluttabile(spero sia il termine corretto)e che la loro vita fosse nelle mani di dio nn esitarono a studiare e capire il funzionamento del mondo!!1 ^_^^_^:wub:


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Inviato il 29 giugno 2005 16:27
Mentre l'Oriente conquistato dall'Islam cadde in un'assenza completa di cultura.

 

attento, non c'è mai un'assenza di cultura...al massimo si possono (a ragione o a torto) dare dei giudizi su una cultura, ma una cultura c'è sempre...può essere attiva, statica o stagnante come dice gio, però c'è...

 

senza contare che in quel periodo l'islam ebbe una grandiosa fioritura culturale, che magari negli ultimi tempi si è fatta più statica (ma negli ultimissi tempi si sta "globalizzando" anch'essa, vedrete :figo: )


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Inviato il 30 giugno 2005 0:34

Per quanto riguarda il tema originale del thread trovo inquietante pensare a come questa IADL non propriamente rispettosa dell'altrui libertà di pensiero e di parola possa servirsi subdolamente in piena legalità della libertà do pensiero e di parola garantitagli dal nostro sistema liberale.

Dubito che qualcuno potrebbe permettersi di fare altrettanto in un Paese islamico e per me il principio della reciprocità ha la massima importanza.

 

Non condivido pienamente le opinioni di Vyseris ma in parte sono d'accordo con lui, soprattutto sul fatto che se in passato gli arabi islamici hanno dato un contributo non indifferente alla costruzione della civiltà europea quei tempi sono passati da secoli ed il mondo musulmano di oggi sia non solo statico ma a volte in regresso, anche perchè animato da una sorta di revanchisme rancoroso nei confronti dell'Occidente che non rende poi così peregrino lo scenario di un possibile scontro di civiltà.

 

L'Occidente nella formazione delle sue multiformi radici ha avuto quella tappa fondamentale chiamata Illuminismo con cui si è stabilita una separazione fra religione e diritto che attualmente è molto poco radicata nel mondo islamico (quando c'è sembra riguardare solo minoranze colte che hanno studiato in occidente); purtroppo non sono ottimista sul fatto che questa situazione possa evolvere rapidamente e ciò che più condivido con Vyseris è la spiacevole impressione che a volte i politici e gli intellettuali europei all'occidente tutto sommato vogliano un po'male.


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Inviato il 30 giugno 2005 0:45
L'Occidente nella formazione delle sue multiformi radici ha avuto quella tappa fondamentale chiamata Illuminismo con cui si è stabilita una separazione fra religione e diritto

 

Tra parentesi, se non ricordo male in qualche congresso internazionale (cercherò se trovo qualcosa...) c'è stato chi ha affermato che a dare la luce all'Illuminismo sono stati i popoli islamici, e sembrerebbe che nessuno abbia obiettato... sapete qualcosa in merito?


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Inviato il 30 giugno 2005 1:05

Sì. >_>

 

E' successo al convegno celebrato dall'Assemblea Parlamentare dell'Unione Europea e dal Consiglio d'Europa a Parigi nel maggio 1991.

Titolo: "Il contributo della civiltà islamica alla cultura europea".

 

Il signore da te citato fu il professor Reinhard Schulze, che, appunto assegnò all'Islam la patria dell'Illuminismo.

 

Brano rielaborato da "La Forza della Ragione".


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Inviato il 30 giugno 2005 1:18

Ora, se anche in ambito internazionale iniziamo ad assegnare tutto all'Islam, a concedere all'Islam cose particolari (mi riferisco alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo in Islam, creata perché non hanno accettato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo; ora, come possono esserci due dichiarazioni universali sullo stesso argomento?), non so dove si andrà a finire...


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Inviato il 30 giugno 2005 1:22

Ti quoto. :D

 

In particolare:

 

mi riferisco alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo in Islam, creata perché non hanno accettato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo

 

Questo implica che i diritti dell'uomo in generale sono diversi da quelli dell'islamico. Sapete in che cosa principalmente? >_>


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Inviato il 30 giugno 2005 1:24
Questo implica che i diritti dell'uomo in generale sono diversi da quelli dell'islamico. Sapete in che cosa principalmente?

 

Penso su questioni legate alla donna e alla religione, ma non assicuro...


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