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Sono un provocatore, lo so
D di Doran Nymerios
creato il 25 maggio 2005

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Derfel Cadarn
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Derfel Cadarn
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Inviato il 25 maggio 2005 23:39

Ok,forse stasera sono più fuso di te ^_^

 

/ me ha capito

/ me credo di approvare

/ me è stanco e non ne è sicuro....


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 26 maggio 2005 1:27
"Io sono un servo ribelle; ma allora dov'è la Tua grazia?

Dov'è, in fondo al mio cuore, la limpida luce Tua?

Se Tu mi dai il paradiso per la mia obbedienza,

questa è una vendita: dov'è la Tua generosità, il Tuo dono?"

 

Grazie per averla proposta, belle parole che sottolineano come molte religioni sembrino basare la misericordia divina sul do ut des

 

Mi sembra uno scettico ante litteram...

 

Che idolo...   :indica:

 

Mi unisco volentieri al brindisi in suo onore :lol: , merita anche un inchino ^_^


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 26 maggio 2005 2:28
Per una volta concordo con Mornon

 

Allora esistono i miracoli? ^_^

 

 

se tutte le risposte ci sono date da Sacre Scritture e cose simili,allora perchè continuare a studiarle e ad analizzarle attribuendo loro diverse interpretazioni di volta in volta?

 

Qui un cattolico ti risponderebbe in due tempi, penso, se quanto ho letto è vero: il primo, le Sacre Scritture sono interpretabili; il secondo, a interpretarle devono essere i sacerdoti, sono in alcuni protestantesimi che il fedele può interpretarle da sé...

 

 

dico semplicemente che la fede è inattaccabile con discorsi razionali. dire che un dogma è irrazionale non dimostra proprio nulla, anzi rende più forte la fede.

la fede è paraocchi

 

Porto un esempio accaduto su questo forum (nessuna attacco, semplicemente questo mi è venuto in mente): in una discussione in cui si stava profilando la possibilità di non considerare La Bibbia un libro sacro (ovviamente come ipotesi, le credenze personali sono altra cosa), c'è chi ha detto, a memoria, "Non chiedetemi di non considerare La Bibba un libro non sacro, nemmeno per un istante". Qualcuno - tu? - ha replicato "Questi sono i paraocchi", e per la distinzione da me detta - e da questa risposta delineata - non mi pare una distinzione sbagliata. La fede non impedisce di vedere, di rapportarsi, al di là di essa, i paraocchi sí.


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Ninaeve
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Ninaeve
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Inviato il 26 maggio 2005 8:24

mattina presto, forse sarò un po' confusa.

 

da che mi ricordo, omar kayyam, pur essendo uno scettico era credente e non lo erra tanto perchè l'isalm glielo imponeva, ma credo per fede.

Kayyam è vissuto a bagdad, esempio, allora, di convivenza multiculturale. non a caso nelle sue quartine si inneggia anche al vino...

sono un po' di disaccordo con chi dice che kayyam ha fallito il sonintento, in fondo era un poeta e un astronomo...

 

comunque, io ho sempre letto le sue quartine su dio come le espressioni di una persone che si sente samrrita e confusa e vorrebbe vere una risposta da qualcosa che lui sa esistere, ma che resta silenziosa.

Anche io spesso ho voluto risposte e non le ho trovate, soprattutto davanti a fatti tragici e comprendo la sua rabbia.

ecco dove core la linea di demarcazione tra fede e paraocchi: io posso avere fede e cercare di comprendere la natura di dio con la ragione (abelardo, tommaso....), altrimenti (estremizzo, perchè ci sono una sacco di sfumatura in mezzo) posso non avere un grammo di fede, ma essere pieno di pregiudizi, o paraocchi che dir si voglia

dipende dal proprio approccio alle cose e all'ambiente che ci circonda


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 26 maggio 2005 8:49
Porto un esempio accaduto su questo forum (nessuna attacco, semplicemente questo mi è venuto in mente): in una discussione in cui si stava profilando la possibilità di non considerare La Bibbia un libro sacro (ovviamente come ipotesi, le credenze personali sono altra cosa), c'è chi ha detto, a memoria, "Non chiedetemi di non considerare La Bibba un libro non sacro, nemmeno per un istante". Qualcuno - tu? - ha replicato "Questi sono i paraocchi", e per la distinzione da me detta - e da questa risposta delineata - non mi pare una distinzione sbagliata. La fede non impedisce di vedere, di rapportarsi, al di là di essa, i paraocchi sí.

 

hai ragione :( e continuerò a ripeterlo :lol:

però non posso pretendere che "Uno con i paraocchi" sia più razionale, se lo fa ben venga a mio parere, ma non a parare di chi pensa che la fede sia superiore alla ragione...insomma sarebbe chiedere di avere meno fede..

non posso pretendere che la ragione sia l'arma per criticare ogni "visione del mondo", siccome la ragione è anch'essa una visione del mondo....

la razionalità non è universale ma culturale anch'essa.

/me spera di essersi spiegato bene :indica: ho sonno ^_^


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Mornon
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Inviato il 26 maggio 2005 15:34
però non posso pretendere che "Uno con i paraocchi" sia più razionale, se lo fa ben venga a mio parere, ma non a parare di chi pensa che la fede sia superiore alla ragione

 

Vero, però questo non toglie che non sia vero - a mio parere - che i paraocchi sono piú correttamente chiamati "fede". Sono un sottoinsieme della fede, se vogliamo, ma sono una cosa comunque specifica.

 

 

visione del mondo....

la razionalità non è universale ma culturale anch'essa

 

Ci penserò sopra... ma sarebbe la razionalità a essere culturale, o il modo di applicarla, la decisione se applicarla? :sbav:


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xaytar
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Inviato il 26 maggio 2005 15:47

penso che paraocchi sia un termine con valore negativo che intende chi non si guarda attorno, chi accetta ciecamente la fede.

chi non ha i paraocchi quindi si guarda intorno, mette in discussione la sua fede.

è innegabile che il primo abbia quindi più fede del secondo, anche se, come ho detto, preferisco il secondo. il semplice fatto che diminuiscano le persone coi paraocchi mi fa pensare bene per il futuro :sbav:

 

Ci penserò sopra... ma sarebbe la razionalità a essere culturale, o il modo di applicarla, la decisione se applicarla?

 

tutte e tre ^_^ l'esempio più banale è quello che la "filosofia", come la intendiamo noi, è prodotto razionale di una cultura ben specifica, e che culture diverse realizzano forme di razionalità differenti.


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Mornon
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Inviato il 26 maggio 2005 16:40
penso che paraocchi sia un termine con valore negativo che intende chi non si guarda attorno, chi accetta ciecamente la fede.

chi non ha i paraocchi quindi si guarda intorno, mette in discussione la sua fede

 

Vero :sbav:

 

 

l'esempio più banale è quello che la "filosofia", come la intendiamo noi, è prodotto razionale di una cultura ben specifica, e che culture diverse realizzano forme di razionalità differenti

 

Ma a variare è il processo logico, razionale, o le sue basi?


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xaytar
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Inviato il 26 maggio 2005 23:42

entrambi :P

/me appena ha più tempo fa un discorso più apprezzabile ><


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Scuotivento
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Inviato il 27 maggio 2005 22:14

ma se vogliam parlare di questo,allora basta tirare fuori Giobbe e tutto è risulto:

 

"Ecco,vado a Oriente. Ma Lui non c'è.

Vado a Occidente.Non Lo intravedo.

Forse agisce a Settentrione.Eppure non Lo scorgo.

Forse si nasconde a Meridione.No,è per me invisibile."

 

tutto qui è trattato in questo stupendo libri poetico:la rabbia di Giobbe contro Dio ("ma che cos'è l'uomo perchè tu ne faccia tanto conto e lo scruti con tanta attenzione/al punto di ispezionarlo fin dal mattino e ad esaminarlo ad ogni istante?/ quando la finirai di spiarmi e mi lascerai inghiottire la saliva?),la miseria della condizione umana,l'ottusità dei dogmi fuori dalla realtà (rappresentati dai tre saggi che criticano Giobbe,il quale risponde per le rime,demolendoli),ma anche le nuove teorie (rappresentate da Eliuh,probabilmente un libello che circolava in risposta a Giobbe e successivamente inserito) segno di un fermento intellettuale di tipo tomista,necessario ad evitare le stagnazioni bigotte.

ed infine,la risposta di Dio:un puro atto di bullismo.Dio non risponde a Giobbe,si limita a farsi vanto della sua forza,e ammonisce Giobbe a non cercare un senso in tutto il suo folle disegno.

e Giobbe non può far altro che sottometersi e dire "riconosco che tutto puoi".non c'è nessuna riconciliazione.

 

e poi c'è il Qholèt,con il suo invito a godersi una vita troppo breve...

 

la Bibbia è un'opera ancora straordinaria,ecco perchè mi arrabbio quando le letture in chiesa sono sempre pezzi banalissimi tratti dai profeti o dai salmi... ;)


N
Ninaeve
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Inviato il 27 maggio 2005 22:18

dipende, dai profeti.

a me isaia piace (anche se in chiesa non vado da un po').


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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 28 maggio 2005 15:28

Bella. ;)

 

 

Il fatto che avere fede e avere i paraocchi sia una cosa diversa resta cmq,a meno che non si restringa il campo alla fede nei soli dogmi.In tal caso vale il discorso di ale.Altrimenti concordo decisamente con Mornon.

 

 

;)


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Silk
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Inviato il 29 maggio 2005 10:51

Veramente bella :mellow:

 

Quoto in pieno Ser Loras Tyrell


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Il Fiore Del Male
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Il Fiore Del Male
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Inviato il 29 maggio 2005 11:45

Mi trovo xfettamente d'accordo con Mornon e non ho particolari discussioni da aggiungere, se non il mio parere personale: queste quattro righe sono piene di significato x me e vi ritrovo in pieno alcuni dei miei dubbi personali ke spesso mi assalgono, mi piace veramente molto :mellow:


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Yaenrhys
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Inviato il 30 maggio 2005 14:29
e poco intacca i paraocchi

definibili altresì, e con maggior correttezza, fede

 

La fede ti fa credere delle cose, i paraocchi ti impediscono sia di metterla in discussione in qualsivoglia maniera e situazione, sia di andarci ipoteticamente contro per esigenze di discussione (ossia, ipotizzare che non esista Dio quando una discussione lo richiede).

Allora avevo frainteso il precedente messaggio di Rhox... ho pensato facesse di tutta l'erba un fascio, sia di Fede che di paraocchi. :figo:

 

Infatti sono abbastanza d'accordo con la tua interpretazione di questi due termini.


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