il ninjitsu "pratico" affronta in maniera funzionale l'utilizzo di ogni cosa come un'arma
Questo è assolutissimamente vero (vedi alla voce ciondoli di moda....) però il ninjitsu prevede un notevole uso di armi "convenzionali", di cui per esempio il tanto ha applicazioni oltremodo attuali.
non erano altro che attrezzi da contadino trasformati in qualcosa per uccidere
Qua bisogna non correre il rischio di definire armi solo quelle espressamente nate per tale scopo, altrimenti finisce che lo shaolin non è un'arte marziale perchè il bo non è nato come arma ma come sostegno per i viandanti...
forma di addestramento all'omicidio onnicomprensiva
Concordo pienamente
fluida e senza regole prefissate
Sorry ma in questo di regole e codifiche ce ne sono parecchie, non esistono i kata ma per quanto distante dalle arti marziali di derivazione samurai ha comunque un programma tecnico e dei ryu ben precisi.
l'arte del movimento silenzioso, l'arte di scomparire
Questo è indubbiamente proprio del ninjitsu, e garantisco che ha anche notevoli applicazioni pratiche, però tutta la sua parte più "impegnativa" è quella delle incursioni e oggi è applicata solo dai corpi speciali dell'esercito.
la mistica dell'assassino
Beh, tutto il fumo confusionario che vien fuori quando si parla di concezioni filosofiche (che tutte le arti marziali hanno), teorie energetiche, psicologia... sarebbero discorsi seri ma c'è poco o nulla di razionale in quello che ti tirano fuori. Ci vedo molto di "misticheggiante" proprio per confondere, la tua esperienza qual'è stata?
Ho sentito nominare quella persona, ma non saprei dire a quale scuola faccia riferimento...
meno male che non te ne intendi
Se sapere un paio di nomi è intendersene sono contento
Seriamente, conosco qualche nome e qualche mossa (a livello non pratico), soprattuto da discussioni con miei conoscenti, ma non molto di piú
Solita controversia che si ha tra jujitsu e jujutsu
Mai sentito il secondo...
Tendenzialmente dovrebbe essere jujitsu... ninjitsu
Come mai?
Dal punto di vista tecnico il ninjitsu è un'arte marziale eccome, prevede una quantità di armi e di tipi di combattimento a mani nude e quant'altri skills... di arti marziali così complete ce ne sono poche. Lo caratterizza la mentalità improntata all'efficacia e alla spietatezza più pura
Qualcosa per approfondire? Non ho mai trovato granché
c'è su un gran pastrocchio misterioseggiante-esotericheggiante-CONFUSIONARIO che fa molto suggestione e plagio mentale ma non arriva mai al punto
Capisco il perché può portare a lasciare...
Sui Tokugawa prometto delucidazioni a breve
Aspetto
dipende da cosa vuoi approfondire
In generale, almeno all'inizio, per avere una visuale migliore
il ninjitsu "pratico" affronta in maniera funzionale l'utilizzo di ogni cosa come un'arma. Dopootutto le Kusari-gama, il Kusari-fundo e altre armi dall'apparenza esotica non erano altro che attrezzi da contadino trasformati in qualcosa per uccidere
Vero, come molte altre armi giapponesi, ma il ninj*tsu ( ) tratta anche il combattimento a mani nude
come la tradizione che vuole che Oda Nobunaga avesse inscenato un No nel suo Honjin poco prima della battaglia di Narashino
Spiegazione dei termini?
vedi alla voce ciondoli di moda
Su jujitsu e jujutsu c'è lo stesso problema del ninj*tsu, dovrebbero essere la stessa cosa ma forse no... eccetera...
Dicevo jujitsu --> ninjitsu perchè la prima è la forma più conosciuta e quindi se si parla di "jitsu" applico per coerenza questa dicitura a tutto... ma vedi sopra.
Per il resto, lungi da me stilare un programma tecnico di ninj*tsu a titolo di esempio. Diciamo che prima c'è la parte di juj*tsu e poi varie "materie" riguardo alle singole armi, più combattimento in acqua, a cavallo e quant'altro... infine travestimento, qualche applicazione di psicologia più pratiche esotericheggianti a proposito dell'uso dell'energia...
La mia idea è che se il tutto è fatto bene allora è di gran valore, ma si tende tantissimo a frne una questione di suggestione psicologica davvero degradante.
Mornie, cosa ti interessa approfondire?
sul dilemma ninj*tsu e juj*tsu, le mie cognizioni di nipponico sono troppo cursorie e ancora ben imperfette per potere dare risposte concrete. Quindi sparo un'ipotesi.
Parmi di ricordare che il kanji che rappresenta la seconda parte dei composti ninj*tsu e juj*tsu si pronunci jutsu, e significa "arte". Nel composto con l'ideogramma nin e ju, è assai probabile che cambi la pronuncia, e risulti quindi jitsu. Non sono poche le parole jappe che sono soggette a modifiche di questo tipo, ma non saprei trovarne una spiegazione. Non credo che si tratti di una variazione apofonica della vocale interconsonantica, fenomeno che riguarda le lingue indeuropee ma che con il sillabario orientale c'entra poco, immaigno...
Spiegazione dei termini?
Il no (in realtà noo o nou, traslitterato correttamente: la o è lunga!) è una forma di teatro popolare giapponesze, improntata a severa sobrietà e vuotezza di apparato (tanto da poterlo appunto improvvisare con pochissimi o nulli elementi scenici e strumenti musicali, come un campo di battaglia), distinto quindi dalla cerimoniosità del kabuki, l'altra forma classica del teatro nippo. E Nobunaga, personalità fortemente istrionica e molto sfaccettata (saprai che indossava armature all'occidentale e che si era fatto battezzare dai missionari spagnoli), amava questa forma d'arte tanto da calarvicisi nei panni di attore.
L'Honjin è invece il quadrilatero o padiglione di comando, un quadrato delimitato da quattro pali e cinto da tende variopinte (recanti le insegne del daimiyo), che in battaglia segnava il punto di comando di un esercito, e dove il daimiyo con i suoi generali pianificavano le mosse, davano ordini e attendevano l'esito della battaglia.
spero di essere stato esauriente!
Potrebbe funzionare... a me risultano espressioni come bo-jutsu, shuriken-jutsu, naginata-jutsu... però sempre nin-jitsu.
A te risulta?
effettivamente bo-jutsu MA nin-jitsu. Forse il tipo di radicale è alla base della modifica? Bisognerebbe saperne di più di lingua...
Breve sunto di Tokugawa-story:
Lo shogunato autoritario e accentrato: epoca Tokugawa (1600 - 1868)
Hideyoshi aveva realizzato sul finire del XVIsec. l'unità dell'arcipelago. Tale unità, però, riposava solo sulla forza delle armi: fu Iyeyasu a renderla definitiva dandole un solido fondamento amministrativo e giuridico. Egli si fece conferire dall'imperatore il titolo ereditario di shogun (1603) e stabilì la sede del suo governo a Yedo (l'odierna Tokyo). Ridusse tutti i daimyo sotto il suo controllo attraverso una fitta rete di spie, costringendo i parenti prossimi dei daimyo a vivere alla sua corte quali ostaggi e gli stessi daimyo a risiedervi periodicamente. La stessa corte imperiale fu sottoposta alla sorveglianza costante dei funzionari shogunali delegati a Kyoto. Per quanto riguarda la politica estera, Iyeyasu e i suoi successori fecero di tutto per isolare il Giappone dal resto del mondo; a partire dal 1624 decreti di espulsione colpirono gli stranieri e solo pochi mercanti cinesi e olandesi confinati nell'isola di Deshima, in prossimità di Nagasaki, furono ammessi a commerciare nel 1640 attraverso funzionari shogunali in veste di intermediari. Fu vietato ai Giapponesi di espatriare sotto pena di morte (1633) e il tonnellaggio delle navi mercantili fu limitato così da rendere impossibile la navigazione oceanica (1637). Naturalmente i primi a soffrire di questa politica di isolamento furono i missionari e gli indigeni convertiti. Nel 1637 scoppiò nella penisola di Shimabara una rivolta tra la popolazione giapponese convertita al cristianesimo che terminò con lo sterminio di 37.000 insorti. Da questo momento il cristianesimo cessò di esistere in Giappone come religione organizzata. L'epoca Tokugawa, culminata nel periodo Genroku (1687-1709), fu caratterizzata dalla rapida ascesa della borghesia cittadina, mentre diminuiva in proporzione l'influenza della vecchia casta dirigente dei daimyo, legata a un'economia agricola. La situazione dei contadini, che costituivano la principale classe produttiva, restò per tutto questo periodo critica e lo stesso shogun dovette ripetutamente intervenire per domare talune rivolte nelle campagne, assai violente. Nel corso del XIXsec. si svilupparono le contraddizioni interne che resero possibile la trasformazione del Giappone in uno Stato moderno e l'abolizione del dualismo di imperatore e shogun. A partire dal XVII sec. si era formato intorno ai potenti capi dei clan meridionali e occidentali un movimento di opinione favorevole alla restaurazione dell'autorità imperiale, e questi capi, d'altra parte, manifestavano un costante interesse per le arti e la tecnologia occidentali. A partire dal 1825 le potenze occidentali esercitarono sul Giappone la loro crescente pressione: esse chiedevano in particolare un trattamento umano per i loro naufraghi, la concessione di stazioni carbonifere nei porti giapponesi e la libertà di operare sul suolo dell'arcipelago per i loro mercanti e per i loro missionari. La prima mossa in questo senso ebbe luogo nel 1853, quando il comandante americano Matthew Perry, violando i divieti, entrò con le sue navi nella baia di Yedo (Tokyo) e l'anno successivo impose al governo dello shogun una convenzione relativa ai naufraghi e l'apertura di due porti per il rifornimento delle navi americane. Nel 1856 giunse a Yedo il primo ambasciatore americano, Townsend Harris, che ottenne la firma di un trattato commerciale (29 luglio 1858) sul quale si modellarono nei mesi seguenti analoghi trattati stipulati da Olandesi, Russi, Inglesi e Francesi. Tali trattati aprirono il Giappone alle relazioni politiche, culturali e commerciali con l'Occidente, provocando un'immediata reazione da parte dei nemici del regime shogunale. Questi si abbandonarono, nel nome dell'imperatore, a una serie di atti di violenza contro i residenti stranieri (dodici dei quali furono assassinati tra il 1859 e il 1862) e nel 1863 bombardarono le loro navi a Shimonoseki, il che provocò rappresaglie immediate da parte delle potenze. Di fronte ai mezzi militari degli Occidentali, l'impotenza del governo shogunale divenne palese agli occhi dei suoi stessi seguaci: il 9 novembre 1867 Yoshinobu, ultimo degli shogun Tokugawa, si piegò senza tentar di resistere e rimise tutti i poteri all'imperatore Mutsuhito (Meiji) allora quindicenne.
ma non ti sei dimenticata di Tom Cruise??
Tom Cruise sparisce dinnanzi a Ken Watanabe...
Ma che vuoi capirne tu, maschietto...
Il no (in realtà noo o nou, traslitterato correttamente: la o è lunga!)
Nó
saprai che indossava armature all'occidentale e che si era fatto battezzare dai missionari spagnoli
spero di essere stato esauriente
Sí, grazie
Leggerò poi la breve storia, ma grazie anticipatamente
Tom Cruise sparisce dinnanzi a Ken Watanabe...Ma che vuoi capirne tu, maschietto...
non sarai una femminista incallita??? SCHERZOOO!!!
ma tu che arte marziale/i pratichi???
cosa ti interessa approfondire?
Di per sé i -j*tsu (vedi altra discussione in cui ho chiesto lumi sulle differenze tra ju-tai-j*tsu e ninj*tsu), ma anche perché siamo già entrati in argomento; per il resto, ci penserò, ma al momento, non sapendo moltissimo, oltre che approfondire le singole arti marziali non saprei
Uscendo dalle arti marziali, aspetto di leggere la storia del Tokugawa, poi dirò qualcosa su quello ed eventualmente, se mi verranno in mentre, proporrò altri argomenti
Mornie-chan, se trovo qualcosa di interessante sull'uso dei ninja che facevano i Tokugawa (che li hanno impiegati in maniera massiccia) te lo posto qua.
Morgil, io faccio wushu moderno, tang lang quan, ba ji quan e vengo recentemente dal ninjitsu.
Di mestiere faccio wushu agonistico, il resto è cmq parecchio importante nella mia vita.
Morgil, io faccio wushu moderno, tang lang quan, ba ji quan e
bello!!!! una professionista sul forum!!!avessi avuto io la possibilità che hai tu...quì in sardegna le uniche cose che trovi sono migliaia di palestre di kick qualche centinaio di karate una decina di aikido e....1 di kung fu y quan diciamo che le arti marziali sono il mio sogno infranto....
scusa, ma ti rimane tempo per respirare nella vita?