Invito chi vuole a fare una preghiera od anche un solo pensiero per il nostro Papa, Giovanni Paolo Secondo, che sta vivendo un momento molto difficile in condizione di salute precaria.
Una persona che ha speso e dato moltissimo, soprattutto per noi giovani.
Mi associo nel pensiero.
Mi permetto di citare questo articolo, tratto dal sito di Repubblica, che riporta la cronaca degli ultimi avvenimenti, e mi unisco alla preghiera per quest'uomo che ha dato così tanto...
Nel pomeriggio di ieri si è aggravato. Crisi respiratoria,
febbre alta. I medici: non lo portreemo al Gemelli
Giovanni Paolo II in agonia
ha ricevuto l'estrema unzione
Il cardinale di Vienna: sta morendo
di MARCO POLITI
Un fedele in preghiera a San Pietro
CITTÀ DEL VATICANO - Karol Wojtyla è grave. Sospeso tra la vita e la morte. Soffre in agonia, con la febbre alta. La pressione è bassissima. I medici allargano le braccia e sussurrano "non possiamo fare di più". Don Stanislao Dziwisz, il fedele segretario, gli ha dato l'estrema unzione, mentre nell'appartamento papale ha cominciato a diffondersi il mormorio delle orazioni.
La crisi è sopravvenuta improvvisa, inaspettata nel tardo pomeriggio dopo una giornata passata tranquilla. Il Papa si era alzato come di consueto verso le otto, si era fatto trasportare nella cappella privata per la messa celebrata dal suo segretario e poi si era messo in poltrona a lavorare un po' sugli incartamenti mandatigli dalla Segreteria di Stato. Quando si sentiva stanco, si faceva leggere il breviario dall'altro segretario polacco don Mietek e da una delle suore di Cracovia, Eufrasia.
Di colpo, verso le 18 e 45, Giovanni Paolo II è stato colto da ripetute crisi respiratorie e la pressione è crollata. Il pontefice è stato subito adagiato sul letto. Gli intimi lo hanno visto diventare bianco come un cencio. "Aveva la pressione a terra, precipitata a quaranta", ha confidato un collaboratore del pontefice. Contemporaneamente Wojtyla è stato colto da un violento attacco di febbre. Febbre altissima. Febbre rovente. I medici e i più stretti collaboratori si sono trovati di fronte al corpo di un vecchio, logorato allo stremo, che non presentava nessuna speranza di ripresa.
È stato allora che don Stanislao - "Staszek" come lo ha sempre chiamato affettuosamente Giovanni Paolo II - è andato a prendere l'olio santo, comprendendo la gravità della situazione. Mormorando le sacre formule latine, don Stanislao ha somministrato al Papa l'estrema unzione. Don Stanislao, mentre ungeva il pontefice con l'olio santo, ha pregato in silenzio per il suo "padre" spirituale, sperando che la forte tempra di Wojtyla potesse vincere ancora una volta. Già alla vigilia della tracheotomia nel policlinico Gemelli, Dziwisz aveva somministrato al Papa il sacramento degli ammalati.
I primi sintomi di febbre avevano cominciato a manifestarsi già in mattinata, mettendo in allarme i medici. Come ha spiegato a tarda sera il portavoce Navarro, a causarla è stata un'infiammazione alle vie urinarie. Quelle complicazioni a tradimento che colpiscono gli anziani immobilizzati. "Il Santo Padre - precisa la dichiarazione - è stato colpito da un'infezione documentata delle vie urinarie". La risposta dei sanitari è stato un nuovo bombardamento di Wojtyla con massicce dosi di antibiotici.
La preoccupazione maggiore, intanto, era di riportare la pressione del pontefice a livelli accettabili. Verso le undici di sera il risultato sembrava raggiunto. "E' stabilizzato", suona il commento trapelato intorno a quell'ora dall'appartamento papale.
Mentre il cardinale Segretario di Stato Sodano veniva informato, i centralini dei sacri palazzi venivano intasati o repentinamente staccati. Segno dell'estrema gravità della situazione. E ancora una volta, secondo voci di palazzo, si è riprodotta in seno all'equipe medica una divisione tra "quelli del Vaticano" e "quelli del Gemelli". Alcuni sanitari del policlinico preferirebbero ricoverare subito il pontefice al Gemelli, dove stanno i macchinari per le situazioni più gravi.
Ma il professor Buzzonetti, medico personale del Papa, e il suo segretario monsignor Dziwisz hanno pregato di non spostare Giovanni Paolo II. È l'ultimo desiderio di Giovanni Paolo II. Non spegnersi intubato negli androni di un ospedale, ma finire i suoi giorni in dignità come romano pontefice. Nella sua stanza. Con la finestra affacciata su piazza San Pietro. Anche il professor Proietti, giunto in serata in Vaticano dal Gemelli, ha confermato che di trasferimento non si parla.
Per tutta la serata i passanti in piazza san Pietro hanno potuto vedere le finestre dell'appartamento papale completamente illuminate. Poi, avvicinandosi la mezzanotte, tutte le luci sono state spente. A tarda notte i medici stavano ancora lottando per salvarlo. "E' stata iniziata un'appropriata terapia antibiotica", ha comunicato Navarro. Aggiungendo che "il quadro clinico è strettamente controllato dall'equipe medica vaticana, che lo ha in cura". I rischi altissimi, che corre adesso Wojtyla, sono molteplici. Un blocco renale, un crollo del sistema cardiaco o uno shock settico, dovuto all'infezione urinaria, che può provocare un'elevata coagulazione dei vasi sanguigni. E possono ripetersi i sintomi di soffocamento. Solo ieri notte, nello shock del collasso che ha colto il pontefice, è trapelata la notizia che durante la Via Crucis del 25 marzo Wojtyla è sempre stato mostrato di spalle perché era attaccato a un respiratore.
Ora quel giorno appare già lontano. "Il papa sta morendo", ha commentato da Vienna il cardinale Schoenborn. Però, ha soggiunto, Giovanni Paolo II non si è mai mostrato sconfortato. "Spera piuttosto che arrivi per lui il momento del sollievo delle sue sofferenze".
Il Calvario di Karol è ora dietro quelle finestre chiuse dell'appartamento papale. L'ultima immagine negli occhi dei romani è il suo gesto benedicente di mercoledì. E l'ultima speranza è legata alla tempra del Papa e alle voci notturne di una positiva reazione agli antibiotici.
Mi sono permesso di riportare l'articolo, invece di mettere un link, perché spesso gli articoli vengono spostati, soprattutto quando cessano di essere l'"ultima notizia" e vanno in archivio...
Spero di non aver fatto nulla di male...
Mi associo.
Non sono credente, ma qui si parla della vita di un uomo che ha dato e fatto tanto per il mondo...temo la sua scomparsa per molti motivi, ma soprattutto temo che lo spirito di innovazione che aveva portato nella chiesa cattolica venga meno con la sua scomparsa...Mi permetto solo di porgergli i miei auguri di guarigione, e se non fosse possibile, almeno di andare in cielo senza soffrire...
E' un momento molto triste.Anch'io mi associo,non sono un cattolico modello, ma questa situazione credo coinvolga chiunque,perkè a presindere da quel ke rappresenta, Giovanni Paolo II è senza dubbio uno dei più grandi uomini di sempre . Sarà difficile trovare qualcuno al suo livello e ,di questi tempi soprattutto, una figura come la sua è senz'altro importantissima.
Mi associo anche io al pensiero per il Papa. Io sono credente ed è appunto un momento molto triste.. E penso che siamo stati fortunati a vivere con un Papa come lui..Spero che riesca a guarire al più presto.. o, se non fosse possibile, spero almeno che muoia sereno e senza sofferenze.
Non sono un buon Cattolico, forse nemmeno Cristiano...credo solo che ci sia qualcosa o qualcuno di superiore....e Giovanni Paolo II è un suo rappresentante, una guida, così come ce ne sono anche per le altre religioni...
Sono molto dispiaciuto per quello che stà passando e spero che questo qualcosa o qualcuno faccia sì che le sue sofferenze finiscano in fretta...in un modo, o in un altro...
L'unica cosa che ora mi sento di dire è "Grazie Carol"...
Mi associo a quanto avete già detto; dispiace davvero per un uomo che ha dato tutto.
mi associo
anna
Erano anni che non pregavo...
Una persona che ha speso e dato moltissimo, soprattutto per noi giovani.
quoto e condivido pienamente
Non posso che associarmi a tutti quanti voi perchè quest'uomo è stato veramente grande e magnanimo, in tutti i sensi. Un uomo forte di spirito e coraggioso anche in punto di morte che ha deciso di affrontare la sua sofferenza con serenità e senza paura. Un uomo che ci ha insegnato tanto e che ci avrebbe potuto insegnare ancora tanto e dal quale tutti noi, credenti e noi dovremmo trarre a esempio. Non posso che augurargli tutto il bene possibile e sperare che le sue sofferenze si allevino presto e che possa trovare il riposo eterno e la pace di Dio.
Amo e rispetto l'uomo per il grande carisma e per la sua opera, pur non condividendo del tutto la sua fede.
Non posso che sperare che si spenga dolcemente, serenamente.
Non voglio aggiungere altro, ma solo perchè non voglio essere troppo personale.
Non una preghiera
non esiste un dio
forse sì
non lo so
ma un pensiero d'affetto
per un uomo che ha segnato il mondo
e che ora si sta spegnendo.
Che possa trovare pace
e che ciò che ha costruito
resista
e cresca
e non venga mai dimenticato.
(scusate ma ho recentemente perso l'uso della punteggiatura
questa la capisco solo io ma non importa)