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La Caduta Di Malazan
S di Scuotivento
creato il 18 ottobre 2004

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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 22 novembre 2009 14:44

/me si fa avanti sorridendo amabilmente a Korlat



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 23 novembre 2009 2:28

Trovo che sia esattamente il contrario.

Martin fa parlare i suoi personaggi, li fa interagire come fossero attori di una complicata soap opera incredibilmente emotiva e quindi da un taglio soggettivo alle interazioni umane.

Dopotutto ha a che fare con UMANI.

Erikson introduce la variante razziale... perchè mai un drago dovrebbe pensare e quindi comportarsi come un uomo? ed un T'lan Imass o una Forkul Assail ? non credo sia assenza di spessore, alcuni personaggi esprimono con una o due frasi, un cenno della testa, perfino un grugnito un caleidoscopio di sentimenti, sensazioni, emozioni.

Sta al lettore capirle e svelarle, proprio come le trame.

 

Vogliamo parlare di Rake? di Korlat? di Whiskeyjack? di Icarium? personalmente trattengo il fiato non appena entrano in scena loro.

Li trovo decisamente migliori rispetto ai personaggi martiniani.

 

(ecco, adesso sarò linciata, gia lo so >_> )

 

Già, non concordo.

Cioè... conta che ho letto solo fino a Memorie di Ghiaccio - prima parte (la seconda devo leggerla), ma fino ad ora trovo Martin sotto questo aspetto superiore. Poi si vedrà: ho ancora letto relativamente poco.

Non penso che c'entri la questione delle razze, perchè la penso così anche per i personaggi umani di Erikson. Inoltre... anche se la maggiore lontananza di un personaggio è data dalla razza... resta sempre il fatto che tale lontananza c'è.

"Questo personaggio sembra poco approfondito, ma in realtà espime un grande spessore con un grugnito/gesto ecc" è un tipo di discorso che sinceramente non mi ha mai convinta. Cioè, a volte può anche essere giusto, ma insomma... fino a un certo punto... Perchè dovrei vedere chissà quale complesso caledoscopio di sentimenti celato dietro a un grugnito? In base a cosa? <img alt=" /> Ma anche se tali universi psicologici ci fossero dietro davvero, essere così criptici nella caratterizzazione di un personaggio non mi sembra affatto una buona idea. Anzi, più in generale penso che i personaggi di Erikson risentano anche della difficoltà e cripticità eccessiva dello scrittore: se un lettore deve già sforzarsi per capire che cacchio sta succedendo, la sua attenzione cadrà ancora meno sulle eventuali caratteristiche celate e sottintese dei personaggi.


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korlat
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korlat
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Inviato il 23 novembre 2009 10:07

/me si fa avanti sorridendo amabilmente a Korlat

/me prepara la balestra

 

Ma anche se tali universi psicologici ci fossero dietro davvero, essere così criptici nella caratterizzazione di un personaggio non mi sembra affatto una buona idea. Anzi, più in generale penso che i persinaggi di Erikson risentano anche della difficoltà e cripticità eccessiva dello scrittore: se un lettore deve già sforzarsi per capire che cacchio sta succedendo, la sua attenzione cadrà ancora meno sulle eventuali caratteristiche celate e sottintese dei personaggi.

Allora suppongo sia questione di gusti (frase banale ma purtroppo vera) &gt;_&gt; , io adoro i romanzi criptici e indecifrabili, mi diverte da matti spremermi le meningi per fare collegamenti, psicanalizzare personaggi e azioni.

Se una cosa è palese mi annoia.

Non sto dicendo che Martin lo sia, ma Erikson essendo più complesso, più stratificato, si presta maggiormente all'interpretazione e quindi lo apprezzo di più <img alt=" />



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 23 novembre 2009 10:19

Personalmente concordo con Korly a livello di trama e ambientazione, e ammetto che anche a me attira la profonda cripticità di Erikson (non per nulla mi sono imbarcato nella wiki dedicata a svelarne i misteri &gt;_&gt; ). In fondo Martin è una pantografia del mondo reale, e l'unico gioco interessante da questo punto di vista è costruire i collegamenti tra la Terra e il mondo da lui inventato. <img alt=" />

 

A livello di personaggi Erikson mi pare tuttavia troppo appiattito sul powerplay per essere credibile. Non ne faccio una questione - giustamente sollevata - razziale: anche limitandoci agli umani, sono tutti epici. Tutti. Dal Grande Pugno Dujek a Gino il fruttivendolo sono tutti epici, e le differenze caratteriali in qualche modo si perdono in questo calderone unificante. Il personaggio potrà colpire con la frase ad effetto, essere ammirato per l'azione coraggiosa, esaltare per l'epicità dei suoi atti, ma per quanto mi riguarda Erikson non è riuscito a fare quello che invece riesce meglio a Martin: trasformare i personaggi in persone.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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korlat
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Inviato il 23 novembre 2009 10:29

A livello di personaggi Erikson mi pare tuttavia troppo appiattito sul powerplay per essere credibile

coff coff...Karsa....coff coff Quick Ben...a volte Icarium....a parte loro però di powerplayer Erikson non ne crea molti, e anche i sopracitati sono compensati da Felisin (versione 1 e 2), Fiddler, Whiskeyjack, Mappo, Silchas, Andarist, Crokketta, Cotillion ecc... su 200 personaggi 3 powerplayer mi sembra un buon bilancio.

 

Gino il fruttivendolo

W Gino, in Gino we trust, God save Gino, Morte o Gino...



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 23 novembre 2009 11:16

La cripticità di Erikson in trama e ambientazione per certi versi attira anche me, in altri momenti mi ha irritato. Mi affascina avere la percezione che ci sia qualcosa di non tanto chiaro (da scoprire più tardi ecc), così come quella continua aria di "insinuazione a qualcosa di misterioso e sinistro". Però mi irritano i momenti troppo contorti e incomprensibili, quando proprio non capisci che cavolo sta accadendo: in questo momento perdo più tempo a domandarmi "c***o succede?" che a vivere le vicende. Io in un romanzo durante la lettura voglio immergermi completamente senza distrazioni e chiedo all'autore di permettermi di farlo, non di obbligarmi a "studiare" per capire anche un passaggio basilare della trama.

Infatti Erikson lo leggo come viene viene, non spendo molto tempo a fare collegamenti e scervellarmi: quello che capisco capisco :-P

 

Ancora di più questo discorso vale per i personaggi. Oh, anche a me piace psicanalizzarli e rifletterci sopra. Anzi, per me è importante ciò. Però devono essere date le basi: voglio che già mi siano mostrate le loro caratteristiche psicologiche principali, che mi spingano a emozionarmi per loro e poi magari appunto a rifletterci di più. Se, leggendo, un pg mi sembra poco approfondito e/o piatto e/o vuoto, per me rimane poco approfondito e/o piatto e/o vuoto. Essere costretta a scervellarmi per scoprire che non lo e è per riuscire a sentirlo vivo o vicino per me è un controsenso... le ritengo cose con cui l'autore debba colpire a un livello più immediato.

Poi per me i personaggi sono in genere la cosa più importante di un romanzo, la molla per emozionarmi e interessarmi davvero. Se mi avessero colpito di più probabilmente sarei stata più stimolata anche capire nei dettagli il mondo in cui vivono.

 

Ah, un altro problema è che le poche volte che i personaggi di Erikson hanno momenti di introspezione, ciò avviene con tono troppo esplicitamente filosofico (e volte mi sa anche un po' di pedante). Non li trovo granchè naturali e immediati come pensieri/sentimenti. In questi casi la riflessione è al contrario presentata in modo troppo esplicito.

Non so se mi spiego &gt;_&gt;



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 23 novembre 2009 11:38

A livello di personaggi Erikson mi pare tuttavia troppo appiattito sul powerplay per essere credibile

coff coff...Karsa....coff coff Quick Ben...a volte Icarium....a parte loro però di powerplayer Erikson non ne crea molti, e anche i sopracitati sono compensati da Felisin (versione 1 e 2), Fiddler, Whiskeyjack, Mappo, Silchas, Andarist, Crokketta, Cotillion ecc... su 200 personaggi 3 powerplayer mi sembra un buon bilancio.

 

Ma anche no. Dove lo metti Kruppe, per dire? <img alt=" />

 

SPOILER MAREE DI MEZZANOTTE

 

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Iron Bars che tiene testa a cinque (5) Thelomen Toblakai contemporaneamente non è un powerplayer? Brys Beddict che mulina lame con la precisione di un chirurgo ("non ho toccato i vasi sanguigni principali", disse dopo aver spappolato Rhulad ad una velocità tale da lasciare Trull attonito) non è un powerplayer? Kuru Qan che con un unico incantesimo sta per spazzare via gli Edur dalla faccia della terra non lo è? Il genio finanziario di Tehol non è una forma di powerplay?

 

 

SPOILER I CACCIATORI DI OSSA PT 2

 

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Dispiacere che stermina Artigli a centinaia? <img alt=" /> Kalam che attraversa Malaz City manco fosse Terminator? Bottle poi rischia di essere il più powerplay di tutti.

 

 

Ma a parte gli esempi lampanti che ho portato (e non sono tutti, solo quelli più palesi), in Erikson l'epicità e il powerplay sono qualcosa di più caratteriale delle manifestazioni di forza.

 

Coltaine trasuda epicità e powerplay da ogni poro non perché spacca la testa alla gente, ma per il suo senso del dovere e la sua abnegazione. Idem Dujek. Idem Whiskeyjack. Idem Hedge & Fiddler.

Le differenze caratteriali e culturali tra Coltaine e WJ dovrebbero essere immense: il primo proviene da una tribù assoggettata dall'Impero, abituato a vivere nelle assolate praterie di Quon Tali; il secondo è uno scalpellino di tumuli (lavoro allegro, eh!) che di quell'Impero è una delle anime fondanti.

Dove sono le differenze caratteriali e culturali? Ci sono, per carità, ma molte meno di quante uno si aspetterebbe, e soprattutto per entrambi sono annegate nel trascinante senso del dovere e dell'onore.

Mi sono soffermato su due personaggi emblematici, ma la cosa vale un po' per tutti.

 

Chiaramente sono impressioni che ho avuto io, eh! &gt;_&gt;


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The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

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korlat
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Inviato il 23 novembre 2009 15:08

Ma a parte gli esempi lampanti che ho portato (e non sono tutti, solo quelli più palesi), in Erikson l'epicità e il powerplay sono qualcosa di più caratteriale delle manifestazioni di forza.

 

Coltaine trasuda epicità e powerplay da ogni poro non perché spacca la testa alla gente, ma per il suo senso del dovere e la sua abnegazione. Idem Dujek. Idem Whiskeyjack. Idem Hedge & Fiddler.

 

Ma allora per te tutto è powerplay, in tal caso potremmo citare anche Itkovian, Kilmandaros, Mael, Rake, il mulo di Kruppe e Gino il fruttivendolo.

Se ne facciamo una questione semantica non ne usciamo più, quindi perchè non definire esattamente cosa intendiamo com l'ambiguo termine 'powerplay' ?

 

personalmente ritengo che l'esempio lampante di PP sia Karsa, in quanto:

 

1) non ha percezione dei propri limiti e quindi crede di non averne

2) nessuno è ritenuto alla sua altezza, sia pure fisicamente (e può essere una questione razziale, bambini vs teblor)

3) non riflette prima di gettarsi in uno scontro, sicuro che vincerà perchè lui è Karsa

4) pensa? non credo -__-

 

Se invece parliamo di personaggi EPICI allora concordo con i tuoi esempi, altrimenti tutto ricade nel generico PP e buonanotte al corvo! <img alt=" />


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Lochlann
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Lochlann
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Inviato il 23 novembre 2009 20:24

(ecco, adesso sarò linciata, gia lo so <img alt=" /> )

io porto le torce, qualcuno procuri il fuoco!! ah, e pure un pezzo di corda!!

 

 

scherzo^^

 

sono fortemente indeciso se iniziare un altro ciclo fantasy, e se sarà propenderò per questo di Erikson.

mi restano i dubbi riguardo alla casa editrice, di cui non ho per niente un bel ricordo, e sono rimasto scottato dall'ultimo ciclo iniziato su cui ho investito (in tutti i sensi <img alt=" /> ) molto e che si è rivelato un flop clamoroso..

 

<img alt=" />


Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.

All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.

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"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.

I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"

"Yes" said Caladan Brood "you never learn."

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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 23 novembre 2009 23:07

Ma a parte gli esempi lampanti che ho portato (e non sono tutti, solo quelli più palesi), in Erikson l'epicità e il powerplay sono qualcosa di più caratteriale delle manifestazioni di forza.

 

Coltaine trasuda epicità e powerplay da ogni poro non perché spacca la testa alla gente, ma per il suo senso del dovere e la sua abnegazione. Idem Dujek. Idem Whiskeyjack. Idem Hedge & Fiddler.

 

Ma allora per te tutto è powerplay, in tal caso potremmo citare anche Itkovian, Kilmandaros, Mael, Rake, il mulo di Kruppe e Gino il fruttivendolo.

Se ne facciamo una questione semantica non ne usciamo più, quindi perchè non definire esattamente cosa intendiamo com l'ambiguo termine 'powerplay' ?

 

personalmente ritengo che l'esempio lampante di PP sia Karsa, in quanto:

 

1) non ha percezione dei propri limiti e quindi crede di non averne

2) nessuno è ritenuto alla sua altezza, sia pure fisicamente (e può essere una questione razziale, bambini vs teblor)

3) non riflette prima di gettarsi in uno scontro, sicuro che vincerà perchè lui è Karsa

4) pensa? non credo -__-

 

Se invece parliamo di personaggi EPICI allora concordo con i tuoi esempi, altrimenti tutto ricade nel generico PP e buonanotte al corvo! <img alt=" />

 

Su questo punto concordo con Beric. Personalmente, mi pare PowerPlay un personaggio troppo potente per essere realistico, al di là del limite umano o ragionevole. In Martin, gli unici esempi di powerplay mi sembrano essere gli Estranei, anche i draghi e gli altri tipi di magia invece restano nei limiti dell'umanamente controllabile. Invece, epica si trova anche nello scontro tra Rhaegar e Robert, nell'episodio di Torre della Gioia, nelle parole di Doran Martell a Arianne (AFFC), nel discorso di Grande Jon Umber agli alfieri del Nord... ma questa epica è non powerplay.

 

Insomma, sì, ci sono troppi personaggi powerplay in Erikson. Ma ce ne sono anche tanti che non lo sono, e spesso sono i migliori: da personaggi al limite come Coltaine e gli Arsori di Ponti, a personaggi davvero mediocri come Duiker, Tehol e Bugg (in certe circostanze, non in assoluto) o Tattersail, l'inutile Korlat, Leoman delle Fruste. Questi sono personaggi ben caratterizzati.


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Calinn Vojnngat
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Calinn Vojnngat
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Inviato il 26 novembre 2009 16:35

Il personaggio meglio rimane Felisin durante DHG <img alt=" />


Your ears and my eyes / Machinery of discord
If art is a world within ourselves / Baby we’re living on distant planets
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Rozzo
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Rozzo
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Inviato il 27 novembre 2009 18:50

mah....

 

Io apprezzo molto Erikson, ho letto tutti i libri almeno 2-3 volte( quelli della saga usciti finora in italiano) e li trovo molto scorrevoli, l'unico problema è che i personaggi sono così tanti che ogni 6-7 mesi devo rileggermi qualche passo per ricordarmi le cose e cogliere + particolari.

 

E' vero, i personaggi non sono caratterizzati come in altre saghe, però sono veramente tanti e molto interessanti, se c'è usa cosa al max che non fila molto è appunto che dal primo all'ultimo sono uno + epico dell'altro e spesso si arriva ad esagerare( oltre a quelli citati ci sarebbe da parlare anche di molti altri personaggi che sembrano esageratamente potenti ma ora non ricordo come si fa a mettere spoiler asd)

 

però io adoro i dialoghi di questa saga che migliorano in ogni libro specie quelli "comici"( vogliamo parlare anche di telorast e curdle? che magari non si avvicinano al duo bugg tehol ma strappano + di un sorriso).

 

 

il primo libro l'ho trovato piacevole( lo sto rileggendo per la 4 volta sti giorni) ma mi irritò quando cercai di fare chiarezza su fatti e personaggi della saga( specie la cronologia) dato che contiene numerosissime contraddizioni( soprattutto con quello che poi si dice nei libri successivi) ma poi ho letto che erikson scrisse il primo molto prima e probabilmente ancora non aveva le idee chiare.

 

il migliore per me resta Memorie di Ghiaccio, mi aveva deluso la casa delle catene ma rileggendolo è praticamente al livello degli altri( forse cmq il meno bello apparte il primo), il personaggio che mi piace di + è kruppe, cmq fino ad ora questa saga mi sta prendendo moltissimo, anche se ho paura che erikson non riuscira a mettere insieme tutti i pezzi.

 

poi vorrei fare una domanda, ma mi risponda solo chi ha letto quelli usciti in italia( gia una volta mi hanno rovinato un libro rispondendomi con un fatto accaduto su un libro che ancora non avevo letto....)

secondo voi Hood chi è?


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Kopporu
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Kopporu
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Inviato il 03 dicembre 2009 0:57

I libri di Martin sono stati tra i primi che ho letto e li ho adorati, ma da quando ho scoperto la saga di Erikson me li sono letti tutti in pochi mesi, infatti sono gia in astitenza aspettando il settimo libro -.-

Vorrei anche dire un ultima cosa su Erikson, l'anno prossimo dovrebbe uscire il decimo e ultimo libro della saga, invece del buon vecchio Martin.................................

 

 

però io adoro i dialoghi di questa saga che migliorano in ogni libro specie quelli "comici"( vogliamo parlare anche di telorast e curdle? che magari non si avvicinano al duo bugg tehol ma strappano + di un sorriso).

 

up, ma anche quelli del 14imo sono molto belli, Fiddler che fa uno dei suoi "giochi" verso la fini di Cacciatori D'Ossa è da brividi.

 

 

poi vorrei fare una domanda, ma mi risponda solo chi ha letto quelli usciti in italia( gia una volta mi hanno rovinato un libro rispondendomi con un fatto accaduto su un libro che ancora non avevo letto....)

secondo voi Hood chi è?

 

Hood si sa che è il Re dell'alta casa delle morte ed è uno dei principali antagonisti del Dio Storipio poco altro, almeno fino al sesto libro.

Comunque se vuoi farti del male e spoilerarti qualcosa qualche info la trovi sull'encyclopediamalazica.


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Rozzo
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Rozzo
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Inviato il 11 dicembre 2009 16:41

assolutamente no non voglio sapere nulla...

 

anzi mi sono cancellato da un forum su erikson proprio perchè dopo il terzo libro avevo fatto un ipotesi su chi fosse il cavaliere della casa delle catene( avevo errato asd) e un genio che aveva letto il libro in inglese mi ha corretto dicendomi chi sarebbe stato... ho rosicato...

 

a me piace fare congetture, cogliere piccoli indizi ( e i libri di erikson ne sono pieni), e trarre conclusioni, discuterne con altri( che pero' non abbiano letto i libri in inglese lol)

 

martin me lo sono letto in inglese anche per non dare i soldi alla mondadori che ha fatto una divisione inutile, ma il mio inglese è buono ma non abbastanza per erikson( si fatica a seguirlo in italiano asd)

 

cmq mi so riletto il primo, e sarà perche gia conosco i personaggi ma non è affatto male, peccato per le varie contraddizioni con i libri successivi( ne ho trovate altre 2 ), ho anche notato alcuni particolari su personaggi che verranno nominati in seguito e che magari sono + di quel che appaiono( come la cabala t'orrud..

 

 

la mia domanda su hood era + che altro sul fatto che potrebbe essere qualcun altro oltre che il signore della morte, ci sono indizzi in almeno 3-4 dei primi sei libri che lo lasciano intendere


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Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 13 dicembre 2009 12:12

peccato che cacciatori di ossa sia stato diviso, ma mi rendo conto che, forse, stamparlo così era scoraggiante per la mole.

che dire? l'ho appena finito, e non vedo l'ora che esca il nuovo!


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