2 hours fa, Neshira dice:

Sempre stata vera e tanto più ora.

Eh appunto. A pensarci bene mi fido di più della trasparenza dello Stato dove appunto esistono leggi a tutela della privacy che non di aziende private che agiscono senza alcun vero controllo. E in più dai miei dati personali ci guadagnano. 

Poi ingerenza nella mia vita personale... se proprio ci deve essere meglio per una causa "nobile" che non per farmi i fattacci miei.

Tra l'altro mi pare di capire funziona con Bluetooth. Ma solo se il Bluetooth è attivato? 

Alla fine della fiera comunque citando un esempio capitato qua dove un allegro positivo è andato a spasso per il mercato scatta la app e tutti quelli che erano al mercato vengono messi in quarantena? Anzi solo quelli che avevano la app installata. E se il contagiato non ce l'ha? 

Da quanto ho capito tutto funziona con scambi di codici via bluetooth tra dispositivi. Questi codici vengono registrati nel telefono e se uno entra o è entrato in contatto col codice "rosso" scatta l'allarme. Non c'entra il monitoraggio dei posti dove andiamo a mangiare o le nostre preferenze.

A meno di non ipotizzare che la App che installiamo non funzioni come un trojan e rubi i nostri dati. Che poi è quello che potrebbe fare qualunque app perdipiù senza alcuna garanzia di tutela.

Che ci siano altri fini oltre a quello di tentare di contenere la diffusione dei contagi comunque non lo credo davvero. 

Grazie ai chiarimenti adesso sappiamo che per congiunti si intende anche amici 

I pusher possono tornare a lavoro 

Aggiornamento 

Gli amici valgono solo se sono amici veri e l'unica persona cara in città!!!!

Sileri 

Ma la polizia, i carabinieri, chi deve fare i controlli che ne pensa ?

Seguire e bloccare le pericolosissime vecchiette che vogliono confessarsi o i solitari da spiaggia è sicuramente comodo invece che occuparsi dello spaccio a cielo aperto o dei rom che occupano le case dei malati .

Ah ,il mitico Colao,,considerato come esperto di impresa italiana, lavora a Londra, vive a Londra tutt' ora ,non è mai venuto in Italia ma ci benedice via skype con le sue perle 

Dall' uomo che da Londra ha messo la firma sul termine "congiunti"

Non penso onestamente che l'app possa risolvere il problema del contagio, anche perché, nonostante siamo uno dei paesi con maggior numero di tamponi, dubito che si mettano a fare tamponi a tutte le persone presenti in un locale dove a sua volta è stato presente un asintomatico. Penso che le misure di distanziamento sociale siano più che efficaci.

Tra l'altro per quello che riguarda esperienze dirette dei miei "congiunti" testimonio che tamponi non se ne sono visti, pur trovandoci nel tamponatissimo Veneto!

caso 1 - nonna con sintomi Covid che nonostante la richiesta del medico di base non ha visto un tampone che fosse uno;

caso 2 - amica a casa con sintomi Covid che non ha visto nè tamponi nè visite di un medico per settimane;

caso 3 - cugino con fidanzata "tamponata" perchè a contatto con positivo ma lui e tutto il resto della famiglia no.

e insomma già come esempi mi pare emerga qualche perplessità 

Io penso che una app simile funzioni bene in contesti di assoluta correttezza e responsabilità come possono essere la Corea del Sud o per esempio Giappone/Germania. Qui da noi si stanno trovando tutti i motivi possibili per non utilizzarla 

Esattamente. Ora come ora anche il personale sanitario sta avendo difficoltà ad essere tamponato quindi figuriamoci gli altri. 

Sono d'accordo con voi @Zelda e @Lyra Stark

Inoltre, stamattina facevo un'ulteriore riflessione: diamo per scontato che questa app sia eccezionale, cioè progettata per superare tutti i limiti che abbiamo evidenziato, con un sistema di tutela dei dati a prova di bomba, realmente in grado di fare un monitoraggio efficace, scaricata da la quasi totalità degli italiani, accompagnata da tamponi e test seriologici a tappeto sull'intera popolazione, ecc. La mole di dati che questa app raccoglierebbe ogni giorno è gigantesca! Il problema della gestione, archiviazione, estrazione e analisi dei Big Data è qualcosa che attanaglia realtà molto avanti in questo campo. Secondo voi, non c'è il rischio che lo "sforzo" per raccogliere tutti questi dati sia poi vanificato dalla mancanza di strumenti e competenze per ricavarne informazioni utili e soprattutto in tempo reale (perché è chiaro che avere certe informazioni a distanza di mesi diventa utile solo a fine di studio)? 

Sicuramente la gestione dei dati non è cosa semplice e si rischierebbe di non avere tempo a sufficienza per elaborarli. Più che altro però penso che alla fine risulti inutile tracciare gli spostamenti quando poi a conti fatti non si hanno le risorse per gestirne le conseguenze. 

Sto ascoltando Conte che dà spiegazioni proprio ora. Mi pare che il quadro delle nostre preoccupazioni sia molto ridimensionato e che tutto sommato la storia dei codici l'avevo capita giusta. 

Non permettono di risalire ad informazioni circa posizione e altri dati della persona. Solo se questa si è incrociata con altri codici ritenuti a rischio. Tra l'altro è stato scelto l'uso del bluetooth proprio perchè garantisce più protezione e anonimato rispetto a una rete.

In più partirà una campagna per tamponi a tappeto.

Bene se partono i tamponi a tappeto, non serve nemmeno l'app se parte il piano di test della popolazione. 

L'errore macroscopico che pochi vedono in questa fase 2 è uno. 

Si impedisce di uscire di casa e di lavorare in zone dove il virus non c'e o è sotto controllo, mentre dal 4 maggio si permetterà a chi sta al nord, ad esempio in Lombardia, di tornare al sud, ad esempio in Calabria o Sicilia 

Nessuno vede un controsenso? 

Diciamo che da molti è stata ventilata la possibilità di fare aperture a macchia di leopardo a seconda della diversa pericolosità delle zone: dove ci sono pochi contagi o zero libera circolazione, dove invece la situazione è ancora a rischio misure più restrittive. Il problema è che nessuno vuole restare indietro e sentirsi discriminato ovvero perdere possibilità di guadagno.

Comunque alla fine c'è sempre stata una movimentazione da Nord a Sud: prima di straforo, poi un po' più regolamentata. 

Un articolo piuttosto realista sulla scelta tra crisi economica ed epidemia incontrollata.

Ma torniamo al problema principale che voi vi ostinate a chiamare aiuto invece di risarcimento. 

Chi non può fatturare deve essere risarcito ,o aiutato come volete, subito in tempo reale, così sta a casa tranquillo 

Mentre chi può va a creare pil così magari la perdita di pil annua sarà minore 

@Euron Gioiagrigia

Realista? Per avere 150mila o 450mila persone in terapia intensiva ,visto che lo 0,1 dei contagiati va in terapia intensiva, servirebbe una popolazione contagiata in toto di 150 a 450 mili9ni di abitanti 

Lo so lo so ,sono voci provenienti dal governo che deve auto santificarsi terrorizzando la popolazione,  ma servirebbe conoscere la matematica o la statistica 

15 minutes fa, Zio Frank dice:

visto che lo 0,1 dei contagiati va in terapia intensiva

Ma questo dato dove l'hai trovato?