48 minutes fa, joramun dice:Divertente per chi?
Bella domanda, al massimo si può anche dire "bambinate" o "che si tratta di tutto un'altro discorso".
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
%d/%m/%Y %i:%s, joramun dice:Divertente per chi?
Divertente, come offensivo, bello, brutto ecc. spesso è soprattutto negli occhi di chi guarda. Nella mia vita sono stata oggetto di prese in giro dirette e indirette, sarcastiche, ironiche, allegoriche che si potrebbero tranquillamente definire offensive. Anzi, non escludo che fosse soprattutto quella l’intenzione più ancora che divertire. Eppure molte hanno fatto ridere me per prima.
Aggiungo anche che la comicità si basa molto spesso sul ridicolo - persone che cadono, che commettono errori grossolani, che si trovano a torto oppure a ragione in situazioni imbarazzanti - e altrettanto spesso fa leva proprio sui difetti reali e presunti, fisici o morali. Non è certo il massimo per il bersaglio della risata. Una stessa cosa può essere "divertente" per alcuni e offensiva per altri.
3 hours fa, Maya dice:Divertente, come offensivo, bello, brutto ecc. spesso è soprattutto negli occhi di chi guarda. Nella mia vita sono stata oggetto di prese in giro dirette e indirette, sarcastiche, ironiche, allegoriche che si potrebbero tranquillamente definire offensive. Anzi, non escludo che fosse soprattutto quella l’intenzione più ancora che divertire. Eppure molte hanno fatto ridere me per prima.
La capacità di ridere di una battuta o di uno stereotipo offensivo dovrebbe essere una scelta della vittima, non una giustificazione ad uso e consumo di chi offende.
Detto altrimenti...se scivola addosso a X, non sta scritto da nessuna parte che debba o possa scivolare addosso anche ad Y.
Sicuramente hai ragione, ma non cambia la sostanza di quello che ho scritto. Al più questo concetto si aggiunge come ulteriore considerazione circa il merito delle singole espressioni di comicità e satira.
In ogni caso, temo che ad analizzare i dettami e le caratteristiche di comicità e satira finiremmo per andare fuori tema.
Rilancio con una provocazione: qual è il limite? Fino a che punto ci si può spingere con il “politically correct” applicato a questi ambiti prima che si parli di censura?
A mio parere il limite è molto labile. Tralasciando le chiare offese penso che tutto il resto dipenda dalla propria percezione soggettiva. Ma non sono del tutto d'accordo nel dire che il soggetto "insultato" ha sempre ragione. Altrimenti tutti con la scusa del "mi sono offeso" possono mettere in dubbio le intenzioni altrui.
Sì, hai ragione, anche se penso che chi fa satira o comicità dovrebbe sempre fare qualche metro nelle scarpe del proprio "bersaglio" (cosa che credo facciano davvero in pochi). Va anche detto che penso si possano riempire stadi interi con gente pronta a giurare che il "bersaglio" della propria battuta, filastrocca, storiella, ecc. si meritasse in pieno l'offesa e di essere messo pubblicamente alla berlina.
La rincorsa alla salvaguardia della sensibilità soggettiva potrebbe essere infinita perché i temi sono tantissimi e non è detto che alcuni solo perché più noti e comuni debbano avere più dignità di alta. Di contro il mio dubbio è che, nel dubbio di cosa sia offensivo e cosa no, il ricorso al taglio e alla censura diventi diffuso e sistematico. Magari no, eh. Vi propongo questa riflessione proprio perché non so.
Però fino ad oggi gli interventi hanno riguardato situazioni che affondano in problematiche molto serie e concrete come la comunità afroamericana, la comunità LGBT+ e così via dicendo, non mi pare siano stati presi provvedimenti contro le battute sui pelati, sulle donne al volante o qualsiasi altra esternazione che possa risultare più o meno offensiva.
In compenso esistono fiumi di comicità che ridicolizzano persone nane, individui sovrappeso o sottopeso, portatori di handicap fisici o mentali più o meno gravi, paranoici, persone con deficit di apprendimento, persone che hanno fatto scelte politiche, etiche o religiose “fuori dagli schemi”, persone che sono nate troppo a nord, troppo a sud e via discorrendo. La loro sensibilità non è altrettanto importante? Come si stabilisce che una categoria di persone, diciamo i pelati, può essere presa in giro, mentre un’altra no?
Senza intenti polemici, posto una delle riflessioni più interessanti che ho letto ultimamente, del come per ogni "questione" sia presente un contesto diverso in cui le differenti comunità la inquadrano
3 hours fa, Maya dice:Di contro il mio dubbio è che, nel dubbio di cosa sia offensivo e cosa no, il ricorso al taglio e alla censura diventi diffuso e sistematico. Magari no, eh. Vi propongo questa riflessione proprio perché non so.
Eh ma è quello che ci chiedevamo (o almeno io) qualche post fa: chi stabilisce il limite? Chi decide cosa è giusto e sbagliato.
Personalmente non credo sia possibile.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Neppure io lo credo, la sensibilità personale è, appunto, personale, e può accomunare dieci persone entro gli stessi limiti, ma mille persone? Diecimila? Un milione?
34 minutes fa, Phoenix dice:Senza intenti polemici, posto una delle riflessioni più interessanti che ho letto ultimamente, del come per ogni "questione" sia presente un contesto diverso in cui le differenti comunità la inquadrano
Interessante (provincialismo italiano tanto caro ad alcuni anche qui a parte ).
Alla fine comunque senza scomodare premi Nobel e filosofi che bisogna inquadrare le cose nel loro contesto per attribuirne il valore eravamo arrivati a capirlo anche noi (se ne parlava posts fa) Operazione che credo sia possibile solo con gli strumenti che ognuno sviluppa nel suo percorso di apprendimento, formazione e maturazione personale (e nel quale non inserisco solo la scuola ma tutto il bagaglio di influenze e conoscenze che una persona si porta dietro).
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il punto è proprio come quel contesto che tanto amiamo tirare in ballo, sia difficilmente individuabile in modo assoluto e oggettivo, impossibile da cristallizzare e valutare, se non con "contaminazioni" soggettive e personali. È pura speculazione, lo so, ma interessante ()
Non intervengo su questa discussione da un po', volevo buttare lì una notizia che ho letto ieri su comingsoon e che mi ha lasciata perplessa.
Hally Berry rinuncia al ruolo di una donna trans perché le è arrivata addosso una shitstorm epica dalla comunità lgbt in quanto "il ruolo di un trans dovrebbe essere interpretato da un trans". Hally è arrivata al punto di doversi scusare pubblicamente per aver osato desiderare quel ruolo.
Del resto, è noto che solo un vero medico può recitare in Greys Anatomy e che per Breaking Bad non abbiano creato un cast di gente del cartello messicano o colombiano. Sono indignata del fatto che non abbiano usato una macchina del tempo per reclutare un vero gladiatore per il ruolo di Massimo e che per il biopic sui Queen non abbiano resuscitato Freddy Mercury.
Un conto sarebbe dare ad un bianco il ruolo di Martin Luther King, un altro conto è dire che è offensivo che una donna interpreti il ruolo di una donna trans (che a tutti gli effetti è una donna che interpreta il ruolo di un uomo perché, mi perdonino i puristi del gender, ma una donna sarà sempre una donna anche se si bombarda di testosterone e un uomo sarà sempre un uomo anche se si taglia gli attributi).
Questa deriva del politicamente corretto sta veramente sfuggendo di mano e, tra gente che si inginocchia perché si vergogna di essere bianca e gente che ti assale se dici che esistono i maschi e le femmine, credo che si stia davvero esagerando.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
23 minutes fa, Oathkeeper dice:Questa deriva del politicamente corretto sta veramente sfuggendo di mano e, tra gente che si inginocchia perché si vergogna di essere bianca e gente che ti assale se dici che esistono i maschi e le femmine, credo che si stia davvero esagerando.
Vero. Pensa che da qualche parte ho letto addirittura di gente che sclerava perchè qualcuno aveva dato il ruolo di Achille ad un attore di colore!
EDIT
Qui un bell'articolo che spiega perchè i Washington Redskins hanno "finalmente" deciso di cambiare il proprio nome.