1 minuto fa, Lyra Stark ha scritto:Anche perché anche fosse uno stakanovista indefesso quanto tempo ci vorrebbe a fare tutte queste cose? Anche solo a livello di preproduzione?
Non è solo per il tempo che la cosa richiederebbe, ma anche per il fatto che Martin, come dire...? Pur conoscendo benissimo come gira il mondo dei serial televisivi - ne ha fatto parte - non sembra disposto a venir meno ai suoi canoni estetici in favore di una spettacolarizzazione di cui la tv ha bisogno. Parliamo dello stesso Martin che ha inserito, dicono (dicono, eh!), Alysanne che non riesce a volare oltre la Barriera in F&B per ripicca verso D&D che al di là ci hanno mandato Dany coi draghi.
Il punto è che per funzionare un GOTU dovrebbe cedere parte dello stile di ASOIAF. Martin sarà disposto a farlo?
1 ora fa, Menevyn ha scritto:
Il problema è che Martin sembra intenzionato a trasporre in tv il mondo dei libri, concepito e strutturato com'è nei libri, con la differenza che, tolta la saga principale e tre, massimo quattro archi narrativi presi da TWOIAF/F&B (principalmente Lunga Notte, Conquista, Danza e Ribellione), quasi nient'altro ha appeal. Non per la tv, almeno, tenendo a mente a cosa si è ridotto GoT pur di continuare a tenere alto l'interesse generale.
Secondo me, potrebbero avere appeal storie di D&E, che si differenziano dal resto per non essere appesantite da trame troppo contorte e tanti personaggi
Certo, pure lì ci sarebbe il problema delle sole 3 novelle pubblicate, però su altre due Martin pare abbia già iniziato a lavorare, e avere idee per le restanti. E proprio per la struttura più indipendente di ciascuna novella e per la maggiore semplicità, secondo me un buon showrunner potrebbe creare un buon prodotto fino alla fine con qualche suggerimento martiniano (oltre al fatto che la serie non deve per forza avere tutta la decina di racconti immaginati da George, ma ne può tranquillamente tagliare qualcuno)
5 ore fa, Metamorfo ha scritto:E proprio per la struttura più indipendente di ciascuna novella e per la maggiore semplicità, secondo me un buon showrunner potrebbe creare un buon prodotto fino alla fine con qualche suggerimento martiniano
Sono d'accordo.
5 ore fa, Metamorfo ha scritto:Certo, pure lì ci sarebbe il problema delle sole 3 novelle pubblicate, però su altre due Martin pare abbia già iniziato a lavorare, e avere idee per le restanti.
Prima o poi però bisognerà che il franchise cammini da solo, aspettare che Martin scriva affinchè HBO adatti non mi sembra sostenibile. Serviranno storie originali. Alla D&E, piccole, circoscritte e lineari.
Intervista a Ryan Condal:
Allora.. dov' eravamo rimasti.. Non bazzicavo su La Barriera da un paio d' anni.. Vi do una mia impressione su the house of dragon dopo i primi due episodi. La serie deve ancora carburare e diventare un pò più fantasy rispetto alla solita serie semi storica (di solito inglese) .. Va bene i due draghi e un dracarys ma al momento mi devo rimettere a studiare casate, territori, discendenze varie etc.. Anche districarsi tra i vari personaggi non è immediato.. Io leggo un manga che nelle vignette con un personaggio nuovo inserisce una didascalia che mi dice chi sia e la sua "qualifica" nella storia. Calcolando che non ho più letto le cronache, mi ricordo qualcosa di got, e che alla fine sono uno spettatore distratto per guardare con un minimo di intelligenza mi tocca rileggere parecchia roba.. Gli hightower o i velaryon sono casate sfiorate dalla storyline di got e inserite nelle parti "pallose" delle cronache.. Il problema dell' identificazione dei personaggi è comune a molte serie tv e se sono pure basate su fatti storici mi fanno rabbia.. Rhaenyra Targaryen come pure la zia Rhaenys (prozia? parente? ) sembrano la regina borg di star trek. Corlys e i suoi discendenti li trovo un pò ridicoli per come li hanno resi. Ora sembrerò razzista ma non sopporto più i personaggi di colore infilati a forza nelle storie delle dinastie europee. Cinicamente penso che sia una precisa scelta di marketing che ha preso negli ultimi anni nel circolo (molto ampio) dei media mainstream liberal usa. Ho seguito poco e nulla la genesi di the house of dragon e ho visto solo alla prima puntata i credits con il nome di GRRM. Ovviamente continuerò a guardarlo per vedere se mi farà volare la fantasia come avevano fatto le prime serie di got e le cronache.
ps. non ho letto i post precedenti..
Sapochnik abbandona il ruolo da showrunner, e credo anche da regista. Per la seconda stagione Condal rimarrà l'unico showrunner.
L'uscita di Sapochnik sarà bilanciata dall'ingresso del veterano Alan Taylor:
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
12 ore fa, Metamorfo ha scritto:Intervista a Ryan Condal:
Mi fa piacere che abbia detto che ha amato la storia di Jaehaerys e Alysanne, e il contrasto fra la prosperità del loro regno e il disfacimento della loro famiglia. Mi fa sentire meno solo.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
10 ore fa, ziowalter1973 ha scritto:Ora sembrerò razzista ma non sopporto più i personaggi di colore infilati a forza nelle storie delle dinastie europee.
I Velaryon non li definirei esattamente una "dinastia europea"...
Capisco comunque quello che intendi, ma si sta pur sempre parlando di un mondo inventato non di una serie "storica" che si pone come obiettivo di mettere in scena la nostra realtà. Per esempio, se in Vikings (che pure si prendeva delle libertà e non era certo storicamente accurata al 100%) ci fosse stato uno dei compari di Ragnar nero, così senza nessuna motivazione che lo giustificasse, mi sarei stranita anche io. Qui però siamo in tutt'altro contesto narrativo.
Sono d'accordo. Motivo per cui tutto il discorso sulla contestualizzazione storica che facevamo l'altro giorno ha senso, sì, ma per questa serie fino a un certo punto.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
2 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Sono d'accordo. Motivo per cui tutto il discorso sulla contestualizzazione storica che facevamo l'altro giorno ha senso, sì, ma per questa serie fino a un certo punto.
Quando lo stesso Martin dice "state boni, che è tutta roba inventata e tante cose non le so nemmeno io e le ho lasciate volutamente vaghe perchè non mi va di decidere"...direi che ci si possa rilassare sui cambiamenti
La contestualizzazione storica in un' opera fantasy non ha in effetti molto senso. Diciamo che mal sopporto queste operazioni di marketing. Quanto ai velaryon al netto di provvenienza, discendenza etc li hanno caricaturizzati fin troppo..
La perplessità secondo me non nasce dal fatto in sé che i Velaryon siano neri: il mondo di ASOIAF non è l'Europa del medioevo, è Martin era liberissimo di rappresentare i suoi personaggi come voleva. Il problema però è il modo in cui Martin ha presentato i Targaryen, la storia della purezza del sangue e così via: tutto questo cozza un bel po' col fatto che abbiano un rapporto privilegiato con una famiglia nera, in un mondo in cui di neri ce ne sono pochissimi e nessuno (a parte Sarella Sand, che non a caso è dorniana) nelle famiglie nobili. È Martin che ha reso la scelta poco verosimile, non le idee "razziste" degli spettatori. Avesse fatto di colore anche i Targaryen nessuno avrebbe obiettato nulla, suppongo.
8 minuti fa, Pongi ha scritto:
Scusate, errore
Va però sottolineato che i Velaryon, come dice lo stesso Corlys, non facevano parte delle famiglie dei dragonlord, per cui sono meno legate al concetto di purezza razziale. Inoltre, non sappiamo ancora di preciso perché Corlys e figli sono neri, esiste ancora la possibilità che la cosa venga spiegata facendo riferimento a una madre di Corlys di origine straniera.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Io sulla questione etnica dico questo: siamo nel 2022, e c'è necessità (nel bene e nel male) di rappresentare un po' tutti (anche se io ho sempre legato con personaggi simili di carattere e non di etnia, ma in parte capisco le esigenze). Il problema da questo punto di vista è che in Planetos c'è un arcipelago in cui sono concentrati tutti i neri del mondo, ed il resto al massimo sono mulatti. Ripeto, contando il periodo, che i posteri vedranno come esagerato o meno, ci sta che in una storia ambientata solo a Westeros (in GoT al massimo avrebbero potuto mettere ad Essos qualche etnia diversa, oltre ai Dothraki, magari a Quarth e nelle città schiaviste e le città libere del sud, come in parte hanno fatto) ci sia una famiglia non discendente da Andali e Primi Uomini che sia di carnagione diversa, in questo senso è stata abbastanza ragionata. Quindi dobbiamo farcene una ragione, i Velaryon sono di colore; lo spiegheranno? No. Citeranno genitori di colore? Non penso. Cambia qualcosa? No. Potrebbero dire "I non cavalcatori di draghi si sono maritati con persone di stati potenti vicini come Sarnor e le Isole dell'Estate, edin certi casi questo pigmento si è tramandato" ma sarebbe un pippone solo per i lettori accaniti e sarebbe brutto anche stilisticamente