4 minutes fa, Euron Gioiagrigia dice:@Oathkeeper quel passaggio ha lasciato perplesso anche me. Quindi stai dicendo
Nei libri è esplicito, qui forse era meno chiaro ma è così.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Da un'altra realtà sovrapposta o da un altro piano astrale… diciamo che parte un po’ così in effetti.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Per chi volesse un chiarimento, ecco il riepilogo delle linee temporali
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Ebbene dunque terminata la visione di tutta la stagione finalmente posso dire anche la mia sull'interrogativo che circola in tutta la rete: The Witcher è la serie evento dell'anno?
Penso che abbia molto elementi per piacere al pubblico e sicuramente grandi possibilità di migliorare.
A visione ultimata non è quindi il mezzo disastro che sembrava nella prima metà.
Per quanto mi riguarda sicuramente era la serie evento nelle aspettative ma
la situazione si fa più ingarbugliata e nebulosa nei fatti, sarei portata a dire di no. Tra quelle viste di recente tutto sommato non la collocherei al primo posto, ma neanche tra gli ultimi.
Come dicevo ha molti elementi interessanti (cfr. oltre) a partire dagli spunti tematici ma anche sotto il punto di vista visivo (e no sotto questa definizione non rientra Enricone pure se si fa guardare ma sempre con buongusto, cosa che ho apprezzato).
Il problema principale riguarda la materia prima di partenza, che non è granchè nelle mie corde, e che sceneggiatura e costruzione non aiutano. Oltre alla gestione delle timeline di cui si è ampiamente discusso, concordo che anche gli approfondimenti sul world building sono pochi e poco esplicativi. Sicché molte delle dinamiche si perdono per strada o risultano ostiche. C'è sempre infatti la sensazione di stare assistendo a qualcosa che si potrebbe anche prendere sul serio (e si prende sul serio) ma da un lato senza riuscire a capirci molto, così come accade per dialoghi che a volte sembrano voler alludere a qualcosa di importante o suonano profondi ma poi nei fatti c'è sempre qualcosa che non torna o che stona. Dall'altro c'è anche sempre troppo l'impressione, nonostante le tematiche affrontate e i toni anche cupi o disillusi e cinici, di una ingenuità e faciloneria di fondo nelle dinamiche che alimenta un senso di "fasullo". Per non parlare della tendenza, ingenua come scrittura ma anche un po’ fastidiosa, a sottolineare 300 volte certi concetti tramite battute dei comprimari, come a dire: guarda che questa cosa sta così e così, hai capito spettatore? Tipo: i witcher non hanno sentimenti, ma Geralt è buono. Guarda che Geralt è innamorato perso. Guarda che Yennefer è una maga potentissima e pericolosa.
In generale la critica più negativa che posso fare è quella di una mancanza di equilibrio: temi anche importanti che si intrecciano a momenti cupi e amari accanto a momenti eccessivamente melensi (vedi episodio 5/6) o sarcastici o insulsi ma tutti spesso troppo carichi ed estremizzati o faciloni e ingenui in un minestrone che risulta vagamente dissonante (e che rischia di diventare troppo fasullo, il grande rischio del fantasy trasposto), che credo sia anche la cifra stilistica ma che su di me ha un effetto straniante.
Valide comunque le interpretazioni da parte degli attori, su tutti ovviamente Enrico "Enricone" Cavill come Geralt, che assieme a coreografie di combattimento (quello della prima puntata è meraviglioso per regia e coreografia, una delle robe più belle viste negli ultimi 10 anni) e locations sono i 3 pregi della serie.
Così così effetti speciali e costumi.
Peraltro non direi neanche che la messa in scena risenta di un budget troppo risicato, anzi, è proprio una questione di design a volte eccessivamente carico e "strano" (vedi il famoso giubbinetto di pelle aderente con zip che è stato poco apprezzato sul web ed è ormai noto come "il giubbino di Fonzie") che fa il paio con la dissonanza straniante di cui parlavo sopra. E che anzi la alimenta.
Dal punto di vista registico qualche sbavatura come le inquadrature che sfocano lo sfondo o i personaggi in secondo piano oppure l'eccessivo uso di quelle tagliate strane e del rallenty per non parlare del fish eye (che credevo ormai dichiarato fuorilegge), anche il dilungarsi troppo di alcune scene tanto da far subentrare la noia o l'effetto ridicolo. Diciamo che si nota la mano di alcuni registi rispetto ad altri.
Nota dolente il comparto musicale non incisivo e quanto mai anonimo, a tratti pure disturbante.
Ad ogni modo se devo dare un voto darò un 7,5 di incoraggiamento perché appunto credo ci siano solo gli estremi per migliorare.
Il 7 alla serie, lo 0,5 tutto merito di Enrico
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Trovo che la definizione letterale di mostro, nonché la sua derivazione, siano perfettamente congrui a quanto la serie/la saga propone, nonché esplicativa del profondo disagio tra il protagonista e il contesto sociale che lo ritiene un corpo estraneo. Non è troppo distante nemmeno dalla meccanica della parola alieno, che sottolinea per l'appunto l'origine da un altro contesto rispetto a quello a cui si è abituati, che rende per l'appunto diversi. Questi paralleli sono particolarmente interessanti non solo dal punto di vista dell'integrazione-intolleranza che è mostrata nelle varie sequenze degli episodi, ma anche dal punto di vista dell'introspezione, atta proprio a sottolineare l'inapplicabilità di un essere così distante dalle fattezze umane, eppure così inspiegabilmente afflitto e soggiogato proprio da tutta l'umanità che egli può avere racchiusa dentro di sé. E' un dilemma tutt'altro che banale, che accentua anche il famoso contrasto tra mostro in quanto bestia e mostro in quanto persona umana e quindi capace di lucida feralità e, appunto, bestialità senza eguali. Io credo che sia stato fatto un ottimo lavoro, da questo punto di vista, nel trasporre questi carichi morali e sociali dei vari romanzi su schermo, al di là delle varie pecche riscontrate.
Per quanto concerne le scene più disimpegnate - comunque presenti anche nel cartaceo - credo siano state così altisonanti proprio per rompere quell'aura di cupo e angosciante che nel lungo termine potrebbe essere difficilmente tollerabile. Il problema è che ciò è stato affrontato in modo fin troppo esplicito, adoperando quindi un estremo solo per mitigarne un altro.
Troverei più grave a livello di produzione proprio il come ci si sia relazionati allo spettatore non lettore: da un lato lo si è privato di qualsivoglia introduzione o vera delucinazione sia sulle timeline che su determinati aspetti dei characters proposti, dal lato invece si è improntata la narrazione su uno stile che rendesse parimenti espliciti concetti in vero afferrabili, come il controverso legame Yen-Geralt, i cui prodromi e il cui nucleo sono perfettamente tangibili da sé. Questo processo è stato abbastanza auto-castrante, perché una serie al debutto ha il dovere di disciplinare il proprio audience e di avvicinare un nuovo bacino di spettatori che vada al di là di coloro che sono già eruditi in materia. Questo se intende sopravvivere e avere una prosecuzione.
Detto questo, io mi sono ritrovato soddisfatto, perché oltre la fedeltà al cartaceo si è avuta la possibilità di confrontarsi con un protagonista all'altezza e con un interprete che si è decisamente unito allo stesso, mostrandosi un professionista incline alla ricerca di un perfezionismo che è sempre encomiabile.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Peraltro non mi ricordo se lo avevo già scritto ma Enricone si è dimezzato il cachet pure di avere la parte, segno che ci teneva davvero tanto ad averla.
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Cachet che secondo le voci è di 400.000 euro a puntata... e per fortuna che ha pure fatto lo sconto!
Nel frattempo impazzano i paragoni e i meme con Game of Thrones.
Il mio preferito
https://twitter.com/Kimmynics0425/status/1210379611734970369/photo/1
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Li è valsi tutti.
L'intero cast è stato più o meno all'altezza come performance, ma di fondo questa prima Season è stata Cavill e la sua potente simbiosi al personaggio interpretato. Un qualcosa di meritato anche e soprattutto per l'insolita maniacalità e inclinazione al perfezionismo con cui si è approcciato all'opera e al compito, tanto da studiare a fondo sia la filosofia interna a quella stessa opera che i conflitti del suo character. Mi è rimasto impresso il come egli abbia dichiarato di aver rischiato la cecità a causa delle lenti a contatto, eppure non abbia rinunciato a proseguire né abbia chiesto facilitazione alcuna.
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
È il suo modo di lavorare, fece così anche per MoS e seguiti. Tipico di molti attori britannici. Qui poi si aggiunge la passione personale per la materia.
Certo ciò non toglie che per un singolo episodio lui abbia guadagnato quello che io probabilmente non guadagneró in una vita intera ^^"
Da utilizzatrice ventennale posso assicurare che la cecità per le lenti a contatto, aldilà di esagerazioni a parte, chissà perché la rischiano in verità in molti. E non ho mai capito perché. Il più delle volte perché non sanno usarle.
Comunque parlando di colore degli occhi da segnalare come in The Witcher abbiano avuto il coraggio di proporre anche gli occhi violetto che avrebbe dovuto avere in realtá Daenerys. E non risultano particolarmente "strani" come effetto, anzi.
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@Lyra Stark quel meme mi fa morire, ma in generale tutti quelli che sto vedendo sul witcher, compresi quelli che alludono al gioco.
Per quanto riguarda le lenti a contatto viola, credo che a Emilia non le abbiano fatte mettere per non inserire troppo fantasy in un prodotto che si voleva proporre più come serie politica per essere preso sul serio. Motivo per cui anche il nostro Tyrion non ha gli occhi bicolore.
Ma potrebbero essersi anche rifiutati loro. Io mi rifiuterei. La sola idea di mettere qualcosa negli occhi... brrrrr. Il problema però con me non si pone. Nessuno mi ha offerto il ruolo di Daenerys o di Yennefer e nemmeno 400.000 per farlo
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Ma io le porto da 20 anni e sono felicissima, non ho mai avuto neanche una congiuntivite in vita mia, è più l'idea che altro, ma in realtà sono ultraconfortevoli. Magari quelle colorate sono un po’ più rigide, ma non credo ci sia tutta questa differenza. Certo danno l’idea di finto, più per la pupilla fissa e per la dimensione leggermente più grande dell’iride che per il colore. Comunque in The Witcher non danno tanto fastidio, quelle di Yennefer assolutamente no, forse un po’ più Geralt in cui si nota la fissità dello sguardo (qua magari dipende anche dall’attore o dal fatto che sono abituata a vederlo con gli occhi azzurri).
Proprio considerando l’esempio di The W, secondo me, date anche altre stranezze che abbiamo visto in corso di serie (dove comunque non è che sia tutto così realistico e Daenerys è sempre una tizia ignifuga che gira con 3 draghi), anche in GoT non si sarebbe notata più di tanto la differenza, specie se sceglievano un violetto non troppo fastidioso.
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2 minutes fa, Lyra Stark dice:, specie se sceglievano un violetto non troppo fastidioso.
Tipo quello di Liz Taylor.
Comunque il giallo di Cavill probabilmente ti fa strano in quanto si passa da un azzurro al giallo. Se avesse avuto gli occhi castani l'effetto non sarebbe stato così forte, in quanto cambiare da un colore freddo a uno caldo sembra quasi modificare il viso oltre che ovviamente l'espressione dello sguardo.
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(benedettini disertori)
Infatti! e magari anche perché sono giallo chiaro/arancio mentre esistono certe nuances marrone caramello.
Comunque lui sta bene lo stesso, pure con un mocio in testa.
Anzi devo dire che a parte 2/3 momenti in cui i capelli sono arruffati, la parrucca non è male.
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Mi scuso in anticipo per il momento trash:
@Lyra Stark ammettilo che quella parrucca bianca turba i tuoi sogni
A proposito dei suoi capelli bianchi, interessante il parallelo con Gandalf che diventa Gandalf il bianco dopo avere superato la prova iniziatica nella lotta contro il flagello di Durin. Gandalf il grigio cade come Lucifero, come il Primo Uomo, affronta le tenebre dell'Abisso e poi Risorge come Cristo, un uomo di luce che ricorda vagamente di essere stato Gandalf il grigio, un tempo.
Per Geralt la prova iniziatica è quella delle erbe a cui sopravvive e che gli causa la perdita di colore dei capelli.
Così il bianco sembra simboleggiare l'uomo che ha visto l'Abisso e ne è tornato mutato appunto.
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(benedettini disertori)
Se vogliamo il paragone dei capelli potrebbe in parte calzare anche per Theon ^^”
Gandalf però non è un uomo, ma un Maiar, più precisamente un Istaro, un essere divino in forma di vecchio signore con meno potere rispetto alle vere divinità inviato proprio allo scopo di contrastare il male.
Diciamo che una volta rivitalizzato gli viene eseguito l’upgrade XD
Il paragone con Lucifero nelle opere di Tolkien riguarda piuttosto la figura di Morgoth, la cui storia è proprio presa paro paro, il più luminoso degli Ainur (sorta di angeli) che però si ribella a Iluvatar (Dio) e diventa il signore del male, di cui Sauron è solo un sottoposto.
Per carità non posso vedere gli uomini coi parrucconi, motivo per cui mi stupivo che in questo caso la riuscita fosse discreta. Consideriamo pure che l’effetto su Enricone che è molto massiccio (per usare un eufemismo) e pure villoso (non certo un habituè dell’estetista Dio lo benedica!) poteva essere tremendo. Tra l’altro il primo screen test come Geralt era orripilante, pareva come è stato definito sul web l’elfo di Dolce e Gabbana XD
Ad ogni modo alla fine hanno fatto un buon lavoro, gli sta bene anche la barba un po’ incolta e Geralt si insedia onorevolmente sul podio dei 3 bonazzi platinati dopo l’insuperabile Nuada di the Golden Army e Legolas, che però sono sicuramente meno ruspanti.
Proprio ragionando sugli uomini capelluti mi chiedevo pure come mai nel Medioevo se li tenessero così lunghi che sono scomodi e si sporcano, e l’igiene non è che fosse chissà che cosa.
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