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The Witcher - la serie TV
L di Lyra Stark
creato il 20 luglio 2019


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 22 dicembre 2019 17:35

Si in effetti le orecchie degli elfi non si possono vedere sembrano quelle di maialini e capirai che si perde tutta la fantasia del ...fantasy 

La seconda puntata è ancora e sempre esplicativa più della prima direi ma serve molto ad introdurre lo spettatore nell’universo The Witcher

 


Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

bQ7ab7S.png;
« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Lyra Stark
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Inviato il 22 dicembre 2019 18:16 Autore

Posto anche le impressioni sull'episodio 3 che spiega molto meglio certe dinamiche, specialmente riguardo Yennefer

Episodio tutto incentrato sul tema della metamorfosi con la storie di Geralt e Yennefer a farla da padroni.
Il primo che compare in scena in una sequenza che lascia poco all'immaginazione da infarto ma soprattutto chiarisce un punto fondamentale: altro che senza sentimenti, allo strigo piacciono le donnine ed è molto sensibile al loro fascino. Cosa che ci viene ribadita anche nel finale su cui torno dopo.
Quindi urgono spiegazioni riguardo il suo passato e che cosa in effetti è, perché di quelli come lui si dicano certe cose ma poi non corrispondano alla realtà. E la cosa vale solo per lui o per tutti quelli come lui?
Torniamo all'ambientazione dai toni freddi e invernali per una vicenda quasi horror. In effetti è una puntata abbastanza splatter e schifiltosa.
Geralt si ritrova alle prese con una storiaccia di cui subodora (anche concretamente) subito i contorni squallidi (ormai i fratelli incestuosi paiono inflazionati) e la cui manifestazione tangibile, la strige, fa il paio per orripilanza alle azioni degli umani di contorno. Non è un caso che Geralt si faccia quasi uccidere per tentare di salvarla, mentre non ha dubbi sulla sorte da riservare al nobile. Certo mi chiedo come mai sia più accondiscendente verso il re pure non esente da biasimo e, nonostante ella non abbia di fatto colpe, sia disposto a lasciare in giro nonché a regnare in futuro la fanciulla salvata dalla maledizione che tanto equilibrata credo non sarà. Forse misericordia sarebbe stata darle una morte veloce, ma sembra quasi che Geralt pensi che non sta a lui decidere. Facciamo inoltre la conoscenza di Triss che serve anche, credo, a mostrare cosa fa una strega?maga? cioè consiglia e aiuta il regnante di turno, apparentemente. A lei si deve il salvataggio di Geralt, il quale ora si è chiaro, a dispetto della battuta del Re sul fatto che lo invidia perchè i witcher non si innamorano (con tanto di occhiata scettica dell'interessato) s'era preso una bella cotta per la povera Renfri, elemento che carica ulteriormente la sua figura di aura romantica.

Diciamo che ogni tanto ci sono questi momenti sottolineatura evidente del tipo "toh spettatore hai capito?" che magari sono un po' ingenui.
Dall'altra parte assistiamo alla metamorfosi di Yennefer, psicologica prima che fisica. Ella infatti scopriamo essere ben altro che vittima (come le viene fatto notare) ma già ampiamente corrotta dall'ambizione e dal desiderio di essere guardata (emblematica la scena di sesso con pubblico che al momento appariva un po' straniante), consapevole e incline a servirsi degli altri. Difatti anche nel suo caso si pone la questione della scelta che ella compie senza mostrare particolari inclinazioni al bene, nemmeno suo personale dato che rifiuta la possibilità di una vita forse felice ma senza particolari prospettive in cambio dell'esercizio del potere (che tuttavia pareva esserle precluso). Non è ben chiaro tuttavia il suo percorso perché non appare versata nella magia se non grazie all'aiuto speciale del collega, né perché la direttrice paia tenerla in conto, forse solo perché le è utile come spia. Sono curiosa poi di capire la questione dell'ascensione che apparentemente lei non ha fatto o non le è stata concessa. 
Immagino inoltre che la questione del sangue elfico sarà importante per un futuro. 
Nel frattempo continua anche il percorso di Ciry che viene ben presto e prevedibilmente sottratta alla sicurezza trovata. 
A proposito di tempo: non ho capito bene i riferimenti temporali. In teoria le storie si dovrebbero svolgere nel medesimo tempo credo però perché negli spezzoni di Yennefer si vedono parti di passato (tipo i 2 fratelli piccoli) e forse di futuro?
Le scene ambientate nell'ambiente magico col consiglio sono state abbastanza caotiche nelle dinamiche per cui non ci ho capito molto, ma direi che c'è una congrega di maghi che manipola la situazione politica?

 


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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alexxxk
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Inviato il 22 dicembre 2019 21:16

Ci sono tre linee temporali:

Ciri è nel presente

Geralt nel passato

Yennefer ancora più nel passato


L
Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 22 dicembre 2019 21:19 Autore

Ah ecco grazie! Perché non si capisce mica ^^" mi era venuto un po' il dubbio appunto vedendo la 3. Probabilmente andando avanti si capirà meglio.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

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JonSnow;
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Inviato il 22 dicembre 2019 21:25

Non ho ancora preso visione dell'episodio 3, ma comunque per fare ulteriori aggiunte e considerazioni:

 

• Riguardo il punto già sollevato da @Euron Gioiagrigia, ossia la condizione di Geralt in quanto creatura manchevole di sentimenti che invece si contraddice manifestandone il doppio di un essere umano normale, beh, è proprio tale contrasto a rendere The White Wolf un unicum. Egli è un Witcher ma al contempo è la smentita di sé stesso,  un'eccezione che conferma la regola. Colmo di morale laddove la sua situazione dovrebbe renderlo privo di essa, colmo di sentimenti e misericordia laddove la sua condizione dovrebbero renderlo manchevole in quest'ambito. Geralt stesso è tutto ed il suo esatto contrario. Due istanze che si contrastano e che vivono nella stessa persona e determinano la sua intimità. E' una raffinata contraddizione, perennemente in conflitto.

 

• Yennefer è una creatura che parte spezzata e piagata, ma che non trae l'umanità di Geralt da tale respingimento, accumulando invece un risentimento potente e costante, oltre che un desiderio di venerazione di sé che è al di sotto di quello dell'accettazione. Il suo è un gigantesco moto di ribellione verso l'esistenza, ma anche un modo di coronare e perorare meccanismi che sono sempre stati insiti in lei. Quindi l'egoismo è determinante quanto lo è la fragilità intrinseca che l'attraversa. Ella non ha avuto la stessa forza di Geralt per controllarsi e non cedere a ciò che da sempre la mortificava e distruggeva. Pertanto ha compiuto altre scelte proprio in virtù di tale carenza, nonostante non sia comunque priva di aspetti profondamente positivi che lei stessa proverà a negare e che tenterà in ogni modo di soffocare per non apparire vulnerabile a sé stessa e agli altri.

 

• Le due figure di cui sopra vivono nella costante collisione ideologica delle loro nature.

 

Geralt è consapevole del male insito in lui, dove per male non si intende la mera malvagità ma tratti spigolosi, ruvidi, complessi e poco accessibili agli altri, che lo portano ad avere negatività e a vedere il mondo mediante tale filtro il più delle volte. E' onesto con sé stesso e tremendamente consapevole. Ciononostante ricerca il bene con tutte le sue forze. E vive nella paura di riscoprirsi il mostro che gli altri vedono in lui e che presumono egli sia.

 

Yennefer è invece in parte consapevole del bene in insito in lei, dove per bene si intendono una serie di meccaniche intime che possono renderla talvolta eccezionalmente contraddittoria in positivo verso quella stessa negatività che lucidamente perora. La fragilità dietro la possibile accettazione di istanze positive la porta ad arroccarsi ancor di più e a rendersi inaccessibile, troppo paurosa di amare e di subire quello stesso amore, come di essere vista in una luce in cui non si riconosce. Meglio dunque convincersi del male. Ciò che teme di più è appunto scoprirsi migliore di quello che lei crede di essere, e accettarlo. La stessa situazione di Geralt, ma con canone inverso.

 

 

E' anche affascinante come Yennefer sia ciò che Geralt sarebbe potuto essere se non avesse avuto la forza, la consapevolezza e la lucidità di scegliere altrimenti.

 

Mentre Geralt rappresenta poco più di ciò che Yennefer dovrebbe diventare per avere pace e per accettare sé stessa e il mondo.

 

 

• Riguardo le timeline, la scelta è stata quella di porle come intrecciate e prive di linearità. Ergo tutto accade in diversi lassi di tempo, e le timeline sono appunto sovrapposte. Chi ha visto Westworld conoscerà il meccanismo. Questo può risultare molto confusionario, perché non vi è il processo facile e lineare dei megaflashback come nei romanzi.

 

• Per ciò che concerne la violenza del mondo di The Witcher, di cui chiedeva @Euron Gioiagrigia è esattamente quella proposta nei romanzi e nell'opera videoludica, dunque nulla è stato edulcorato.

 

 

 

 

Passando a cose più istantanee, qual è stata l'impressione che tutti avete avuto del Bardo (figura comunque chiave, per fare un parallelo classico non sarà né più né meno di un narratore silente nonché spalla dell'eroe)?

 

E' come Yennefer una delle figure divisorie di The Witcher. O lo si adora profondamente o lo si odia irrimediabilmente. Lo si può trovare coinvolgente o decisamente irritante.


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.


JonSnow1992
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JonSnow1992
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Inviato il 22 dicembre 2019 21:51

@JonSnow;

A me è piaciuto sia il minutaggio che gli è stato riservato, che la recitazione dell'attore che interpreta Ranuncolo

Davvero ottima la scena in cui 

esegue la canzone toss a coin to your witcher una delle note più liete della colonna sonora di questa serie tv

 

 

@JonSnow;

Se posso chiederti da non lettore dei libri come ti è sembrato questo adattamento? Fedele ai libri o si sono presi troppe libertà artistiche.... Conosco i personaggi, il Continente e le vicende solo attraverso i videogiochi....

Modificato il 05 July 2024 17:07

"Power resides where men believe it resides. No more and no less."

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Lyra Stark
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Inviato il 22 dicembre 2019 21:57 Autore

Grazie per i chiarimenti su Geralt.  Quindi lui fa eccezione rispetto agli altri come lui. Peccato perché di questo, come accennavo, non si ha sentore almeno al momento, difatti avevo molta confusione su questo punto. Quanto al male che ci sarebbe in lui, non è che sia questo chissà che cosa dunque. Diciamo che, almeno al momento, la percezione che lui ha di sé come quella che hanno gli altri sembra molto esagerata e dissonante rispetto a quello che ci viene mostrato.

 

L'impressione sul bardo è che abbia ragione, a G serve una migliore pubblicistica XD e un personaggio più leggero ma molto concreto con cui interagire non gli può far male. Certo parla parecchio ^^" purtroppo l'unico neo è che io non amo molto le parti cantate e pure la canzone finale non era granché. In generale comunque impressione abbastanza positiva.


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Metamorfo
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Metamorfo
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M

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Inviato il 22 dicembre 2019 22:18
23 hours fa, ziowalter1973 dice:

Pure io ho visto le prime due puntate di the witcher.. Sono state le prime e le ultime.. Io l' ho trovato noioso ma girato bene. 

 

Dopo tre episodi, abbandono pure io.

C'è tanta roba più interessante da vedere.


L
Lyra Stark
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Inviato il 22 dicembre 2019 22:25 Autore

Per quanto nemmeno le mie impressioni siano del tutto favorevoli, mi sembra comunque prematuro. 

Posso capire però che per voi non sussiste il bonus che c'è per me :blink:

 

 

Tra l'altro adesso che mi avete spiegato questo trucco delle linee temporali (non proprio ottimale temo per l'utenza), mi spiego una cosa.

Nella 1, al momento di far fuggire Cirilla, c’è un breve scambio di battute tra la regina e il capitano delle guardie.

E’ nel torrione ovest.

E quando lui ritorna comunica. Se n’è andato.

Pareva insomma che avessero un qualche piano di riserva migliore di quello che poi viene messo in atto,  tipo ricorrere a qualcosa/qualcuno.

Sul momento credevo stessero parlando di Geralt (dato che Calanthe poi dice chiaramente a Ciry di trovarlo), magari tenuto prigioniero per qualche motivo, ma poi col proseguire della storia pensavo di essermi sbagliata perché lui pareva geograficamente lontano.

Invece mi sa che ci avevo preso, giusto?

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 23 dicembre 2019 8:55

Presa visione pure della 1x03. 

 

 

E così giungono le mutazioni.

Ma nulla può essere più beffardo di ciò che in vero non muta, ma viene disvelato nell'essenze di ciò che è sempre stato. Dissonante e drammatico, il cambiamento è qui più una rivelazione della morphe da cui tutto ha origine. Si stagliano i dettami di Emerson: la trasformazione umana intesa come la soddisfazione perenne dell'impulso stesso ad evolvere e lasciare l'antica forma, mente e corpo che diventano inusuali condotti verso nuove destinazioni, elevate e sublimi, quantomai ardue nella loro costituzione, eppure bramate e necessarie. Ecco ciò che accade a Geralt e Yennefer, dissimili e vicini in un inferno che mai li abbandona e li fa ardere in un continuo protendere e pretendere.

 

Eppure i mondi tormentati dello strigo raccolgono in sé stessi la contraddizione della placida calma. Un'esteriorità burbera, distante, firmata nella raffinatezza cela un'interiorità sottoscritta alla malinconia e al disincanto, nonché alla perenne riflessione autoindotta. Così una figura che dovrebbe essere al di sopra dell'uomo ne incamera invece tutti connotati ed è divelto negli stessi. Come il più segnato degli uomini la sua mente soffre i meccanismi di fallibilità e auto-indagine, il suo animo il bisogno di porre un'inibizione ai suoi pensieri, qui frammentati in un atto sessuale privo di pathos. Non giudicarmi, egli sussurra con sarcasmo al suo cavallo. La portata di quelle parole riassume ciò che è sempre stato: un essere che non giudica il prossimo, che si astrae da tale processo e che pertanto desidera a sua volta non essere giudicato, per quanto lo sia stato sin troppo.

 

Ed è quel non elevarsi, quel rendersi terribilmente consapevole ed etico a portarlo alla mera analisi e all'assenza di sentenze anche dinanzi ad una situazione turpe e scabrosa quale la vicenda di Re Foltest, uomo resosi misero da sé, con la portata delle proprie azioni, irrimediabilmente e viscerabilmente inqualificabili. Geralt si limita dunque a cogliere ed assimilare, a osservare la realtà per ciò che essa è e a trarre le dovute conclusioni su cui fondare le sue azioni morali. Nonostante egli sia conscio del peggio intrinseco nell'essere umano, non può non avvertire comunque uno stupore latente, che lo rende sempre più disilluso verso un circondario abietto e preda di sé stesso. La stessa reazione che egli ha nello scoprire il piano di Triss Merigold e il fatto che un suo simile sia stato oggetto di calunnia e maldicenza. E' inorridito dalla moltitudine di algoritmi indicibili generati dal disonore, e lo sarà sempre, non potendo sfuggire alla propria natura così ineluttabilmente critica e coerente.

 

Ancora si dimostra soggetto colmo di pietà e di un'umanità di cui dovrebbe essere sprovvisto. L'argento della sua lama, fedele estensione della sua anima afflitta, vorrebbe rifiutare il bacio di qualsiasi carne, anche della più colpevole. La misericordia torna ad essere un sottofondo difficile da ignorare. Per l'ennesima volta egli intimamente si astrae dalla sentenza e sceglie un'altra strada. Il paradosso di colui che dovrebbe essere creato per spezzare esistenze e portare morte, come un impassibile e sempre puntuale araldo, sempre portato invece al creare la vita e a generare nuove prospettive, come il generoso e non corrisposto dono verso altre esistenze. Dunque la Strige verrà messa da parte, sfaldata e distrutta, e nascerà Ada La Bianca, derivato di cotanta travagliata decisione, ed egli è ancora una volta accidentalmente libero di proseguire il suo cammino.

 

La decisività e il disvelamento avvolgono Yennefer come una nebbia di cui non può fare a meno. Una nebbia da cui ella può osservare il mondo e il mondo non può osservare lei.

 

« A life holding dustpans while you brush off forgotten bones? That's not destiny. It's slow suicide. »

 

E' con queste emblematiche e taglienti parole che ella assassina il possibile. L'invitante scorcio di una vita colma di calore e di pedissequo amore viene fatto a brandelli dal richiamo della sua intimità, dal desiderio, dall'ardimento della rimodulazione del suo ego. E così l'unica conseguenza è il disfacimento, cui fa sottofondo il gorgoglio della vanità. Ella è quasi inerme da un amore che percepisce come un'invasione ed un qualcosa di cui non è all'altezza, quasi ne fosse immeritevole e incapace, di conseguenza annienta ciò che teme e lo distrugge sul nascere.

 

« My world is cruel. Unpredictable. You enter, you survive, you die. »

 

Di più, tale esternazione è la drammatica sentenza di un'esistenza disingannata e priva di ogni speranza, incapace di trovare la forza di preservare ancora il positivo e di sperare in esso. Il distopico e il cinismo che diventano il rivolo di uno spiacente meccanismo di difesa. L'apparente desiderio di venerazione di sé che cela invece un'assenza di amor proprio senza pari, un vuoto incolmabile che la rende impari finanche verso sé stessa. Nell'umiliazione e il vilipendio dell'amore ella sceglie sé stessa, intraprendente e ribelle, distante e inesorabile.

 

Non ha avuto, come invece Geralt, la forza di scegliere un'altra strada, di ricercare un'alternativa e così responsabilmente si avvia sul suo stesso nefasto cammino.

 

Così, assumendo nuove forme nulla risolve il sepolcro imbiancato di cui ora è portatrice. Dentro di lei albergano polveri e macerie, insanabili crepe di tremenda strage. Un qualcosa che è sempre stato presente in lei.

 

 

 

Note a margine:

 

• L'assenza di un budget importante continua a essere sempre più incisiva. Da questo punto di vista alcuni effetti visivi durante il duello li ho trovati poco credibili e rudimentali.

 

• Come per Yennefer, il casting di Triss è poco lineare con il personaggio da cui ha derivazione. In questo caso la scelta è stata ancor più rivoluzionaria di quanto si pensasse. Alla fine credo che gli unici casting azzeccati siano quello di Geralt e quello di Cirilla.

 

• Il duello tra Strige e Geralt ha reso molto bene le atmosfere dell'opera cartacea, per quanto si sia scelto di privilegiare di più l'elemento da survival horror. Avrei comunque gradito una componente musicale più pregnante e importante rispetto a quella adoperata, che mi pare volesse privilegiare più la tensione in sé che la fascinazione dello scontro. Comunque molto elegante e originale la decisione di sovrapporre il rituale di Yennefer allo scontro Geralt-Strige.

 

• Per rispondere a @JonSnow1992 , essendo io solo all'episodio 3 mi viene difficile confermare con certezza quante licenze la serie si sia presa in tal senso. Per quel che si vede finora, a parte lievi modifiche o comunque cambiamenti temporali, tutto è abbastanza fedele alla controparte cartacea, in particolare le introspezioni e la psicologia dei vari personaggi, su cui oserei dire vi sia stata sin qui precisione millimetrica. Non ci ritroviamo quindi dinanzi ad un caso alla GoT, ove la trasposizione rende taluni pg totalmente differenti dall'originale. Vi è, come dicevo già in precedenza, molta rispettosità e cura dei particolari.

 

 

Riguardo Ranuncolo, mi limito a dire che ho gradito moltissimo Toss A Coin To The Witcher, e che non riesco a togliermi dalla testa quel ritornello così orecchiabile. Quella sequenza è stata un piccolo tocco di classe, oltre che di buonissimo montaggio, un po' come la trovata della canzone di Podrick nella Season 8.


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

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Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 23 dicembre 2019 9:37 Autore

Non lo so, tu hai sicuramente un punto di vista diverso, da lettore, e probabilmente in quanto tale privilegiato. Si percepisce proprio che rilevi molte cose perché le collochi su un piano più vasto.

Tuttavia io non ho rilevato questa mancanza di giudizio del prossimo, in quanto Geralt si pone a giudice e boia del cortigiano autore della maledizione con abbastanza nonchalanche. Altresì non ho rilevato alcun stupore, né in relazione all’accaduto (peraltro non viene nemmeno chiarito se la relazione tra i 2 fratelli fosse consensuale), né più di tanto riguardo l’operato di Triss, che viene liquidato in 2 battute di cui forse a noi neofiti non è chiara la portata. Sappiamo che ha mentito ma non è che la cosa venga più di tanto approfondita. Da come si pone coi minatori cui offre le scuse e uno sconto sul prezzo si capisce solo che Geralt ci tiene a mantenere alto l’onore della sua corporazione, ma di nuovo non è chiaro se sia una sua decisione personale o un qualcosa di corporativo appunto. Manca insomma il confronto con gli altri della sua specie.

Quanto a Yennefer, mah sul fatto che lei faccia tutto per difesa, sarei scettica. Da quello che dice pare proprio che lei aspiri alla grandezza, probabilmente perché le sembra l’unico modo per imporsi sugli altri dopo una vita in cui è stata calpestata. Anche questo però non è una giustificazione sufficiente. Il discorso su quelli che fanno gli str***i e scelgono una determinata strada perché in realtà poverini soffrono e si odiano su di me non ha mai fatto presa, ma suscitato solo irritazione. Poi magari mi fanno anche una certa pena, ma fino a un certo punto. 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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rhaegar84
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rhaegar84
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Inviato il 23 dicembre 2019 11:00

io l'ho vista tutta e nel complesso la ritengo una buona serie. nelle prime puntate chiaramente c'è un po' di confusione ma una volta che si capiscono le linee temporali il tutto si chiarisce bene. 

se proprio devo fare una critica è che almeno all'inizio una cartina con 2 parole per inquadrare il tutto sarebbe stato utile.

 


L
Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 23 dicembre 2019 11:17 Autore

Infatti anche secondo me dalla 4 in poi si capirà meglio, l'inizio è un po' spiazzante, spaesante, ma appunto troppo poco per darsi pervinti. Anche perchè tutto sommato sono 8 episodi, non 25.

L'idea della cartina non è male.

 

Avevo inoltre 2 domande/curiosità.

 

Domanda tecnica: secondo voi gli occhi gialli di Enrico (che li ha azzurri bluette) sono ottenuti con lenti a contatto o CGI? Perché a volte sembrano un po’ strani, aldilà dell’impressione legata al colore. Può essere un effetto delle lenti, che danno lo sguardo smorto perché la pupilla è fissa, ma non direi solo quello. Certo mettersi a sistemare gli occhi in cgi è un bel lavoraccio.

 

Domanda per i conoscitori di libri/videogiochi: io pensavo che l’aspetto di Gerry fosse “albino” dovuto alla sua mutazione, ma l’altro collega che vediamo brevemente nella 3 pare più “normale” come colori. Inoltre nel 2 il bardo lo riconosce definendolo anche “vecchio”, cosa che mi ha reso un po’ perplessa, perché tutto si può dire ma non che sembri un vecchio. Quindi gli occhi gialli eventualmente possono essere dovuti a mutazione/sangue elfico? I capelli invece lo stesso o sarebbero dovuti all’età, solo che essendo diverso lui non invecchia come gli altri?

Per la serie che idee confuse XD

Modificato il 05 July 2024 17:07

E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 

Iceandfire
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Inviato il 23 dicembre 2019 11:41

Vista la 1 x 3

 

Punto primo : molto dark ma si fa seguire benissimo al di là delle finestre temporali

 

Punto secondo: se comincio una serie vado fino in fondo,l'ho fatto per la presuntuosa e astrusa Watchmen riabilitatasi solo nella puntata conclusiva, figurarsi se non lo faccio per The Witcher che sembra una favola dei fratelli Grimm ( ergo sotto feste di Natale è il top) ma che è molto di più, se si superano certi pregiudizi

 

Punto terzo: non vedo in circolazione serie migliori da seguire a parte la prossima The new Pope che mi intriga moltissimo per tema,regia e ovviamente grandi attori.Per inciso The young pope ha rilanciato moltissimo il seducente e bravissimo Law ,e credo che The Witcher farà lo stesso per Cavill che è davvero in parte , assolutamente perfetto nel modo di porsi e di recitare mai sbracato ,ma si sa se un attore è bello è solo roba per fangirl acefale che chissà perchè non possono esprimere pareri ( e ovvio non dovrebbero votare hai visto mai i danni  che farebbero anche al pensiero unico ed indiscutibile e indeflettibile, altro che politically correct !) 

 

E' stato già detto molto

 

anche sulle imperfezioni tecniche ma per me il racconto resta gradevole e meritevole di essere seguito e sono certa che, sulla scorta del successo di questa prima stagione tutto il settore tecnico migliorerà ,ma ricordo che la Cig costa moltissimo e la realizzazione delle creature mostruose con cui Gerlat combatte credo che sia costata non poco

 

Venendo al tema trattato in questa terza puntata si entra nel cuore del racconto e non a caso i personaggi su cui essa si incentra sono Geralt e Yennefer

Geralt ormai lo stiamo inquadrando come personaggio che non  ama uccidere e che ha una sua etica nel "lavoro" che fa e nella vita.Viene respinto ed è maltrattato anche del tenutario del bordello ma non abusa mai delle sue qualità di combattente professionista , anzi lascia il suo amato cavallo ,il solo soggetto con il quale  parla, in pegno con la promessa di pagare i servizi avuti.Ha perfino pietà  del re incestuoso forse perchè capisce il suo dolore ,ha pietà per una creatura che ha mangiato cuore e fegato di un suo collega non molto abile,ma non ha pietà per chi ha lanciato la maledizione sulla creatura rendendola un mostro.Mi sono chiesta perchè dati i precedenti di Geralt che non giudica a priori ,nè condanna  :forse  era indignato per l'abuso di magia su una creatura innocente oppure aveva percepito che non c'era pentimento in quell'uomo vile ma una forte volontà a che la povera creatura restasse mostro per sempre per punire il padre incestuoso .E allora condanna a morte la causa del dolore e dei lutti di tanta gente,ipotesi mia eh

Bellissimo il duello con il mostro , senza esclusione di colpi e reso benissimo da Cavill.

Altro momento chiave è la trasformazione di Yennefer.Pare che ella non sia amata o apprezzata dai più eppure ha tratti profondamente umani, in primis la voglia di vendicarsi  con chi non è stata leale con lei e che la ha usata solo per avere informazioni da riferire.Immagino il dolore di Yennefer che credeva di aver trovato per la prima volta chi la amava per come era in toto ,anima e corpo.Poi è ovvio che Ella , avendo subito un'esistenza piena di mortificazioni,derisioni, del tutto priva di considerazione ed amore , poteva reagire nel modo in cui lo ha fatto,era un essere umano anche lei con desideri, aspirazioni , sogni che nessuno vedeva come tale ,in lei vedeva solo un mostro.

 

 

2 hours fa, Lyra Stark dice:

lei aspiri alla grandezza, probabilmente perché le sembra l’unico modo per imporsi sugli altri dopo una vita in cui è stata calpestata. Anche questo però non è una giustificazione sufficiente. Il discorso su quelli che fanno gli str***i e scelgono una determinata strada perché in realtà poverini soffrono e si odiano su di me non ha mai fatto presa, ma suscitato solo irritazione.

Certamente in Yennefer dopo l'ultima delusione scatta la molla della vendetta e dell'affermazione di sè,oltretutto lei conosce il suo potenziale,ma chiedo che scelta aveva nel momento in cui capisce di essere stata usata e che il suo volere non conta nulla?Doveva vivere nella derisione e nel dolore per non essere accettata  ed amata per quello che era, o poteva scegliere il lato oscuro , diventando bellissima ,potente strega , riverita e temuta?Facile dire che aveva un'altra scelta ( misera) di fronte ad un cambio della sua vita  a 360 gradi che le avrebbe concesso di essere quello che voleva,in primis una donna desiderabile e padrona della sua vita?Peraltro credo che il dolore patito quando era una storpia maltrattata  non lo avrà sofferto invano ,esso lascerà accesa nella sua anima una piccola fiammella di bene da lei rifiutata almeno finchè non conosce Geralt e opino Cirilla.Trovo superficiale quindi condannare Yennefer almeno finchè non vedremo quali saranno le sue azioni nelle nuove vesti di strega bellissima e padrona della sua vita.E per inciso la scena del ballo con un re che rifiuta la maga a lui assegnata perchè la ritiene inadeguata e va in brodo di giuggiole nel vedere Yennefer ci fa capire che probabilmente se fosse rimasta una storpia,maga o non maga potente, avrebbe sempre dovuto subire umiliazioni e derisioni.Certo la sua trasformazione ha un prezzo,non avere figli ma credo che  in seguito riverserà il suo affetto su Ciri a naso ecco

Ma staremo a vedere

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

bQ7ab7S.png;
« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 23 dicembre 2019 11:57 Autore

Concordo come ho già rilevato sul comportamento di Geralt.

 

Per quanto riguarda Yennefer 

E’ vero è facile da dire, meno da fare, motivo per cui lei sceglie l’altra strada, che comunque non è più facile né scevra da sofferenze e rinunce. Tuttavia non si può dire cosa sarebbe successo nemmeno nell’altro caso.

Non contesto però tanto la scelta della metamorfosi, che è comprensibile e legittima, quanto il resto, l'indole: vediamo che lei non esita a fare di testa sua sovvertendo le regole in modo violento e arrogante (glielo avevamo visto fare già in precedenza coi fulmini). Da un lato mi chiedo come sia possibile che lo faccia, dall’altro il suo modo di porsi così arrogante non mi piace.

Ma insomma giustamente trattasi di giudizi legati a quanto visto finora, poi andando avanti si vedrà.

In generale comunque personalità simili non suscitano in me molti sentimenti positivi e una sincera diffidenza. Quindi per riassumere al massimo: personaggio interessante, persona che non gradirei.

 


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