8 hours fa, Euron Gioiagrigia dice:) Jaime e Cersei moriranno, forse insieme. Di sicuro Jaime non è il valonqar, e neanche Tyrion ovviamente;
Non è una prova. In primis perche non esiste il valonqar nella serie.
Magari gliel'ha mandato il dio di Melisandre, che cavalcava un cavallo bianco sempre. Anche se hanno riciclato quello del comandante della Compagnia dorata
6 hours fa, Stella di Valyria dice:Ed è –ed ora capisco, finalmente, perché gli autori avevano voluto lo scontro con gli Estranei prima di questo- un inferno che nasce dall’uomo, dal suo cuore nero e folle. Scriveva qualcuno ( @JonSnow;, forse?) , secoli fa, che per lui gli Estranei erano la proiezione del male che è nell’essere umano. E qui ritorna potentissimo, modificato nella forma ma non nella sostanza, lo stesso concetto: la vera tenebra, il vero inferno, non è negli Estranei, in creature altre e scisse da noi: è nel cuore oscuro dell’uomo.
Perdonami, ma continuo a trovare questa scelta una buffonata enorme XD
Anzi alla luce di questo episodio l'intera parte degli Estranie risulta ancora più inutile, e c'è ne vuole.
@Drusilla Ma siamo sicuri che questo Dio esista davvero? E se fosse solo magia? Magari scaturita da quei rubini che indossano?
@King Glice credo nella testa degli sceneggiatori volessero farci capire che in fondo i mostri non erano solo gli Estranei, come nella filosofia di Martin non esiste differenza tra bene e male ed è per questo che gli uomini si sono rivelati mostri ben peggiori.
Non possono esistere prove dell'esistenza di un dio, ma solo fede. Poi è un dio crudele, come sappiamo. Mi piace pensare comunque ai molti rimandi di certe immagini, come quella del cavallo bianco, che viene enfatizzata e ha un bel impatto visivo e simbolico.
Riguardo la guerra contro gli Estranei, li gli uomini hanno dato il meglio, razze e divisioni messe da parte per combattere insieme, tanti gesti eroici.
Nella presa di Approdo hanno dato il peggio, stupri, distruzione, terrore, tradimento (si erano arresi)
16 minutes fa, Ser Jorah dice:credo nella testa degli sceneggiatori volessero farci capire che in fondo i mostri non erano solo gli Estranei, come nella filosofia di Martin non esiste differenza tra bene e male ed è per questo che gli uomini si sono rivelati mostri ben peggiori.
Mi andrebbe anche bene, se almeno gli Estranei avessero fatto qualcosa di utile.....
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Qui si parla della Quinta puntata! Cerchiamo di rientrare in argomento, grazie!
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7 hours fa, niphredil dice:Sommato ai tradimenti, alla perdita delle persone amate, di figli e del suo esercito, al rifiuto da parte della persona che amava, è diventato tutto troppo. Ed è esplosa. Ma la sua è stata una scelta, la scelta di governare col terrore, non è impazzita.
la penso come te... non è impazzita, ha sbroccato. Tutto quello che ha fatto finora non è servito a nulla, ci ha provato, le è andato male tutto. Ha usato le buone (certo, non esclusivamente ma ci ha provato), ora si è rotta e usa solo le cattive.
Comunque ho sempre pensato che, in un modo o nell'altro, alla fine morirà. Non ci sarà nessun lieto fine per lei.
L'avevo scritto in precedenza ma vorrei sottolinearlo prendendo un estratto di un articolo di mondofox in cui viene spiegato come si sia rivelata la profezia del Valonqar nell'episodio 8x05.
Qui di seguito il link all'articolo completo:
Di seguito invece copio ed incollo la parte relativa alla profezia del Valonqar che io condivido anche se come molti mi sarei aspettato che Jaime uccidesse Cersei con le mani alla gola:
'Quando sarai annegata nelle tue stesse lacrima, il Valonqar chiuderà le mani intorno alla tua gola bianca e stringerà finchè non sopraggiungerà la morte'.
...secondo la tesi riportata da The Warp, Jaime chiude effettivamente le mani intorno alla gola di Cersei, ma non per ucciderla, prima del crollo del soffitto dei sotterranei di Approdo del Re, lo Sterminatore di Re appoggia le mani sul collo della sorella per sollevarle il volto e Cersei ha gli occhi pieni di lacrime.
Questo il dettaglio fotografico:
L'immagine riproduce fedelmente quella descritta da Maggy la Rana, anche se non rappresenta un omicidio, la strega potrebbe avere giocato con le emozioni della giovane Cersei ed aver formulato la profezia in modo da avvelenare la vita della futura regina.
Detto questo, anche se non nella maniera che tutti ci saremmo aspettati, personalmente dò la profezia del Valonqar come compiuta.
Per me resta sempre da capire come si sbarazzeranno di Drogon... Senza scorpioni è praticamente invincibile...
Non accetterei un Drogon che mestamente vola via dopo aver subito l'assassinio della madre...
Dothraki e Immacolati non so se sono in maggior numero rispetto agli uomini del nord per poter vendicare la loro regina.
Io provo ad azzardare una teoria: Arya uccide Drogon con Ago infilzandolo in un occhio e Jon uccide Daenerys. Verme Grigio forse verrà ucciso da Davos... A quel punto Immacolati e Dothraki getteranno le armi e Jon mostrerà clemenza a differenza di Daenerys assicurandogli un ritorno ad Essos.
Arya che ammazza Drogon diventerebbe ufficialmente la cosa più trash di questa saga
8 hours fa, Stella di Valyria dice:Questione del cavallo bianco: interessante e raffinatissimo il riferimento di @lalt, al quarto cavallo dell'Apocalisse. Ma io ci vedrei piuttosto il simbolo di una ritrovata purezza. Arya è arrivata ad Approdo su un cavallo nero, nero come quello del Mastino. Che sappiamo –non so se dalla serie, ma da Asoiaf sicuramente –essere nero, livido anche nel nome: Straniero. Lo Straniero: tra i Sette Dei, quello senza volto. L’imponderabile; il caos. La Morte. Eppure, all’ultimo momento, esortata da un Mastino a cui lei stessa offrirà l’unico, insetimabile dono di tutta una vita, restituirgli un nome ed un’identità, Arya rinuncerà al suo proposito di vendetta. All'ultimo rimasto; che era anche il primo. Il primo nome della lista: quello più emblematico, forte, voluto. La lista che l’ha guidata nel suo, duro e sofferto, cammino di addestramento attraverso i Faceless; che l’ha sostenuta negli anni in cui ha creduto di essere rimasta sola al mondo. E ad Approdo, nel luogo in cui si era recata, con fredda determinazione e sicurezza, si ritroverà invece, nel fondo del fondo dell’orrore, sconvolta e terrorizzata, a lottare per aiutare una persona qualsiasi, una qualunque delle mille vite sconosciute che stanno grondando sangue e terrore intorno a lei. E, ancora una volta, ci sorprenderà: perché proprio mentre pensi “ecco, di nuovo Arya l’eroina dai superpoteri che, da sola, porta in salvo un intero gruppo di persone”, fa quello che potrebbe fare chiunque in quella situazione: sbaglia. Conduce la donna fuori da un posto forse sicuro, solo per consegnarla alla morte un minuto dopo. Perché, nel giorno in cui il mondo pare lacerarsi ed implodere su se stesso, anche Arya finalmente e per la prima volta si rivela limitata, fallibile, impotente davanti a cose più grandi di lei. In una parola: si rivela -a noi, ma prima di tutto a se stessa- profondamente, irrimediabilmente umana. Forse padrona della morte, ma non padrona della vita. Come nessuno lo è: perché –e Arya lo scopre, lo sta scoprendo soltanto in quel momento, in quell'incubo di fuoco, sangue, polvere e cenere- è portare la morte non è poi così difficile: tu prova a portare la vita, e poi dimmi, quale delle due è l'impresa veramente ardua. E in questo frangente proprio lei, Arya, che sin qui è stata il personaggio più stereotipato e meno credibile, ci regala la sorpresa, assolutamente inattesa, della svolta più umana; e di un’autentica, seppure non eclatante, redenzione. Ecco: era uno dei temi portanti di Got, la redenzione. E tra le tante sfiorate, non volute fino in fondo o non credute fino in fondo, che pure ci aspettavamo e davamo per certe (Jaime, Sandor), le due vere redenzioni ci sono giunte da coloro da cui meno ce le saremmo attese: il fragile, spezzato, annientato Theon e la –pensavamo- stereotipata, psicopatica, disumana Arya.
E’ entrata ad Approdo sul cavallo nero della morte, sicura e decisa. Ne esce con ogni certezza sconvolta, dopo aver vissuto un orrore più grande ancora di quello provato al cospetto del NK. Ma ne esce, soprattutto, su un cavallo bianco. Bianco ed insanguinato, come irrimediabilmente e per sempre insanguinata è la sua redenzione, il suo ritrovarsi: il suo cammino è stato costellato di crudeltà; infinite volte ha ucciso, senza esitazione né pentimento. Non è, non sarà mai più la ragazzina di un tempo: perché la vita non è generosa, non aggiusta ciò che ha spezzato; perchè la vita, una volta che ti ha strappato via l’innocenza, non te la restituisce più. Ma almeno dall’oscurità più fitta, da quella può concederti di sollevarti: se, diversamente da Jaime o Sandor, sai rinunciare al tuo proposito. Se, pur condannato a trascinarti per sempre dentro il tuo passato, non ne lo eleggi a traccia e guida per il tuo futuro.
Quando, giunta alla fine della puntata ho visto il cavallo bianco sono rimasta perplessa. Sembrava fatto apposta, rasentava il comico il fatto che in mezzo a tutta quella distruzione un solo unico cavallo, e guarda caso, bianco, fosse sopravvissuto. Forse più d'impatto sarebbe stata un'Arya tornata a quell'umanità perduta, o nascosta, che trascinandosi esce dalla città in fiamme.
Ad una seconda visione tuttavia, e a freddo ho apprezzato la scelta di un elemento così simbolico in mezzo alla distruzione, alla morte, alle macerie. Il riferimento, come ha fatto notare @lalt al cavallo dell'Apocalisse è di una finezza estrema, è uno di quei dettagli che rapiscono. Ma penso anche io che vi sia anche una sorta di riferimento alla vita, ad Arya che entra in sella alla morte e esce in sella alla vita @Stella di Valyria, l'hai reso in un modo in cui non sarei mai stata capace. Ottima osservazione.
...Wild as a winter storm...
"Are we going home? [ ...] I want my horse. And I want applecakes and butter and honey, and Shaggy. Are we going where Shaggydog is?"
"Yes" Bran promised.
"Take me home!" Rickon demanded. "I want to be home!"
11 minutes fa, Ser Jorah dice:Dothraki e Immacolati non so se sono in maggior numero rispetto agli uomini del nord per poter vendicare la loro regina.
Uomini del Nord che hanno partecipato al massacro eh
14 minutes fa, Sam I Am dice:L'immagine riproduce fedelmente quella descritta da Maggy la Rana, anche se non rappresenta un omicidio, la strega potrebbe avere giocato con le emozioni della giovane Cersei ed aver formulato la profezia in modo da avvelenare la vita della futura regina.
Ho scritto altrove che non mi convinceva la "fine" di Jamie e Cersei, ma quello che scrivi tu ha veramente senso e comincio e ricredermi.
Soprattutto questa interpretazione "restituisce" bene il modo di funzionare delle profezie nel mondo di Martin ed è drammaticamente beffardo: Cersei ha temuto per tutta la vita un evento (compiendo per evitarlo atti terribili e alla fine controproducenti) che poi si verifica ma non nelle modalità temute.
@Sam I Am l'interpretazione che hai dato alla profezia del Valonqar è affascinante. Sarebbe stato quasi deludente vedere un Jaime che strangola Cersei nonostante tutto. In questo senso la profezia assume una certa poesia completamente nuova, perché come dici tu gli elementi sono tutti lì, male interpretati, ma ci sono. Trovo che alla fine sia azzeccato, e come scena non mi è dispiaciuta affatto. La loro morte, insieme, così come sono venuti al mondo, in un abbraccio di disperazione.
...Wild as a winter storm...
"Are we going home? [ ...] I want my horse. And I want applecakes and butter and honey, and Shaggy. Are we going where Shaggydog is?"
"Yes" Bran promised.
"Take me home!" Rickon demanded. "I want to be home!"