%d/%m/%Y %i:%s, JonSnow; dice:Episodio che mi lascia sensazioni contrastanti e che, probabilmente, è altrettanto contrastante a livello puramente strutturale.
Allestimento tecnico come sempre di livello assoluto, non da meno la resa visiva, la fotografia e la regia. Diversi aspetti narrativi, però, assolutamente incoerenti con il modus operandi di svariati soggetti, così come i meccanismi di trama a sé, che in parte tradiscono una certa gradualità. La scelta di Varys che conversa serenamente con Jon Snow dei suoi progetti è a tratti incomprensibile, del tutto contraria alla natura di chi sinora ha agito esclusivamente nell'ombra e di chi è conscio dei rischi di una mossa del genere. Coerentemente con sé stesso, il ragno tessitore non avrebbe agito in tal modo. La sua decisione pertanto è un azzardo che per quanto ascrivibile ad un moto di disperazione o ricerca di assennatezza resta poco comprensibile. Lo stesso scontro tra Daenerys e la flotta di Euron, per quanto accettabile sia che il nuovo Terrore Nero risolva da solo la faccenda, è di per sé parzialmente incoerente con quanto proposto in precedenza. Nulla sfiora Drogon, e tale senso di invulnerabilità è disarmante, anche alla luce di Rhaegal. L'uso fatto della Compagnia Dorata, poi, è forse il punto più basso che si potesse raggiungere in questa direzione. Ancor più grave e incoerente è il fatto che sia Tyrion a tradire Varys, come se fosse stupito delle sue azioni e decisioni. Egli avrebbe dovuto, più di ogni altra persona, aspettarsi un modus operandi del genere ben prima di rivelare all'eunuco quanto Sansa gli ha confidato; conosce perfettamente la natura di Varys, puramente complottista e cospiratoria, votata a contorte ideologie. Rivelandogli tale informazione non ha fatto che incoraggiare indirettamente tali comportamenti e risvolti. Pertanto le azioni correnti di Tyrion sono diametralmente opposte a qualunque logica.
Passando al resto, in modo più disteso...
I primi fotogrammi rappresentano un accorto promemoria della moltitudine di influenze prodotte dall'infatuazione e, più radicalmente, dal concetto generico di amore. Il diniego di Jon Snow nei confronti di Varys lascia assurgere un senso di onore e fedeltà, quanto la sincopante ricerca di una salvifica convinzione d'emergenza. Nella repulsione del lupo bianco si cela invero un meccanismo di negazione coattiva, un'estraniazione razionale costruita con un altrettanto surrogato di razionalità. Jon Snow ha la necessità di ribadire a sé stesso concetti di lealtà, ed è ancor più corroso dal bisogno compulsivo di rendere tangibile la proiezione idealizzata di Daenerys che egli ha creato nella sua mente, autenticandola come l'umana e meritevole regnante che egli ha sempre creduto ella fosse.
Nella quasi assenza di colori di Dragonstone si consuma il confronto con Tyrion. I suoi capelli sono sciolti, configurazione plateale di una donna ora dimessa, il cui senso di oppressione alberga sinistro dentro di lei. I suoi capelli si ritrovano sciolti quanto lo è ella stessa dal dramma dell'etica e del dilemma morale, ove la presenza dell'innocente è solo un sintomo castrante, veicolo inevitabile di misure e valutazioni restrittive da cui ella decide irremovibilmente di disobbligarsi. Adombrata dal processo della perdita, ella perde un ulteriore pezzo di identità, contorcendosi di conseguenza in un imperfetta emulazione di sé stessa, di colei che ha sempre scelto la tutela della figura dell'innocente e ha fatto del privilegio della medesima il caposaldo del proprio cammino. Idealismo e altruismo sono annichiliti sotto il vessillo della propria ossessione, e la benevolenza è sgretolata da un indurimento tale da oltrepassare ogni forma di mero pragmatismo. L'esecuzione di Varys è per lei nient'altro che un ulteriore frammento del senso di repulsione, del profondo rifiuto di una terra che non l'ha accettata e che, come a suo tempo le portò via ogni cosa, la sta ora privando di ogni pezzo a lei vicino.
Ella percepisce questo respingimento così invalidante, e non può che sentirsi spezzata, avvilita e offesa dal medesimo, ritrovandosi emarginata da una forma di amore collettivo alla quale ella ha sempre anelato. Quell'inesorabile forza di respingimento non può che avvertirla anche in Jon Snow, che contraddice le sue parole con le proprie azioni, ritrovandosi dinanzi a lei del tutto incapace di compiere qualsivoglia atto passionale nei suoi confronti. Tutto ciò la conduce ad un inesorabile abbandono di ogni freno inibitorio, ritrovando nella brutalità e nel comportamento aggressivo l'unico meccanismo di difesa ancora stabile in una mente assalita dai prodromi di un crollo nervoso senza pari. Un fallimento filosofico, il bene che è inevitabilmente corrotto dai connotati più efferati della società, il buono proposito che diviene nulla più di un esercizio semantico privo di utilità. Ella non può che contemplarsi e constare i posti vuoti accanto a sé, lo sfiorire della sua volontà di vita, essere mentalmente assaltata da ricordi e volti che è conscia non vedrà mai più. Una solitudine morale, e un riaffidarsi all'individualità più radicata, tutto ciò che le resta, ove per lei perfino l'amore del singolo è insufficiente, inefficace, totalmente sradicato da qualunque potenzialità curativa. Nulla può lenire il suo animo dilaniato, se non la consapevolezza di concetti di fuoco e sangue, familiari elementi, ora drappi di una distorta giustizia sommaria. Con i legami perduti l'uomo tende spesso a perdere le peggiori parti di sé, come può tendere spesso a perdere per sempre le parti migliori di sé stesso. Con Ser Jorah, Missandei, Rhaegal non può che venir estirpato parte del meglio di lei, fragilità che ella non perdona a sé stessa, facendo sì che quello stesso meglio si inabissi per sempre. La viscerale vendetta, dunque, diviene l'unica conseguenza di un'identità crollata, l'unico metodo con cui riscoprirsi, nonostante tutto, ancorata ad una realtà che le è profondamente amara, trasalendo nel brivido dell'avversità.
Il congedo tra Jaime e Tyrion è un ulteriore conferma del profondo condizionamento insito nell'amore, qualunque forma esso assuma. Come per Brienne, Tyrion rappresenta per Jaime l'unico legame affettivo realmente sano di cui egli sia in possesso, un ulteriore estensione dei suoi lati migliori, quelli da cui tende a rifuggire e da cui tutt'ora ha aspirazione di estraniarsi, al fine di auto convincersi della propria miseria umana. Eppure lo stesso Jaime incapace di discostarsi da un'intimità drastica e gesta sensazionalistiche, è altrettanto creatura in grado di amare oltre qualunque forma di repulsione o condizionamento basato sulla diversità. E' l'unica persona che ha eletto Tyrion a suo eguale, rispettandolo nella sua connotazione umana, non vedendo in egli alcuna inferiorità o mostruosità. Attraverso il fratello minore egli ha posto tutela ad un essere innocente, quella stessa innocenza che tempo addietro giurò di preservare e di difendere, e verso cui ora cerca di convincersi di non avvertire alcun peso morale. Tyrion non avrebbe mai potuto soprassedere, la sua memoria emotiva non gli avrebbe mai concesso alcuna equidistanza. Egli osserva nel fratello maggiore i riconoscibili tratti dell'unico volto che sin dal primo giorno non ha fatto altro che proteggerlo, in modo del tutto incondizionato e senza remora alcuna, disconoscendo invece abilmente la superficie della più sfacciata delle maschere. Significativo quanto una forma di affetto sano possa avere una rilevanza altisonante alla base dei meccanismi evolutivi individuali, nonché nel compimento di atti potenti di preservazione di quegli stessi legami, eterni labirinti dedalici in cui arroccarsi e camminare con un profondo moto indagatore.
L'addio tra Arya e Sandor Clegane è paradigmatico delle rinunce alla stabilità emotiva ed affettiva che la vendetta comporta. Il volto di Arya, così per lui riconoscibile come il volto di una figlia, è quanto lo lascia vacillare, quanto lo estrania dal senso di appartenenza ad una cloaca sociale e spirituale a cui si è dedicato, sospinto da una ruggente furia di innocenza violata, completamente sbilanciato nel putridume di una società che ha imparato a disprezzare nella sua accezione profondamente ipocrita. La benevolenza è quindi un rivestimento che non ha necessità di indossare, inversamente ha bisogno atavico di indossare la patina del disincanto, mostruoso e irreparabile avvicendamento di un trauma mai sopito né inglobato. La risposta a quel trauma è stata una prona aderenza, sino ad un progressivo disgusto. Quello verso Arya è invece un atto d'amore paterno, sentimento già latente in lui dal primo cammino condiviso con lei, un'unica presenza che eccettua la sua visione d'insieme. Egli nei suoi confronti non muove solo un'obiezione, ma una supplica silente. Non può fare a meno di estendere la propria mano e concedersi un gesto di umanità e amore che un tempo avrebbe circoscritto come un'esternazione di condizionante debolezza. Tuttavia c'è una straordinaria serenità nelle sue azioni e nel suo sentire: non vi è più irrequietudine, egli è consapevole della sua fine, come lo è della sua ritrovata interiorità, e delle emozioni e sensazioni che ha provato. Non ha più la pretesa di essere considerato una bestia ferale, accetta invece lo sguardo umano, ove la bestia si è dimostrata in possesso di più umanità di tante altre persone. Ed è Arya, chiamandolo Sandor, ad eleggerlo come essere umano degno di essere considerato tale, in tutti i suoi lati migliori. Eppure, nonostante i passi avanti, egli è incapacitato al fine ultimo della redenzione, totalmente assente nella forza necessaria e atta a slegarlo dall'esperienza traumatica quanto dal proposito nefasto prefissatosi. Vi sono ferite impossibili da rimarginare, se non in modo del tutto estremo. Ed è quanto egli compie. Il duello con il fratello maggiore, o ciò che ne resta, altro non rappresenta che l'ultimo passo verso una forma di libertà, la fine della tribolazione, un ultimo quanto radicale atto in cui estendere sé stesso. Nulla avrebbe mai potuto slegarlo da un simile cammino, né tantomeno da un simile epilogo. Ma le sue labbra si curvano soddisfatte nel momento finale, c'è piena coscienza del fatto che, nonostante tutto, sia arrivato a questo punto meno solo di quanto non fosse prima. Profondamente... sereno. Il ringhio cessa per sempre in favore della requie.
Parimenti Jaime Lannister, per quanto positivamente abbia provato, soccombe al suo legame distorto. La depravazione del peccato carnale che da sempre lo ha guidato non gli permette di scindersi da un ulteriore azione di passionale quanto distorta fedeltà. Egli ha opposto resistenza con tutte le sue forze, ma inevitabilmente si è scontrato con i recessi della propria natura, avvalendosi di una comprensione che gli ha reso palese la chimera rappresentata da un'individualità che non completerà mai. Ha scelto la parte più misera di sé, ma al tempo stesso quella che ha creduto più autentica e l'unica che è riuscito a conoscere e padroneggiare nel modo dovuto. I suoi attimi finali non sono che la scelta egoistica rappresentata dal desiderio di una morte condivisa con la persona con cui sostiene il legame - per quanto tossico - più intenso. Per quanto abbia tentato non ci è riuscito, il suo è un insuccesso individuale, masochistico, frutto di convinzioni errate e del vedersi incapace di fare del bene quanto di seguire il proprio Io senza che esso sia collocabile o riconducibile alla propria gemella. Infine... egli non ha mai creduto realmente in un concetto di fuga o di salvezza, tantomeno nella redenzione. E' un atto di profonda volontà a far calare il sipario. Ha ormai accettato il suo destino quanto la sua natura nefasta, così come le conseguenze annesse.
Di riflesso, la sua controparte femminile è invece totalmente allineata con sé stessa, ritrovandosi anche nell'ora più buia ad essere profondamente incapace di una resa emotiva come di accettazione. Jaime ha accettato l'incombere della morte, la fine del viaggio, Cersei è invece aggrappata alla vita fino agli istanti finali, prona al proprio orgoglio e ad un'autentica volontà di proseguire, in tutta la propria vulnerabilità. Tutto si conclude come ci si aspettava: un'uscita doppia, insieme, come insieme si è compiuto l'ingresso in questo mondo. Un'uscita dunque distorta, profondamente malata, tossica e annichilente sino all'ultimo secondo.
L'armistizio si traduce in massacro.
L'eco delle campane è solo un casuale sottofondo, un qualcosa di totalmente ininfluente in una decisione in vero già maturata anzitempo. Nella mente di Daenerys non vi è accoglienza per forme di resa alcuna. Ella ha fatto la sua scelta, ora completamente alienata in un blocco di violenza e bestialità sin qui dormienti. Il seguito di una vendicativa pulsione egoistica del tutto incontrollata, acuita dalla visione della Fortezza Rossa innanzi a sé. Quanto accade è ingiustificabile e gratuito (impossibile non rilevare l'aggravante derivato dalla resa, ove nessun combattimento era più necessario, tantomeno un eccidio senza pari). Significativo contrappasso il fatto che la stessa donna che un tempo preservava gli ultimi, ora piombi senza remora alcuna sugli stessi, spiegando ali nere su di loro e massacrando perfino bambini innocenti nel più letale dei modi. La riprova di un declino senza precedenti, sia sotto il profilo mentale che puramente morale e umano. Il suo è un fallimento integrale, identitario e individuale, costellato dalla perdita di umanità e delle persone su cui aveva fatto affidamento. Inevitabilmente la sua ideologia è deturpata dalla distruttiva scelta compiuta, che l'ha altrettanto portata su un sentiero da cui è impossibile fare ritorno.
Perfino le convinzioni di Jon crollano, così come tutta la fiducia che egli ha riposto in lei: il suo volto è una maschera di riprovazione, completamente afflitto dagli eventi correnti e dall'incombente consapevolezza di aver compiuto una valutazione pericolosamente sbagliata.
Ironico e al tempo stesso quasi poetico che la prospettiva del popolo sia affidata agli occhi e ai passi di Arya, la quale si prodiga per la salvezza del medesimo. Significativo che lei sia l'unica ad aiutarli e a preoccuparsi della plebe, come a smarrirsi in essa. Significativo perché quelle persone non rappresentano altro che gli ultimi tra gli ultimi, profili umani a cui nessuno dà mai attenzione ed importanza, destinati a perdersi nella collettività, schiacciati dall'altrui egoismo. Gli ultimi non possono che passare inosservati, come se fossero insignificanti, appunto dei nessuno. Nessuno aiuta dunque nessuno. Ella sa cosa significa ritrovarsi tra gli ultimi, lo ha provato sulla propria pelle. Questo suo modo di fare è pertanto perfettamente consequenziale.
Il suo polveroso risveglio è la chiosa finale su un quadro di devastazione senza eguali, eppure così ciclico nella perdita di innocenti. In un modo o nell'altro, tutto scorre e tutto si ripete.
L'uomo non può che ritrovarsi segnato, ancora una volta incapace di evolvere e di compiere passi più saggi, ma fermo nel suo articolato complesso di atrocità.
Un episodio pertanto controverso, che si presta a molteplici letture negative quanto positive.
Ciò che non cambia ed è stato ancora una volta un segno costante, è il livello della performance attoriale collettiva, assolutamente brillante. Dinklage si ripete, ma, come è giusto che sia, il palcoscenico è tutto per Lena, la quale si è resa protagonista di un viaggio artistico durato anni che l'ha resa artefice di una delle interpretazioni di qualità più elevata a livello televisivo nella storia moderna. Davvero un'interprete di pregiatissimo calibro, degna di tutti gli onori. Probabilmente la più abile, ad oggi, per quanto concerne le ultime Season di GoT.
Sei davvero un grande. Complimenti.
Io l avrei fatta molto più banale perché non ho gli strumenti che hai tu.
Alla fine è così...la serie si è buttata sull animo umano, tralasciando molto del resto, e penso che non avrebbero potuto fare altrimenti. La prova ne è il fatto ( bellissimo sia chiaro) che molti si continuano a chiedere il perché dei perché dei perché, ed in fatti a livello user e social sta finendo come lost...
Ho guardato la serie per davvero quando ho capito che si trattava di una storia diversa dai libri. E me la sto godendo, in tutta sincerità, anche se non me lo sarei aspettato.
Hanno puntato sull animo umano, l incongruenza e la contraddizione per natura. Ogni tipo di animo ha trovato il proprio contrappasso ed ognuno di noi si è riconosciuto in un personaggio, quindi se la si analizza da fan è ovvio che ci si riconosca in un personaggio è quindi nel momento che viene toccato ( inteso anche come scelte è reazioni del personaggio) è come se ci toccassero personalmente.
L hai analizzata davvero bene, ma davvero.
Sarebbe bello avere un equazione matematica che ci spieghi come funziona il nostro io e come funzionano le nostre scelte. Ma non c è, è penso non ci possa essere.
Come giusto che sia arriverà anche il contrappasso di Jon, che è quello in cui mi sono riconosciuto io o in cui mi sono voluto riconoscere, perche poi la piu grande presunzione umana è quella di dire che capiamo noi stessi, quando è ovvio chesi tratta della piu grande menzogna che ci diciamo.
Non mi pongo più il problema di come finirà perché la accettero è lo gustero, ed alla fine metterò un cappello su questo bellissimo show, così come avevo fatto con Lost.
Poi JonSnow una domanda per te e anche per gli altri? Solo io ci ho visto un abbraccio pompeiano in una delle scene?
Ciao a tutti e dopo tanti anni che vi leggo tutti ed è molto bello leggere le opinioni e le frustrazioni e a volte perché no anche le ca***te che scrivete, penso che sarà il mio primo ed ultimo post.
P.s. Ecco se proprio posso dare un consiglio a un po di persone, bisognerebbe evitare il tifo da stadio che poi purtroppo si trasforma in attacchi personali davvero bruttini, soprattutto perché di personale qui sopra è su altri fanforum non ci sono nemmeno i nickname.
Sarebbe interessante riflettere sulla eventualità per cui sia Dany che Jon muoiano. Mi domando chi sarebbe (dal punto di vista "formale", con il "claim" più forte, sia dal punto di vista "sostanziale", con la forza militare più forte) il più legittimo pretendente al trono.
Ma forse a monte di questa riflessione, è da valutarsi l'effettiva possibilità che ancora ESISTA un trono dove sedersi (non solo dal punto di vista fisico, anche proprio dal punto di vista geopolitico).
Credo che allo stato una unitarietà dei sette regni sotto un unico Re sia geopoliticamente impossibile.
Abbiamo
NORD soprattutto ancora fortemente indipendententista
VALLE potenzialmente realista (inteso come disponibile ad accettare un unico re per tutti i regni), ma legato al Nord grazie a Sansa (Robert Arryn dovrebbe essere ancora vivo, o sbaglio?)
FIUMI idem, potenzialmente realisti ma legati alle scelte del Nord (Edmure Tully dovrebbe essere ancora vivo, o sbaglio?)
TYRRELL smembrati, e terre spaccate in due tra chi odia i Lannister e chi era a loro rimasto fedele ed odia comunque i Targaryen (Tarly)
DORNE smembrati (intendo, i MARTELL)
LANNISTER ovviamente ancora coinvolti, e di cui a rigor di logica Re dovrebbe essere Tyron
CAPO TEMPESTA con un Baratheon appena legittimato
+ ISOLE DI FERRO sempre indipendentisti ma guidati ora da una che è comunque simpatizzante Targaryen (ed ancor di più, Stark).
Credo che al 95% non siederà nessuno sul Trono, perché Trono inteso come potere unitario su tutta Westeros non esisterà più (ripeto, parlo del caso in cui sia Dany che Jon non sopravvivano all'ultima puntata).
Al 5%, forse un barlume di legalità potrebbe portare a riflettere su chi ha il "claim" più forte.
E qui, a me vengono in mente solo due persone
Tyron quale "primo erede al trono" di Cersei (se vogliamo considerare i Lannister oramai come casa dominante)
Gendry (oramai legittimato seppur da una persona che poi Regina dei 7 regni non lo è mai diventata?) quale figlio di Robert Baratheon.
Lato "militare", ogni casata ancora più o meno integra avrebbe gioco facile. E di integri mi pare restino solo Highgarden (che alla fine si arresero a Jamie, senza combattere), forse Delta delle Acque, sicuramente (ripeto, come esercito) Dorne e in parte anche la Valle. Capo Tempesta come esercito è stata sconfitta da Ramsey, il Nord è decimato e i Lannister arrostiti.
Non so, rimetto a voi. Un finale di puro caos oramai lo potrei accettare dalla serie TV, ma non dai libri quando arriveranno...
Rimetto a chi vorrà la questione
25 minutes fa, Ser Jorah dice:Io invece sospetto che possa essere forgiato un nuovo trono col fuoco di Drogon.
Dany che se ne torna a casa dopo aver perso 2 draghi Missandei e Jorah e migliaia di uomini sarebbe assurdo.
ho fatto questa ipotesi visto la ricerca ossessiva del coinvolgimento della popolazione che manca a Westeros per Danaerys ( e non si capisce il perche' ) ed invece ha trovato ad Essos
La distruzione , non solo simbolica di KL , implica che nessuno vorra' rimanere in quel luogo di morte.
Inoltre, Immacolati e Dot nemmeno appartengono a Westeros.
E credo, spero, nessuno voglia piu' avere a che fare con il Trono di spade , quindi, ben venga la fusione in qualcosa di migliore.
Ho letto il riassunto della puntata è ammetto di essere rimasta piuttosto perplessa.
2 minutes fa, halmv dice:
ho fatto questa ipotesi visto la ricerca ossessiva del coinvolgimento della popolazione che manca a Westeros per Danaerys ( e non si capisce il perche' ) ed invece ha trovato ad Essos
La distruzione , non solo simbolica di KL , implica che nessuno vorra' rimanere in quel luogo di morte.
Inoltre, Immacolati e Dot nemmeno appartengono a Westeros.
E credo, spero, nessuno voglia piu' avere a che fare con il Trono di spade , quindi, ben venga la fusione in qualcosa di migliore.
È una cosa che lamento dalla settima stagione questa impressione di una westeros desolata. La presa di Altogiardino è stata patetica...
Le Terre dei fiumi con Edmure Tully tagliato fuori come se non esistesse più nulla se non Approdo del re e Grande Inverno...
E comunque visto il livello a cui si era arrivati con gli scorpioni mi chiedo perché non abbiano legato sui dardi delle ampolle di esplosivo o altofuoco...
la montagna non doveva esser una sorta di zombie senza coscienza ? invece vede il fratello e via che perde la testa.Per altro non ci viene spiegato perche questo odio tra fratelli
1 minute fa, miloso dice:la montagna non doveva esser una sorta di zombie senza coscienza ? invece vede il fratello e via che perde la testa.Per altro non ci viene spiegato perche questo odio tra fratelli
Credo perché la montagna è un pazzo sanguinario e Sandor benché rude aggressivo e spietato ha mostrato di avere umanità in più di un'occasione. Ed ovviamente l'astio principale nasce dal fatto che la montagna gli bruciò mezzo viso segnandolo per sempre.
giuste osservazioni @lalt e come al solito impossibile non apprezzare il contributo di @JonSnow;....
daenerys nella serie è quella che...
1)rimane impassibile quando suo marito fa fuori suo fratello
2)promette fuoco fuori da qarth perche ritengono che aiutare lei e i suoi draghi costituisca un pericolo in futuro
3)quando trova irri non fa quasi una piega, inizia a sbraitare su dove siano i draghi, poi lascia dorea e quell'altro chiusi dentro senza nemmeno giustiziarli e basta
4)brucia astapor 3 secondi dopo aver preso gli immacolati
5)a meereen non fa distinzione tra padroni, il padre di quello dal nome impronunciabile, come altri, era contrario alla schiavitu
5)dopo l'agguato in cui cade barristan fa bruciare a caso uno dei capi delle famiglie piu importanti, sapendo bene che poteva essere tanto colpevole quanto innocente
6)brucia tutti i khal
7)senza il consiglio di tyrion avrebbe bruciato tutte le citta schiaviste
8)brucia i tarly, tante volte ci sono state discussioni su questo episodio, scelta obbligata o mancanza di clemenza almeno verso dickon?
9)devasta approdo 5 secondi dopo la resa della citta
tante volte è stato detto o sussurrato come siano stati quelli al suo fianco a mitigarne gli animi, ma che ci fossero chiari segnali era evidente, è sempre stata molto emotiva nel trasmettere la gioia quando chi salvava decideva di affidarsi a lei o ne riconosceva certi tratti quanto disgustata dal non essere riverita in tutto sentendosi una predestinata....
a westeros non la amano, l'ha capito e non è stato secondo me nemmeno l'episodio di missandei, visto che poteva subito muovere contro i civili con drogon, quanto la volonta di ricoprire di fuoco chi non l'ha osannata subito....
non vi piaccio? allora bruciate......
jaime è il vero personaggio tragico delle cronache del ghiaccio e del fuoco, forse l'idea che sia impossibile staccarsi da cersei, rileggendo la 7x07 solo come volonta di non mancare a un altro giuramento, essendo in ballo poi qualcosa di superiore alla lealta di una singola casata, mi fara rivalutare anche quella scelta, anche se su quello mantengo dubbi che nei libri andra effettivamente cosi!
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
- Buttare una giornata perchè la notte prima sei stato sveglio fino alle 5 e hai dormito 4 ore : fatto
- Avere il malumore perchè la serie tv che mi ha accompagnato negli ultimi periodi sta facendo ca***e : fatto
Il bello è che in live la puntata me la godo e mi piace. Il problema sorge quando la rivedo e rifletto su quanto accaduto
Puntata molto contrastante. In brevissimo.
Cose piaciute:
regia, effetti visivi, gli ultimi istanti di jamie e cersei (cosa più bella della stagione per me), la devastazione e la morte nella sua crudezza e nel suo dolore come cosa da aborrire, il plot twist di Dany Mad queen (sebbene costruito malissimo)
Cose non piaciute:
Jon Snow che rimane impassibile dinanzi al barbaro modo con cui Dany giustizia Varys e il fatto di non riuscire a fermare gli uomini del Nord dalle scorrerie gratuite; Cleganebowl completamente inutile con il Mastino che va stupidamente verso la morte, stessa cosa per Arya che però ci ripensa e riesce a non essere schiacciata grazie alla robustezza della sua plot armor, KL ricoperta di cenere come strizzatina d'occhio alla visione della Casa degli Eterni (e no! In quella scena si sente chiaramente il rumore della neve calpestata, non prendeteci in giro!), l'ultra laser di Drogon che fa esplodere "robe" (troppo esagerato), Euron pessimo fino alla fine (l'attore però mi piace) che cerca senza motivo di uccidere Jamie, i barili di altofuoco messi secondo nessuna logica.
3 minutes fa, the neck dice:giuste osservazioni @lalt e come al solito impossibile non apprezzare il contributo di @JonSnow;....
daenerys nella serie è quella che...
1)rimane impassibile quando suo marito fa fuori suo fratello
2)promette fuoco fuori da qarth perche ritengono che aiutare lei e i suoi draghi costituisca un pericolo in futuro
3)quando trova irri non fa quasi una piega, inizia a sbraitare su dove siano i draghi, poi lascia dorea e quell'altro chiusi dentro senza nemmeno giustiziarli e basta
4)brucia astapor 3 secondi dopo aver preso gli immacolati
5)a meereen non fa distinzione tra padroni, il padre di quello dal nome impronunciabile, come altri, era contrario alla schiavitu
5)dopo l'agguato in cui cade barristan fa bruciare a caso uno dei capi delle famiglie piu importanti, sapendo bene che poteva essere tanto colpevole quanto innocente
6)brucia tutti i khal
7)senza il consiglio di tyrion avrebbe bruciato tutte le citta schiaviste
8)brucia i tarly, tante volte ci sono state discussioni a riguardo
9)devasta approdo 5 secondi dopo la resa della citta
tante volte è stato detto o sussurrato come siano stati quelli al suo fianco a mitigarne gli animi, ma che ci fossero chiari segnali era evidente, è sempre stata molto emotiva nel trasmettere la gioia quando chi salvava decideva di affidarsi a lei o ne riconosceva certi tratti quanto disgustata dal non essere riverita in tutto sentendosi una predestinata....
a westeros non la amano, l'ha capito e non è stato secondo me nemmeno l'episodio di missandei, visto che poteva subito muovere contro i civili con drogon, quanto la volonta di ricoprire di fuoco chi non l'ha osannata subito....
non vi piaccio? allora bruciate......
Esatto già dalla prima stagione mostrava segni di “pazzia”. Tuttavia aveva sempre un ordine razionale, mentre qui incendia KL in modo illogico, senza una razionalità. La morte di Rhaegal e Missandei giustificava la sua rabbia e voglia di attaccare, anche con Drogon, ma non che incendi tutta la città. Se volevano farlo, dovevano sviluppare meglio il tutto
Da dove cominciare.
Un minuto di silenzio tutti quelli che hanno chiamato le proprie figlie Daenerys o Khaleesi. "Mamma, papà, ma perchè mi avete chiamato così?" "Emmm, no niente figliola, è il nome di...sì insomma, di una pazza che ha sterminato l'intera popolazione di una città "
Mi è piaciuto che finalmente hanno fatto passare il messaggio Martiniano: 1) l'avidità per il potere e le guerre non portano al lieto fine stile Walt Disney, ma soltanto morte e distruzione, e a pagarne le conseguenze sono gli innocenti; 2) la cieca vendetta non porta a niente di buono.
Non mi è piaciuto come ci sono arrivati.
Daenerys sbrocca e ammazza tutti. Buona idea in generale, costruita molto male. Il personaggio che abbiamo visto per 8 stagioni, è impulsiva e facile all'ira. Ammazza i nemici senza rimorsi. Ma non uccide gli innocenti senza un motivo, anzi tenta di salvarli.
Che parta col drago a fare distruzione ci sta. Che al suono delle campane si diriga verso la Fortezza Rossa e la distrugga, con Cersei e chiunque altro al suo interno, ci sta.
Che si metta a massacrare gli innocenti, così, senza alcuna ragione, senza alcuna necessità? Non è il personaggio che ci hanno mostrato. Cambia personalità da un minuto all'altro, o impazzisce improvvisamente. Nessuna delle due è credibile.
I Dothraki erano stati sterminati ma non lo sono. Gli Immacolati decimati, ma nel trailer del prossimo episodio se ne vedono un milione, quindi immagino fossero un miliardo in origine. La Compagnia Dorata, una delle più famose e potenti compagnie di mercenari dura sei secondi e fa zero vittime.
La parte visiva è fatta bene (anche se, a me, Gregoristein ad un certo punto ha fatto una brutta impressione: hanno caricato troppo con la CGI e sembrava un'animazione).
Ogni minimo realismo è andato a quel paese. Jon ormai cammina e ammazza soldati con un solo colpo senza nemmeno guardarli (il "no look" applicato alla battaglia ) e gli altri non sono da meno: gli avversari diventano il nulla, come nei peggiori film. Perfino Sandor ammazza tre guardie reali armate di tutto punto, in tre secondi netti.
Il drago...è improvvisamente diventato quello che un drago dovrebbe essere: la bomba atomica di Planetos. Ora è virtualmente inattaccabile e possiede una potenza inarrestabile. Peccato che fino a poco tempo fa erano tutt'altro.
Tyrion che va a fare la spia fu Varys, è un grosso mah.
Mi è piaciuta la morte del Ragno Tessitore. Peccato che non sapremo mai cosa ha sentito il giorno del suo "taglio". Avevo pensato sentisse la sua stessa voce mentre urla tra le fiamme, ma non urla, quindi forse ha sentito il ruggito di Drogon. Peccato che tocca teorizzare senza risposta fino alla fine, perchè D&D "kind of forgot tutto quello che ha a che fare col soprannaturale nella serie".
La scena d'addio Tyrion e Jaime mi è piaciuta.
Arya ha un plot armour di adamantio (non per niente è la Wolverine di Westeros). Tanto spessa, che a pagare per i suoi crimini (la vendetta cieca, gli eccidi, l'aver rovinato la storyline del NK ) e dare la lezione morale, mandano il Mastino.
Jon Snow. Mamma mia Jon Snow. Un personaggio massacrato. Un povero fesso con la faccia da fesso di Kit. La "storia d'amore" tra Jon e Daenerys penso possa essere annoverata tra le peggiori della storia della tv: finta e cringy come poche altre.
Euron fa una fine anche troppo degna per il personaggio macchiettistico che è.
Jaime. Mi può stare bene che torni da Cersei, che vogliano mostrare come certe dipendenze, certi impulsi interiori siano più forti della voglia di diventare uomini migliori, ma anche qui, il percorso per arrivarci è costruito male.
Mi è piaciuta la scena in cui i due gemelli si re-incontrano. Quella della morte non mi ha lasciato molto.
Alla fine, Cersei l'hanno lasciata incinta fino alla fine (sappiamo che avevano progettato un suo aborto alla fine della scorsa stagione).
Valonqar? Qualcuno ha detto Valonqar?
8 minutes fa, the neck dice:giuste osservazioni @lalt e come al solito impossibile non apprezzare il contributo di @JonSnow;....
daenerys nella serie è quella che...
1)rimane impassibile quando suo marito fa fuori suo fratello
2)promette fuoco fuori da qarth perche ritengono che aiutare lei e i suoi draghi costituisca un pericolo in futuro
3)quando trova irri non fa quasi una piega, inizia a sbraitare su dove siano i draghi, poi lascia dorea e quell'altro chiusi dentro senza nemmeno giustiziarli e basta
4)brucia astapor 3 secondi dopo aver preso gli immacolati
5)a meereen non fa distinzione tra padroni, il padre di quello dal nome impronunciabile, come altri, era contrario alla schiavitu
5)dopo l'agguato in cui cade barristan fa bruciare a caso uno dei capi delle famiglie piu importanti, sapendo bene che poteva essere tanto colpevole quanto innocente
6)brucia tutti i khal
7)senza il consiglio di tyrion avrebbe bruciato tutte le citta schiaviste
8)brucia i tarly, tante volte ci sono state discussioni su questo episodio, scelta obbligata o mancanza di clemenza almeno verso dickon?
9)devasta approdo 5 secondi dopo la resa della citta
tante volte è stato detto o sussurrato come siano stati quelli al suo fianco a mitigarne gli animi, ma che ci fossero chiari segnali era evidente, è sempre stata molto emotiva nel trasmettere la gioia quando chi salvava decideva di affidarsi a lei o ne riconosceva certi tratti quanto disgustata dal non essere riverita in tutto sentendosi una predestinata....
a westeros non la amano, l'ha capito e non è stato secondo me nemmeno l'episodio di missandei, visto che poteva subito muovere contro i civili con drogon, quanto la volonta di ricoprire di fuoco chi non l'ha osannata subito....
non vi piaccio? allora bruciate......
jaime è il vero personaggio tragico delle cronache del ghiaccio e del fuoco, forse l'idea che sia impossibile staccarsi da cersei, rileggendo la 7x07 solo come volonta di non mancare a un altro giuramento, essendo in ballo poi qualcosa di superiore alla lealta di una singola casata, mi fara rivalutare anche quella scelta, anche se su quello mantengo dubbi che nei libri andra effettivamente cosi!
Daenerys ha provato ad essere clemente fin dall'inizio anche col fratello che l'avrebbe fatta stuprare anche dai cavalli dei dothraki e l'avrebbe sventrata mentre era gravida.
Jon e Daenerys sono dei buoni ma mentre Jon non ha capito che il bene non paga, Daenerys invece si.
Jon è un Ned Stark che ha avuto una seconda possibilità grazie a Melisandre mentre Daenerys si è dovuta adattare ad un mondo in cui sangue chiama sangue.
Ha già dato una spiegazione lucida e chiara @Metamorfo
La scelta di bruciare la popolazione va contro il personaggio che ci hanno mostrato per 7 stagioni.
era un personaggio che avrebbe fatto lo stesso e anche peggio nella 6x09, parole pronunciate da lei.....
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "