3 ore fa, Maya ha scritto:In generale, io sono per “ti metto di fronte a: la letteratura universale. Che tipo di storie ti piacciono? Che serie tv, piece teatrali, film ecc.? Vediamo se c’è un libro che potrebbe piacerti allo stesso modo”. Pazienza
Ma questo è già un presupposto che contempla un azione di filtro e contestualizzazione, che ovviamente non rientrano nella fattispecie che tracciavo io.
Io parlavo proprio dell'assenza di questo filtro, e del pericolo far fruire opere ad esempio ad un quindicenne senza prendersi la responsabilità di fungere da filtro e cornice di contesto.
Filtro e contesto senza le quali qualsiasi opera, sia essa film, libro, album musicale, videogioco,fumetto, può diventare malinterpretabile, inappropriata, fuorviante. In una parola sbagliata.
E ritengo che tale fenomeno sia paradossalmente ancora più probabile con i libri, visto che essi godono di una sorta di "benestare" in quanto "leggere fa bene a prescindere".
8 ore fa, joramun ha scritto:Filtro e contesto senza le quali qualsiasi opera, sia essa film, libro, album musicale, videogioco,fumetto, può diventare malinterpretabile, inappropriata, fuorviante. In una parola sbagliata.
E ritengo che tale fenomeno sia paradossalmente ancora più probabile con i libri, visto che essi godono di una sorta di "benestare" in quanto "leggere fa bene a prescindere".
Sicuramente un filtro per età è necessario. Ci sono contenuti (libri, film, serie TV, videogiochi) che senz'altro non sono adatti al di sotto di una certa età per tutta una serie di ragioni tra cui la difficoltà a contestualizzare correttamente determinate situazioni. Non ci avevo mai pensato ma, in effetti, ci sono classificazioni per tutto (dai bollini rossi e verdi al PEGI) ma non per i libri.
Resta che in Italia si legge davvero poco da cui lo "stress" verso "leggete quello che vi pare, basta che leggete".
Proprio ieri vedevo i risultati di un'indagine YouTrend per cui il 41% degli italiani e delle italiane legge almeno un libro all'anno. Ne deriva che quasi il 60% legge meno di un libro all'anno. Poi magari sono persone che leggono tantissimi giornali, ascoltano podcast, seguono conferenze, visitano mostre, vanno al cinema o a teatro ecc. Non voglio scivolare nella banalità: "non leggi = non sei persona colta". Ma visto che parliamo di cultura... Peccato che tanti rinunciano a una forma di intrattenimento costruttiva in tal senso e anche parecchio piacevole.
Questo mi porta a una riflessione: quando si parla di cultura si tende sempre a identificare il concetto solo con la più alta letteratura, le opere dei più valide, i film di qualità, i classici intramontabili, ecc. Personalmente rivendico come atto culturale anche il fatto di esporsi a contenuti comunemente definiti "trash". Mi spiego: leggere "letteratura di serie B" - qualsiasi cosa si voglia intendere con questo - è comunque un momento di cultura e non solo perché "meglio che non leggere affatto", ma anche perché aiuta sviluppare senso critico.
Tornando alla domanda iniziale. "Cultura: un peso o un'opportunità?". Direi entrambi. Il sapere apre la mente. Documentarsi, leggere, studiare offre molte opportunità e altrettante responsabilità e queste ultime sono anche un peso. Nel non sapere c'è molta più "pace" - c'è del vero nella teoria del "buon selvaggio" di Rousseau.
Infine, rispetto al concetto i giovani e le giovani di oggi apprendono dai social media modelli sbagliati, il mito del denaro facile e della popolarità a ogni costo e così via. Vero. Ma il punto non sta nel sognare - chi non vorrebbe una facile fortuna? - quanto piuttosto nel non poter distinguere tra realtà e finzione. Ridurre però l'opportunità dal digitale a questo significa non tenere conto del potere che i nuovi mezzi hanno nel veicolare idee e valori positivi che, di fatto, stanno modellando le nuove generazioni: la sostenibilità (pensiamo ai movimenti giovanili di denuncia del climate change), il rispetto delle diversità, la rappresentazione politica (penso alle discussioni sul voto per i fuori sede), ecc. A molti giovani non interessano questi temi, ma io ho visto anche tante piazze piene.
La rete ha portato ad un maggiore apprezzamento di diverse forme d'arte come scultura e pittura non solo perché ha fornito a diversi artisti emergenti una vetrina mondiale "diretta" con le persone che apprezzano specificamente il suo stile (con tutti i pro ed i contro) ma anche perché fruizione è più libera, cosa importantissima per i famigerati adolescenti che non sempre vivono in ambiente fertile in tal senso, personalmente ho conosciuto diverse persone che sin son riscoperte amanti dell'arte dopo il periodo scolastico semplicemente perché prima l'apprezzare un quadro/scultura/ecc rischiava di essere considerato negativamente dal "branco".
Ormai canali, blog, forum, gruppi e pagine che espongono e parlando di arti sono moltissimi e sono una grande opportunità per tutti, volendo potremmo metterci in mezzo anche l'ASMR che, sebbene in modalità diverse, è comunque un ulteriore spazio (io per esempio trovo i video di falegnameria, anche quelli più "fast food" tipo i montaggi accellerati da 60 secondi, totalmente mesmerizzanti).
Tanto per restare in tema: questa storia sembra una barzelletta ma è purtroppamente vera. E purtroppamente capita sempre più spesso che i genitori abbiano da ridire sulle scelte dei docenti, vedi altra storia nostrana della mamma social che su TikTok ha insultato i prof al grido di è uno schifo rei di dare troppi compiti al figlio con gara di like a favore.
La cosa più triste però è stato vedere come qualche collega social per accaparrarsi visualizzazioni abbia in un certo qual modo approfittato della situazione per mettersi a sua volta in mostra quale esempio di "buone pratiche" e mentore.
Open: preside licenziata in Florida per aver mostrato il David di Michelangelo, l'invito di Nardella: «Venga a Firenze».
https://www.open.online/2023/03/26/usa-insegnante-mostra-david-licenziata-nardella-firenze-premio/
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Aspettavo da tempo di poterlo dire: i Simpson l'avevano previsto!
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Aspettiamoci una denuncia per sfruttamento di animali da parte della peta perché scolpita da una tartaruga mangia pizza
Che poi tutta questa storia è stata amplificata a dismisura e soprattutto alterata da molti media Italiani.
Il vero problema infatti non sembrerebbe essere stata la nudità del David, quanto piuttosto che questa singola particolare scuola della Florida ha l'"obbligo" di comunicare alle famiglie il contenuto di tutte le lezioni. Nel caso specifico questo non è stato fatto. Uno o due genitori se ne sono lamentati facendo anche riferimento ai contenuti "pornografici" del David. Da qui c'è stata l'escalation: non una famiglia ma tante famiglie, non una scuola ma tutte le scuole fino all'iperbolica conclusione "per l'istruzione americana il David è pornografico" apparso su alcuni media nostrani con l'inevitabile coda di indignazione italica. Nemmeno nel migliore (o peggiore) gioco del telefono!
Qui tutta questa storia è spiegata un po' meglio: https://www.ilpost.it/2023/03/25/david-preside-dimissioni-stati-uniti/
1 ora fa, Maya ha scritto:Il vero problema infatti non sembrerebbe essere stata la nudità del David, quanto piuttosto che questa singola particolare scuola della Florida ha l'"obbligo" di comunicare alle famiglie il contenuto di tutte le lezioni. Nel caso specifico questo non è stato fatto. Uno o due genitori se ne sono lamentati facendo anche riferimento ai contenuti "pornografici" del David. Da qui c'è stata l'escalation: non una famiglia ma tante famiglie, non una scuola ma tutte le scuole fino all'iperbolica conclusione "per l'istruzione americana il David è pornografico" apparso su alcuni media nostrani con l'inevitabile coda di indignazione italica. Nemmeno nel migliore (o peggiore) gioco del telefono!
Ma questo è, banalmente, il meccanismo che sta dietro al 99% delle polemiche isteriche dietro alla "cansell calciur" e al codazzo del "non si può più dire niente".
3 ore fa, Maya ha scritto:Che poi tutta questa storia è stata amplificata a dismisura e soprattutto alterata da molti media Italiani.
In una democrazia questo approccio alle notizie dovrebbe essere ridimensionato, ripreso o multato da un organo competente. L'ordine dei giornalisti che fa?? (semicit.)
Sarà anche stata amplificata ma nessuno ha mai detto tutte le scuole, è un caso specifico accaduto in una scuola americana. Almeno fino a qui credo che la notizia fosse corretta.
Comunque vabbè questa discussione è proprio destinata male se ogni occasione è buona solo per fare polemica. Verrebbe anche da riflettere sui presunti grandi traguardi raggiunti dalla Cultura con C maiuscola.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
@Lyra StarkNon è una polemica ma una puntualizzazione. Peraltro non si può pensare di portare avanti una discussione esclusivamente nel consenso generale. Che senso mai avrebbe?
Il titolo tra virgolette a cui ho fatto riferimento se non erro è comparsa su Repubblica o La Stampa versione digitale.
Se non altro, l'episodio in questione dimostra che l'ignoranza di basilari fatti storici e la cancel culture sono ideologicamente trasversali.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
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Flows the river of pure Day;
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Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
20 ore fa, joramun ha scritto:
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Old but gold
18 ore fa, Phoenix ha scritto:In una democrazia questo approccio alle notizie dovrebbe essere ridimensionato, ripreso o multato da un organo competente. L'ordine dei giornalisti che fa?? (semicit.)
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Sono perfettamente d'accordo con te. L'OdG è sempre più un'imposta e sempre meno un servizio di ordine e rappresentanza della categoria. Quale sia ormai concretamente la sua funzione penso rientri tra i grandi misteri dell'umanità.
32 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Se non altro, l'episodio in questione dimostra che l'ignoranza di basilari fatti storici e la cancel culture sono ideologicamente trasversali.
Ma alla fine nemmeno. Da quanto capisco il nodo della questione è stata la mancata comunicazione del contenuto di una lezione da cui tutto il resto (polemica scuola-famiglia, licenziamento dell'insegnante, ecc.). In Italia ne abbiamo poi fatto un esempio di cancel culture e ci siamo stracciati le vesti per la lesa dignità del nostro patrimonio storico-culturale, ma in effetti - a parte forse uno o due genitori di quelli coinvolti - nessuno ha messo in dubbio il valore artistico, storico e culturale del David. Molto rumore per nulla, insomma.
6 ore fa, Maya ha scritto:Da quanto capisco il nodo della questione è stata la mancata comunicazione
Io l'ho intesa anche così... Da un articolo americano.
Le testate cartacee de noartri insinuavano tutte, con sfumature diverse, un 'attacco' all'Italia, sbagliando totalmente il punto della questione.
Come cittadina comincio a scocciarmi da tanta negligenza.
Il 28/3/2023 at 14:31, Maya ha scritto:Che poi tutta questa storia è stata amplificata a dismisura e soprattutto alterata da molti media Italiani.
Il vero problema infatti non sembrerebbe essere stata la nudità del David, quanto piuttosto che questa singola particolare scuola della Florida ha l'"obbligo" di comunicare alle famiglie il contenuto di tutte le lezioni. Nel caso specifico questo non è stato fatto. Uno o due genitori se ne sono lamentati facendo anche riferimento ai contenuti "pornografici" del David. Da qui c'è stata l'escalation: non una famiglia ma tante famiglie, non una scuola ma tutte le scuole fino all'iperbolica conclusione "per l'istruzione americana il David è pornografico" apparso su alcuni media nostrani con l'inevitabile coda di indignazione italica. Nemmeno nel migliore (o peggiore) gioco del telefono!
Qui tutta questa storia è spiegata un po' meglio: https://www.ilpost.it/2023/03/25/david-preside-dimissioni-stati-uniti/
Per interesse personale mi sono letta l'articolo linkato chiarificatore su quanto accaduto in modo da ampliare le mie conoscenze e i miei orizzonti.
Posto che metà articolo riguarda ben altro rispetto al fatto in sè ma serve a contestualizzare il tutto nell'ambito di quanto sta accadendo in America ed in particolare in Florida, cito un passaggio:
Negli ultimi anni negli Stati Uniti ci sono stati intensi dibattiti su come e su se sia il caso di parlare agli studenti, in particolare quelli della scuola primaria, di razzismo, gender, orientamento sessuale e diritti degli studenti transgender, così come si è parlato di quali libri rendere disponibili nelle aule e nelle biblioteche scolastiche. Finora 25 stati statunitensi hanno approvato 64 leggi per modificare quel che i bambini possono fare e imparare nelle scuole e la Florida è stata particolarmente fervente in questo dibattito. DeSantis, infatti, si è fatto notare per la fermezza con cui ha voluto eliminare quelle che lui definisce ideologie “woke” e di sinistra dalle scuole.
Cito un altro passaggio:
Tra le leggi discusse nelle ultime settimane ce n’è una, la House Bill 1069, che potrebbe dare ai genitori maggiori poteri nel visionare e valutare quel che viene insegnato, così come limitare la libertà dei figli di accedere a certi contenuti della biblioteca scolastica. La legge, proposta dal repubblicano Stan McClain, prevede anche che l’educazione sessuale sia fatta solo a studenti di almeno 11 anni. Della proposta di legge si è parlato molto negli ultimi giorni, dopo che McClain aveva spiegato che la cosa avrebbe anche vietato alle ragazze di parlare a scuola delle loro mestruazioni.
Posto che questo discorso credo abbia comunque poco a vedere col David mostrato a lezione come testimonianza del Rinascimento e che quindi non rientra nelle tematiche sopracitate, di fatto la Preside della scuola nonché insegnante è stata effettivamente costretta a dimettersi per le polemiche sollevate da 3? genitori dice l'articolo.
La decisione, come spiega l'articolo, è stata presa dagli organi della scuola che quindi hanno ritenuto opportuno muoversi dopo sole 3 lamentele. Qual era il motivo di lamentarsi? In un caso la nudità, in 2 casi il fatto che l'insegnante non avesse avvisato prima del contenuto della lezione.
E qui arriva il nocciolo della questione. Perché mai avrebbe dovuto farlo?
Le parole del Presidente del Direttivo della scuola:
Ha aggiunto che sebbene il 97 per cento dei genitori non abbia avuto problemi con il fatto che sia stato mostrato durante una lezione, i dubbi dei genitori e il loro diritto di decidere cosa viene insegnato ai figli è più importante rispetto alla sua opinione personale. «Ho ascoltato quel che avevano da dire e siamo in costante contatto, ma non ho chiesto loro cosa era controverso e so che non cambierò la loro opinione».
Quindi da quanto capisco non mi sembra che la prof sia stata costretta a dimettersi per non aver avvisato i genitori, ma la questione è un po' più ampia: come spiega anche l'articolo contestualizzando, sembra proprio che i genitori vogliano sempre più decidere cosa debba essere insegnato e questo si avvicina molto alla censura.
Quindi sempre di fatto mi pare che l'allarme destato da questa vicenda, seppur mal riportata in Italia, sia ben fondato.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi