E' una tua tesi che le inesattezze storiche non compromettono la bellezza del film
Non ho detto questo!Semplicemente dicevo che bisogna giudicare il film nel suo complesso e non limitarsi a giudicare episodi o inesattezze!E' un film che ha innegabilemnte innovato il modo di rappresentare il corpo a corpo nei film storici, e a Gibson va riconosciuta anche un'insindacabile maestria nella regia del film!
Un'altra cosa:spettacolarità non è sempre sinonimo di americanata...
io ho citato Braveheart soprattutto per le sequenze di guerra, secondo me sono molto ben girate, ti portano dentro la battaglia e secondo me rappresentano bene quello che doveva essere la mischia in una battaglia medioevale; sull'attendibilità storica il film ha pecche gravi ma secondo me è comunque coinvolgente.
Il patriota è una vera americanata...
La sottile linea rossa:
secondo me i cadeveri e i feriti non sono messi lì per caso, la presa della collina
sull'isola di Guadalcanal è fantastica e mostra benissimo la differenza fra la strategia di battaglia studiata a tavolino e l'azione sul campo in tutta la sua crudezza, mostra la trasformazione degli uomini in situazioni estreme.
La sottile linea rossa:secondo me i cadeveri e i feriti non sono messi lì per caso, la presa della collina
sull'isola di Guadalcanal è fantastica e mostra benissimo la differenza fra la strategia di battaglia studiata a tavolino e l'azione sul campo in tutta la sua crudezza, mostra la trasformazione degli uomini in situazioni estreme.
Neppure per me sono messi lì a caso. Ma la mia affermazione deve essere letta nel contesto di questa discussione.
In soldoni: era una affermazione ironica per che aveva criticato Stalingrad (leggiti i messaggi precedenti)
Io ho trovato più autocompiacimento nel mostrare i cadaveri e i feriti in Salvate il soldato Ryan che ne La sottile linea rossa.
oltre che autocompiacimento, pura retorica filoamericana del tipo siamo veramente buoni e vi abbiamo salvato per filantropia...
lo sbarco non era malaccio ma è svilito dal resto del film
Ma daaaiiii! Ghost! Stalingrad era troppo esagerato! Ma da dove saltava fuori l'idea del magazzino segreto! E l'autolesionismo poi! Suvvia...
La Sottile Linea Rossa, pur con varie forme retoriche, mi sembra più corrretto... E, ribadisco, bellissima la fotografia, come pure accattivanti le storie dei singoli soldati...
Allora,mi sono accorto solo ora che mi è stato attaccato il Gibson ed il suo capolavoro Braveheart
dunque,Braveheart non punta ad una ricostruzione fedele degli eventi e questo è palese,tutto è improntato alla spettacolarità ma non la spettacolarità degli effetti speciali tipici degli ultimi due inutili episodi di Matrix,una spettacolarità molto più profonda,più poetica,il grande merito di Mel è di dare un'immagine un'immagine carismatica ad un rozzo scozzese,intendiamoci non voglio dire che Wallace in sè non fosse un leader carismatico però restava comunque quello che era,uno scozzese e come a lui si deve riconoscere di essere riuscito a diventare quello che è diventato,si deve pure riconoscere all'attore di essere riuscito a rendere perfettamente quel ruolo,era uno scozzese ma era un leader,quanti sarebbero riusciti nell'impresa?Gibson trasmette qualcosa,qualcosa che non è soltanto una vuota rappresentazione realistica ma qualcosa di più profondo,trasmette un messaggio,dà voce ad un esempio dimenticato molto tempo fa,Braveheart è un capolavoro e non per la sua attinenza alla realtà storica ma per il messaggio che da essa desume,rielabora,riproduce e trasmette e Mel Gibson è l'artefice del successo,interpretazione profonda e non "spettacolare" (quando per profonda intendo Morpheus nel primo Matrix e per "spettacolare" lo stesso Morpheus nel secondo e terzo Matrix...)
Inoltre non credo che si possa apportare Arma Letale nell'elenco dei "don'ts" del grande attore,Arma Letale ha costituito una parte della carriera dell'attore,parte che io non giudico affatto inferiore al capolavoro Braveheart,non è inferiore,è solo esponente di un altro genere,Arma Letale è stato un capolavoro nel suo campo,tutto qui...
Per essere sincero non condivido pressochè nulla del tuo intervento... ma ognuno alle sue idee.
Braveheart di profondo non ha proprio nulla, a mio avviso, anzi, nell'ingigantire i successi di Wallace, semmai gli fà un torto! Come se quello che l'eroe scozzese avesse fatto non bastasse, e per renderlo grandec'è stato bisogno di inventarsi una favola! Obrobrioso. E poi come viene maltrattato Robert the Bruce! Fra l'altro tutti i personaggi sono terribilmente stereotipati...
Non hai capito. Volevo dire che il personaggio interpretato da Mel Gobson in arma letale coincide a quello di Braveheart... Wallace diviene non un eroe per la libertà, ma una macchina da guerra, fermata solo grazie al tradimento. Non mi sembra molto profondo come personaggio, non credi?
Dunque un Wallace rappresentato in chiave concettuale non è paragonabile ad un Wallace interpretato in quanto grande uomo;secondo me invece la scelta di idealizzarlo,di renderlo più un concetto che una figura umana pur mantenendolo più umano di quello che probabilmente in realtà sia stato,altro non è che il frutto di un'elaborata ricerca del significato dell'azione rappresentata,un modo di rendere accessibile alla massa,cui il messaggio è dedicato,tutta l'umanità,idealizzata ma resa nella sua più feroce concretezza,che permea dal personaggio e dalla storia in sè:analisi dell'uomo non denigrazione di ciò che questo ha fatto
Che retorica! Magnifico! Peccato che sento il rumore delle tue dita sui vetri... Ironia a parte, mi sembrano un pò troppo tirati come concetti. Secondo me ha sbagliato Mel nel rappresentare così Wallace.
Cmq scrivi davvero bene!
Ciao
Vainamoinen
Personalemente di vetri non ne vedo nemmeno in lontananza,trovo abbastanza semplice sostenere la mia tesi perchè sono fermamente convinto della sua esattezza e fino ad ora non mi hai fornito motivazioni sufficienti perchè io possa ricredermi.
Inoltre trovo l'interpretazione di Mel Gibson pressocchè perfetta per un semplice motivo:ha reso la realtà mostrandone l'aspetto più alto ma anche quello più basso,intendiamoci,davvero possiamo pensare che William Wallace,scozzese,guerriero,abbia condotto una campagna contro il nemico agendo da santarellino?I morti ci sono stati,questa è la guerra,i morti sono stati molti,questa è la ribellione,i morti sono stati anche donne,vecchi e bambini,questo è l'uomo;inutile negare il grado più basso dell'essere umano,Wallace ha sollevato una nazione prima di entrare in campo,grande leader,grande uomo,ma una volta visto il proprio compagno di scudo cadere riverso in una pozza del suo stesso sangue,una volta visto il proprio nemico correre contro la propria lama,una volta compreso che l'unico modo per sopravvivere è togliere questa speranza ad un altro,una volta entrato in uno stato di frenesia sanguinaria,nel quale tutti,dal più umile pastore scozzese al più nobile cavaliere inglese,una volta incrociate le spade entrano,una volta diventato parte del combattimento,una volta trasformata la lama nel prolungamento del proprio arto,una volta sottomessa la ragione alla più bassa pulsione umana,una volta ceduto all'istinto forse non ha cessato di essere quel grande uomo,quel grande leader?Non si è forse trasformato in un comune mortale in punto di morte?La foga dello scontro prende tutti quelli che vi prendono parte,folle sanguinario o meno quello era l'unico comportamento,era uno scozzese non un distaccato stratega,era un uomo come quelli che andavano a morire al suo comandoe da tale si è comportato,ha dato l'ordine di macchiare le lame di rosso e la sua non è certo stata l'ultima a cambiare colore.Guerriero,non gli è imputabile un atteggiamento da folle sanguinario perchè lo è a partire dal momento in cui entra in combattimento come è normale che sia,quando combatti non stai a pensare dove andrà a finire la tua lama,non pensi e basta,sei preda del tuo istinto e di quello ti devi fidare,interpretazione perfettamente riuscita a Gibson.
Non hai capito, forse mi sono spiegato male. Non critico in sè la violenza, so bene cos'è una guerra. Critico l'antistoricità del film. Critoco certe scene che non stanno nè in cielo nè in terra! Critico l'impossibilità di introdursi a cavallo in una camera da letto di un castello con una mazza ferrata. Critico un moribondo che lancia urla come se fosse nel pieno delle sue forze. Critico le battaglie, del tutto surreali (figurarsi lo spargere la pece la notte prima della battaglia! Ma quando mai?). Critico un pò tutto. Nel complesso mi ha lasciato quasi irritato, e non vedevo l'ora che gli inglesi le menasdsero agli scozzesi. In un altro 3D su "Il Forte Orientale" citavo la critica allo storico Liddlell-Hart e ai suoi compagni di merenda anglo-americani. La stessa critica la si può muovere a Mel Gibson: lo schematismo. Il desiderio di fare di ogni scozzese un eroe e di ogni inglese un bastardo. Ciò è a mio avviso, molto irritante.
Buona Pasquetta
Vainamoinen
Segnalo per gli appassionati del genere storico-militare, che mercoledì raiuno dovrebbe trasmettere "La Caduta". L'avevo visto in DVD, mi era sembrato realmente ben fatto, e sopattutto, storicamente attendibile. Per chi ha letto il Fest, vi troverà notevoli citazioni.
Guardatelo e/o registratelo, merita realmente!
Ciao!
Concordo con Vaina, "La caduta" è un gran bel film, dal gusto europeo ma con scene spettacolari che paiono da cinema americano. :lol: :lol: :wub:
Concordo con Vaina, "La caduta" è un gran bel film, dal gusto europeo ma con scene spettacolari che paiono da cinema americano. :figo: ^_^ ^_^
L'ho visto qualche settimana fa e mi é piacuito molto. Tanto che sono andato a vedermi anche la prima parte, meno famosa, chiamata "der Aufstieg" (-> l'ascesa?), un film che descrive l'ascesa al potere di Hitler negli anni 20/30 e la relativa agonia e infine morte della democrazia in germania. Il finale é davvero inquietante: vi si vede il crollo delle istituzioni democratiche con in sottofondo un discorso di Hitler.
L'attore che interpreta Hitleré un po fiacco, ed é stato sostituito nel secondo film (l'interpretazione di Bruno Ganz é magistrale)!
Per i film storici "belli", domani c'è, su Canale5 alle 1530, CONCORRENZA SLEALE di Scola, con Abatantuono e Castellitto.
Film a mio giudizio ben fatto, senza eccessi retorici, che narra delle discrimanzioni italiane nei confronti degli ebrei durante la fase finale del Fascismo / dal 1938 in poi, se la memoria nn mi inganna.
Guardatelo o registratelo, merita!