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ADWD - Cersei Lannister. La Leonessa. La Donna. Il Delirio.
J di JonSnow;
creato il 20 settembre 2017

J
JonSnow;
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Inviato il 20 settembre 2017 21:16 Autore

« All'inizio, siamo tutti pedine, uomini e donne. Anche quelli che pensano di essere giocatori. Cersei Lannister, per ” esempio. Crede di essere scaltra, ma in realtà è fin troppo prevedibile. La sua forza sta nella bellezza, nel lignaggio, nella ricchezza. Ma soltanto la prima è veramente sua, e ben presto anche quella l'avrà abbandonata. La compatisco. Lei vuole il potere, ma quando l'avrà ottenuto non saprà che cosa farsene. »

 

Le parole di Petyr Baelish, più di ogni altre, contribuiscono a sagomare la complessità del profilo di Cersei Lannister. Un character con cui mi sono ritrovato ad avere un rapporto ambivalente e contraddittorio. Narrativamente è soggetta al mio odio più smisurato, introspettivamente non riceve invece da me altro che ammirazione. Ella è creazione articolata, un'unione esplosiva di sintomi e devianze che si auto sorreggono in un infinito ciclo di impulsi incontrollabili e pericolosi. 

 

Cersei ritrova la propria incarnazione nel narcisismo straripante. L'autoesaltazione si diffonde dentro di lei come fluido corrosivo che lentamente ne soggioga ogni esercizio mentale. Le sue azioni e i suoi pensieri vengono plagiati da un'identità che spietatamente reclama la propria celebrazione. Ella scorge il raggiungimento del potere come un'ultima forma di infallibilità, contrariamente al controllo sulle cose, che non esercitano su di lei forza inaudita, quanto pura rassicurazione dell'anima. Infallibilità delle proprie azioni, dunque di sé stessi. Un narcisismo che si dissesta in un'ignoranza antidiluviana insita dentro di lei. Come nella derivazione più diretta, ella è solita ignorare i propri limiti, non scorgere la soluzione nella debolezza, pertanto la sua visione razionale è limitata da un assetto di convinzioni che esulano da qualunque forma di ragionamento di ratio. 

 

Cersei è mentitrice, è subdola, è simulatrice. Anche la sua menzogna è sottoposta alla ricerca della perfezione, pertanto è esasperata e teatrale, si propaga ed estende sino a risultare altisonante, dunque ella stessa cede per prima all'assenza di verità che esorbitantemente contorna le sue parole e le sue gesta. Il superamento dei limiti della menzogna lascia germogliare in lei il vittimismo più abbietto. Come ogni narcisista, non ammette che la propria figura venga sminuita, derisa o criticata. E' incapace di esaminare la propria interiorità, la possibilità di pensiero è incrinata dall'impossibilità di mettersi in discussione. Le implicite lodi votate a nutrire una figura mai sazia non le permettono neanche di essere in grado di porre in discussione gli altri in una prospettiva intima e personale. 

 

Ella scivola nei propri vizi e nelle turbe che l'attanagliano, al punto da dare in là ad un'evoluzione schizofrenico-paranoica, l'unica dimensione di irrazionalità che la distanzia dall'osanna al proprio corpo e alle proprie convinzioni, al punto da trascurarle in maniera del tutto inedita. Il senso di prevaricazione estetica e brutale è messo da parte in virtù di un'incalzante sensazione di pericolo, il più delle volte firma di una coscienza che si risveglia, consapevole delle atrocità commesse. Nel caso in questione vi è solo indagine, alla scoperta di nuovi nemici e figure da incolpare, antagonisti dei sensi, ostacoli, emozioni avverse che assumono corpo, al fine di tacciarne responsabilità e accuse, al fine di distanziarsi dalla consapevolezza di essere al centro di un meccanismo autodistruttivo.

La considerazione di sé inconsciamente irrigidisce. Le proprie atrocità non vengono alla luce come figlie dell'amoralità, quanto come segnali di un'innata mancanza d'empatia, cosicché ogni rapporto è irrimediabilmente malato e limitato dall'inadeguatezza di saper conoscere e conoscersi.

 

La sua individualità è così inasprita da forze di estetica e infallibilità da auto esularsi da qualunque prospettiva di colpa. I meccanismi di difesa della sua mente sono pronti a reagire alla suddetta pulsione. E' in grado di giustificare i propri limiti caratteriali e intellettivi rifugiandosi dietro un femminismo distorto in cui ella è paladina e vittima al tempo stesso, biasimando una società che mira a toglierle il potere in quanto donna e non in quanto essere umano non idoneo. Tale ragionamento è l'ennesima strutturata menzogna, che lascia trasparire smisurato orgoglio e mancanza di dignità, a cui rinuncia in modo inequivocabile pur di raggiungere lo scopo (Osney Kattleback). I molteplici rapporti sessuali, diversificati e dalle nuove sfumature continue, sono l'ultima dimostrazione di instabilità e incapacità di reggere situazioni pressanti e avvilenti.

 

Jaime e io siamo ben più che fratello e sorella: noi siamo la medesima persona in due corpi diversi. [...] Quando lui è dentro di me, io mi sento... Completa. »

 

Ogni suo rapporto è quindi morboso e ha connotazioni deviate. Lo stesso amore per Jaime è una parziale illusione. Ella è attratta dal proprio amante incestuoso, probabilmente per alcuni tratti giunge anche ad amarlo in modo del tutto impulsivo e superficiale. Tuttavia Jaime non rappresenta altro che il trauma centrale della sua vita, la sindrome che l'ha da sempre accompagnata: il rammarico di non essere nata uomo. Jaime è ciò che ella sarebbe potuta essere. Amandolo, ama una possibile prospettiva, ama la sé stessa che avrebbe voluto diventare. Jaime è rappresentazione di libertà, di una volontà così potente da permettergli di compiere ogni azione senza preoccuparsi delle conseguenze, è uomo al di sopra degli schemi e delle imposizioni. Pertanto è a suo modo, nella propria mente, figura di potere. Incarna tutto ciò che sarebbe stata. Il desiderio della sfera fallica, insito in lei, non la rende nemmeno interessata all'amore del fratello. La friabilità del rapporto, in cui non vi è conoscenza intima e introspettiva dell'altro, emerge con potenza nel momento in cui ciò che Cersei richiede all'altro è devozione, non amore. Non un rapporto, un dualismo.

 

Lo stesso rapporto con padre e figli si ricongiunge orribilmente alle precedenti considerazioni. Il confronto tra sé stessa e Tywin è ancor più distruttivo e malato, al punto da portarla ad odiarlo con tutta sé stessa e ad amarlo con tutta sé stessa nel medesimo atto e nel medesimo riflesso appariscente. Tywin è modello di ambizione, è figura di punizioni didattiche, è indice di supremazia. Ma è al tempo stesso costrizione, privazione, umiliazione, non accettazione. Non sarebbe sbagliato ipotizzare che le emozioni più forti e concrete siano in lei suscitate dal padre, al punto da renderlo un amante spirituale e il suo primo vero nemico. 

 

Il comportamento si ripropone anche nel relazionarsi ai figli, dove subisce la più forte dose di auto convinzione e amore. Sentimenti comunque presenti - sarebbe contro natura il contrario, come molte delle sue azioni -, tuttavia sono cedevoli nel momento in cui l'ispirazione primaria non è istruire alla vita e conoscere la singolarità dei tre, ma semplicemente averne controllo, come soggetti ultimi a cui chiedere devozione e attraverso cui vivere nuove vite.

 

Oltre alle lacune falliche, Cersei è anche irreparabilmente danneggiata dall'assenza di un vero e proprio mentore che abbia interagito con lei e che se ne sia interessata in quanto individuo, quindi essere umano. 

Resta dunque una persona morbosa, deviata, indiscutibilmente priva di onorabilità ed empatia. Ma altrettanto un capolavoro isterico, un'opera di introspettiva e massacro, di autodistruzione e paranoia.


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.


Iceandfire
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Inviato il 21 settembre 2017 12:14

Ditocorto non ha capito nulla del modo di essere di Cersei e del resto era uno che usava le persone per raggiungere un potere del quale lui stesso non sapeva cosa farsene,dato che questo potere ,di vita o di morte , neanche lui a conti fatti dimostra di utilizzare bene 

La voglia di potere totale e senza limiti nasce in lui dopo l'umiliazione subita dagli Stark , si vuole vendicare e non conosce altro modo per farlo

Cersei in questo potrebbe essere molto simile a lui 

E' vero che lei vorrebbe essere Jaime ,per quello che Jaime,secondo lei immeritatamente, significa per il padre che lei sente essere sulla sua stessa lunghezza d'onda dato che da lui ha imparato a voler cercare il potere ;Cersei ha immagazzinato gli insegnamenti di Tywin anche se in modo negativo data la sua ignoranza (subita,era donna lei e aveva un solo destino nella vita, fare figli ).

E non e' vero che Cersei non sa che farsene del potere , ha subito troppe umiliazioni ,si e' sentita una giumenta da monta che deve subire le decisioni prima di un padre insensibile ed anaffettivo che riversava tutte le sue attenzioni e speranze su Jaime (che per lei non meritava) poi di un marito distante e innamorato di un fantasma

Cersei vuole con tutte le sue forze il potere perché questo le avrebbe dato libertà ,lei che era considerata come un oggetto usa e getta

E in tutto questo il suo modo di porsi stride con quello della nuora Margaery,ipocrita arrampicatrice secondo i dettami di Olenna,perché lei non finge di essere quello che non è,lei ha deciso che deve prendersi quello che vuole ,quando lo vuole e come lo vuole ,e' lei la vera erede di Tywin e della casata Lannister e lo reclama in modo sfacciato senza ipocrisia melliflua.

Purtroppo per lei non è stata allevata per esercitare un potere in modo furbo ed illuminato ,ma questo non vuol dire che,per quanto odiosa,lei debba essere tagliata fuori dal gioco dei troni , perché donna e neanche troppo sensibile ed intuitiva ,in una parola intelligente 

Ma Cersei aveva ben presente come esercitava il potere il marito (o meglio come non lo esercitava) per dubitare di se stessa 

No perché il suo modo di essere ,la sua ferrea volontà di essere libera , di scegliere nascono anche dal rifiuto di Robert di amarla e considerarla...credo che Cersei odiasse moltissimo Lyanna Stark il fantasma con il quale ha perso in partenza e che ha contribuito involontariamente ma pesantemente a modellare ed indirizzare le sue pulsioni

Non si può capire l'io di Cersei senza conoscere queste premesse ,secondo me.

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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Inviato il 21 settembre 2017 13:20

Personalmente il suo personaggio lo vedo un po' come il rovesciamento dello stereotipo femminista, la donna che, vivendo in una società di stampo maschilista, è convinta oltremodo delle sue capacità e vuole rifarsi, conquistando il potere. Ma nel momento in cui ce l'ha in mano si dimostra inadatta perché troppo poco capace, avveduta e intelligente per gestirlo. È un personaggio che detesto e amo al tempo stesso. 


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Stella di Valyria
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Inviato il 21 settembre 2017 14:07

Butto solo lì un'osservazione piccolissima, sull'"amore" di Cersei per i figli. Nei libri è, come JonSnow ha scritto molto meglio di me, un sentimento sbilanciato, inquietante, malato; un frutto che a prima vista sembra bello e perfetto ma con un piccolo verme nascosto, che lo farà marcire dall'interno. Come tutti i suoi "amori" (parlando di lei, le virgolette sono d'obbligo), anche questo ha qualcosa di morboso. E la sua morbosità risiede in quanto è esclusivo: per intenderci, è il tipo di madre che odierà a priori qualsiasi nuora, perchè la vedrà non come un passo avanti nel cammino di crescita del figlio ed una potenziale fonte di gioia, per lui, ma come una rivale che osa cercare di allontanarlo da lei, una avversaria da combattere a tutti i costi. Perchè nel cuore dei figli deve esserci posto solo per lei. I suoi "amori" sono in realtà possesso, narcisismo (come Narciso si innamora del proprio volto riflesso, così lei ama Jaime perchè in lui vede se stessa) e brama: di esperienze fisiche, possibilmente nuove (la amica-amante, il giovanissimo Lancel), di un completamento del proprio ego (di nuovo, Jaime, che la fa sentire "completa") o di una sua affermazione (i figli, che vede come estensioni di sè, non come esseri autonomi destinati un giorno a camminare sulle proprie gambe, fare le proprie scelte ed allontanarsi da lei. In questo, sotto il disordinato turbine di sentimenti materni, è molto più simile a Tiwyn di quanto creda). I suoi "amori", esclusivi come sono, costruiscono muri e barriere; anzichè vicinanza nel dolore comune, creano strappi e fratture incolmabili (non perdona a Tyrion di essere stato causa della morte della madre. Della sua madre: di lei e di Jaime. Per lei quella che è morta non è anche la madre di Tyrion; lui non è rimasto orfano come loro: la madre era una proprietà esclusiva di lei e Jaime, e lui l'intruso che ha osato mettersi tra loro. E qui torniamo al discorso dell'odio a priori per la nuora, è lo stesso tema di fondo).
Tutto questo, nei libri. Nella serie... mah. Ho l'impressione che abbiano preso l'"amore" per i figli, che in effetti è uno dei suoi aspetti più salienti, ma lo abbiano banalizzato alla grandissima, svuotandolo di tutti i risvolti malati, deformati, inquietanti. Non so se lo abbiano fatto per superficialità, perchè si sono attenuti ad una lettura letterale, senza cogliere ciò che c'era tra le righe, oppure di proposito, per assecondare i gusti di una grossa fetta di pubblico. Io ho il senso materno di un parchimetro, ossia prossimo allo zero assoluto; ma immagino che molte telespettatrici vedendo una madre che dice cose tipo "io amo i miei figli sopra ogni cosa, combatterei come una leonessa se qualcuno cercasse di far loro del male"siano andate in brodo di giuggiole a prescindere. E quindi siano rimaste con la sensazione di una Cersei ambivalente, che ha molti aspetti negativi però dai, ha un cuore di madre grande così, ah, la mamma è sempre la mamma e banalità assortite del genere. Ma così facendo hanno stravolto il personaggio, girando in positivo quello che invece doveva essere uno dei suoi aspetti inquietanti.
 


                              


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 21 settembre 2017 14:20

Certo ma tutto nasce dal vuoto affettivo che lei ha vissuto 

Non si è sentita amata e quindi non sa amare , per lei l'amore vuol dire possesso e questo vale per Jaime e per i figli che sono suoi "averi" e come tali non devono essere toccati

anche perché propaggini ,appendici di se stessa 

Circa il rapporto con Tyrion secondo me il discorso è più complesso di quanto sembra non dimentichiamo che il padre pur disprezzando il folletto di fatto mette Cersei sotto la sua tutela 


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Stella di Valyria
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Inviato il 21 settembre 2017 14:31

Riguardo al fatto che nella serie mi sembra che abbiano presentato una visione molto addomesticata e rassicurante del rapporto di Cersei con i propri figli: penso anche a quell'episodio anomalo, gratuito, che non verrà mai più ripreso in seguito, di lei che, accanto al letto di Bran tra la vita e la morte, racconta a Cat di come capisca la situazione, avendo anche lei perso un figlio. Citando "il suo capo bruno": da cui si capisce che era -o sarebbe- l'unico figlio generato da Robert.  Non ho mai saputo come interpretarlo:
1) Cersei è sincera. Quindi: D&D non hanno avuto il coraggio di presentare al grande pubblico un personaggio sinistro ed inquietante come Cersei, hanno voluto regalarle qualche lato positivo. E allora, cosa più facile e sicuro che buttarla sulla retorica trita e ritrita dell'amore materno, davanti al quale tutte le donne si scoprono sorelle? (sto facendo del sarcasmo: ripeto, io sono materna quanto un paraspifferi, quindi figuriamoci come condividerei questa scelta di una banalità desolante). E pazienza se nei libri Cersei incinta di Robert si era sbarazzata immediatamente delle gravidanze, vedendo i figli di lui in fieri come una specie di parassiti ripugnanti di cui liberarsi con un senso di disgusto. E pazienza anche se così facendo buttiamo all'aria tutta la profezia di Maggie la Rana: tanto quella sarà in un'altra serie, gli spettatori avranno già dimenticato, dai.
2) Cersei sta mentendo alla grandissima, per iposcrisia e per allontanare i sospetti circa la caduta di Bran. Sa che Cat in quel momento è in modalità madre addolorata - ON e allora quale modo migliore per abbindolarla, che seguirla su quel terreno? Perchè una madre come lei, una donna che conosce così bene il dolore di una madre che perde un figlio, non potrebbe mai coprire chi ha attentato alla vita di un bambino, no?
Per inciso, la seconda è la lettura che voglio dare io all'episodio; perchè evita lo scivolone nella banalità ed è coerente con la Cersei cartacea. Ma, inventarsi un quarto figlio? Che razza di menzogna sarebbe? Si smaschererebbe con niente, basterebbe che Cat parlasse con chiunque conosca la regina da un po' di anni!

Modificato il 05 July 2024 17:07

                              

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Inviato il 21 settembre 2017 18:53

A me anche nella serie l'amore di Cersei per i figli pare morboso e malato, insomma faccio fatica a vederla presentata come "genitore ideale" o a immaginarla smuovere sentimenti empatici in altri madri.

 

Piuttosto, nella serie il personaggio ha una carica (perdonerete l'aggettivo, abusatissimo) shakespeariana che nei libri sembra mancare. In Asoiaf ad un certo punto diventa tutto caricaturale, patetico. Il suo concilio ristretto una imbarazzante farsa, i suoi schemi e intrighi giochetti da asilo. È difficile non immaginare per lei una fine alquanto miserevole.

 

In GoT resta una figura grandiosa, assoluta e assolutista, un po' Lady Mcbeth, un po' Riccardo III. Mi piace pensare che se ne andrà si, ma tra fuoco e sangue. 

 

Probabilmente perché stuzzica il mio lato infantile, ma io preferisco la seconda.

Modificato il 05 July 2024 17:07

Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.


Iceandfire
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Inviato il 21 settembre 2017 19:06

E certo che si preferisce la seconda tanto che avrei una domanda da fare: ma secondo voi Martin ha cannato il personaggio di Cersei accentuandone gli aspetti patetici e appunto caricaturali che risaltano se la si confronta per esempio alla figura del padre  (che,pur essendo un personaggio negativo,è rappresentato molto bene) ,oppure D&D hanno saputo cogliere meglio certi aspetti  di una donna che lo stesso Martin  ci ha tratteggiato in modo  poco in sintonia con i suoi personaggi di GoT che non sono mai bianchi bianchi o neri neri?

No perchè davvero la Cersei della serie  domina quella dei libri e,per me, è molto più realistica  nel suo desiderio di potere come affermazione del suo io  negato e bistrattato

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 21 settembre 2017 19:49

Certo che si preferisce la seconda fino ad un certo punto! Io, ad esempio, preferisco la Cersei dei libri. L'inetta Cersei di Asoiaf ha più significato, ai miei occhi, della tragica Cersei di Got. L'inettitudine è un tratto molto umano e quand'è associato ad una donna che anela potere e riconoscimento in una società pressoché totalmente in mano agli uomini, diventa ancora più interessante, rispetto alla "classica" grandezza tragica e nera alla lady Macbeth. La Cersei di Got è, ai miei occhi, molto più tradizionale rispetto al personaggio di Martin, che difatti trovo più interessante.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 21 settembre 2017 21:42

@eveline penso tu abbia centrato il punto, la Cersei dei libri è quasi disturbante nella sua incapacità ed è sicuramente più originale di quellla che vediamo in Asoiaf. Però devo dire che, forse banale nelle premesse, l'esecuzione televisiva di Cersei è strepitosa. 


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JonSnow;
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Inviato il 21 settembre 2017 21:46 Autore

Il rapporto con Tyrion è un ennesimo effetto collaterale che sopraggiunge alla sua personalità già disturbata. In Tyrion rivede il proprio spirito di auto conservazione, soprattutto nel momento in cui lo elegge a Valonqar e lo identifica in tale ruolo nella profezia che le è stata fatta. Ella ramifica maggiormente l'odio per il fratello minore, arrivando ad una contraddizione priva di limiti; se da una parte vi è in lei un'indomabile risolutezza nel non voler accettare il proprio destino, dall'altro vi è un comportamento passivo e di ossessione, che la porta a conferire ineluttabilità a quelle stesse previsioni da cui inconsciamente è plagiata.

 

Tyrion inoltre esercita su di lei il potere più grande possibile. Se Jaime e Tywin finiscono per farla sentire inadeguata o inadatta molteplici volte, così come Robert non le dona considerazione, Tyrion ha invece la capacità di denudare la sua mente e farla sentire stupida. Tale comportamento, irriverente e spietato, scopre in lei un incredibile varco nel suo narcisismo atavico, portandola a ritrovarsi vulnerabile e, il più delle volte, a lui indifesa. 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Euron Gioiagrigia
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Euron Gioiagrigia
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Inviato il 21 settembre 2017 22:39

Un'altra stupenda discussione.

Indubbiamente Cersei Lannister è un personaggio dalle diverse sfaccettature: ispira disgusto e repulsione quando la vediamo da POV esterni dato il suo comportamento crudele e psicotico, ma ispira anche interesse come mostrano i suoi POV in AFFC e ADWD. Non è priva di una certa intelligenza che probabilmente eredita dal padre, ma rispetto a lui è venata da una sfumatura irrazionale e psicotica, legata agli eterni problemi: la profezia e l'assenza di potere. Cersei brama il potere, lo vuole come l'aria che respira, e non sopporta essere stata sempre usata come una pedina dal padre Tywin, ma allo stesso tempo è causa del suo male visto che è la sua irrazionalità a spingere il padre a usarla solo come una pedina matrimoniale, come mostra la famosa scena di ASOS in cui Tywin rimprovera Cersei di avere il polso debole verso Joffrey. Riguardo alla profezia, è il colpo di martello su una mente già instabile: è probabile che si tratterà di una profezia autoavverante, con Cersei che nel tentativo di evitarla andrà dritta verso il suo nefasto destino, non senza aver fatto piangere nel frattempo un sacco di gente.

Per quanto concerne il rapporto con Jaime, sono giuste le considerazioni di JonSnow sul fatto che Cersei si rivede nel fratello, ma allo stesso tempo di crede migliore in termini di intelligenza e lucidità, e si rimane ammaliati dalla capacità di Martin di scavare in questo rapporto in ASOS e AFFC. L'amore di Cersei per Jaime dà l'apparenza di essere disinteressato ("siamo nati insieme, moriremo insieme") ma ha dei risvolti torbidi e psicanalitici su cui si potrebbe dibattere a lungo.

In definitiva, pur non rientrando assolutamente nella mia top ten (ma neanche top twenty), Cersei Lannister è un altro capolavoro letterario di Martin. Spero vivamente che perda il duello che la interesserà, magari per mano del Mastino, SPOILER GOT 6X10

ma mi preoccupa quanto accade nella serie, dove è lei ad avere l'ultima parola.

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

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MezzoUomo
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MezzoUomo
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Inviato il 21 settembre 2017 23:51

Eppure - spoiler 7x7

Con Jaime, nel chiostro, non ha avuto l'ultima parola. 

È sola adesso, definitivamente sola, come mai, almeno nella serie, era stata.

Sono davvero, davvero incuriosito su come verrà la sua fine. 

 


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LordDrago
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LordDrago
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Inviato il 22 settembre 2017 11:20

Penso che Cersei Lannister, sia uno dei migliori personaggi scritti da Martin.

 

Che lei sia pazza, non ne sono sicuro. Perchè sia nei libri che nella serie TV, ha avuto un comportamento coerente con il suo modo di pensare.

Onestamente, cosa ha fatto che indica che è matta?

 

CUT

 

Chi ha letto i libri, sà di come lei ha governato, cercando di ristabilizzare il regno, dopo la devastante guerra dei 5 re. Di come ha cercato di stabilizzare il nord, contrattando per liberare prigionieri di guerra e di come ha cercato di ristabilizzare le Rivelans, ecc ...

 

CUT

 

Al gioco dei troni, o vinci o muori.

 

 

Modificato da ***Silk*** il 05 July 2024 17:07 per Gli spoiler della serie vanno messi sotto spoiler altrimenti dobbiamo tagliarli.


Iceandfire
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Iceandfire
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Inviato il 22 settembre 2017 12:37

Tornando al rapporto Tyrion Cersei ,certamente ella lo odia perché e' stata causa della morte della madre (pensiero irrazionale ma dipendente dal fatto che a livello di percezione emotiva Cersei accusa la mancanza di una madre che mitigasse la volontà di Tywin di raggiungere i suoi scopi anche usando i figli e che la facesse sentire amata e compresa) e perché ovviamente crede che egli sia la sua nemesi

Ma probabilmente lo odia perché in un modo o nell'altro capisce che il fratello ha una mente politica, fine ,estremamente intelligente , che sa affrontare le situazioni e sa farsi rispettare anche da gente che lo dovrebbe disprezzare perché nano ed incapace di sostenere per esempio un duello in combattimento

Cioè  Tyrion pur partendo svantaggiato come lei,ha saputo proporsi adeguatamente in certe situazioni ,lei parte svantaggiata perché donna per giunta con scarsa visione politica delle cose  e resta in questa posizione confinataci peraltro da Tywin per il quale lei e' utile solo per contrarre alleanze e non ha voce in capitolo su nulla

A questo proposito mi viene in mente che persino Sansa ,la piccola,ingenua Sansa , si comporta da lady o meglio da regina rincuorando le donne asserragliate nella fortezza rossa durante la battaglia delle acque nere ,mentre a lei tutta questa gente da solo fastidio,non le importa nulla di queste donne spaventate che avrebbero dovuto essere anche loro suddite di Joffrey e,quindi,secondo lei,anche sue.Tradotto lei vuole il potere per il potere,per gratificare se stessa,ma non accetta di addossarsi obblighi anche morali che il potere comporta.

A ben vedere e' come se Cersei si fosse costruita una corazza protettiva  per cui il resto del mondo non valeva nulla anche se poteva essere pericoloso,mentre lei e i suoi "averi " e cioè i figli ed in parte Jaime erano il centro del mondo perché a lei piaceva aveva un ruolo chiave,senza meritarlo peraltro 

 


Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

bQ7ab7S.png;
« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

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