Aehmmm mi son saltata il titolo da sola " /> posso eventualmente scriverlo in quest'altro post oppure lo lascio vuoto?
Leggo adesso, a parte la gravissima mancanza del titolo " />
il racconto di Ygritte!
Rasiel e Kamael sempre affascinanti!
La sifida nella sifda, delle saghe, continua! Brava " />
Cari scrittori, ci sono giunte voci di necessità di maggior respiro. In via del tutto eccezionale, abbiamo deciso di farvi dono di un'altra settimana di tempo per nutrire la vostra creatività). Il termine per la consegna slitta quindi al 28 luglio. Non deludeteci.
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Cari scrittori, ci sono giunte voci di necessità di maggior respiro. In via del tutto eccezionale, abbiamo deciso di farvi dono di un'altra settimana di tempo per nutrire la vostra creatività). Il termine per la consegna slitta quindi al 28 luglio. Non deludeteci.
A saperlo prima " /> e vabbè, resterà come è.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
XXIX Contest di Scrittura Creativa
L'incidente di Little Lake
1° luglio 1998
Nella piccola cittadina di Little Lake, quello era il giorno più atteso. La Grande fiera d’estate non era un evento qualsiasi. Era l’Evento. Le giornate si susseguivano fra musica e risa. Le notti erano piene di vita e della luce delle giostre. Il secondo giorno di fiera di quell’anno non faceva eccezione. Almeno fino all’esplosione.
Tutto accadde in un attimo. Una tenda saltò in aria e fuochi d’artificio si sparsero ovunque, appiccando decine d’incendi. Un forte boato fece tremare la terra e la ruota panoramica si staccò dal meccanismo e cadde a terra, travolgendo persone e costruzioni. Nell’aria piena di fumo, l’unico rumore erano i pianti e le grida di dolore.
17 luglio 1998
Jake restò a lungo a contemplare le lamiere contorte della ruota panoramica dalla finestra della centrale di polizia. In quei concitati giorni di lavoro e lutto, non aveva ancora trovato il tempo di metabolizzare quanto successo e di pensare a chi aveva perduto. Settantotto vittime, per la maggior parte abitanti della zona. Quasi un terzo della popolazione di Little Lake. Da allora le strade erano deserte.
“Capo, cosa facciamo?” disse una voce alle sue spalle.
Jake si voltò. Il suo aiutante, Bill Jr., lo fissava con occhi sgranati.
“Cosa facciamo?” chiese di nuovo.
Jake buttò un’occhiata verso il tavolo, al quale sedevano tre ragazzi. Prese un profondo respiro ed uscì dalla stanza.
Quando Bill Jr. lo raggiunse qualche attimo dopo, Jake era seduto alla sua scrivania.
I due si guardarono in silenzio, poi Jake finalmente parlò: “arriveranno tra tre giorni”.
“Chi?” chiese Bill Jr. confuso.
“Non lo so. Qualcuno per portare via quei tre” disse, “non li voglio qui a lungo”.
18 luglio 1998
“È vero?” chiese il signor Anderson accostandosi a Jake.
“Cosa?”
“Non giochi con me, Jake” disse concitato, “dicono che tre giovani abbiano confessato.”
“Mi dispiace, ma non posso parlarne.”
“Lo sceriffo mi ha sempre detto tutto!” protestò il signor Anderson.
“Lo sceriffo è morto”.
Il signor Anderson si fermò e restò a fissare la schiena di Jake che si affrettava verso la centrale.
Più tardi, quel pomeriggio, Jake si avvicinò a Bill Jr. che guardava con aria spaventata fuori dalla finestra. Decine di persone si erano ammassate in strada.
“Cosa intendono fare?” chiese Bill Jr.
“Non lo so, ma non mi piace” disse Jake, “vai a sorvegliare quei tre. Io controllo la situazione da qui”.
Verso sera, la folla fuori dalla centrale era aumentata ed altre persone stavano arrivando. Qualcuno gridava qualcosa verso la centrale e Jake sentì una fitta allo stomaco. Li conosceva tutti e sapeva che erano brave persone, eppure la tensione stava salendo. Jake raggiunse le celle, dove i tre ragazzi se ne stavano ancora seduti in silenzio. Bill Jr. li fissava con occhi arrossati, mentre con la mano accarezzava lentamente la pistola.
“Capo, tutto questo davvero per una stupida bravata?” chiese.
Jake non rispose, avvicinandosi ulteriormente. Gli occhi fissi sulla pistola.
“Sono solo stupidi. Possiamo davvero condannarli per questo?” continuò, “perché non riesco ad odiarli?”.
“Perché sei una persona migliore di me,” disse Jake.
In quel momento si sentì il rombo di un tuono in lontananza. Qualche istante dopo, la corrente saltò, dando inizio ad un blackout che mai nessuno avrebbe più dimenticato.
“Sembra una caccia alle streghe,” disse Bill Jr. guardando la folla. La luce non era ancora tornata e più persone reggevano in mano delle torce. “Non vorranno irrompere qui, vero?”
“Non lo so,” disse Jake, “forse è il momento di andare a parlarci”.
Jake parlò a lungo, ma nessuno lo ascoltò veramente. La gente lo fissava con occhi spiritati. Il signor Anderson si fece avanti: “Jake, figliolo, fatti da parte,” disse.
“A loro ci penserà la giustizia,” disse Jake.
“Jake, la giustizia siamo noi!” urlò il signor Anderson.
Grida di rabbia si levarono nella notte e la folla iniziò ad avanzare. Tutto il resto accadde velocemente. Jake fu spinto a terra. Dalla centrale poté udire partire un colpo di pistola. I tre giovani furono presto trascinati in strada, picchiati, legati e appesi per il collo. Non era chiaro se a quel punto fossero ancora vivi.
18 luglio 1999
Come la notte di un anno prima, nuvole nere si avvicinava alla città. Questa volta il blackout non avrebbe spento nulla, perché da ormai molto tempo non vi era più nulla di acceso. La gente se n’era andata poco alla volta nei mesi successivi. L’anima di Little Lake era morta e tutti volevano solo dimenticare. Per le strade, regnava il silenzio. Jake contemplava la notte, da solo. Sul tavolo accanto a lui, brillava la debole luce della candela. Ripensando a quella notte, non riusciva a togliersi dalla mente un ricordo confuso, nel quale si rialzava e si univa alla folla infuriata. Oppure no? Non ricordava.
Fuori il fragore di un tuono segnava l’inizio del temporale. Una corrente d’aria riuscì ad entrare nella casa e con un soffio spense la candela. L’ultima luce a Little Lake.
Ser Lostdream... spettacolare!
@King in the north
Bene bene bene, confesso che quando ho letto il tuo racconto non sono riuscita a scindere quello che hai scritto da quello che potresti scrivere in futuro...per cui le aspettative sono alte!
Però sono contenta che non sia morto come sembrava....magari potrebbe...chissà.
Trama: ****
Personaggi: ***
Originalità: ****
Stile: ***1/2
La frase: "Sono diventato un Angelo?"
Avevo scritto anche a Brezza ma non trovo il post
Avevo scritto anche a Brezza ma non trovo il post
E cosa mi avevi scritto?
Scusami Brezza ma non riesco dal cellulare...avevo fatto una faticaccia e poi è sparito il post...conto di mettete mano ad un PC prima della chiusura per i commenti tutti[emoji28]
E cosa mi avevi scritto?Avevo scritto anche a Brezza ma non trovo il post
Questa volta mi tiro avanti con i commenti, in attesa della chiusura del contest e degli ultimi racconti.
Brezza
Hai ben descritto le sensazioni del protagonista, creando un piacevole racconto. L’unica nota: secondo me il flashback dell’incidente, seppur breve, spezza troppo la tensione creata nel racconto, basato sull’esperienza attuale del protagonista.
La Sposa del Re
Mi è piaciuto un sacco, compresa la riuscitissima suddivisione dei cinque sensi. Scritto in modo scorrevole e con personaggi ben delineati. Ben scritto dall’inizio alla fine. Complimenti!!
Hacktuhana
Una poesia davvero molto bella. Complimenti!
Lady Robin Snow
Un racconto di triste attualità. Ben scritto e con personaggi bene caratterizzati. Ho apprezzato la scelta del finale positivo. Forse per la mancanza di caratteri o forse perché deciso in un secondo momento anziché il finale negativo, manca secondo me un qualcosa tra la scena con l’assistente sociale e la parte finale. Qualcosa che leghi di più il cambiamento e la reazione della protagonista.
Ser Matthews
L’ho trovato un racconto toccante. Scritto davvero bene e con uno stile molto scorrevole. I dialoghi li ho trovati efficaci e il protagonista ben caratterizzato. Anche se avevo intuito che Marco fosse "immaginario", il finale mi è risultato originale e ben reso.
Questo è un commento comune a tutti i racconti di questi contest che seguono una saga. Per il mio voto, come per il mio commento, cerco di prendere ogni racconto come una storia singola, senza tener presente quanto successo negli episodi precedenti. Quasi tutti i vostri racconti soffrono secondo me, quale più e quale meno, di una mancanza di un vero e proprio arco narrativo autoconclusivo. Questo mi rende difficile godere appieno del racconto. Si tratta comunque di un’opinione e di un criterio personale.
Kinginthenorth
Scritto bene e con uno stile scorrevole il racconto risulta piuttosto coinvolgente. Il personaggio protagonista è ben delineato ed interessante
Eddard Greyjoy
Trovo i dialoghi ben costruiti e l’atmosfera della prigione è stata ben descritta. Mi è piaciuto come hai delineato il personaggio del carceriere. Del protagonista però ho sentito la mancanza di sapere il perché sia in prigione, ma forse me lo sono solo perso io...
Ygritte baciata dal fuoco
Scritto davvero bene, ma secondo me troppo legato a quello che è successo prima, tanto che ho fatto un po’ fatica a seguirlo.
Eyre e Albert Stark, non vi ho dimenticati.. commento il vostro o più tardi o domani...
Eyrie
Anzitutto, benvenuta! Una storia interessante e che incuriosisce. Ci sono però alcune ripetizioni di troppo, in particolare sulla mancanza di aria che poteva forse essere resa in altro modo, senza ripetere più volte che ne aveva poca.
Albert Stark
Davvero molto bello! Mi è piaciuto come hai descritto e caratterizzato Lucifero. Una storia originale che si legge di un fiato. Scritta come sempre davvero molto bene.
Ma come una settimana in più e niente scritti???
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Ma come una settimana in più e niente scritti???
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Quoto, non capisco veramente che necessità c'era per questo "extra-time", visto che non è arrivato nemmeno un racconto nuovo dopo il 21
Ser Matthews
L’ho trovato un racconto toccante. Scritto davvero bene e con uno stile molto scorrevole. I dialoghi li ho trovati efficaci e il protagonista ben caratterizzato. Anche se avevo intuito che Marco fosse "immaginario", il finale mi è risultato originale e ben reso.
Ser Matthews
Bellissimo! Originale, scorrevole e profondo. Mi piacciono sempre i racconti che trattano la psiche umana, e ancor più quelli che mi sorprendono dando voce a chi non dovrebbe esistere... Ti sei candidato a ricevere il mio voto! " />
Trama: ****
Originalità: *****
Personaggi: *****
Stile: ***
Media stelline del racconto nell'insieme: ****
Grazie ad entrambi " />
Ciao a tutti. Purtroppo un limite di 5000 per me è, appunto, "limitante". Quindi vi metto una cosa FUORI CONCORSO, che spero troverete divertente.
CIAO PAPà
- Ciao papà! -
- Ciao! -
- Come stai? -
- Mi stai prendendo per il c**o? Sono morto! -
- Eh...vabbè! Voglio dire: come te la passi? Dove ti hanno messo? -
- In una bara. Al cimitero! -
- Dai, smettila! Ti sto chiedendo com'è la vita qui?! -
- La vita? -
- E' un modo di dire… Non sei tra i buoni e bravi? -
- Non proprio. O meglio ... Non fisso. -
- Perché? Spiegati! -
- Qualche stupidaggine l’ho fatta anch’ io. -
- Cose veniali. -
- Non è che sono proprio di sotto ... -
- Spiegati bene. -
- Allora ... sono in quello che si potrebbe chiamare paradiso, ma ogni tanto mi mandano giù, magari per qualche peccato di gola o d'ira. -
- Oh cavolo! Chissà quanto tempo ci passerò io! E com’è l’inferno? -
- Nooo! Quello non l’ho mai nemmeno visto! Mi mandano nella via di mezzo. Al piano terra. -
- Sei un po’ strano. Una volta eri più sintetico, coinciso. -
- Stai sognando. Tu mi dai la voce. -
- Ma non hai incontrato nessuno strano? O importante? -
- Si. -
- Racconta. -
- C’è per esempio un signore magro magro, con gli occhiali e con sempre addosso un lenzuolo, che continua ad andare in giro a predicare la pace, l’uguaglianza e l’armonia tra le persone. Ma qui nessuno si fa la guerra! Così ogni tanto scappa al piano di sotto. È già capitato che hanno mandato anche me a riprenderlo. Però lo capisco. -
- In che senso? -
- C’è una noia qua di sopra! È sempre tutto fatto. Basta desiderare una cosa per averla. Non posso tagliare la legna, non posso raccogliere funghi. Anche le fragoline di bosco, basta che ci penso, anche in dicembre, e subito appaiono. Ci si rompe davvero le scatole e così alcuni fanno apposta a farsi mandare giù qualche giorno. Anch’ io lo faccio. -
- E giù com’è? -
- A piano terra si vive come sulla terra. Ne più ne meno, a parte naturalmente che al massimo si soffre, ma non si può morire! -
- Qualcun altro? -
- C’è una signora col copricapo da suora. -
- Racconta. -
- Questa cerca sempre di curare tutti, però naturalmente al primo piano non c’è nessuno da curare, e così anche lei cerca di scappare di sotto. Però l’ultima volta ce l’hanno lasciata. -
- Cosa ha combinato? -
- Era in giro e l’hanno fermata alcuni imbecilli, qualcuno un po’ datato e qualche altro più moderno. Erano un misto di personaggi: qualcuno con la camicia nera, qualcuno con la camicia verde e qualcuno vestito con un po’ più di fantasia ma pieno di tatuaggi con svastiche e croci celtiche sui muscoli da palestra. Comunque questi, quando hanno capito che lei è albanese, non hanno mica pensato di chiedergli il permesso di soggiorno? -
- E lei?-
- Lei, parla e parla, in cambio di chiudere un occhio li ha convinti a seguirla in un posto dove loro avrebbero potuto mettere le mani addosso a dei poveri disgraziati senza che nessuno gli dicesse nulla. Questi, senza pensare che un premio Nobel non viene premiato perché è stupido, l’hanno seguita.
- E allora? -
- Li ha portati in un lebbrosario! Ora deve scontare qualche mese di punizione...ma lei è tutta contenta di stare a piano terra. -
- Dai, raccontamene un’altra.-
- Ci sarebbero i due del piano interrato. -
- Dimmi. -
- Un po’ di tempo fa sono arrivati quei due da sotto. Ogni tanto li portano su per fargli vedere quello che non avranno mai, perché ne hanno combinate tante che dovranno rimanere giù per sempre. Uno minuto con i baffetti... che poi non ho mai capito come facesse uno così a predicare la razza perfetta... e l’altro un po’ più tarchiato e con i baffoni. Sembravano amiconi, anche se in vita di guerra se n’erano fatta parecchia. Bè, mentre passeggiano si presenta davanti al baffetto una ragazzina con un diario in mano che gli dice con aria innocente: - ciao! - Lui, tutto contento che qualcuno gli rivolgesse la parola gli fa: - ciao. Come stai piccola? Come ti chiami? - in tutta risposta questa non gli tira mica un calcio nelle balle che nemmeno Gigi Riva! -
- Mi sarebbe piaciuto vedere la scena!… E quello che ti stava tanto antipatico? -
- È sotto. L’ho intravisto qualche volta, quando lo portano su come i due coi baffi. Con qualcuno stiamo cercando di organizzargli qualche scherzo (dopotutto mi aveva mandato in guerra contro la mia volontà), ma dopo quello che ha combinato la bambina con il diario stanno molto più attenti. -
- Ma perché non pronunci i nomi di nessuno? -
- Non si può. Almeno non alcuni. Col tempo si prende l’abitudine a non pronunciarne nessuno.
- Ma si trovano solo uomini e donne? -
- Anche animali e altri esseri. -
- Ad esempio? -
- (sottovoce) A piano terra c’è uno con le ali, con delle grosse ali bianche. -
- Un angelo? -
- Shssss. Dev’essere una storia brutta. Sembra che molti anni fa abbia preso un po’ troppo alla lettera un compito affidatogli e abbia fatto addirittura un figlio con la donna del grande capo. -
- Oddìo. -
- Appunto. -
- Sono senza parole! Ma poi almeno l’ha riconosciuto, tanto da sacrificarlo agli uomini. -
- Eh già. Gli ha voluto un gran bene. Pensa se ti amavo anch’io. -
- E lei l’ha lasciata casta e pura per tutta la vita. -
- Eh si… sarà stata contentissima! -
- E altre donne? Qualcuna famosa che sta a piano terra o addirittura sotto? -
- Bè. Ci sarebbe quella bionda italiana accusata di reiterata lussuria e che in vita si è divertita parecchio e tanto ha fatto divertire... -
- Racconta. Non la conosco. -
- Ehee?!… -
- Va bene. Va bene. Qualche spezzone di suo film l’ho visto anch’io.-
- Ecco …pensa che questa ha già fatto finire di sotto vari altri con le ali bianche e anche qualche santo… ora nessun uomo gli si può avvicinare… e neppure le donne. La si faceva accompagnare in giro da qualche animale ma si è dovuto rinunciare anche a quelli. Ora è solo rinchiusa.-
- Ma dove? Piano terra o sotto? -
- Piano terra. In fondo non ha mai fatto veramente del male a nessuno, a parte qualche ragazzino trovato in bagno un po’ deperito. -
- Altre? -
- Allo stesso piano c’è quell’imperatrice. Lussuriosa anche lei. Per avere dei favori, teneva impegnati contemporaneamente vari guardiani.-
- Quali favori? -
- Quelli di poter tenere impegnati sempre più guardiani e altri… -
- E com’è finita? -
- Eh...prima l’avevano rinchiusa insieme alla bionda in un locale tra i due piani, guardate a vista da molti altri guardiani, ma poi notarono che sia loro due che i guardiani avevano un’espressione troppo appagata e soddisfatta e così l’hanno isolata anche lei. Murata per sicurezza da sola. -
- Cavolo! -
- Ma dimmi. Perché mi hai cercato? Non che non mi abbia fatto piacere, ma mi preoccupa un po’ vederti così. Di solito i problemi li affronti con un mancamento iniziale ma poi li prendi a testate. -
- Forse sto cedendo. Forse ho bisogno che qualcuno m’infonda un po’ di fiducia per andare avanti. E chi meglio di te? -
- Faccio in fretta. Ricordati che tu vieni da una stirpe di sopravvissuti. Tuo nonno fu disperso per una guerra 7 anni e 4 addirittura col suo nome scritto sull’altare dei caduti! In un’altra guerra io avevo duemila uomini circa prigionieri con me! Siamo sopravvissuti in sei e con uno ho fatto migliaia di chilometri più o meno a piedi per tornare, mentre tutti ci sparavano addosso. Tu stesso; essere in un paese straniero mentre vogliono farti fuori perché per buon cuore non ti sei fatto gli affari tuoi e perché non hai ragionato esattamente con la testa (ma con qualcos’altro), e cavarsela, vuol dire comunque avere un buon istinto di sopravvivenza. Non siamo i migliori tra tanti, ma qualcosa abbiamo se ce la siamo cavata, non credi? -
- Sì. Hai ragione. -
- E allora su. Non cedere a vai sempre avanti. Se non molli ce la puoi fare meglio di tanti. -
- Però la storia del Messico non te l’avevo raccontata. Come fai a saperla? -
- Noi possiamo viaggiare nel tempo! Mi sono percorso tutta la tua vita! Ma ti dico subito che non posso dirti niente sul futuro. -
- Questo no! Vuoi dire che mentre facevo certe cose tu mi guardavi? -
- Noooo. Le ho viste dopo le scene. Come in televisione, registrate. E comunque ho avuto il pudore di saltarli certi momenti. Certo che quella volta con quella ragazza che… -
- Nooo…! Hai detto che certe cose non le guardi…! -
- Eh… ma quella è grossa...sei già una leggenda da queste parti… -
- Ma quale leggenda… e poi, l’hanno visto anche altri? Se mai dovessi venire anch’io qui mi vergognerò come un cane. E poi pensa anche lei che imbarazzo! -
- Ero con alcuni amici. Mica m’immaginavo una cosa del genere! Nessuno l’immaginerebbe. Io ho mandato avanti ma si è capito lo stesso cos’era successo. -
- Ma ora avrò vergogna a fare qualsiasi cosa pensando che mi stai guardando. - - Ma no. Ora abbiamo i computer e ho applicato il parental control. Andrò a vedere qualsiasi cosa tra qualche anno! E poi te l’ho detto. Quando stai per andare in intimità, salto il tempo necessario. Imbarazza anche me! -
- Non è molto edificante lo stesso. -
- Va bene. Prometto che andrò a vederle tra molti anni. Quando mi avrai raggiunto anche tu. -
- Molti anni? -
- Ops! Questo è spoiler. Mi sa che tra un momento dovrò andare giù per un po’! Però guarda che il futuro cambia a ogni scelta. Ogni volta che ti trovi a un bivio, che sia anche prendere una strada anziché un’altra, può cambiare anche tutto. ...Ma a proposito di Messico… dovremmo affrontare un discorso, partendo dal contenuto di quella busta che tu e il tuo amico avevate scaricato nel Water dell’albergo di Acapulco. -
- Vabbè. Ora vado. Altrimenti perdo il treno. -
- Sono le 2, c’è un treno ogni mezz’ora e il corso è alle sei... -
- Devo fare altre cose prima... -
- Magari con quelle cartine che ufficialmente usavi solo per farti le sigarette col tabacco? -
- Dai...non facevo nulla di male. -
- E se ti avessero beccato? Ti immagini il dolore che ci avresti provocato a me e tua madre? -
- Ora non mi faccio nemmeno le sigarette. -
- Lo so! Ma non era stata una bella cosa lo stesso. -
- Eh già! Perchè tu, due anni su un’isola greca vicino alla Turchia… -
- Vai che fai tardi, va… -
- Oh ca**o! Io ho detto così per dire… Non ci posso credere! L’integerrimo… anche tu… -
- Altri tempi e altre situazioni. Eravamo prigionieri e dovevamo sopportare i morsi della fame e sopravvivere senza impazzire. Qualsiasi modo era valido. -
- Mah! A me dopo veniva più fame…-
- Difatti noi ci facevamo anche il minestrone insieme alle bucce di patate che trovavamo nei bidoni della spazzatura dei tedeschi. -
- E pensare che poi sei diventato anche schizzinoso… Ma, pensandoci, ma se a piano terra si vive come nel mondo, si può fare davvero tutto come sulla terra? Tutto tutto?
- Eh no! Troppo bello!
- Ora sarà meglio che vada. Ci ritroviamo presto. -
- Buon corso! Ciao! -
- Grazie. Ciao!-