Tra gli sconfitti di queste elezioni aggiungo sondaggisti e politologi... " />
Ultimamente non è che azzecchino granchè " />
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Secondo me poche persone, tranne quelle che dovevano rieleggere le giunte Comunali e Regionali, sono andate a votare......quindi il risultato è realistico considerata la percentuale dei votanti....non una vera "fotografia della situazione nazionale".....
Davano un testa a testa PD-M5S. Non c'avevano capito niente.
Il risultato del PD non è da partito di sinistra: secondo me, è la prova definitiva che in Italia nessuno crede più che sia un partito di sinistra e, con Renzi, è ormai visto come una formazione di centro (ed ha quindi raccolto anche i voti degli italiani che votavano DC e che sono passati poi per i vari UDC, Scelta Civica, ecc.).
Davano un testa a testa PD-M5S. Non c'avevano capito niente.
Il risultato del PD non è da partito di sinistra: secondo me, è la prova definitiva che in Italia nessuno crede più che sia un partito di sinistra e, con Renzi, è ormai visto come una formazione di centro (ed ha quindi raccolto anche i voti degli italiani che votavano DC e che sono passati poi per i vari UDC, Scelta Civica, ecc.).
No il fatto è che in Italia, nel 2014, non ci sono più (se non in qualche partitino di minoranza) voti di destra e voti di sinistra o di centro. Già da qualche anno. Un fenomeno che è iniziato con la seconda repubblica quando si sono iniziate a "mischiare le carte" e che è proseguito inarrestabile.
In venticinque anni le cose cambiano di tanto, già solo per il fatto che chi votava Dc e Pc e Psi ecc., per una bella fetta, è morto.
Soprattutto in una situazione di crisi economica (ma non solo) "laggente" vuole i fatti, se arriva qualcuno con un minimo di potere comunicativo che fa passare il messaggio di "voler fare" concretamente, arrivano i voti, da destra da sinistra da sopra e da sotto. Se poi si chiama Berlusconi o Prodi o Grillo o Renzi, quello è secondario. Ma secondario di brutto.
Se potessimo analizzare la composizione dei tre "partiti" più grandi, rispetto agli schieramenti da prima repubblica, sono sicuro che ne verrebbe fuori un marasma generale. Quelli più compatti, relativamente, restano Forza Italia e Pd.
Sulle percentuali fuori dal comune ha giocato pesantemente anche l'astensionismo e la tornata elettorale europea, quindi "meno sentita" rispetto alle politiche.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Io credo che qualsiasi analisi debba tenere conto del fatto che si trattava di elezioni europee, non politiche.
Ora, tradizionalmente, in tutta Europa, le elezioni europee hanno sempre avuto due caratteristiche: da un lato, un'affluenza sensibilmente inferiore rispetto a quella delle politiche (in Italia, circa un -10%); dall'altra, un successo delle forze terze o nuove oppure delle estreme delle coalizioni (per esempio, ricordo che nel 2009 stravinsero Lega e IDV, anche a scapito di PDL e PD; nel 1999, il successo arrise ai Democratici e alla Lista Bonino, entrambri all'esordio elettorale).
Rispetto a queste premesse, mi pare che l'affluenza abbia tenuto: in fondo, si tratta solo dell'8% in meno rispetto al 2009, flessione che già avevamo visto l'anno scorso rispetto alle politiche precedenti. Che poi rispetto alla vecchia tradizione italiana sia poco è un dato di fatto, ma la questione è strutturale, non legata a questa specifica tornata elettorale.
Invece, le medesime premesse mi avrebbero portato a ritenere che fosse un turno elettorale perfetto per il M5S e molto pericoloso per il PD, partito di governo. Visto come sono andate le cose, i casi sono tre: o abbiamo in Italia un'inversione di tendenza (rispetto al passato e anche agli altri paesi europei), e mi sembra francamente difficile ma non impossibile; o la tradizione è mantenuta, e quindi rispetto ad eventuali politiche potremmo considerare, paradossolmente, sottostimato il PD e sovrastimato il M5S (O_o); oppure, più probabilmente, il PD è stato considerato un partito di rottura.
Se non fosse per questo fenomeno, peraltro, dovremmo dire onestamente che il M5S e il centrodestra hanno sostanzialmente tenuto, prendendo percentuali non radicalmente diverse da quelle dell'anno scorso.
L'altro dato interessante è proprio l'insuccesso di sondaggisti e politologi: è vero, come ha notato qualcuno, che non ne azzeccano una da anni, ma di solito sbagliano sopravvalutando il centrosinistra e sottovalutando il centrodestra; questa volta non è stato così, il che ovviamente autorizza a pensare che la pancia moderata del paese abbia premiato Renzi (mentre l'anno scorso aveva penalizzato il PD bersaniano).
Trovo peraltro un po' assurdo lamentarsi del fatto che il PD abbia preso percentuali così alte, cosa che lo renderebbe un partito moderato e non abbastanza di sinistra: questo può ovviamente essere, ma onestamente l'obiettivo di un partito politico dovrebbe sempre essere quello di ottenere tanti voti, unico modo per influenzare la politica del paese nel senso delle proprie idee; non è che d'un tratto gli ex elettori democristiani si siano estinti, eh: ci sono ancora, e se non conquisti quelli perdi La verità èp che molti di quegli elettori moderati l'anno scorso erano stati sedotti da Grillo, per rottura e protesta, e quest'anno no.
Allora è ufficiale, rinasce la Democrazia Cristiana. La Balena Bianca è risorta. Un PD al 40% rappresenta appieno la vecchia DC. Fosse il PD un vero partito di sinistra che non inciucia con i poteri economici forti di questo paese e con le banche, un partito che ha intenzione di rendere ancora più precario il mercato del lavoro, un partito che al di là degli 80 euro (che per carità sono benvenuti ma dall'altra parte ci hanno fregato con la Tasi, quindi sarà solo un travaso di denaro per lo Stato e le tasche dei cittadini non ne beneficieranno poi molto) non pare volere intraprendere una reale redistribuzione della ricchezza, un partito che rimane inginocchiato alla Merkel, allora festeggerei dato che è stato per 20 anni il mio partito. Ma purtroppo il PD non è più sinistra, è il nuovo blocco di centro. Ho votato, ora posso dirlo, senza entusiasmo per la Lista Tsipras che almeno seppure per un soffio ha superato lo sbarramento del 4%. Ma cosa può rappresentare questa lista? Un seme per una nuova sinistra? Non credo ahimé. Benché alcune personalità di livello si siano spese per questa iniziativa come Ovadia, Camilleri, Piovani, Spinelli ed altri dietro c'erano i vecchi del SEL e di RIF. COM. che certo non mi danno l'idea di un nuovo corso. Quindi siamo orfani della sinistra. La notizia è che Grillo ha sbattutto il muso. Non si fa politica solo gridando e insultando e senza sporcarsi un pochettino le mani in parlamento. Forse oggi si staranno pentendo di non aver tentato veramente di fare l'accordo con Bersani oltre un anno fa. Lì potevano cambiare le cose, invece hanno preferito fare gli schizzinosi ed oggi prendono questa tranvata. Finalmente Berlusca è marginale anche se ora inciucerà ancora di più con Renzi per non finire nel pozzo dell'oblio. Per il resto bene la Lega anche se un partito che ha fatto del federalismo il suo mantra per decenni e che ora si allea in Europa con il Fronte di Marie Le Pen la regina del nazionalismo mi fa sorridere, anzi sbellicare.
Gil Galad - Stella di radianza
L'astensionismo però non ha alcun impatto sul risultato dei PD. Ha preso infatti 11.200.000 voti contro gli 8.644.000 di Bersani poco più di un anno fa, e il tutto con un'affluenza nettamente inferiore a quella delle politiche (58% contro 75%); sono comunque quasi 3 milioni di voti in più che avrebbero da soli permesso al PD di vincere le politiche dell'anno scorso. Certo gli altri partiti hanno perso qualcosa ma anche con un'astensione minore non credo avrebbero mai raggiunto il PD.
Riguardo a Grillo, io penso che abbia causato una sorta di "terrore" nell'elettorato moderato/ di centrodestra che ha votato Renzi per paura di votare un partito che a torto o a ragione è visto come semi-eversivo. Poi il profilo "poco di sinistra" di Renzi ha di certo aiutato.
La faccenda dei sondaggi è ai limiti dell'assurdo. Sbagliare con queste proporzioni non è giustificabile in alcun modo e ad ogni elezione gli errori diventano sempre più grossi. La statistica non è una scienza esatta ma ha (dovrebbe avere) comunque un certo grado di affidabilità che dovrebbe garantire un certo margine d'errore. Boh, o c'è qualcosa di sbagliato nella metodologia in cui vengono eseguiti oppure si potrebbe anche pensare che siano in malafede (ma penso più la prima ipotesi).
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Credo che il dato più interessante, quello su cui farebbero bene a riflettere politici (vinti e vincitori), politologi e pure sondaggisti, va... , è che l'elettorato italiano, per la seconda volta, ha guardato alla novità che la volta scorsa era Grillo, questa volta probabilmente è Renzi.
Di nuovo, non siamo di fronte ad una novità, perché sono parecchi anni che s'identificano partiti e correnti con persone e personaggi. La mia sensazione da vera profana della politica è che le persone/personaggi, i "frontmen" diciamo così, portino oggi con sé sempre più contenuti e non solo immagine (anche se, ho sempre sostenuto che in politica "l'abito fa il monaco").
Da "comunicatore" non posso fare a meno di osservare che più che la politica ed il modo di fare politica, sta cambiando il modo della politica di comunicare se stessa e che l'elettorato, per tante ragioni, sia molto più recettivo e reattivo rispetto a tutto questo.
Probabilmente, queste che ho detto sono tutte ovvietà. Nel qual caso, però, mi chiedo: come mai evidentemente c'è ancora chi pensa di poter farne a meno?
L'astensionismo però non ha alcun impatto sul risultato dei PD. Ha preso infatti 11.200.000 voti contro gli 8.644.000 di Bersani poco più di un anno fa, e il tutto con un'affluenza nettamente inferiore a quella delle politiche (58% contro 75%); sono comunque quasi 3 milioni di voti in più che avrebbero da soli permesso al PD di vincere le politiche dell'anno scorso. Certo gli altri partiti hanno perso qualcosa ma anche con un'astensione minore non credo avrebbero mai raggiunto il PD.
Riguardo a Grillo, io penso che abbia causato una sorta di "terrore" nell'elettorato moderato/ di centrodestra che ha votato Renzi per paura di votare un partito che a torto o a ragione è visto come semi-eversivo. Poi il profilo "poco di sinistra" di Renzi ha di certo aiutato.
La faccenda dei sondaggi è ai limiti dell'assurdo. Sbagliare con queste proporzioni non è giustificabile in alcun modo e ad ogni elezione gli errori diventano sempre più grossi. La statistica non è una scienza esatta ma ha (dovrebbe avere) comunque un certo grado di affidabilità che dovrebbe garantire un certo margine d'errore. Boh, o c'è qualcosa di sbagliato nella metodologia in cui vengono eseguiti oppure si potrebbe anche pensare che siano in malafede (ma penso più la prima ipotesi).
Si i sondaggisti italiani dovrebbero riprendere i manuali di statistica e fare un ripassino, ma bisogna anche dire che molta gente dice di votare un partito ai sondaggi e poi ne vota un'altro per vergogna o imbarazzo.
Gil Galad - Stella di radianza
Il problema dei sondaggi credo sia che per farli si deve guardare alle serie storiche, e con il sostanziale salto dei paletti ideologici e con un elettorato molto più fluttuante le cose si fanno molto più difficili: gli elettori del vecchio centrosinistra si sono probabilmente divisi tra PD e Grillo, quelli del vecchio centrodestra pure con Forza Italia, che è il partito meno "trasversale" (per non parlare dei partito della prima repubblica, ovviamente, i cui elettori sono ormai spalmati dappertutto).
Quanto al terrore di Grillo, credo che abbia influenzato anche molti elettori di sinistra/centrosinistra, che alla fine hanno votati Renzi turandosi il naso (non lo dico per caso, ho i miei suoceri che hanno fatto così: ex democristiani, poi ulivisti fortissimamente anti-berlusconiani, ora detestano Renzi, che considerano sostanzialmente il continuatore di Berlusconi, ma l'hanno votato in funzione anti-Grillo).
Credo che il dato più interessante, quello su cui farebbero bene a riflettere politici (vinti e vincitori), politologi e pure sondaggisti, va... , è che l'elettorato italiano, per la seconda volta, ha guardato alla novità che la volta scorsa era Grillo, questa volta probabilmente è Renzi.
Di nuovo, non siamo di fronte ad una novità, perché sono parecchi anni che s'identificano partiti e correnti con persone e personaggi. La mia sensazione da vera profana della politica è che le persone/personaggi, i "frontmen" diciamo così, portino oggi con sé sempre più contenuti e non solo immagine (anche se, ho sempre sostenuto che in politica "l'abito fa il monaco").
Da "comunicatore" non posso fare a meno di osservare che più che la politica ed il modo di fare politica, sta cambiando il modo della politica di comunicare se stessa e che l'elettorato, per tante ragioni, sia molto più recettivo e reattivo rispetto a tutto questo.
Probabilmente, queste che ho detto sono tutte ovvietà. Nel qual caso, però, mi chiedo: come mai evidentemente c'è ancora chi pensa di poter farne a meno?
Sulla comunicazione Renzi è un drago nessuno può negarlo ed ha imparato molto dal Berlusca purtroppo, ma sono i contenuti che a me non stanno per niente a genio. Comunque anche il buon Matteo faccia attenzione, basta poco che dal 40 ricaschi al 20. La gente è disperata e vota in base alla speranza del momento.
Gil Galad - Stella di radianza
Credo che il dato più interessante, quello su cui farebbero bene a riflettere politici (vinti e vincitori), politologi e pure sondaggisti, va... , è che l'elettorato italiano, per la seconda volta, ha guardato alla novità che la volta scorsa era Grillo, questa volta probabilmente è Renzi.
Di nuovo, non siamo di fronte ad una novità, perché sono parecchi anni che s'identificano partiti e correnti con persone e personaggi. La mia sensazione da vera profana della politica è che le persone/personaggi, i "frontmen" diciamo così, portino oggi con sé sempre più contenuti e non solo immagine (anche se, ho sempre sostenuto che in politica "l'abito fa il monaco").
Da "comunicatore" non posso fare a meno di osservare che più che la politica ed il modo di fare politica, sta cambiando il modo della politica di comunicare se stessa e che l'elettorato, per tante ragioni, sia molto più recettivo e reattivo rispetto a tutto questo.
Probabilmente, queste che ho detto sono tutte ovvietà. Nel qual caso, però, mi chiedo: come mai evidentemente c'è ancora chi pensa di poter farne a meno?
Sulla comunicazione Renzi è un drago nessuno può negarlo ed ha imparato molto dal Berlusca purtroppo, ma sono i contenuti che a me non stanno per niente a genio. Comunque anche il buon Matteo faccia attenzione, basta poco che dal 40 ricaschi al 20. La gente è disperata e vota in base alla speranza del momento.
Hai ragione. Oggi la speranza è il miglior collante su cui si possa pensare e l'idea più forte da vendere (il che è, in ultima analisi, è anche un po' triste, a dire il vero).
In realtà, io non discuto sulla qualità dei contenuti (per la verità non lo faccio mai, quando si tratta di politica o di religione), ma sulla loro presenza effettiva e sulla capacità/abilità di comunicarli.
Ho sentito per anni chiacchiere inconcludenti e programmi fragili di alleanza che stavano insieme con due obiettivi: tenersi stretta la poltrona e dare addosso alla parte avversa. Nessuna di queste due cose può ragionevolmente aiutare a costruire qualcosa ed infatti non è stato costruito granché.
Il fatto che oggi si riparta dalle idee e che gli elettori mostrino di avere "fame" di contenuti è qualcosa che non si dovrebbe trascurare.
sui sondaggi i casi sono 3 secondo me: o l'elettorato italiano è diventato particolarmente fluido oppure il metodo scelto viene applicato male oppure il campione statistico dice bugie.
Non è possibile che metodologie assodate negli anni e che (immagino) funzionano in tutta europa qui si sbarellino senza un perchè.
Parliamoci chiaro: per come sono state condotte le ultime 2 settimane di campagna elettorale tutti (partiti inclusi) si aspettavano un sostanziale pareggio in testa, invece uno ha doppiato l'altro. Un risultato talmente macroscopico non si vedeva da anni!
Mastro Architetto dei giochi
Indiscusso Campione dell'errore di battituraù
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`Proudly Stark!`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`LaBarriera Fanlover`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
`·.¸¸.·´´¯`·._.·`Ned Wannabe`·.¸¸.·´´¯`·._.·`
"O Wind, If Winter comes, can Spring be far behind?"
(P.B.Shelley)