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Opinioni su Gesù Cristo come Personaggio Storico
E di Eddard Stark_
creato il 16 ottobre 2012

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Coll
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Coll
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Inviato il 25 ottobre 2012 1:05

 

Rispondo solo a questo, perchè per il resto dovrei ripetermi.

L'ida che un non credente non voglia essere obiettivo sul Gesù storico è una sciocchezza. Anche il pensarlo di qualcuno in un forum. Per il non credente, premesso che comunque non crederà ai miracoli e alla divinità, sapere se Gesù esista o no, se il messaggio a lui attribuito venga davvero dalla sua testa e bocca o no, che la sua vita sia quella che ci hanno raccontato o no...non cambia niente. Si tratta di una curiosità storica come un'altra, ed egli vuole scoprire la verità storica, qualunque essa sia.

Se uno dovesse pensare alla non neutralità, guarderebbe piuttosto al credente, per il quale determinati risultati potrebbero distruggere credenze di una vita.

Quindi, almeno da una parte la neutralità si può dare per assodata (a meno che un singolo abbia un qualche interesse).

 

Il metodo dello storico è uno e uno soltanto. Che si parli di Gesù o di Omero.

Al momento, lo ribadisco, sono quasi tutti concordi nell'affermare che un Omero non sia esistito, ma che il suo nome racchiuda i tanti aedi della Grecia antica. Incerta anche la questione Socrate.

La questione è che è importante, ma non fondamentale sapere se Omero o Socrare siano esistiti davvero, perchè quel che conta è il loro lavoro, le loro idee.

L'incertezza storica è accettata.

Nel caso di Gesù, per motivazioni religiose, è fondamentale che sia esistito, e che le idee e il messaggio inviato provengano dalla sua testa e dalla sua bocca.

L'incertezza che esiste e viene accettata riguardo molti altri personaggi storici così antichi, non viene ben tollerata.

 

È una sciocchezza, certo, ma io non ho detto questo. Leggi bene quello che ho scritto, per favore. Voler essere obiettivi è diverso da essere obiettivi. Questa mi sembra essere una delle preoccupazioni di base di chiunque voglia studiare la storia in modo serio (ma non solo, anche la letteratura e la filosofia). Lo stesso principio vale non solo qui, ma anche per quando ci si occupa di argomenti (la maggior parte) in cui la differenza per noi tra un’interpretazione o l’altra non è poi molta: il contesto in cui noi stessi ci troviamo può avere una sua influenza sulla nostra visione delle cose, anche se non ce ne rendiamo conto. Non è mia intenzione mettere in dubbio la vostra onestà intellettuale suggerendo che stiate facendo qualche sorta di complotto. Semplicemente, voglio ricordarvi che non potete essere obiettivi se partendo dal presupposto che Gesù non sia il Figlio di Dio pensate di arrivare ad un risultato completo. Potete avere un risultato obiettivo, per quanto limitato, solo lasciando da parte questa questione.

 

L'incertezza che esiste e viene accettata riguardo molti altri personaggi storici così antichi, non viene ben tollerata.

 

Non direi proprio, dato che esistono fior fiore di ricerche sulla storicità di Gesù (guarda qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Ricerca_del_Ges%C3%B9_storico). È chiaro che dal punto di vista della fede la figura di Gesù non può essere ridotta al dato storico sicuro, ma qui devi tenere conto del fatto che non ci sono solo motivi storici per credere una determinata cosa, ma anche filosofico-teologici, che sono impliciti nel fatto di credere.

 

La storiografia non considera dèi i faraoni egiziani perché noi non crediamo nella loro religione; abbiamo un’altra visione del mondo. È anche questo un presupposto, no? Ci va bene perché siamo tutti d’accordo per motivi filosofici, religiosi e così via. Nel caso di Gesù non vale lo stesso principio: alcuni credono una cosa, altri un’altra. Dunque, può esserci una storiografia che cerchi di analizzare le cose che possiamo sapere dal suo punto di vista, ma non può essercene una che pretenda di escludere come non vero ciò che non può verificare e per cui dal punto di vista filosofico-teologico non c’è un accordo generale.

 

Il ruolo dei vangeli in tale ricerca non è dato dal loro essere ‘di parte’: è dato dal fatto che, anche dal punto di vista dei credenti, isolare il dato storico è difficile. Sono un’opera che ha uno scopo: che novità! Fammi un elenco di opere che non ne hanno uno… Sul fatto che siano un’analisi obiettiva o meno, torniamo al discorso di prima: poteva esserci un’analisi obiettiva significativa, dal momento che descrivere Gesù come Figlio di Dio o no implica già l’aver preso una decisione?

 

Per la questione della scomparsa del cristianesimo (che è OT): se è vero quello che dici, un giorno anche questa visione del mondo che condvidi con altri cambierà e nessuno crederà più a questa teoria. Anche qui, come altrove, presupponi che la tua visione del mondo sia quella corretta, perché se una delle religioni che hai citato è quella vera, cambia tutto.


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Sara L'Addolorata
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Sara L'Addolorata
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Inviato il 25 ottobre 2012 9:14

Ser Balon preciso: la risata non era per le tue argomentazioni, non mi permetterei mai; ma per il mio "no no, e ancora no", per smorzare una frase così definitiva...niente di più.

 

Joramun l'intento di questa discussione, più volte sottolineato, era proprio quello di evitare di andare alla guerra. Cosa che non ho fatto, e pare che Ser Balon lo abbia colto... litigare per Gesù, nella scala delle mie priorità, è giusto un gradino sotto al livello del mar Morto, così mantengo anche l'inerenza geografica (bè...)

Il fatto che Ser Balon non molli l'osso neanche di un cm è un dato di fatto, ma chi dice che sia insulto? E' come se a me dicessi che sono un po' acida (o tanto, a seconda dell'argomento). Embè? Che sarà mai, su!

 

Fine OT, chiedo scusa, stop


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Metamorfo
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Metamorfo
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M

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Inviato il 25 ottobre 2012 12:20

Semplicemente, voglio ricordarvi che non potete essere obiettivi se partendo dal presupposto che Gesù non sia il Figlio di Dio pensate di arrivare ad un risultato completo. Potete avere un risultato obiettivo, per quanto limitato, solo lasciando da parte questa questione.

 

È chiaro che dal punto di vista della fede la figura di Gesù non può essere ridotta al dato storico sicuro, ma qui devi tenere conto del fatto che non ci sono solo motivi storici per credere una determinata cosa, ma anche filosofico-teologici, che sono impliciti nel fatto di credere.

 

La storiografia non considera dèi i faraoni egiziani perché noi non crediamo nella loro religione; abbiamo un’altra visione del mondo. È anche questo un presupposto, no? Ci va bene perché siamo tutti d’accordo per motivi filosofici, religiosi e così via. Nel caso di Gesù non vale lo stesso principio: alcuni credono una cosa, altri un’altra. Dunque, può esserci una storiografia che cerchi di analizzare le cose che possiamo sapere dal suo punto di vista, ma non può essercene una che pretenda di escludere come non vero ciò che non può verificare e per cui dal punto di vista filosofico-teologico non c’è un accordo generale.

 

Sul fatto che siano un’analisi obiettiva o meno, torniamo al discorso di prima: poteva esserci un’analisi obiettiva significativa, dal momento che descrivere Gesù come Figlio di Dio o no implica già l’aver preso una decisione?

 

Per la questione della scomparsa del cristianesimo (che è OT): se è vero quello che dici, un giorno anche questa visione del mondo che condvidi con altri cambierà e nessuno crederà più a questa teoria. Anche qui, come altrove, presupponi che la tua visione del mondo sia quella corretta, perché se una delle religioni che hai citato è quella vera, cambia tutto.

 

 

Coll, dico la verità, trovo difficile rispondere al tuo post, perché raramente sono stato meno d’accordo con qualcuno su un’argomentazione, e meno sicuro di essere dalla parte della ragione.

 

Provo a farlo in maniera limitata e asettica, per evitare “problemi”

 

Il lavoro dello storico, come quello di ogni altro studioso, si deve basare su un metodo.

 

Il metodo deve essere adottato sempre. Non spetta allo storico fare “favoritismi” e trattare in maniera diversa i fatti storici: egli deve accettare la possibilità che tutti i sovrani, predicatori, eroi, sacerdoti, che, in ogni epoca e cultura, sono stati legati ad una divinità e dichiarati capaci di magie; oppure non prenderne in considerazione nessuna.

Sceglie il secondo caso, anche perché altrimenti finirebbe in uno “stallo fantasy”, in cui non riuscirebbe a trovare prove concrete di sovrannaturale e finirebbe per girare su se stesso, nel caos dei miti e delle superstizioni.

 

In questo sta l’obbiettività: nel limite (l’analisi puramente storica senza infilarci in mezzo il sovrannaturale) e nell’applicare a tutto ciò che viene studiato lo stesso metodo.

 

Decidere che nel caso di Gesù si debba fare un’eccezione, non avrebbe senso e renderebbe fallace il metodo. In quel caso sì, che perderebbe obiettività.

Non può e non deve avere una visione Cristiano-centrica.

Tra l’altro, come dovrebbero comportarsi gli storici Induisti, o Buddisti, per cui Gesù non è niente? E come dovrebbero comportarsi quelli che credono in altre divinità e profeti?

Ogni storico dovrebbe analizzare le cose in maniera differente a seconda della cultura e delle religioni dominanti nella zona in cui opera?

 

Riguardo la scomparsa della religione “vera”. Se a due anni fossi stato adottato da una famiglia indiana, ora staresti su un forum indiano, a spiegare al Metamorfo indiano che la Vera religione indiana non può sparire, e che lui è sbaglia a non capire che i Veda dicono La Verità.

Ecco cosa vale la tua sicurezza: la casualità di essere cresciuto in un dato luogo e in una data epoca. Fosse davvero “vera” la religione induista, tu non avresti possibilità di accoglierla, perché la cultura del luogo e tempo in cui vivi ti spinge verso un’altra e te la mostra come “vera”.

 

Riguardo la mia visione del mondo, non è “mia”: è la visione del mondo che si accorda con l’analisi storica, antropologica, etnologica, sociologica, psicologica, con la logica, la razionalità e il buon senso.

 

 

A proposito di buon senso, ora seguirò quelli più saggi di me che hanno abbandonato la discussione: sul Gesù storico credo di aver detto tutto quello che avevo da dire. La questione delle religioni è davvero troppo ampia e troppo OT (oltre al fatto che l'esperienza mi dice che qualsiasi discussione su tale argomento si conclude con un nulla di fatto).



joramun
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joramun
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Inviato il 25 ottobre 2012 16:00

A proposito di buon senso, ora seguirò quelli più saggi di me che hanno abbandonato la discussione: sul Gesù storico credo di aver detto tutto quello che avevo da dire. La questione delle religioni è davvero troppo ampia e troppo OT (oltre al fatto che l'esperienza mi dice che qualsiasi discussione su tale argomento si conclude con un nulla di fatto).

In 7 pagine di discussione di questi fulgidi esempi di "saggezza" non ho trovato manco l'ombra.

 

Riguardo la mia visione del mondo, non è “mia”: è la visione del mondo che si accorda con l’analisi storica, antropologica, etnologica, sociologica, psicologica, con la logica, la razionalità e il buon senso.

 

La stessa che ha permesso di validare svariate fonti storiche in cui era affrontata la figura di Gesù da un punto di vista non cristiano.E lo stesso che ha permesso a moltissimi storici di affermare che i Vangeli hanno una discreta affidabilità anche come fonti storiche a sè.


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Coll
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Coll
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C

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Inviato il 25 ottobre 2012 23:14

Be’, che dire, ti ringrazio per il complimento. Malgrado il fatto che tu non sia d’accordo con me, riconosci che non riesci a rispondere perché raramente sei stato meno sicuro di essere dalla parte della ragione. Mi congratulo con me stesso per essere riuscito a farti dubitare così tanto, questo va al di là delle mie più rosee aspettative.

 

Non sto dicendo che non è possibile fare un’analisi obiettiva nel caso di Gesù, anche se la domanda me la pongo, ma che non se ne può fare una che dia un risultato completo e che quella affrontata qui non è un’analisi di questo tipo. Ora ti mostro perché:

 

 

Tutto ciò, volendo ammettere che sia esistito questo personaggio nei termini in cui è giunto fino a noi, cosa di cui mi sembra più che lecito dubitare. E io dubito fortemente.

Storicamente parlando, ci sono ben pochi riscontri. Un paio di migliaia di anni di Cristianesimo hanno alterato ciò che era già chissà quanto stato alterato dal passaparola di qualcosa successo a migliaia di km di distanza, in un posto sperduto, esotico e sconosciuto alla maggior parte dei seguaci futuri. In mezzo c'è confluito di tutto.

La verità, probabilmente, non ha niente a che fare col mito che si è creato.

 

Temo che il personaggio di Cristo sia stato enormemente sopravvalutato: la sua figura è stata ingigantita nel tempo, esasperata dalla leggenda, la sua vita e le sue imprese mescolate con altre idee, filosofie e miti (se non con altre religioni pre-esistenti).

 

Probabilmente, ben poco di ciò che è giunto a noi, spostandosi nel tempo (2000 anni!) e nello spazio (dalla Palestina a Roma) rappresenta la verità.

 

Storicamente parlando poi, solo il caso e la situazione favorevole hanno voluto che questa religione piuttosto che un'altra proliferassero

 

Egli è tutt’altro che un signor nessuno: nel tempo si è creata la leggenda che fosse il Salvatore, il Messia, il punto di contatto tra Dio e l’uomo.

 

Ecco spiegata la sua importanza, il conteggio degli anni a partire dalla sua nascita.

 

Ciò si basa però sull’assunto che Cristo sia davvero risorto e che i miracoli non siano metafore, ma prove del suo essere divino. E’ dunque la parte irreale e mitologica a renderlo speciale. E questo direi comporti una sopravvalutazione dell'uomo…

 

E' l'essere considerato figlio di Dio con “poteri” ultraterreni che lo ha reso ciò che è, non l’essere un uomo qualsiasi seppure di valore.

 

Sono domande a cui non è possibile rispondere, perché è stato tutto filtrato, deformato con uno scopo e seguendo una traccia: trasformare quell’uomo, chiunque fosse e qualunque cosa facesse, in un dio.

Ed ecco il bue e l’asinello, la madre che lo partorisce ingravidada dallo spirito santo, il camminare sulle acque, il resuscitare i morti, i dialoghi col "padre", le provocazioni del diavolo, il suo stesso resuscitare, gli occhi azzurri e i capelli biondi, ecc.

Niente è più credibile, a questo punto. Tutto è stato stravolto. Voler vedere l'uomo Gesù dietro quest'impalcatura di fantasie, è sbagliato.

L’uomo Gesù, il filosofo, il predicatore (ammesso che fosse ciò), non esiste più. Esiste solo la figura del Cristo con poteri ultraterreni, il simbolo di una religione (che paradossalmente, poteva anche non essere la sua).

 

Dunque, mi pare si possa affermare che l’uomo era oggettivamente ben poco da un punto di vista dell’importanza e del potere. Poteva essere una persona di valore, intelligente, particolermente carismatico…o no. Non è dato saperlo. . Tutto ciò che lo riguarda ha subito una deformazione, tutto filtrato e riscritto da chi aveva già l’idea della nuova religione. Anche le parole e i fatti a lui attribuiti sono totalmente inattendibili.

 

L’uomo sarebbe rimasto un signor nessuno (è pieno il mondo di filosofi o semplici predicatori che hanno fomentato, catturato migliaia di persone. Gesù sarebbe uno degli ultimi) se credulità, lavorio dei primi seguaci, condizioni socio-politoco-culturali, fortuna (che conta sempre), e altro, non avessero deformato la sua figura rendendolo un dio dai poteri ultraterreni, il dio della religione dei vincitori (e dunque il "dio vero") e in quanto tale sì, figura fondamentale degli ultimi due millenni in occidente.

L'inattendibilità era riferita alle fonti che vogliono renderlo una figura divina.

E tenendo anche conto che la vita che raccontano i Vangeli è probabilmente completamente distorta (se non inventata).

non so se ti riferivi a me, ma io sono d'accordo sul discutere dell'uomo Gesù e del messaggio. Ho escluso la possibilità del suo essere divino, ma tolto questo, cerco di analizzare con obiettività tutto il resto.

 

Il grassetto e il corsivo sono miei, ho preso solo i tuoi messaggi. Non vedo proprio cosa ci sia in tutto questo di obiettivo. Quello che ho detto io lo ammetti pure tu, implicitamente, nell’ultimo messaggio che ho citato. Visto che per il Treccani l’obiettività è “l’atteggiamento di chi vede e giudica persone, eventi, circostanze con realismo e imparzialità, ed è quindi esente da pregiudizî e da passioni personali” , non mi pare proprio che tu possa dire che la tua analisi sia obiettiva.

Alla fine hai ragione tu: avrei dovuto vedere che una risposta ti era già stata data, e riconoscere che il tuo problema sta nel tuo concetto di razionalità.

 

Curiosità: la prima regola di chi veramente si professa aperto di mente. Partire invece con l'idea che "Cristo era sicuramente figlio di Dio" o che "Cristo non era sicuramente figlio di Dio" significa invece non dimostrare una tale apertura, ma partire con dei preconcetti che finiscono sempre per essere un rischio se si deve valutare obbiettivamente qualcosa.

Riguardo la scomparsa della religione “vera”. Se a due anni fossi stato adottato da una famiglia indiana, ora staresti su un forum indiano, a spiegare al Metamorfo indiano che la Vera religione indiana non può sparire, e che lui è sbaglia a non capire che i Veda dicono La Verità.

Ecco cosa vale la tua sicurezza: la casualità di essere cresciuto in un dato luogo e in una data epoca. Fosse davvero “vera” la religione induista, tu non avresti possibilità di accoglierla, perché la cultura del luogo e tempo in cui vivi ti spinge verso un’altra e te la mostra come “vera”.

Credi forse che non avessi capito cosa volevi dire, o che anzi non abbia già sentito quest’argomentazione? Sei tu, piuttosto, che non leggi bene quello che scrivo. Non mi sono messo a spiegarti che il cristianesimo non può sparire, né a cercare di convertirti, e non sai nulla della mia sicurezza. (Oltre al fatto che la verità/falsità dell’induismo non dipende dal fatto che io possa accoglierlo o meno.) Non l’ho fatto non tanto perché non sia capace di dire una cosa se voglio dirla, ma perché il mio argomento vale a prescindere dalle mie convinzioni e da quale religione sia quella vera. Se è vero l’islam, devi cercare la soluzione musulmana a questo problema. Se è vero l’induismo, sarà valida la spiegazione induista. Non volevo mettermi a discutere su quale religione sia quella vera perché sarebbe OT e si scatenerebbe un putiferio. Ti stavo semplicemente facendo notare che stai commettendo l’errore di cui accusi gli altri (si cade nell'errore tipico di ogni cultura: mettersi al centro di tutto. Pensare che la propria cultura sia la migliore, che non scomparirà mai, ecc.), come confermi brillantemente con la frase seguente. Cerchi di sfuggire al relativismo che ti preoccupa, ma non ci riesci. Pensi forse che io non possa farti lo stesso elenco parlandoti della mia visione del mondo, e aggiungere anche le scienze naturali e la filosofia?

Un consiglio: sono utili tutte le discipline che citi, ma se lasci da parte la filosofia, non vai da nessuna parte.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Guardiani della Notte

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Inviato il 25 ottobre 2012 23:40

Secondo me il fatto che ci siano milioni di bambini nel mondo per cui la favola della Sirenetta è soltanto quella che ha diffuso la Disney la dice lunga sul modo in cui le narrazioni si evolvono nel tempo.

Ovviamente è detto a titolo di esempio e riguarda le narrazioni e non i personaggi, non intendo fare un paragone tra Gesù e la Sirenetta.

 

 

Detto questo, ribadisco che a mio parere ricercare la grandezza di Gesù come personaggio storico nel fatto che il cristianesimo sia ad oggi la religione di maggioranza relativa (sebbene i metodi di conteggio sul numero di credenti lascino parecchio a desiderare, non tanto sul rapporto tra le varie religioni ma sui numeri assoluti di credenti) sia sbagliato.

Esistono prove e documenti storici che attestano come buona parte della dottrina attuale non derivi direttamente da Gesù, ma sia frutto di una scelta fatta secoli dopo successivamente fatta ricondurre a forza al pensiero di Gesù. Insomma, a titolo di esempio, tutta la questione sulla natura umana o divina di Gesù... solo umano, solo divino o entrambi. Dalla predicazione di Gesù ogni interpretazione può essere quella buona, ed oggi, se qualche teologo del passato avesse ragionato in modo diverso, oggi saremmo tutti monofisiti e riterremmo che Gesù aveva detto proprio così e non in altro modo.

Per credere questo, e rispondo a Ser Balon Swann, non è necessario pensare ad un grande complotto mondiale o che altro. Si tratta di un semplice e sanissimo principio di sopravvivenza, che ha permesso con accortezza alla Chiesa di rinnovarsi quel tanto che bastava per sopravvivere e prosperare. Come detto, il fatto che alcuni anni fa il Limbo sia stato soppresso ha chiare e coerenti motivazioni legate al dialogo interreligioso attuale, e si presta efficacemente a migliorare l'immagine - e quindi la sopravvivenza della Chiesa - nel tempo.

La combinazione della durata nel tempo e del successo del cristianesimo - che per alcuni possono benissimo costituire una prova ontologica della veridicità di tale religione - è a mio parere ascrivibile molto di più alle capacità delle persone messe alla guida della Chiesa che alla predicazione iniziale di Gesù (né le due cose sono in contraddizione, per chi crede che lo Spirito Santo sia dietro le decisioni dei Papi).

 

Tornando quindi ai fatti storici, cosa resta? Restano gli episodi della vita di Gesù che i vangeli canonici e apocrifi ci offrono, restano le testimonianze degli storici romani del tempo e fino ad un certo punto dei secoli immediatamente successivi. Sappiamo che Gesù è stato un valido predicatore, in grado di trasmettere un messaggio di straordinario successo aprendolo ad un pubblico universale.

Ma pensare che poiché possiamo ritenere che il discorso della montagna sia un fatto storico si debbano conseguentemente ritenere fatti storici la moltiplicazione dei pani e dei pesci o la trasmutazione dell'acqua in vino...

 

Forse si ragiona meglio con le implicazioni:

Il discorso della montagna è un fatto storico --> il vangelo è una fonte storica affidabile --> i miracoli di Gesù sono fatti storici --> Gesù è Figlio di Dio

Penso sia chiaro che questa catena di implicazioni è falsa. Un bacino sulla punta del naso a chi trova il passaggio fallace.

Il punto è questo: non esiste nulla che possa con certezza dimostrare che Gesù fosse qualcosa più che un uomo (altrimenti che mistero della fede sarebbe?), ovvero non esistono implicazioni universalmente vere che possano, partendo dalle fonti storiche, arrivare a dimostrare che Gesù è Figlio di Dio... non ultimo il fatto che prima di dimostrare che Gesù è Figlio di Dio bisogna dimostrare l'esistenza di un qualche Dio.

 

Un credente presuppone quindi che Gesù sia Figlio di Dio.

Un non credente presupporrà che non lo sia.

Un'analisi accurata dovrebbe non presupporre nulla, e ragionare secondo logica, e secondo logica si possono ricavare alcune certezze e diverse ipotesi. L'origine divina di Gesù rientra tra queste ultime, e come ipotesi, quindi, un'analisi storica della figura di Gesù dovrebbe trattare questa eventualità.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 26 ottobre 2012 14:41

Per credere questo, e rispondo a Ser Balon Swann, non è necessario pensare ad un grande complotto mondiale o che altro. Si tratta di un semplice e sanissimo principio di sopravvivenza, che ha permesso con accortezza alla Chiesa di rinnovarsi quel tanto che bastava per sopravvivere e prosperare. Come detto, il fatto che alcuni anni fa il Limbo sia stato soppresso ha chiare e coerenti motivazioni legate al dialogo interreligioso attuale, e si presta efficacemente a migliorare l'immagine - e quindi la sopravvivenza della Chiesa - nel tempo.

 

La combinazione della durata nel tempo e del successo del cristianesimo - che per alcuni possono benissimo costituire una prova ontologica della veridicità di tale religione - è a mio parere ascrivibile molto di più alle capacità delle persone messe alla guida della Chiesa che alla predicazione iniziale di Gesù (né le due cose sono in contraddizione, per chi crede che lo Spirito Santo sia dietro le decisioni dei Papi).

è necessario pensare al grande complotto mondiale se si vuole negare, per usare le tue parole che Gesù è stato un valido predicatore, in grado di trasmettere un messaggio di straordinario successo aprendolo ad un pubblico universale.

 

io non ho mai negato che ci siano state rielaborazioni e stratificazioni importanti, ma solo che queste rielaborazioni e stratificazioni siano tali da pregiudicare:

1. la nostra capacità di individuare un Gesù storico e contestualizzarlo in via quantomeno generale (poi che ci siano punti oscuri è inevitabile)

2. la possibilità di valutare il messaggio, la sua portata e la sua originalità (tout court o con riguardo a determinati aspetti)

 

 

sarebbe interessante vedere quante copie esistano delle varie fonti "storiche" e laiche su Gesù... e nel caso ne esista più di una copia, dove siano state ritrovate.

perché in tal caso, se il monaco amanuense di Melk, Austria, ha aggiunto/modificato un certo passo di Tacito o Giuseppe Flavio di sua iniziativa, nella biblioteca di Bisanzio o in qualche abbazia italiana o nelle biblioteche vaticane (nell'ipotesi che una copia si trovi anche là) si dovrebbe poter ritrovare la copia originale (o una copia modificata da un altro monaco, e quindi presumibilmente modificata in modo diverso)... insomma dovrebbero esserci tante versioni della fonte quante sono le copie, o comunque varie versioni

 

se invece le copie sono due o più, ma tutte uguali, si può solo ipotizzare che

- siano state trascritte fedelmente

- ci sia stato un mega-complotto centralizzato, con intellettuali clericali che si facevano i giri dei monasteri e apportavano le stesse modifiche, a tutte le copie, in modo da rendere inattaccabile e coerente la versione falsificata...

 

Esistono prove e documenti storici che attestano come buona parte della dottrina attuale non derivi direttamente da Gesù, ma sia frutto di una scelta fatta secoli dopo successivamente fatta ricondurre a forza al pensiero di Gesù. Insomma, a titolo di esempio, tutta la questione sulla natura umana o divina di Gesù... solo umano, solo divino o entrambi.

parti della dottrina, a mio avviso, concernenti aspetti di FEDE fondamentali (era figlio di Dio? arianesimo o monofisismo? è nato da una vergine? è risorto? è uno e trino? il Papa è davvero il rappresentante di Cristo?), oppure dogmi "procedurali/istituzionali" giustificabile attraverso le Scritture solo a gran fatica (tipo l'istituto della confessione, il celibato dei sacerdoti e via discorrendo).

 

ma se si parla di PENSIERO cristiano, quindi da un punto di vista etico e filosofico, il punto è che il pensiero di Gesù è innanzitutto riconducibile al pensiero ebraico precedente, su cui si innesta e non viene mai rinnegato, ma solo rinnovato in alcuni aspetti.

già questo è sufficiente per rendere abbastanza irrilevanti eventuali stravolgimenti cataclismatici (da dimostrare cmq) che avessero bypassato il messaggio generale di Cristo, perché il messaggio è di Cristo è, nelle sue fondamenta, riconducibile a tutta quella maestosa ed elaboratissima saggezza talmudica e della torah.

Cristo e il cristianesimo si è "limitato" a universalizzare questo pensiero, renderne destinatari ogni uomo o donna o bambino del mondo, ebreo o meno, saggio o meno. Questo è stato il colpo di genio, l'intuizione che ha cambiato la storia.

E, come direbbe Don Draper, certo ha giovato l'aggiungengerci il grande segreto della pubblicità: rassicurare. "ehi, sei il più grande sfigato del mondo? E' tutto ok. A noi non importa. Anzi, è proprio a te che ci rivolgiamo in primis"

 

quindi imho x valutare l'impatto di Cristo sulla storia del mondo è sufficiente riconoscerli questi due aspetti del messaggio, ovvero ebrasimo universalizzato e reso meno "severo" in alcuni aspetti.

Sono state le successive rielaborazioni e stratificazioni a "creare" questi aspetti del messaggio? Non credo proprio. Le rielaborazione e stratificazioni si sono concentrati su altri aspetti, riguardanti la figura divina o mena di Cristo e alcune ramificazioni del pensiero, alcune conseguenze (anche importanti eh) che si possono trarre o non trarre dalla dottrina di base.

E in ogni caso queste rielaborazioni, per quanto al monachello esaltato prudano le mani, non potranno mai "cadere" più di un tot. lontane dall'albero, che è e resta l'antico testamento.


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