Terzo oro per l'Italia: Daniele Molmenti trionfa nel k1 slalom di canoa
Non saprei, alla fine la Cina è così forte proprio perchè ha un ricambio eccezionale e una marea di atleti in ogni sport possibile immaginabile.
Paradossalmente proprio questo ricambio continuo di gente ad alto livello può essere un impedimento notevole affinchè un singolo atleta possa vincere tutte quelle medaglie olimpiche..
Beh, però sfornando a nastro gente di un certo livello, dovrà pur saltar fuori un talento capace di mettere in riga tutti...
Magari dopo questa olimpiade scomparirà, ma la sedicenne è già al secondo oro: chi ben comincia...
Terzo oro per l'Italia: Daniele Molmenti trionfa nel k1 slalom di canoa
Che gara, quando lo sloveno ha commesso il primo fallo ho esultato come un matto, alla faccia della sportività " />
http://www.youtube.com/watch?v=Qw6zOSHVp9w
Ma sono bellissimi! ♥
Comunque la vera notizia di giornata è che c'è stata la partita *du Brasiù* e il cielo ha voluto che Pato uscisse in piedi, dopo la bellezza di quindici-minuti-quindici... ho avuto un accenno di tachicardia al suo ingresso. Occhio Menezes.
Ed è arrivata la prima medaglia di oggi: Argento al duo di coppia con Alessio SArtori e Romano Battisti.
Tra pochi minuti in pedana le regine del fioretto alla semifinale contro la Francia per il fioretto a squadre dopo aver battuto le padrone di casa che, in pratica, non hanno avuto scampo fin dalla prima rotazione.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
LONDRA DOVEVA ESSERE L’OLIMPIADE DELLA CONSACRAZIONE PER FEDE E DEL RILANCIO PER MAGNINI MA, ENTRAMBI, HANNO FALLITO. E NEL CLAN AZZURRO VOLANO COLPI BASSI: LA VERITÀ È CHE C'È CHI PENSA SOLO AI CAVOLI PROPRI. IL CLIMA È IRRESPIRABILE" -- IL CLIMA IRRESPIRABILE DENUNCIATO DAL NUOTATORE MARCO ORSI CHE HA TRAVOLTO LA SQUADRA E SEMBRA NON TROVARE ARGINI: ZERO MEDAGLIE E RABBIA PER I “DIVI” -
1- ORSI CONTRO MAGNINI E PELLEGRINI: "PENSANO SOLO A LORO"
Alessandra Retico per "Repubblica.it"
Clima irrespirabile. Squadra che fa acqua da tutte le parti. L'Italia del nuoto precipita nel proprio sconforto e sembra non trovare argini: alla rabbia che ha travolto tutti dopo lo sfogo di Filippo Magnini il capitano, 30 anni, che dopo l'affondo nelle batterie dei 100 metri stile libero ha puntato il dito contro tutto lo staff compreso il suo coach, Claudio Rossetto. Le ritrattazioni e la marcia indietro, a poche ore dalla finale dei 200 metri stile libero della sua fidanzata nonché dell'ormai ex diva del nuoto Federica Pellegrini, non hanno fermato l'emorragia. Fede è affondata, e tutti gli altri dietro. Zero medaglie ma non è solo quello.
E' un crac di fiducia. "Filippo ha sbagliato, non doveva fare cosi: è un campione e il capitano, serviva tranquillità. La verità è che c'è chi pensa solo ai cavoli propri. Il clima è irrespirabile". E' Marco Orsi il velocista di Budrio (Bologna), 21 anni, a rilanciare il malcontento.
Eliminato stamattina dalle batterie dei 50 sl, attacca Magnini con cui divide a Londra la stanza insieme a Luca Dotto: "Non si fa così, sono furioso, non possono fare audience con queste cavolate e poi ci rimettiamo tutti". Marco è un ragazzone molto sorridente, molto emiliano, non è tipo da livori. Ma deve essergli pesato troppo l'umoraccio del gruppo: "Non si può arrivare alle Olimpiadi così, sto in camera con loro e non si può respirare un clima così".
Aria pesante, da resa dei conti. L'ha chiesta subito Filippo, per poi scusarsi dei toni ma ribadendo i contenuti. Ha rinnovato la sua fiducia a Rossetto ("Con lui finirò la mia carriera") così come ha fatto Federica Pellegrini, che pur prendendosi la responsabilità del fallimento e l'urgenza di ritirarsi per una anno per fare altro, ha chiaramente sottolineato la complessiva mancanza di forma della squadra. Lacrime e sfide, e in mezzo qualcosa si è rotto.
Il coach dei velocisti ha cercato di ricucire, giustificando l'intemperanza caratteriale di Filippo e accogliendo l'invito a ripensare la programmazione del lavoro. Ieri ancora code di rabbia, con Magnini che spegne le corrispondenze sui social network: "E' pieno di gente cattiva, ragazzi non rispondete a tutti quelli che sono felici se l'Italia sportiva va male, probabilmente nella loro vita non sanno fare altro che stare seduti e criticare. Che brutte persone. A tutti voi che criticate auguro di avere figli che si realizzeranno nella vita...". Tempesta. Che non si è calmata oggi, anzi.
Mentre viene eliminato in batteria anche Matteo Rivolta nei 100 farfalla, dopo Orsi si sfoga anche l'altro sprinter di Rossetto, Luca Dotto. Il vicecampione mondiale a Shanghai 2011 nella distanza più breve fuori insieme a Magnini nei 100 è stamattina passato alle semifinali nei 50: "Io ho cercato di isolarmi il più possibile, mi rifugiavo in camera di Rossella (Fiamingo, la fidanzata spadista) e meno male che c'è lei a questa Olimpiade. Non siamo spensierati come l'anno scorso, non nego che la tensione c'è". Parecchia. "C'è stato un confronto con Filippo e lui si è difeso dicendo che non aveva detto le cose che erano state riportate ("L'Italia ha sbagliato tutto"). Ma dopo le gare a caldo si possono dire ca***te... Ora è il momento di stare uniti".
Il nuotatore veneto difende il suo allenatore, che sulle spalle si è preso un lavoro difficilissimo e anche bellissimo, seguire i velocisti insieme a Federica. "Le polemiche sono campate in aria: non mi piace che si siano lanciate accuse così e che si sia puntato il dito sull'allenatore: Rossetto è un tecnico di caratura internazionale, con lui Filippo ha vinto un mondiale. Un grande professionista anche se quest'anno è andata male. Il lavoro che ha svolto è stato grandioso perché gestire cinque atleti non è facile e tutti e cinque hanno bisogno delle loro attenzioni e dei loro allenamenti".
Federica ha richiesto più cure, sottraendole agli altri? "I lavori sono sempre stati diversi". Le responsabilità vanno condivise, se si è squadra: "Abbiamo fatto comunque molti errori anche noi atleti, ma di sicuro non ci siamo allenati con la cattiveria giusta. Con Claudio abbiamo già un progetto per l'anno prossimo". Chi urla, e chi lavora.
2- MAGNINI SE NE VA DA TWITTER - "TROPPA GENTE CATTIVA"
Francesca Sironi per "Repubblica.it"
"Passo e chiudo ora abbandono il mondo di twitter. I social network sono pieni di gente cattiva". Filippo Magnini se ne va così, sbattendo la porta e col broncio (oltre che un errore), dal mondo dei cinguetii di Twitter. La gente "cattiva" sono le persone che sul social network lo avevano criticato, dicendogli, ad esempio che "bello spirito di squadra. Mona." o ancora "Pellegrini: dovevo fermarmi nel 2010. Magnini: stavo da schifo e lo sapevo. perché le Olimpiadi e non una matrimoniale in una casa di riposo?", "magnifico oro di Magnini nello scaricabarile #olimpiadi2012".
Insomma, come al solito alla rete non manca l'ironia, ma le battutine al nuotatore non vanno proprio giù. Prima prova a riparare, scrivendo "Purtroppo io ho solo detto: abbiamo sbagliato tutti, io claudio il preparatore i fisio la nazionale. Quando si perde bisogna unirsi x ripartire" ma poi si infuria e non le manda a dire: "Stare seduti e criticare. Che brutte persone. A tutti voi che criticate vi auguro di avere dei figli che si realizzeranno nella vita..." scrive. Insomma, volano le parole forti. E la gente risponde: "dovete però accettare le critiche.. Se sei andato male non é colpa mia ed ho il diritto di criticarti mio caro Filippo", "Siete vip solo quando c'è da festeggiare. Siete personaggi pubblici (per Vostra sfortuna). Non ci sono solo elogi per Voi."
Così, mentre su Twitter lui e la Pellegrini vengono ormai chiamati la "coppia-lamento" e gli scontrosi cinguetti del nuotatore sono diventati ormai una beffa ("Magnini si è dimenticato di mettere 'gne gne gnè in coda ai suoi ultimi tweet"), lui prende la drastica decisione: l'addio. "Ciao a tutti i grandi fans e anche a quelli che ci criticano in maniera costruttiva ed educata. Quelli si... Gli imbecilli nn li saluto!". Chiusura romantica per questa breve (meno di 2000 tweets) ma intensa presenza sul social network di Filippo Magnini. Lui ha deciso per il silenzio, ma l'account è ancora su. In balia dei "criticoni".
3- PELLEGRINI ORA PENSA ALLA TV - ROSSETTO: POTREI NON ALLENARLA PIÙ IO
Carlo Santi per www.ilmessaggero.it
Dopo un anno d'amore arriva la crisi di coppia. È una crisi tecnica quella tra Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Londra doveva essere l'Olimpiade della consacrazione per Fede e del rilancio per Filo ma, entrambi, hanno fallito. «Non sono traumatizzata - ha spiegato l'azzurra ieri - Abbiamo steccato lo stato di forma. Non c'è altro a cui pensare». Nella testa della Divina adesso ci sono solo le vacanze con i genitori, il ritorno a Verona e la festa che farà domenica sera a Spinea, il giorno del suo 24esimo compleanno, al Tacco 11, il wine bar che gestisce con mamma, papà e fratello. Stavolta resterà lontana dalla dolce vita di via Veneto dove festeggiò un anno fa.
Il giorno dopo la cocente sconfitta nei 200sl Federica, tornando in vasca per la 4x200sl (1:56.46 nella sua ultima frazione lanciata la mattina 1:57.61 in finale). Una finale che ha visto il quartetto azzurro (Alice Missau, Alice Nesti, Diletta Carli e la Pellegrini) naufragare, settimo con 7:56.30 con un bel peggioramento rispetto alla batteria (7:52.745).
In questa finale, vinta dagli Stati Uniti con 7:42.92, che hanno presentato in prima frazione Missy Franklin che ha chiuso in 1:55.96 e in ultima Allison Schmitt, davanti ad Australia (7:44.41) e Francia (7:47.49), solo due nuotatrici hanno realizzato, lanciate, tempi sopra i 2', Alice Nesti e la giapponese Matsumoto.
Alla sua penultima gara di questo Olimpiade («sarà in vasca anche nella staffetta mista», ha confermato) la Pellegrini ha frenato sul futuro pur confermando, adesso, che nel 2013 riposerà. «Riflessioni a caldo non vanno fatte; a freddo capiremo meglio. Ne io ne lui (Magnini, ndr) il prossimo anno vogliamo pensare al nuoto troppo intensamente».
Ha voglia di spensieratezza e relax e magari, «se me lo proporranno» dice, potrebbe cimentarsi in un reality. Va controcorrente, invece, Philippe Lucas. L'ex coach francese di Federica lo scorso anno a Parigi è stato categorico: «Riprendere è molto complicato - ha detto il tecnico che l'ha portata vincere l'oro mondiale dei 200 e 400sl nel 2011 - Per essere ancora grandissima deve rinunciare a mollare un anno». Chissà se Federica, visto che Rossetto è rimasto dubbioso se allenarla ancora, non decida di tornare dal coach francese, l'unico che appare in grado di domarla.
Il flop di Londra brucia alla Pellegrini. «Mi sono affidata a Rossetto per vincere le Olimpiadi. Se non era sicuro di farmi arrivare qui al top mi avrebbe detto: non ti accompagno». Il quale Rossetto ha spiegato, come abbiamo detto, di non essere completamente sicuro di continuare a seguire Federica essendo la gestione della campionessa insieme a quella degli uomini complicata. Ha poi attaccato la Federazione, l'azzurra, invitandola a un'analisi della situazione. «Filippo (Magnini, ndr) è stato frainteso con le sue dichiarazioni. Quando si sbaglia, si sbaglia tutti insieme, chi nuota, chi allena, chi dirige. Se un atleta fallisce è tutto quello che c'è intorno che fallisce. Tutto il movimento è andato male e qualche riflessione andrà fatta».
Difesa di coppia della Pellegrini che secondo gli scommettitori potrebbe sposare il fidanzato quest'anno (4,50 la quota) ma c'è anche chi scommette sul divorzio. «Penso che Filippo una medaglia se la poteva giocare». Lei, dal canto suo, avrebbe fatto meglio a puntare le sue carte sui 400. «Non credo che sarei riuscita a nuotare i 200 in meno di 1:54». Del resto nelle ultime cinque stagioni ha migliorato poco e il suo record mondiale, 1:52.98, ottenuto con il costumone pensiamo possa valere poco meno di 1:55. Nei 400, preparandoli bene, avrebbe avuto maggiori margini di miglioramento.
Dopo le accuse ai tecnici, Magnini se l'è presa con la rete. «Il mondo dei social network è pieno di gente cattiva...», ha cinguettato Pippo su Twitter spiegando di chiudere con il social network. «Ragazzi non rispondete a tutti quelli che sono felici se l'Italia sportiva va male - ha scritto - probabilmente nella loro vita non sanno fare altro che stare seduti e criticare. Che brutte persone».
[02-08-2012]
Le fiorettiste sono una forza della natura... " />
Nel tiro con l'arco Lionetti eliminata ai quarti.
fra le brevi extra-sportive di oggi:
Troppi accessi, bloccato il sito di Molmenti – Boom di contatti e sito in tilt: è uno degli effetti dell'entusiasmo che si è creato attorno alla bella vittoria di Daniele Molmenti nella canoa. L'eccesso di visitatori fa sì che il sito non consenta più l'accesso. Ma l'olimpionico ha comunicato lo stesso con i suoi tifosi tramite twitter e alle 5 di stamani ha scritto: "Ho vinto l'oro, missione compiuta!!!!".
Canottiere australiano ubriaco arrestato per danni – Joshua Booth, canottiere, è stato arrestato la notte scorsa dalla polizia britannica dopo che, ubriaco, aveva danneggiato un negozio. L'australiano arrivato alla stazione di polizia è svenuto e ha battuto la testa. E' stato portato in ospedale per accertamenti, ma è stato dimesso durante la notte ed è potuto tornare al suo alloggio con la squadra. Dovrà tornare al commissariato per rispondere ad alcune domande. Mark Adams, direttore della comunicazione del Cio ha detto che non vorrebbe "parlare da padre, ma l'unica cosa che posso dire è che consiglio agli atleti di bere con moderazione". Nel Villaggio Olimpico non si servono alcolicci, Booth era uscito dopo la gara degli otto di canottaggio vinta dalla Germania in cui l'equipaggio australiano si è classificato sesto
Proteste per l'arrivo di Putin a Londra – "Sarebbe stata una grande vittoria sull'ipocrisia olimpica se a Putin fosse stato detto di restare a casa a guardare i Giochi". Gary Kasparov, leggenda degli scacchi, ha sostenuto sul Times che il Cio avrebbe dovuto mettere al bando il presidente russo così come ha fatto con il didattore della Biellorussia Alexander Lukashenko. Proteste anche da parte di Marina Litvienko, il cui marito Alexander venne avvelenato in un hotel di Londra nel 2006. La vedova ha chiesto di indossare un nastrino binaco contro la visita di Putin a Londra, definendo il capo del Cremlino il "dittatore russo", "l'uomo che ha ordinato l'assasinio del marito"
e purtroppo:
Ciclista ucciso da bus ufficiale delle Olimpiadi – Ieri sera un ciclista di 28 anni è stato investito e ucciso da un bus ufficiale delle Olimpiadi vicino all'Olympic Park. Lo ha riferito un corrispondente dell'Afp precisando che il conducente sarebbe stato arrestato e rilasciato successivamente su cauzione. Per Sky News il bus stava trasportando dei giornalisti accredidati ai Giochi
Ed è nuovamente oro nel Fioretto a squadre!!! Grandissime ragazze
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Io ne mangio pure tre
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Altro che santi e navigatori, il nostro è un paese di schermidori!!!
Inizia l'atletica, e con essa i dolori... " />
La sciabola a squadre maschile riesce a portare a casa un bronzo.
l'acqua del Tamigi sembra essere veramente avvelenata...
La rivolta del canottaggio
"Con il ct un clima di terrore"
Dopo il quarto posto del due senza, sfuma la possibilità per l'Italia di cogliere un'altra medaglia. La sorte del tecnico Beppe De Capua sembra segnata, ed un canottiere rivela a Repubblica.it: "Si viene puniti per un minuto di ritardo, c'è stress e tensione, le dimissioni sarebbero il minimo"
dall'inviato ENRICO CURRO'
(articolo abbastanza lungo)
ETON - Per il due senza azzurro Mornati-Carboncini la delusione è stata grande: quarto posto, dietro la mostruosa Nuova Zelanda, la Francia e la Gran Bretagna. Ma oggi, assieme alle speranze di conquistare la seconda medaglia del canottaggio italiano dopo l'argento di ieri di Sartori e Battisti nel due di coppia, è definitivamente naufragato anche il ct Beppe De Capua. Quella di domani, senza azzurri nelle finali che chiudono le gare del remo sull'Eton Dorney, per il commissario tecnico degli equipaggi senior sarà di fatto l'ultima giornata alla guida della Nazionale, anche se la decisione della sua sostituzione non può essere certo presa a Olimpiadi ancora in corso. La federazione, in una lunga riunione da poco terminata, ha comunque già analizzato l'esito poco brillante dei Giochi. La valutazione, argomentata in un comunicato, ha toccato ogni aspetto: tecnico, ambientale e di gestione del gruppo. Gli appuntamenti della stagione non sono finiti. Dal 14 al 19 agosto a Plodviv, in Bulgaria, ci sarà il Mondiale juniores e delle specialità non olimpiche e dal 14 al 16 settembre, a Varese, l'Europeo. Non mancano nemmeno le scadenze politiche: il consiglio federale a settembre, le elezioni per la presidenza della federazione in novembre. Ma De Capua a Varese non sarà più alla guida degli armi azzurri.
NUOVI ATTACCHI - Il ct paga principalmente i risultati (il secondo posto di Sartori-Battisti è stato conquistato da un tandem allenato da tecnico delle Fiamme Gialle, Franco Cattaneo). Ma pesa moltissimo anche la contestazione della squadra olimpica nei suoi confronti. Stamattina, infatti, alcuni atleti si sono uniti al clamoroso attacco di ieri al ct da parte del veterano Galtarossa e degli stessi Sartori e Battisti, che hanno attribuito il loro successo alle Fiamme Gialle, ricordando come De Capua li avesse esclusi fino a maggio dai candidati alle Olimpiadi. Fanno scalpore, in particolare, le dichiarazioni di un canottiere azzurro, che ha chiesto l'anonimato perché teme ritorsioni, e che ha confessato a Repubblica.it di non sopportare più la prospettiva di un altro quadriennio, da qui ai Giochi di Rio, sotto l'attuale guida tecnica. "Come me la pensano in tanti. Il clima in Nazionale è terribile, nel senso che regna la politica del terrore. Se non si cambia, gli anziani smetteranno e i giovani non continueranno. Dobbiamo pensare alla nostra vita: c'è chi ha sacrificato gli studi e chi un lavoro fuori dai gruppi sportivi militari. Essere a un'Olimpiade è una soddisfazione immensa, ma non ci ripaga dei duecento giorni passati in ritiro in un ambiente da caserma, lontano dalle proprie famiglie, con regole paramilitari. Un esempio? Punire gente di quasi quarant'anni per un ritardo di un minuto, mettendo il coprifuoco a professionisti irreprensibili, che sanno benissimo come gestirsi, significa creare un clima di paura e di stress, che non è certo l'ideale per preparare un appuntamento così importante. Le dimissioni sarebbero il minimo". De Capua, dopo l'argento di Sartori e Battisti, aveva dichiarato apertamente di puntare a Rio 2014 ("la loro medaglia è anche mia") e il presidente del Coni Petrucci lo aveva in parte difeso. "I tecnici duri non sono mai amati. Ciò che conta è sempre il risultato".
L'ALLARME DI CARBONCINI - Proprio su questo tema, però, è scattato l'altro serio allarme dei canottieri azzurri: riguarda le prospettive tecniche per le prossime Olimpiadi, nelle quali l'Italia rischia concretamente di restare fuori dal podio. Dopo la finale del due senza, Lorenzo Carboncini, il trentaseienne di Limite sull'Arno argento a Sydney 2000 nel quattro senza, non ha nascosto la preoccupazione per l'esito della spedizione. "Parliamoci chiaro: la medaglia di Sartori-Battisti è piovuta dal cielo. Se, oltre al loro argento, fossimo entrati in altre finali, potrebbe anche andare bene. Putroppo non è così. A parte l'imbarcazione mia e di Mornati, il resto dei risultati è stato mediocre. Bisogna darsi in fretta una bella svegliata. Io non so se continuerò. Mi sento ancora in forma, però non so se resisterò per un altro quadriennio: i fisici di qualcuno di noi cominciano ad essere un po' logori. Valuteremo dopo una pausa di riflessione, assieme alle Fiamme Oro, la mia società. Vedremo se qualcosa cambierà dopo le elezioni". L'appuntamento elettorale di novembre, in cui l'attuale presidente Enrico Gandola, 45 anni, imprenditore di Bellagio, sarà sfidato dall'ingegnere romano Marcello Scifoni, 58 anni, è la scadenza cruciale. Intanto lo staff tecnico potrebbe essere interamente rivisto: oltre a De Capua, 65 anni, spezzino, potrebbero cadere gli altri due colleghi, usciti dalle Olimpiadi con pochissima gloria e nessuna finale: il ct dei pesi leggeri Giuseppe Polti, comasco di Onno, 67 anni, e il ct del settore femminile, l'olandese Josy Verdonkschot, 56 anni. Per l'avvicendamento di De Capua il nome più caldo in queste ore è quello di Claudio Romagnoli, attuale ct della squadra juniores, 56 anni, di Cremona. Tra i tecnici italiani un candidato piuttosto gradito agli atleti sarebbe l'allenatore di Sartori-Battisti, il salernitano Franco Cattaneo, 42 anni.
IL VOLO DEL CARPENTIERE - Se Cattaneo ha visto ieri i suoi due atleti perdere con molto onore soltanto dai neozelandesi Sullivan-Cohen, stamattina Niccolò Mornati e Lorenzo Carboncini si sono arresi anche alla Francia e alla Gran Bretagna, oltre che allo straordinario equipaggio della solita Nuova Zelanda, guidato dal formidabile Eric Murray, che di mestiere fa il carpentiere e che in coppia con Hamish Bond, dopo avere stabilito in batteria il record del mondo, ha dominato anche la finale. Gli azzurri sono stati in parte penalizzati dal sorteggio della corsia: a loro è toccata l'acqua 3, nella zona del campo di gara più ostacolata dal vento contrario, mentre francesi e britannici, in acqua 4 e 5, hanno potuto remare in condizioni migliori e col vantaggio del prezioso punto di riferimento offerto dei neozelandesi, che grazie alle vittorie nelle batterie e in semifinale hanno potuto usufruire, dopo l'inversione delle corsie decisa dalla giuria, dell'acqua 6, la più riparata e favorevole, come avevano potuto constatare ieri proprio gli azzurri Sartori-Battisti. "Ma gli alibi non mi piacciono, sono stati più veloci gli altri e basta: quando noi stavamo recuperando ai 1500 metri, col massimo sforzo, Francia e Gran Bretagna hanno dato un'accelerata e noi non siamo riusciti a tenere il loro ritmo", ha riconosciuto Carboncini. Mornati si è detto "molto deluso per il quarto posto e dispiaciuto per le condizioni del campo di gara". Niccolò - trentaduenne milanese cresciuto nella storica Moto Guzzi di Mandello sul Lario di Giovanni Moioli, oro a Londra nel '48 e pronto a fare il tifo in tribuna, a 86 anni, per il suo pupillo - è il fratello di Carlo, argento a Sydney 2000 proprio nel quattro senza in cui c'era anche Carboncini. Niccolò, che è laureato in economia e frequenta un master alla Luiss di Roma, nel 2008, dopo la delusione di Pechino, andò a remare in Australia per un anno e lì scoprì una diversa cultura sportiva, incitando pubblicamente al ritorno in patria i giovani studenti italiani a non pensare soltanto al calcio. Nel frattempo la cultura sportiva non si deve essere molto diffusa, se il carpentiere Murray, che nel 2004 arrivò quinto nel quattro senza (in quella finale l'Italia vinse il bronzo), dopo la vittoria di oggi ha confidato ai suoi ex colleghi azzurri che questo trionfo olimpico è il frutto di un impegno durissimo, durato otto anni, passati anche a studiare al video lo "stile orizzontale" canonizzato negli anni Novanta da Giuseppe La Mura, allenatore degli Abbagnale. "Ho passato ore e ore ai remi, ogni giorno, prima e dopo il lavoro. Otto anni fa voi italiani spaventavate tutti, nessuno voleva capitare in batteria con voi. Che cosa vi è successo?".
(03 agosto 2012)
alcune spifferate in quel di Londra
1 - QUEL REPORTER AMERICANO NERO PER LA DOUGLAS...
Ma quanto erano mogi ieri alcuni giornalisti Usa accreditati per la ginnastica? Eppure la loro connazionale, la sedicenne nera Gabrielle Douglas, si era appena aggiudicata la vittoria nel concorso generale. Un inviato di un quotidiano della Florida, pantaloncini corti e faccia truce alla John Goodman nel Grande Lebowski, ha fatto tutto il tempo il tifo per le russe e per l'altra americana. Passi per Obama alla Casa bianca, ma un'afroamericana medaglia d'oro nella ginnastica artistica, e' troppo.
2 - LA PARIETTI ALLE OLIMPIADI? NO, E' NADIA COMANECI...
Fuori dalla O2 Arena ieri pomeriggio era accampata una mora siliconata tipo Alba Parietti prima del trucco. I tifosi le passavano accanto senza degnarla di uno sguardo. Aveva al collo un pass di servizio con sopra scritto Nadia Comaneci, Romania. Da Montreal '76 ne e' passato di botox sotto i ponti.
3 - FERLITO, TROPPA MTV...
Carlotta Ferlito da Catania e' un idolo delle teen ager italiane per il suo programma su Mtv "Ginnaste vite parallele". Ieri e' andata maluccio, 21ma su 24, ma in fondo a 16 anni, alla prima Olimpiade, se "l'importante e' partecipare" non lo dice lei, chi lo deve dire, la Vezzali? Tanto per capire come ci si comporta dopo una finale dei Giochi, nella "mixed zone", un'australiana, arrivata ventesima, si fa intervistare con la bandiera in mano da un reporter di Sidney e lancia gridolini di felicita'. Carlotta, invece, passa davanti ai quattro giornalisti italiani pagati per riportare il suo "ciao mamma", stilla due lacrimucce, frigna un "Adesso non mi va" e se ne va manco fosse Greta Garbo. Un cronista più' smagato fa notare che non c'era neanche una telecamera. Troppa Mtv.
4 - FERRARI SENZA FRENI...
La ginnasta bresciana Vanessa Ferrari non e' un fenomeno di diplomazia. Prima ha definito le sue colleghe della ritmica, "delle ballerine fallite" scatenando la reazione delle azzurre della specialità', che per tutta risposta hanno "gufato" tutte per lei. Ieri la Ferrari si e' fatta nuova amiche. A caldo commentando il risultato della finale ha illustrato il suo punto di vista sulle ginnaste che la avevano preceduta, due americane, tre russe e due cinesi. "Sono arrivata ottava? No, sono arrivata prima tra le donne".
5 - TELECRONISTI RAI IN UN PANTANO...
Al Queen Elizabeth Conference centre, quartiere generale del Coni, su sei piani e seimila metri quadri e' impossibile trovare un monitor che trasmetta una telecronaca Rai, dato che Sky ha praticamente il monopolio. Eppure ieri sera al quarto piano, mentre la Vezzali stava per assestare la stoccata vincente era possibile udire la voce del commentatore Rai per la scherma Stefano Pantano, già' ballerino della Carlucci e opinionista militante della Lazio di Lotito. Superato l'embargo? No, semplicemente era il monitor di servizio della stanza assegnata alla tv di Stato, davanti al quale non c'era nessuno. Saranno andati a vedere Sky pure quelli della Rai?
6 - INVIATI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI...
Chi sarà' quell'inviato di un telegiornale di punta che e' di una calma olimpica mentre trasmette con il Big Ben alle spalle, ma che appena finito il collegamento torna a essere l'incubo di cameramen e tecnici?
(Valter Delle Donne per "Dagospia", 03-08-2012)