Il 19/11/2018 at 12:22, Euron Gioiagrigia dice:Finito il secondo libro. Mi è venuto un dubbio:
nella prima parte del libro, quella ambientata nella fortezza delle Marche di Confine (scusate, non mi ricordo il nome), molti personaggi, sia buoni che cattivi, hanno continuamente l'impressione di essere osservati da qualche presenza oscura. Verrà spiegato successivamente?
Comunque bel libro, molto coinvolgente. Rand si conferma il miglior POV per complessità e introspezione, gli altri sono quasi noiosi.
Mi è un pò dispiaciuto per
la morte di quel generale dei Manti Bianchi che nel primo libro aveva catturato Perrin ed Egwene, mi sembrava di idole risoluta ma non eccessivamente fanatica. Per dirla tutta, la sua morte mi è sembrata uno spreco.
Ordinato su Amazon il terzo libro in inglese (copertina orribile tra l'altro). In italiano non si trova e la Fanucci non mi risponde...
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Io ODIO i libri elettronici
A praticamente due anni esatti di distanza da quando avevo mollato la lettura del terzo libro The Dragon Reborn (ma il segnalibro stava ancora nel punto esatto), ne ho ripreso la lettura. Farò la recensione nella discussione apposita una volta completato. Avendo comprato a suo tempo anche il quarto libro (che però è in italiano), intendo arrivare almeno fin lì. Poi deciderò se proseguire fino al quattordicesimo (!) o no.
So che come modo di proseguire una saga è pessimo perché a due anni di distanza avrei dovuto ripartire dall'inizio avendo dimenticato molte cose, ma l'idea di rileggere per la terza volta il primo libro mi fa venire l'orticarica. E dico per la terza volta perché qualche anno fa, quando avevo comprato il primo libro, avevo iniziato a leggerlo ma avevo abbandonato dopo un centinaio di pagine, come dissi anche a suo tempo in questa discussione.
La Ruota del Tempo nel complesso è una di quelle saghe che non so come prendere: il tratteggio dei personaggi a volte mi lascia perplesso, e la lunghezza smisurata mi fa venire in mente che i libri intermedi siano sostanzialmente inutili (e molti post in questa discussione lo confermano), però la mia passione per gli universi estesi e il worldbuilding mi spingono a proseguire la lettura. In fondo, dopo aver letto ASOIAF, gli ultimi tre libri della saga di Harry Potter, Il Signore degli Anelli e Il Silmarillion, è necessario ampliare i propri orizzonti.
Mi mancano una quindicina di capitoli per finire il terzo libro e purtroppo devo constatare ancora una volta le falle della scrittura di Jordan, dopo i bei passaggi nel secondo. Per prima cosa lo scrittore è assolutamente incapace nel descrivere le scene di combattimento, e le descrizioni degli ambienti mancano di personalità e sembrano tutte uguali (altro che worldbuilding martiniano!). Inoltre, e questa è una cosa ancora più grave, il tratteggio psicologico è molto schematico e approssimato, ma questo era chiaro anche nei primi due libri: gli uomini sono tutti impulsivi e poco propensi al ragionamento anche se sono fondamentalmente buoni, e le donne sono tutte ragionative e pianificatrici (Nynaeve e Moiraine su tutte) ma sempre di cattivo umore e a volte arroganti. La presenza di donne caratterialmente forti è coerente con lo spirito femminista (e americano) dell'opera ed è una cosa che apprezzo, ma avrei anche apprezzato caratterizzazioni psicologiche più realistiche e meno tagliate con l'accetta.
In ogni caso è chiaro che qui la divisione tra Bene e Male è molto manichea: il Tenebroso manca di qualsiasi giustificazione per la sua volontà di dominare il mondo, e i buoni hanno sempre ragione. In effetti questo ha pure un qualcosa di istruttivo visto che è bene sottolineare la brutalità (e la banalità) del Male, ma ancora una volta mi viene in mente il paragone con i chiaroscuri di Martin e ciò non depone a favore di Jordan. Comunque lo finirò sicuramente e leggerò anche il quarto libro che ho già comprato. Poi non so, dovrò trovare la voglia di leggere altri 10 libri.
Il 5/1/2021 at 19:32, Euron Gioiagrigia ha scritto:Comunque lo finirò sicuramente e leggerò anche il quarto libro che ho già comprato.
Piccolo aggiornamento: come avevo anticipato nella recensione del terzo libro nella discussione sui libri appena letti, ho comprato il quarto libro con la traduzione revisionata dal Save Moiraine Team Staff pur disponendo della vecchia edizione con la traduzione imperfetta (non voglio rovinarmi dialoghi e sfumature). Conto di iniziare a leggerla quanto prima visto che da quello che ho capito L'ascesa dell'ombra è il primo romanzo della saga a spezzare il modus operandi dei primi tre libri, che effettivamente erano molto simili tra loro come dinamiche.
Tra l'altro, ricordo che Lord Beric in passato aveva detto che è nel quarto libro che si trova uno dei passaggi migliori della saga.
Ho letto le prime 150 pagine del quarto libro e devo dire che qualcosa comincia finalmente a smuoversi a livello di stile e profondità psicologica dei personaggi. Dietro le migliaia di parole che Jordan usa per delineare pensieri e sfumature, finalmente cominciano a intravedersi approfondimenti a livello di psicologia dei personaggi, e come avevo anticipato nel commento precedente il modus operandi che dominava nei primi tre libri comincia a cambiare. Il quarto libro sostanzialmente
comincia con una situazione conflittuale: Rand e gli Aiel hanno espugnato Tear ma intorno a loro divampano rivolte e guerre nonché la rivalità tra la stessa Tear e Illian, quest'ultima dominata dal Reietto Sammael, e oltre a questo Rand deve fare i conti con i Sommi Signori di Tear, a parole al suo fianco ma in realtà pronti a pugnalarlo alle spalle se non si dimostra accomodante. Su Rand, Perrin e Mat torreggia la figura di Moiraine, sempre più invadente e nervosa al comportamento sfuggente e ostinato dello stesso Rand, determinato a interpretare le profezie che riguardano il Drago Rinato.
A livello di tratteggio dei personaggi, come già detto comincia a vedersi qualcosa di buono. Tutti i protagonisti sono schiavi di situazioni più grandi delle loro: Rand deve gestire l'enorme potere e le enormi responsabilità che possiede; Perrin cerca un modo per mettere in salvo Faile; Mat si sente oppresso da Moiraine e cerca un modo per fuggire da Tear ma rimanda sempre per rimanere vicino all'amico Rand; Egwene si ingegna in tutti i modi per aiutare Rand a gestire saidin e
determinare quale sia il piano dell'Ajah Nera
mentre Elayne alla fine
ha dichiarato il suo amore per Rand, in una scena fra l'altro abbastanza ben scritta
e Nynaeve come al solito è nervosa e intrattabile e cerca di aiutare i suoi compaesani e amici tenendosi a distanza da Moiraine. Il problema è che Jordan impiega veramente tante parole e una quantità enorme di metafore e paragoni per delineare situazioni che richiederebbero a Martin forse un decimo delle pagine impiegate da Jordan. D'altro canto, stiamo parlando di una saga lunga 14 libri.
Sono arrivato al capitolo 29, quindi esattamente metà del libro, e la serietà delle situazioni tende ad aumentare.
Il piano di Perrine di sacrificarsi ai Manti Bianchi per mettere in salvo la sua famiglia finisce in modo amaro ancora prima di cominciare: i genitori di Egwene gli comunicano che la sua famiglia è stata sterminata da Trolloc che imperversano nella regione, e gli unici ad opporsi ad essi sono proprio i Manti Bianchi che tiranneggiano i Fiumi Gemelli. Oltre a questo, il padre di Rand è disperso e la famiglia di Mat è prigioniera degli stessi Manti Bianchi.
Oltre ai misteri delineati finora, se ne aggiunge un altro:
in un sogno di lupo, Perrine vede un misterioso personaggio noto come Assassino, e una donna altrettanto misteriosa lo mette in guardia da lui. Fra l'altro ho notato che alcuni termini usati in questo capitolo sono molto simili a quelli sentiti da Mat nelle due volte che aveva attraversato il portale e incontrato quei misteriosi esseri semiumani che gli avevano parlato di varie profezie.
Nel frattempo
Rand, nel Rhuidean, ha diverse visioni che gli chiarificano il passato degli Aiel, ossia quello che ormai ha capito essere il suo popolo di origine. Fra l'altro, se non ho capito male si viene a sapere che il popolo non violento dei girovaghi e gli Aiel hanno un'origine comune, anche se non viene esplicitamente detto.
In ogni caso, anche se Jordan è fin troppo prolisso, la lettura è piacevole e la trama comincia ad irrobustirsi.
Il 15/11/2018 at 12:57, Lord Beric ha scritto:Sì, è un passaggio molto coinvolgente. E ce ne sono diversi altri, non preoccuparti. Nel quarto in particolare c'è il migliore di tutti, almeno per me.
Mi mancano 5 capitoli alla fine del quarto libro e ho cominciato a domandarmi su quale passaggio ti riferivi. Si tratta per caso
dei capitoli in cui Rand e Mat vagano nel Rhuidean dove il primo ha una serie di visioni sul passato degli Aiel e il secondo entra in quella specie di strano universo e gli consegnano la lancia che si porta sempre appresso? Oppure è qualcosa che riguarda Perrin, come il matrimonio con Faile?
Comunque confermo le mie precedenti sensazioni di libro più solido dei tre precedenti, anche se rimango dell'idea che il passaggio più bello (almeno per ora) si trovi nel secondo libro, come dissi in passato. Nel complesso le trame diventano più fitte e solide, la guerra contro l'Ombra comincia a farsi concreta e i misteri aumentano di numero e intensità. Comunque ne farò a breve la recensione.
Io sono rimasto piantato al nono da un annetto praticamente.
Ho dimenticato tantissime cose della intricatissima trama, ma mi piacerebbe recuperare e poi terminare la saga. Presi tutti gli e-book in offerta a 1 euro e con 15 euro presi praticamente tutta la serie.
Purtroppo le traduzioni italiane pessime da fare rabbrividire hanno contribuito anche a rendere la lettura tediosa e a non farmi comprendere spesso alcuni passaggi. Tant'è che mi vedevo costretto capitolo dopo capitolo a leggere su un forum dedicato le varie discussioni degli utenti su ogni capitolo per ben comprendere le vicende. Questo anche perché alcuni importanti avvenimenti erano solo accennati o sottilmente nascosti un po' come Martin. Ragion per cui una traduzione orribile ha rovinato tanto la lettura.
Per mio gusto apprezzai abbastanza i primi tre, mi piacquero molto poi il quarto, quinto e sesto. Poi purtroppo la serie si incrinò parecchio. I capitoli divennero meno, ma molto più lunghi. Il problema è che le vicende raccontate erano in numero minore per libro, ma enormemente dilatate, allungate, annacquate.
Dopo il settimo e l'ottavo veramente stremanti, mi sono fermato al nono (credo a metà) e anche quello non decollava per niente. Da lì lunga pausa contemplativa.
Riguardo la traduzione, quella dei libri che ho letto io è curata dal Save Moiraine Team Staff e a occhio mi sembra buona, e ho letto che è stata molto revisionata rispetto alla vecchia. Inoltre il terzo libro l'ho letto in lingua originale.
Per quanto riguarda il resto sono ancora fermo al quarto libro ma solo perché al momento non mi va di leggere molto, e ho in programma di leggere altro prima di continuare la saga. Tuttavia ho ancora intenzione di finirla, diciamo che lo farò con calma.
Il 30/8/2021 at 17:37, Euron Gioiagrigia ha scritto:Per quanto riguarda il resto sono ancora fermo al quarto libro ma solo perché al momento non mi va di leggere molto, e ho in programma di leggere altro prima di continuare la saga. Tuttavia ho ancora intenzione di finirla, diciamo che lo farò con calma.
Ok, dopo quasi quattro mesi sono arrivato al capitolo 42 del quinto libro e mi è venuto un dubbio che forse @AldoMoro123 può spiegarmi.
A un certo punto Rand, vedendo l'articolato piano di Mat per liberare Cairhien, pensa che il suo amico abbia molto guadagnato in conoscenza militare e della Lingua Antica da quando è entrato nel ter'angreal nel Rhuidean (in realtà era entrato anche in un ter'angreal analogo a Tear), e questo avviene nel quarto libro. Per via del fatto che sto leggendo WoT da ormai tre anni non ho un nitido ricordo dei primi tre libri, e quindi mi viene da chiedere: sbaglio io o per caso Mat aveva reminiscenze del passato e ogni tanto esprimeva parole in Lingua Antica anche prima della sua esperienza nel Deserto Aiel? Mi sembra di ricordare che l'evento che aveva innescato queste sue conoscenze era stata la separazione dal pugnale malefico di Shadar Logoth a inizio terzo libro, evento che gli aveva procurato molti vuoti di memoria, o ricordo male?
2 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:
Ok, dopo quasi quattro mesi sono arrivato al capitolo 42 del quinto libro e mi è venuto un dubbio che forse @AldoMoro123 può spiegarmi.
A un certo punto Rand, vedendo l'articolato piano di Mat per liberare Cairhien, pensa che il suo amico abbia molto guadagnato in conoscenza militare e della Lingua Antica da quando è entrato nel ter'angreal nel Rhuidean (in realtà era entrato anche in un ter'angreal analogo a Tear), e questo avviene nel quarto libro. Per via del fatto che sto leggendo WoT da ormai tre anni non ho un nitido ricordo dei primi tre libri, e quindi mi viene da chiedere: sbaglio io o per caso Mat aveva reminiscenze del passato e ogni tanto esprimeva parole in Lingua Antica anche prima della sua esperienza nel Deserto Aiel? Mi sembra di ricordare che l'evento che aveva innescato queste sue conoscenze era stata la separazione dal pugnale malefico di Shadar Logoth a inizio terzo libro, evento che gli aveva procurato molti vuoti di memoria, o ricordo male?
Ciao Euron, mi pareva che già nel primo libro parlasse la Lingua Antica. Credo anche io dopo aver recuperato il pugnale da Shadar Logoth.
Allora probabilmente si tratta di un effetto della struttura a POV della saga: ciò che pensa Rand non è detto che sia la verità nota al lettore. Comunque non ricordo bene i primi libri quindi tutto può essere.
Anzi mi correggo inizia a parlare la Lingua Antica quando affrontano un gruppo di Trolloc dopo la fuga dalla locanda Il Cervo e il Leone e urla il grido di battaglia del Manetheren. Quindi prima di entrare in possesso del coltello
Allora probabilmente l'unica cosa che guadagna Mat dall'entrare nel ter'angreal è effettivamente l'insieme di ricordi ancestrali che gli danno la conoscenza militare che ha, mentre la conoscenza involontaria della Lingua Antica l'aveva già. @AldoMoro123 tu per curiosità sei ancora ancorato al nono libro?