8 ore fa, Metamorfo ha scritto:Che non sappia o voglia pianificare è sicuro.
Non soltanto nella scrittura, ma in tutto: basti vedere le tante promesse che si è dovuto rimangiare, le affermazioni perentorie poi contraddette dai fatti...
Allora hai voglia a parlare di scrittori pianificatori e gardener, uno può anche essere un gardener ma almeno un minimo di idea riguardo il suo giardino dovrebbe averla... Mi viene in mente uno che cura una piantina, facendola crescere per anni ma avendo sbagliato in toto il posto dove piantarla, tant'è che a una certa si troverà ad avere dei problemi se infila una quercia in un'aiuola di un metro quadro.
8 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Forse è una cosa sopravvalutata, ma mi sembra che la faccenda del salto temporale sia una delle dimostrazioni più rilevanti del fatto che GRRM non eccelle nella pianificazione a lungo termine. Lo sa lui stesso, che infatti ci ha ricamato sopra un inside joke (parlo del passaggio in ADWD in cui deride i continui cambi di piani di Illyrio) e lo si evince dal fatto che ha riconosciuto di aver sbagliato l'età di partenza dei protagonisti. Per giunta, esistono delle teorie interessanti inerenti all'impatto del mancato gap nella trama, per esempio quelle che riguardano il ruolo originario di Ned Dayne o il fatto che la compagnia Windblown (nomen omen) sia una rappresentazione di ciò che dovevano diventare alcuni personaggi con il gap, ma di questo è meglio parlare altrove.
e ti sembra poco quando decidi di scrivere una saga? Capisco che il materiale possa aumentare rispetto all'intenzione iniziale, con qualche divagazione (non a fiumi), capisco pure che qualche percorso possa cambiare nel frattempo, ma emergono vari problemi riguardo elementi abbastanza importanti per la struttura intera dell'opera.
Per carità problemi che abbiamo già segnalato più volte, ma ripeto, non mi sembrano cose da nulla per uno scrittore famoso.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Non mi sembra poco, lo ritengo un grosso problema anche al di là della questione del salto temporale. È straniante, per esempio, vedere che in ASOIAF i bambini passano dall'infanzia all'età adulta senza tappe intermedie, anche volendo considerare il contesto medievaleggiante. Quanto alla struttura temporale di ASOIAF, più volte ho espresso il parere che GRRM si è incartato, prima ancora che col gap, con lo sviluppo cronologico delle trame dei romanzi: da AGOT che dura un anno e mezzo circa è passato ad ASOS che dura tre mesi! Con un maggiore equilibrio temporale forse il problema del gap non si sarebbe posto.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
44 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:ma ripeto, non mi sembrano cose da nulla per uno scrittore famoso.
Non famoso, ma esperto; nel '96 il Maestro aveva già una certa carriera come scrittore e sceneggiatore, alle spalle.
Ecco, non volevo azzardarmi in scelte lessicali equivoche
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
57 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Allora hai voglia a parlare di scrittori pianificatori e gardener, uno può anche essere un gardener ma almeno un minimo di idea riguardo il suo giardino dovrebbe averla... Mi viene in mente uno che cura una piantina, facendola crescere per anni ma avendo sbagliato in toto il posto dove piantarla, tant'è che a una certa si troverà ad avere dei problemi se infila una quercia in un'aiuola di un metro quadro.
Ci sono state una serie di concause: lui che ha voluto allungare la saga perchè ha capito di aver trovato la storia giusta per farlo, e gli editori che glielo hanno permesso (che di solito gli editori tengono in riga tutti gli scrittori, soprattutto i "gardner", come tempistiche e altro, e non gli fanno fare quello che vogliono), perchè pure loro si sono fatti abbagliare dalla possibilità di fare più soldi.
In seguito, George li ha tenuti buoni con le altre pubblicazioni accessorie alla saga principale e poi...poi ha fatto talmente tanta fama e soldi che nessun editore può imporgli nulla.
Considerato che GRRM aveva in mente sei libri già quando stava scrivendo i primi tre velocemente, non penso che gli editori avessero paura che la storia potesse impantanarsi... all'inizio!
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
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1 ora fa, Metamorfo ha scritto:gli editori che glielo hanno permesso
Infatti mi chiedevo come mai si sia arrivati a questa situazione perché va bene Martin, ma pure gli editori Metamorfo ha trovato la soluzione: money. Un po' triste che sia la risposta a varie problematiche.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Per far contenti gli editori crea (anzi, lascia creare ad altri) pure roba come quella di cui parla nell'ultimo post: The raise of the dragon.
Il paradosso più grande è che sta espandendo un mondo e un franchising che nasce tutto a causa di una storia, che è fondamentalmente tutto ciò che al pubblico interessa e che lui ha invece abbandonato.
Personalmente, non ho letto F&B e non leggerò altro di Martin fuori da ASOIAF (e forse nemmeno TWOW). Magari se tutti i lettori facessero così, il messaggio gli arriverebbe chiaramente...
1 ora fa, Metamorfo ha scritto:Personalmente, non ho letto F&B e non leggerò altro di Martin fuori da ASOIAF (e forse nemmeno TWOW). Magari se tutti i lettori facessero così, il messaggio gli arriverebbe chiaramente...
Le varie edizioni riassuntive o con più illustrazioni di F&B non hanno senso anche per me e danno un contentino alla casa editrice. Però, di fronte alla consapevolezza che Martin non vuole o non può scrivere Winds, a me personalmente non dispiace avere opere come le novelle o F&B che approfondiscono la lore e certi eventi del passato. Ovviamente questi approfondimenti potrebbero essere forniti anche attraverso la storia principale ( la Ribellione o anche questioni come la morte dei draghi e il disastro di Summerhall ), però se per Winds non c' è speranza ( dopo 11 anni il dubbio viene ), allora preferisco avere almeno qualcos' altro, sperando che questo concentrarsi su altre opere porti a nuove uscite e non sia soltanto un modo per dare dei canovacci a future serie TV ( e per D&E il rischio è di essere superati dalla serie proprio come con Got ).
6 ore fa, Daemon Targaryen ha scritto:a me personalmente non dispiace avere opere come le novelle o F&B che approfondiscono la lore e certi eventi del passato
Neppure a me dispiacciono, in linea generale, il problema è che libri come F&B approfondiscono cose che per gran parte già conosciamo, e non aggiungono quasi nessuna profondità al mondo immaginato da Martin. Due pagine di Alysanne che si lamenta del diritto alla prima notte (quando nella saga Bolton sbolognava la cosa, dandoci le stesse informazioni, in meno di mezza riga)? La politica fiscale dei primi Re Targ - la politica fiscale, capite? In una saga tecnicamente fantasy?
Almeno portaci a Valyria, parlaci un pò della più grande città del mondo. Parlaci dei draghi. Parlaci dei deepones. Parlaci di Asshai, parlaci dei maghi e stregoni che lì usano apertamente i loro poteri. Hai attinto da autori come Lovecraft, stuzzicaci con quello no?
No. L'IVA sotto il regno di Jaehaerys I. E accidenti a Tolkien per non averci detto quanto valeva sotto Aragorn.
Sarò strano io, ma vedo da parte di GRRM dell'ironia anche nella battuta sulla politica fiscale di Aragorn, oltre che nella questione GRRMarillion. Se invece era serio, allora ha detto una sciocchezza, è evidente.
Per inciso, in quel commento su Tolkien GRRM non parla solo di fisco ma anche della questione degli orchi, e chissà perché tutti si dimenticano quella parte...
Per inciso 2, di economia GRRM si occupa anche nella saga principale (vedere, ad esempio, gli artifici contabili di Littlefinger). È giusto che Tolkien non se ne sia occupato, dato che epica e tasse non vanno a braccetto, ma ASOIAF è un tipo di fantasy diverso.
Non che mi sarebbero dispiaciuti Valyria, Asshai e Deep Ones, ci mancherebbe, sono sicuramente più interessanti del buon Rego Draz.
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1 ora fa, Menevyn ha scritto:Almeno portaci a Valyria, parlaci un pò della più grande città del mondo. Parlaci dei draghi. Parlaci dei deepones. Parlaci di Asshai, parlaci dei maghi e stregoni che lì usano apertamente i loro poteri. Hai attinto da autori come Lovecraft, stuzzicaci con quello no?
In generale ci sono cose che già conosciamo, come hai detto tu. Ma gli spunti su magia e draghi ci sono: tutta la questione di Balerion ferito a Valyria e della tragica fine di Aerea, Alys Rivers e il suo "drago" ad Harrenhal, i mostri marini che attaccano la spedizione di Elissa Farman ( ispirazione a Lovecraft ?? ). Poi io attendo la seconda parte per sapere di più su come sono morti gli ultimi draghi ( in TWOIAF tutto è lasciato nel vago, mentre in F&B alla fine del libro sai la posizione e le condizioni degli ultimi 4 draghi ) e il disastro di Summerhall ( anche quello lasciato nel vago ). Secondo me la parte della reggenza di Aegon III ( la più recente scritta da Martin, mentre le altre risalgono al periodo della scrittura di TWOIAF ) si conclude con diverse questioni in sospeso che potrebbero rivelarsi interessanti; ovviamente dipende anche da quali risposte darà il secondo volume e come le darà.
2 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Sarò strano io, ma vedo da parte di GRRM dell'ironia anche nella battuta sulla politica fiscale di Aragorn, oltre che nella questione GRRMarillion. Se invece era serio, allora ha detto una sciocchezza, è evidente.
Per inciso, in quel commento su Tolkien GRRM non parla solo di fisco ma anche della questione degli orchi, e chissà perché tutti si dimenticano quella parte...
Per inciso 2, di economia GRRM si occupa anche nella saga principale (vedere, ad esempio, gli artifici contabili di Littlefinger). È giusto che Tolkien non se ne sia occupato, dato che epica e tasse non vanno a braccetto, ma ASOIAF è un tipo di fantasy diverso.
Non che mi sarebbero dispiaciuti Valyria, Asshai e Deep Ones, ci mancherebbe, sono sicuramente più interessanti del buon Rego Draz.
Prima di criticare o fare battutine infelici su Tolkien, zio George conti fino a dieci e ci spieghi come può un ragazzino paraplegico,proveniente dal bistrattato e desolato Nord, considerato in modo unanime dagli altri 6 regni, uno stato semibarbarico dove si adorano falsi dei e alberi diga, senza né oro né esercito, diventare Re dei 7 Regni. Poi forse avrà il diritto di chiamare in causa Tolkien e Aragorn..
"Power resides where men believe it resides. No more and no less."
Su questo con me sfondi una porta aperta.
SPOILER GOT
L'idea che Bran possa diventare un re "politico" dei Sette Regni non mi piace per nulla.
La mia ipotesi è che il Re Bran di GOT rispecchi solo in parte quello che dovrebbe essere in ASOIAF. Nei piani di Martin Bran è un re "mistico": le regioni di Westeros si separeranno, ma Bran veglierà sul mondo dall'Occhio degli Dei e Harrenhal diventerà la Bruxelles di Westeros (una specie di capitale confederale).
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
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24 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Su questo con me sfondi una porta aperta.
SPOILER GOT
L'idea che Bran possa diventare un re "politico" dei Sette Regni non mi piace per nulla.
La mia ipotesi è che il Re Bran di GOT rispecchi solo in parte quello che dovrebbe essere in ASOIAF. Nei piani di Martin Bran è un re "mistico": le regioni di Westeros si separeranno, ma Bran veglierà sul mondo dall'Occhio degli Dei e Harrenhal diventerà la Bruxelles di Westeros (una specie di capitale confederale).
Condivido ma questo presuppone un'apocalisse e un cambiamento di tale portata da stravolgere e rivoluzionare le sovrastrutture sociali, politiche ed economiche di Westeros..
Alcunir redditor hanno individuato delle analogie tra Bran e la figura mistica e leggendaria del del re pescatore anche se adesso non ricordo esattamente le analogie..
"Power resides where men believe it resides. No more and no less."