Ed è riconosciuta anche la seconda parte del mio post?
2 minuti fa, Menevyn ha scritto:Ed è riconosciuta anche la seconda parte del mio post?
Poco tempo fa ho letto tante vecchie dichiarazioni di Martin da cui si capisce chiaramente che Tolkien lo ha ispirato. Poi i fan possono pure dire quello che vogliono ma Martin non mi sembra si sia nascosto o abbia mai detto "ho inventato tutto io". Poi non sono d' accordo neanche con l' altro estremo, e cioè che ASOIAF non abbia alcun elemento di novità e che sia un fantasy uguale a Lotr.
Non stavo parlando di Martin che si paragona a Tolkien o che si considera un maestro od un'innovatore del genere fantasy (cosa che so non aver mai fatto - e poco o nulla di male ci sarebbe se lo facesse), mi riferivo - di questo si è già parlato qui sul forum, in passato - della tendenza di moltissimi fan a considerare ASOIAF come una pietra miliare della letteratura moderna e Martin uno scrittore fondamentale nella loro vita e del panorama culturale mondiale - e sto citando affermazioni lette e sentite negli anni qua e là, insieme ad altre quasi imbarazzanti. Si tratta di atteggiamenti che personalmente mi divertono e mi lasciano perplesso al tempo stesso, tanto che a volte mi chiedo se l'importanza di Martin e di ASOIAF (anche qui, c'è un sacco di gente che adora Martin in funzione della saga ma che sembra non aver mai letto altro di suo, e già questo mi porta a farmi altre domande) sfugga solo a me.
12 minuti fa, Menevyn ha scritto:della tendenza di moltissimi fan a considerare ASOIAF come una pietra miliare della letteratura moderna e Martin uno scrittore fondamentale nella loro vita e del panorama culturale mondiale
Per quanto mi riguarda mi sa che non frequentavo ancora il forum all' epoca di queste affermazioni. Io non me la sento di azzardare simili giudizi e, come hanno detto altri, il fatto che la saga resterà incompleta ( molto probabilmente ) fa perdere qualunque senso a questi ragionamenti. Poi su Martin come scrittore generale, io ho letto solo Asoiaf e le opere collaterali alla saga perché preferisco il fantasy al genere sci-fi e quindi non mi pronuncio sul resto. Riguardo ad Asoiaf il mio giudizio è e resta molto positivo, apprezzo le nuove storylines introdotte negli ultimi libri e che fanno storcere il naso a parecchi, mi dispiace non poter leggere gli ultimi libri della saga ma non mi sento nella posizione di dire "quell' opera è una pietra miliare, quest' altra no".
2 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Dipende dallo status dello scrittore e del romanzo: Tolkien era famoso in tutto il mondo da ben prima che Jackson realizzasse la sua trilogia. GRRM probabilmente non raggiungerà mai quel livello di fama anche con ASOIAF completato.
Ma io mi riferivo all'inverso citando la tua considerazione di prima. Dicevi che comunque GoT sarà destinato a essere più conosciuto dei libri perché è una serie TV, tuttavia io portavo il caso di LOTR che pure in popolarità ha beneficiato un sacco dei film, ma non credo che ai posteri sarà noto solo grazie ad essi o che i film saranno più noti dei libri, nè credo che l'autore dovrà la sua fama internazionale a questi.
Insomma è la TV ma fino a un certo punto, forse dipende anche dalla materia di base, a come si presta.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Volevo dire che i prodotti audiovisivi hanno solitamente maggiore visibilità delle loro controparti cartacee. A ben vedere, è probabile che gli spettatori della trilogia di Jackson siano in numero maggiore dei lettori di LOTR. Discorso simile per Harry Potter.
Questo, comunque, non toglie che ci siano scrittori famosi da ben prima che la loro opera massima venisse trasposta su pellicola: Tolkien è uno di questi, la Rowling pure, Martin no.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Tolkien è il padre del fantasy moderno. Il più grande tra tutti gli scrittori fantasy. Così come Shakespeare rimarrà il più grande poeta e drammaturgo di tutti i tempi
"Power resides where men believe it resides. No more and no less."
3 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:è probabile che anche gli spettatori della trilogia di Jackson siano in numero maggiore dei lettori di LOTR.
E' praticamente certo che siano in numero maggiore. Del resto mi pare che sia certo che i consumatori di film e serie tv siano molti, ma molti di più dei consumatori di libri e romanzi.
1 ora fa, Daemon Targaryen ha scritto:ma non mi sento nella posizione di dire "quell' opera è una pietra miliare, quest' altra no".
Il mio era un ragionamento generale, maturato in alcuni anni passati non solo sul forum, ma leggendo in diversi siti e riviste - e parlando con fan e conoscenti nella vita reale. Diciamo che questo atteggiameno l'ho riscontrato specialmente nel pubblico americano - del resto sono quelli che hanno incoronato Martin il "loro" Tolkien, il "Tolkien americano", anche se mi sembra che sia un paragone piuttosto superficiale - anche per l'impatto totalmente impari che i due scrittori hanno avuto sul genere fantasy.
E' solo una mia opinione, un mio piccolo (ed inutile) dilemma, chiamiamolo così.
2 ore fa, Menevyn ha scritto:E' solo una mia opinione, un mio piccolo (ed inutile) dilemma, chiamiamolo così.
Certo, ho risposto solo per chiarire che sono un fan di Martin per quanto riguarda Asoiaf e le opere connesse ma non rientro nella categoria di fan che citavi, dato che non mi pongo proprio il problema dell' entrare o meno nella Storia.
19 ore fa, Lyra Stark ha scritto:
L'unico altro esempio di opera visiva che ha oscurato il successo del cartaceo è Via col Vento il cui film rimarrà credo sempre più famoso rispetto al libro della Mitchell ma questo anche per l'epoca cui è legato e i divi che vi hanno recitato. Col tempo insomma si è creata una specie di aura leggendaria attorno a film e cast.
Un altro esempio è Blade Runner. Prima del film non solo era semisconosciuto il libro ma era piuttosto di nicchia anche PK Dick, considerato un autore minore nell'ambito della letteratura di fantascienza. E personalmente non posso che concordare: nonostante le tematiche del libro siano molto più complesse l'opera in sé è piuttosto noiosa, perché Dick non è un bravo scrittore. Ridley Scott è stato estremamente riduttivo - in pratica ha fondato il film solo sul rapporto uomini-androidi, che nel libro è relativamente marginale- ma ha fatto un capolavoro, e giustamente nell'immaginario collettivo la storia di Deckard è la sua e non quella di Dick. Per molti versi un peccato, perché il libro è molto più profondo e complesso. Ma come sempre non conta quello che dici, ma come lo dici...
Tornando a noi, comunque, io non saprei dire se ai posteri il mondo di ASOIAF rimarrà più come opera letteraria o come serie. Adesso è ovvio che molta più gente abbia in mente la serie, ma i prodotti televisivi vanno incontro a un'obsolescenza molto più veloce dei libri e anche dei film e quindi è difficile prevedere che effetto farà GOT tra trenta o quarant'anni. Non so voi, ma per me le serie televisive di quando ero bambina sono inguardabili. Ci ho provato, a volte, chiedendomi come potessi adorare così tanto quei costumi ridicoli, quei dialoghi assurdi e quel ritmo così lento
Le opere letterarie reggono molto meglio, quindi nonostante tutto sulla lunga distanza vedo meglio ASOIAF. Se la sua fortuna dovesse continuare tra qualche decennio probabilmente ne farebbero una nuova versione che lo riporterebbe in auge, ma in questo senso la mancanza di un finale sarà un grosso ostacolo. Del resto, non è escluso che il perfido zione vieti per lascito testamentario ulteriori adattamenti della saga
Il 9/3/2022 at 19:16, Metamorfo ha scritto:Questi aggiornamenti lasciano grandi speranze per l'uscita di TWOW nel 2030 e ASOS nel 2050!
Martin novello Corvo a tre occhi attaccato all'albero....
Non capisco perchè abbiate questa fissazione riguardo "l'essere ricordato" per la saga.
Probabilmente a Martin non interessa (che quando uno è morto...è morto e non conta quello che pensa la gente) e pensa a godersi gli ultimi anni di vita, non ad arrovellarsi su cosa penseranno della sua opera quando lui non esisterà più. E da questo punto di vista, fa pure bene.
Io capisco benissimo che adesso preferisca dedicarsi a progetti più facili, vari e interessanti.
Sono altre le cose che gli si possono imputare: per esempio, visto che ha passato un intero anno in cui è stato costretto a stare rinchiuso a scrivere, DOVEVA finire TWOW (che era in cantiere già da 10 anni), senza se e senza ma, anche a costo di abbassare leggermente la qualità della scrittura.
Doveva in realtà finirlo nei primi 5 anni dopo aver completato ADWD, quando era più giovane, non aveva altri progetti e poteva fornire materiale alla serie.
Ormai è troppo tardi, la saga principale non avrà un finale scritto, lui lo sa (ed è passato oltre mentalmente, anche se non lo vuole ammettere pubblicamente) e lo sappiamo anche noi (tranne qualcuno che vuole illudersi).
24 minuti fa, Metamorfo ha scritto:Sono altre le cose che gli si possono imputare: per esempio, visto che ha passato un intero anno in cui è stato costretto a stare rinchiuso a scrivere, DOVEVA finire TWOW (che era in cantiere già da 10 anni), senza se e senza ma, anche a costo di abbassare leggermente la qualità della scrittura.
Doveva in realtà finirlo nei primi 5 anni dopo aver completato ADWD, quando era più giovane, non aveva altri progetti e poteva fornire materiale alla serie.
Se diamo credito alle sue parole, nei cinque anni dopo ADWD era prossimo alla fine, poi è successo qualcosa che ha rovinato i piani. Ho l'impressione che nel 2020 abbia praticamente ricominciato la scrittura del libro da capo, quindi terminare TWOW durante il lockdown era impossibile. Il quadriennio 2016-2019 sembra essere stato una specie di buco nero.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
500 pagine di discussione...
probabilmente piu di quelle scritte da qualcuno per TWOW in piu di un decennio...
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
2 ore fa, Metamorfo ha scritto:Non capisco perchè abbiate questa fissazione riguardo "l'essere ricordato" per la saga.
1. visto che nulla gli vieta di campare fino a 90 anni, non sarebbe stato neanche male trascorre gli ultimi 15-20 anni sempre pieno di soldi ma osannato come un maestro, un vate, invece che come una macchietta, un incompiuto. Poteva essere Cr7, è diventato balotelli.
2. se non gliene frega niente della sua saga una volta morto, ma solo vivere svaccato con i soldi, qual è l'ostacolo all'uso di ghost writer? L'atteggiamento geloso "nessuno tocca i miei personaggi, NESSUNO" tradisce un interesse abbastanza marcato alla sua legacy, a concetti astratti e irrazionali che trascendono ciniche valutazione utilitaristiche, una preoccupazione per quello che è, potrebbe essere e sarà della sua saga "quando non ci sarò più e/o qualora non me ne occupassi e/o quando non me ne occuperò più"
3. Sicuramente ci sono cose decisamente più importanti che essere ricordato, lasciare un'impronta duratura, regalare al mondo un capolavoro compiuto e riconosciuto come tale... ma forse non è neppure malaccio avere questa consapevolezza, diciamo "consolazione" sul letto di morte, credo.