Sicuramente guarda i video di speculazione su you tube. Comunque a fronte dell'attesa millenaria per TWOW le sue dichiarazioni non riescono a consolarmi.
"Vigilare non vuol dire cercare di sapere una cosa precisa. Tutto, anche l’irrilevante, può tornar buono un giorno. L’importante è sapere quello che gli altri non sanno che tu sai." U. Eco
In pratica lavora su parecchi progetti per non terminare le cronache..
Dunque: 5 script per la HBO (ci lavora da Agosto), Fire and Blood, 4 nuovi libri Wild Cards, la serie SyFy sul suo romanzo di fantascienza e...pure alcune cose che non può dire.
Per quest'anno TWOW ce lo scordiamo...
Secondo me ormai ha preso atto che la sarà la serie tv a chiudere la saga per lettori e appassionati (al 90%), emotivamente parlando almeno. E che finché è in vita, è il successo della serie tv (oltre che eventuali spin off) a garantirgli la maggiore visibilità, denaro, riconoscimenti.
Quindi ormai dei lettori in quanto tali se ne frega. Ci ha, in un certo senso, persi per sempre.
Credo che ormai sia proiettato piuttosto sui lettori del futuro, quelli che prenderanno in mano la saga tra tra 10-20-100 anni.
I lettori dei decenni futuri la serie tv HBO manco sapranno che esiste, e anche qualora sappiano che esiste, se vorranno potranno comunque leggersi prima le cronache da cima a fondo, senza pause di 6 anni e senza anticipazioni/spoiler/finali alternativi firmati D&D.
Il prodotto completo, finito, auto-sufficiente.
Quindi ora come ora inutile fare le corse per far uscire TWOT nel 2017 o 2018, meglio puntare alla perfezione assoluta (che secondo me non si ottiene riscrivendo 800 volte lo stesso capitolo, ma lui è convinto di sì quindi tant'è), e lasciare come testamento per le generazioni future la miglior opera possibile.
Adesso e per qualche tempo lui è e sarà "quello che ha scritto i libri della serie tv", ma sul lungo termine potrebbe essere le cronache (e solo le cronache) a consegnarlo all'immortalità letteraria.
Da qui un certo rilassamento: non ha più nessuna scadenza in testa, se non il mero completare (il quando è irrilevante) la saga.
A parte "La" Scadenza, certo, ma non si può certo pretendere che prenda atto delle propria non più giovanissima età e, memento mori, si metta a scrivere come un pazzo 15 ore la giorno. E' umano e comprensibile ignorare l'incombere della propria morte e comportarsi come se si dovesse campare 350 anni, non si può certo fargliene una colpa.
A parte "La" Scadenza, certo, ma non si può certo pretendere che prenda atto delle propria non più giovanissima età e, memento mori, si metta a scrivere come un pazzo 15 ore la giorno. E' umano e comprensibile ignorare l'incombere della propria morte e comportarsi come se si dovesse campare 350 anni, non si può certo fargliene una colpa.
Sarei d'accordo con tutto quello che hai detto, e che ha perfettamente senso, se non fosse per questo ultimo frammento. Direi anzi che é in contraddizione con quello che hai scritto prima: o progetta a lunghissimo termine, scegliendo la perfezione per rimanere nella storia, e questo presuppone la consapevolezza ben chiara della propria mortalitá e il progetto esplicito di fare qualcosa per il "dopo", o lui a questo non ci pensa, e all'ora non si capisce perché a questo punto perché ritenga importante lavorare ad un testamento letterario tanto controverso.
Ma secondo voi, in vista della "scadenza" definitiva, ha preso delle precauzioni, o semplicemente non ci pensa? Esistono documenti dove ha scritto a grandi linee come si concluderanno le varie vicende delle Cronache? O si è affidato completamente a D&D (e quindi alla serie televisiva) rivelando i finali dei principali personaggi? Perché posso anche capire che ormai, essendo stato superato dalla serie, vada più a rilento nella scrittura, ma vorrei sapere a questo punto quanto il finale della serie sia sovrapponibile con quello dei libri.
Ma letterariamente parlando la sua opera diventerà immortale? Oppure rimarrà una semplice pietra miliare nella letteratura fantasy? Se c' è una cosa che non difetta ai vari letterati è l' autostima e il disprezzo per le opere dei colleghi. Se vuoi fare il coup de theatre facendo uscire twow e ados dopo la tua dipartita (tocchiamo ferro) dovresti averli già pronti e non perdere tempo dietro a tanti altri progetti. Si può sperare che gli ultimi due capitoli delle cronache vengano fatti uscire dopo la fine della serie tv nel 2018 pur con la trama spoilerata. Ma questo spoiler della serie tv secondo me contrasta con la presunta immortalità dell' opera letteraria di george. Forse avrebbe dovuto dire che delle cronache non gliene frega più niente prima di concedere i diritti ai D&D.
ma vorrei sapere a questo punto quanto il finale della serie sia sovrapponibile con quello dei libri.
Un'anno fa, in occasione di uno dei periodici aggiornamenti sullo stato di non-avanzamento di TWoW, Martin disse che i libri e la serie ormai avevano preso strade diverse e che continuerà ad essere così... Ora, è ovvio che le due saghe non possono concludersi in maniera totalmente diversa, se non per il fatto che in GoT viene tagliata una vagonata di gente e il loro ruolo distribuito e consendato alla bene e meglio nel resto dei personaggi dello show, ma alla fine credo che quando vedremo la fine di GoT, vedremo anche l'85% della fine di ASOIAF, a parer mio.
Oppure rimarrà una semplice pietra miliare nella letteratura fantasy?
Un pezzo importante della letteratura fantasy, mettiamola così.
mettiamo pure che, come scritto più volte e (pare) esplicitamente detto da Martin, ASOIAF e GOT portino alle stesse conclusioni per strade diverse
la cosa potrà essere significativa dal punto di vista di una almeno accennata congruenza tra GOT e la serie di libri alla quale è (ormai moooolto liberamente) ispirata
per me, da lettore, di significato ne ha molto poco
se mi interessasse solo il "come va a finire" non mi imbarcherei nella lettura di nessun libro, passerei direttamente al finale
come lettore, mi interessa il viaggio che si fa per arrivarci, alla fine ... il perché, il come e il quando ...
come lettore, mi interessa il viaggio che si fa per arrivarci, alla fine ... il perché, il come e il quando ...
Concordo. Ma pare che il primo a non ragionare più in questi termini sia Martin.
Sarei d'accordo con tutto quello che hai detto, e che ha perfettamente senso, se non fosse per questo ultimo frammento. Direi anzi che é in contraddizione con quello che hai scritto prima: o progetta a lunghissimo termine, scegliendo la perfezione per rimanere nella storia, e questo presuppone la consapevolezza ben chiara della propria mortalitá e il progetto esplicito di fare qualcosa per il "dopo", o lui a questo non ci pensa, e all'ora non si capisce perché a questo punto perché ritenga importante lavorare ad un testamento letterario tanto controverso.
sì ma non credo che (consciamente o inconsciamente) si "dia" meno di 10-15 anni di vita... insomma, sono più che sufficienti per finire un libro e scriverne un altro. Alla perfezione.
Ma letterariamente parlando la sua opera diventerà immortale? Oppure rimarrà una semplice pietra miliare nella letteratura fantasy? Se c' è una cosa che non difetta ai vari letterati è l' autostima e il disprezzo per le opere dei colleghi. Se vuoi fare il coup de theatre facendo uscire twow e ados dopo la tua dipartita (tocchiamo ferro) dovresti averli già pronti e non perdere tempo dietro a tanti altri progetti. Si può sperare che gli ultimi due capitoli delle cronache vengano fatti uscire dopo la fine della serie tv nel 2018 pur con la trama spoilerata. Ma questo spoiler della serie tv secondo me contrasta con la presunta immortalità dell' opera letteraria di george. Forse avrebbe dovuto dire che delle cronache non gliene frega più niente prima di concedere i diritti ai D&D.
non credo diventi il nuovo SdA, né tantomeno un classico senza tempo tipo guerra e pace, ma resterà comunque una saga che la gente leggerà e apprezzerà ancora tra 50 anni.
Può ambire a diventare, storicamente parlando, uno scrittore del livello di Asimov, un Heinlein, un Howard, un Lewis.. se non qualcosa di più.
Ma questo spoiler della serie tv secondo me contrasta con la presunta immortalità dell' opera letteraria di george.
inevitabilmente la saga letteraria perderà in mordente, attesa, rivelazione, entusiasmo, nel momento in cui verrà pubblicata, perché come dice Menevyn alla fin fine l'85% coinciderà con la serie tv, volenti o nolenti.
Ma tra 1-20-50 anni secondo me chi prenderà in mano la saga non lo fa certo con in testa gli "spoiler" e la risonanza della serie tv.
Tra 20 o 50 anni.. Prendendo spunto dall' universo di star trek i libri continueremo a leggerli mentre la serie tv la rivedremo in una sala ologrammi prendendo il posto di uno dei personaggi. :) Tutto molto bello se george finisse sta saga..
Ah ok, si sono d'accordo che non si aspetta di andarsene da un momento all'altro (e fa bene). Peró 10 anni non sono poi molti, visto come scrive
Io non ho idea del valore di Martin come scrittore: sono una capra ignorante. A istinto direi che non diventerá né un nuovo Tolkien (l'importanza non arriverá mai a certi livelli) né un nuovo Asimov (alla fine, ma correggetemi, di roba che durerá 50 anni Martin ha fatto solo ASOIAF e poco altro). Peró potrebbe tranquillamente rappresentare un punto di svolta per il genere, una boa che divide il prima e il dopo nella rappresentazione di un fantasy fino ad ora quasi completamente caratterizzato dai modelli tolkeniani.
E anche tra 50 anni qualcuno interessato a quest'opera potrebbe esserci.
Mentre la serie tv non é I segreti di twin peaks o X-files, e dura fino a quando non finisce. In questo senso concordo con Balon: se Martin pensa in grande, allora ignoriamo serie e spoiler, e pensiamo alla prossima generazione di lettori, che ci sará solo se Martin sfornerá un buon prodotto.
Per anni e anni ho letto ASOIAF senza problemi o influenze esterne ("bei" tempi quando l'unica difficoltà era metabolizzare la morte di Robert, Ned, Robb, Oberyn...).
Poi nel 2011 è uscito ADWD ma è nata anche GOT...però no problem, come dice Martin stesso ogni volta "sono sia due opere diverse, sia i personaggi e tutto il resto da lui inventati sono vissuti nella sua testa per decenni, perciò no, questi attori non hanno sostituito quella che è la sua personale visione ne qualunque cosa venga fatta nella serie influenza i libri ecc ecc"
Dal momento che GOT non mi ha mai attirato (a prescindere, sono un amante dei film più che delle serie tv) per vari altri anni non ho mai avuto problemi.
Fino alla penultima/ultima/prossima stagione, in cui gli eventi della serie avrebbero superato gli eventi dei libri, in cui ci sarebbero stati vari spoiler...la mia personale soluzione è stata quella di rileggere tutto ASOIAF in originale (oltre ai vari TWOIAF, Dunk&Egg, l'app ufficiale, i 2 estratti dal futuro Fire&Blood, i forum ecc.) insomma una nuova full immersion (senza dimenticare che nel mentre, tutti noi abbiamo ANCHE le nostre vite da vivere) come scudo contro la nuova sgradevole situazione creatasi.
Solo che le criticità evidenziate già da tutti non sarebbero cambiate, insomma son finito in una sorta di "depressione" : mi sentivo male per Martin, per lo stupro della sua opera e della sua persona stessa ("il famoso creatore/papà/scrittore di Game of Thrones")
Ora, non potendo farci niente,in un primo momento mi sono rassegnato. E' stato in un secondo momento che ho aperto il mio terzo occhio:
I lettori dei decenni futuri la serie tv HBO manco sapranno che esiste, e anche qualora sappiano che esiste, se vorranno potranno comunque leggersi prima le cronache da cima a fondo, senza pause di 6 anni e senza anticipazioni/spoiler/finali alternativi firmati D&D.
Il prodotto completo, finito, auto-sufficiente.
Quindi ora come ora inutile fare le corse per far uscire TWOT nel 2017 o 2018, meglio puntare alla perfezione assoluta e lasciare come testamento per le generazioni future la miglior opera possibile.
Adesso e per qualche tempo lui è e sarà "quello che ha scritto i libri della serie tv", ma sul lungo termine potrebbe essere le cronache (e solo le cronache) a consegnarlo all'immortalità letteraria.
questa nuova consapevolezza mi ha "salvato". Niente più rassegnata disperazione, niente più depressione malinconica per Martin
Il problema dell'empatia verso una persona che ammiro immensamente era risolto, ma come superare il più egoistico problema personale?
Facile:
per me, da lettore, di significato ne ha molto poco
se mi interessasse solo il "come va a finire" non mi imbarcherei nella lettura di nessun libro, passerei direttamente al finale
come lettore, mi interessa il viaggio che si fa per arrivarci, alla fine ... il perché, il come e il quando ...
G.R.R.M
:)
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
come lettore, mi interessa il viaggio che si fa per arrivarci, alla fine ... il perché, il come e il quando ...
Sì d'accordo, ma fino ad un certo punto. Al momento è solo una storia mutila, una cronaca interrotta cui l'incompiutezza non dà alcun valore aggiunto, anzi il contrario.
Francamente quello che si legge su futuri progetti, operazioni dichiaratamente commerciali e tutto ciò che concerne GoT (tra spoiler, anticipazioni ecc.), fa cadere la mia empatia verso Martin verticalmente.
"Vigilare non vuol dire cercare di sapere una cosa precisa. Tutto, anche l’irrilevante, può tornar buono un giorno. L’importante è sapere quello che gli altri non sanno che tu sai." U. Eco