voto il Matto, dalla descrizione sembra interessante e Phedrè invece nu me piace.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
La scorsa volta avevo appoggiato Phèdre pur non conoscendola minimamente, ma con il Matto non c'è proprio storia. Fin dalla prima comparsa ti fa porre delle domande sulla sua natura, ragion d'essere e presenza in dati momenti. Emblematico nelle sue frasi criptiche sembra esser passato indifferentemente nella storia finché non ti accorgi che stai chiedendoti che fine abbia fatto non appena non si vede per un po'. La sua continua e spesso sorprendente evoluzione poi fa sì che lo spettro dei dubbi si allarghi anche ad altri aspetti del personaggio, come ad esempio il genere sessuale. E' meglio che mi fermi prima di iniziare a spoilerare, perché si sa che la tentazione è forte e qualcuno potrebbe bruciarsi le sorprese dei libri non ancora letti (e non sono poche). Il mio voto è quindi per il Matto.
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Voto per Phedre. Glielo devo a Feanor.
E poi, purtroppo, sono fermo al primo libro dei Lungavista, e il matto non é che si é poi visto tanto. ">
Vai Matto! " />
Il Matto 14 - Phèdre 6
Voto il Matto
Phèdre senza alcun dubbio.
Voto il Matto
Chiuso! Il Matto porta a casa il risultato superando di misura l'avversaria.
Il Matto 16 - Phèdre nò Delaunay 7
Tra poco si continua.
Ancora la Hobb, con il suo bastardo reale, ma il rivale è più che temibile. Votate numerosi!
Fitzchevalier Lungavista - Sauron
Fitzchevalier Lungavista: Trilogia dell'Assassino, Robin Hobb. Figlio illegittimo di Chevalier, erede al trono dei Sei Ducati, Fitz viene consegnato alla famiglia paterna all'età di sei anni, e inizia una vita nei meandri della corte di Castelcervo che lo porterà all'addestramento come assassino di corte. Fitz nasconde inoltre un segreto: è uno dei pochi a saper comunicare con gli animali, in special modo cani e lupi. Proprio quel talento, odiato e disprezzato, gli sarà necessario per difendere il regno dai nemici - interni ed esterni.
Sauron: Il Signore degli Anelli, John Tolkien. Anticamente Maia di Aule, poi corrotto da Morgoth, divenne dopo la caduta di questi il massimo esponente del Male nella Terra di Mezzo. Sauron perde il suo corpo mortale nel corso della Seconda Era, dopo la tentata invasione di Valinor, riuscendo ormai ad apparire unicamente in forma di spirito come un grande Occhio.
Chiusura 6 Aprile ore 22:00
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
quoto e voto dinoSauron
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Voto con gioia Fitz Chevalier Lungavista, decisamente uno dei personaggi fantasy più coinvolgenti che abbia mai trovato. Si tratta di un personaggio complesso, che è allo stesso tempo assassino, bastardo di sangue reale e persona dotata dello Spirito (il potere di entrare in comunione con un particolare animale). Tutti questi aspetti non sono semplici caselle riempite su un'immaginaria scheda da gioco di ruolo, ma aspetti importanti della personalità di Fitz, che si mescolano e si completano a vicenda per rendere Fitz ciò che è. La Hobb è molto brava nell'affrontare separatamente questi aspetti, ma lo è ancora di più nel descriverne l'interazione, ovvero nel narrare la vita di Fitz, che è così incasinata proprio per via della difficoltà di conciliare aspetti così diversi della propria personalità. Non è però solo questo che rende Fitz un personaggio affascinante, ma anche la sua umanità, che discende direttamente dalla sua sofferenza. Fitz è capace di soffrire e di uscire da tale sofferenza profondamente cambiato, una mutazione che, come nella vita vera, non avviene di punto in bianco, ma attraverso un percorso ben preciso che la Hobb è molto abile nel descrivere. In sostanza, non lo voto solamente perchè è un personaggio complesso, ma soprattutto perchè è un personaggio umano, vivo, non un semplice insieme di parole su una pagina di carta.