Uno dei personaggi che da ragazzina ho più amato, quindi voglio essere la prima a votarlo.

Waylander

P.S. e poi, che soddisfazione votarlo contro un personaggio della Hobb, scrittrice che su di me ha un infallibile effetto letargico!

Tra i due sicuramente Althea.

Probabilmente leggendo gli altri libri - cosa che prima o poi farò - troverà Althea ancora più simpatica rispetto a ora, comunque voto Waylander, personaggio che conosco meglio e che è stato più importante nei miei rapporti con la narrativa fantasy.

Non conosco Waylader, ma l'unico libro che ho letto di Gemmell non mi ha detto niente.

Conosco e apprezzo la hobb, che pure noto qui è inspiegabilmente - per me - denigrata.

Nel primo turno ho votato Althea sulla fiducia, perché avevo letto solo la Trilogia dell'Assassino.

Nel frattempo tuttavia ho iniziato a leggere anche il ciclo dei Mercanti di Borgomago, che mi sta piacendo anche più della prima trilogia, quindi ora posso votare Althea (che pure non è il mio personaggio preferito) a ragion veduta.

Voto Althea Vestrit.

Voto Waylander. Gemmel (pace all'anima sua) è un Maestro.

waylander

Voto Waylander.

Voto decisamente Althea Vestrit e, per convincere gli indecisi e magari far cambiare idea a chi propende verso Waylander, ripropongo quanto scritto nel primo turno per descrivere e sostenere il personaggio:

"Allora, per prima cosa bisogna dire che il tratto caratterizzante del suo carattere, più che il coraggio, è forse la testardaggine, a mio giudizio. Althea è testarda come non mai e questo, unito al suo orgoglio, rende qualunque situazione la riguardi sempre potenzialmente molto esplosiva. Del resto, in quanto figlia di un capitano di mare e donna di mare lei stessa (nel corso dei libri maturerà ovviamente più esperienza di quella che credeva di possedere all'inizio), deve necessariamente avere un carattere forte. Però, questo sua forza non va mai disgiunta dalla sua femminilità, sebbene essa si manifesti in maniere sottili e non sia palese come invece avviene, ad esempio, per la madre Ronica. La Hobb è abile perchè riesce a rendere molto bene questa apparente dicotomia. E ci riesce non solo grazie alla sua prosa, che personalmente ritengo la migliore nel genere (alla pari con Martin), ma anche grazie ad un accorgimento tanto semplice quanto efficace: il mare. Non si può capire il personaggio (e tutta la saga, aggiungo io) se non si capisce che è una saga con forti connotazioni marinare. Il mare come distesa sconfinata, come luogo di pericoli ma anche di ricchezza, di selvagge scorrerie e di commerci proficui, di coraggiosi capitani e di biechi profittatori, di tempeste terrorizzanti e di tramonti da mozzare il fiato...Descrivere il mare è una cosa che l'uomo fa da millenni, eternamente catturato dalla sua poesia e impossibilitato a capirlo fino in fondo, quindi non ci proverò. Però, quando leggo i pezzi di Althea (ma anche quelli di altri personaggi di quella saga, come il mio preferito, Brashen Trell, ex ufficiale di bordo sulla Vivacia), io penso al mare: bello ma pericoloso, selvaggio ma anche dolce. Ed il personaggio matura, cambia, si evolve proprio a contatto col mare.

Insomma, se vi piacciono le donne forti ma anche femminili, se vi piacciono i personaggi che crescono visibilmente nel corso dei romanzi, ma soprattutto se vi piacciono i personaggi avventurosi, Althea è la scelta perfetta."

Non conosco nessuno dei due, ma mi ispira maggiormente Althea http://www.labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/jaqen2.gif

"Allora, per prima cosa bisogna dire che il tratto caratterizzante del suo carattere, più che il coraggio, è forse la testardaggine, a mio giudizio. Althea è testarda come non mai e questo, unito al suo orgoglio, rende qualunque situazione la riguardi sempre potenzialmente molto esplosiva. Del resto, in quanto figlia di un capitano di mare e donna di mare lei stessa (nel corso dei libri maturerà ovviamente più esperienza di quella che credeva di possedere all'inizio), deve necessariamente avere un carattere forte. Però, questo sua forza non va mai disgiunta dalla sua femminilità, sebbene essa si manifesti in maniere sottili e non sia palese come invece avviene, ad esempio, per la madre Ronica. La Hobb è abile perchè riesce a rendere molto bene questa apparente dicotomia. E ci riesce non solo grazie alla sua prosa, che personalmente ritengo la migliore nel genere (alla pari con Martin), ma anche grazie ad un accorgimento tanto semplice quanto efficace: il mare. Non si può capire il personaggio (e tutta la saga, aggiungo io) se non si capisce che è una saga con forti connotazioni marinare. Il mare come distesa sconfinata, come luogo di pericoli ma anche di ricchezza, di selvagge scorrerie e di commerci proficui, di coraggiosi capitani e di biechi profittatori, di tempeste terrorizzanti e di tramonti da mozzare il fiato...Descrivere il mare è una cosa che l'uomo fa da millenni, eternamente catturato dalla sua poesia e impossibilitato a capirlo fino in fondo, quindi non ci proverò. Però, quando leggo i pezzi di Althea (ma anche quelli di altri personaggi di quella saga, come il mio preferito, Brashen Trell, ex ufficiale di bordo sulla Vivacia), io penso al mare: bello ma pericoloso, selvaggio ma anche dolce. Ed il personaggio matura, cambia, si evolve proprio a contatto col mare.

Insomma, se vi piacciono le donne forti ma anche femminili, se vi piacciono i personaggi che crescono visibilmente nel corso dei romanzi, ma soprattutto se vi piacciono i personaggi avventurosi, Althea è la scelta perfetta."

 

E quindi voto Althea. ">

Althea è tosta! Ha anche la fortuna di esser il primo personaggio della Hobb a gareggiare in questo turno. Voto lei, perché la sua compagnia mi è stata utile in tante grigie giornate del pessimo 2010. Dovrei ringraziare Robin Hobb in verità, ma l'unico modo che posso utilizzare in questo momento è quello di appoggiare il suo personaggio. In definitiva, Althea Vestrit!

Do fiducia alla descrizione di Guardiano, voto Althea