Quando un animale viene messo all'angolo, diventa ancora più pericoloso, perché non ha niente da perdere.
In perfetto accordo con questo assioma della vita, è stato oggi approvato dalla commissione Giustizia della Camera l'emendamento PDL Costa-Contento che vieta la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro. Altri dettagli nel seguente articolo.
Il collegamento con le tormentate vicende giudiziarie del Premier è talmente palese che non merita spiegazioni.
La nazione ringrazia.
Penso che, seguendo il ragionamento di Amenduni sul Fatto, la protesta di Wikipedia sia stata la cosa più bella e più utile che sia capitata in Italia da molto tempo.
Penso che, seguendo il ragionamento di Amenduni sul Fatto, la protesta di Wikipedia sia stata la cosa più bella e più utile che sia capitata in Italia da molto tempo.
Sante parole! Sante parole! Mentre io non ho parole per descrivere ulteriormente il disprezzo che sento verso il premier e i suoi sodali... Ah! Se passa la nuova legge bavaglio sua "maestà" si potrebbe risentire di questo giudizio (oramai largamente diffuso) e chiedere una rimozione, finché posso ne approfitto allora: Silvio malede... inf... ditt..... ecc. " />
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Gil Galad - Stella di radianza
Ah! Se passa la nuova legge bavaglio sua "maestà" si potrebbe risentire di questo giudizio (oramai largamente diffuso) e chiedere una rimozione' date=' finché posso ne approfitto allora: Silvio malede... inf... ditt..... ecc." />
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Il punto è che lanciare certi epiteti è vietato già ora: i reati di ingiuria e diffamazione esistono già :p
Se io vado in piazza, trovo un vicino che mi sta antipatico, e mi metto a ricoprirlo di "malede... inf... ditt... ecc." mi becco una bella querela e poi una bella condanna, condita di risarcimento dei danni. E ok la critica politica, che può scriminare, ma gli insulti sono insulti, non critica, e questo vale su un blog, su un forum, in piazza, a casa tua, etc. etc...
Io voglio che su forum e blog valgano le stesse regole che valgono nella vita "reale", non regole più severe, ma neppure regole più leggere.
Il punto delle varie norme ammazza-blog è che in genere non vogliono paragonare un forum a una piazza, ma ad una testata giornalistica. Quindi un reato più grave (diffamazione a mezzo stampa), responsabilità del direttore/amministratore del sito oltre che dell'autore diretto del reato, e se del caso soprattutto l'obbligo di rettifica. Tutta una serie di oneri inapplicabili in uno spazio libero, senza sottoporre a moderazione preventiva tutti i messaggi.
Insomma, se due utenti si insultano su Barriera, vorrei che la responsabilità fosse loro, non di Barriera
La differenza tra la normativa vigente e quanto si sta tentando di imporre alle testate giornalistiche (sembra che al momento blog e forum ne siano fuori) è la seguente.
Il reale nome di Koorlick è Francesco, è friulano, ha i capelli scuri e ha partecipato al raduno di Vicenza. Lavora come avvocato ed è impegnato in politica.
Io scrivo questa frase.
Koorlick mi chiede di pubblicare la seguente rettifica. Io ottempero, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia:
Spett.le Lord Beric,
non mi capacito della sua frase altamente lesiva apparsa in data odierna sul forum de La Barriera.
Parlare del mio impegno politico danneggia doppiamente la mia immagine: da un lato perché non indicando la forza politica che rappresento potrebbero sorgere accostamenti con idee o personaggi a cui non desidero essere accostato, o peggio ancora con l'idea di un impegno personale volto a solleticare la cosiddetta antipolitica; secondariamente perché il suo generico riferimento all'impegno politico è chiaramente un passaggio diffamatorio per associare la mia immagine a quella della Casta.
Altrettanto lesivo della mia onorabilità è il passaggio in cui si parla della professione di avvocato senza alcun dettaglio supplementare, che nuovamente potrebbe farmi immaginare all'ignaro lettore simile a figure con cui ho la sfortuna di condividere la professione ma con cui ho in realtà ben poco da spartire.
Danneggia gravemente la mia privacy il riferimento alla mia partecipazione al raduno di Barriera vicentino. Forse Lord Beric voleva sottolineare il fatto che non ho partecipato ad altri raduni, ed in tal modo presentarmi come un pigro incapace di raggiungere mete più lontane, o peggio ancora come una persona che valuta la compagnia presente ad un raduno prima di parteciparvi?
Trovo del tutto inqualificabile il riferimento ai capelli neri, frase pregna di volgare razzismo volta a mettere in risalto la mia non-arianità; e sullo stesso livello si pone l'accento sulla mia appartenenza regionale, che potrebbe far pensare al lettore miei legami con l'entità chiamata Padania ed il leghismo in essa imperante.
Come si permette, infine, di dare il mio nome in pubblico.
Spero sia consapevole dei rischi pecuniari e penali a cui si è esposto pubblicando un così feroce attacco nei miei confronti, la prego di essere ragionevole e pubblicare immediatamente questa rettifica per non incorrere in più gravi sanzioni.
Ecco, questo esempio, di cui mi prendo il merito per l'adattamento ma che deriva dalla genialità dell'immenso Metilparaben, è il modo grottesco in cui questa legge funzionerà.
Mentre oggi a fronte di una richiesta di rettifica le parti si rivolgono alla giustizia e solo dopo possono scattare obblighi o sanzioni, con la nuova legge il potente di turno potrà mettersi di traverso a qualsiasi cosa ritenga sgradita, obbligando qualcuno a pagare e rettificare:
1) prima che la giustizia decida chi ha ragione e chi no
2) anche se ha scritto cose vere e dimostrabili
leggendo il decreto non riesco a capire una cosa: la rettifica imposta va pubblicata al posto o accanto alla frase 'lesiva'?
Giustamente, parlando di pubblicazioni periodiche, la domanda non ha senso: non posso cambiare il giornale uscito ieri, solo pubblicare una rettifica su quello di domani.
Invece su qualunque edizione online, o appunto siti/blog/forums la differenza imho sarebbe pesante.
In italiano, 'accanto' e 'al posto di' sono entrambe rettifiche, in giuridichese forse vale la seconda, pareri esperti?
Inoltre (mi sembra di si, o almeno che non ci sia scritto 'non puoi' quindi comunque si, però anche qui pareri esperti): è possibile evidenziare che si tratta appunto di una rettifica ai sensi del decr. XY/Z ETC, o va inserita come fosse opinione di chi aveva scritto/ospitato la prima frase?
@ Lord Beric
In effetti ahimé a prima vista non mi ero reso conto della gravità della tua affermazione, ma ora che me l'hai spiegata mi sa che devo ringraziarti... e poi trovare il modo di fartela pagare :p
Come hai osato rivelare al mondo che sono moro di capelli? " />
A parte gli scherzi, posso capire la peoccupazione di tutti, ma francamente sono perplesso: letto il provvedimento in questione, non mi pare proprio che le conseguenze possano essere del tipo indicato " /> Di fatto, quella normativa (ora modificata, pare) avrebbe semplicemente esteso ad internet la disciplina vigente da più di 60 anni per la stampa.
Ed è grazie a questi giochi di parole che i tg riescono a far passare sotto silenzio queste leggi vergogna. Beric ha espresso, in modo diverte, quello che potrebbe succedere. Ma è tutto fuorché divertente. Per fortuna la protesta di wikipedia.it è servita a far uscire allo scoperto questa norma e ha escluso i blog e i siti amatoriali dall'oggetto di questa norma, ma gli organi di stampa dovranno seguirla. Non mi sembra che fino ad ora abbiano dovuto seguire qualcosa di così restrittivo altrimenti LIBERO avrebbe dovuto chiudere già da tempo. Comunque fino al 12 potrebbero ancora inventarsi altro. Il pericolo c'è ancora ed è grave.Di fatto, quella normativa (ora modificata, pare) avrebbe semplicemente esteso ad internet la disciplina vigente da più di 60 anni per la stampa.
Ed è grazie a questi giochi di parole che i tg riescono a far passare sotto silenzio queste leggi vergogna.
Scusa, quale sarebbe il gioco di parole? O_o
A me sembra evidente, e l'ho pure scritto, che l'equiparazione tra blog e siti da un lato e la stampa dall'altra sia un'assurdità, anche perché credo sia sostanzialmente inapplicabile.
Ma a parte questo, tu l'hai letta la norma? Io ho provato a leggerla per approfondire, perché non mi piace partire in quarta su argomenti che non conosco, ma veramente non ci trovo nulla di diverso da quello che ho detto.
Perché a parte equiparare del tutto irragionevolmente blog e siti (nonché la stampa non periodica ed i mezzi radiotelevisivi) alla stampa periodica, a me pare che quel famoso comma non dica assolutamente nulla (salvo, è vero, il fanstidioso inciso “senza commenti”, ma non mi pare che sia su quello che si è alzata tutta questa sollevazione popolare).
Il funzionamento descritto da Lord Beric corrisponde esattamente a quanto la legge sulla stampa (1948) dice a proposito della stampa periodica.
Non ho idea se sia applicato alla lettera oppure no, ma se non lo è stato finora non vedo perché dovrebbe diventarlo ora.
leggendo il decreto non riesco a capire una cosa: la rettifica imposta va pubblicata al posto o accanto alla frase 'lesiva'?
Giustamente, parlando di pubblicazioni periodiche, la domanda non ha senso: non posso cambiare il giornale uscito ieri, solo pubblicare una rettifica su quello di domani.
Invece su qualunque edizione online, o appunto siti/blog/forums la differenza imho sarebbe pesante.
Infatti secondo me chi ha scritto la norma non ha ben presente come funziona internet
La risposta corretta è boh, mi pare che non si dica nulla in merito. D'altro canto, pubblicando "al posto di" si perderebbe imho il senso della rettifica, quindi credo che la risposta giusta sia altrove (in un altro articolo o post del blog, etc.). Del tutto inutile come rettifica, imho
Inoltre (mi sembra di si, o almeno che non ci sia scritto 'non puoi' quindi comunque si, però anche qui pareri esperti): è possibile evidenziare che si tratta appunto di una rettifica ai sensi del decr. XY/Z ETC, o va inserita come fosse opinione di chi aveva scritto/ospitato la prima frase?
Non vedo proprio perché no, non avrebbe senso
Quindi scusa Koorlick, anche oggi prima paghi e pubblichi la rettifica e poi vai dal giudice a vedere se magari avevi ragione?
Mi sembra che oggi il processo sia inverso, prima si apre il contenzioso e si vede chi ha ragione e poi magari dopo rettifico e pago la multa... " />
Sulla multa non so, non ho controllato, ma non mi pare che il famoso comma 29 parli di multe " />
Per quel che riguarda la rettifica, certo, prima si rettifica e poi eventualmente si va dal giudice.
Chiariamoci: stiamo parlando della rettifica, non del reato di diffamazione a mezzo stampa, che è cosa ben diversa (nota bene: l'ho capito anch'io in questa occasione, andando a prendermi la legge sulla stampa " />)
E' chiaro che per la diffamazione ci vuole un giudizio imparziale da parte di un giudice, ma la norma sulla rettifica esclude espressamente i casi in cui ciò che è pubblicato costituisca reato.
Per intenderci, io leggo Repubblica, e quasi ogni giorno leggo nella pagina delle lettere una lettera di rettifica, condita di solito da un commentino che prende in giro l'estensore Non ha la stessa visibilità dell'articolo originale e quindi non sarebbe proprio corretta, ma nella prassi credo che la cosa sia tollerata.
Ho visto che anche la legge sulla stampa parla di rettifiche sostanzialmente a discrezione del presunto offeso, senza alcuna valutazione, né a priori né a posteriori, dell'"oggettiva" offensività della cosa: il giudice, ove venisse chiamato, potrà solo valutare se la rettifica c'è stata, con le caratteristiche necessarie, oppure no, senza entrare nel merito dei fatti o dell'offesa.
In questo campo, a parte la famigerata estensione ad internet, l'unica modifica mi pare l'aggiunta dell'inciso "senza commento"... fastidioso certamente, ma di per sé non liberticida, imho.
EDIT: Ho controllato la questione della multa.
Effettivamente il comma 29 non prevede nulla in merito.
La legge sulla stampa (art. 8, comma 6) dice invece: "La mancata o incompleta ottemperanza all'obbligo di cui al presente articolo è punita con la sanzione amministrativa da lire 15.000.000 a lire 25.000.000."
Quindi, per beccarsi la multa è sufficiente non pubblicare la rettifica richiesta.
Naturalmente però si tratta di una sanzione amministrativa, quindi non la stabilisce il privato, ma la pubblica amministrazione (non conosco la procedura, ma immagino se ne occupi la prefettura).
Già che ci sono, ecco anche il testo attuale del primo comma dell'articolo 8 della legge sulla stampa, articolo che si vorrebbe modificare con il comma 29:
Risposte e rettifiche.
Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale.
Ho sottolineato "da essi" perché è la stessa espressione usata dal comma 129.
L'ultimo inciso mi pare indichi chiaramente che sono esclusi i (ben più gravi) casi di diffamazione.
Ed è infatti su questo punto che i tg e le altre fonti di informazioni "controllate", passatemi il termine, mettono il silenziatore. E contro il quale sarebbe opportuno alzare dei paletti, perchè in nessuna parte del mondo "libero" si può obbligare un giornalista, anche della stampa accreditata, che dice la verità a fare una rettifica senza possibilità di commentarla. Tutto senza nemmeno accertare se ci sono stati reati commessi dal giornalista. L'esempio scritto da Beric è perfetto in questo. Già immagino Silvio che ogni giorno schiera i suoi avvocati a mandare richieste di rettifica a tutti i giornali tranne i suoi. Praticamente le opinioni che leggeremo sui giornali, le notizie che saranno pubblicate saranno tutte trattate in un modo superficiale, asettico. Spariranno tutti i pezzi che potrebbero dare anche un minimo appiglio per i politici e i personaggi influenti di chiedere questa benedetta rettifica e i giornali per ogni notizia non potranno fare altro che ospitare 2-3-4 versioni diverse. Spariranno i fatti ed esisteranno solo le opinioni. Immagino alcuni giornalisti tipo Rizzo, Stella, Lillo, Gomez che spesso si occupano di inchieste, di dati, di fatti. Saranno subito presi di mira e dovranno cambiare il modo in cui lavorano per non dover modificare sempre i propri pezzi e ciò non va bene. Se ci pensate bene persino Saviano potrebbe ricevere obbligo di rettifica dai legali di 'O Ammericano o altri esponenti dei Casalesi se questi non vogliono essere accostati alla camorra.Ed è grazie a questi giochi di parole che i tg riescono a far passare sotto silenzio queste leggi vergogna.
Scusa, quale sarebbe il gioco di parole? O_o
[...]
Ma a parte questo, tu l'hai letta la norma? Io ho provato a leggerla per approfondire, perché non mi piace partire in quarta su argomenti che non conosco, ma veramente non ci trovo nulla di diverso da quello che ho detto.
Perché a parte equiparare del tutto irragionevolmente blog e siti (nonché la stampa non periodica ed i mezzi radiotelevisivi) alla stampa periodica, a me pare che quel famoso comma non dica assolutamente nulla (salvo, è vero, il fanstidioso inciso “senza commenti”, ma non mi pare che sia su quello che si è alzata tutta questa sollevazione popolare).
Per me questo basta a definire la legge vergognosa, ma è pur sempre solo la mia modestissima opinione.
Ps. Di bello c'è che potremmo chiedere una rettifica alla Padania ogni volta che pubblica un articolo in cui è nominata la secessione perchè offende i nostri valori identitari nazionali e altre ca..te. Però non mi sembra un gran ridere.
Ps.2 Scusate la lunghezza.
EDIT:
Resta valido il fatto, come dici tu, che è una sanzione amministrativa e quindi c'è un giudice terzo. Inoltre il giornale non è obbligato a riservare lo stesso spazio, la stessa tipologia di articolo (nel caso di giornali) alla rettifica, mentre adesso lo è (ammetto di non aver letto gli emendamenti che sono stati approvati, qindi correggetemi se sbaglio).EDIT: Ho controllato la questione della multa.
Effettivamente il comma 29 non prevede nulla in merito.
La legge sulla stampa (art. 8, comma 6) dice invece: "La mancata o incompleta ottemperanza all'obbligo di cui al presente articolo è punita con la sanzione amministrativa da lire 15.000.000 a lire 25.000.000."
Il che non rende meno orribile il tentativo anche maldestro, di chiudere la bocca definitivamente alla stampa. Ammetto che eravamo già sulla buona strada però di solito si dovrebbe tendere ad un miglioramento.Risposte e rettifiche.
Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale.
Risposte e rettifiche.
Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale.
Quindi la richiesta di rettifica impedisce successivamente l'uso di querele per diffamazione? Oppure uno potrebbe prima richiedere la pubblicazione della rettifica al giornale e poi comunque denunciarlo?
Letta così sembra il contrario...sembra che il giornale possa rifiutarsi di pubblicare la rettifica se questa contiene qualcosa di penalmente perseguibile.
Che so, una rettifica del tipo 'Egregio direttore X, il suo definirmi pedofilo nel trafiletto Y dell'edizione K del giorno Z è offensivo e scorretto nonchè errato: io mi limito a filmare veri pedofili in azione senza partecipare, per poi rivendere il materiale faticosamente ottenuto a prezzi vantaggiosissimi: chiamate tutti al numero UYZXB per prenotare il nuovissimo calendario pedosadomaso 2012!'
(l'esempio vale se il commercio di immagini a contenuto pedopornografico è un reato penale...lo spero)
Io non credo ci sia un rapporto tra la durata del governo e i guai del Cavaliere... In questo Paese le forze politiche scenderebbero a patti col diavolo. Peraltro scusate, io non sono un fan di Berlusconi, ma onestamente mi sembra molto meno grave la sua vita sessuale disordinata (non ho detto che non lo è attenzione...) del fatto che abbia rapporti certificati e non smentiti neppure da lui stesso con persone a vario titolo legate alla mafia (Mangano, dell'Utri e co.). Per quanto detesti ammetterlo la verità è che finché avrà l'appoggio della lega e potrà comprarsi qualche voto dei Responsabili il Governo non cadrà.
Da questo punto di vista, mi è sembrato molto più pericoloso per il governo la batosta di Milano, credo che Bossi non abbia gradito moltissimo che la Moratti ha servito il capoluogo lombardo a Pisapia su un piatto d'argento, anche se le conseguenze mi sa che non le abbiamo viste ancora...
Il fatto è che la lega sa che il PdL è oggi l'unico partito con cui poter fare una coalizione sperando di vincere. Perché il governo cada, deve dunque succedere
1) che la Lega verifichi la possibilità di alleanze alternative oppure
2)che perda le speranze di governare (come ai tempi del "celodurismo"...)