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Romanzo multiautore: Topic generico
di Viserion
creato il 31 maggio 2010

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Starcatcher
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Inviato il 03 giugno 2010 11:24

Qualche parola ancora sull'ambientazione, visto che farà da discriminante per alcuni di voi.

 

C'è qualche ambientazione, tra quelle proposte, che la maggior parte degli interessati a partecipare non vorrebbe assolutamente fare? Mi pare di aver capito di no.

 

Nel riflettere sull'ambientazione che vogliamo dare a questo romanzo, vi pregherei di considerare un paio cose:

 

- Come già sottolineato da Beric, tenete presente che ogni ambientazione ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Non esistono ambientazione che sono assolutamente facili o difficili all'inverosimile.

 

- Come sempre Beric ha fatto notare, l'ambientazione è importante ma non deve diventare il tema centrale. Concentrarsi troppo sull'ambientazione non deve portare a rendere la storia o i personaggi più piatti. Esistono, appunto, storie meravigliose con personaggi bellissimi per qualsiasi genere di romanzo, dipende tutto da chi le scrive. <img alt=" />

 

- Indirettamente collegata a quanto sopra, ricordiamoci che vogliamo scrivere un romanzo e non un saggio. Qualora si scegliesse un'ambientazione molto lontana da noi (in senso temporale o spaziale), dobbiamo cercare di essere accurati per non fare una cosa troppo grossolana, ma non dobbiamo, e non possiamo, fare dei minimi dettagli (storici, o sociali, o altro) la nostra ossessione. Quindi, più l'ambientazione scelta sarà lontana da noi, più si rischierà di essere imprecisi, cosa che può andar bene fino ad un certo limite, ma senza scadere, appunto, in qualcosa di grossolano e molto abbozzato. Per fare un esempio generico, se si scegliesse un ambientazione medievale, possiamo dire che il dettaglio X c'era già nel'anno 1000, anche se storicamente esiste solo dal 1002. Ma non possiamo dire che il dettaglio Y c'era già nell'800 se storicamente esiste solo dal 1300.

 

;)


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emanuele83
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Inviato il 03 giugno 2010 13:07

indipendentemente dalla scelta dellßambientazione, direi che una struttura gerarchica di supervisione andrà creata. mi spiego.

supponiamo di scegliere un mondo nuovo, fantastico con un insieme di razze culture nuove, mai viste, differenti.

ci dovrebbe essere un supervisore per ogni razza ad esempio che decida cosa può una razza fare o no, tradizioni usi costumi in accordoc on gli scrittori ovviamente e con la trama principale. di modo da afre un double check. se lo scrittore scrive castronate riguardo al suo personaggio di quella determinata razza allora sarà il supervisore a sceglierlo. se si scrivono castronate riguardo alla storia, allora saranno i responsabili ella trama principale ad accorgersene... Ovviament tutto incollaborazione secondo un livello gerarchico. io sono per la democrazia ma ci deve essere qualcuno che decida in caso di incomprensioni, fraintendimenti o, me bieco, litigi...

 

Forse, se la fantascienza è complicata, un nuovo mondo del tutto fantastico (fantasy-medievaleggiante-magico..etc etc) è la scelta migliore


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 03 giugno 2010 13:20

secondo me una buona ambeintazione fantasy è complicata al pari di quella sci-fi... poi dipende tutto da che storia vogliamo, IMHO.


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Ser Lostdream
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Ser Lostdream
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Inviato il 03 giugno 2010 13:22

indipendentemente dalla scelta dellßambientazione, direi che una struttura gerarchica di supervisione andrà creata. mi spiego.

supponiamo di scegliere un mondo nuovo, fantastico con un insieme di razze culture nuove, mai viste, differenti.

ci dovrebbe essere un supervisore per ogni razza ad esempio che decida cosa può una razza fare o no, tradizioni usi costumi in accordoc on gli scrittori ovviamente e con la trama principale. di modo da afre un double check. se lo scrittore scrive castronate riguardo al suo personaggio di quella determinata razza allora sarà il supervisore a sceglierlo. se si scrivono castronate riguardo alla storia, allora saranno i responsabili ella trama principale ad accorgersene... Ovviament tutto incollaborazione secondo un livello gerarchico. io sono per la democrazia ma ci deve essere qualcuno che decida in caso di incomprensioni, fraintendimenti o, me bieco, litigi...

 

Forse, se la fantascienza è complicata, un nuovo mondo del tutto fantastico (fantasy-medievaleggiante-magico..etc etc) è la scelta migliore

Esatto, secondo me ci vogliono tre gruppi differenti che partecipano. Da una parte gli scrittori, poi un gruppo di supervisori/consulenti che si mettono a disposizione per controllare che uno non scriva grosse castronerie e per aiutare gli autori in caso di dubbi o domande (per esempio, se si opta per la fantascienza e abbiamo a disposizione un ingegnere della nasa che ci da una mano a descrivere un'astronave un po' realistica ben venga..)

e per ultimo ci vogliono dei moderatori che gestiscano la trama. Penso che per gestire un progetto simile, una macrotrama di base non basta. Più si va avanti e più gli autori dovrebbero essere limitati nella stesura dei capitoli -> per esempio: Tu con il tuo personaggio devi arrivare a questo punto in questo modo ecc ecc.. così da evitare che si divaghi troppo.

 

Certo ci vuole da tutte le parti una grande flessibilità e un minimo di apertura al dialogo <img alt=" />

 

 

La seconda ipotesi è il mondo futuro, il mondo reale proiettato in avanti nel tempo, in cui il progresso tecnologico fa la funzione di elemento fantastico. Avventure tra i pianeti, scenari post-apocalittici, robot e motori a curvatura o iperspazio, realtà virtuali ecc. ecc. Il difficile qui è creare un insieme coerente.

Uno scenario post-apocalittico potrebbe essere l'ideale!! Lascerebbe una grande libertà alla fantasia poichè potrebbe essere un mondo completamente nuovo, con qualche elemento di quel che conosciamo sia del passato che del presente e nel caso qualcosa del futuro...

 

Al di la della trama e dell'ambientazione, avete già pensato a come far muovere i vari PDV? Se ogni autore ha la libertà di gestire il proprio personaggio o i propri personaggi, per almeno una buona parte del libro sarebbe opportuno che nessuno si incontri a tu per tu per evitare problemi giusto? In che modo interagiranno i vari PDV?

 

E ancora una domanda... questa sfida è sicuramente intrigante sia sul piano personale che di gruppo.. un impegno non evidente da parte di tutti coloro che decideranno di prendervi parte, però ognuno, per quanto alle prime armi o esperto che sia, tende ad avere uno stile personale.. questo non rischia di rendere la lettura dell'insieme incoerente e un po' fastidiosa?


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Bannato
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Inviato il 03 giugno 2010 13:33

Ebbene, quello che mi premeva far presente è che stiamo cercando dei partecipanti che siano autori, non organizzatori.

 

Cioè, gli organizzatori sono già stati scelti?

S
Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 03 giugno 2010 13:44

io eviterei il post apocalittico dato che è stato usato e riusato (soprattutto ultimamente) e tirare fuori qualcosa di originale mi sa che non sarà semplice.


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 03 giugno 2010 19:30

Dico la mia anch'io così non manca nessuno. <img alt=" />

Secondo me la realizzazione di un'ambientazione decente, sarebbe troppo dire originale, è un problema che può essere analizzato dopo. Quello che dice Seeth, imho, vale per tutti i generi perciò escludere una tipologia perchè ne è stato fatto un abuso di recente secondo me non è un lusso che possiamo permetterci.

 

La cosa che potrebbe dare la spinta ad ognuno di noi per documentarsi su ciò che non conosce, per non dire castronerie o per costruire PDV più complessi, con un background solido, potrebbe essere un' altra..

 

Credo che non si dovrebbe scegliere l'ambientazione e poi su quella imbastire una trama, ma fare il contrario. Concepire un messaggio, un'idea e scegliere lo strumento più utile per raccontarla. Almeno quando scrivo qualcosa, anche nei contest qui sul forum ho sempre fatto così, non so, ma immagino che sia così anche per voi, almeno la magggior parte.

 

Comunque per me non è importante l'ambientazione di base, dal fantasy classico all'urban passando per tutti i sottogeneri va bene. l'unica cosa che potrebbe essere una discriminante è il messaggio che vogliamo dare, o almeno quello che vogliamo comunicare, la visione della società che deve uscire dalle pagine del libro.


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 03 giugno 2010 19:50

La terza ipotesi è il mondo inventato, con più o meno gradi di parentela con il mondo reale. Il capolavoro da questo punto di vista lo offre Erikson con il suo MALAZAN BOOK OF THE FALLEN, un mondo in cui un insieme plausibile di razze e civiltà diverse compone un universo che nulla ha da invidiare alla complessità del mondo reale... anzi! Le difficoltà nel creare un'ambientazione del genere sono chiaramente legate alla storia del mondo, che deve essere creata con coerenza per evitare alcuni comuni errori del fantasy: abbiamo mondi che raggiungono il livello di tecnologia del medioevo e poi si fermano lì per millenni, senza alcun reale motivo, per dire.

 

creare un universo di tale complessità è indubbiamente un lavoro non da poco... così la Terra di Mezzo e Westeros.

 

Tuttavia, gran parte della complessità deriva dalla vastità di tale mondo.

 

Ci sono romanzi fantasy-simil storici (un esempio sono le saghe arturiane, vecchie e nuove) ambientate in uno contesto abbastanza piccolo. Ovviamente tale contesto deve essere caratterizzato bene, ma si tratta solo di un "microcosmo" abbastanza omogeneo, di non difficile caratterizzazione.

 

Insomma se si vuole ricreare un contesto fantasy "alla Europa del 1200" effettivamente sono caxxi.

Ma si può anche creare un contesto fantasy alla "Scandinavia del IX° secolo" o alla "Repubblica di Firenze del 1400", e questo è molto più semplice.

 

in alcuni dei migliori libri di avventura/storici (quindi potenzialmente fantasy) che ho letto la storia si svolge in 3-4 location.

 

Non c'è bisogna di far viaggiare in personaggi in lungo e in largo per 4 continenti.

 

 

 

 

 

su trama vs ambientazione... Stephen King consiglia di non cominciare nè con l'una nè con l'altra, ma pensare innanzitutto a una "situazione".

per esempio "cosa succederebbe se un gruppo di vampiri colonizzasse una cittadina del New England?"


E
emanuele83
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Inviato il 03 giugno 2010 19:52

Credo che non si dovrebbe scegliere l'ambientazione e poi su quella imbastire una trama, ma fare il contrario. Concepire un messaggio, un'idea e scegliere lo strumento più utile per raccontarla. Almeno quando scrivo qualcosa, anche nei contest qui sul forum ho sempre fatto così, non so, ma immagino che sia così anche per voi, almeno la magggior parte.

 

Comunque per me non è importante l'ambientazione di base, dal fantasy classico all'urban passando per tutti i sottogeneri va bene. l'unica cosa che potrebbe essere una discriminante è il messaggio che vogliamo dare, o almeno quello che vogliamo comunicare, la visione della società che deve uscire dalle pagine del libro.

 

Mah, mi permetto di dissentire.

O meglio: magari non capisco che cosa intendi per "messaggio". Non stiamo mica srivendo la bibbia o un'opera teatrale in cui si deve sapere se si vuole scrivere una tragedia o una commedia... Non so forse io direic he la trama è connessa al messaggio. Intendi bene contro il male ed il bene vince? o il male vince? o uomo contro dio, vittoria dell'umoano o del divino con tutti i filosofeggianti retroscena del caso? viaggio alla ricerca di se stessi e poi si scopre che cosa è (una cosa a caso) l'amore e tutti vissero felici e contenti? (per fare qualche esempio)

 

In effetti l'unica cosa concreta che ho letto finora è il post in seconda pagina di MANIFREDDE

 

Io non credo proprio di avere il tempo/le capacita' per impegnarmi in un progetto simile, pero' ho raccolto un po' di documentazione riguardo armi, cucina, medicina medievali, i principali nomi/cognomi diffusi all'epoca e ho scovato un paio di tools che potrebbero aiutare nella realizzazione delle famiglie e le loro relazioni, e di una eventuale conlang, doveste decidere di realizzarne una.

 

Inoltre, se siete interessati, potrei proporre un soggetto che ho elaborato alcuni anni fa ma che non ho mai potuto tradurre in romanzo (maledetto tempo tiranno). Eventualmente, se vi interessa, qui c'e' il prologo. Soggetto, cronologia dei fatti principali, una mappa di base e un abbozzo di conlang sarebbero gia' disponibili, oltre al fatto che non ho mai deciso come andava a finire e quindi e' tutto aperto <img alt=" />

 

Per la sincronizzazione dei capitoli potreste utilizzare sistemi di version control (CVS, SVN, etc) che permetterebbero non soltanto di avere un repository centrale del testo, ma anche di gestire le diverse versioni di uno stesso capitolo, fare il merging delle eventuali modifiche fatte da piu' persone ad uno stesso testo, tornare a versioni precedenti di un capitolo, fare il confronto tra le versioni per evidenziare le differenze etc...

 

Nonho ancora avuto il tempo di leggere il prologo né null'altro, ma potrebbe essere anche un punto di partenza anche solo per una idea...

 

Insomma: se avete qualche idea di trama, soggetto, perchè non esporla? per capire un attimo come la pensate. dire, meglio il fantasy durissimo, o lo urban o la fantascienza o questo è il messaggio che vogliamo dare, magari non è abbastanza per farsi una idea...

 

io ho una mia idea, appena ho tempo butto giù una paio di righe (purtroppo sto wkend ho ospiti e li devo portare in giro per la città <img alt=" /> )

 

su trama vs ambientazione... Stephen King consiglia di non cominciare nè con l'una nè con l'altra, ma pensare innanzitutto a una "situazione".

per esempio "cosa succederebbe se un gruppo di vampiri colonizzasse una cittadina del New England?"

 

ebbravo ser balon che ci da un esempio ;)


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zack86sq
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Inviato il 03 giugno 2010 20:12

@ emanuele83

 

su trama vs ambientazione... Stephen King consiglia di non cominciare nè con l'una nè con l'altra, ma pensare innanzitutto a una "situazione".

per esempio "cosa succederebbe se un gruppo di vampiri colonizzasse una cittadina del New England?"

 

ebbravo ser balon che ci da un esempio

L'esempio di King è ottimo! In un certo senso è proprio quello di cui parlo, solo che King di solito parte da una situazione, scrive il romanzo, cerca il filo rosso che è presente dalla prima all'ultima pagina (il messaggio, nucleo, la cosa più originale, la particolarità, il punto di forza, non ha importanza il nome adesso..io direi la "scintilla") quindi una volta che lo ha trovato, passa all'editing e cerca di metterlo in evidenza.

Esempio Misery (spero di non sbagliare di molto):

- situazione: cosa succede se una fan rapisce il suo scrittore?

- effetti principali, caratteristiche: la claustrofobia della narrazione, il dolore del protagonista, l'empatia che si sviluppa con lui per le torture subite.

- riscrittura: mette in evidenza questi aspetti. aggiunta di scene, penso ai primi capitoli per esempio..sono favolosi imho.

 

Ora tutto questo è facile se si è da soli...ma in 10? Ecco perchè, imho, bisognerebbe almeno avere un'idea di ciò che si vuole raccontare, delle emozioni, delle reazioni che si vogliono indurre nei lettori ancor prima di iniziare. Bisogna avere bene in mente cos'è la "scintilla", passatemi il termine, e metterla in evidenza già dall'inizio in questo tipo di lavoro, imho, perchè se scrivo da solo e in fase di editing mi accorgo che il mio personaggio deve fare Y non X allora va bene, ma se scriviamo in più persone e non ho libertà d'azione, la cosa è diversa. Poi non so..all,a fine credo che una buona trama implichi una buona ambientazione e viceversa. <img alt=" />


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Inviato il 03 giugno 2010 20:21

Vedoc he abbiamo tutti problemoni con i quote.. ho dovuto editare due volte per mettere a posto il mio post asd

 

Ora ho capito cosa intendi <img alt=" />


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Inviato il 03 giugno 2010 21:00

Vedoc he abbiamo tutti problemoni con i quote.. ho dovuto editare due volte per mettere a posto il mio post asd

 

Ora ho capito cosa intendi <img alt=" />

 

Io non posso editare per via di un virus.. <img alt=" />

 

EDIT: come non detto. Se faccio una modifica completa funziona.. ;)



AryaSnow
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Inviato il 03 giugno 2010 21:30

L'importante è evitare cavolate, tipo inserire maghi alla D&D che girovagano nel mondo odierno come niente fosse. <img alt=" /> Da questo punto di vista temo che l'urban fantasy sia molto suscettibile di cadute di stile di questo genere, mi ha un po' stupito chi lo ritiene lo scenario più semplice...

Ma perchè "fantasy" dovrebbe significare per forza "maghi D&D"? Un po' di fantasia , su :-P (a meno che la storia non sia demenziale apposta).

Se poi uno non è in grado di farsi venire in mente elementi fantastici che non siano pacchiani e banali, direi che il problema sta a monte, non certo nella scelta dell'ambientazione. Non credo che un'ambientazione medievale renda legittime tali carenze.

 

Io direi che prima dell'ambientazione dovremmo scegliere un po' il "genere": vogliamo semplicemente narrare una "storia", oppure vogliamo un giallo, un mistero, roba d'azione, (roba rosa non la nomino nemmeno, sorry XD)?

 

Mah, a me del genere in questo senso è sempre fregato ben poco.

Prima vengono i contenuti, poi il genere al massimo emerge da sè dal risultato (ma anche se non si rientra in un genere preciso, non è certo un male).

 

C'è qualche ambientazione, tra quelle proposte, che la maggior parte degli interessati a partecipare non vorrebbe assolutamente fare? Mi pare di aver capito di no.

Non conta il tipo di ambientazione in sè, ma la qualità del risultato finale.

L'importante è che se si crea un'ambientazione su cui bisogna lavorare di più si sia disposti a farlo e si tenga conto delle competenze che servono!


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Ser Balon Swann
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Inviato il 03 giugno 2010 22:05

Ma perchè "fantasy" dovrebbe significare per forza "maghi D&D"? Un po' di fantasia , su :-P (a meno che la storia non sia demenziale apposta)

mm... non male come spunto.

 

visto che alla fin fine siamo tutti dei gran criticoni (in senso buono) uniti dal disgusto per gli stereotipi , non sarebbe nemmeno da scartare l'idea di un fantasy-parodia, alla Pratchett insomma.



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 03 giugno 2010 22:14

A me andrebbe bene anche il demenziale, eh <img alt=" />


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