Un'ottima trovata sarebbe far morire Tyrion. Non perchè abbia qualcosa contro di lui (anzi), ma perchè essendo sempre stato palesemente il cocco di Martin per eccellenza sarebbe un gran botto. E anche perchè è il personaggio più amato. Ci vuole un bel coraggio, insomma. Sarebbe una scelta fortemente "anticommerciale". Di sopravvivenze miracolose ne ha avute assai pure lui, direi, e il suo ruolo nella trama lo ha pure abbondantemente giocato. Però anche lui potrebbe avere altri scenari comunque interessanti oltre a questo, non è che debba morire per forza.
Presto fatto *CUT*
NdK: gli spoiler da libri non ancora pubblicati in italiano sono vietati (anche se segnalati) fuori dalla Torre del Re.
Proseguo qui una discussione che si è interrotta QUI nell'altro topic.
Si sono tirate in ballo questioni morali, ma in relazione al valore letterario dei personaggi.
Io fino ad ora ho letto solo il primo volume del SdA, e non mi ha entusiasmato. I personaggi fino a quel punto non mi sembrano affatto il punto forte e continuo a preferire di gran lunga quelli di Martin. Poi non lo so...Il discorso sui personaggi salta fuori perchè ogni volta che si vuole sminuire Tolkien (anche se mi piacerebbe sapere se quelli che lo fanno prima di parlare si sono letti il signore degli anelli o parlano solo avendo visto il film) il discorso va sulla storia dei personaggi grigi e del fatto che, vista a posteriori, quasi l'intera compagnia si salva mentre Martin lui si fa fuori chi vuole.
Ritornando su Cersi e Jaime, il fatto di avere delle motivazioni personali non rende più grige quelle anime nere, perchè una persona che ne fa fuori un'altra per mero calcolo è un'anima nera.
"Anima nera"... che parola
- Tutto dipende anche dal calcolo, da cosa c'è il gioco e da svariati altri fattori.
- Per quanto "nera" possa essere l'anima di chi uccide per calcolo, quella di chi uccide per puro sadismo generalmente lo è ancora di più... quindi in confronto quella di chi uccide per calcolo è più grigia :-P
Jaime lancia nel vuoto il bambino, quando persino Cersei gli rimprovera che l'azione era stupida perché bastava spaventarlo. Invece Jaime, da personaggio nero quale viene descritto inizialmente, semplicemente passa sopra il cadavere del bambino colpevole di cosa? Di aver scoperto incidentalmente la sua tresca con la sorella.
Come ho già detto prima, le ragioni di Cersei non erano certo di misericordia.
Che Bran non avesse avuto colpe non lo metto in dubbio (e anche se ne avesse avute, non è che un bambino di 7 anni debba essere ucciso per esse). Resta però il fatto che la situazione fosse delicata, perchè se Robert avesse scoperto la verità avrebbe potuto condannare a morte Cersei, Jaime, e anche i tre figli di Cersei (che sono frutto del loro incesto, e a Westeros non sarebbe stata poi così inusuale una scelta simile). Certo, poteva sperare che Bran non dicesse niente cercando di spaventarlo o facendo qualcos'altro per tutelarsi... ma soluzioni che offrano una qualche garanzia non mi vengono in mente. Mi sembra che ci sia in ogni caso un'alta percentuale di rischio.
Il punto del mio discorso non è dire se l'azione è "perdonabile" o meno. Mi preme solo mettere in evidenza che la questione non è semplice. Non è riducibile con semplicità a un mero "Jaime è Il Male". Poi ognuno ha a sue opinioni, ma è un personaggio finalizzato a far discutere e prendere diverse posizioni. Nel bene e nel male si tratta di una figura complessa.
come il cercare di ottenere l'anello non rende Sauron più grigio.
C'era in gioco la vita di Sauron e quella della persona che amava?
Comunque, non ho letto tutto il SdA e quindi non mi pronuncio su Sauron. Dipende tutto da come è stato presentato. Nel primo libro non mi ha suscitato grande interesse dal punto di vista della complessità morale, poi non so.
Quanto a Cersi, valgono considerazioni analoghe. Avere dei motivi personali aggiunge il calcolo alle cattiverie che fa. Non saranno cattiverie gratuite, ma non significa che ciò la rende grigia, anzi dal mio punto di vista è un'aggravante.
Aggravante? Cioè, ritieni "più buono" chi quelle cose le fa per divertimento? Mah, ognuno ha le sue opinioni, io non sono certo d'accordo.
No, vedo che proprio non capisci il punto, farlo per puro sadismo è un'aggravante peggiore di fare cattiverie per calcolo personale. Ma entrambe le cose le classifico come cattiverie, come frutto di "un'anima nera". Poi disquisire sulla natura del nero non trovo abbia molto senso, essendo di fatto negazione della luce. E per me, uccidere per piacere (il sadico) oppure uccidere per mero calcolo personale, sono entrambi azioni nere.
Cersei interviene e rimprovera il fratello... non significa che Cersei è buona o una santa, al contrario, persino lei che classifico tranquillamente come anima nera dice al fratello che quanto ha fatto è stupido (per cui se sei fissata con la faccenda dei colori la puoi vedere come più nero del nero... ossia comunque nero(oppure una persona più stupida di uno stupido resta uno stupido)).
Adesso, tralasciando un attimo che jaime potesse avere o no alternativa a buttarlo, cambio inquadratura e cosa vedo? che Jaime già sta facendo qualcosa che non dovrebbe fare, e abbastanza grave, per cui già lo vedo in una posizione decisamente negativa, viene a trovare un bambino che per sbaglio ha visto qualcosa che nemmeno capisce e, per pararsi i fondelli, se ne frega allegramente della vita del bambino che non faceva niente di male, quindi per mero calcolo personale, decide allegramente di disfarsi del possibile pericolo. Per cui, già in posizione negativa, preferisce stroncare una vita piuttosto che affrontare le conseguenze delle sue azioni.
Ecco, da che poteva essere semplicemente un'anima grigia, incesto e tradimento nell'ottica del personaggio che ama possono anche essere concepibili, sprofonda nella negatività completa, perché preferisce passare sul cadavere di un bambino tutto sommato innocente piuttosto che anche solo pensare di rispondere delle sue azioni.
E il fatto che cerca di ammazzare un bambino "per amore" non è altro che un fuggire dalle conseguenze delle sue stesse azioni, un disprezzo completo della vita altrui per pararsi i fondelli.
Ecco, un personaggio già negativo di per se che compie un gesto disgustoso scaricando su un bambino le proprie colpe, se questo non è un'anima nera, è tranquillamente possibile trovare una miriade di giustificazioni una più stupida dell'altra ma ugualmente valide anche per le persone che uccidono per puro sadismo.
Circa Sauron, praticamente come personaggio non viene descritto, ma stando al ragionamento per cui se si fa un'azione cativa per qualcosa e non per il gusto di farlo e basta, non è classificabile come personaggio nero perchè le cattiverie che fa le fa per raggiungere l'anello. Ragionamento che trovo alquanto bislacco.
Mi sa che Arya intende il grigio non come 'un pochino buono' ma 'più sfaccettato'. Magari un pg è un vero bastardo senza una goccia di bontà, ma ha più motivazioni e modi di esserlo di un piatto serial killer/demone. Però è vero che questo tipo di grigio è molto difficile da ottenere rispetto al nè buono nè cattivo
io comunque attendo ANCHE i traumi infantili che giustifichino Gregor...per quanto godrò ugualmente il momento in cui verrà fatto a pezzi ^^
Per me ci sono diverse sfumature scure, con grigi più o meno scuri che tendono di più o di meno al "nero assoluto" (che caratterizza solo quei personaggi rispetto ai quali mi viene davvero difficile immaginare di peggio). Chiamale gradazioni di grigio scuro, o di nero sfumato di grigio... come ti pare.No, vedo che proprio non capisci il punto, farlo per puro sadismo è un'aggravante peggiore di fare cattiverie per calcolo personale. Ma entrambe le cose le classifico come cattiverie, come frutto di "un'anima nera". Poi disquisire sulla natura del nero non trovo abbia molto senso, essendo di fatto negazione della luce. E per me, uccidere per piacere (il sadico) oppure uccidere per mero calcolo personale, sono entrambi azioni nere.
Vabbè, non so se mi sono fatta capire. E' un po' inutile stare a disquisirci troppo :-P
Questa è la tua opinione e la capisco. Qualcosa lo condivido e qualcosa no. Ma resta comunque una questione problematica e non semplice. E Martin l'ha proprio posta in quel modo lì. Il suo intento è proprio quello di creare personaggi su cui si può discutere e farsi opinioni diverse. Anche in questo senso lui è uno che "predilige il grigio". Da un punto di vista letterario, non conta solo come un personaggio (preso come se fosse una persona vera) è moralmente, ma anche in che luce viene proposto. Un conto è quando un autore è interessato a far odiare o amare un pg univocamente, un altro è il caso che ti ho appena spiegato.Cersei interviene e rimprovera il fratello... non significa che Cersei è buona o una santa, al contrario, persino lei che classifico tranquillamente come anima nera dice al fratello che quanto ha fatto è stupido (per cui se sei fissata con la faccenda dei colori la puoi vedere come più nero del nero... ossia comunque nero(oppure una persona più stupida di uno stupido resta uno stupido)).
Adesso, tralasciando un attimo che jaime potesse avere o no alternativa a buttarlo, cambio inquadratura e cosa vedo? che Jaime già sta facendo qualcosa che non dovrebbe fare, e abbastanza grave, per cui già lo vedo in una posizione decisamente negativa, viene a trovare un bambino che per sbaglio ha visto qualcosa che nemmeno capisce e, per pararsi i fondelli, se ne frega allegramente della vita del bambino che non faceva niente di male, quindi per mero calcolo personale, decide allegramente di disfarsi del possibile pericolo. Per cui, già in posizione negativa, preferisce stroncare una vita piuttosto che affrontare le conseguenze delle sue azioni.
Ecco, da che poteva essere semplicemente un'anima grigia, incesto e tradimento nell'ottica del personaggio che ama possono anche essere concepibili, sprofonda nella negatività completa, perché preferisce passare sul cadavere di un bambino tutto sommato innocente piuttosto che anche solo pensare di rispondere delle sue azioni.
E il fatto che cerca di ammazzare un bambino "per amore" non è altro che un fuggire dalle conseguenze delle sue stesse azioni, un disprezzo completo della vita altrui per pararsi i fondelli.
PS: per me l'incesto e il tradimento non sono stati sbagliati di per sè, ma solo per via dei rischi che comportavano.
Non lo so, tutto dipende. Senza esempi precisi non dico niente.è tranquillamente possibile trovare una miriade di giustificazioni una più stupida dell'altra ma ugualmente valide anche per le persone che uccidono per puro sadismo.
Diciamo che, prendendolo come persona e non come personaggio, potrebbe essere meno nero di un altro che, a parità di cattive azioni, non ha nemmeno tale scopo utilitaristico.Circa Sauron, praticamente come personaggio non viene descritto, ma stando al ragionamento per cui se si fa un'azione cativa per qualcosa e non per il gusto di farlo e basta, non è classificabile come personaggio nero perchè le cattiverie che fa le fa per raggiungere l'anello. Ragionamento che trovo alquanto bislacco.
Prendendolo come personaggio, bisogna anche vedere in che prospettiva l'autore lo pone. Se non ha scelto di approfondire le sue ragioni, che potrebbero forse eventualmente spingere almeno un po' a empatizzare con lui, allora si tratta di un autore che ha preferito una visione manicheistica.
Hmm... i personaggi davvero grigi sono quelli che non si avvicinano troppo ai due estremi di bontà e cattiveria. Cersei già fatico assai a comprenderla in questo insieme. Però è comunque più grigia di... chessò... Gregor (almeno da quello che ne sappiamo fino ad ora). E' tutto relativo.Mi sa che Arya intende il grigio non come 'un pochino buono' ma 'più sfaccettato'. Magari un pg è un vero bastardo senza una goccia di bontà, ma ha più motivazioni e modi di esserlo di un piatto serial killer/demone. Però è vero che questo tipo di grigio è molto difficile da ottenere rispetto al nè buono nè cattivo
Ah, per essere più grigi di un personaggio "totalmente nero" non c'è per forza bisogno di avere dei veri e tratti buoni. Basta essere in qualche modo meno peggio.
Ecco, per me meno peggio non significa più grigio. Se la scala del colore è riferita alla possibilità di avere comportamente buoni/cattivi agli estremi, il discorso di meno peggio ma non necessariamente buono perde di senso.
Più che diversa scala di grigio per me si va verso diverso riempimento, ossia quanto è carico il colore. Per cui un personaggio può essere nero marcato mentre un altro nero sfocato, e in questo caso potremmo far convergere Gregor verso il nero marcato, mentre jaime descritto all'inizio sarebbe un nero meno marcato, ma sempre nero.
E questo non lo capisco, un personaggio che da quanto leggevo era nero, diviene rflessivo, ripensa con rammarico a quanto ha fatto, riconosce di essere più vicino al cavaliere pazzo che a quello che sognava.
Insomma, una simile parabola posso aspettarmela da un personaggio "grigio", non da uno che butta giù un bambino che potrebbe spiattellare in giro qualcosa che gli creerebbe problemi. Per cui, se da un lato Tolkien può essere accusato di visione manicheistica (ma di personaggi veramente buoni non ne ho trovati), Martin può essere accusato di voler mischiare le carte e creare personaggi che stanno allo stesso modo solo nei libri, come Jaime.
Il punto è che spesso in letteratura e al cinema per "cattivo" si intendeva qualcosa di simile a "Satana-Hitler", una sorta di Male personificato che non ha bisogno di giustificazioni. Sauron è uno di questi esempi, Iago dell'Otello ne è un altro, la strega di Biancaneve, l'Imperatore di Star Wars, Freddy Krueger, fino al Joker di Christopher Nolan. Si postula l'esistenza di un Lato Oscuro e si decide da subito che queste persone ne fanno parte integrante, non per una scelta dovuta a un loro percorso di vita ma per una naturale aderenza del proprio Io a questo Mondo Oscuro. Insomma c'è chi nasce già cattivo.
In tempi più recenti si tende ogni tanto a costruire intorno al cattivo una storia e un percorso per dare una plausibilità all'anima nera. Si rifiuta il concetto che si nasca buoni e cattivi e si preferisce giustificare una determinata scelta per un campo o per l'altro.
A mio modo di vedere questo non significa affatto che chi i cattivi siano meno cattivi, sono solo dei cattivi di tipo diverso rispetto ai cattivi-demoni. Anche l'impressione che fanno può essere diversa a seconda del lettore. A me per esempio incute più timore la forma di cattivo senza giustificazioni ma ammetto che anche l'altra forma può essere interessante. Senza contare che si possono operare delle "ibridazioni" tra le due tipologie. Se penso al Voldemort di Harry Potter per esempio, noto come egli sia diventato così a causa del proprio travagliato percorso di vita, ma noto anche come avesse del potenziale maligno fin dalla nascita. In questo caso il Male assoluto e il Male relativo si fondono.
Nelle Cronache l'andazzo è più del secondo tipo, perlomeno per i personaggi umani. Cersei per me rimane un personaggio nero, se non nerissimo, ma è comunque diversa da un Sauron. Con Jaime il discorso mi pare un po' diverso e mi pare che, rispetto alla sorella, Martin voglia comunque inserire delle attenuanti.
Per quanto riguarda il tentativo di assassinio di Bran, è vero che Jaime era alle strette e che Bran poteva diventare un pericolo però quello che colpisce è l'estrema rapidità della sua decisione. Ha un bambino tra le mani e non pensa nemmeno per un secondo a delle alternative plausibili, lo getta di sotto quasi subito con una spietata freddezza. In quel momento Jaime è un personaggio nero che più nero non si può. Poi ci viene mostrato anche altro di lui, ma quell'azione, fatta con quei tempi e con quelle modalità, è davvero poco giustificabile.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
sono d'accordo con Exall nel ritenere che Jaime, in agot, è un cattivo fatto e finito.
oltre a buttare Bran dalla finestra senza la minima esitazione, fa uccidere a sangue freddo le guardie di Eddard per vendetta (classica vigliaccata da cattivone: uccidere gli innocenti per ripicca personale) e (ma potrei sbagliare) dice a Eddard qualcosa del tipo "è stata una fortuna che siano stati i tuoi uomini a ritrovare Arya, se l'avessi fatto io non sarebbe stato piacevole", dimostrando di non farsi tanti problemi a fare del male ai bambini.
inoltre non perde occasione per sbeffeggiare e disprezzare chiunque gli rivolga la parola.
forse è addirittura il cattivo di Agot, insieme a Cersei.
lo vediamo poche volte, e quelle poche volte non dimostra mai un briciolo di bontà o umanità.
poi inizia un percorso di cambiamento, ok, e scopriamo che in passato non era poi così male.
però nel periodo morte aerys-taglio della mano era sicuramente diventato malvagio.
gli sviluppi di Asos e Affc gettano una nuova luce sulla sua infazia-adolescenza e sul suo presente, ma non sul periodo in questione.
però volendo fare una "media complessiva", ha ragione AryaSnow: Jaime non è classficabile come personaggio malvagio... consapevolezza dell'impatto negativo delle proprie azioni, dubbio, pentimento, ricerca della redenzione... sono tutte cose che a Cersei, Ramsay, Gregor, Tywin, Sauron e compagnia di cattivoni neri neri mancano completamente.
Io sono sempre stato convinto che il 'cambiamento' di Jamie fosse una necessita' narrativa: Martin voleva il suo POV, e l'unico modo per rendere sopportabile la lettura di capitoli visti attraverso i suoi occhi era di darne una versione un po' meno deviata.
Forse neppure Martin avrebbe saputo come descrivere i pensieri di chi sta ber gettare un bambino dalla finestra, o di chi fa il bullo con Eddard e i suoi uomini per ragioni personali, fuggendo poi nonostante il suo ruolo di Cappa bianca.
L'uomo che noi conosciamo piu' tardi e' proprio un altro personaggio, costruito per generare quel minimo di empatia necessaria alla lettura. Altrimenti come si giustifica il fatto che poi si permette in un paio di occasioni di far la morale ad altre persone per il loro comportamento?
Secondo me, qui c'e' di mezzo un USV....
Eh, alla fine siamo arrivati a quello che dicevo. Jaime è un personaggio improbabile perchè la descrizione iniziale ne faceva un'anima nera, se mi passate il termine. Ma poi "cambia". Questo non lo ritengo plausibile. Per poter arrivare a ripensare sulla sua azione col bambino doveva per lo meno avere un dubbio nell'atto di lanciarlo. Doveva rammentarsene gli occhi, insomma ci dovrebbe essere una minima traccia di umanità nel gesto, traccia che dalla descrizione fatta proprio non c'è. Lo fa con un gesto naturale, e i gesti naturali svelano la natura delle persone, in questo caso una natura nera. Non era in immediato pericolo di vita per cui non si può parlare di istinto. Non era in una situazione che riguardava un suo ruolo, ossia non stava dando disposizione che riguardavano la vita dei suoi uomini. Insomma, nessuna giustificazione che ritengo lecita. Perché pararsi i fondelli mentre si viene sorpresi a fare qualcosa che non si dovrebbe (e per di più da un bambino che manco capisce cosa vede), non la ritengo una giustificazione ma un'aggravante. Perché ammetterla come giustificazione si arriva a concludere che sono tutte brave persone.
Adesso, ammesso che siamo d'accordo che Jaime è presentato come personaggio nero, si compie il cambiamento...
Bleah. Queste sono cose che succedono nei film e nei libri. Le persone non cambiano, possono tranquillamente compiere scelte differenti sotto l'influenza di eventi leggermenti diversi, ma non cambiano. Un demente, una persona che in quel frangente calpesta la vita umana con uno scopo prettamente utilitaristico per i propri riguardi, che ragione ha per ripensare a quanto fatto? Non si è posto il problema in quel frangente perché il problema non si pone, conta solo l'io (muori tu oggi, io morirò domani).
Quindi perchè dovrebbe rifletterci dopo? Per questo dico che Jaime è un personaggio costruito a tavolino, e per giunta male. Francamente non lo so se questo serve per raggiungere un'empatia col personaggio, a mio parere non serve a questo, perchè negli ultimi libri sta persino diventando una persona responsabile.
C'è però da osservare che la sua prima impulsiva reazione è stata quella di salvare Bran all'inizio. Poi Cersei gli rivolge un rimprovero e solo allora lo butta giù (altrettanto impulsivamente).Per quanto riguarda il tentativo di assassinio di Bran, è vero che Jaime era alle strette e che Bran poteva diventare un pericolo però quello che colpisce è l'estrema rapidità della sua decisione. Ha un bambino tra le mani e non pensa nemmeno per un secondo a delle alternative plausibili, lo getta di sotto quasi subito con una spietata freddezza. In quel momento Jaime è un personaggio nero che più nero non si può. Poi ci viene mostrato anche altro di lui, ma quell'azione, fatta con quei tempi e con quelle modalità, è davvero poco giustificabile.
Adesso: non è questione di giustificarlo/perdonarlo o meno, semplicemente è proprio interessante questa cosa. Per me dà alla situazione una complessità in più.
In AFFC ricorda che Cersei gli aveva chiesto di tagliare una mano ad Arya mentre facevano sesso (), e fa capire che se l'avesse trovata lui avrebbe eseguito ciò. Questa è una cosa che mi viene da unire insieme a ciò che ho detto prima sulla storia di Bran: sembra che Jaime fosse talmente devoto a Cersei da essere pronto a compiere ogni nefandezza che lei gli chiedesse, che quasi una buona fetta della sua "cattiveria" fosse dovuta al legame con la sorella.oltre a buttare Bran dalla finestra senza la minima esitazione, fa uccidere a sangue freddo le guardie di Eddard per vendetta (classica vigliaccata da cattivone: uccidere gli innocenti per ripicca personale) e (ma potrei sbagliare) dice a Eddard qualcosa del tipo "è stata una fortuna che siano stati i tuoi uomini a ritrovare Arya, se l'avessi fatto io non sarebbe stato piacevole", dimostrando di non farsi tanti problemi a fare del male ai bambini.
L'uccisione delle guardie è invece stato proprio un gesto di vendetta e ira... però diretto verso chi non era colpevole.
(Comunque, ecco: si parla tanto della faccenda di Bran, ma io considero questi due momenti moralmente peggiori, anche se più marginali. Qui non c'era di mezzo necessità e utilità).
C'è da precisare che il Jaime di AGOT dovrebbe essere lo stesos di quello del primo terzo di ASOS, prima della mutilazione.lo vediamo poche volte, e quelle poche volte non dimostra mai un briciolo di bontà o umanità.
Il briciolo di umanità lo dimostra volendo bene a Tyrion (a differenza di Cersei e Tywin), già ai tempi di AGOT. Quindi fin dall'inizio Martin in qualche modo ha cercato di "distinguerlo".
Come media complessiva, per me è proprio il classico esempio di personaggio molto grigio, che sta in mezzo.però volendo fare una "media complessiva", ha ragione AryaSnow: Jaime non è classficabile come personaggio malvagio...
Il Jaime iniziale decisamente era più cattivo che buono. Solo che io tendo a dare molta importanza alle varie sfumature e distinguere varie gradazioni anche in questo campo.
L'evoluzione del personaggio in parte la trovo troppo repentina anch'io. Non tanto per una questione puramente morale (la perdita della mano è stato un evento enorme per lui, che è credibile che l'abbia reso molto più riflessivo, con tutte le conseguenze), ma soprattutto per l'allontanamento così improvviso da Cersei. Ecco, in quello non mi convince.
Però nonostante questo lo trovo un bel personaggio... A livello strettamente emotivo non provo affatto grande empatia per lui, non è un personaggio che "capisco". Ma sotto un aspetto più "intellettuale" la sua figura ha diverse cose che mi stimolano, ci cui in parte ho già parlato sopra. Mi sembra anzi uno dei più interessanti in questo ambito.
Adesso, ammesso che siamo d'accordo che Jaime è presentato come personaggio nero, si compie il cambiamento...
Bleah. Queste sono cose che succedono nei film e nei libri. Le persone non cambiano, possono tranquillamente compiere scelte differenti sotto l'influenza di eventi leggermenti diversi, ma non cambiano. Un demente, una persona che in quel frangente calpesta la vita umana con uno scopo prettamente utilitaristico per i propri riguardi, che ragione ha per ripensare a quanto fatto? Non si è posto il problema in quel frangente perché il problema non si pone, conta solo l'io (muori tu oggi, io morirò domani).
infatti io ho una teoria (che non ha riscosso molto credito ma vabbè)
Jaime è sostanzialmente un debole.
un codardo. uno zelig. una maschera pirandelliana.
qunado è giovane e insicuro, fa il compiacente con i grandi cavalieri, lo scudiero servile e brillante.
dopo aver ucciso il re, diventando agli occhi di tutti un anima nera, si immedesima nel ruolo: è forte, bello, spietato, temuto... e allora via con la parte del cavaliere nero, tra bambini buttati dai balconi e altre nefandezze.
poi perde la mano... e con quella la sua forza. La sua spacconaggine non ha più ragione di esistere, e tutti lo guardano con compassione... e allora quale ruolo migliore del'ex-dannato roso dal rimorso, in cerca di una improbabile redenzione?
a sostegno di questa teoria, gli atteggiamenti remissivi che adotta con persone di grande potere e grande carisma, anche se insultato o minacciato.
con Eddard da seduto sul trono, con Robert, con Roose Bolton.
e se è vero che era in situazioni di "svantaggio", Jaime si è sempre dichiarato spavaldo, incurante della morte, pronto a lavare la minima offesa nel sangue.
con tali persone però non osa nemmeno alzare la voce.
inoltre è completamente succube della sorella, e in buona misura pure del padre.
debole, insomma.
anche la faccenda di Bran, vista in quest'ottica, è leggermente più sfumata.
Mah, su questa necessità di creare una maggior empatia fra lettore e POV non sono del tutto d'accordo perchè Martin non ha fatto ricorso a trucchi di questo genere con Cersei: personalmente la leonessa mi è diventata ancora più antipatica da quando seguo la storia con i suoi occhi, nonostante sia stato messo in luce tutto lo squallore della sua vita matrimoniale con Robert Baratheon.Io sono sempre stato convinto che il 'cambiamento' di Jamie fosse una necessita' narrativa: Martin voleva il suo POV, e l'unico modo per rendere sopportabile la lettura di capitoli visti attraverso i suoi occhi era di darne una versione un po' meno deviata.
[...]
L'uomo che noi conosciamo piu' tardi e' proprio un altro personaggio, costruito per generare quel minimo di empatia necessaria alla lettura.
Condivido invece l'opinione di Balon circa una certa debolezza di fondo nel carattere di Jaime, che per tutta la vita è stato succube della sorella ed incline ad indossare una maschera per compiacere coloro che gli stavano intorno.
Il POV di una vera e propria anima nera, in ogni caso, per ora non lo abbiamo visto ed è cosa che personalmente mi manca un po'.
Come al solito Balon, la tua teoria fa finta di ignorare ASOS e AFFC, dove le tue affermazioni di debolezza riguardanti Jaime cadono come mosche.
Jaime dal punto di vista del carattere, dimostra più palle del 99% dei personaggi della saga.
Se lui è un debole, gli altri lo sono di più.
Ah, tanto per sfatare un mito, con Eddard non si dimostra affatto remissivo, ti ricordo che ne fa a pezzi la scorta e non lo uccide solo per scrupolo riguardante Tyrion.
La scena del Trono di Spade, ovviamente non fa testo: Eddard alle spalle aveva un esercito, Jaime sarà spavaldo ma di certo non è stupido.
Magari al suo posto il "grande" Robert Baratheon non si sarebbe fatto da parte, e sarebbe morto come un co****ne.
Ops, è morto lo stesso come un co****ne anni dopo, evidentemente era suo Destino.
Il POV di una vera e propria anima nera, in ogni caso, per ora non lo abbiamo visto ed è cosa che personalmente mi manca un po'.
Ma e' quello che sto dicendo: questa anima nera avrebbe dovuto essere Jamie, ma quando e' diventato POV ha subito un mutamento considerevole. Confermo quanto ho scritto: secondo me Martin voleva Jamie ma non se la sentiva di descriverlo come POV nel modo in cui era stato originalmente concepito.
Per quanto riguarda la teoria di Balon, e' interessante, anche se non del tutto convincente...