Prendere l'aspirina è un male? Per una persona che non può più avere mal di testa, in effetti è un male.Ma per un organismo per cui il mal di testa è sempre in agguato, è consigliabile averne una confezione, e quando parte il mal di testa, prenderne una.
Certo se si cominciano a prendere aspirine per ogni nonnulla, il fisico ne risente.
Se se ne prendono troppe e troppo spesso e senza motivo, magari si muore anche.
Ma l'aspirina in sè non è un male.
Discorso sensato......se non fosse che uno sceglie di fare la guerra,mentre non sceglie di avere il mal di testa,che io sappia.
E anche nel momento in cui il mal di testa arriva,c'è chi si fa un pomeriggio di sonno,chi prova gli impacchi della nonna e chi sceglie l'aspirina.Ma,appunto è una scelta tra le tante soluzioni possibili...smettetela con questo fatalismo del "non si può fare altrimenti",perchè,come dicevo prima,è più una giustificazione che una motivazione.
Sarei curioso di sapere come risolvete il conflitto che si crea nel momento in cui definite un medico che cura i bambini vittime delle mine antiuomo e un mitragliatore su un carro con lo stesso termine del dizionario....
Chiarisco un ulteriore punto....io non mi ritengo affatto un utopista o un sognatore.......ricordo,anzi,Balon,che in un topic riguardo il conflitto tra Israele e Palestina,dicevi che per risolvere la situazione la strada migliore era quella di aumentare il benessere,far diventare i giovani palestinesi come i giovani americani,tirarli su a forza di X-box e video rap e supermercari ad ogni angolo (non sono le stesse parole ma ricordo un conceto del genere,correggimi se sbaglio).
Beh....in una maniera meno cinica,io dico esattamente la stessa cosa:riempi l'Afghanistan di ospedali e scuole,supermercati e cinema,e vedi che nel giro di 6 mesi - un anno sono gli afghani a consegnarti i talebani sotto la porta dell'ambasciata.
Ho scelto di fare il soldato e non il postino(esempio visto che l avete tirato in ballo).perchè il soldato deve essere sempre a disposizione, pronto a intervenire insieme a protezione civile e pompieri etc in diverse situazione come nel terremoto in abbruzzo,e anche per avere l'orgoglio di portare una divisa e difendere il mio popolo quando questo ha necessità.
é ovvio che non penso che tutti debbano amarci,ma tempo fa, in seguito all attentato di kabul, lessi su un muroo la scritta "-6", e questo mi fece arrabbiare.
Come è ovvio che fosse:l'idiozia fa sempre arrabbiare.... :D
Quello che mi chiedo è se ti fanno arrabbiare anche le critiche "costruttive",come (spero di non peccare di presunzione :unsure: ) ritengo sia quella che postavo prima riguardo il conflitto in Afghanistan....
Insomma tu,da militare,ti senti più utile a Napoli per presidiare il territorio dagli attacchi della camorra,a L'Aquila per aiutare i terremotati,o nelle lande del Kurdistan (per dire) a dare la caccia ai terroristi?Sinceramente.....
:lol: ;) :D
Ho scelto di fare il soldato e non il postino(esempio visto che l avete tirato in ballo).perchè il soldato deve essere sempre a disposizione, pronto a intervenire insieme a protezione civile e pompieri etc in diverse situazione come nel terremoto in abbruzzo,e anche per avere l'orgoglio di portare una divisa e difendere il mio popolo quando questo ha necessità.
Appunto... perchè proprio il militare e non altri lavori che hanno queste caratteristiche (come il pompiere, la protezione civile...)? :unsure:
Non sarebbe meglio dire, davvero semplicemente, che se sei l'unica nazione al mondo a non essere armata rischi di essere invaso entro giovedì prossimo?Non è in contraddizione con quanto dico io.
Che cosa intendi per "contraddizione": l'abbandonare la logica circolare e la tautologia, avventurandosi sull'infido terreno del mondo reale?
Ora ti mostro dove sta la differenza... Se io dico "l'unica nazione al mondo a non essere armata" significa che non escludo la possibilità che nessuna nazione al mondo lo sia. E infatti alla fine del mio messaggio suggerisco esattamente questa soluzione (la parte che hai commentato con la testolina con i puntini di domanda che lampeggiano sopra).
Tu invece dici che la guerra è un istinto, una tendenza naturale insopprimibile della specie umana, ERGO occorrono i soldati, punto, fine del discorso, non c'è nemmeno bisogno di cercare una soluzione per evitare la guerra, anzi farlo è patetico.
Poi, vedi, è sempre la stessa storia: la frase "la guerra è inevitabile, fa parte della natura umana", non vale moltissimo se scritta e spedita su un Forum composto da gente benestante che la guerra non l'ha vista mai: assomiglia troppo a un ruttino fatto subito dopo una abbondante colazione. Avrebbe molto più valore se si riuscisse ad avere la faccia di pronunciarla a chi ha appena perso la casa, la famiglia, e magari un arto, sotto un bombardamento, ad esempio. O meglio ancora a sé stessi, se ci si trova in questa situazione...
... E tuttavia, quando ci si trova in questa situazione, non si pensa oziosamente a questo: si pensa piuttosto solo a come porre termine all'orrore.
Certo, se si disarmassero tutti sarebbe un mondo migliore: sarà astratto e utopico quanto vuoi, ma se non sei d'accordo corri a comprare una pistola, e caricala in fretta.:unsure:
Qui volevo indicare, per l'appunto, che soluzioni alternative sono sempre possibili: dopotutto, almeno localmente, siamo riusciti a eliminare in qualche modo la necessità di andare in giro armati, individualmente. Se si fosse continuato a ripetere: "Uccidersi a vicenda ogni volta che si ha un litigio fa parte della natura umana, quindi ognuno deve essere armato", questo non sarebbe mai stato possibile.
Sei in grado di dimostrare ciò che dici?
ricerca molto rapida, se hai tempo e voglia puoi fare certamente di meglio :unsure:
Iraq
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...onario-onu.html
Somalia
http://archiviostorico.corriere.it/1994/ma...403029792.shtml
http://www.repubblica.it/online/fatti/somt...o/rapporto.html
Questo è più generale sul rapporto missioni italiane-appalti a società italiane
Probabilmente posso fare di meglio ma non ne ho la minima intenzione, perchè non ritengo la discussione una gara a chi trova più link. ;) Segnalo solo che si diceva che la guerra in Iraq fosse stata fatta dagli americani per il petrolio, mentre la stragrande maggioranza dei pozzi petroliferi è andata a compagnie non americane comprese alcune di Paesi che alla guerra non hanno partecipato.
Quello che metto in discussione è che tutte le guerre che tu hai citato vengono fatte per il danaro. I soldi sono uno dei fattori e ovviamente rimane la possibilità che nel sistema guerra circolino affari e robe sporche, ma è quello che succede anche in ogni altro ambito della vita civile.
Chiarisco un ulteriore punto....io non mi ritengo affatto un utopista o un sognatore.......ricordo,anzi,Balon,che in un topic riguardo il conflitto tra Israele e Palestina,dicevi che per risolvere la situazione la strada migliore era quella di aumentare il benessere,far diventare i giovani palestinesi come i giovani americani,tirarli su a forza di X-box e video rap e supermercari ad ogni angolo (non sono le stesse parole ma ricordo un conceto del genere,correggimi se sbaglio).
Beh....in una maniera meno cinica,io dico esattamente la stessa cosa:riempi l'Afghanistan di ospedali e scuole,supermercati e cinema,e vedi che nel giro di 6 mesi - un anno sono gli afghani a consegnarti i talebani sotto la porta dell'ambasciata.
Pensi che in Afghanistan non vengano costruiti ospedali, scuole e altro? Pensi che i progressi notevoli compiuti dall'Iraq non siano anche merito di questo :lol:
E aggiungo: pensi che i Talebani si sarebbero fatti convincere a fare questo con tranquillità? Pensi che chi trovi indigesto una statua di Buddha avrebbe tollerato tutto il resto?
Tu invece dici che la guerra è un istinto, una tendenza naturale insopprimibile della specie umana, ERGO occorrono i soldati, punto, fine del discorso, non c'è nemmeno bisogno di cercare una soluzione per evitare la guerra, anzi farlo è patetico.
Ho detto che la guerra è un fatto, non un'istinto. E' un ragionamento perfettamente empirico: non esiste storia dell'uomo senza la guerra. Per quale motivo? Non so dare una risposta sufficientemente esaustiva.
E ancora vedo che non comprendi che io mi riferisco al concetto di guerra, non all'effettiva praticità della tale. Io posso evitare che scoppi quella tal guerra, chessò la guerra in Iraq, ma non sono affatto in grado di eliminare la Guerra tout court, non solo perchè non è in mio potere ma perchè in una situazione particolare il ricorso alla guerra mi può essere d'aiuto.
Qui volevo indicare, per l'appunto, che soluzioni alternative sono sempre possibili:
Sicuramente, ma nella microstoria non nella macrostoria. O perlomeno nel breve periodo. Poi non escludo in via definitiva che tra 500-1000-1500 anni anche lo stesso concetto di guerra verrà sconfitto, però lo dubito.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Ehm... pure facendo l'infermiere, il medico, l'avvocato, il veterinario ecc. fai del bene alla tua gente, nel senso che contribuisci al funzionamento della società in cui vivi. La differenza è che per essere in grado di fare i lavori appena citati occorre sacrificare parecchi anni della propria vita allo studio, cosa che per fare il soldato non occorre (con l'esclusione di quei militari che sono anche medici, veterinari, infermieri ecc....)
Diciamo che arruolarsi è una soluzione comoda/favorevole/obbligata, dipende dai casi per tante persone (maschi in prevalenza) che vogliono uno stipendio buono, statale, che può diventare ottimo se accetti missioni in trasferta, magari nelle zone "giuste" tipo Kossovo, Libano ecc., dove oggigiorno le possibilità di finire male sono oggettivamente basse.
Ho due cugini militari, entrambi hanno avuto la conferma definitiva. Entrambi si sono fatti 6 mesi di missione in Kossovo. So cosa hanno guadagnato e ti assicuro che molte ma molte categorie prendono molto ma molto di più.
I miei cugini sono andati a spalare immondizia a Napoli e sono andati per mesi e mesi a lavorare all'Aquila e nelle zone terremotate.
A me sembra che la stragrande maggioranza abbia l'idea soldato=esaltato che gioca a fare la guerra.
I nostri militari nelle missioni vanno a costruire ospedali, infrastrutture pubbliche, portano aiuti sanitari e alimentari, ecc..
Un terzo cugino aveva passato le prove per fare il primo anno di ferma, all'esame per passare ai tre anni di ferma è stato bocciato. Tanti saluti e a casa.
Ho una cugina, adesso laureata in medicina, che aveva provato ad entrare nell'esercito come medico militare, non ha superato le prove. Ciccia e a casa. Non è così tanto facile superare questi esami. Non sono certi esami di astrofisica o di analisi matematica per carità ma non vedo perchè doverli sminuire per forza. Senza contare che se vuoi diventare ufficiale, e quindi fare carriera, devi frequentare l'accademia alla fine della quali consegui una laurea magistrale.
Poi ognuno sceglie la sua strada, ognuno sceglie quello che vuole fare. Non ritengo i militari degli eroi e la morte di alcuni di loro non mi ferisce e rattrista più di quella di un muratore che cade dall'impalcatura o dell'operaio che rimane sotto la pressa. Ma non trovo il loro lavoro inutile e lo apprezzo così come quello del carabiniere, della donna delle pulizie e dell'impiegato di banca. Gli esaltati ci sono in tutti i campi, per fortuna e sfortuna ho un lavoro a stretto contatto con il pubblico e di pazzi esaltati ne ho visti a iosa.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Come è ovvio che fosse:l'idiozia fa sempre arrabbiare.... wink.gifQuello che mi chiedo è se ti fanno arrabbiare anche le critiche "costruttive",come (spero di non peccare di presunzione unsure.gif ) ritengo sia quella che postavo prima riguardo il conflitto in Afghanistan....
Insomma tu,da militare,ti senti più utile a Napoli per presidiare il territorio dagli attacchi della camorra,a L'Aquila per aiutare i terremotati,o nelle lande del Kurdistan (per dire) a dare la caccia ai terroristi?Sinceramente.....
assolutamente no, è un dialogo e leggo con interesse le vostre "critiche",finche si parla con linguaggio educato e rispettoso accetto qualunque opinione, ci mancherebbe.
ragazzi,serve quello che stanno facendo in afghanistan quanto spalare la monnezza a napoli,ho fatto 3 mesi e mezzo di operazione strade sicure a roma nell varie piazze centrali e nella stazione di Tiburtina e ho visto cose davvero assurde e la gente comune stessa ci chiedeva di restare fino alla partenza dell'ultimo treno!era una buona pensata l'esercito in strada,ma andava fatto in modo più capillare o altrimenti in modo da far spostare più polizia da siti turistici per pattugliare le strade...
riguardo al senso del topic ti ho mandato un MP che hai già letto e continuo a dirti studia studia e ancora studia perchè ora sei nel mondo fatato del RAV,ma poi una volta a reparto vedrai che veramente al primo anno passano porci e cani e la differenza la fa lo studio e la costanza,riguardo alla guerra e alle armi sn la più grane maledizione della razza umana secondo me ma anche una necessità il disarmo mondiale è un sogno,quindi possono nn piacerti ma se fai questo lavoro è IMPERATIVO che tu conosca il loro funzionamento e i problemi che potresti riscontrare,poi ripeto di quello che pensa la gente impara a fregartene non si può piacere a tutti,pensare di riuscirci sarebbe un utopica vanità..
:unsure: :lol:
Ciao a tutti, probabilmente nessuno si ricorderà di me visto che non scrivo sul forum da più di un anno...e ok.
vi espongo il mio problema.Io mi chiamo Matteo,sono un ragazzo di 19 anni e sono un militare dell esercito.
Mi sono arruolato per far bene alla mia gente, non mi piace la guerra, non mi piace uccidere,e soprattutto non lo faccio solo per soldi.
Ma mi guardo intorno,e vedo che io,a causa del lavoro che faccio, non sono per ninte ben visto, anzi sono disprezzato da parecchia gente...vedete di norma non mi interessa delle cose che pensano gli altri, ma in questo caso, visto che lavoro anche per loro,si.
Anche da quello che sento e leggo su internet,leggo che i soldati sono odiati,sono definiti terroristi, mercenari e assassini,e l'idea di andare in un paese lontano e rischiare la vita per il mio pase, per sentirmi odiato al mio ritorno, non mi piace.
A tal proposito vorrei sapere qualehce vostra opinione, riguardo a questo lavoro,qualche consiglio sulla mia situazione, e i vostri pensieri sulle varie situazioni internazionali
fare il soldato, secondo me, non fa di nessuno nè un eroe nè un assassino. solo un lavoratore. al di là di retoriche patriottiche scadute nel frigo, credo che il soldato, sia in missione all'estero, sia uno di stanza in italia, non faccia altro che un lavoro, che può piacere o non piacere. io ho fatto l'assicuratore e mi dicevano truffatore, tu fai il soldato e ti dicono guerrafondaio. tutto qui.
la mia opinione è questa, non ho nulla contro i soldati. discorso diverso per molte missioni all'estero, che non condivido, nè politicamente nè nel loro svolgimento. ho conosciuto personalmente alcuni militari che andavano in missione a cadenza regolare, quando dovevano comprarsi la macchina o rifarsi l'arredamento. niente di male, ci mancherebbe, se la missione c'è qualcuno di ceve andare, e se ci guadagna tanto meglio. solo che, credo, alcune missioni sono inutili e dannose, e quando qualcuno ci rimette la pelle, scattano elogi, funerali di stato e tutto il resto. sia chiaro, dispiace a tutti, ma tornando a monte, se il soldato è il tuo (tu generico) mestiere, allora sei pagato per: addestrarti, andare in missione, prepararti e fare la guerra. e se si va in guerra, c'è la tendenza che ti sparino addosso ed il rischio serio di morire.
in sostanza, nn ho niente contro qst mestiere, ce l'ho contro la retorica, il contorno, le pretese di eroismo, gli alti ideali che mascherano (senza necessità peraltro) le vere motivazioni di chi va in missione. onore a chi lavora in condizioni di pericolo, ed onore ai caduti. ma per piacere, lasciamo perdere le manfrine eroiche.
cmq, bentornato sul forum :unsure:
in sostanza, nn ho niente contro qst mestiere, ce l'ho contro la retorica, il contorno, le pretese di eroismo, gli alti ideali che mascherano (senza necessità peraltro) le vere motivazioni di chi va in missione. onore a chi lavora in condizioni di pericolo, ed onore ai caduti. ma per piacere, lasciamo perdere le manfrine eroiche.
cmq, bentornato sul forum :unsure:
Penso che le "manfrine eroiche" siano connaturate al concetto di Stato nazionale. Ovviamente uno può sperare che gli Stati nazionali decadano e si affermino altre forme di Governo ma finchè c'è questo sistema è inevitabile un certo afflato patriottardo. Il patriottismo non è solo un'orpello esteriore.
C'è chi si gasa per Gino Strada, chi per Bossi, chi per Michael Jackson e chi per i militari. Oramai il concetto di "eroe" è talmente inflazionato che non si sa neppure cosa significhi, ma da un punto di vista intuitivo/emozionale non ho alcun problema a definire come "eroi" i militari caduti e non riesco a considerarli alla pari dell'operaio, del tassista o cos'altro.
Ma è altrettanto vero e ovvio che in un processo di razionalizzazione della società "valori" quali il patriottismo, la famiglia o la religione sono inevitabilmente destinati a essere de-miticizzati con conseguenti seghe mentali di chi crede in questi valori.
Poi è ovvio, sulla guerra contano anche le proprie convinzioni politiche.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Pensi che in Afghanistan non vengano costruiti ospedali, scuole e altro? Pensi che i progressi notevoli compiuti dall'Iraq non siano anche merito di questo
E aggiungo: pensi che i Talebani si sarebbero fatti convincere a fare questo con tranquillità? Pensi che chi trovi indigesto una statua di Buddha avrebbe tollerato tutto il resto?
Penso che,dal momento che l'afghano medio non è stupido,nel momento in cui gli costruisci un ospedale,una scuola,un supermercato,un pozzo per l'acqua ecc.......inizia a farsi venire più di qualche dubbio sul reale vantaggio derivante dall' appoggiare i talebani.
Quando gli ospedali,le scuole,i pozzi per l'acqua e i super mercati iniziano a diventare 10,100,1000....al prossimo attentato kamikaze saranno gli afghani a portarti i talebani incaprettati sotto l'ambasciata...
La forza di queste organizzazioni terroristiche è l'appoggio che hanno presso la popolazione,appoggio guadagnato a colpi di propaganda antioccidentale:ogni bomba "intelligente" che manda giù una casa da ai talebani 10 seguaci in più,ogni ospedale costruito gliene toglie 10....il concetto mi pare semplice.
Ovviamente non penso che i talebani sarebbero rimasti a guardare mentre tiravamo su ospedali e scuola....l'esercito andava usato a protezione di tali obiettivi",non per stanare i talebani dalle montagne.
assolutamente no, è un dialogo e leggo con interesse le vostre "critiche",finche si parla con linguaggio educato e rispettoso accetto qualunque opinione, ci mancherebbe.
Mi fa piacere.... :D .....non hai risposto alla mia domanda,però.... :D
C'è chi si gasa per Gino Strada, chi per Bossi, chi per Michael Jackson e chi per i militari
Che triste relativismo... :unsure: :lol: ;)
iguardo il conflitto in Afghanistan....Insomma tu,da militare,ti senti più utile a Napoli per presidiare il territorio dagli attacchi della camorra,a L'Aquila per aiutare i terremotati,o nelle lande del Kurdistan (per dire) a dare la caccia ai terroristi?Sinceramente.....
tutte e 3 indistintamente..in qualsiasi modo possa rendermi utile, sarò contento di farlo,anche se mi mandassero a spalare la neve come hanno fatto a milano
Ho molto apprezzato gli interventi di Lady Lyanna e di Skie Lannister.
......se non fosse che uno sceglie di fare la guerra,mentre non sceglie di avere il mal di testa,che io sappia.
riduttivo.
spesso non si sceglie di fare la guerra, ma la guerra "capita", proprio come un mal di testa.
a parte l'esempio macroscopico di un invasione, alcune delle tanto vituperate "missioni all'estero" erano davvero l'unico modo per pacificare la zona, evitare tensioni etniche o tra Stati, nonchè stragi di civili o una base sicura per terroristi.
il discorso su benessere=garante della pace è giusto, ma è qualcosa di ottenibile solo a lungo termine.
indubbiamente uno stile di vita sano, un sonno regolare e una dentatura perfetta riduce il rischio di mal di testa, ma quando ti viene (e magari non hai tempo per cazzeggiare a casa con gli impacchi della nonna, ma devi andare al lavoro) un aspirina è proprio la cosa migliore
Penso che,dal momento che l'afghano medio non è stupido,nel momento in cui gli costruisci un ospedale,una scuola,un supermercato,un pozzo per l'acqua ecc.......inizia a farsi venire più di qualche dubbio sul reale vantaggio derivante dall' appoggiare i talebani.Quando gli ospedali,le scuole,i pozzi per l'acqua e i super mercati iniziano a diventare 10,100,1000....al prossimo attentato kamikaze saranno gli afghani a portarti i talebani incaprettati sotto l'ambasciata...
qui però entrano in gioco altri fattori.
far diventare dall'oggi al domani l'afghanistan uno Stato mediamente benestante (tipo Grecia o Portogallo) richiederebbe uno sforzo economico e sociale incredibile (dove gli trovi i medici per gli ospedali? e i professori per le università? e i giudici? eccetera)
inoltre, se è vero che il benessere riduce i conflitti (e infatti le tensioni interne forse calerebbero), per pacificare un intera zona (il medio-oriente) sarebbe necessario portare al benessere un altra trentina di Stati.
insomma ammetterai che è un progetto irrealizzabile, oggi come oggi.
sul perchè fare il soldato e non il pompiere... ripeto, è soggettivo.
molti di noi hanno dei valori, e spesso il lavoro si scegli in modo da portare avanti quei lavori.
"aiutare la collettività" può avere molte specificazioni.
c'è chi tiene particolarmente alla salute della collettività; farà il medico
c'è chi tiene a evitare morti atroci per cause naturali; farà il pompiere
c'è chi tiene a trasmettere cultura e informazioni; farà lo scienziato, o il giornalista, o il professore
c'è chi tiene al rispetto della legalità e alla giustizia; farà il giudice o l'avvocato
c'è chi tiene alla sicurezza, al garantire che le persone possano girare per le strade senza temere di essere derubate, assassinate o uccise da terroristi e simili: farà il soldato o il poliziotto.
indubbiamente alcuni soldati sono dei pazzi semi-psicopatici, morobosamente affascinati dalle armi, dalla violenza e dai film di Rambo (così come alcuni giudici sono corrotti, alcuni medici dei criminali, alcuni giornalisti dei bugiardi calunniatori).
indubbiamente le "prodezze" di questi criminali hanno un risalto ben maggiore rispetto alla quotidiana onestà dei loro colleghi.
ma è sbagliato giudicare l'intero esercito come un ricettacolo di esaltati fascisti.
perchè con l'attuale normativa italiana per fare il pompiere devi prima fare almeno 6 mesi da soldato^^
non ho alcun problema a definire come "eroi" i militari caduti e non riesco a considerarli alla pari dell'operaio, del tassista o cos'altro.
ecco, la differenza sta qui, tra noi 2. tu non hai problemi a definirli come eroi, io invece sì. anche perchè non ho mai notato questi grandi valori in tutti i militari che ho conosciuto...
sul patriottismo, sono d'accordo con te, non si elimina. ma si può indirizzare verso cose più costruttive che non un esercito.