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Il mestiere delle armi.
S di ser jory stark
creato il 08 gennaio 2010

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ser jory stark
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ser jory stark
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Inviato il 08 gennaio 2010 17:07 Autore

Ciao a tutti, probabilmente nessuno si ricorderà di me visto che non scrivo sul forum da più di un anno...e ok.

 

vi espongo il mio problema.Io mi chiamo Matteo,sono un ragazzo di 19 anni e sono un militare dell esercito.

Mi sono arruolato per far bene alla mia gente, non mi piace la guerra, non mi piace uccidere,e soprattutto non lo faccio solo per soldi.

Ma mi guardo intorno,e vedo che io,a causa del lavoro che faccio, non sono per ninte ben visto, anzi sono disprezzato da parecchia gente...vedete di norma non mi interessa delle cose che pensano gli altri, ma in questo caso, visto che lavoro anche per loro,si.

Anche da quello che sento e leggo su internet,leggo che i soldati sono odiati,sono definiti terroristi, mercenari e assassini,e l'idea di andare in un paese lontano e rischiare la vita per il mio pase, per sentirmi odiato al mio ritorno, non mi piace.

A tal proposito vorrei sapere qualehce vostra opinione, riguardo a questo lavoro,qualche consiglio sulla mia situazione, e i vostri pensieri sulle varie situazioni internazionali


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 08 gennaio 2010 17:34

Beh, ma mica tutti odiano i soldati, no? Alcuni li odiano, altri li considerano eroi (e non sono certo pochi). Quindi mi viene da chiederti (senza polemica): che cosa vorresti esattamente? Che nessuno odiasse mai i soldati? Vuoi un sostegno unanime?


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 08 gennaio 2010 17:37

Ciao Matteo, innanzitutto ti ringrazio per il mestiere che fai perchè sono convinto che sia utile alla collettività e ho sempre apprezzato chi lavora non solo per sè stesso ma anche per un bene superiore (dicasi Patria, Stato o Nazione non mi interessa).

 

Anche da quello che sento e leggo su internet,leggo che i soldati sono odiati,sono definiti terroristi, mercenari e assassini,e l'idea di andare in un paese lontano e rischiare la vita per il mio pase, per sentirmi odiato al mio ritorno, non mi piace.

 

Innanzitutto un consiglio, un consiglio che vale per un militare ma anche un po' per molti altri ambiti: non prendere internet come lo specchio della realtà. Oramai me ne sono reso conto, internet nel bene o nel male è un network aperto e per questo spesso le posizioni più estremistiche e radicali prendono il sopravvento. Se un forum non è regolato chi fa la voce più grossa vince e di converso chi ha posizioni più mediane difficilmente regge il confronto. I forum, i blog, etc... sono spesso degli sfogatoi dove molta gente frustrata tende a scaricare i propri problemi con tutto ciò che fa riferimento allo Stato e quindi purtroppo anche i militari sono malvisti (ma anche poliziotti, Protezione Civile, sindaci, etc...).

 

A conferma di questo quando si fanno dei sondaggi generali sulla fiducia nelle Istituzioni, l'Esercito è sempre ai primi posti. Ti cito questo per esempio: Link.

 

A tal proposito vorrei sapere qualehce vostra opinione, riguardo a questo lavoro,qualche consiglio sulla mia situazione, e i vostri pensieri sulle varie situazioni internazionali

 

Molto semplice: la guerra è una fatto ed è un fatto spesso inevitabile. Dal che ne discende che qualcuno la deve pur fare. Per questo c'è l'esercito. Per quanto riguarda l'ostilità verso gli interventi armati e in un certo senso verso i militari penso che ci siano due spiegazioni:

 

_ Pacifismo ideologico. C'è chi crede che la guerra sia qualcosa di eticamente e intrinsecamente sbagliato e immorale. Quindi chi si arruola sa di "fare peccato".

 

_ Pacifismo isolazionista. Per la prima volta dopo secoli l'Occidente vive in pace relativa, non ci sono più guerre in Europa, c'è un benessere piuttosto alto e una vita relativamente comoda. In tutto questo la guerra è vista come qualcosa di "alieno", come un disturbo. Lo stesso vedere immagini di morte e violenza alla TV produce un senso di disagio verso l'ambito militare, nella convinzione che "dobbiamo farci i fatti nostri". In questo senso direi che il militare assume l'aspetto del rompiballe, di colui che, partecipando a una situazione di caos, rompe la pace e la tranquillità creatasi nel mondo civilizzato.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
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AryaSnow
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Inviato il 08 gennaio 2010 18:01

Io mi ricordo di te :lol:

 

Comunque...

 

Mi sono arruolato per far bene alla mia gente, non mi piace la guerra, non mi piace uccidere,e soprattutto non lo faccio solo per soldi.

Ammesso e non concesso che faccia davvero del bene, di modi per fare del bene (sia al paese che all'umanità intera) ce ne sono parecchi. Anche un postino fa del bene alla gente. Se dici che non ti piace la guerra e non ti piace uccidere, come mai tra tutti i 2354567 lavori benefici hai scelto di fare proprio il militare?

E' una semplice curiosità, eh, non pensare male :unsure:

 

Beh, ma mica tutti odiano i soldati, no? Alcuni li odiano, altri li considerano eroi (e non sono certo pochi). Quindi mi viene da chiederti (senza polemica): che cosa vorresti esattamente? Che nessuno odiasse mai i soldati? Vuoi un sostegno unanime?

Credo che voglia sapere cosa ne pensi esattamente tu e perchè. O perchè secondo te gli altri odiano i militari^^''



joramun
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joramun
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Inviato il 08 gennaio 2010 21:15
Molto semplice: la guerra è una fatto ed è un fatto spesso inevitabile

Quello della guerra come fatto inevitabile è un concetto di comodo:se una cosa è inevitabile non ci si deve affannare a cercarne i colpevoli e nessuno ha colpe.

La guerra non è inevitabile,la guerra è una scelta.

Ciao Matteo, innanzitutto ti ringrazio per il mestiere che fai perchè sono convinto che sia utile alla collettività e ho sempre apprezzato chi lavora non solo per sè stesso ma anche per un bene superiore (dicasi Patria, Stato o Nazione non mi interessa).

A me invece il concetto di Bene Superiore fa paura.....preferisco l'idea di una moltitudine di "beni" minori...

I forum, i blog, etc... sono spesso degli sfogatoi dove molta gente frustrata tende a scaricare i propri problemi con tutto ciò che fa riferimento allo Stato e quindi purtroppo anche i militari sono malvisti (ma anche poliziotti, Protezione Civile, sindaci, etc...).

Massì....di generalizzazioni è pieno il mondo.... :unsure:

Pacifismo ideologico. C'è chi crede che la guerra sia qualcosa di eticamente e intrinsecamente sbagliato e immorale.

Eccomi... :D

 

Venendo a noi,ser jory,non posso che riquotare la domanda di Arya,aggiungendo che anche a me interessa come spunto di riflessione,non come spunto polemico... :lol:

Amplio poi la domanda di Tyrion:molte categorie sono vittima di giudizi negativi (che spesso diventano pre -giudizi):comunisti fascisti,netturbini,avvocati,stilisti,calciatori....perfino i blogger,come dimostra il post di Sharingan di poco fa...

Al di là della sfera personale,perchè ti stupiscono i giudizi sui militari?Ti chiedi mai se è giusto considerare generalmente gli avvocati delle persone senza scrupoli?...

Come vorresti che fossero i giudizi sui militari? (anche questa domanda è senza il minimo intento polemico... ;) )

:D :D :D


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 08 gennaio 2010 22:00

beh, se il tuo non è il mestiere più antico del mondo, poco ci manca.

 

Forse ha ragione Sharingan, che sostiene che la guerra è inevitabile.

 

Forse hanno ragione quelli che pensano che la guerra sia anche evitabile, ma certo non nascondendosi sotto le coperte o sperando che un giorno "tutti capiscano che brutta cosa è".

Uno Stato ricco e popoloso per evitare la guerra con altri Stati ricchi e popolosi ha bisogno di una saggia diplomazia, un governo sufficientemente onesto e preparato, leggi eque e, ebbene sì, delle forze armate: l'equilibrio di potenza si sia dimostrata la miglior garanzia per la pace

 

Forse hanno ragione i sognatori, che credono che le magnifiche sorti e progressive dell'umanità ci porteranno a un mondo senza discordia, senza invidia, senza avidità, senza ambizione, senza frustrazione, senza follia. Senza guerra.

 

 

comunque la si voglia mettere il tuo è un lavoro necessario.

Per i Sharingan, per me... e anche per i sognatori alla Joramun, che ammetteranno senz'altro che quel magnifico giorno è ancora lontano e che, oggi come oggi, la pace internazionale può costantemente essere messa in pericolo, e dunque le forze armate sono indispensabili a garantire la pace.

 

Prendere l'aspirina è un male? Per una persona che non può più avere mal di testa, in effetti è un male.

Ma per un organismo per cui il mal di testa è sempre in agguato, è consigliabile averne una confezione, e quando parte il mal di testa, prenderne una.

Certo se si cominciano a prendere aspirine per ogni nonnulla, il fisico ne risente.

Se se ne prendono troppe e troppo spesso e senza motivo, magari si muore anche.

Ma l'aspirina in sè non è un male.

 

 

 

alla domanda: perchè tra tanti lavori utili hai deciso di fare proprio il soldato? rispondo: perchè no? se uno ha le palle per accettare autodisciplina e rischi medio-alti , può rivelarsi un lavoro immensamente più gratificante del postino.

 

senza offesa per i postini, sia chiaro.



AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 08 gennaio 2010 22:13

alla domanda: perchè tra tanti lavori utili hai deciso di fare proprio il soldato? rispondo: perchè no? se uno ha le palle per accettare autodisciplina e rischi medio-alti , può rivelarsi un lavoro immensamente più gratificante del postino.

 

senza offesa per i postini, sia chiaro.

"Perchè no?" non vale come risposta, visto che io chiedo proprio "Perchè sì?" :unsure:

Cioè: quando si può scegliere tra diverse opzioni, c'è sempre un motivo per cui scelgo una cosa e non un'altra, per cui scelgo proprio quella cosa. Magari se si tratta di decidere il gusto del gelato posso anche rispondere "ho scelto a caso... non so bene perchè...", ma scelte così importanti delle ragioni particolari le hanno.

Perchè la ritiene "immensamente gratificante" (però dice che non gli piace la guerra e uccidere)?

Può essere soddisfacente il pensiero di avere le palle per rischiare la vita, ma allora perchè ad esempio non fare il pompiere, o qualche altro lavoro in cui pure bisogna avere le palle e/o il coraggio, e che allo stesso tempo non è così legato col fare la guerra e uccidere?

 

PS: comunque, giusto per chiarire brevemente...

- Sono abbastanza pacifista non per un semplice "la violenza e le almi sono cose blutte a plescindere", ma perchè non sono affatto convinta che tante guerre siano così necessarie e inevitabili come talvolta si ama dire.

- Sono allo stesso tempo convinta del fatto fatto che i militari serviranno sempre, anche in un ipotetico mondo di Pace Universale, per gli stessi motivi espressi da Balon.



Neshira
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Neshira
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Inviato il 08 gennaio 2010 22:56

A parte le considerazioni etiche di ciascuno, credo che una bassa percentuale di 'gradimento' al di fuori della cerchia sia abbastanza comune in tutti i mestieri che hanno a che fare con aspetti della vita su cui si chiudono spesso gli occhi (dolore e morte): non credo che medici abortisti e impresari di pompe funebri siano più ben visti di voi, anzi :P


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Inviato il 08 gennaio 2010 23:31

Ciao Matteo, innanzitutto ti ringrazio per il mestiere che fai perchè sono convinto che sia utile alla collettività e ho sempre apprezzato chi lavora non solo per sè stesso ma anche per un bene superiore [...]

Molto semplice: la guerra è una fatto ed è un fatto spesso inevitabile. Dal che ne discende che qualcuno la deve pur fare. Per questo c'è l'esercito. [...]

Questo non significa proprio nulla: al massimo può essere preso per un tentativo di prendere il Premio Logica Circolare 2010.

 

Non sarebbe meglio dire, davvero semplicemente, che se sei l'unica nazione al mondo a non essere armata rischi di essere invaso entro giovedì prossimo?

 

Certo, se si disarmassero tutti sarebbe un mondo migliore: sarà astratto e utopico quanto vuoi, ma se non sei d'accordo corri a comprare una pistola, e caricala in fretta. :unsure:


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sharingan
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Inviato il 09 gennaio 2010 1:13
Molto semplice: la guerra è una fatto ed è un fatto spesso inevitabile

Quello della guerra come fatto inevitabile è un concetto di comodo:se una cosa è inevitabile non ci si deve affannare a cercarne i colpevoli e nessuno ha colpe.

La guerra non è inevitabile,la guerra è una scelta.

 

Allora preciserò meglio il mio pensiero. E' il concetto di guerra che è inevitabile non le singole guerre. La guerra è un fattore che nella storia dell'uomo esiste, è un dato di fatto imprescindibile con cui tutti i popoli prima o poi fanno i conti. Per questo non potrò mai essere d'accordo col pacifismo ideologico, lo ritengo un nonsense logico.

 

Facendo un'esempio un po' estremo: hanno fatto bene Francia e Gran Bretagna ad accordarsi con Hitler per evitare la guerra? Risposta: no. In questo caso vorrei chiedere ai pacifisti cosa ne pensano.

 

Io mi permetto di ricitare la famosa frase di Winston Churchill: "Gran Bretagna e Francia potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore. Avranno la guerra."

 

Ma questo non significa che tutte le guerre siano giuste ed inevitabili, bisogna riuscire a distinguere.

 

A me invece il concetto di Bene Superiore fa paura.....preferisco l'idea di una moltitudine di "beni" minori...

 

I beni minori coesistono solo se c'è un Bene Superiore che gli garantisce di sopravvivere. Se i beni minori sono garantiti dal Bene Superiore denominato Stati Uniti d'America e questo Bene Superiore viene abbattuto dalla Repubblica Popolare Cinese, anche i beni minori vengono schiacciati. (è un'esempio a caso, non un pensiero di geopolitica).

 

Massì....di generalizzazioni è pieno il mondo....

 

Dove sarebbe la generalizzazione? Spesso è forse sinonimo di tutto?

 

Comunque non mi sembra di aver sbagliato così tanto: ogni tanto vado su forum che parlano di politica e sono davvero un crogiuolo di ultras scatenati. Solo i forum di calcio toccano livelli più bassi.

 

Non sarebbe meglio dire, davvero semplicemente, che se sei l'unica nazione al mondo a non essere armata rischi di essere invaso entro giovedì prossimo?

 

Non è in contraddizione con quanto dico io.

 

Certo, se si disarmassero tutti sarebbe un mondo migliore: sarà astratto e utopico quanto vuoi, ma se non sei d'accordo corri a comprare una pistola, e caricala in fretta.

 

:unsure:


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
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Look on my works, ye Mighty, and despair!"
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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 09 gennaio 2010 1:33
Certo, se si disarmassero tutti sarebbe un mondo migliore: sarà astratto e utopico quanto vuoi, ma se non sei d'accordo corri a comprare una pistola, e caricala in fretta.

 

una volta si facevano guerre con pezzi di legno e di metallo, e in un giorno di battaglia morivano 10mila uomini (senza contare i civili).

 

in iraq ne sono morti la metà in 7 anni (senza contare i civili), al confronto è un barzelletta...

 

per "disarmarci" dovremmo abbattere tutte le foreste e sbriciolare tutte le pietre e rocce... anzi, dovremmo tagliarci le mani e le gambe.

 

 

non è un problema di armi, è un problema insito nella natura umana.

la "guerra" non è altro che la massima espressione dell'uso della forza collettivo.

 

e la tentazione di risolvere i problemi (qualunque problema) usando la forza... beh, credo sia ineliminabile.

e per quanto si possa vincere questa tentazione (etica, religione, paura della pena, paura dell'altrui reazione ecc...) beh, è un po' come chiedere a tutti di vincere sempre e comunque la tentazione di bere alcol, o fare sesso...

 

al di là della connotazione positiva che possiamo dare al sesso e all'alcol e a quella negativa che possiamo dare all'uso della forza (anche se il discorso è ovviamente più complesso: l'abuso di alcol può fare vittime così come l'assenza di forza - vedi 1938), credo siamo tutti d'accordo nel sostenere che siano entrambe viscerali, primordiali, presenti in praticamente tutti gli esseri umani.

 

 

così come nei confronti dell'alcol, della droga, o del sesso, anche nei confronti dell'uso della forza (nelle sue varie componenti: dunque dal porto d'armi per il cittadino comune alle panzer division)... credo che l'atteggiamento più saggio non sia nè quello da proibizionista nè quello da anarchico, ma una via di mezzo (più o meno flessibile) caratterizzata attenta regolamentazione legislativa.


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Raya
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Raya
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Inviato il 09 gennaio 2010 1:44

Mi sono arruolato per far bene alla mia gente, non mi piace la guerra, non mi piace uccidere,e soprattutto non lo faccio solo per soldi.

 

Ehm... pure facendo l'infermiere, il medico, l'avvocato, il veterinario ecc. fai del bene alla tua gente, nel senso che contribuisci al funzionamento della società in cui vivi. La differenza è che per essere in grado di fare i lavori appena citati occorre sacrificare parecchi anni della propria vita allo studio, cosa che per fare il soldato non occorre (con l'esclusione di quei militari che sono anche medici, veterinari, infermieri ecc....)

Diciamo che arruolarsi è una soluzione comoda/favorevole/obbligata, dipende dai casi per tante persone (maschi in prevalenza) che vogliono uno stipendio buono, statale, che può diventare ottimo se accetti missioni in trasferta, magari nelle zone "giuste" tipo Kossovo, Libano ecc., dove oggigiorno le possibilità di finire male sono oggettivamente basse.

 

Ma mi guardo intorno,e vedo che io,a causa del lavoro che faccio, non sono per ninte ben visto, anzi sono disprezzato da parecchia gente...vedete di norma non mi interessa delle cose che pensano gli altri, ma in questo caso, visto che lavoro anche per loro,si.

 

Sai com'è, essere ben visti è difficile per tante categorie, come Neshira ha fatto notare. Anche per i soldati.

Scusa l'onestà e il cinismo, Jory, ma quando li vedo a cazzeggiare in V.le Padova a Milano con il loro mitra a tracolla e il "gippone" non mi sento rassicurata, mi sento solo ingannata, perché cazzeggiano anche con i miei soldi di contribuente.

Probabilmente sei un po' troppo giovane per avere ricordi di prima mano, ma ti invito a ricercare materiale sulle "prodezze" dei nostri soldati durante le passate missioni in Somalia, in Libano (anni '80, non quella attuale) e in Afghanistan (cronaca contemporanea). Provare per credere.

 

Anche da quello che sento e leggo su internet,leggo che i soldati sono odiati,sono definiti terroristi, mercenari e assassini,e l'idea di andare in un paese lontano e rischiare la vita per il mio pase, per sentirmi odiato al mio ritorno, non mi piace.

 

Odiati no, ma tanto amati neppure. :unsure: Terroristi no, ma troppo spesso guidati da una morale machiavellica dura a morire ("il fine giustifica i mezzi", tanto per capirci) e che è lecito discutere, anche perché chi uccide, ferisce ecc. purtroppo lo fa anche a nome mio e con i miei soldi.

Mercenari no, perché un esercito nazionale non è la Blackwater Inc. ed è soggetta a ben altri controlli.

Ultimo appunto, Jory, anche questo un po' cinico, mi spiace: in Iraq, Afghanistan, Kossovo, Libano, Somalia ecc. non ci siamo andati per difendere il nostro paese, ci siamo andati per servitù dovuta agli organismi internazionali di cui facciamo parte e per fare da apripista alle nostre società edili e di servizi vari per gli appalti di ricostruzione post-bellici. Per grano, insomma.

Un soldato che difende il proprio paese è amato perché difende se stesso, la propria gente, la propria storia e il proprio diritto a un futuro. Un soldato che invade e colonizza in nome di interessi economici è semplicemente ciò da cui un altro popolo sarà costretto a difendersi con le armi, oggi e domani.

 

Non mi sembra il modo migliore per vivere, onestamente. E ci sono tanti altri mestieri moralmente meno ambigui :lol:


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 09 gennaio 2010 1:54

Ultimo appunto, Jory, anche questo un po' cinico, mi spiace: in Iraq, Afghanistan, Kossovo, Libano, Somalia ecc. non ci siamo andati per difendere il nostro paese, ci siamo andati per servitù dovuta agli organismi internazionali di cui facciamo parte e per fare da apripista alle nostre società edili e di servizi vari per gli appalti di ricostruzione post-bellici. Per grano, insomma.

Un soldato che difende il proprio paese è amato perché difende se stesso, la propria gente, la propria storia e il proprio diritto a un futuro. Un soldato che invade e colonizza in nome di interessi economici è semplicemente ciò da cui un altro popolo sarà costretto a difendersi con le armi, oggi e domani.

 

Non mi sembra il modo migliore per vivere, onestamente. E ci sono tanti altri mestieri moralmente meno ambigui :unsure:

 

Sei in grado di dimostrare ciò che dici?


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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ser jory stark
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ser jory stark
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Inviato il 09 gennaio 2010 1:56 Autore

Innanzitutto ringrazio tutti indistintamente.

per rispondere ad alcune domande.

Ho scelto di fare il soldato e non il postino(esempio visto che l avete tirato in ballo).perchè il soldato deve essere sempre a disposizione, pronto a intervenire insieme a protezione civile e pompieri etc in diverse situazione come nel terremoto in abbruzzo,e anche per avere l'orgoglio di portare una divisa e difendere il mio popolo quando questo ha necessità.

 

é ovvio che non penso che tutti debbano amarci,ma tempo fa, in seguito all attentato di kabul, lessi su un muroo la scritta "-6", e questo mi fece arrabbiare.

 

Ehm... pure facendo l'infermiere, il medico, l'avvocato, il veterinario ecc. fai del bene alla tua gente, nel senso che contribuisci al funzionamento della società in cui vivi. La differenza è che per essere in grado di fare i lavori appena citati occorre sacrificare parecchi anni della propria vita allo studio, cosa che per fare il soldato non occorre (con l'esclusione di quei militari che sono anche medici, veterinari, infermieri ecc....)

Diciamo che arruolarsi è una soluzione comoda/favorevole/obbligata, dipende dai casi per tante persone (maschi in prevalenza) che vogliono uno stipendio buono, statale, che può diventare ottimo se accetti missioni in trasferta, magari nelle zone "giuste" tipo Kossovo, Libano ecc., dove oggigiorno le possibilità di finire male sono oggettivamente basse.

 

vedi oggi come oggi fare il soldato non è così facile,se non sei diplomato e non superi concorsi vari te ne torni da dove sei venuto.

su 12000 nuove leve all ano pochi arriveranno in servizio permanente


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Inviato il 09 gennaio 2010 2:34

Sei in grado di dimostrare ciò che dici?

 

ricerca molto rapida, se hai tempo e voglia puoi fare certamente di meglio :lol:

 

Iraq

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...onario-onu.html

 

Somalia

http://archiviostorico.corriere.it/1994/ma...403029792.shtml

http://www.repubblica.it/online/fatti/somt...o/rapporto.html

 

Questo è più generale sul rapporto missioni italiane-appalti a società italiane

http://209.85.129.132/search?q=cache:8Vrsk...=clnk&gl=it

 

vedi oggi come oggi fare il soldato non è così facile,se non sei diplomato e non superi concorsi vari te ne torni da dove sei venuto.

su 12000 nuove leve all ano pochi arriveranno in servizio permanente

 

essere diplomati, al giorno d'oggi è il minimo... ;) chi non lo è rappresenta un'eccezione. in passato era diverso.

 

concorsi ce ne sono, per carità, ma continuo a credere che 5 o 6 anni di università, o 3 anni fra corso e tirocinio in corsia, siano ben altra cosa e, onestamente, meritino ben altro rispetto sociale.

 

Ognuno, poi, sceglie quello che ritiene meglio per sé e va bene così :D

Siamo tutti adulti e vaccinati (chi più chi meno) e responsabili delle nostre azioni, pensieri e parole ( Battisti docet :unsure: )

 

ciao


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