voi non lo potete sapere, ma l'originalità non è mai mancata in questo contest:
era il lontano 2009 e si era appena al 5° contest quando...
" />http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=9588&page=53#entry316877
@hack
concordo in pieno, specie sul fatto che il problema non dovrebbe neanche porsi. E per questi che i post caldi di ieri mi hanno lasciato perplesso e mi hanno fatto passare la voglia di fare la 'chicca birricchina delle 5001 battute'. Forse potevo farlo comq, ma fa niente. Ormai che lo ho detto, non avrebbe più senso farlo.
a dirti li vero non mi interessa neanche tanto dei voti o di vincere (e poi vincere cosa? E chi lo vuole il trono di spade? Io no).
è solo che so che i racconti fuori concorso tendono a non essere letti e commentati (purtroppo è così)..
non me ne frega niente di vincere, ma mi interessa ricevere critiche (di qualsiasi tipo)
tutto qua.
domanda tecnica a
@vise o
@emma o
chiunque mi sappia rispondere (dal momento che le regole sono le regole "> )
io oggi stavo cercando di postare il mio racconto (5000 tondi tondi su open office), poi per fare una prova, prima di pubblicare (per andare sul sicuro perchè qui son diventato paranoico) ho provato a copiare il testo dal browser e ho incollato su un file vuoto di OO. Risultato? Mi da 5020 perchè mi conta anche gli accapi liberi, che prima non mi contava. Ora che dovrei fare? è valido il conteggio che il software mi da prima di incollare un testo sul browser, o è valido il conteggio che ti da se copi il testo dal browser e lo incolli su OO dopo?
In altre parole: è davvero il caso di togliere tutti gli accapi liberi solo per rientrare nelle battiture? ">
Colgo l'occasione per dire che trovo geniale l'idea di Cavalier Stampella di inserire una percentuale di tolleranza. Secondo me risolve in parte il problema del tetto massimo di caratteri senza stravolgere troppo il regolamento.
Concordo anche io, (ho letto solo adesso il posti di stampella), mi sembra una buona idea..
DUnque, tagliamo la testa al toro. Io personalmente effettuo il conteggio con open office, copiando il testo però dalla versione non html che è gravata da caratteri di formattazione. In ogni caso se siete al limite e avete qualche dubbio, poiché la regola è quella del limite massimo di carattere, potete inviare a me o ad Emma per chiedere il conteggio preliminare.
Quanto alla percentuale di tolleranza, vi sgombriamo subito questa idea dalla testa. La storia ci insegna che elasticizzare i limiti porta chiedere altri adattamenti. Vi diciamo in anticipo però che dopo 5 contest di questo tipo e indicativamente ogni 5 contest, ne faremo di speciali in cui i limiti di tempo e caratteri saranno più ampi (come già visto nel megacontest). Per quanto riguarda questo contest i limite è INDEROGABILE! Chi non volesse rispettarlo, andrà fuori concorso.. se il numero di racconti fuori concorso dovesse costituire un problema per lo svolgimento del contest, allora saranno spostati i racconti in più nei topic personali degli autori. Per problema si intende una quantità tale da non permettere nemmeno il voto di 2 racconti rispetto al totale. La sfida è proprio quella di rientrare nei limiti non rovinando la storia che volete raccontare. Se non volete partecipare a questa sfida.. il contest perde di senso.
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Premesso che per me va bene tutto, ma non varrebbe la pena ammettere una soglia minima di tolleranza che almeno compensi le differenze di conteggio tra open office e microsoft word (i due sistemi più usati, immagino)? Tanto più che immagino che lo scarto medio sia poco incisivo.<br /><br /><br /><br />Inviato dal mio GT-I9100 utilizzando Tapatalk<br /><br />
Ciao a tutti. Ora che la barriera è stata chiusa due giorni, mi sono resto conto quanto mi mancava.. bella la nuova veste grafica.... ora al mio racconto:
Visto il tema, all'inizio volevo metterci dentro qualcosa di due delle mie grandi passioni (viaggi e montagna), ma poi ho deciso di provare a fare qualcos'altro. Mi sono avventurato in un genere che non è il mio.
Non so se sono riuscito nel mio intento, ma era da tempo che non mi divertivo così tanto a scrivere un pezzo. Piaccia o non piaccia, per me ne è valsa la pena.
Ho provato ad essere un po più sperimentale, per cui non siate timidi nel criticarmi (anche su singoli parole o frasi che non vi hanno convinto o qualsiasi cosa, io non mi offendo...), e in cambio, io non sarò timido a criticare voi.
Contest di scrittura creativa Traccia: Oltre il limite...
Battute: 5000 (non oltre il limite con il mio OO " /> )
La clessidra
- Nudi... - mormorò il signor Rossi.
Erano tutti nudi.
Non aveva mai visto così tante persone, tutte come mamma le ha fatte. Tutti seduti nella stesso stanzino poi. È il bello che prima, quando aveva provato ad entrare, si era pure sentito le occhiate addosso lui. Ma che storia era? Questa cosa che non si poteva indossare manco un costume.
- Ma che ognuno decida per se. - aveva protestato - Siamo ancora in un paese libero o no? -
- Nichts da. - aveva detto il Wellness Couch, quello biondo, tutto Schwarznegger, che parlava con la erre strana - le rrecole sono rrecole. -
E lì per lì, il signor Rossi si era pure piegato. Era trotterellato indietro dalla moglie in piscina con l'accappatoio stretto attorno.
- Ma perché non ti adatti alle usanze locali? - aveva commentato lei. Pragmatica. Facile per lei, che passava le giornate nella vasca d'acqua salina; tutta manicure e massaggino alle cervicali.
Non come lui, a pedalare su per i passi, ore in palestra a sudare fuori chili con quel terminator di un couch.
E lei che cosa aveva avuto la faccia tosta di dirgli?
- E che te frega? Tanto non si vedrebbe niente comunque. -
Erano le stoccate che colpivano al plesso solare. La sua pancia era grossa certo, ma non fino a tal punto. Questa no. Sempre lì a far partire frecciate gratuite.
- Torno in sauna. - aveva annunciato.
- Ma come? Col costume? -
- Si col costume. E allora? -
E ora se ne stava seduto in quella cabina in cedro, una patina di sudore che si accresceva e lo avvolgeva tutt'attorno. E i corpi nudi che lo circondavano.
Lui fissava la clessidra alla parete, mentre pareva che tutti stessero fissando lui.
Ma poco importava, si credevano tanto superiori loro. Tanto alternativi. Gliela avrebbe fatta vedere anche a loro di che pasta era fatto. La sua pancia era grossa, certo, ma lui sapeva sopportare. Non importava se la sabbia fosse manco a metà, e per giunta faticasse a scendere, lui guardava la clessidra.
Sul fornello, bucce insecchite di limone. Aria infocata e l'odore delle essenze. E poi i pori che si aprivano, il sudore che filtrava, le perle che gli colavano giù da per tutto. Faceva quasi solletico alla schiena. E intanto il suo cuore batteva, pudum faceva, pulsazioni che percuotevano i timpani.
E la sabbia scorreva, granello per granello, sgocciolava tranquilla, aveva appena superato metà.
E poi la porta si aprì.
E ci mancava solo terminator.
- Orra facciamo l'Aufguss alla melissa. -
E c'aveva da sorridere?
Stringeva un secchiello di legno in mano, dentro Rossi intravide del ghiaccio triturato. Una campana di stoffa avvolgeva i suoi fianchi, dunque anche lui si vergognava. Gli addominali però, lui li sfoggiava, e come lo guardavano... specie quella giovane seduta vicino a lui, tutta nuda, che era entrata con le poppe belle in mostra.
Ma Rossi guardava la clessidra.
Mentre da sotto, la sua pancia lo scrutava con tutto il suo spessore. Prova a battermi, gli diceva, affrontami se ne sei capace. Ma questa volta avrebbe sudato fuori tutto quanto.
E la sabbia scendeva, sempre più lenta, mancava ancora più di un terzo.
Poi il ghiaccio iniziò a rosolare sopra il forno. L'aria che di colpo divenne ancora più arroventata, l'alito di una fornace che aggrediva ogni poro, il vapore della melissa che si diffondeva e pareva gli incendiasse i bronchi.
E terminator sorrideva, freddo dalla sua postazione bello in mezzo. Gli addominali che luccicavano.
Poi si mise a sventolare l'asciugamano. A mo di bandiera, la tovaglia compiva ampie piroette tutt'attorno. E le masse d'aria si spostarono, le vampate ardenti che lo assalirono. Mentre il sudore grondava e il cuore martellava ancora più devastante: pudum, e poi ancora pudum pudum.
E intanto la clessidra lo guardava, avanzava più di un quarto.
E l'asciugamano che danzava e spostava vortici sempre più arroventati, lingue incandescenti che lo avvolgevano e pareva gli otturassero le tempie. Il sangue che scorreva, fruscio alle orecchie. Macchie bianche intorno agli occhi.
Ormai non riuscì neanche più a guardare la clessidra.
Il vecchio seduto all'angolo, la tipa vicino a lui, poppe e pirulini che orbitavano, un tutt'uno che girava.
- Aria. - riuscì a stento a dire.
Provò ad alzarsi, ma qualcosa lo tratteneva.
Provò a metterci più forza, ma fu inutile, rimase appiccicato lì dov'era.
Da dietro le risa di qualcuno.
Puzza di sintetico bruciato, gomma liquida che gli corrodeva il fondo schiena.
Gente nuda che rideva, il sedere friggeva, l'aria che mancò. Bianco. Nero tutt'attorno...
- Ma perché non ti sei adattato alle usanze locali? - gli disse più tardi sua moglie. Lui si era risvegliato al pronto soccorso, a pancia in giù su un lettino, il sedere tutto imbalsamato.
- Sembra che tu c'abbia le braciole, lì sotto. -
- Non dire niente... -
- E fortuna che te ne stavi seduto sull'orlo, senno ci scappava pure il Bratwurst. -
- Finiscila. -
- Che dici, ci mettiamo su dello yoghurt? -
- No. -
- Ma perché non ti giri di lato? -
- Sto bene così. -
- Mi vien male a vederti così in bilico su tutto quel lardo. -
- Smettila...
- ...
...
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@Misterpirelli un piccolo commento a caldo: notevole. C'è una parte che non mi è chiara e mi convince meno, ciò nonostante lo trovo u pezzo ben scritto.
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@ygritte
ti ringrazio del commento a caldo...
se con calma avrai voglia di segnalarmi la parte che non ti ha convinto o che non ti é chiara, te ne sarei molto grato...
@misterpirelli
Alla seconda lettura mi piace di più. Alla prima mi veniva difficile leggere "E le masse d'aria si spostarono, le vampate ardenti che lo assalirono. Mentre il sudore grondava e il cuore martellava ancora più devastante: pudum, e poi ancora pudum pudum.[/size]" Non ho capito perchéhai cambiato i tempi verbali, rendendo l'azione meno concitata. Perché non "le vampate ardenti che lo assalivano"? Non avviene tutto in sequenza? Senza il cambio dei tempi verbali mi sembra più veloce l'azione. Sicuramente ci sarà un motivo ma non l'ho capito :-)
Il racconto è davvero particolare, mi piace che sia ironico e metta sulla bilancia i difetti fisici del signor Rossi e dall'altra parte i modi spiccioli della moglie. A parte quello che ti ho segnalato sopra che non mi è chiaro, si vede che hai limito e costruito ad arte. Complimenti.
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misterpirelli:
Non riesco a fare commenti troppo tecnici, e vado sul gusto personale, il racconto mi è piaciuto, ed ha dei ritmi davvero diversi, come a voler rimarcare il momento topico nella sauna.
La preparazione spiega bene la situazione e l'ambiente, poi c'è tutta la parte dove avviene il fattaccio " />
e la clessidra è un ottimo punto di riferimento per far comprendere al lettore quanto "impieghi il tempo a scorrere".
Il finale è divertente!
Ottimo per me, che guardo poco alle punteggiature, ma non per niente, diciamo che leggendo cerco poi di capire se il racconto mi sta dando il ritmo giusto e la curiosità necessaria, oppure no.
Sono tre volte che leggendo i tuoi scritti, mi ritrovo sempre contento di aver letto
Ygritte ho sbirciato adesso il tuo spoiler,,, per misterpirelli " />
Forse, ma forse eh, la risposta a quello che non ti è chiaro, io l'ho trovata proprio una particolarità interessante, cambio di ritmo, come nei brani musicali(che a me piacciono taaanto complicati), per fare un esempio " />
@Ygritte
Grazie mille del feedback, sono i commenti di cui ho bisogno. Con i tempi verbali ci ho giocato apposta, volevo creare dei contrasti per questioni di ritmo e crescendo. Ma so che è sempre un gioco rischioso in termini di scorrevolezza. Quando lo riprenderò in mano (tra un po di mesi), rivaluterò questo aspetto.
@hackuana
grazie anche a te del commento. Mi fa particolare piacere che ti sia piaciuto il ritmo. (Ho letto il mio testo a voce alta tante di quelle volte, che ormai lo so a memoria e mi ronza in testa come un ritornello... l'ho pubblicato apposta per togliermelo dalla testa. " /> )
@misterpirelli
Molto carino il tema ed originale l'approccio alla traccia. Al solito poi è scritto bene. Il testo mantiene un buon ritmo e cattura l'attenzione. Si vede che hai lavorato molto nel costruire la scena ed immaginare i personaggi. sei stato particolarmente coraggioso nella scelta del genere, il comico, ma ho la sensazione che tu ti sia un po' trattenuto. Credo che avresti dovuto essere più spietato ed iperbolico.
Spietato: la gente ride quando un personaggio (sia esso o meno il protagonista) si trova in una situazione di crescente disagio, forte imbarazzo, vera e propria umiliazione. Ci fa ridere un uomo che cade, ma ci fa ridere ancora di più se gli capita in mezzo alla strada, mentre fa il ganzo con una tipa che gli piace, magari scivolando su un simpatico ricordo canino su cui finisce per mettere la mano, che poi si passa involontariamente sui capelli in un maldestro tentativo di ricomporsi... Più una situazione è catastrofica, al limite dell'assurdo, imbarazzante, umiliante, più ci sorprende e ci fa ridere.
Il costume che rimane appiccicato al sedere del sig. Rossi è un fatto divertente, ma se lui avesse gradatamente sentito e descritto una strana sensazione dai bassi fondi senza comprenderla, se le persone intorno a lui avessero iniziato ad intuire e a guardarlo senza che lui capisse bene perché, la tensione comica sarebbe gradatamente salita ed esplosa nel momento in cui finalmente si fosse capito cosa era capitato. Io avrei marcato la "sfida" tra il protagonista ed il coach e magari il ruolo dei personaggi spettatori intorno. Avrei giocato sul fatto che, tutto preso dal sua lotta di sguardi con il biondone, il sig. Rossi avesse perso di vista il fatto che gli si stava cuocendo il sedere. L'imbarazzo aumenta poi nel momento in cui lui capisce che le persone intorno a lui non erano concentrate sulla sua prova di forza, ma semplicemente si stavano domandando da dove arrivasse l'odore di gomma cotta mista a carne alla brace.
Iperbolici: è vero che non bisognerebbe mai esagerare con avverbi ed aggettivi. Il genere comico richiama però a sé l'esagerazione con aggettivi, avverbi, similitudini innovative. Ti faccio un esempio invece che "nudi come mamma li ha fatti" potevi usare un'immagine diversa tipo "se ne stavano lì, tutti nudi, ad arrostire come maiali glassati nel loro sudore. Un intero squadrone di pance e chiappe affumicate". Non so... tanto per fare un esempio. Le battute finali della moglie sul bratwurst e lo yogurt sono eccezionali, ma arrivano quando ormai il momento comico è finito.
Sapendo qual è la tua scena finale, cioé il momento in cui il lettore/spettatore dovrà ridere, devi costruire un crescendo. Conta che la costruzione del momento comico è "one shot".
Spero di non essere stata troppo critica, ma so che tu tieni ai commenti critici e spero tu voglia intenderli come suggerimenti che sono anche un apprezzamento per esserti lanciato in un campo davvero minato.
In ogni caso, il tuo racconto mi è piaciuto ed apprezzo davvero questo tuo coraggio.
@Maya
ti ringrazio del commento lungo e dettagliato. Aprezzo tantissimo.
Mi hai dato un sacco di dritte utili, e in sostanza ti do ragione. Un po qui è entrato anche il gioco di limite di battute (ma non è una scusa). Ho voluto infatizzare le sensazioni che trasmette la sauna... Il 'nudo come mamma li ha fatti' era un tentativo di entrare nel modo di parlare del signor rossi, ma la tua proposta effitivamente è più efficace.
Per quanto riguarda il finale, ho tenuto quelle battute (della moglie), perchè volevo finire il racconto così come (più o meno) lo ho iniziato. Fare rientrare in gioco la moglie, per segnalare che in sostanza nulla è cambiato. Volevo sottolineare l'essere fantozziano del mio protagonista, e sperare che ciò potesse suscitare nel lettore un misto di comico e (un po) di pena... (è anche vero che un po mi sono trattenuto perché ad un certo punto il signor Rossi stava iniziando a fare pena a me... " /> devo imparare ad essere più cattivo, come scrittore....)
Ma ti do ragione che il crescendo lo potevo gestire meglio. I tuo consigli mi sono stati utilissimi, ne terrò conto quando riscriverò il pezzo senza limite di battute.
Purtroppo neanche questo weekend ho trovato il tempo per concludere il racconto... e da qui a mercoledì dubito di avere tempo visto che vado a fare la zia a tempo pieno " /> Avessi almeno un portatile con cui continuare il lavoro in treno... sob! Forse riesco a finire mercoledì pomeriggio ma non assicuro nulla.
Se fosse possibile una prolunga del tempo limite anche solo di un giorno, confesso che ne sarei veramente grata, perchè un giorno basterebbe. Mi rimetto ovviamente alla volontà dei gestori e di voialtri, se non è possibile pazienza, vorrà dire che conserverò il racconto per un altro tema che dovesse risultare compatibile! " />
I racconti li ho letti quasi tutti, ma anche per i commenti mi vedo costretta a rimandare a dopo mercoledì " />
@Maya
ti ringrazio del commento lungo e dettagliato. Aprezzo tantissimo.
Mi hai dato un sacco di dritte utili, e in sostanza ti do ragione. Un po qui è entrato anche il gioco di limite di battute (ma non è una scusa). Ho voluto infatizzare le sensazioni che trasmette la sauna... Il 'nudo come mamma li ha fatti' era un tentativo di entrare nel modo di parlare del signor rossi, ma la tua proposta effitivamente è più efficace.
Per quanto riguarda il finale, ho tenuto quelle battute (della moglie), perchè volevo finire il racconto così come (più o meno) lo ho iniziato. Fare rientrare in gioco la moglie, per segnalare che in sostanza nulla è cambiato. Volevo sottolineare l'essere fantozziano del mio protagonista, e sperare che ciò potesse suscitare nel lettore un misto di comico e (un po) di pena... (è anche vero che un po mi sono trattenuto perché ad un certo punto il signor Rossi stava iniziando a fare pena a me... " /> devo imparare ad essere più cattivo, come scrittore....)
Ma ti do ragione che il crescendo lo potevo gestire meglio. I tuo consigli mi sono stati utilissimi, ne terrò conto quando riscriverò il pezzo senza limite di battute.
Purtroppo, la comicità è "cattiva" e capisco che possa essere difficile essere cattivi con un personaggio che magari si ama. Comunque, bravo!
MODIFICA: per me non c'è alcun problema ad accontentare Idriel e rimandare di un giorno la consegna. Dio benedica le zie e la loro disponibilità!
anche per me non ci sarebbe problema a rimandere di un altro giorno... per un racconto di Idriel poi anche più di un giorno... mi piacerebbe averla in gara...