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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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Fiacca
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Inviato il 23 febbraio 2014 13:07

Visto che la chiusura è stata rimandata di un giorno , ho fatto in tempo a leggere i racconti ! Velocemente voto :
Maya (bellissima la sorpresa finale con i gatti , che io amo <img alt="> ) e Metamorfo .

Comunque complimenti a tutti <img alt=">



"Pensavo che il mio canto fosse solo all'inizio quel giorno, invece era quasi alla fine"

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misterpirelli
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misterpirelli
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Inviato il 23 febbraio 2014 13:11

 

@metamorfo

ti do ragione sui ragionamenti stilistici...

 

i miei erano esempi un po blandi, mi interessava spiegare il concetto

 

 

artigliare mi piace... molto più azzeccato..

 

Sì, certo. Ho ripreso quella frase-esempio per mostrare come spesso nella scrittura, anche quando non ce ne accorgiamo, e dopo una prima ripulita, rimane dal superfluo (e manca del necessario).

 

Servirebbe sempre un feroce un auto-editing (per chi ha la voglia e la pazienza per farlo - non bisogna essere pigri come il sottoscritto <img alt=" /> )

 

 

così pigro non mi sembri... ma immagino che tu ormai abbia la capacità di scovarle subito le parole inutili... è anche una questione di esercizio in fondo


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Ygritte baciata dal fuoco
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Ygritte baciata dal fuoco
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Inviato il 23 febbraio 2014 13:16

Trucchi per scrivere con un linguaggio cinematografico (oppure 'mostrare senza dire' portato agli estremi livelli)

 

@Ygritte e gli altri interessati...

Non esiste una formula magica per utilizzare un linguaggio cinematografico, ma esistono si una serie di 'trucchi' che possono agevolare il lavoro.

 

Presi singolarmente, nessuno di questi trucchi potrà dare grandi risultati, ma è la combinazione tra questi che può fare la differenza tra una scena 'forte' che coinvolge e una che invece lascia distaccati.

 

Sono da prendere come 'possibili ingredienti', ma il piatto ogni autore se lo deve cucinare per se.

 

Userò una delle due frasi per fare degli esempi

 

Impietosamente le aveva strappato la camicetta mentre la riempiva di insulti, e si eccitava di più.

 

1) Prima consiglio: evitare gli avverbi come la peste.

 

Di questo se ne è già parlato. Dunque passo al prossimo punto.

 

2) Scelta accurata dei tempi verbali.

 

Il passato remoto resta il tempo verbale più 'diretto', e dunque il più consigliabile per scene particolarmente cariche di tensione, (ma anche imperfetto può essere una valida alternativa)

 

Nel tuo caso, (tolto anche l'avverbio) la tua frase diventerebbe.

 

le strappò la camicetta mentre la riempiva di insulti, e si eccitava di più

 

3) Calare il lettore nel personaggio con tutti i sensi.

 

Immaginare che cosa il personaggio sente al livello di udito, tatto, sapori, odori, visivo etc. scegliendo accuratamente un dettaglio e poi narrarlo dal punto di vista del personaggio stesso.

 

La tua frase potrebbe diventare:

 

Quando (l'uomo) le strappò la camicia, Lisa avvertì il gelo della sua mano...

 

4) Lasciare accadere spiegando il meno possibile, analizzare ogni verbo nel testo e chiedersi come aggirarlo (se possibile)

 

anziché la riempiva di insulti e si eccitava...(dire), avresti potuto mostrare la cosa davanti agli occhi del lettore (non avere paura di inserire parolacce in un testo letterario). Nel tuo caso la frase potrebbe diventare.

 

Quando (l'uomo) le strappò la camicia, Lisa avvertì il gelo della sua mano. 'P*tt*na', si sentì dire 'lo so che ti piace...'

 

5) tecnica della personificazione e scegliere con cura il protagonista di ogni singola frase.

 

È possibile estrapolare un particolare (anche inanimato o astratto) della scena, e renderlo il protagonista della frase. Anziché: l'uomo la tratteneva con un braccio' dire 'Il braccio di quell'uomo la tratteneva'.

 

Frase per frase, un accurata scelta del soggetto può avere una sua importanza sia per colorare il linguaggio, sia per dare immediatezza al racconto... nel caso della tua frase, la si potrebbe anche scrivere così...

 

La camicia si strappò e il gelo prese possesso di lei quando la mano le palpò un seno..

 

Notare che gelo è un concetto astratto eppure lo posso rendere protagonista di una frase (o sotto frase) ed ottenere un effetto (si spera) efficace.

 

6) non accontentarsi del significato più comune e immediato di una parola. Cercare il sinonimo giusto e provare ad andare oltre il significato più comune (questa è un consiglio, che è utile sempre)

 

Nel caso di la mano le palpò un seno (scusate l'esempio, ma è di un aggressione sessuale che stiamo parlando...) potrei provare con vari sinonimi: le afferrò il s., si aggrappò al s.

 

oppure provare ad usare termini, che nella vita quotidiana hanno tutt'altro significato, ma se inseriti nel contesto giusto, possono in automatico stimolare il lettore (inconsciamente) a crearsi una immagine nella testa.

 

Come ad esempio: la mano le morse il seno, la mano le stava mangiando il seno, la mano affondò nel suo seno... (quest'ultimo solo se il seno è grosso <img alt=" />)

sono tutti verbi che di solito vengono usati in altri contesti. Affondare è una cosa che fanno le barche, mordere, mangiare, sono cose che solitamente una mano non fa. Eppure se inseriti in un contesto hanno il potere di rivelarsi al lettore in un senso più figurativo e possono 'mostrare' molto di più un sinonimo.

 

7) giocare sul ritmo e lunghezza delle frasi per costruire un crescendo.

 

Frasi brevi per azioni veloci, frasi lunghe per azioni lente è solo un punto di partenza.

 

Poi puoi giocare sui contrasti, intervallare una frase lunga, da una composta di solo una parola, per creare pausa di suspanse.

 

In questo senso, io ti invito di rileggere il racconto proposto Idriel, che secondo me, è uno di quelli ritmati meglio, tra quelli che sono stati proposti in questa edizione.

 

 

 

Ti ringrazio delle spiegazioni, sei stato chiarissimo e spero di riuscire a farne buon uso!

 

Edit: ho visto ora anche gli esempi di Metamorfo, grazie dell'aiuto anche a te!


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misterpirelli
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Inviato il 23 febbraio 2014 13:25

mi chiedevo se non fosse il caso di aprire una sezione aposita per discussioni su questioni stilistiche, da trasferire i post di natura più tecnica, di modo che certe informazioni possano rimanere a disposizione di qui vuole e consultabili in un futuro (anzichè finire sotto una tendina spoiler e nei meanderi degli archivi della barriera per sempre...)


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Inviato il 23 febbraio 2014 13:31

 

 

così pigro non mi sembri... ma immagino che tu ormai abbia la capacità di scovarle subito le parole inutili... è anche una questione di esercizio in fondo

 

 

Sono solo chiacchiere e distintivo. O meglio: solo teoria e niente pratica. Il racconto di questo contest (che ho scritto soltanto perchè volevo commentare e mi sembrava brutto farlo senza mettermi anch'io in gioco) è il mio terzo. Gli altri due risalgono a 12 anni fa.

 

Questa estate, nelle mie luuunghe passeggiate, ho ideato una saga fantasy: l'ambientazione, la geografia, i personaggi, gli avvenimenti importanti prima dell'inizio della storia, metà della trama, perfino alcune scene.

Ero pure soddisfatto.

...

Non ho scritto neppure una riga. <img alt=" />

<img alt=" />



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Inviato il 23 febbraio 2014 14:03

mi chiedevo se non fosse il caso di aprire una sezione aposita per discussioni su questioni stilistiche, da trasferire i post di natura più tecnica, di modo che certe informazioni possano rimanere a disposizione di qui vuole e consultabili in un futuro (anzichè finire sotto una tendina spoiler e nei meanderi degli archivi della barriera per sempre...)

<br /><br />Mi sembra una buona idea. <br /><br />

Visto che la chiusura è stata rimandata di un giorno , ho fatto in tempo a leggere i racconti ! Velocemente voto : <br />Maya (bellissima la sorpresa finale con i gatti , che io amo <img alt=" /> ) e Metamorfo .<br /><br />Comunque complimenti a tutti <img alt=" /> <br /><br />

<br /><br />Grazie mia lady ;):)

"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)

 

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misterpirelli
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Inviato il 23 febbraio 2014 14:30

 

 

 

così pigro non mi sembri... ma immagino che tu ormai abbia la capacità di scovarle subito le parole inutili... è anche una questione di esercizio in fondo

 

 

Sono solo chiacchiere e distintivo. O meglio: solo teoria e niente pratica. Il racconto di questo contest (che ho scritto soltanto perchè volevo commentare e mi sembrava brutto farlo senza mettermi anch'io in gioco) è il mio terzo. Gli altri due risalgono a 12 anni fa.

 

Questa estate, nelle mie luuunghe passeggiate, ho ideato una saga fantasy: l'ambientazione, la geografia, i personaggi, gli avvenimenti importanti prima dell'inizio della storia, metà della trama, perfino alcune scene.

Ero pure soddisfatto.

...

Non ho scritto neppure una riga. <img alt=" />

<img alt=" />

 

 

mi stai dicendo che di solito non scrivi...?

 

ufff. così mi fai sentire ancora più piccolo... <img alt=" />

 

cmq un peccato per la tua saga. Portala avanti un giorno...


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Metamorfo
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Inviato il 23 febbraio 2014 15:52

 

mi stai dicendo che di solito non scrivi...?

 

ufff. così mi fai sentire ancora più piccolo... <img alt=" />

 

cmq un peccato per la tua saga. Portala avanti un giorno...

 

 

Sfogliare i manuali, capire la scrittura leggendo i bravi scrittori con occhio critico, e persino ideare sono cose fattibili. Scrivere (bene) è difficile e faticoso!

Temo che più che lo scrivere, mi piaccia l'idea di scrivere. Altrimenti scriverei. Logica stringente. <img alt=" />

 

Di fronte all'immensità di tempo, energie, capacità, e determinazione necessarie per scrivere quanto avevo ideato, e tirarne fuori qualcosa di qualitativamente degno, sono miseramente crollato.

 

Sono il tipo che di fronte a una montagna altissima, avendo la quasi certezza di non avere forza e capacità per scalarla, non inizia a salire per vedere fin dove arriva: sono piuttosto uno che si sdraia e contempla la cima. <img alt=" />

Magari un giorno, se trovassi una motivazione esterna (tipo qualcuno che abbia voglia di unirsi alla scalata), potrei riuscire almeno a provare i primi passi e scoprire se sono così difficili come sembrano.

(mi dispiace soltanto perchè alcuni personaggi che stavano diventando carne e sentimenti, e sono tornati ad essere fantasmi nell'oblio).


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Inviato il 23 febbraio 2014 16:51

@Idriel

 

grazie per il feedback, scusa il ritardo per la risposta.

 

sul dialogo ti do ragione, vedrò si spezzetarlo, avevo già in mente di farlo.

 

mi fa piacere che qui ci sono così tanti fan di Omero... <img alt=" /> Tesi sulla motologia..?

sai per caso dirmi dei titoli da consultare per conoscere i retroscena 'storici' della guerra di omero...? Mi interessano sopratutto aspetti 'quotidiani', tipo cosa si mangiava, come funzionava l'urbanistica, etc etc...

 

 

@Metamorfo

posso ben immaginare che è un opera colossale. Cmq mi devo prendere quel testo che mi hai consigliato, sono curioso di sapere come si stende un vero lavoro preparatorio...


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misterpirelli
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misterpirelli
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Inviato il 23 febbraio 2014 17:07

Sottoscrivo i punti di Misterpirelli.

Cito a memoria una frase illuminante di Stein: "una buona scrittura dovrebbe evocare sensazioni nel lettore: non il fatto che stia piovendo, ma la sensazione della pioggia addosso".

In questo caso, non descrivere il terrore di lei, il senso di violazione, ma fare in modo che lo avverta il lettore.

 

 

4) Lasciare accadere spiegando il meno possibile, analizzare ogni verbo nel testo e chiedersi come aggirarlo (se possibile)

 

anziché la riempiva di insulti e si eccitava...(dire), avresti potuto mostrare la cosa davanti agli occhi del lettore (non avere paura di inserire parolacce in un testo letterario). Nel tuo caso la frase potrebbe diventare.

 

Quando (l'uomo) le strappò la camicia, Lisa avvertì il gelo della sua mano. 'P*tt*na', si sentì dire 'lo so che ti piace...'

 

 

Per il punto 1) toglierei il "Quando" (se leggi un buon libro, non lo trovi mai) e il "si sentì dire": non è necessario (è ovvio che sta parlando l'uomo e che sta parlando con lei) ed è meglio sostituirlo con un dettaglio sensoriale (punto 3), per esempio la voce di lui (graffiante -dà anche una sensazione fisica-, roca, ecc.) o l'odore del suo fiato (sa di alcool, sa di qualche cibo -anche buono, per contrasto-, ha un alito cattivo -in tono con la sua cattiveria?), ed eventualmente anche la sensazione che danno a lei.

Vanno bene frasi brevi, col punto, per accellerare il ritmo (punto 7).

Si potrebbe persino togliere quel "Lisa avvertì", perchè non necessario: è chiaro che si tratti della mano dell'uomo e che la sensazione è provata da Lisa. Meglio utilizzare quello spazio per inserire la sensazione di lei a quel gelo (anche con una metafora): il gelo della sua mano la fa rabbrividire? E' una sferzata ? Le arriva alla testa? All'anima? Le brucia sulla pelle? ecc.

 

Le strappò la camicetta. La mano gelida (mostrare la sensazione su di lei). "Put**na!" (mostrare la voce o l'alito di lui) So che ti piace"

 

Insomma, un possibile ottavo punto potrebbe essere: tutto il superfluo va scartato.

 

 

6) non accontentarsi del significato più comune e immediato di una parola. Cercare il sinonimo giusto e provare ad andare oltre il significato più comune (questa è un consiglio, che è utile sempre)

 

Nel caso di la mano le palpò un seno (scusate l'esempio, ma è di un aggressione sessuale che stiamo parlando...) potrei provare con vari sinonimi: le afferrò il s., si aggrappò al s.

 

oppure provare ad usare termini, che nella vita quotidiana hanno tutt'altro significato, ma se inseriti nel contesto giusto, possono in automatico stimolare il lettore (inconsciamente) a crearsi una immagine nella testa.

 

Come ad esempio: la mano le morse il seno, la mano le stava mangiando il seno, la mano affondò nel suo seno... (quest'ultimo solo se il seno è grosso <img alt=" />)

 

sono tutti verbi che di solito vengono usati in altri contesti. Affondare è una cosa che fanno le barche, mordere, mangiare, sono cose che solitamente una mano non fa. Eppure se inseriti in un contesto hanno il potere di rivelarsi al lettore in un senso più figurativo e possono 'mostrare' molto di più un sinonimo.

 

Esatto. Per esempio, qui potrebbe starci bene il verbo "artigliare": richiama la violazione del corpo, la stretta fisica quasi graffiante, e anche il rapace (lei è una preda).

Le artigliò il seno.

 

 

Altro motivo per cui artigliare, tra quelli proposti, è il verbo migliore è perchè riesce a mostrare più cose nello stesso tempo. Mostra al lettore che cosa prova il personaggio che subisce, ma allo stesso tempo ci 'mostra' o rivela qualcosa sulla natura dell'aggressore.

 

Questo sarebbe un altro punto da aggiungere. Scegliere parole che sanno rivelare più cose su più piani...


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Albert Stark
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Inviato il 23 febbraio 2014 17:17

Davvero interessanti le cose scritte da Misterpirelli e Metamorfo, per me particolarmente, visto che delle tecniche di scrittura non so davvero nulla...e credo che mai me ne sarei informato, invece così un pò lo sto facendo, almeno leggendo voi!! xD


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Inviato il 23 febbraio 2014 17:37

Davvero interessanti le cose scritte da Misterpirelli e Metamorfo, per me particolarmente, visto che delle tecniche di scrittura non so davvero nulla...e credo che mai me ne sarei informato, invece così un pò lo sto facendo, almeno leggendo voi!! xD

 

@albert

 

sentirlo da te mi fa particolarmente piacere... <img alt=" />


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Inviato il 23 febbraio 2014 17:56

Mi sembra di capire che al di là delle tecniche di scrittura c'è interesse rispetto a tecniche di narrazione e quindi mi permetto di suggerire il libro, che come detto io ho sempre nel cassetto: il viaggio dell'eroe di Chris Vogler. È un testo che prende le mosse da L' eroe dai mille volti di Campbell che a sua volta si ispira a Morfologia della fiaba di Propp. In buona sostanza, Vogler (ma anche Campbell) parte dal mito - e questo, misterpirelli, ti dovrebbe piacere particolarmente - per identificare tappe sempre presenti nello sviluppo di ogni storia e da qui costruire un modello che si sposa con storie di tutti i tipi, non solo narrativa ma anche cinema. <br /><br />Inviato dal mio GT-I9100 utilizzando Tapatalk<br /><br />


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Inviato il 23 febbraio 2014 18:33

@maya

ti ringrazio della dritta... andrò a vedere...

parlando di tecniche stilistche, altro must che bisognerebbe avere sul comodino è 'Gli esercizi di stile di Raymond Queneau tradotti da Umberto Eco.

la stessa storia raccontato in (se ricordo bene) cento stili diversi...

 

 

 

@Idriel

passo al feedback del tuo racconto.

 

 

Secondo me la parte centrale del racconto funziona molto bene invece. Ha un buon ritmo e trasmette bene l'angoscia del prigioniero.. quello che ho apprezzato maggiormente è appunto il ritmo... (per caso sei musicista?)

sistemerei l'inizio (di cui hai parlato ampiamente con Metamorfo)

Trovare una frase che spinge ad andare avanti per una o due frasi, portarlo subito nel vivo del racconto ed è fatta.

Toglierei quel enorme cilindro (che poi si rivela essere talmente stretto che il prigioniero non si può a malapena sdraiare..). Forse del primo paragrafo io taglierei quasi tutto.

Eviterei similitudini troppo scontate, (come un sacco di rifiuti...) magari pensa a qualcosa di più in 'tema' con il racconto.

Mi chiedo se magari non ti puoi inventarti un espediente per anticipare (foreshading) qualcosa sul finale. Un qualcosa che faccia sospettare il lettore, o intuire, che ci sono anche altri prigionieri o creature... Messa così, l'improvvisa apparsa dal nulla del prigioniero porcello l'ho percepita un po come un improvvisata, (ma non eccessivamente)

 


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Viserion
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Inviato il 23 febbraio 2014 20:59

Quando mancano ormai pochi minuti alla chiusura aggiungo anche le mie preferenze.

Come sempre per il primo voto non ho dubbi: Metamorfo. Il tuo racconto mi ha colpito, coinvolto e piacevolmente sorpreso.

Per il secondo voto ho avuto indecisione, perché mi sono piaciuti diversi altri racconti per motivi di diversi. Ho trovato molto interessante il racconto di Lady Robyn perché l'argomento è proprio quello che a me prende tantissimo, ho provato una buona dose di coinvolgimento col pezzo di Ygritte baciata dal fuoco, ho ritrovato il ser lostdream che ricordavo (finalmente); cavalier stampella ti ho trovato più sobrio della scorsa volta e molto apprezzabile, infine maya e Idriel mi hanno fatto davvero penare perché ho amato i vostri racconti e avrei voluto votarli entrambi. Il mio voto va però a mistepirelli, perché a una seconda lettura mi si è stretto il cuore quasi come per il racconto di Metamorfo.

 

A breve i risultati.


Addio Got

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