Uhm, fino al 28 sarò impegnata con un esamone, ma conto di riuscire a scrivere qualcosa nell'ultima settimana del contest... nel frattempo racimolerò idee!
Però sono tanto contenta che il contest sia tornato (micio, togliti che non vedo quello che scrivo!! ahem, scusate, problemi col felino), cercherò di seguirlo al meglio! " />
ah, ho riletto la data! porca zozza mi sto facendo vecchio o è stata cambiata? se è per il 6 marzo, qualcosa manderò anche io!
ok, vedrò di riaccendere la lampadina di scrittrice " />
Oh, come al solito sono il primo! però stavolta sono giustificato, causa lavoro. quindi ecco a voi, con una certa velocità, il mio elaborato sul tema:
L'AMICA DI METALLO
"Niente di nuovo, sotto al sole", pensa, ghignando amaro dietro l'ennesima sigaretta del pomeriggio. "O meglio, niente di nuovo nella penombra di casa".
Tira una boccata profonda, soddisfacente, il sapore aspro del fumo gli brucia la gola, lo fa sentire pulito, disinfettato. Da cosa, non saprebbe dirlo, la sensazione è fin troppo breve per poterla catturare. La ragazza, bionda e sottile, se ne andata da poco tempo, con la solita cifra in mano. Niente di nuovo, nemmeno stavolta. Solita posizione, solito tempo, solite parole di circostanza. Jessica, gli sembra di ricordare che si chiami. Chissà se quello è davvero il suo nome. Magari, invece, si chiama Margherita. Fa niente, non è importante, è carne in affitto per un'ora di mercoledì. Tira una boccata, si alza. La stecca di sigarette è quasi finita, domani dovrà andare dal solito tabaccaio, poi al supermercato a fare a spesa. O forse no.
Non gli va di vedere gente, non più. Persino il lavoro che svolge, lo svolge da casa, nascosto dietro il suo portatile. "La verità", pensa, "è che non sono bravo con le persone. Semplicemente, non piaccio". Non c'è nessuno che si ricordi il suo nome, una volta che si presenta, nè qualcuno a cui lui piaccia veramente. "Jessica mi ha sorriso, la scorsa volta", si trova a pensare. "Magari potevo chiederle se voleva bere qualcosa". In fondo, però, non ci crede nemmeno lui. La ragazza si è interessata del suo nome solo per trovare il suo indirizzo, farsi sbattere, prendere i soldi e scappare via. Di certo, appena uscita da quella porta, si è dimenticata persino che esiste e, tutto sommato, perchè dovrebbe essere altrimenti? È solo lavoro, lui, mica un amico.
Tira una boccata, si guarda allo specchio. È imbolsito, pallido, non si rade da giorni. Di certo non offre un bello spettacolo, ma non se ne cura più. A nessuno importa vederlo in ordine, nemmeno alla pu***na del mercoledì. Lei si mette prona, e aspetta tranquilla che lui faccia quello per cui ha pagato. Emette la giusta quantità di gridolini, quello sì, ma di certo non gli ha mai chiesto di radersi o dimagrire.
Tira una boccata, va verso il portatile, lo accende e si collega sul sito per cui lavora, controlla gli aggiornamenti, la casella mail. Non si sa mai, qualcuno potrebbe chiedergli chiarimenti sul suo lavoro. Niente di nuovo, ha svolto il tutto in modo perfetto, come suo solito. Apre il suo profilo sul network, non sa perchè. "Strano", pensa, "non lo controllo da mesi". Non si aspetta novità, ma controlla comunque. Niente di nuovo, la casella contatti segna il solito zero. Nessun messaggio, nessuna richiesta, nè sue richieste accettate.
Scontato.
Tira una boccata, la sigaretta è a metà, si dirige sbuffando verso il mobile bar. Beve troppo, lo sa, ma chi se ne frega, tutto sommato. "In fondo", riflette divertito, "nessuno lo viene a sapere. Se l'alcol mi ammazza, mi trovano dalla puzza". Il mobile è semivuoto, le bottiglie sono sparse in giro, tra i mozziconi ed i portacenere. C'è odore di sigaretta, alcol e sperma, nell'aria. Dovrebbe aprire le imposte, lo fa e cambia stanza.
Tira una boccata. Apre l'armadietto chiuso a chiave, ne estrae il contenuto, prende pezzuola e detergente. Comincia a pulire la superficie scura, ne toglie via la polvere e la sporcizia, accarezza le linee e gli spigoli, prova il meccanismo, è soddisfatto. Guarda, rapito. La sua amica di metallo lo ricambia, attraente, con la sua bocca atteggiata ad una perfetta O di stupore da signora per bene. "Sembra promettermi qualcosa", pensa. "Forse dovrei farci due chiacchiere". Chiude tutto e torna di là, con la sua amica metallica in mano.
Attraente.
Tira una boccata, di nuovo davanti al portatile. Prova, come spesso gli accade, a guardarsi dal di fuori. Non che gli piaccia quello che vede, anzi. Però rinnova il dolore, come un tipo col dente cariato che ci passa continuamente la lingua per sentire se il dente fa ancora male.
Si guarda.
Eccolo lì, il relitto, col bicchiere sul tavolo, la casa invasa di mozziconi, un computer acceso su un profilo vuoto, nessuna persona che lo aspetta, nessuno che voglia venirlo a trovare perchè, d'altronde, non ha da offrire nemmeno un fottuto caffè.
Patetico.
Un altro ghigno amaro gli deforma la faccia. Grugnisce.
Tira una boccata, il fumo gli fa salire le lacrime, o forse vengono da sole, non sa, nè gli importa. Si scuote, digita un messaggio che nessuno leggerà mai sullo stato del profilo, si asciuga gli occhi e riprende in mano la sua amica metallica, ne riprova il meccanismo ben oliato. La punta.
Facile.
Tira una boccata, la sigaretta è finita. Dovrebbe scendere a comprarne altre, a fare la spesa, ma chi se ne frega. Chiude gli occhi un momento, spegne la cicca con la sinistra, e muove l'indice della destra, fino al punto di innesco...
L'ultima immagine, prima che il mondo vada in frantumi, è un messaggio sul computer, ed una foto di una ragazza bionda e sottile: "Jessica vuole aggiungerti al suo elenco di amici."
"> stavolta sei andato molto più vicino ai miei gusti: non solo non _è_ troppo lungo in caratteri, ma nemmeno _suona_ troppo lungo...è un racconto che dice qualcosa in ogni punto senza parti inutili. Bello
Ok come critica letteraria è inutile ma visto che stavolta me li devo leggere tutti appena arrivano e non insieme a dare feedback ci provo :P
bene, bene! grazie dei complimenti!
bello skie " />
Per la cronaca anche io sto scrivendo (quindi se riesco a finirlo presto saranno già due i racconti! " /> )
Eccomi come promesso...stasera ho dato gli ultimi tocchi. Sono poco meno di 5000 caratteri. Buona lettura " />
Ventesimo contest di scrittura creativa: la solitudine
La band
Una delle cose che, per istinto di sopravvivenza, ho imparato a fare in comunità è riuscire a separare la mente da quello che sto facendo; e questo mi fa sentire un po' dio.
Per esempio: sono qui, in un palco, davanti a migliaia di persone a cantare come anni fa. Eppure allo stesso tempo assisto a tutto ciò che succede.
Per un po' questa capacità mi ha divertito, ma adesso mi sta facendo venire la nausea e vorrei riuscire a smettere. Ma non ci riesco. E dunque devo sorbirmi la realtà di quanto vedo.
Casualmente mentre faccio queste consiederazioni sto cantando uno dei nostri vecchi pezzi melodici. Ottimo...una canzone struggente che parla di un amore perduto. Una perfetta cornice per il quadro patetico che sto vedendo.
Ho quasi quarantasette anni e sto su un palco, vestito come un ragazzo di venticinque. L'unica fortuna è che il mio corpo si è mantenuto in discreta forma, altrimenti sarei davvero pietoso. I pantaloni e la maglietta che indosso si trovano solo negli armadi di qualche nostalgico degli anni ottanta che, magari, li tiene solo per ricordo.
In fondo è questo che io e la mia band siamo: un ricordo. Un gruppo che tempo prima aveva sfondato e si sentiva padrone del mondo. La gente che oggi viene ai nostri concerti lo fa con lo stesso spirito di quelli che vanno nei musei. "Ma guarda, questi erano famosi negli anni ottanta...andiamo a vederli". I pochi veri fan che ci seguono ancora, credo siano molto delusi. Lo sento: la mia voce non è la stessa e soprattutto lo spirito è molto diverso. E' come cercare di ritrovare lo stesso entusiasmo che si prova quando si gioca con le automobiline da piccoli: una volta grande ti chiedi come faceva a piacerti così tanto. Ed è così anche per noi: basta guardare i miei compagni.
Ecco Fred, alla chitarra...non ha perso il suo tocco, lo devo ammettere. Forse è quello che ha retto meglio allo scorrere del tempo. Ma sicuramente si sta chiedendo cosa ci fa in questo palco. E chi gli può dar torto? Ha moglie e figlia che lo aspettano a casa. L'impenitente dongiovanni ha messo la testa a posto da tempo...se gliel'avessero detto vent'anni fa avrebbe riso come un matto e poi si sarebbe portato a letto almeno tre ragazze insieme. All'epoca potevamo fare questo e altro.
Denny, al basso. Sta pensando di certo alla sua barchetta da pesca nel lago, in quello sperduto paesino dove è nato e dove è tornato. Dove non so nemmeno se esiste la connessione internet. Ma in fondo lui è sempre stato attaccato alle sue radici, forse è stato il più coerente di tutti noi.
E poi Bob, con la sua batteria. Caro vecchio Bob...il tempo non è stato gentile con te, no. Considerando quello che hai passato è normale. Sei peggio di me: eri schiavo di droga e alcool quando ancora eravamo all'apice del successo. Mi chiedo spesso come mai il padre eterno non ti abbia ancora chiamato. Anche tu vedi quello che vedo io, Bob? Anche tu hai imparato a suonare e a estraniarti dal corpo? Facciamo così pena come sembra?
Gli ultimi accordi della canzone finiscono ed il pubblico esulta. Ci portiamo davanti a tutta quella gente e ci inchiniamo per ringraziarli. A questo punto, in genere, Fred faceva un assolo di chitarra e partivamo con almeno quattro fuori programma. Ma nessuno ne ha voglia. Così ci ritiriamo dietro le quinte e penso che anche per la gente vada bene così.
"Ottimo lavoro ragazzi" dice Mike, il nostro manager. E' stato questo bastardo a capire che alla gente piacciono i pezzi da museo come noi e, non so come, ci ha convinti a fare questo tour. In realtà il suo sorriso è per tutti i soldi che gli stiamo facendo fare. Poi, quando l'onda "nostalgia" passerà, ci butterà via come uno straccio vecchio. Questi maledetti sono sempre uguali, è una delle poche certezze che ho nella vita.
Mi ritiro nel mio camper.
Fred sta sicuramente chiamando a casa per sapere come sta sua figlia, che questa settimana aveva la varicella. Mi ha detto che spera di finire in tempo il tour per andare a vedere il suo saggio di danza a scuola.
Denny sarà già a dormire, triste come un orso strappato dal suo habitat. Ogni volta che lo vedo, eternamente spaesato, mi pare che contro di lui sia stato commesso il crimine peggiore.
E Bob...beh, lui probabilmente sarà con lo sguardo perso nel vuoto, forse lottando contro la sua volontà per non ricadere nel vizio. Se un giorno lo ritroveremo riverso nel pavimento del suo camper per una dose di troppo, non mi sorprenderò. Questa è una cosa che pensavo anche quando eravamo giovani...sì, da un certo punto di vista, anche Bob è una certezza.
Ed io? Beh, io sono qua, leader di una band icona degli anni passati. Una brutta storia di droga alle spalle. Nemmeno venti minuti fa ho suonato davanti a migliaia di persone che urlavano a squarciagola il mio nome, insieme a quelli che sono i miei migliori amici, con cui ho vissuto i momenti più belli della mia vita...chiunque direbbe che sono una delle persone più fortunate del mondo.
Me**a! Non mi sono mai sentito così solo in vita mia.
Mmm... non lo so, erin... Mi sembra che ci manchi il tuo solito coinvolgimento... O forse è troppo che non c'è un contest....boh. Cmq, un racconto gradevole, certamente, non il tuo migliore ma non male.
Mmm... non lo so, erin... Mi sembra che ci manchi il tuo solito coinvolgimento... O forse è troppo che non c'è un contest....boh. Cmq, un racconto gradevole, certamente, non il tuo migliore ma non male.
Guarda, questo racconto effettivamente è stato un po' travagliato perchè avevo iniziato a scrivere tutt'altro che, tuttavia, non riuscivo a portare avanti come volevo.
Alla fine questa idea sono riuscita a svilupparla senza troppi travagli, anche se avevo qualche dubbio.
Forse è stato questo il problema. In genere i miei racconti più apprezzati sono quanto l'idea mi arriva subito e la sviluppo di conseguenza ^^'
Beh, l'importante è che non faccia troppo schifo " />
Comunque ammetto che era dall'ultimo contest che non scrivevo qualcosa. Ero decisamente fuori allenamento XD
mai detto che faccia schifo " />
e l'allenamento dobbiamo riprenderlo un po' tutti, immagino
Ok, faccio una domanda idiota...
Come si fa a contare il numero dei caratteri? L'ho già fatto in passato e non ricordo più, boh!
Un'altra: dove sono tutti? " />
Ok, faccio una domanda idiota...
Come si fa a contare il numero dei caratteri? L'ho già fatto in passato e non ricordo più, boh!
Un'altra: dove sono tutti? " />
per la prima domanda
dalle voci di menù di word: Strumenti-> conteggio parole
Sulla seconda domanda...boh! me lo chiedo pure io " />
sulla prima domanda...c'è una funzione apposita in word, o open office se usi quello (come me). sulla seconda....boh..staranno tutti aspettando la scadenza per la consegna?