Voto Metal Duchess e basta: le cose migliori, per me, ti vengono fuori quando ti concentri sulle immagini e le sensazioni, più che sulla storia o su un messaggio. Questo brano è fatto soprattutto di immagini, e direi che è uno dei più riusciti. È l’unico del turno a giustificare la sua brevità (tutti col braccino corto, stavolta; io per primo, che non avevo voglia).
Tyrion Hill. L’idea alla base poteva essere interessante, ma, come ho già detto, l’uso dei termini stranieri è esagerato e l’incomprensione che crei è artificiale. Poi, non puoi predicare una cosa, e la settimana dopo predicare l’esatto opposto: in questo modo, la presunta morale si riduce a semplice trovata. Sostituisci la lente del telescopio con quella di un fucile ad alta precisione di un cecchino in Afghanistan, e ne riparliamo :-P
Seethamaran Toral. Aldilà dell’esagerazione e della ripetitività del dialogo (necessaria, ma potevi accorciarlo senza perdere nulla), è sicuramente meglio del precedente. Il problema, infatti, viene mostrato e non più raccontato.
Skie Lannister. Diciamo che è molto distante dalla mia sensibilità e forse, per com’è scritto, l’avrei votato se io fossi stato un altro. Il protagonista lucido che pontifica su sè stesso e la società, infatti, non rientra nei miei gusti. Ciò di cui parli mi piace vederlo mostrato da un’angolatura più esterna e imparziale. Spero di essere stato chiaro :-\
Gendry86. Sono d'accordo col commento di Tyrion Hill.
Stark from Yugoslavija. Sono d'accordo col commento di Skie Lannister.
Lochlann. Come genere e ambientazione, poteva essere il mio preferito. Il problema è che la storia è poco ispirata, nel senso che non c’è un qualcosa di particolare che possa colpire. La situazione finale e più importante, con la vittima che si accorge del pericolo grazie a un riflesso, l’ho vista in non so quanti telefilm (Walker Texas Ranger è il primo che mi viene in mente :-P).
Ovviamente non concordo (ma è una mia opinione personale): per me il messaggio è fondamentale, altrimenti non vale nemmeno la pena di disturbarsi a scrivere un racconto: per dire cosa? Per titillare i nostri sensi con "immagini"? Non basta. E comunque per me nel racconto di Metal Duchess il messaggio c'era.Voto Metal Duchess e basta: le cose migliori, per me, ti vengono fuori quando ti concentri sulle immagini e le sensazioni, più che sulla storia o su un messaggio.
La questione dell'uso eccessivo di "termini stranieri" mi è stata detta praticamente da tutti, e avevo intenzione di correggere questa cosa in una stesura definitiva del racconto. Ma poi, provandoci, ho visto che non riuscivo a... non so bene cosa. Non riuscivo a rendere quella cosa. Poi mi sono rivolto a uno scrittore professionista, che scrive a mio parere divinamente e che ha una straordinaria (a mio parere) conoscenza tecnica. Riporto il dialogo:Tyrion Hill. L’idea alla base poteva essere interessante, ma, come ho già detto, l’uso dei termini stranieri è esagerato e l’incomprensione che crei è artificiale.
Carlo: Dimmi, Xxxxx: ho un dubbio sincero. Secondo te li devo togliere tutti, quei vocaboli accadici nella prima parte del racconto (lasciando solo "mekku-vetro" e "ziqquratu babbar")?
Xxxxx: No, credo proprio di no.
È vero che sono un pochino stranianti all'inizio, ma il senso si capisce subito, e senza quei vocaboli avremmo spogliato la Ziqqurat Babbar della sua caratteristica archetipica principale: l'eredità del mito dell'incomprensione. Quando senti parlare della Ziqqurat Babbar, ti aspetti che non ci si capisca. Beh, le parole incomprensibili eccole, ma ecco anche la sorpresa: ci si capisce benissimo!
Togliere quelle parole avrebbe inferto a catena una pesante ferita, una ferita mortale al terzo e ultimo paragrafo, in cui l'archetipo della Ziqqurat Babbar è rovesciato come un guanto, e da strumento di incomprensione per punizione della hybris, diventa strumento di comprensione perché il fine comune avvicina i popoli.
Beh, io adoro quest'uomo... " />Non concordo neppure qui: continuamente, nei nostri pensieri, appaiono idee anche opposte e contrastanti, e tutte hanno pieno diritto di essere espresse. Come ha detto qualcuno, la coerenza lasciamola agli imbecilli. " />Poi, non puoi predicare una cosa, e la settimana dopo predicare l’esatto opposto: in questo modo, la presunta morale si riduce a semplice trovata.
Due turni fa (Vendetta) hai votato il brano di Ser Lostdream e quello di triex. Per me erano due bei brani e anche ben scritti (uno l'ho addirittura "sponsorizzato"), ma non avevano un messaggio specifico. Volevano soprattutto intrattenere, uno con la tensione e il colpo di scena (lei sapeva) e l'altro con l'umorismo e la parodia.per me il messaggio è fondamentale, altrimenti non vale nemmeno la pena di disturbarsi a scrivere un racconto: per dire cosa? Per titillare i nostri sensi con "immagini"? Non basta. E comunque per me nel racconto di Metal Duchess il messaggio c'era.
Secondo me, se c'è l'intrattenimento, andare a cercare col lanternino un messaggio è sbagliato. Non si deve essere maestri di vita a tutti i costi o pretendere che anche gli altri lo siano.
Può anche essere Umberto Eco in persona, ma non concordo. Dico quello che ho detto all'inizio: i tuoi personaggi, tra loro, si comprendono. La ferita mortale al terzo e ultimo paragrafo verrebbe inferta proprio perché l'incomprensione che metti in scena è solo illusoria. In realtà non c'è, sono tre scene e in tutte e tre viene parlata la stessa lingua. Supponiamo che nell'ultima si parli in inglese: nei dialoghi l'avresti usato?Xxxxx: No, credo proprio di no.
È vero che sono un pochino stranianti all'inizio, ma il senso si capisce subito, e senza quei vocaboli avremmo spogliato la Ziqqurat Babbar della sua caratteristica archetipica principale: l'eredità del mito dell'incomprensione. Quando senti parlare della Ziqqurat Babbar, ti aspetti che non ci si capisca. Beh, le parole incomprensibili eccole, ma ecco anche la sorpresa: ci si capisce benissimo!
Togliere quelle parole avrebbe inferto a catena una pesante ferita, una ferita mortale al terzo e ultimo paragrafo, in cui l'archetipo della Ziqqurat Babbar è rovesciato come un guanto, e da strumento di incomprensione per punizione della hybris, diventa strumento di comprensione perché il fine comune avvicina i popoli.
Non è questione di cambiare idea. Si cambia idea su tutto, ma il cambiamento non deve derivare da una trombata particolarmente riuscita o da come ci si alza la mattina. Cos'è che, in due settimane, ti ha fatto capire che l'umanità intera, dall'essere senza speranza, va invece verso un futuro sempre migliore?Non concordo neppure qui: continuamente, nei nostri pensieri, appaiono idee anche opposte e contrastanti, e tutte hanno pieno diritto di essere espresse. Come ha detto qualcuno, la coerenza lasciamola agli imbecilli.
Ser Lostdream ha descritto la paranoia che chiama paranoia, una catena di insoddisfazione, di bisogno, senza fine. E questo per me è un messaggio. Per quanto riguarda Triex mi hai fatto notare una cosa giusta: il racconto mi ha fatto semplicemente sbellicare dalle risate, e questo in effetti mi basta. Il messaggio, se vuoi, può essere nel disincanto... ma ti dò comunque ragione.Due turni fa (Vendetta) hai votato il brano di Ser Lostdream e quello di triex. Per me erano due bei brani e anche ben scritti (uno l'ho addirittura "sponsorizzato"), ma non avevano un messaggio specifico. Volevano soprattutto intrattenere, uno con la tensione e il colpo di scena (lei sapeva) e l'altro con l'umorismo e la parodia.
Detto questo, non vedo come tu ti possa lamentare della mia "incoerenza"...Secondo me, se c'è l'intrattenimento, andare a cercare col lanternino un messaggio è sbagliato. Non si deve essere maestri di vita a tutti i costi o pretendere che anche gli altri lo siano.
Ma assolutamente no - visto che il linguaggio comune usato alla fine è quello della scienza (l'inglese, certo, ma solo superficialmente). Non era certo questo il punto. Prima c'è, di fatto, incomprensione, e poi non c'è più.Può anche essere Umberto Eco in persona, ma non concordo. Dico quello che ho detto all'inizio: i tuoi personaggi, tra loro, si comprendono. La ferita mortale al terzo e ultimo paragrafo verrebbe inferta proprio perché l'incomprensione che metti in scena è solo illusoria. In realtà non c'è, sono tre scene e in tutte e tre viene parlata la stessa lingua. Supponiamo che nell'ultima si parli in inglese: nei dialoghi l'avresti usato?
Non ho minimamente parlato di "cambiare idea": ho parlato di coesistenza delle idee.Non è questione di cambiare idea. Si cambia idea su tutto,
Ti ostini a vederlo come un "cambiamento", e qui persisti nel tuo errore. La tragicità di un'umanità senza speranza è degna di essere raccontata. La speranza per l'umanità offerta dalla scienza è degna di essere raccontata. Tutto qua. Sinceramente non riesco a comprendere la ragione vera (non quella che presenti...) di tutti i problemi che ti fai.ma il cambiamento non deve derivare da una trombata particolarmente riuscita o da come ci si alza la mattina. Cos'è che, in due settimane, ti ha fatto capire che l'umanità intera, dall'essere senza speranza, va invece verso un futuro sempre migliore?
Il mio non scrivere nulla in questo contest è, in realtà, una struggente denuncia verso il vuoto radicato nell’animo dell’uomo contemporaneo. Il mio racconto più intimo e profondo di sempre.Ser Lostdream ha descritto la paranoia che chiama paranoia, una catena di insoddisfazione, di bisogno, senza fine. E questo per me è un messaggio.
Ho detto che non è giusto pretendere la morale da un racconto, non che non si debba mai esprimere un’opinione.Detto questo, non vedo come tu ti possa lamentare della mia "incoerenza"...Secondo me, se c'è l'intrattenimento, andare a cercare col lanternino un messaggio è sbagliato. Non si deve essere maestri di vita a tutti i costi o pretendere che anche gli altri lo siano.
Io non discuto dell’idea, che ho anche definito interessante, ma del modo in cui l’hai resa. L’incomprensione che c’è di fatto non riesco a vederla. Se l’hai descritta e sono io a essere miope, indicamela e fammi contento.Ma assolutamente no - visto che il linguaggio comune usato alla fine è quello della scienza (l'inglese, certo, ma solo superficialmente). Non era certo questo il punto. Prima c'è, di fatto, incomprensione, e poi non c'è più.
Tyrion, sei tu che l’hai definito un cambiamento, quando hai parlato di momenti in cui vedi il mondo in un modo, e momenti in cui lo vedi in un altro (cambi tu, cambia l’idea). Quella risposta non vale più?Ti ostini a vederlo come un "cambiamento", e qui persisti nel tuo errore. La tragicità di un'umanità senza speranza è degna di essere raccontata. La speranza per l'umanità offerta dalla scienza è degna di essere raccontata. Tutto qua. Sinceramente non riesco a comprendere la ragione vera (non quella che presenti...) di tutti i problemi che ti fai.
E guarda che non mi sto facendo problemi: nello spiegare il perché del voto (per me, un segno di rispetto che non dovresti sottovalutare), ho semplicemente mostrato perplessità verso due visioni che si escludono a vicenda (cosa ben diversa da due storie dal finale diverso). Puoi accettare la mia critica o non accettarla, puoi addirittura accettare il fatto che le tue spiegazioni non risolvano le mie perplessità. Dico per dire, eh.
Skie Lannister. Diciamo che è molto distante dalla mia sensibilità e forse, per com’è scritto, l’avrei votato se io fossi stato un altro. Il protagonista lucido che pontifica su sè stesso e la società, infatti, non rientra nei miei gusti. Ciò di cui parli mi piace vederlo mostrato da un’angolatura più esterna e imparziale. Spero di essere stato chiaro :-\
beh, in genere la penso come te, guarda un po'... " /> solo che sono in un periodo "pontificale" " />
Sono riuscita a leggere solo i racconti in gara.
Tyrion Hill: mi è piaciuto il messaggio nel complesso e l'ultimo paragrafo, dove appunto tutto si capisce, mi ha diciamo proprio "colpito". Il problema è che mi il brano mi ha detto qualcosa solo dopo aver letto l'ultimo paragrafo. La parte precedente è troppo faticosa da leggere e probabilmente per questo non mi stava trasmettendo molto. Non concordo con chi dice "ma non c'è niente di male in un brano difficile da leggere, guardate i geni della letteratura..." Per me la difficoltà di lettura è sempre un difetto. Poi un pezzo difficile da leggere può essere un capolavoro per altre ragioni, ma questo specifico aspetto resta un difetto. In un brano così breve ciò è peggio. Adesso non so cosa succederebbe se questo racconto venisse cambiato e come bisognerebbe cambiare, so solo che così mi dà troppo l'aria di "racconto che si salva all'ultimo".
Non mi interessa invece che il messaggio sia diverso da quello del racconto sul boom. Primo, io giudico in modo del tutto indipendente dai precedenti scritti dell'utente. Per me è come se i racconti fossero stati pubblicati in modo anonimo. Secondo, per me non è un problema trasmettere messaggi tra di loro contrastanti da brano in brano. Il messaggio non deve per forza rappresentare la Visione della Vita dell'autore, ma può essere semplicemente una possibile visione che lui vuole mostrare. Nemmeno io sono così cinica come i miei racconti possono far credere " />
Metal Duchess: mi è piaciuto il messaggio e le immagini sono abbastanza efficaci. Qualche passaggio non mi ha convinto del tutto, ma adesso non ricordo... nel complesso però funziona bene.
Non è tanto il mio genere di brano. Non sono molto per i pezzi interamente basati su... uhm... "descrizione che simboleggia un messaggio". Però è il tuo brano che mi è piaciuto di più insieme a quello del Gioco.
Skie Lannister: Per te il discorso è molto simile a quello di Metal Duchess. Secondo me stava meglio usare qualche parolina in meno, a volte hai un po' abbondato in aggettivi ecc... ma nel complesso è scritto in modo efficace. E' anche relativamente lungo e complesso come brano, quindi "ricco". Non è proprio il mio genere, ma non mi è dispiaciuto.
Gendry86: il messaggio poteva anche essere carino, ma il brano è troppo discorsivo e poco "artistico", diciamo. Sembra più una personale riflessione sulla vita che un racconto. Neanche secondo me va bene, messo così.
Stark: non capisco un cavolo di poesie e non sono il mio genere. Questa mi è sembrata gradevole... ma non c'è qualcosa che mi abbia colpito così tanto da passare sopra a questa mia scarsa dimestichezza con la poesia.
Lochlann: Il tema nel complesso è banalotto, ma l'idea delle lastre di vetro è simpatica e qualcosa di particolare al brano lo dà. Il problema è che la scrittura non mi convince abbastanza. Non ci sono espressioni o immagini particolarmente efficaci e ci sono invece un po' di difettucci. Concordo con la critica di Tyrion ad esempio, e ci sono altri passaggi in cui hai messo parole inutili. Per me è grave infilare parole solo per il gusto di allungare.
Per il voto ci penso ancora un po'. Magari dovrei rileggere alcuni brani " />
Nonno, se hai intenzione di cambiare il racconto il mio voto va ritirato èé. Per te non sarà più perfetto dopo i commenti ma io sono d'accordo con il tuo amico..e i messaggi contrastanti vanno benissimo in momenti diversi sennò uno leggerebbe solo racconti di un solo genere di un solo autore e si guarderebbe mostre di un solo periodo di un solo pittore per tutta la vita...no tx
Ilyn, perchè non l'hai postato il racconto vuoto? Te lo tieni per quando sarà il tema? ">
No, è che non avevi idee. " />Il mio non scrivere nulla in questo contest è, in realtà, una struggente denuncia verso il vuoto radicato nell’animo dell’uomo contemporaneo. Il mio racconto più intimo e profondo di sempre.Ser Lostdream ha descritto la paranoia che chiama paranoia, una catena di insoddisfazione, di bisogno, senza fine. E questo per me è un messaggio.
(Non mi è sfuggito il sarcasmo: metto questo sottotitolo per tua tranquillità).
E che differenza c'è?Ho detto che non è giusto pretendere la morale da un racconto, non che non si debba mai esprimere un’opinione.
Detto questo, non vedo come tu ti possa lamentare della mia "incoerenza"...Secondo me, se c'è l'intrattenimento, andare a cercare col lanternino un messaggio è sbagliato. Non si deve essere maestri di vita a tutti i costi o pretendere che anche gli altri lo siano.
Non c'è alcuna incomprensione di fatto, ma è irrilevante. Ciò che è rilevante è che gli ingredienti della storia includano il concetto, anche subliminale se vuoi, di "incomunicabilità". Non saprei come spiegartelo meglio, ma è una tecnica comunissima in letteratura. Non so qual è il nome tecnico, ma si fa.Io non discuto dell’idea, che ho anche definito interessante, ma del modo in cui l’hai resa. L’incomprensione che c’è di fatto non riesco a vederla. Se l’hai descritta e sono io a essere miope, indicamela e fammi contento.
E' ovvio che non vale più, visto che te ne ho data una migliore. La prima volta semplicemente ero convinto che tu stessi scherzando, e ti ho sparato la prima cosa che mi è passata per la mente. Ora vedo che per te questo è un dramma, davvero questa cosa ti turba profondamente, e quindi mi sono sforzato di darti una risposta quanto più vera e sincera possibile. Il fatto che tu rifiuti una risposta data 6 ore fa, andando a recuperarne una che ti ho dato 10 giorni fa, mostra che non hai una reale intenzione di comunicare con me. Non ho alcun obbligo di coerenza rispetto ad altri miei racconti, punto.Tyrion, sei tu che l’hai definito un cambiamento, quando hai parlato di momenti in cui vedi il mondo in un modo, e momenti in cui lo vedi in un altro (cambi tu, cambia l’idea). Quella risposta non vale più?Ti ostini a vederlo come un "cambiamento", e qui persisti nel tuo errore. La tragicità di un'umanità senza speranza è degna di essere raccontata. La speranza per l'umanità offerta dalla scienza è degna di essere raccontata. Tutto qua. Sinceramente non riesco a comprendere la ragione vera (non quella che presenti...) di tutti i problemi che ti fai.
A me va benissimo che il racconto non ti piaccia, e mi limito a spiegarti le mie ragioni: ho anche provato a eliminare i termini stranieri dalla prima parte, ma non mi sembrava funzionare più. Ho chiesto aiuto a Umberto Eco, e lui mi ha spiegato perché i termini non potevo toglierli. E' sempre un'opinione, tu non se d'accordo, mi va benissimo - mi basta di sapere che non sono un folle a pensarla diversamente, tutto qui.
Tranquilla, di quel racconto non cambierò una virgola! " />Nonno, se hai intenzione di cambiare il racconto il mio voto va ritirato èé.
Seethamaran Toral. Aldilà dell’esagerazione e della ripetitività del dialogo (necessaria, ma potevi accorciarlo senza perdere nulla), è sicuramente meglio del precedente. Il problema, infatti, viene mostrato e non più raccontato.
aspè, assicuro che di dialoghi simili ne avrò sentiti a centinaia, anche di peggiori, nessuna esagerazione " />
Ma è proprio il gesto del non postare a essere significativo. Volevo che ci fosse l’assoluta assenza di movimento dovuta alla disillusione, alla consapevolezza delll’impossibilità di comunicare attraverso la barriera costituita dal vetro dello schermo (e non solo). Continua a leggere e capirai il perché.Ilyn, perchè non l'hai postato il racconto vuoto? Te lo tieni per quando sarà il tema?
Sono d’accordo, infatti all’inizio ho detto (parole testuali) “ogni racconto andrebbe giudicato a prescindere dagli altri, ma voglio chiedertelo ugualmente”. Sembra che quella mia premessa non l’abbia notata nessuno.Non mi interessa invece che il messaggio sia diverso da quello del racconto sul boom. Primo, io giudico in modo del tutto indipendente dai precedenti scritti dell'utente. Per me è come se i racconti fossero stati pubblicati in modo anonimo. Secondo, per me non è un problema trasmettere messaggi tra di loro contrastanti da brano in brano. Il messaggio non deve per forza rappresentare la Visione della Vita dell'autore, ma può essere semplicemente una possibile visione che lui vuole mostrare.
È solo una cosa che mi sembrava evidente, che mi impediva di considerare “profondo” il messaggio (e visto che sono proprio io a non considerarlo obbligatorio, direi che per me non è un peccato capitale) e ho chiesto, senza mai pensare che Tyrion se la sarebbe presa così tanto. Se ci prendessimo tutti un po’ meno seriamente, si eviterebbero reazioni come questa, rivolta non più alla mia opinione, ma alla persona che l'ha espressa (cioè io):
La mia critica non è quindi solo una critica, non può esserlo. È piuttosto un turbamento personale, un'ossessione. Ci sono dei secondi fini, come hai detto ieri notte, non c'è una genuina voglia di comunicare. Sono una creatura dell'inferno :-P Ammazza, oh, ma se avessi detto che il racconto mi faceva schifo, come mi avresti dipinto?Ora vedo che per te questo è un dramma, davvero questa cosa ti turba profondamente, e quindi mi sono sforzato di darti una risposta quanto più vera e sincera possibile. Il fatto che tu rifiuti una risposta data 6 ore fa, andando a recuperarne una che ti ho dato 10 giorni fa, mostra che non hai una reale intenzione di comunicare con me. Non ho alcun obbligo di coerenza rispetto ad altri miei racconti, punto.
Ripeto che, per me, perdere tempo per commentare un brano è un segno di rispetto nei confronti di chi ha perso tempo a scriverlo. Un modo per ripagarlo, dove la moneta è appunto il tempo, un qualcosa che di scontato ha poco. Vale per tutti. Questo a prescindere dal commento, che può essere positivo o meno. Personalmente, preferisco una critica argomentata a un complimento non argomentato: il fatto che in passato abbia addirittura criticato dei complimenti (e anche allora mi guardavi con diffidenza), la dice tutta.
Ma secondo te perché non l'ha notata nessuno? Perché di fatto è una frase vuota. La sola cosa reale è che hai molto insistito su questo punto. Insistito, e insistito - per te questa cosa è importantissima, quindi aggiungere quella specificazione cade nel vuoto.Sono d’accordo, infatti all’inizio ho detto (parole testuali) “ogni racconto andrebbe giudicato a prescindere dagli altri, ma voglio chiedertelo ugualmente”. Sembra che quella mia premessa non l’abbia notata nessuno.
No, no, calma: l'unico che ha reagito alla persona sei tu. Infatti non hai giudicato il racconto in sé, ma hai giudicato il fatto che la stessa persona avesse scritto il racconto precedente e questo. Ma che discorsi fai? Tranquillo, non mi prendo sul serio: è solo che le cretinate le riconosco facilmente.È solo una cosa che mi sembrava evidente, che mi impediva di considerare “profondo” il messaggio (e visto che sono proprio io a non considerarlo obbligatorio, direi che per me non è un peccato capitale) e ho chiesto, senza mai pensare che Tyrion se la sarebbe presa così tanto. Se ci prendessimo tutti un po’ meno seriamente, si eviterebbero reazioni come questa, rivolta non più alla mia opinione, ma alla persona che l'ha espressa (cioè io):
Ma infatti non lo è, come ormai ti è stato detto da più parti (mi riferisco alla tua richiesta di coerenza fra racconti differenti dallo stesso autore).La mia critica non è quindi solo una critica, non può esserlo.
Esatto! " />È piuttosto un turbamento personale, un'ossessione. Ci sono dei secondi fini, come hai detto ieri notte, non c'è una genuina voglia di comunicare.
Non esageriamo, adesso! " />Sono una creatura dell'inferno :-P
Ma benissimo! Ti piacerebbe dipingermi come quello che se la prende per le critiche, ma ti va storta...Ammazza, oh, ma se avessi detto che il racconto mi faceva schifo, come mi avresti dipinto?
Ma da dove saltano fuori, queste cose? Che ti guardassi con "diffidenza" è solo nella tua immaginazione. " />Ripeto che, per me, perdere tempo per commentare un brano è un segno di rispetto nei confronti di chi ha perso tempo a scriverlo. Un modo per ripagarlo, dove la moneta è appunto il tempo, un qualcosa che di scontato ha poco. Vale per tutti. Questo a prescindere dal commento, che può essere positivo o meno. Personalmente, preferisco una critica argomentata a un complimento non argomentato: il fatto che in passato abbia addirittura criticato dei complimenti (e anche allora mi guardavi con diffidenza), la dice tutta.
Ora dimmi che ho votato i tuoi racconti "con diffidenza", dai...
Ho cambiato idea: hai ragione.
Anzi, se è ancora possibile, ti do il mio secondo voto (il primo va a Metal Duchess).
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."