Per "scritto di getto" intendo qualcosa di buttato lì in poco tempo senza pensarci, e pubblicato senza ricontrollare (o al massimo dandogli una rilettura veloce).Senza impegno non direi proprio. Senza rilettura neanche. Di getto sì, però. In particolare il finale lo avevo immaginato molto differente prima di iniziare a scrivere.
La "tecnica" sono le scelte formali che si fanno quando si scrive. E' da questo punto di vista che si scrive meglio o peggio (mentre i contenuti in sè sono una questione diversa). Poi esiste anche tutta una serie di corsi e manuali che danno consigli su come scrivere meglio (senza che essi siano dei dogmi assoluti, ovviamente).Può darsi, ma restano scelte inconscie. Quando tu dici "tecnica", o Prete Rosso parla di "livello tecnico" molto variabile, io, in tutta sincerità, non so a cosa vi riferiate :-P Ma qui, forse, rischiamo di andare troppo off-topic.
Ecco, sotto questo aspetto tu quando scrivi in genere secondo me fai delle scelte "buone", almeno nell'ambito di questo contest di noi dilettanti^^
Comunque rivoto (pfff http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/closedeyes.gif) TRIEX " />
Non ti piace votarmi arya? xD
No, è il sistema di dover sempre rivotare che trovo stupido.
E siccome sono kattiva e polemika, ogni momento è buono per lamentarmi http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/latoscuro.gif
Ogni scrittore professionista attua coscientemente delle scelte stilistiche che danno una certa uniformità di forma a ciò che scrive, indipendentemente dall'oggetto della sua scrittura. Si passa dalla struttura dei periodi alla scelte descrittive, all'uso di aggettivi fino alla costruzione dei dialoghi e di intere scene. Quello che rilevo io, ma potrei sbagliarmi, è che nessuno di noi ancora è in grado di scrivere allo stesso modo di qualsiasi cosa, ma le cose ci riescono meglio se siamo "ispirati" dall'argomento del contest. Questa è la differenza che c'è tra un "professionista" come Martin e tanti "potenziali geni narrativi", come potrebbero essere i partecipanti al forum. Per me questa differenza è importantissima, perciò mi riferivo a questo parlando in generale di "livello tecnico", "padronanza del mezzo".Può darsi, ma restano scelte inconscie. Quando tu dici "tecnica", o Prete Rosso parla di "livello tecnico" molto variabile, io, in tutta sincerità, non so a cosa vi riferiate :-P Ma qui, forse, rischiamo di andare troppo off-topic.Comunque, Ilyn, non mi sembra che la tecnica ti manchi poi così tanto.
@Triex
Io ti RIvoto, Triex, proprio perchè il tuo brano sarà stato pure scritto di getto, però era pulito. E mi è piaciuto. http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/happy.gifIo guardo il risultato finale, il brano postato, perciò se Triex è più portato di AryaSnow, però non pulisce i suoi brani da refusi o errori banali di sintassi o grammatica, il brano non mi piace. Finisce là.
Sì che li pulisco .-. Ragazzi, che idea vi siete fatti di me?
Ecco, qui non concordo tanto.Ogni scrittore professionista attua coscientemente delle scelte stilistiche che danno una certa uniformità di forma a ciò che scrive, indipendentemente dall'oggetto della sua scrittura. Si passa dalla struttura dei periodi alla scelte descrittive, all'uso di aggettivi fino alla costruzione dei dialoghi e di intere scene. Quello che rilevo io, ma potrei sbagliarmi, è che nessuno di noi ancora è in grado di scrivere allo stesso modo di qualsiasi cosa, ma le cose ci riescono meglio se siamo "ispirati" dall'argomento del contest. Questa è la differenza che c'è tra un "professionista" come Martin e tanti "potenziali geni narrativi", come potrebbero essere i partecipanti al forum. Per me questa differenza è importantissima, perciò mi riferivo a questo parlando in generale di "livello tecnico", "padronanza del mezzo".
Io se non sono ispirata non scrivo niente, non sono certo costretta a farlo.
Tutti i miei racconti sono ispirati più o meno allo stesso modo, credo.
Se poi alcuni sono venuti meglio/peggio di altri (o a qualcuno piacciono più/meno di altri) i motivi saranno diversi da questo.
Non so gli altri...
Poi secondo me la tecnica non c'entra poi tanto con quanto ispira l'argomento del contest. Quest'ultima questione avrà più a che fare con il contenuto...
Non vedo nemmeno perchè uno dovrebbe scrivere cose diverse sempre allo stesso modo, tra l'altro http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/unsure.gif L'importante è che lo stile sia più efficace possibile per lo specifico contenuto.
PS: ma che intendete voi per "scrivere di getto"?
Ary forse non mi sono spiegato bene. Ti faccio un esempio che tutti conosciamo. " /> Martin quante pagine avrà scritto di ASoIaF? Più di 3000? Non credo che siano state tutte scritte in preda ad una forte ispirazione. La maggioranza sarà stata pianificata per molto tempo. Io me lo immagino che cerca di far quadrare i conti nelle linee temporali dei protagonisti, aggiunge e toglie eventi e scene a suo piacimento, per far trovare personaggio x in luogo y in un certo tempo z in modo tale che si verifichi l'evento t. Insomma tutto il contrario di quello che io e te definiamo "ispirazione". Poi anche lui avrà personaggi preferiti e personaggi che non sopporta. Ci saranno cose che preferisce raccontare e altre che lo affliggono di più. Gli piaceranno gli intrighi o le battaglie? " /> Però ti sei mai accorta di un calo a livello tecnico della sua scrittura nel descrivere gli uni o gli altri?Ecco, qui non concordo tanto.Ogni scrittore professionista attua coscientemente delle scelte stilistiche che danno una certa uniformità di forma a ciò che scrive, indipendentemente dall'oggetto della sua scrittura. Si passa dalla struttura dei periodi alla scelte descrittive, all'uso di aggettivi fino alla costruzione dei dialoghi e di intere scene. Quello che rilevo io, ma potrei sbagliarmi, è che nessuno di noi ancora è in grado di scrivere allo stesso modo di qualsiasi cosa, ma le cose ci riescono meglio se siamo "ispirati" dall'argomento del contest. Questa è la differenza che c'è tra un "professionista" come Martin e tanti "potenziali geni narrativi", come potrebbero essere i partecipanti al forum. Per me questa differenza è importantissima, perciò mi riferivo a questo parlando in generale di "livello tecnico", "padronanza del mezzo".
Io se non sono ispirata non scrivo niente, non sono certo costretta a farlo.
Tutti i miei racconti sono ispirati più o meno allo stesso modo, credo.
Se poi alcuni sono venuti meglio/peggio di altri (o a qualcuno piacciono più/meno di altri) i motivi saranno diversi da questo.
Poi secondo me la tecnica non c'entra poi tanto con quanto ispira l'argomento del contest. Quest'ultima questione avrà più a che fare con il contenuto...
Non vedo nemmeno perchè uno dovrebbe scrivere cose diverse sempre allo stesso modo, tra l'altro http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/unsure.gif L'importante è che lo stile sia efficace per lo specifico contenuto.
In AFfC che è un libro che ha molto sofferto la divisione con ADWD, in cui succedono davvero poche cose importanti, ti accorgi subito che la maggior parte di quelle pagine sono frutto del "mestiere", che uno come me e come te, a quanto dici, non sarebbe riuscito mai a finire quel libro.
Davvero lì di ispirazione c'è poco e niente. Forse un paio di scene che danno i brividi. " />
Secondo me, anche nello scrivere un racconto, ognuno di noi dovrebbe cercare un proprio stile, una capacità descrittiva, in generale una "tecnica" che non sia influenzabile da ciò che si racconta. Quello che ho notato finora è che molti di noi sono coerenti solo in particolari aspetti del racconto. Per esempio c'è chi è bravo in un certo tipo di descrizioni statiche, però in quelle dinamiche non lo è. Chi è bravo nei dialoghi, ma non riesce a sviluppare adeguatamente il filo narrativo. Chi, come me, se l'argomento è interessante riesce a scrivere buoni racconti, ma se non lo è, nonostante le idee non riesce a metterle su carta decentemente.
Scrivere di getto per me sarebbe buttare giù tutta la storia in un unico momento creativo senza fermarsi a dare una controllata a sintassi e punteggiatura. Ciò non toglie che queste possono essere fatte dopo.. " />PS: ma che intendete voi per "scrivere di getto"?
In linea di massima concordo con AryaSnow: lo stile si cambia a seconda. Lo si sceglie come quello che si sente più adatto a quello che si vuole descrivere o raccontare.
Sono d'accordo che in un lungo romanzo (come le Cronache) debba esistere una uniformità di stile, ma noi scriviamo racconti, e possiamo cambiare stile per ogni racconto.
Confermo il mio voto a Tyrion http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/laugh.gif
Ma questo è ovvio.Ary forse non mi sono spiegato bene. Ti faccio un esempio che tutti conosciamo. " /> Martin quante pagine avrà scritto di ASoIaF? Più di 3000? Non credo che siano state tutte scritte in preda ad una forte ispirazione. La maggioranza sarà stata pianificata per molto tempo. Io me lo immagino che cerca di far quadrare i conti nelle linee temporali dei protagonisti, aggiunge e toglie eventi e scene a suo piacimento, per far trovare personaggio x in luogo y in un certo tempo z in modo tale che si verifichi l'evento t. Insomma tutto il contrario di quello che io e te definiamo "ispirazione".
In tutto la sola ispirazione non basta, ma ci vuole anche il "cervello". Anche in questi raccontini qui (anche se ovviamente è molto più semplice che per una saga). Per le stesse idee a me sinceramente il ragionamento serve.
I cali tecnici è ovvio che non dovrebbero esserci. Ma nell'usare uno stile diverso in un'opera rispetto a un'altra non vedo che problema ci sia, se i rispettivi stili sono adatti ai contenuti a cui si riferiscono. Non c'entra niente il calo con questo, anzi.Poi anche lui avrà personaggi preferiti e personaggi che non sopporta. Ci saranno cose che preferisce raccontare e altre che lo affliggono di più. Gli piaceranno gli intrighi o le battaglie? http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/mad.gif Però ti sei mai accorta di un calo a livello tecnico della sua scrittura nel descrivere gli uni o gli altri?
Comunque il tema del contest non ti dice cosa precisamente devi scrivere. Ti dà solo uno spunto, un tema che puoi intendere come ti pare (anche in senso lontano da quello letterale, volendo). Il contenuto del tuo racconto te lo scegli praticamente tutto tu, nessuno è "costretto" a scrivere cose che non lo ispirano. Sono brevi raccontini slegati tra loro, quindi non devi nemmeno scrivere una cosa per forza a causa di collegamenti con il lavoro precedente.
Qui, se uno decide di scrivere un raccontino, è perchè ha trovato una trama lo ispiri (non è così difficile, dato il carattere generico dei temi). Altrimenti non scrive. Non ha alcuna ragione di "costringersi". Almeno questo vale per me.
Di scene molto belle in AFFC ne vedo molto più di un paio, ma questo mica significa che siano solo ispirazione. L'aspetto razionale c'è a prescindere.che uno come me e come te, a quanto dici, non sarebbe riuscito mai a finire quel libro.
Davvero lì di ispirazione c'è poco e niente. Forse un paio di scene che danno i brividi. " />
Poi non posso sapere dove lui sia stato più ispirato e dove meno, io posso dire solo cosa ha emozionato di più a me.
Ma scrivere cose diverse può richiedere appunto modi di scrivere diversi. E' proprio il cercare la "coerenza" a tutti i costi che non è il massimo.Secondo me, anche nello scrivere un racconto, ognuno di noi dovrebbe cercare un proprio stile, una capacità descrittiva, in generale una "tecnica" che non sia influenzabile da ciò che si racconta. Quello che ho notato finora è che molti di noi sono coerenti solo in particolari aspetti del racconto. Per esempio c'è chi è bravo in un certo tipo di descrizioni statiche, però in quelle dinamiche non lo è. Chi è bravo nei dialoghi, ma non riesce a sviluppare adeguatamente il filo narrativo. Chi, come me, se l'argomento è interessante riesce a scrivere buoni racconti, ma se non lo è, nonostante le idee non riesce a metterle su carta decentemente.
Se ad esempio Nabokov scrivesse una battaglia navale nello spazio, vista dal PdV di un rozzo soldato, con lo stesso stile usato per Lolita, probabilmente farebbe una schifezza :-P
Comunque probabilmente intendi solo dire che non dovrebbero esserci cali qualitativi. Beh, questo mi pare ovvio " />
Però, riguardo all'ispirazione, non penso che molti scrivano cose che non li ispirano. Così come non penso che sia solo l'ispirazione l'unico tuo ostacolo davanti all'essere bravo come i Grandi Scrittori Professionisti, sinceramente :-P (e questo ovviamente vale per tutti)
No, è il sistema di dover sempre rivotare che trovo stupido.
E siccome sono kattiva e polemika, ogni momento è buono per lamentarmi " />
Non sei kattiva e polemica, sei gnucca e non capisci che lamentarti non è il modo giusto http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/blink.gif
Devo passare a mezzi più drastici?Non sei kattiva e polemica, sei gnucca e non capisci che lamentarti non è il modo giusto http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/blink.gif
sangue! sangue!
Forse sarebbe meglio, nonché più utile, un esempio legato al contest.Ti faccio un esempio che tutti conosciamo.
Mi sembra di aver capito che dici di accorgertene, quando un racconto ci è piaciuto scriverlo, quando ci ha costretto a un lavoro più forzato e quindi ci siamo affidati di più al “mestiere” (che non abbiamo, e da qui il calo qualitativo), quando abbiamo scritto in maniera più spontanea, eccetera.
Saresti in grado di entrare nello specifico con qualcuno di noi? Può essere interessante, soprattutto se ci prendi :-)
Dai Ary, adesso non travisare quello che ho detto, che è diverso. Non ho mai parlato di contenuti e stile, ma solo di capacità tecnica nella gestione delle varie parti del racconto/libro.I cali tecnici è ovvio che non dovrebbero esserci. Ma nell'usare uno stile diverso in un'opera rispetto a un'altra non vedo che problema ci sia, se i rispettivi stili sono adatti ai contenuti a cui si riferiscono. Non c'entra niente il calo con questo, anzi.Poi anche lui avrà personaggi preferiti e personaggi che non sopporta. Ci saranno cose che preferisce raccontare e altre che lo affliggono di più. Gli piaceranno gli intrighi o le battaglie? " /> Però ti sei mai accorta di un calo a livello tecnico della sua scrittura nel descrivere gli uni o gli altri?
Comunque il tema del contest non ti dice cosa precisamente devi scrivere. Ti dà solo uno spunto, un tema che puoi intendere come ti pare (anche in senso lontano da quello letterale, volendo). Il contenuto del tuo racconto te lo scegli praticamente tutto tu, nessuno è "costretto" a scrivere cose che non lo ispirano. Sono brevi raccontini slegati tra loro, quindi non devi nemmeno scrivere una cosa per forza a causa di collegamenti con il lavoro precedente.
Qui, se uno decide di scrivere un raccontino, è perchè ha trovato una trama lo ispiri (non è così difficile, dato il carattere generico dei temi). Altrimenti non scrive. Non ha alcuna ragione di "costringersi". Almeno questo vale per me.
Ma scrivere cose diverse può richiedere appunto modi di scrivere diversi. E' proprio il cercare la "coerenza" a tutti i costi che non è il massimo.Secondo me, anche nello scrivere un racconto, ognuno di noi dovrebbe cercare un proprio stile, una capacità descrittiva, in generale una "tecnica" che non sia influenzabile da ciò che si racconta. Quello che ho notato finora è che molti di noi sono coerenti solo in particolari aspetti del racconto. Per esempio c'è chi è bravo in un certo tipo di descrizioni statiche, però in quelle dinamiche non lo è. Chi è bravo nei dialoghi, ma non riesce a sviluppare adeguatamente il filo narrativo.
Se ad esempio Nabokov scrivesse una battaglia navale nello spazio, vista dal PdV di un rozzo soldato, con lo stesso stile usato per Lolita, probabilmente farebbe una schifezza :-P
Io ho detto che c'è una profonda differenza tra dilettanti e professionisti ed è quella di riuscire a scrivere in un certo modo, diciamo "professionale" e con una certa uniformità, a prescindere dall'argomento del racconto, o della bellezza intrinseca dell'argomento che narrano. Da lì poi ho cercato di spiegarmi meglio ma non avete capito, evidentemente, quello che dicevo. http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/unsure.gif
E' ovvio che la scelta di narrare una storia da un PdV piuttosto che da un altro non fa parte del "mestiere", ma è una scelta creativo-narrativa di carattere personale e dipende dal tipo di storia che si vuole raccontare. Io non parlo di questo, quanto piuttosto del fatto che un professionista sa come gestire la scena che deve scrivere indipendentemente da umori giornalieri, ispirazione o altre cose che possono condizionare un dilettante.
La "coerenza", forse ho forzato il significato del vocabolo, non sta nel trovare uno stile unico da adattare a tutte le storie che mi vengono in mente. Non è una coerenza-ipertestuale. " />
Però ognuno di noi dovrebbe crearsi un bagaglio di esperienza tale da riuscire a districarsi in tutte le situazioni tecniche che si possono verificare scrivendo un racconto. Mi spiego meglio.
Una volta scelta la storia ed esaurita la parte creativa, se per far funzionare il mio racconto ho bisogno di un dialogo, dovrei essere in grado di gestire quello strumento senza la preoccupazione di rovinare tutto. I miei racconti sono condizionati molto dalle mie capacità perchè siccome non sono padrone di tutti gli strumenti tecnici, di volta in volta cerco di scrivere brani che non si allontanano troppo da ciò che riesco a gestire con una certa tranquillità. Se per esempio sono bravo nelle descrizioni statiche, ma non in quelle dinamiche, difficilmente un racconto pieno d'azione mi verrà bene perchè al suo interno ci saranno brani statici che mi verranno benissimo e altri più concitati che saranno deboli. Tutto questo viene prima, molto prima delle scelte artistiche sul brano. Per questo dicevo che tra di noi sono pochi/nessuno a padroneggiare il mezzo narrativo. Uno è bravo in una parte, uno nell'altra. Siamo ancora in fase di apprendimento. " />
Ilyn ho letto adesso il post e stavo andando a dormire. Se leggi i miei racconti nei contest passati ti accorgi subito quali sono quelli che mi sono piaciuti di più. http://www.hinaworld.it/labarriera.net/forum/public/style_emoticons/default/happy.gifForse sarebbe meglio, nonché più utile, un esempio legato al contest.Ti faccio un esempio che tutti conosciamo.
Mi sembra di aver capito che dici di accorgertene, quando un racconto ci è piaciuto scriverlo, quando ci ha costretto a un lavoro più forzato e quindi ci siamo affidati di più al “mestiere” (che non abbiamo, e da qui il calo qualitativo), quando abbiamo scritto in maniera più spontanea, eccetera.
Saresti in grado di entrare nello specifico con qualcuno di noi? Può essere interessante, soprattutto se ci prendi :-)
Comunque il discorso che facevo io era questo. Ognuno di noi è più portato nello scrivere una parte del racconto. C'è chi è più portato nel descrivere ambientazioni, chi nel presentare personaggi, chi nel tratteggiare psicologie, chi è bravo nel narrare avvenimenti e azioni. Allo stesso modo ha delle lacune. Perciò se l'idea di partenza che ha avuto è vicina a ciò che sa fare meglio, scriverà un buon racconto; se è lontana da ciò, l'autore sarà costretto a mediare, a trovare un compromesso per far funzionare il racconto.
Non posso sapere se lo hai fatto per questo motivo, ma nel contest passato ricordo che ti sarebbe piaciuto scrivere una sceneggiatura. Alla fine l'hai trasformata in una trascrizione. Il racconto è venuto bene ugualmente però hai dovuto modificare l'idea iniziale che avevi avuto per le tue esigenze tecniche, non creative. Correggimi se sbaglio.