si si certo , no che le politiche ufficiali sono antieconomiche , le politiche che non ci sono state sono la causa delle politiche sbagliate ........si si
Una traduzione di può avere?
5 hours fa, Loki di Asgard dice:ovvero che l'inghilterra uscisse dalla UE facendo una pernacchia non avrebbe nessun cataclisma
Il Financial Times prevede un crollo del Pil britannico del 10% circa in 5 anni, in caso di no deal, un'altro studio (non ricordo quale) parlava dell'7/8% in circa 10 anni; ognuno fa i suoi conti, ma fatto sta che la Brexit, con o senza accordo, sarà matematicamente un macello per la GB. E dalla fuga di imprese e banche (meditano di andarsene perfino i Lloyd's) al momento si prevede che farà piovere oro soprattutto su Parigi, Francoforte e Dublino che stanno mettendo in mostra "la mercanzia" per attirare le banche e le istituzioni che lascieranno Londra (e la City è stata declassata nella classifica del Global Financial Centres Index, in settembre, ed è lecito aspettarsi che sia solo un'antipasto), HSBC (secondo gruppo bancario al mondo) ha spostato già un migliaio di dipendenti dalla sede londinese a quella parigina.
Mi risulta difficile concepire che l'abbandono di singolo Paese, per quanto grande e ricco, crei più problemi economici ai 27 che restano insieme che a quello che se ne va, e i dati che ho appena esposto (rintracciabilissimi in Internet) dicono abbastanza chiaramente che non succederà.
5 hours fa, Loki di Asgard dice:mentre l'UE ne uscirebbe indebolita ancor di più di quanto l'abbia indebolita la brexit in se , ed è tutta colpa della UE stessa e di come è fatta
Vero, ci sono le conseguenze politiche. I sovranisti d'europa (al quale bisogna aggiungere quel fine statista che è Trump, supporter della Brexit fin dalla prima ora, ma lui può permetterselo) si sono eccitati come non mai al solo pensiero che un Paese sia riuscito a forzare le sbarre del gulag europeo, il problema è che la Brexit sta mostrando come il ritorno al sovranismo si rischi di pagarlo letteralmente col sangue. E stiamo parlando della GB, un Paese meno integrato di quanto non lo siano Italia, Francia, Germania, Polonia e via discorrendo.
6 hours fa, Loki di Asgard dice:senza contare che una volta aperta la porta .......
Metti caso che si avverino i peggiori scenari che si profilano per l'UK post Brexit dura. Secondo te chi avrebbe il coraggio di correre a varcarla, perfino tra i sovranisti più assatanati?
Perfino l'Ungheria di Orban (ORBAN!!) è contraria alla Brexit, in quanto c'è il timore che i 4 miliardi di euro abbondanti che il Paese riceve da Bruxelles si riducano, dovesse Londra decidere di andarsene.
10 hours fa, Menevyn dice:E dalla fuga di imprese e banche (meditano di andarsene perfino i Lloyd's) al momento si prevede che farà piovere oro soprattutto su Parigi, Francoforte e Dublino che stanno mettendo in mostra "la mercanzia" per attirare le banche e le istituzioni che lascieranno Londra (e la City è stata declassata nella classifica del Global Financial Centres Index, in settembre, ed è lecito aspettarsi che sia solo un'antipasto), HSBC (secondo gruppo bancario al mondo) ha spostato già un migliaio di dipendenti dalla sede londinese a quella parigina.
In effetti l'impreparazione italiana alla Brexit è vergognosa.
Avrebbe dovuto essere considerata come eventuale occasione per attirare capitale straniero e creare vere e proprie opportunità lavorative per il paese, ma figuriamoci. Con la situazione che c'è da noi al momento chi può sentirsi invogliato a spostarsi qui?
E non lo dico perché penso che bisogni calarsi le braghe di fronte all'investitore straniero ma perché un po' di politiche lungimiranti e orientate allo sviluppo anche a medio e lungo termine non sarebbero un male.
Già è stato un peccato perdere l'agenzia internazionale del farmaco per cui avevamo tutte le sedi giá pronte a favore dell'Olanda che doveva ancora costruirle (chissà come è andata a finire poi).
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Milano potrebbe diventare il polo finanziario dell'Europa meridionale se sapesse intercettare qualcuna delle società che si stanno preparando a lasciare l'UK, tra l'altro la società che gestisce la Borsa di Londra è la stessa che gestisce anche quella di Milano, quindi molti degli affari che si facevano alla City potrebbero spostarsi a Piazza Affari, ma l'ostacolo più grosso è rappresentato dallo Stato, che avrebbe dovuto iniziare a muoversi già nel 2016, non dopo due anni, quando altri Paesi e città ci hanno già bruciato.
Però noi abbiamo politici che preferiscoo buttare miliardi in mance elettorali e che quando mesi fa si parlò di tassare le bevande zuccherate, dissero che così "colpiamo le multinazionali" (non ricordo se fu la Ruocco o la Lezzi, M5S comunque). Siamo messi proprio bene.
Vorrei portare all'attenzione il caso di tal Dyson James. Proprio quel Dyson, la marca degli aspirapolveri. Lui, patron dell'azienda, è inglese, Brexiter convinto e arrabbiato.
Alcuni giorni fa è uscita ma passata in sordina la notizia che la Dyson ha spostato la sua sede legale dal Regno Unito a Singapore. Ufficialmente per essere più vicina ai "mercati emergenti". Ma non può certo sfuggire il fatto che Singapore è tra i Paesi asiatici ad avere un accordo di scambio commerciale agevolato con la UE.
Cos'è che diceva Pio XI (l'attribuzione al Divo Giulio Andreotti è un falso) a proposito del pensar male?
proprio belle queste imprese che hanno paura di dover pagare gli stipendi congrui ai propri dipendenti come in uno stato normale
Le aziende si spostano dove hanno interesse o pagano meno tasse.. Rimanendo in europa i paradisi fiscali sono l' irlanda, l' olanda, il lussemburgo, liechtstein (o come cavolo si scrive.. :D) e le isole britanniche. La gran bretagna fiscalmente è appetibile fino ad un certo punto. Non sono un tributarista ma le aziende si spostano per convenienza. Sui giornali leggo di questa o quell' azienda pronta a fare i bagagli per via della brexit ma secondo me si spostano solo perchè trovano stati a minor tassazione. I ripensamenti sulla brexit secondo me sono in buona parte una suggestione dei giornali italiani.
Saltando l' oceano il venezuela è sempre in guerra civile tra i socialisti di maduro e il nuovo arrivato autoproclamatosi presidente. Il venezuela e i relativi articoli di giornale li ho sempre presi con le pinze visto il livello di propaganda dell' una e dell' altra parte. Il venezuela è una nuova riedizione della guerra fredda visto i blocchi contrapposti che sostengono o avversano maduro. Da che parte stare? Sicuramente il socialismo di maduro ha fallito miseramente ma i tentativi da parte degli usa di rovesciarlo sono palesi. Certo che i paesi del sudamerica non sono proprio in grado di creare dei governi stabili e democratimente eletti.. E tutto questo tenendo da parte l' influenza degli usa.
3 hours fa, Lord Beric dice:l'attribuzione al Divo Giulio Andreotti è un falso
Ma d'altra parte, eccetto le Guerre Puniche, gli veniva attribuito di tutto.
Il Venezuela è al limite del collasso; mancano beni di prima necessità (cibo, medicinali, si sta registrando addirittura un calo nell'aspettativa di vita), il Pil nel 2018 è stimato a -18%, ci sono decine di migliaia di persone che cercano di lasciare il Paese... Maduro ha il vantaggio di essere appoggiato dall'esercito (più per il fatto che probabilmente gli unici ad avere ancora uno stipendio, o più semplicemente, vista l'inflazione, pasti regolari sono i soldati), che per ora gli sembra fedele e che basta e avanza a tenerlo in piedi.
Vedremo cosa accadrà appena finirà lo Shutdown in USA...
Un' invasione usa è impraticabile perchè il venezuela ha truppe russe sul suo territorio.. Ci sono pure alcuni bombardieri russi..
Non occorre che si arrivi ad un'invasione, basta che gli USA tolgano le sanzioni alle aziende venezuelane e scongelino i soldi del regime sequestrati in USA e li mettano a disposizione di Guaidò.
Con guaidò ancora in venezuela e senza un sostegno deciso dei militari la vedo dura.. Il buon maduro lo farebbe internare subito..
In Venezuela c'è gente che non trova da mangiare da settimane, se con Guaidò si intravedesse la possibilità di tornare a qualcosa che si avvicini alla normalità, credo che molti militari farebbero il salto della quaglia senza ripensamenti. Non so cosa succederà, ci sono le premesse di una guerra civile, ma in ogni caso Maduro è finito.
In Venezuela sono ridotti alla fame da anni, se proprio non vogliamo dire decenni. E se non è quella ad uccidere, c'è sempre la morte violenta, essendo uno dei Paesi più pericolosi al mondo. Purtroppo, come la maggior parte degli Stati post decolonizzazione in America, Africa e Asia è più uno "stato fallito" che altro, dove il potere è detenuto da pochi ricconi in combutta con l'esercito, larghe parti del paese sono totalmente in mano a bande armate altre e la popolazione indottrinata da ideologie e culto del leader vive in miseria assoluta.
Le dittature in quella parte del mondo vanno a cicli, ogni tanto avevano la meglio regimi appoggiati dagli Usa in funzione anti sovietica, ogni tanto era il turno dell'Urss fare l'en plein. Negli ultimi anni il Sudamerica è tornato decisamente all'estrema destra, vedi da ultimo Bolsonaro e tutti gli altri fanatici sostenuti dalla solita accoppiata Militari + Sette Evangeliche. Ma come dicevo, è da tempo immemore che quelle fragili pseudo democrazie passano da un Caudillo all'altro.
La peculiarità del Venezuela (oltre a chiamarsi così perchè ad Amerigo Vespucci ricordava Venezia) sta nell'essere uno dei maggiori produttori di petrolio del mondo intero e di venire da anni e anni di "stabile" dittatura, di Chavez prima e poi del suo erede Maduro, ammiratori di e spalleggiati da Russia e Cina. E proprio come successo all'epoca in quei regimi, le perenni carenze di generi alimentari e beni di prima necessità causano carestie devastanti simili evidentemente all'Holodomor o al Grande balzo in avanti.
Sperare in un trionfo della democrazia, col conseguente rispetto dei diritti e delle libertà appare quasi utopistico specie osservando come se la passano quelle classiche di tradizione ormai secolare, su entrambe le sponde dell'Atlantico. Più realistico ambire a passare da un regime corrotto e inefficace ... a uno meno.
Sarebbe bello invece, sopratutto pensando a quei poveretti 30 milioni di venezuelani, immaginare una specie di Piano Marshall per l'America latina. Quanto alla figura di Guaidò, Presidente dell'Assemblea Nazionale esautorata da Maduro, è oro che cola, sopratutto se davvero dovesse guidare un periodo di transizione in vista di nuove elezioni (per quello che possono valere elezioni caratterizzate in genere da maggioranze bulgare).
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay