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Crisi finanziaria internazionale
I di Iskall Ytterligare
creato il 01 ottobre 2008

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Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 03 ottobre 2008 15:26
che è proprio il discorso che faceva Beric di moralizzare l'azione dei mercati e di chi ci opera.

 

ho sempre avuto il dubbio che per chi sceglie la carriera di manager/banchiere/broker la moralità non sia proprio in cima alla lista dei valori...

 

senza offesa per nessuno, sarebbe come cercare di "moralizzare" i bordelli... :wub:

 

e infatti manager banchieri e brokers e assicuratori sono il peggior prodotto del capitalismo, e la punta di diamante dello stesso...qst dovrebbe dirci qualcosa, sul libero mercato.... :figo:



joramun
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Inviato il 03 ottobre 2008 15:43

Più che altro si dovrebbe capire che se il mercato non è autonomamente in grado di garantire per i piccoli risparmiatori,perchè popolato da sciacalli che non ci pensano due volte a propinare titoli "avvelenati" e a suggerire investimenti sbagliati pur di aumentare i propri guadagni......beh allora deve essere lo Stato a farsi garante di una serie di regole da rispettare.

Nell'ambiente dell'alta finanza c'è stato per troppo tempo un atteggiamento di deresponsabilizzazione,che ha portato a casi come quello della Telecom,dove un manager (Ruggero) lascia beccandosi una liquidazione di 18 milioni di euro,dopo che le sue scelte di mercato e la sua "finanza creativa" avevano portato a un crack finanziario che ha poi generato quasi 40.000 cassa integrati.

Che si incominci a far capire che chi ha voglia di fare "lo squalo",se poi toppa la paga in prima persona.......


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Lord Andrew Snowmane
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Lord Andrew Snowmane
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Inviato il 03 ottobre 2008 15:45

Si, che il mercato, così come viene concepito dal capitalismo, venga regolamentato e tenuto sotto controllo prima che sorgano bolle speculative e che diventi ingestibile e incontrollato (il mercato).

 

Il fatto è che le banche d'affari statunitensi, a dispetto di quelle europee, hanno (da 30 anni a questa parte) concesso mutui senza seri controlli sulla disponibilità di pagamento ritrovandosi a fornire somme di denaro senza chiedere garanzie. In europa, e anche in Italia, quando si chiede un mutuo od un prestito, chi fa la richiesta deve fornire la fotocopia della busta paga, la banca così verifica la disponibilità e su l'uomo non paga, la rata viene detratta dalla busta paga.

Negli Usa le banche si sono ritrovate con parecchi milioni di persone che hanno chiesto prestiti e mutui (anche più di 2 x famiglia) e hanno messo in borsa soldi che, sulla carta davano garanzia di liquidità, quando invece non era così.

La colpa non è tanto dei banchieri, bensì di una parte del sistema capitalistico che è cresciuta senza controllo e ha rovinato non solo banchieri ma anche i dipendenti delle banche.

 

 

Di per sè, il mercato capitalistico non è un male solo che deve essere tenuto sotto controllo.


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 03 ottobre 2008 15:54

..beh allora deve essere lo Stato a farsi garante di una serie di regole da rispettare.

 

Qui però mi viene da porre una domanda. Secondo voi c'è da fidarsi dello Stato? Perchè lo Stato è rappresentato dal Governo e nel Governo ci sono i politici, gente che comunque in un modo o nell'altro può avere degli interessi. Senza contare che gli apparati statali non sono formati solo da ministri e sottosegretari ma anche da una serie di burocrati di cui sappiamo poco o niente.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Lord Andrew Snowmane
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Inviato il 03 ottobre 2008 16:04

Difatti, piuttosto che l'attuale sistema statale italiano, preferisco l'iniziativa privata. Lo stato deve intervenire solo in parte (dal mio punto di vista).


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Ser Balon Swann
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Inviato il 03 ottobre 2008 17:25
Qui però mi viene da porre una domanda. Secondo voi c'è da fidarsi dello Stato? Perchè lo Stato è rappresentato dal Governo e nel Governo ci sono i politici, gente che comunque in un modo o nell'altro può avere degli interessi. Senza contare che gli apparati statali non sono formati solo da ministri e sottosegretari ma anche da una serie di burocrati di cui sappiamo poco o niente.

 

non è questione di fidarsi o non fidarsi... esistono beni e servizi che solo lo Stato può garantire in modo efficiente. Sono quei settori dove è richiesta un'alta dose di equità (sanità, fornitura elettrica, polizia), e costi fissi pazzeschi... in poche parole, nessun privato potrebbe garantirli in modo adeguato in un regime di concorrenza.

Invece esistono altri settori dell'economia dove lo Stato dovrebbe mantenere un atteggiamento ultra-passivo, anche a scapito dell'equità, puntando tutto sull'efficienza... si parla del settore dell'iniziativa economica private, delle piccole-medie imprese eccetera.

 

Più settore concorrenziale è libero e dinamico ed efficiente, più tasse arrivano nella casse statali.

E più tasse arrivano nella casse statali, più il settore gestito dallo Stato può meglio soddisfare le esigenze dei cittadini. Questo è il modello Inglese/Benelux a cui si vorrebbe arrivare in tutta l'UE.

 

Gestire tutto in modo concorrenziale è fallimentare (vedi la sanità degli USA), così come è fallimentare ricercare ovunque l'equità e la giustizia (paesi socialisti, in parte anche l'Italia)

 

 

 

Poi, io oserei dire fuori dal mercato, ci sono le Borse e le cambiali bancario di ventesimo livello. Hanno veramente poco a che fare con lo scambio di beni e servizi.

Sono una specie di casinò, chi entra in quel giro può uscirne ricco o senza un dollaro, senza sapere bene il perchè. Un casinò dove forse nemmeno il banco è sicuro di vincere sempre.

 

E come i casinò andrebbero trattati... inutile abolirli, l'avidità di molte persone è inarrestabile. inutile controllarli, perchè si reggono su meccanismi incontrollabili.

Bisognerebbe semplicemente dire chiaro e tondo, sui giornali, in TV, magari anche nel Codice Civile (e imporre alle stesse banche di scriverlo sulle cambiali) che si tratta nè più ne meno che un gioco d'azzardo, dove si può vincere o perdere e nessuno è tenuto a spiegarti perchè.

Questo porterebbe milioni di investitori ad uscire da questo meccanismo perverso, e ridimensionare notevolmente l'impatto di eventuali nuove crisi.


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sharingan
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Inviato il 03 ottobre 2008 17:54

Ma infatti io, per quanto ne so poco, mi trovo d'accordo sul fatto che i liberismo sfrenato a go-go sia potenzialmente dannoso; solo non mi trovo d'accordo con chi invoca l'intervento dello Stato su ogni cosa. Se prendiamo l'Italia come lo Stato ha messo radici praticamente ovunque e allorchè si tenta una qualsiasi riforma in ambito pubblico ecco che subito partono le proteste, gli scioperi e le barricate. Non mi riferisco solo all'economia ma a tutto il reparto del pubblico.

 

Per questo rimango convinto che lo Stato deve essere sì vigile ma non intervenire più di tanto.


 

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And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
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Ser Balon Swann
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Inviato il 03 ottobre 2008 18:07
Ma infatti io, per quanto ne so poco, mi trovo d'accordo sul fatto che i liberismo sfrenato a go-go sia potenzialmente dannoso;

 

l'avevo capito, ho quotato il tuo intevento come spunto per nuove riflessioni, non per confutarlo :figo:


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Skie Lannister
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Inviato il 04 ottobre 2008 22:07

e intanto emma marcegaglia, quella geniaccia, ci dice che bisogna tornare all'economia reale... :lol:

allora la domanda che mi pongo è: chi ha guadagnato su queste imposture? direi banche, assicurazioni, industriali, di cui la marcegaglias guarda un po', è presidente! mi piacerebbe sapere dove sono finiti i soldi rapinati alla gente in qst modo, con titoli spazzatura di ditte (tra cui INDUSTRIE) che sarebbero fallite di lì a poco, e cose del genere. mi piacerebbe anche sapere, o meglio mi piacerebbe che si facessero avanti chiedendo scusa tutti quei manager,industriali, banchieri, assicuratori, profittatori, politici, maneggioni, che hanno incoraggiato la gente a investire in borsa i loro risparmi, ed il loro TFR. solo un esempio, l'enel fu collocata ad una cifra intorno alle 8000 lire ad azione. i dipendenti le comprarono. guarda un po', dopo che furono collocate tutte il loro valore scese al punto che enel le accorpò, al prezzo di 8000 lire per 2 AZIONI! così la gente spaventata si affrettò a vendere le azioni, che furono rastrellate a 2 soldi dai soliti noti, e subito ripresero valore. certo, non il valore primitivo, ma quanto bastava per raddoppiare la cifra investita dai soliti noti. e l'enel intascò i soldi del TFR dei dipendenti truffati in qst modo. tanto perchè il mercato è una bella cosa...


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sharingan
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Inviato il 06 ottobre 2008 16:52

Riepilogo di una giornata inquietante: Link

 

Finora non sembra che gli aiuti di Stato servano a granchè :lol:


 

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Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 06 ottobre 2008 20:18

e forse è meglio così... almeno se le borse fanno il tonfo definitivo e vengono cancellate dalla storia, potremo vivere tutti meglio...


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 07 ottobre 2008 0:36

Non mi farei illusioni in proposito, Skie: il crack del 1929 non è riuscito a cancellare le borse nè a mettere in guardia sul lungo termine i governi, gli economisti e gli investitori nei confronti pifferai magici dell'alta finanza ...


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Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 07 ottobre 2008 17:05

infatti la fine dell'economia mondiale resta solo un bel sogno...però, sarebbe bello liberarsi di questi squali.... ^_^


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Mago del Chaos
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Inviato il 12 ottobre 2008 12:00

..beh allora deve essere lo Stato a farsi garante di una serie di regole da rispettare.

 

Qui però mi viene da porre una domanda. Secondo voi c'è da fidarsi dello Stato? Perchè lo Stato è rappresentato dal Governo e nel Governo ci sono i politici, gente che comunque in un modo o nell'altro può avere degli interessi. Senza contare che gli apparati statali non sono formati solo da ministri e sottosegretari ma anche da una serie di burocrati di cui sappiamo poco o niente.

 

Se lo Stato è governato da gente seria e onesta va benissimo il suo controllo. Diciamo che lo stato italiano da controllore non sarebbe il massimo e avrebbe qualche conflitto di interessi di troppo... ^_^

 

Comunque negli Usa bisogna dire che le agenzie che erano preposte al controllo delle banche venivano pagate dalle banche stesse. Di conseguenza mi pare ovvio che le banche avevano il coltello dalla parte del manico nel farsi fare le valutazioni sui loro prodotti come volevano.

Il brutto di questa crisi è che era partita come crisi solo statunitense ma si sta estendendo in tutto il mondo dato che anche altre banche aveveno creduto ciecamente nei prodotti americani.

Si può dire tutto ma non che gli americani non siano bravi venditori...


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Skie Lannister
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Skie Lannister
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Inviato il 13 ottobre 2008 15:50

domanda impertinente: vista l'aria che tira, mi chiedo cosa succederà ai soldi dei lavoratori che il governo prodi (in modo indegno della sinistra!) ha praticamente obbligato a investire in fondi pensione. ovviamente parlo del TFR. per i dipendenti già assunti era facoltativo, per i neo assunti è obbligatorio. trattandosi di investimenti a rischio (basso rischio d'accordo, ma cmq a rischio), non c'è la possibilità che i lavoratori si vedano derubati della loro liquidazione? perchè ovviamente sti fondi erano proposti dalle banche.....ma guarda un po' che caso!

 

piccola notazione finale: già si parla non più di manager delinquenti, ma prima di manager in malafede, adesso di manager che "hanno sbagliato". tra un po' saranno solo stati incauti, poi miopi, tra un po' diventeranno le vittime dei consumatori cretini.... che nausea ^_^


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