CASSAZIONE: BEPPE GRILLO DEPOSITA TRE QUESITI REFERENDARI
Beppe Grillo ha depositato questa mattina in Cassazione tre quesiti referendari, inerenti l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, i finanziamenti all'editoria, e la legge Gasparri sulle frequenze tv. Se gli uffici addetti ai referendum della suprema corte considereranno legittimi i quesiti presentati da Grillo, il 25 aprile, in occasione del secondo 'vaffaday' partira' la raccolta delle firme.
Ma perché non si riescono a prendere mai decisioni serie se non tramite dei referendum? ^_^
NOTA BENE: questo topic vuole essere uno spazio di commento sull'iniziativa, sul metodo e sul merito, non una pubblicità a Beppe Grillo o alla sua iniziativa.
Secondo me perchè in Italia ormai siamo succubi di una politica corrotta, di un'impreditoria politicizzata e di una "questione morale" che da 30 a questa parte riesce difficele da portare avanti.
questo secondo v-day a mio avviso è ancora piu importante dell'altro, il giornalismo italiano mi sembra ancora più problematico della politica, ed è tutto dire... ^_^
solo il terzo punto è di natura più politica in senso stretto, che rischia di cadere nel problema destra-sinistra. Il primo, ma soprattutto il secondo, sono SACROSANTI in una democrazia che vuole chiamarsi tale
Abolizione Ordine dei Giornalisti: giusto. Una casta in meno. Per scrivere su un giornale non c'è bisogno della patente come l'auto. Pure oggi non è obbligatorio esserci iscritto ma inevitabilmente chi non lo è viene penalizzato e sbeffeggiato.
Abolizione finanziamenti all'editoria. Immagino che si considerino i finanziamenti pubblici. Giusto anche questo. Eliminerebbe soprattutto la stortura dei giornali di partito che vengono fondati solo per guadagnare denaro. Questo sarà quello più ostico perchè alcuni partiti reggono le proprie sorti proprio con questi finanziamenti.
Abolizione legge Gasparri. Ancora giusto. Anche se poi bisognerà pur fare una nuova legge sul sistema radiovisivo. Complicato.
Per una volta appogio Grillo.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
La legge Gasparri è una legge tecnica sulle televisioni (e non solo), cancellarla implica rendere necessaria l'emissione di un altra legge da parte del parlamento..che volendo potrebbe cambiare direttamente la Gasparri, poi bisogna vedere come esattamente è formulato il quesito.
Sul finanziamento ai giornali di partito...mboh..di per se dovrebbe servire a garantire il pluralismo, però è un po' una cosa del passato l'idea del "giornale di partito" mi pare un po' passata (benchè la maggior parte dei giornali sia comunque schierata).
L'ordine dei giornalisti...via, subito.
Il problema delle decisioni è che....chi non vuol scontentare nessuno, non fa nulla alla fine, scontentando di fatto quasi tutti...
i finanziamenti all'editoria
A me interesserebbe soprattutto sapere le motivazioni per dirsi pro o contro a questo punto :wub:
i finanziamenti all'editoriaA me interesserebbe soprattutto sapere le motivazioni per dirsi pro o contro a questo punto :wub:
Due così senza pensarci troppo?
Pro: ora ogni signor nessuno che vuole un finanziamento finge di fondare un partitino di lista cittadina ( lo fonda davvero e sparice prima delle elezioni), stampa un 'giornale' di due fogli quindicinale e ci fa una cresta uguale ad uno stipendio...o forse più stipendi.
Contro: stampare un vero giornale non costa poco: tolti gli aiuti pubblici resterebbero sulla piazza solo i giornali di partiti fondati da candidati ricchi, o da candidati già padroni di giornali, e a tutti gli altri non rimarrebbe che diffondere le proprie idee online.
Tra i due mali, mi sembra molto più grave il secondo;per me questi finanziamenti non vanno eliminati. Meglio controllare che i soldi assegnati vengano effettivamente spesi TUTTI per ciò per cui siano stati richiesti.
i finanziamenti all'editoriaA me interesserebbe soprattutto sapere le motivazioni per dirsi pro o contro a questo punto :wub:
Due così senza pensarci troppo?
Pro: ora ogni signor nessuno che vuole un finanziamento finge di fondare un partitino di lista cittadina ( lo fonda davvero e sparice prima delle elezioni), stampa un 'giornale' di due fogli quindicinale e ci fa una cresta uguale ad uno stipendio...o forse più stipendi.
Contro: stampare un vero giornale non costa poco: tolti gli aiuti pubblici resterebbero sulla piazza solo i giornali di partiti fondati da candidati ricchi, o da candidati già padroni di giornali, e a tutti gli altri non rimarrebbe che diffondere le proprie idee online.
Tra i due mali, mi sembra molto più grave il secondo;per me questi finanziamenti non vanno eliminati. Meglio controllare che i soldi assegnati vengano effettivamente spesi TUTTI per ciò per cui siano stati richiesti.
Per questi motivi accanto ai quesiti riguardanti la sospensione dei finanziamenti pubblici ai "giornali di partito", perchè è bene precisare che i giornali usufruiscono anche di altri rimborsi per la carta, la spedizione,ecc.. che vanno a tutti i giornali e a tutte le riviste; c'è il quesito di abrogazione della Gasparri.
La legge Gasparri, infatti, differisce dalle omologhe europee soprattutto per la mancanza di un tetto agli introiti derivanti dalle pubblicità di cui può usufruire la tv. (non a caso mediaset e rai in questi anni hanno aumentato il proprio fatturato a dismisura)
Fatto 100 il ricavo derivante dalla pubblicità su tutti i mezzi (tv,giornali, spazi vari, cartelloni) in Italia 70 vanno in tv, 20 ai giornali, 10 al resto. Diminuendo gli aiuti statali per i giornali, contemporaneamente dovrebbe essere introdotta una legge che pone dei tetti massimi di ricavo dovuti alla pubblicità su tv e giornali, equilibrando la distribuzione dei ricavi. Esempio: tv max 40, 30 giornali, 30 altro.
Non avendo spazi sufficienti in tv per pubblicizzare i prodotti, le aziende si riverserebbero sui giornali e chiaramente i giornali veri, quelli che vendono 1500-5000-10000 copie non avrebbero certo problemi a vendere gli spazi pubblicitari e avrebbero la tranquillità economica per continuare a lavorare senza gli aiuti di parlamentari arruffoni. :wub:
Viceversa chi regala 100 copie chiuderebbe in un giorno, ma questo non mi sembra un problema.
Totalmente dalla parte di Beppe!!!
L'informazione italiana è una vergogna e le leggi che la regolano sono ancora peggio.....
1-Finanziamenti pubblici ai partiti:1 miliardo di euro non sono pochi,e li si potrebbe spendere in modo decisamente migliore.....non li voglio piu dare 6 milioni di euro a Libero,ne 4 milioni a Il Foglio.....non voglio piu dare i mie soldi a "L'Aereonautica Oggi"......si finanzino con quello che riescono a vendere,con gli spazi pubbliciari,come giustamente diceva Prete Rosso......i finianzamenti pubblici sono solo un mezzo per asservire l'informazione agli interessi della politica.
2-Abolizione dell'ordine dei giornalisti:di sicuro di QUESTO ordine dei giornalisti.....perchè l'idea di un ordine che decida se sei bravo a fare il tuo mestiere non è sbagliata in assoluto:
"Cosa deve fare un ordine dei giornalisti serio?Deve prendere i suoi aderenti e dire:
Tu fai il giornalista?.....Si
Dai le informazioni?......Si
Ok stai nell'ordine
Tu fai il giornalista?.....Si
Lecchi il c++o?
Via!!! Non puoi stare nello stesso ordine di chi fa informazione seria" (M.Travaglio)
Se in Italia non siamo in grado di creare un ordine dei giornalisti serio,aboliamolo,visto che è uno spreco di soldi....
3-Abolizione della Gasparri:qui non credo ci sia bisogno di parole per perorare la causa il solo fatto che noi si paghi una multa dalla CE di non so quanti milioni di euro AL GIORNO per la Gasparri la dice lunga su questa legge......
:figo: :wub: :D
Ho già detto che sono a favore dei tre referendum di Grillo però vorrei fare delle precisazioni.
1-Finanziamenti pubblici ai partiti:1 miliardo di euro non sono pochi,e li si potrebbe spendere in modo decisamente migliore.....non li voglio piu dare 6 milioni di euro a Libero,ne 4 milioni a Il Foglio.....non voglio piu dare i mie soldi a "L'Aereonautica Oggi"......si finanzino con quello che riescono a vendere,con gli spazi pubbliciari,come giustamente diceva Prete Rosso......i finianzamenti pubblici sono solo un mezzo per asservire l'informazione agli interessi della politica.
Nemmeno io voglio dar soldi ai giornali però chiariamo una cosa. Se passa questo provvedimento non smette di esserci influenza politica nella stampa, semplicemente i giornali più deboli e finanziarmente meno potenti chiuderanno bottega. Non vedo tutto questo cambiamento riguardo alla libertà di stampa quanto sul guadagno dei cittadini per il risparmio di denaro. Quindi Il Giornale continuerà a esistere, come Il Corriere della Sera, La Repubblica, etc. i più potenti insomma. Chiuderanno invece Il Manifesto, Liberazione, La Padania, etc... Per quanto riguarda la libertà di stampa tutto sommato non la vedo così tragica, è normale che i partiti abbiano i loro giornali, solo non voglio essere io a finanziarli...
2-Abolizione dell'ordine dei giornalisti:di sicuro di QUESTO ordine dei giornalisti.....perchè l'idea di un ordine che decida se sei bravo a fare il tuo mestiere non è sbagliata in assoluto:"Cosa deve fare un ordine dei giornalisti serio?Deve prendere i suoi aderenti e dire:
Tu fai il giornalista?.....Si
Dai le informazioni?......Si
Ok stai nell'ordine
Tu fai il giornalista?.....Si
Lecchi il c++o?
Via!!! Non puoi stare nello stesso ordine di chi fa informazione seria" (M.Travaglio)
Se in Italia non siamo in grado di creare un ordine dei giornalisti serio,aboliamolo,visto che è uno spreco di soldi....
Invece secondo me è proprio sbagliata l'idea in sè dell'Ordine dei giornalisti. E' un ente inutile, non serve a nulla. Anche perchè se vieni espulso puoi continuare a scrivere sui giornali(giustamente). La cosa irritante è proprio nel fatto che per fare il giornalista devi entrare in questa conventicola pena emarginazione. Quindi nessuno ti impedisce di scrivere anche se non sei iscritto all'Ordine, ma il problema è che si cra un'ennesima casta che di fatto tende ad autopromuoversi tramite i legami reciproci.
Il manifesto di Travaglio mi sembra la classica sparata populistica irritante anche perchè come al solito lo decide lui dall'alto della sua immensa competenza chi fa informazione seria. Travaglio ci sa fare ma quando vuo fare il gradasso non mi piace per niente.
Il punto alla fine è la Legge Gasparri. E' la televisione il vero scandalo. I telegiornali sembrano l'ufficio stampa dei partiti.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Sull'abolizione dei finanziamenti ai giornali sono più che favorevole. Per quanto riguarda l'ordine dei giornalisti devo pensarci.
Sulla Gasparri credo sarebbe molto più utile e funzionale impegnare il governo ad un passaggio rapido al digitale terrestre (più frequenze disponibili e meno costi); con rapido intendo 16-18 mesi.
ora ogni signor nessuno che vuole un finanziamento finge di fondare un partitino di lista cittadina ( lo fonda davvero e sparice prima delle elezioni), stampa un 'giornale' di due fogli quindicinale e ci fa una cresta uguale ad uno stipendio...o forse più stipendi.
Questo è un problema che mi vede pienamente d'accordo, togliere i finanziamenti pubblici a questo genere di cose è eliminare uno spreco.
Togliere i finanziamenti pubblici ai giornali in linea di principio è giusta, ma ciò comporterebbe leggere al posto del quotidiano una raccolta di pubblicità, dato che è l'unico altro modo per generare introiti per coprire le spese, oltre al vendere giornali, quindi preferirei piuttosto regolamentare severamente la distribuzione di questi soldi pubblici.
Abolizione dell'ordine dei giornalisti: ma stiamo scherzando? già così sui giornali scrivono cani e porci, se togliamo anche quel minimo di regola...è come abolire l'ordine dei medici, o degli architetti, o degli avvocati...finisce che un pinco pallino qualsiasi si sente autorizzato a fare qualcosa per la quale non è assolutamente preparato. Bisogna riformarlo seriamente quest'ordine, è indubbio, eliminando faziosità e clientelismi, ma non togliere l'autorevolezza a chi del giornalismo ha fatto una professione.
Legge Gasparri:
La legge Gasparri è una legge tecnica sulle televisioni (e non solo), cancellarla implica rendere necessaria l'emissione di un altra legge da parte del parlamento..che volendo potrebbe cambiare direttamente la Gasparri, poi bisogna vedere come esattamente è formulato il quesito.
esatto...
è come abolire l'ordine dei medici, o degli architetti, o degli avvocati
È invece profondamente diverso: la legge permette a chiunque di scrivere sui giornali, e per essere giornalisti non è necessaria una laurea; mentre invece per essere medici o avvocati sí, non può farlo chiunque. Poi si può essere favorevoli o contrari all'ordine dei giornalisti, ma abolirlo non sarebbe come abolire l'ordine dei medici.
Abolizione dell'ordine dei giornalisti: ma stiamo scherzando? già così sui giornali scrivono cani e porci, se togliamo anche quel minimo di regola...è come abolire l'ordine dei medici, o degli architetti, o degli avvocati...finisce che un pinco pallino qualsiasi si sente autorizzato a fare qualcosa per la quale non è assolutamente preparato. Bisogna riformarlo seriamente quest'ordine, è indubbio, eliminando faziosità e clientelismi, ma non togliere l'autorevolezza a chi del giornalismo ha fatto una professione.
Mi permetto di ricordare che un giornalista non iscritto all'albo già oggi può pubblicare su qualsiasi giornale, anzi di solito prima si inizia a pubblicare articoli per conto di qualcun altro senza iscrizione (l'ho fatto anche io). E comunque un giornalista che scrive falsità può essere denunciato per diversi reati (diffamazione, ecc) e con lui il suo editore. Di contro l'ordine, così come funzione attualmente, non dà quella garanzia di competenza che dovrebbe offrire ai lettori, perchè non svolge quella funzione di controllo qualitativo che, secondo me, è l'unico motivo per la sua esistenza. Quindi credo che non ne sentirei la mancanza.
Per essere medico, architetto o ingegnere c'è la laurea che fa testo, non certo l'iscizione all'ordine, che praticamente è solo una tassa. Per il giornalista a questo punto dovrebbe esserci la scuola di giornalismo a dire chi può diventare giornalista e chi invece non può scrivere. Invece per loro è l'ordine a fare la differenza...mah
Difatti è quello che sostengo io, l'ordine dovrebbe garantire la professionalità del giornalista in quanto specialista del suo mestiere, eliminando dai giornali gli scrittori della domenica. Non con questo proibire gli articoli di esperti autorevoli chiamati in causa dalla questione, ma il restante 90% delle notizie dovrebbe scriverle un giornalista professionista, dato che lauree in giornalismo ci sono.