Entra Registrati
Quesiti referendari
di Lord Beric
creato il 14 marzo 2008

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.

joramun
Confratello
Utente
6297 messaggi
joramun
Confratello



Utente
6297 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 12:28

l

Abolizione dell'ordine dei giornalisti: ma stiamo scherzando? già così sui giornali scrivono cani e porci, se togliamo anche quel minimo di regola...è come abolire l'ordine dei medici, o degli architetti, o degli avvocati...finisce che un pinco pallino qualsiasi si sente autorizzato a fare qualcosa per la quale non è assolutamente preparato.

Bene.......... si aboliscano anche quelli:se nell'ordine degli avvocati c'è ancora Previti dopo che è stato condannato per corruzione,vuol dire che anche quell'ordine li è inadatto a svolgere il ruolo che si prefigge.......vuol dire che in italia gli ordini professionali non sono garanzia di alcunchè,e siccome costano,tanto vale abolirli..........

La legge Gasparri è una legge tecnica sulle televisioni (e non solo), cancellarla implica rendere necessaria l'emissione di un altra legge da parte del parlamento..che volendo potrebbe cambiare direttamente la Gasparri, poi bisogna vedere come esattamente è formulato il quesito.

Intanto iniziamo a togliere via una legge per cui siamo stati multati dalla comunita europea.......una legge vergognosa che è stata fatta solo per salvare Rete 4,che avvantaggia la monopolizzazione delle frequenze,che promuove una tecnologia gia superata che è quella del digitale terrestre....

Dei tre punti,quello per l'abolizione della Gasparri mi sembra decisamente il piu importante.....


S
sharingan
Confratello
Bannato
12774 messaggi
sharingan
Confratello

S

Bannato
12774 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 12:28

Difatti è quello che sostengo io, l'ordine dovrebbe garantire la professionalità del giornalista in quanto specialista del suo mestiere, eliminando dai giornali gli scrittori della domenica. Non con questo proibire gli articoli di esperti autorevoli chiamati in causa dalla questione, ma il restante 90% delle notizie dovrebbe scriverle un giornalista professionista, dato che lauree in giornalismo ci sono.

 

Scusa ma perchè chi vuole scrivere non può farlo? Non ho la laurea in giornalismo? E allora? Per quanto mi riguarda se un'editore ritiene che anche uno con la licenza media possa scrivere sul suo giornale, che scriva pure. Il giornale è un luogo libero dove TUTTI possono scrivere. Un privato editore deve avere il diritto di chiamare chiunque al proprio servizio. Altrimenti qui si entra nel giornalismo di regime, in cui un'ente apposito decide chi è bravo e chi no. Per questo l'Ordine va abolito: discrimina senza decidere veramente nulla. E' un centro di nepotismo insomma. La professionalità ce la può avere un cittadino comune come un giornalista di professione.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

N
nymerios
Confratello
Utente
1176 messaggi
nymerios
Confratello

N

Utente
1176 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 13:09

Allora andiamo direttamente nell'anarchia più totale. Ci vuole meritocrazia.


S
sharingan
Confratello
Bannato
12774 messaggi
sharingan
Confratello

S

Bannato
12774 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 13:13

Allora andiamo direttamente nell'anarchia più totale. Ci vuole meritocrazia.

 

La meritocrazia la stabilisce l'editore e il direttore. Un privato assume chi gli pare. Io lettore ho tutto il diritto, se ne ho voglia, di leggere un'articolo di politica commentato da Al Bano. La professionalità nel giornalismo è un merito, ma non deve essere un obbligo. Ci sono i lettori-consumatori che hanno la facoltà si scegliere ciò che più gli aggrada.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


joramun
Confratello
Utente
6297 messaggi
joramun
Confratello



Utente
6297 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 13:26

E che meritocrazia garantisce un Ordine dei giornalisti in cui sono presenti allo stesso modo Fede e Sartori?Che garanzie fornisce un ordine che non ha fatto un minuto di sciopero quando uno dei suoi piu grandi esponenti (Enzo Biagi) fu cacciato barbaramente dalla prima rete?

Il compito dei giornalisti è dare informazioni:se il giorno in cui la Comunita Europea boccia il prestito ponte il TG5 apre su Padre Pio,se il giorno del colloquio Cina- Tibet Vespa fa una puntata sul bicentenario di Garibaldi,allora c'è qualcosa che non funziona.......


N
nymerios
Confratello
Utente
1176 messaggi
nymerios
Confratello

N

Utente
1176 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 14:30

Bisogna intervenire su questo, dare delle regole chiare e severe e, soprattutto, farle rispettare, non togliere definitivamente quelle poche che ci sono.

La professionalità del giornalista dovrebbe essere ciò che distingue il giornalista dall'opinione del primo tizio che passa per strada. L'informazione, con l'importanza che ha oggi, dovrebbe venire amministrata con rigore e serietà da professionisti qualificati, non lasciarla alla mercé del primo che capita in virtù di un'abusata "libertà d'espressione".


S
sharingan
Confratello
Bannato
12774 messaggi
sharingan
Confratello

S

Bannato
12774 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 14:38

Bisogna intervenire su questo, dare delle regole chiare e severe e, soprattutto, farle rispettare, non togliere definitivamente quelle poche che ci sono.

La professionalità del giornalista dovrebbe essere ciò che distingue il giornalista dall'opinione del primo tizio che passa per strada. L'informazione, con l'importanza che ha oggi, dovrebbe venire amministrata con rigore e serietà da professionisti qualificati, non lasciarla alla mercé del primo che capita in virtù di un'abusata "libertà d'espressione".

 

In pratica con questo ragionamento dovremmo tornare all'era mussoliniana. Non trovo alcun abuso nella ''libertà d'espressione''. Io voglio leggere un articolo di Pietro Taricone che parla del De Bello Gallico, chi è lo Stato per impedirmi di fare questo? La professionalità è un termine astratto. I giornali non si è obbligati a comprarli. Perchè chi può o non può scrivere su questi dovrebbe essere deciso per legge o da un fantomatico Ordine di sapienti/insipienti?

E queste regole chiare e severe quali sarebbero? Quale criterio adottare per determinare la professionalità di un articolo piuttosto che un'altro?


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

N
nymerios
Confratello
Utente
1176 messaggi
nymerios
Confratello

N

Utente
1176 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 15:13

Se tu vuoi leggere ciò che scrive Taricone in merito al De Bello Gallico ti compri il suo libro, non il Corriere...il giornalismo non è opinionismo, nè letteratura. E' (o almeno dovrebbe essere così) esposizione ed analisi dei crudi fatti. La prima cosa che ti insegnano quando ti avvicini al giornalismo è "le tue idee non esistono, contano solo i nudi fatti".

Dato che, come dici tu, i giornali non si è obbligati a comprarli, tanto vale che rimanga tutto così com'è dato che ci scrivono sopra già cani e porci senza un minimo di codice deontologico, con giornalizti di fazioni opposte che sparano a zero l'uno sull'altro.

Se il mio concetto di dare delle regole a te sembra fascismo a me il tuo di eliminarle totalmente sembra anarchia palesemente di sinistra. Ma qui più che parlar di fatti si scivola sul politico.


X
xaytar
Confratello
Utente
4597 messaggi
xaytar
Confratello

X

Utente
4597 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 15:52

Se il mio concetto di dare delle regole a te sembra fascismo a me il tuo di eliminarle totalmente sembra anarchia palesemente di sinistra. Ma qui più che parlar di fatti si scivola sul politico.

 

a me sembra che la situazione giornalistica statunitense sia molto migliore (e lo dicono pure le ricerche sulla libertà di stampa), e gi Usa non sono certo un esempio di sinistra...



joramun
Confratello
Utente
6297 messaggi
joramun
Confratello



Utente
6297 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 15:55

Non c'è bisogno di nessuna regola particolarmente complessa,ne di buttarla sul politico,semplicemente:

-I giornalisti VERI devono dare le informazioni VERE,chi non fa ciò non è un giornalista.....uno puo leggersi tutte le recensioni di Pietro Taricone sul De Bello Gallico,ma non puo pretendere di metterle sullo stesso piano delle inchieste di Lidio Abbate sulla mafia siciliana o della Capacchione sull'inchiesta Spartacus,e di chiamarle GIORNALISMO allo stesso modo.....


N
nymerios
Confratello
Utente
1176 messaggi
nymerios
Confratello

N

Utente
1176 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 16:21

Non c'è bisogno di nessuna regola particolarmente complessa,ne di buttarla sul politico,semplicemente:

-I giornalisti VERI devono dare le informazioni VERE,chi non fa ciò non è un giornalista.....uno puo leggersi tutte le recensioni di Pietro Taricone sul De Bello Gallico,ma non puo pretendere di metterle sullo stesso piano delle inchieste di Lidio Abbate sulla mafia siciliana o della Capacchione sull'inchiesta Spartacus,e di chiamarle GIORNALISMO allo stesso modo.....

 

 

esattamente.


S
sharingan
Confratello
Bannato
12774 messaggi
sharingan
Confratello

S

Bannato
12774 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 16:40

Se tu vuoi leggere ciò che scrive Taricone in merito al De Bello Gallico ti compri il suo libro, non il Corriere...il giornalismo non è opinionismo, nè letteratura. E' (o almeno dovrebbe essere così) esposizione ed analisi dei crudi fatti. La prima cosa che ti insegnano quando ti avvicini al giornalismo è "le tue idee non esistono, contano solo i nudi fatti".

Dato che, come dici tu, i giornali non si è obbligati a comprarli, tanto vale che rimanga tutto così com'è dato che ci scrivono sopra già cani e porci senza un minimo di codice deontologico, con giornalizti di fazioni opposte che sparano a zero l'uno sull'altro.

Se il mio concetto di dare delle regole a te sembra fascismo a me il tuo di eliminarle totalmente sembra anarchia palesemente di sinistra. Ma qui più che parlar di fatti si scivola sul politico.

 

Non è affatto vero che il giornalismo sia semplice esposizione dei fatti. Altrimenti a cosa servono gli editoriali? Anzi la stragrande maggioranza degli articoli sono opinioni personali e non vedo cosa c'è di male. Altrimenti che bisogno c'è di tutti questi quotidiani? Se basta raccontare i fatti è sufficiente un solo giornale.

Io non voglio eliminare totalmente le regole, solo non vedo perchè bisognerebbe farne delle nuove per impedire che della gente scriva sui giornali. Ognuno di noi può avere la propria idea su cosa sia o cosa non sia giornalismo, ma non può pretendere di stabilire per legge chi può o non può scrivere sul giornale. Se ci fosse una legge che mi impedirebbe di scrivere su un quotidiano, allora sì questa sarebbe una legge totalitaria, perchè verrebbe meno il principio di libertà d'espressione. Ripeto: Taricone scrive un articolo sul De Bello Gallico. A te cosa importa? Se non ti piace un giornale che si comporta così non comprarlo. Non può esistere una legge che dice cosa è o cosa non è giornalismo

 

 

Non c'è bisogno di nessuna regola particolarmente complessa,ne di buttarla sul politico,semplicemente:

-I giornalisti VERI devono dare le informazioni VERE,chi non fa ciò non è un giornalista.....uno puo leggersi tutte le recensioni di Pietro Taricone sul De Bello Gallico,ma non puo pretendere di metterle sullo stesso piano delle inchieste di Lidio Abbate sulla mafia siciliana o della Capacchione sull'inchiesta Spartacus,e di chiamarle GIORNALISMO allo stesso modo.....

 

Giornalista per me è chi scrive su un giornale. Punto. Poi sta al pubblico determinare chi è più bravo o meno bravo. Anche perchè il concetto di vero è un concetto variabile. E' ovvio che per me Giovanni Sartori è meglio di Alfonso Signorini ma se qualcun'altro la pensa diversamente amen. Mettiamo che un giornalista si inventi una panzana e diffama una persona. Bene questa persona ha già gli strumenti per chiedere una pena per questo giornalista rivolgendosi alla giustizia. A questo punto il giornalista pagherà civilmente il proprio errore come è giusto e l'editore deciderà se licenziarlo o lasciarlo al suo posto. Mi sembra tutto molto corretto e proprio per questo l'esistenza dell'Ordine è inutile.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


joramun
Confratello
Utente
6297 messaggi
joramun
Confratello



Utente
6297 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 16:59

Qui non è in discussione il fatto che ogni quotidiano possa avere la linea editoriale che preferisce,il problema è che mentre la gente si diverte e si sollazza leggendo le recensioni di Taricone e gli articoli di Signorini,avvengono i crac di Cirio e Parmalat e i giornali non dicono nulla (benchè tutti sapessero o avrebbero potuto sapere,se avessero svolto il loro mestiere)........a capo della commissione di vigilanza di Mediobanca viene messo un pluricondannato come Geronzi e nessuno dice chi è Geronzi,si caccia dalla Tv Biagi senza che nessuno degli appartenenti alla sua categoria prendesse una posizione.....

Giornalista per me è chi scrive su un giornale. Punto. Poi sta al pubblico determinare chi è più bravo o meno bravo. Anche perchè il concetto di vero è un concetto variabile.

In che senso?Quali sarebbero queste verita interpretabili? :figo:


S
sharingan
Confratello
Bannato
12774 messaggi
sharingan
Confratello

S

Bannato
12774 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 17:24

Qui non è in discussione il fatto che ogni quotidiano possa avere la linea editoriale che preferisce,il problema è che mentre la gente si diverte e si sollazza leggendo le recensioni di Taricone e gli articoli di Signorini,avvengono i crac di Cirio e Parmalat e i giornali non dicono nulla (benchè tutti sapessero o avrebbero potuto sapere,se avessero svolto il loro mestiere)........a capo della commissione di vigilanza di Mediobanca viene messo un pluricondannato come Geronzi e nessuno dice chi è Geronzi,si caccia dalla Tv Biagi senza che nessuno degli appartenenti alla sua categoria prendesse una posizione.....

Giornalista per me è chi scrive su un giornale. Punto. Poi sta al pubblico determinare chi è più bravo o meno bravo. Anche perchè il concetto di vero è un concetto variabile.

In che senso?Quali sarebbero queste verita interpretabili? :figo:

 

Non so se i giornali sapessero dei crack di Cirio e Parmalat. Ma tu intendi prima del crack vero? Dopo il crack mi pare che si è parlato abbastanza. Non ho elementi comunque per dire se in questo caso i giornali hanno sbagliato ma nel complesso non trovo che i giornali italiani siano particolarmente latitanti sulle questioni di generale interesse anche perchè è abbastanza soggettivo definire cosa è importante e cosa no. In Italia si legge poco in altri Paesi di più, ma perchè si legge di più? Perchè molti quotidiani stranieri a diffusione nazionale sono autentica spazzatura. Hai mai provato ad aprire il Sun? Ebbene puoi benissimo trovare in prima pagina una donna nuda e in seconda una notizia su un attentato. Però la stampa anglosassone è sempre stata esaltata come una delle migliori. Perchè la scelta delle notizie non può avere una base moralistica. E' il pubblico che decide autonomamente cosa leggere o cosa non leggere. Ogni giorno sul sito del Corriere della Sera compare la top ten delle notizie più lette del giorno e ai primi posti ci sono sempre o quasi notizie futili o di gossip.

 

Su Biagi. Teniamo presente una cosa quando parliamo della TV pubblica. Le nomine sono fatte dai partiti per via parlamentare. Quindi è del tutto naturale che ci sia dipendenza. In questo modo nessuno della TV si arrischia a prendere posizione perchè diventa fortemente ricattabile. Io credo che questo sia il vero cancro dell'informazione italiana e temo che l'unica vera soluzione sarebbe la privatizzazione della RAI unitamente all'abolizione della Gasparri.

 

Sul vero. Non tutte le notizie sono limpide, pulite. Per la maggioranza dei giornalisti l'11 settembre è colpa di Bin Laden, ma se vai su altri quotidiani politicamente schierati ti diranno che Bush gli attentati se li è fatti da solo. Per me queste teorie alternative sono panzane ma per altri no. Indi non per tutti la verità di un fatto è la stessa.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

N
nymerios
Confratello
Utente
1176 messaggi
nymerios
Confratello

N

Utente
1176 messaggi
Inviato il 03 maggio 2008 17:25

A casa mia la verità è una, se poi relativizziamo anche quella siamo allo sbando più totale...un conto è la notizia, un altro è ciò che uno ci vuol leggere...se per qualcuno durante l'11 settembre 2001 Bush ha fatto schiantare due ufo sulle torri gemelle questo non significa che questa affermazione debba venire riportata dai giornali.


Messaggi
68
Creato
16 anni fa
Ultima Risposta
15 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE