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Omosessualità e natura umana
K di khal Rakharo
creato il 10 gennaio 2008

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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 11 gennaio 2008 22:30 Autore

Ernst Mayr è il mio idolo assoluto, potevi dirlo subito :huh: :huh: :D ^_^ ^_^ ^_^ ^_^


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 11 gennaio 2008 22:45
Arabia Saudita, Pakistan,

Piccola precisazione: io ho detto paesi orientali, non mediorientali, quindi lasciamo fuori i paesi islamici come Arabia Saudita e Pakistan.

In ogni caso il tuo discorso è basato sulla presenza di leggi moderne, in larga parte importate con il colonialismo, e che non hanno niente a che fare con la cultura e la mentalità dei paesi dove vengono applicate. Infatti sono spesso disattese nella quotidianità sotto gli occhi di tutti.

 

Iran,

La letteratura iraniana, in particolare i ghazal, sono in buona parte liriche d'amore indirizzate da poeti uomini a cortigiani uomini. E la maggior parte dei giovani iraniani di oggi, che in media hanno una cultura notevole, celebra le nascite e morti di quei poeti leggendoli sulle loro tombe dove portano fiori.

E la storia è piena di shahenshah con amanti uomini.

 

Cina,

C'è una vasta cultura della "manica tagliata" o della "pesca morsicata", a seconda che tu ti riferisca all'imperatore Ai della dinastia Han o al duca Ling di Wei. Il Sogno della Camera Rossa (Hong Lou Men), che è diffusissimo e una pietra miliare della letteratura cinese, prevede relazioni omo e bisessuali con tranquillità.

E' vero che con il comunismo il tema è stato messo in secondo piano in quanto piacere edonistico e non qualcosa di costruttivo per la nazione, ma questo non significa stravolgere qualche millennio di forma mentis consolidata. Tanto più che ci sono serie tv (tipo la nostra The L Word, anche se senza eco mediatico), e Hong Kong ha una vastissima produzione cinematografica in questo campo.

Esistono numerose associazioni di studenti universitari tongzhi, parola creata apposta per definire gli studenti lgbt, e Taiwan sta per diventare il primo paese a legalizzare i matrimoni omosessuali. In Cina ne discutono dal 2003, un po' prima di noi mi pare.

Il confucianesimo in parte vi è contrario, mentre il taoismo è in linea di principio favorevole.

 

Corea del Nord e del Sud,

Essendo confuciani in senso strettissimo, non è apprezzata. Ma non esistono leggi contro.

 

India

Che dire dei kathun presenti a ogni matrimonio? Noi li chiamiamo trans. E fanno parte di quello che il buddismo considera un terzo genere (dobbiamo parlare di Guang Ling, adoratA pur essendo in precedenza un uomo?).

E i Rig Veda, testo sacro, sono pieni di omosessualità femminile.

E' famosa la storia di due poliziotte accettate con spiegazioni religiose legate alle loro precedenti reincarnazioni...

 

etc.

Dimenticato il Giappone? ^^

 

Prendete due o tre mila anni di storia occidentale, e ditemi se trovate elementi di questo peso riguardo l'omosessualità nella vita quotidiana...


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 11 gennaio 2008 23:39
Arabia Saudita, Pakistan,

Piccola precisazione: io ho detto paesi orientali, non mediorientali, quindi lasciamo fuori i paesi islamici come Arabia Saudita e Pakistan.

In ogni caso il tuo discorso è basato sulla presenza di leggi moderne, in larga parte importate con il colonialismo, e che non hanno niente a che fare con la cultura e la mentalità dei paesi dove vengono applicate. Infatti sono spesso disattese nella quotidianità sotto gli occhi di tutti.

 

Iran,

La letteratura iraniana, in particolare i ghazal, sono in buona parte liriche d'amore indirizzate da poeti uomini a cortigiani uomini. E la maggior parte dei giovani iraniani di oggi, che in media hanno una cultura notevole, celebra le nascite e morti di quei poeti leggendoli sulle loro tombe dove portano fiori.

E la storia è piena di shahenshah con amanti uomini.

 

Cina,

C'è una vasta cultura della "manica tagliata" o della "pesca morsicata", a seconda che tu ti riferisca all'imperatore Ai della dinastia Han o al duca Ling di Wei. Il Sogno della Camera Rossa (Hong Lou Men), che è diffusissimo e una pietra miliare della letteratura cinese, prevede relazioni omo e bisessuali con tranquillità.

E' vero che con il comunismo il tema è stato messo in secondo piano in quanto piacere edonistico e non qualcosa di costruttivo per la nazione, ma questo non significa stravolgere qualche millennio di forma mentis consolidata. Tanto più che ci sono serie tv (tipo la nostra The L Word, anche se senza eco mediatico), e Hong Kong ha una vastissima produzione cinematografica in questo campo.

Esistono numerose associazioni di studenti universitari tongzhi, parola creata apposta per definire gli studenti lgbt, e Taiwan sta per diventare il primo paese a legalizzare i matrimoni omosessuali. In Cina ne discutono dal 2003, un po' prima di noi mi pare.

Il confucianesimo in parte vi è contrario, mentre il taoismo è in linea di principio favorevole.

 

Corea del Nord e del Sud,

Essendo confuciani in senso strettissimo, non è apprezzata. Ma non esistono leggi contro.

 

India

Che dire dei kathun presenti a ogni matrimonio? Noi li chiamiamo trans. E fanno parte di quello che il buddismo considera un terzo genere (dobbiamo parlare di Guang Ling, adoratA pur essendo in precedenza un uomo?).

E i Rig Veda, testo sacro, sono pieni di omosessualità femminile.

E' famosa la storia di due poliziotte accettate con spiegazioni religiose legate alle loro precedenti reincarnazioni...

 

etc.

Dimenticato il Giappone? ^^

 

Prendete due o tre mila anni di storia occidentale, e ditemi se trovate elementi di questo peso riguardo l'omosessualità nella vita quotidiana...

 

Scusa ma io sono molto più pratico. Le poesie contano per l'arte ma non hanno alcun influenza sulle leggi che sono poi vera espressione della cultura di un popolo... in Iran gli omosessuali vengono impiccati, in India rischiano l'ergastolo, in Cina non c'è una legge ma c'è persecuzione di fatto. Sulle Due Coree mi sono sbagliato ma sono, insieme al Giappone, una delle eccezioni... nella storia occidentale ci sono addirittura matrimoni gay, PACS e simili quindi concede possibiltà e diritti di gran lunga superiori...

PS: se tu mi parli di Oriente io considero ''tutto'' l'Oriente compreso quello ''Medio''...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 11 gennaio 2008 23:55

Scusa ma io sono molto più pratico. Le poesie contano per l'arte ma non hanno alcun influenza sulle leggi che sono poi vera espressione della cultura di un popolo... in Iran gli omosessuali vengono impiccati, in India rischiano l'ergastolo, in Cina non c'è una legge ma c'è persecuzione di fatto. Sulle Due Coree mi sono sbagliato ma sono, insieme al Giappone, una delle eccezioni... nella storia occidentale ci sono addirittura matrimoni gay, PACS e simili quindi concede possibiltà e diritti di gran lunga superiori...

PS: se tu mi parli di Oriente io considero ''tutto'' l'Oriente compreso quello ''Medio''...

Le leggi non sono affatto la vera espressione della cultura di un popolo, mi sembra enormemente riduttivo.

Nella storia dell'occidente ci sono stati solo roghi e fobie, se ci guardiamo alle spalle e prendiamo Italia e India 500 anni fa, Italia e Cina 1000 anni fa, italia e Iran 2000 anni fa... non troverai mai da noi tolleranza, accettazione e naturalità.

I nostri diritti sono una cosa recentissima, e tanto per cambiare siamo stati noi a imporre all'oriente la mentalità vittoriana.

E comunque nessuno studioso ti accetterebbe mai l'accorpamento fra Medio ed Estremo Oriente.


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 12 gennaio 2008 0:08

Scusa ma io sono molto più pratico. Le poesie contano per l'arte ma non hanno alcun influenza sulle leggi che sono poi vera espressione della cultura di un popolo... in Iran gli omosessuali vengono impiccati, in India rischiano l'ergastolo, in Cina non c'è una legge ma c'è persecuzione di fatto. Sulle Due Coree mi sono sbagliato ma sono, insieme al Giappone, una delle eccezioni... nella storia occidentale ci sono addirittura matrimoni gay, PACS e simili quindi concede possibiltà e diritti di gran lunga superiori...

PS: se tu mi parli di Oriente io considero ''tutto'' l'Oriente compreso quello ''Medio''...

Le leggi non sono affatto la vera espressione della cultura di un popolo, mi sembra enormemente riduttivo.

Nella storia dell'occidente ci sono stati solo roghi e fobie, se ci guardiamo alle spalle e prendiamo Italia e India 500 anni fa, Italia e Cina 1000 anni fa, italia e Iran 2000 anni fa... non troverai mai da noi tolleranza, accettazione e naturalità.

I nostri diritti sono una cosa recentissima, e tanto per cambiare siamo stati noi a imporre all'oriente la mentalità vittoriana.

E comunque nessuno studioso ti accetterebbe mai l'accorpamento fra Medio ed Estremo Oriente.

 

Veramente la maggior parte dei diritti sono stati importati dall'Occidente... non a caso i Paesi orientali più sviluppati sono quelli più vicini all'Occidente Giappone compreso... I paragoni con le epoche passate poi servono giusto per un dibattito intellettuale che poi risulterà sempre per essere forzato da inesattezze causate dalla precarietà delle documentazioni... capisco che la moda attuale sia quella di dare tutte le colpe dell'Universo al mondo Occidentale ma la cosa alla lunga pecca di ideologismo...

PS: non è mia intenzione accorpare Medio e Estremo Oriente ma se tu mi parli di ''Oriente'' senza aggettivi tendo a pensare che ti riferisca al quel concetto nella sua interezza...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Mornon
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Inviato il 12 gennaio 2008 12:27
Non credo proprio che gli animali in genere prima di accoppiarsi pensino "ecco, adesso mi accoppio, così faccio dei cuccioli e perpetuo la mia specie". La loro finalità è solo la soddisfazione delle loro pulsioni sessuali. La riproduzione è solo un effetto conseguente

"Soggetti animati" non implica "scelta cosciente", e ho già spiegato in che senso intendo "finalità", e come questo senso non implica in nessun modo una scelta cosciente.

 

 

O parli di "tendere alla X" come semplice constatazione del fatto oggettivo che "in genere X avviene", o affermi che dietro a X ci sia normalmente anche un' intenzione da parte di qualcuno o di una qualche entità. In questo secondo caso si parlerebbe di finalità e io non sono daccordo

Io affermo che ogni essere vivente ha una serie di comportamenti/istinti che cercano di raggiungere la perpetuazione della specie, attraverso l'istinto di sopravvivenza e di riproduzione; non intendo nessuna delle due possibilità da te descritte, in quanto, nell'accezione detta, tale finalità non richieda necessariamente una scelta cosciente, un'intenzione. Poi, come detto, forse è solamente una questione terminologica, in quanto ci approcciamo al termine "scopo" (con virgolette già nei messaggi precedenti) con due modalità differenti; ma ho già spiegato cosa intendo con "obiettivo", e non è quanto hai detto tu in questo messaggio.

 

 

In questo caso per "giusto" intendevo "in linea con lo scopo posto".

Per questo non ha senso definire un comportamento "giusto o sbagliato per natura", dato che la cosidetta natura non mi pare proprio abbia uno scopo

Io non davo quel significato al definire qualcosa non naturale; comunque, intendere "giusto" come "in linea con lo scopo giusto" non risolve la questione: e cosa intendi con "scopo giusto", "comportamento giusto o sbagliato per natura", se non dai a "giusto" un'accezione morale?

 

 

il fatto che una cosa sia "artificiale" nel senso in cui ha precisato non significa che essa sia contro natura

Allora dipende da cosa si intende con "contro natura", mi sa che torniamo nella questione terminologia :D Se preferisci, vedilo come "non naturale". Anche se "contro natura" a mio parere può avere senso, almeno in determinati contesti: la struttura umana, per fare un esempio, non è fatta perché l'Uomo voli, quindi quando voli fa una cosa che è contro la sua natura. Che poi penso possa rientrare nella definizione data da khal, quindi anche questo alla fin fine forse è solo una questione terminologica ^_^

 

 

In ogni caso la mia posizione sulla "finalità" è affine a quella di Ernst Mayr

Che sarebbe? :D


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Alekseij Targaryen
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Alekseij Targaryen
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Inviato il 12 gennaio 2008 13:17

La differenza grossa è l'omosessualità non porta avanti i propri geni, e se è determinata dalla natura di una specie dovrebbe essere cancellata in quanto inutile.

Invece non lo è. Perché?

 

Riporto tale e quale il mio ultimo intervento nell'altra discussione.

 

 

"Alcuni hanno avanzato un'ipotesi a parer mio interessante ^_^ Dato che si ricorda un maggior numero di omosessuali nell'epoche storiche col maggior numero di abitanti o popolazione in crescita (Roma antica, Rinascimento, Ottocento, oggi), ci si è posti un quesito:

 

Forse l'omosessualità è un meccanismo naturale per limitare il numero di nascite di una specie?"

 

 

Se riesco a ritrovare il link con l'articolo e tutta la spiegazione di tale tesi, lo posto :D



AryaSnow
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 12 gennaio 2008 13:37
"Soggetti animati" non implica "scelta cosciente", e ho già spiegato in che senso intendo "finalità", e come questo senso non implica in nessun modo una scelta cosciente.

Scelta cosciente...

E' chiaro che gli animali non hanno il livello di coscienza degli uomini e non razionalizzano le loro pulsioni. La finalità ovviamente non deve per forza avere a che fare con una razionalità di tipo umano. Però, per essere tale, deve comunque essere oggetto di un desiderio, razionalizzato o meno. E io penso che l' oggetto del desiderio degli animali poco prima dell' accoppiamento non sia la continuazione della specie, bensì la soddisfazione dell' impulso sessuale. La riproduzione è una conseguenza dell' atto sessuale e la perpetuazione della specie è a sua volta una conseguenza della riproduzione. Solo conseguenze, non finalità, non sempre una conseguenza è anche una finalità.

Così la vedo io.

 

forse è solamente una questione terminologica, in quanto ci approcciamo al termine "scopo" (con virgolette già nei messaggi precedenti) con due modalità differenti; ma ho già spiegato cosa intendo con "obiettivo", e non è quanto hai detto tu in questo messaggio.

Boh, non lo so... forse è una questione terminologica. Non saprei dirti perchè sinceramente... non sono proprio sicura di aver capito bene il significato che attribuisci a quei termini. Vabbè =P

Per me parlare di "scopo", "finalità", "obiettivo", "specie che puntano a perpetuare sè stesse" è... davvero inappropriato. Poi è vero che tu questi termini li metti tra virgolette, però... ogni volta che ne definisci uno, lo fai tirando fuori un sinomino che mi sembra altrettanto inappropriato^^''. Quindi non capisco se non siamo daccordo oppure se non riusciamo a capirci XD. Vabbeh, pazienza.

 

Io non davo quel significato al definire qualcosa non naturale; comunque, intendere "giusto" come "in linea con lo scopo giusto" non risolve la questione: e cosa intendi con "scopo giusto", "comportamento giusto o sbagliato per natura", se non dai a "giusto" un'accezione morale?

Non stavo parlando di cosa intendevi tu per giusto, ho solo chiarito quello che in quella frase ho inteso io. E non intendevo risolvere nessuna questione, ho semplicemente risposto alla tua domanda.

Ovvio che che spesso con "giusto" si intende "moralmente corretto" e anch' io spesso una questa parola in tale senso. Ma in quella specifica frase non ho dato alla parola questa accezione e poi te l' ho precisato. Stop.

In quello specifico post "giusto" per me era esattamente sinonimo di "in linea con una presunta finalità naturale" "sbagliato" il contrario. Nient' altro.

Non c'è nessuna norma che dice come deve essere, come è "giusto" e come è "sbagliato". Ci sono semplicemente cose che accadono e cose che non accadono, e ogni cosa che accade porta a delle conseguenze.

Ecco, quella è la frase in cui ho usato questa parole. Incolla al loro posto i sinonimi che adesso ho proposto e avrai il senso della frase.

 

 

la struttura umana, per fare un esempio, non è fatta perché l'Uomo voli, quindi quando voli fa una cosa che è contro la sua natura.

La struttura del corpo umano non è fatta per volare, nel senso che l' uomo sicuramente non ha delle proprie ali. La struttura del corpo e del cervello umano è però fatta in modo da permattergli di progredie nella scienza e costruire oggetti estremamente complessi. L' aereo è uno di questi e non è altro che conseguenza della sua natura.

Voglio solo mostrarti come, qualsiasi cosa l' uomo o chiunque altro sia faccia, in fondo in fondo non possa essere considerata "contro natura", perchè in ogni caso è conseguenza di cose perfettamente "naturali" e sono propiro queste cose "naturali" ad avergliela permessa. Questo ragionamento può essere applicato ad ogni realtà esistente, dunque in realtà non esistono cose contro natura.

Se poi tu come contenuto sei daccordo con me ed era solo una questione terminologica... beh... perfetto :D

 

 

Che sarebbe? ^_^

Ho citato quel nome rivolgendomi nello specifico a Khal, perchè ero sicura che lui lo conoscesse data la sua materia di studio. Se vuoi che ti spieghi come ragiona Mayr sulla questione finalistica... ehhh ciao... è leggermente mpossibile qui :D


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Inviato il 12 gennaio 2008 14:17
La finalità ovviamente non deve per forza avere a che fare con una razionalità di tipo umano. Però, per essere tale, deve comunque essere oggetto di un desiderio, razionalizzato o meno

Penso che si ritorni sulla questione terminologica, ho già spiegato in che senso io la intendo "finalità" (sempre con le virgolette). Visto che dopo dici di non essere certa del significato che do al termine, riporto la "definizione" che avevo dato, cercando di spiegarla meglio: «l'"obiettivo" (inteso come ciò che una serie di comportamenti cerca di raggiungere [...])»; i comportamenti degli esseri viventi sono preposti a far sí che i geni migliori si preservino (la "programmazione" di cui parlava khal), ossia portano gli animali a riprodursi: gli animali non lo faranno coscientemente per quello, ma in quel senso (che se ho capito bene è simile se non uguale a quanto detto da khal) lo "scopo" è la riproduzione.

 

 

Non stavo parlando di cosa intendevi tu per giusto, ho solo chiarito quello che in quella frase ho inteso io. E non intendevo risolvere nessuna questione, ho semplicemente risposto alla tua domanda

Errore mio, non so perché avevo letto "in linea con lo scopo giusto", non "con lo scopo posto" :D

 

 

La struttura del corpo umano non è fatta per volare, nel senso che l' uomo sicuramente non ha delle proprie ali. La struttura del corpo e del cervello umano è però fatta in modo da permattergli di progredie nella scienza e costruire oggetti estremamente complessi. L' aereo è uno di questi e non è altro che conseguenza della sua natura

Vero, ma il fatto che l'Uomo possa costruire un telefono che gli permette di parlare in tempo reale con l'altra parte del mondo non significa che sia proprio della sua natura essere in grado di parlare con l'altra parte del mondo; infatti deve costruirsi un artefatto atto ad andare oltre i limiti impostigli dalla sua natura, nello specifico l'incapacità di forme comunicative a grande distanza (o l'incapacità di volare nello scorso esempio). Sottolineo che ho parlato di "contro la sua natura", non di un generico "contro natura".

Anche perché continuo a non capire come un aereo, artificiale per definizione, possa essere naturale... il derivare da, o il sottostare a, una cosa naturale non implica che sia naturale a sua volta; cosí come il derivare da qualcosa di fluido non implica che il derivato sia fluido a sua volta (petrolio, plastica): derivare da qualcosa non significa avere le stesse caratteristiche di quel qualcosa ^_^


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Arvin Sloane
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Arvin Sloane
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Inviato il 12 gennaio 2008 16:52

La differenza grossa è l'omosessualità non porta avanti i propri geni, e se è determinata dalla natura di una specie dovrebbe essere cancellata in quanto inutile.

Invece non lo è. Perché?

 

Riporto tale e quale il mio ultimo intervento nell'altra discussione.

 

 

"Alcuni hanno avanzato un'ipotesi a parer mio interessante :D Dato che si ricorda un maggior numero di omosessuali nell'epoche storiche col maggior numero di abitanti o popolazione in crescita (Roma antica, Rinascimento, Ottocento, oggi), ci si è posti un quesito:

 

Forse l'omosessualità è un meccanismo naturale per limitare il numero di nascite di una specie?"

 

Potrebbe essere benissimo un meccanismo per limitare la proliferazione della specie, oppure potrebbe essere uno stato adattativo in seguito ad uno stimolo patologico, nel senso che venendo alterate delle funzionalità "normali", sempre che di normalità si possa parlare, il corpo risponde adattandosi per ripristinare quella che viene definita l'omeostasi, oppure ancora potrebbe essere dovuto al fatto che sono avvenuti errori o modificazioni a livello dello sviluppo neonatale durante la gravidanza con produzione di certi ormoni piuttosto che altri o attraverso altri meccanismi. E' molto difficile riuscire a dirlo o a proporre un meccanismo che spieghi questo tipo di fenomeno. Sono più propenso a pensare che sia un fattore naturale, dovuto a un qualcosa, la causa dell'omosessualità piuttosto che pensare, come molti, che sia un fatto di costume dovuto alla società, piuttosto che un fattore psicologico. E' intriseco nella natura umana.

 

Però queste mie ipotesi reggono bene fin tanto che si parla di omossualità e di eterosessualità in senso stretto. Quando si parla già di bisessualità possono venir messe in discussione. Quindi o i bisessuali sono omosessuali nascoti o intervengono altri meccanismi naturali più complessi, oppure aspetti psicologici e sociologici, oppure ancora un mix di tutto questo che è difficile definire e delineare con chiarezza.

 

Constatando però che l'omosessualità è un fatto comune a moltissime specie animali si può pensare, e io la penso così, che siano fattori naturali a determinare questo stato di omossesualità, ovviamente con meccanismi che sono ancora da chiarire.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 12 gennaio 2008 21:54

Veramente la maggior parte dei diritti sono stati importati dall'Occidente... non a caso i Paesi orientali più sviluppati sono quelli più vicini all'Occidente Giappone compreso... I paragoni con le epoche passate poi servono giusto per un dibattito intellettuale che poi risulterà sempre per essere forzato da inesattezze causate dalla precarietà delle documentazioni... capisco che la moda attuale sia quella di dare tutte le colpe dell'Universo al mondo Occidentale ma la cosa alla lunga pecca di ideologismo...

 

- non sto parlando di diritti, tantomeno di sviluppo economico, ma di attitudine culturale alla tolleranza

- credevo che questo fosse un dibattito intellettuale

- non si tratta per niente di analisi forzate, in presenza di raccolte complete e in molteplici copie

- io non dò la colpa all'occidente perchè per me non esiste: sudamericani e scandinavi non sono la stessa cosa, giapponesi e arabi ancora meno. sto dicendo che la mentalità estremo orientale non prevede condanne per l'atto omosessuale in sè ma solo quando comporta la mancata riproduzione del membro di un clan familiare


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Ser Balon Swann
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Inviato il 13 gennaio 2008 14:04

A mio modo di vedere la Natura Umana segue tali regole

 

1. L'uomo è mosso dall'ISTINTO DI AUTOCONSERVAZIONE, dall'AMORE ASSOLUTO E INCONDIZIONATO PER LA VITA. Anche coloro che si suicidano, non lo fanno perchè odiano la vita, ma perchè la amano troppo. Essi confrontano la loro miserabile esistenza con quella belissima e gioiosa che desidererebbero, e non riescono a reggere tale paragone.

 

2. Quando l'uomo non è impegnato a procacciarsi il cibo, l'acqua e un riparo sicuro per la notte, insegue il Piacere. Esso può essere di natura intellettuale (leggersi un bel libro), sensuale (sesso, droga, ballare, farsi due risate con gli amici) oppure ego-gratificatorio (salvare vite umane, crescere proprio figlio, fare la carità).

 

E' sbagliato dire che tutte le cose che ci danno Piacere siano indispensabili per la prosecuzione della specie e per l'evolversi della società.

 

E' invece corretto dire che tutte le cose indispensabili per la prosecuzione della specie e per l'evolversi della società ci diano Piacere (intellettuale, sensuale o ego-gratificatorio).

 

 

 

In quest'ottica, l'omosessualità è qualcosa di perfettamente naturale, poichè risponde al naturalissimo desiderio umano di Piacere sensuale.

Un rapporto omosessuale è in tutto è per tutto uguale ad un rapporto eterosessuale protetto, in quanto entrambi hanno come fine ultimo il Piacere sensuale.

 

Un rapporto eterosessuale che ha come scopo la procreazione, è invece qualcosa di "livello superiore", in quanto accanto al Piacere sensuale si accosta quello Ego-gratificatorio. Avere un figlio infatti è fonte di grande gioia e, di conseguenza, di grande Piacere.

 

 

In conclusione, direi che i rapporti omosessuali sono naturali, ma di categoria "inferiore" rispetto a quelli eterosessuali sopracitati, in quanto due omosessuali non potranno mai raggiungere un completo Piacere Ego-gratificatorio


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Alekseij Targaryen
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Inviato il 13 gennaio 2008 21:33

In conclusione, direi che i rapporti omosessuali sono naturali, ma di categoria "inferiore" rispetto a quelli eterosessuali sopracitati, in quanto due omosessuali non potranno mai raggiungere un completo Piacere Ego-gratificatorio

 

E questo chi te lo dice scusa? La gratificazione personale è soggettiva per definizione, essendo personale.

 

Parlando strettamente di eterosessuali, anche uno sciupafemmine sente il suo ego gratificato, dopo quella che definirebbe una "scop**a memorabile"... Ergo questo è per lui una pratica ego-gratificatoria. Dove sta, dunque, la "superiorità" di tale atteggiamento?


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Ser Balon Swann
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Inviato il 13 gennaio 2008 21:44
E questo chi te lo dice scusa? La gratificazione personale è soggettiva per definizione, essendo personale.

 

Parlando strettamente di eterosessuali, anche uno sciupafemmine sente il suo ego gratificato, dopo quella che definirebbe una "scop**a memorabile"... Ergo questo è per lui una pratica ego-gratificatoria. Dove sta, dunque, la "superiorità" di tale atteggiamento?

 

 

anche uno sciupagay :wacko: sente il suo ego gratificato, dopo quella che definirebbe una "scop**a memorabile...

 

Tuttavia un gay non potrà mai raggiungere quella particolare forma di gratificazione personale che deriva dall'avere un figlio con la persona che ama. E questo rende il suo rapporto in qualche modo inferiore.


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Mornon
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Inviato il 13 gennaio 2008 21:57
Tuttavia un gay non potrà mai raggiungere quella particolare forma di gratificazione personale che deriva dall'avere un figlio con la persona che ama. E questo rende il suo rapporto in qualche modo inferiore

Però questo implicherebbe che tutte le persone vogliono figli, che un figlio sarebbe una gratificazione per tutte le persone, no?


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