Io non vedo l'analogia non per le particolari condizioni del caso di Mussolini, ma per le diverse condizioni degli altri casi; prendi un altro caso con condizioni come quelle vissute da Mussolini, e avrai un caso analogo. Cambiando la situazione, può cambiare anche la colpa (per esempio un soldato che in azione ne uccida un altro non commette omicidio), ecc.
io la vedo così: un potere pubblico legittimo (il CLN, la CIA, lo Stato del Vaticano o chi per loro) decide di eliminare un nemico di tale potere, con ogni mezzo e in ogni situazione favorevole che si presenti.
E' il caso di Mussolini, di Al Zarqawi, di Pablo Escobar eccetera eccetera eccetera
Per avere legittimità, avrebbero dovuto seguire la legge, e quindi fare un processo, alla fine del quale eventualmente decretare (se prevista dall'ordinamento) la pena di morte
Ma se l'ordinamento in vigore (e quindi quello che tu consideri "legittimo") era quello di matrice fascista, e quindi proprio l'oridnamento che si cercava di abbattere, non avrebbe avuto molto senso applicare quelle norme, ti pare?
Io non sto dicendo che fosse comodo farlo, che ucciderlo non fosse comodo, ecc., sto solo dicendo che la decisione del CLN non è legge, in quanto la legge è quella scritta, non quella decisa sul momento e nemmeno comunicata preventivamente; e, uscendo dalla legge, non è legge. Poi, si può dire che fosse comoda, necessaria, ecc.; ma questo non dà legittimità all'atto, né lo rende legge.
Quando Roosvelt ha approvato lo sbarco in Normandia o altre operazioni militari, non credo abbia fatto una legge apposta. Credo tuttavia che tale atto fosse perfettamente legittimo.
Per il fatto che si è aggregato a un convoglio nazista, il gesto non necessariamente dimostra una non accettazione della resa, può anche essere simbolo della volontà di fuggire (e nel caso non aveva torto, visto il trattamento che gli hanno riservato); del resto, viene da chiedersi una cosa: se un Uomo non accetta la resa, lo Stato continua a essere in guerra questo singolo?
Se gli fosse rimasto un briciolo di lucidità, si sarebbe consegnato all'arcivescovo di Milano e avrebbe atteso l'arrivo degli americani
Quanto a chi non accetta la resa, non so se esiste una norma in merito, ma credo che sì, lo Stato continua ad essere in guerra con questo singolo (ad esempio il governo legittimo dell'Afghanistan si è arreso, ma gli USA continuano a considerarsi in guerra contro i talebani...)
Sarebe stato meglio che, come volevano gli alleati, Mussolini venisse imprigionato e poi magari liberato dopo, come aiuto contro la minaccia sovietica....ovviamente spogliato di tutti i suoi ridicoli poteri
suvvia, cosa stai dicendo? qui non si parla mica di qualche capitano delle Waffen SS che viene riciclato e spedito in DDR a organizzare attentati dinamitardi... questo era l'alleato numero 1 di Hitler: se a Norimberga hanno impiccato Jodl e Keitel, (generali della Whermacht senza particolari colpe se non l'aver eseguito gli ordini militari del Furher) non credo che Mussolini avrebbe avuto molte speranze
Se sei Hobbesiano Ser Balon, allora le famose leggi liberticide del Terzo Reich da te citate come esempio negativo e da NON seguire, sono invece perfettamente legittime.
e chi ha mai detto che erano illegittime? Io ho solo detto che non andavano rispettate.
Hitler aveva tutto il diritto di legiferare come più gli aggradava. E i tedeschi avevano il dovere di mandarlo a casa.
legittimo non è sinonimo di giusto, buono e umano.
Se il Potere, cioè lo Stato, si mette sopra la Legge, non si può avere altro che uno stato autoritario, una dittatura.
Ciò che fa strano è che coloro che avevano appena finito di combattere e di odiare una dittatura, si siano comportati a loro volta proprio come dei dittatori, prevaricando la legge.
capisco cosa vuoi dire, ma le tue sono pie illusioni. E' sempre chi ha il potere a decidere, e modifica la legge come più gli piace.
Che ai parlamentari dell'opposizione si fosse impedito di partecipare, però, costituisce un vizio insanabile nel procedimento di formazione della legge...
Dovrei controllare sul Shirer, il libro massimo della storia del Terzo Reich, ma non mi pare che gli sia stato fisicamente impedito di partecipare (apparte il Partito Comunista, che credo fosse già stato messo fuori legge tempo prima).
Credo anzi che fossero presenti, e che in un modo o nell'altro siano stati indotti, tramite persuasione e/o intimidazione, a non opporsi al provvedimento.
Questo rende la votazione valida.
Ser Balon ed Exall, anch'io penso che la supremazia della Legge sul Potere sia un'utopia, si può (si deve) solo cercare di limitare i danni al minimo.
un potere pubblico legittimo (il CLN, la CIA, lo Stato del Vaticano o chi per loro) decide di eliminare un nemico di tale potere, con ogni mezzo e in ogni situazione favorevole che si presenti
Ripeto, non discuto questo; ma non ogni scelta di un potere legittimo è a sua volta legittima: se lo Stato italiano decidesse di mettere a morte una persona, senza prima cambiare la legge, la sua non sarebbe una scelta legittima. Per citarti, "legittimo non è sinonimo di giusto, buono e umano"; o di comodo, aggiungo.
Poi, si può dire che l'ordinamento fosse quello di matrice fascista (anche se non tutto lo era), ma comunque per fare cose legali avrebbero dovuto applicarlo; soprattutto quelle parti che sapevano avrebbero lasciato (e voglio sperare che sapevano che avrebbero lasciato i processi). Poi, ripeto, ucciderlo come è stato fatto poteva essere comodo, politicamente una buona mossa, ecc.; questo non toglie l'illegalità dell'atto.
Per Roosvelt, l'approvare lo sbarco in Normandia e simili non mi pare desse contro a specifiche leggi, mentre il negare un processo scardina uno dei fondamenti dell'ordinamento giudirico; inoltre, Roosvelt era in condizione di guerra, il CLN no (c'era quella civile, va bene, ma allora per coerenza avrebbe dovuto ammazzare tutti i dissidenti; e questo non avrebbe comunque reso l'atto legale).
Comunque, quello sui talebani non mi pare un esempio valido come risposta alla mia domanda: i talebani non sono un singolo...
Ripeto, non discuto questo; ma non ogni scelta di un potere legittimo è a sua volta legittima: se lo Stato italiano decidesse di mettere a morte una persona, senza prima cambiare la legge, la sua non sarebbe una scelta legittima. Per citarti, "legittimo non è sinonimo di giusto, buono e umano"; o di comodo, aggiungo.
giusto, ma in condizioni di guerra è diverso... come facevano a "cambiare" la legge? E anche se l'avessero fatto (cosa, ripeto, impossibile) avresti considerato questo cambiamento legittimo? Più semplice (e credo anche globalmente accettato) conferire tacitamente ad alcuni organismi la falcoltà di prendere decisioni che hanno tutte le caratteristiche di legge, pur senza esserlo "formalmente".
Gloda Maier quando ha deciso di approvare l'operazione con l'obbiettivo di eliminare gli organizzatori del massacro di Monaco non ha emanato nessun decreto o legge. Questo rende l'operazione "illegittima"? Non credo... forse "illegale", ma se una decisione è stata presa all'unanumità dalle più alta cariche dello Sato non credo possa essere definita "illegittima"...
E poi, ripeto, dipende da come la vedi. Per te la legge è superiore al potere, per ma no.
Per Roosvelt, l'approvare lo sbarco in Normandia e simili non mi pare desse contro a specifiche leggi, mentre il negare un processo scardina uno dei fondamenti dell'ordinamento giudirico; inoltre, Roosvelt era in condizione di guerra, il CLN no (c'era quella civile, va bene, ma allora per coerenza avrebbe dovuto ammazzare tutti i dissidenti; e questo non avrebbe comunque reso l'atto legale).
allora quando Churchill ha approvato l'omicidio di Heydrich... anche assassinare una persona scardina uno dei fondamenti dell'ordinamento giuridico.
P.S. Al tempo era ancora prevista la fucilazione militare per alto tradimento, crimine del quale Mussolini si era sicuramente macchiato (scommeto che si era come minimo fatto nomiare capo delle forze armate, e pertanto era soggetto al codice militare)
quindi una base "legale" volendo c'è
Inoltre la pace fu firmata il 25 aprile e Mussolini (che non si era arreso) venne fucilato il 28, ma le ultime divisioni tedesche in Italia si arresero il 4 maggio, quindi anche il CLN era "in guerra".
Comunque, quello sui talebani non mi pare un esempio valido come risposta alla mia domanda: i talebani non sono un singolo...
beh, allara mettiamola così: lo Stato americano è in guerra con OGNI SINGOLO talebano o terrorista... non per niente la chiamano "guerra al terrorismo"
come facevano a "cambiare" la legge?
Con le procedure previste; ripeto: non dico che fosse facile, comodo, ecc.; ma se esce dalla legge, allora non è legge, e non basta che sia un organo statale a deciderlo sul momento e senza comunicazioni di sorta perché lo diventi. E se uno Stato fa un'azione che infrange le sue leggi, onestamente non mi pare un'azione legittima. Poi, sarà stato piú comodo, non discuto; ma "piú comodo" non significa né "legale", né "legittimo".
Non è questione di legge inferiore o superiore al potere, ma di legge; nel senso, la legge deve essere conosciuta a tutti, perché deve essere seguita; è codificata, in modo che possa essere consultata; è consultabile, perché si possa prendere atto di cosa è permesso fare e cosa no. Altrimenti, come detto, non ha senso l'esistenza della legge: se lo Stato può decidere di momento in momento cosa è legge, e renderla esecutiva senza nemmeno darne comunicazione, come faccio a sapere se sto seguendo o no la legge? Non posso, quindi l'esistenza della legge sarebbe inutile.
Per Churchill, se ha approvato un omicidio, andando contro al suo stesso ordinamento, allora sí, ha fatto un'azione che non è legge.
Sulla «base "legale"» per la fucilazione di Mussolini, non posso che ripetere quanto è già stato detto: se lo si voleva eliminare, questo doveva essere deciso dopo un processo; faccio notare che non ho mai detto "La legge non prevedeva la pena di morte" (anzi, ho detto che anche se prevista doveva comunque essere comminata dopo un processo), quanto piuttosto che non è stato dato quel processo previsto e garantito dalla legge.
Per la pace, se delle divisioni combattono dopo che il loro Stato ha firmato la pace/resa/quello che è, direi che sono piú dissidenti, che esercito regolare; se gli Stati dichiarano la pace, e delle persone continuano a combattere, la guerra tra gli Stati è finita. Tu hai parlato delle decisioni dello Stato: se gli Stati decidono che la guerra è finita, le azioni dei singoli possono far sí che la decisione dello Stato sia nulla, e che la guerra continui? La guerra era finita, restavano degli scontri con gruppi di dissidenti, cosa diversa da una guerra. Una volta firmata la pace, la guerra tra gli Stati è finita.
"Guerra al terrorismo": la lotta è contro le organizzazioni, e ovviamente questo comporta anche l'opporsi ai singoli, cosí come la guerra contro uno Stato comporta l'opporsi ai suoi soldati; ma non per questo la guerra è contro ogni singolo soldato, è e resta tra gli Stati. Questo senza contare che, per stessa definizione (linguistica e legale) del termine, per quanto ne so uno Stato che si opponga a un singolo non è definibile guerra.
Mettiamola così: secondo me è normale che in certe occasioni lo Stato di diritto scenda a compromessi con i suoi stessi principi... ora se tu sei un Capo di Stato e sei assolutamente certo da informazioni segrete che un tal personaggio sul tuo territorio è estremamente pericoloso ed è in grado di causare un disastro ma tu non saresti in grado di provare la sua colpevolezza cosa faresti? Se no secondo te perchè esistono i Servizi Segreti? Per fare azioni legali? No è nella stessa natura dei Servizi andare nel torbido ed agire attraverso scorrettezze per il semplice motivo che sì esiste la democrazia ma esistono anche Paesi che non ce l'hanno e per fronteggiarli è possibile che tu debba ricorrere anche a strumenti che normalmente non utilizzeresti...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Con le procedure previste; ripeto: non dico che fosse facile, comodo, ecc.; ma se esce dalla legge, allora non è legge, e non basta che sia un organo statale a deciderlo sul momento e senza comunicazioni di sorta perché lo diventi. E se uno Stato fa un'azione che infrange le sue leggi, onestamente non mi pare un'azione legittima. Poi, sarà stato piú comodo, non discuto; ma "piú comodo" non significa né "legale", né "legittimo".
Non conosco il codice militare in vigore nel 1945, ma credo che una militare che si fosse macchiato e fosse stato condannato per alto tradimento (magari in contumacia, come probabilmente è successo con Mussolini), fosse passabile di fucilazione sul posto.
Tutto legale, basta considerare Mussolini come militare e non come civile.
Per la pace, se delle divisioni combattono dopo che il loro Stato ha firmato la pace/resa/quello che è, direi che sono piú dissidenti, che esercito regolare; se gli Stati dichiarano la pace, e delle persone continuano a combattere, la guerra tra gli Stati è finita. Tu hai parlato delle decisioni dello Stato: se gli Stati decidono che la guerra è finita, le azioni dei singoli possono far sí che la decisione dello Stato sia nulla, e che la guerra continui? La guerra era finita, restavano degli scontri con gruppi di dissidenti, cosa diversa da una guerra. Una volta firmata la pace, la guerra tra gli Stati è finita.
le divisioni tedesche che hanno combattuto in Italia fino al 4 maggio non rientrano in quel caso, visto che la Germania si è arresa l'8 maggio.
Gli Stati non si rapportano esclusivamente con altri Stati, ma anche con i singoli. Così come un cittadino può fare causa allo Stato e viceversa, credo che lo Stato possa dichiarare opporsi in modo violento ad un singolo (tipo Bin Laden) senza per questo dover combattere con altri Stati. Nel concetto di guerra rientra anche il conflitto tra uno Stato ed una fazione/organizzazione interna o esterna ad esso.
Quindi il la guerra al terrorismo è proprio una guerra
La guerra era finita, restavano degli scontri con gruppi di dissidenti, cosa diversa da una guerra. Una volta firmata la pace, la guerra tra gli Stati è finita.
e poi guarda cosa ho trovato... tratto da wikipedia
La caduta della Repubblica Sociale Italiana ebbe due tempi:
il 25 aprile 1945, con lo scioglimento dal giuramento per militari e civili, quale ultimo atto di governo di Mussolini;
il 29 aprile 1945, con la Resa di Caserta. Una resa incondizionata, congiunta ai Comandi tedeschi e relativa al territorio italiano, che impose alle Forze Armate repubblicane la consegna delle armi, oltre il passaggio in prigionia a discrezione dei vincitori della «campagna d'Italia».
...
Alle ore 14:00 dello stesso 29 aprile 1945 le Forze Armate della RSI risultarono definitivamente sconfitte secondo le Convezioni dell'Aia e di Ginevra perché, dopo un impegno firmato da Graziani per una resa militare alle stesse condizioni imposte ai tedeschi, in modo esplicito erano state incluse in un documento a validità internazionale, passato alla Storia come Resa di Caserta.
ergo, secondo il diritto internazionale, il 28 aprile, data della morte di Mussolini, la guerra non era finita.
se tu sei un Capo di Stato e sei assolutamente certo da informazioni segrete che un tal personaggio sul tuo territorio è estremamente pericoloso ed è in grado di causare un disastro ma tu non saresti in grado di provare la sua colpevolezza cosa faresti?
Anche senza considerare che il caso di Mussolini non è che rientri nell'affrontare un Paese senza democrazia, il discorso che sto facendo è un altro: come detto, potrà essere comodo, ma questo non lo rende legale.
Non conosco il codice militare in vigore nel 1945, ma credo che una militare che si fosse macchiato e fosse stato condannato per alto tradimento (magari in contumacia, come probabilmente è successo con Mussolini), fosse passabile di fucilazione sul posto
Notare il "condannato", si ritorna alla questione del processo: Mussolini non è stato condannato, quindi non rientra in quel caso. Anche se il processo fosse stato fatto in seguito, e se Mussolini fosse stato considerato colpevole di alto tradimento, comunque si sarebbe avuta la sentenza prima della condanna, che legale non è. Per quel "probabilmente", anche senza considerare che un processo post mortem non permette di difendersi, quando e da chi sarebbe stato condannato?
Questo senza contare che non so quanto Mussolini potesse essere considerato militare... lo era? Perché per essere condannato come militare devi esserlo, considerare militare un civile non lo rende tale.
Sulla guerra al terrorismo non posso che citarmi: "per stessa definizione (linguistica e legale) del termine, per quanto ne so uno Stato che si opponga a un singolo non è definibile guerra"; non ho mai detto "la guerra al terrorismo non è definibile guerra", ma "uno Stato che si opponga a un singolo non è definibile guerra"; considerando che io stesso ho detto che nella guerra al terrorismo "la lotta è contro le organizzazioni", non vedo il punto della tua obiezione.
Sulla guerra finita o no, cercherò maggiori informazioni (anche perché comunque civili e militari erano stati sciolti dal giuramento); sta di fatto che, anche se non fosse stata finita, per le stesse convenzioni che citi tu, essendo Mussolini prigioniero di guerra, aveva diritto a un processo, e non doveva essere arbitrariamente fucilato, con seguente esposizione al pubblico ludibrio.
Piccola precisazione: essere il Capo delle Forze Armate non ti rende un Militare.
Il Presidente della Repubblica è il Capo delle Forze Armate, ma è un civile.
Notare il "condannato", si ritorna alla questione del processo: Mussolini non è stato condannato, quindi non rientra in quel caso. Anche se il processo fosse stato fatto in seguito, e se Mussolini fosse stato considerato colpevole di alto tradimento, comunque si sarebbe avuta la sentenza prima della condanna, che legale non è. Per quel "probabilmente", anche senza considerare che un processo post mortem non permette di difendersi, quando e da chi sarebbe stato condannato?
non post mortem, ma in contumacia. Condannato a morte dalle massima autorità del CLN la notte tra il 27 e il 28 aprile 1945.
Questo senza contare che non so quanto Mussolini potesse essere considerato militare... lo era? Perché per essere condannato come militare devi esserlo, considerare militare un civile non lo rende tale.
il presidente della repubblica napolitano è un militare in quanto capo supremo di tutte le forze armate. Ogni capo di Stato è anche un militare, e quindi lo era anche Mussolini
durante la seconda e la prima guerra mondiale i soldati e gli ufficiali che disertavano o passavano al nemico, venivano fucilati dopo un processo, diciamo, sommario. Non vedo perchè Mussolini avrebbe dovuto ricevere un trattamento diverso.
Ritengo che Mussolini non fosse considerato un "prigioniero nemico" (come ad esempio un soldato tedesco), ma un disertore e un traditore, e quindi passabile di fucilazione a discrezione dell'ufficiale che l'avesse preso prigioniero.
Sulla guerra al terrorismo non posso che citarmi: "per stessa definizione (linguistica e legale) del termine, per quanto ne so uno Stato che si opponga a un singolo non è definibile guerra"; non ho mai detto "la guerra al terrorismo non è definibile guerra", ma "uno Stato che si opponga a un singolo non è definibile guerra"; considerando che io stesso ho detto che nella guerra al terrorismo "la lotta è contro le organizzazioni", non vedo il punto della tua obiezione.
Quindi tu dici che se di una determinata organizzazione terroristica fossero rimasti in vita solo due membri (e quindi mantenesse le sue caratteristiche di "organizzazione"), la lotta contro tale organizzazione potrebbe essere ancora definita guerra, giusto? Se invece ne rimanesse un solo membro, e quindi non fosse più definibile come "organizzazione" o "fazione", la lotta contro questo singolo non potrebbe più essere definita guerra.
Tuttavia Mussolini non rientra nemmeno nel caso di lotta contro un singolo, in quanto era scortato da numerosi tedeschi e accompagnato da alcuni dei suoi fedelissimi. Mussolini quindi non era un singolo, ma faceva ancora parte di una "fazione", e quindi la sua situazione era ancora definibile come quella di "guerra"
Piccola precisazione: essere il Capo delle Forze Armate non ti rende un Militare.
Il Presidente della Repubblica è il Capo delle Forze Armate, ma è un civile.
anche in tempo di guerra? anche se si è autonominato capo supremo di tutte le forze armate?
Credo proprio di si Balon.
Basti pensare ad Hitler, la sua carriera militare si è fermata al grado di caporale, e con quel grado egli ha lasciato l'esercito.
Capo Supremo delle Forze Armate lo è diventato quando era un civile.
non post mortem, ma in contumacia. Condannato a morte dalle massima autorità del CLN la notte tra il 27 e il 28 aprile 1945
Torno a chiedere dove si sarebbe tenuto questo processo e chi lo avrebbe tenuto; onestamente, dubito ci sia stato qualcosa di assimilabile... questo ovviamente senza contare la già citata mancanza di possibilità di difesa. Faccio anche notare che il presentarsi al processo implica che siano stati comunicati ora e luogo dello stesso, cosa che dubito sia accaduta, anche solo come intenzione, nel caso di Mussolini. E, citando da Wikipedia, si sono "verificati numerosi casi nei quali il convenuto/imputato non [era] presente perché non al corrente dell'apertura del procedimento a suo carico, situazione che vizia di fatto la regolarità del contraddittorio". Quindi, anche ipotizzando che si sia tenuto il processo (ripeto: cosa di cui dubito; resto in attesa delle fonti su cui basi il tuo "probabilmente"), un'eventuale condanna in contumacia non era regolare.
E se, come credo, il processo proprio non si è tenuto, la condanna non ha motivo di essere: per quanto, come detto, potesse esseere comoda, non era né legale, né legittima.
Sui disertori, se dici che per quanto sommario un processo c'era, e che non vedi perché a Mussolini sarebbe dovuto essere dato un trattamento diverso, allora stai dicendo che non vedi perché a Mussolini sarebbe dovuto essere negato quello stesso processo. Questo senza contare che Mussolini non era un soldato disertore, quindi l'analogia, di nuovo, è infondata.
Guerra ai singoli: io sto solamente dicendo che per le definizioni che conosco, linguistiche e legali, Stato contro singolo non è definibile guerra; e il fatto che Mussolini sia stato catturato mentre era in fuga con nazisti non lo rende parte di un'organizzazione (del resto, non era nazista): io posso fuggire col partito X, ma questo non mi rende parte di tale partito. Anche perché... deciditi: o Mussolini non era considerato un "prigioniero nemico"; oppure era considerato parte dei nazisti. Tu hai sostenuto entrambe le cose, ma si escludono a vicenda.
Faccio comunque notare che io ho parlato di "prigioniero di guerra", non di "prigioniero nemico".
Poi, come ho detto, controllerò la questione della guerra finita/non finita; ma torno a dire che, anche se non era finita, per le stesse convenzioni che citi per sostenere che "secondo il diritto internazionale, il 28 aprile [...] la guerra non era finita" Mussolini, in quanto prigioniero di guerra, aveva diritto a un processo, e non poteva essere arbitrariamente giustiziato (men che meno la Petacci e gli altri), per poi essere esposto al pubblico ludibrio.
Mi limito a rispondere alla domanda del topic vuoi perchè arrivato troppo tardi vuoi perchè non dispongo ancora delle informazioni necessarie a rispondere come si deve.
l'esposizione delle salme di mussolini e della petacchi a piazzale loreto fù di fuo un gesto condannabile ma si sà si fà anche abbastanza presto a condannare con la pancia piena un tetto sopra la testa e tutta la famiglia viva,perciò quello che io dico erano persone che per un motivo o per l'altro sono tutte state provate o dalla guerrao da 20 e passa anni di dittatura fascista e di guerra civile.
quindi nn mi sento di criticarli.diverso discorso per il colonnello walter che si è tirato fuori sia dal codice civile che da quello militare in quanto entrambi concedono una difesa e mussolini nn l'ha avuta quel processo era una farsa bella e buona..anche se nn credo che mussolini sarebbe stato tenuto in vita...conosceva troppe cose compromettenti per gli alleati...
Sui disertori, se dici che per quanto sommario un processo c'era, e che non vedi perché a Mussolini sarebbe dovuto essere dato un trattamento diverso, allora stai dicendo che non vedi perché a Mussolini sarebbe dovuto essere negato quello stesso processo. Questo senza contare che Mussolini non era un soldato disertore, quindi l'analogia, di nuovo, è infondata.
dal punto di vista del CLN e del governo legittimo era un traditore, esattamente come ogni soldato che si fosse rifiutato di obbedire a tale governo e anche di più (diamine, era il capo supremo delle forze armate)
Quindi, come ogni militare traditore, era passabile di fucilazione. Il processo potrebbe essere stato semplicemente questo: io, tizio caio, caporale dei partigiani di Dongo, ti condanno a morte per alto tradimento.
e il fatto che Mussolini sia stato catturato mentre era in fuga con nazisti non lo rende parte di un'organizzazione
ma non era solo, era accompagnato da una ventina di fascisti. I queli formavano una FAZIONE, e per tanto rientravano nella definizione di "guerra"
Diverse fonti sono concordi sul fatto che Mussolini venne liquidato dagli inglesi. Questo spiegherebbe tutte le contraddizioni che girano intorno a questa vicenda. Era a conoscenza di troppe cose ed andava fatto fuori. In barba a codici, codicilli e compagnia cantante. Quella di Piazzale Loreto fu solo una meschina messa in scena da parte di quelli che erano arrivati per secondi.